DM
Riepilogo cure
L'umore all'accampamento fu alquanto basso quella sera e le elucubrazioni tra i membri del gruppo non sembrarono migliorare la situazione. Come se non bastasse, durante il primo turno di guardia presidiato da Bjorn e Zhuge, il teschio urlò di nuovo SVEGLIASVEGLIASVEGLIASVEGLIA!!!!! la mascella che si spalancanva ad intermittenza ancora una volta mentre il campo si allertava per un assalto... che non si verificò. Dopo aver maledetto le magie clericali di Oceiros, soprattutto per bocca di Emercuryadar (Teschi! La firma dei necromanti e dei pirati! sbottò irato) il gruppo si apprestò a cercare un riposo in quella nottata in altura. Ma anche durante il turno di Seline e Trull, con il nano più guardingo che mai, l'allarme del teschio si ripetè ancora una volta SVEGLIASVEGLIASVEGLIASVEGLIA!!!!! berciò. Quando esso si rivelò ancora un falso allarme, ci volle tutta la buona volontà di Oceiros per convincere il drago d'argento a non schiacciare sotto il proprio artiglio la fastidiosa sveglia malfunzionante. Dopo quell'ennesimo episodio, tuttavia, il resto della nottata scivolò tranquillo, unico rumore il vento della tormenta che agitava le tende da campo montate su quella altura.
La mattina successiva, quando la Yuki-On-Na fece cenno con il capo di proseguire, il gruppo prese una posizione decisa: non l'avrebbe seguita. Lo spirito li osservò, lo sguardo indecifrabile, e non sollevò una sola parola di protesta. Anzi, in realtà non sollevò proprio alcuna parola nei confronti di quella scelta. Dopo aver raccattato le proprie cose, il gruppo decise di proseguire, affidandosi alle proprie forze, attraverso il passo che pareva il più sicuro. La Yuki-On-Na non li seguì, allontanandosi in direzione opposta. Faticosamente il gruppo ricominciò ad avventurarsi in quella tremenda scalata, un passo dopo l'altro, un colpo di piccone dopo l'altro mentre cercavano di superare ogni salita aiutandosi l'un con l'altro.
x Trull
Quando la mattinata si fece vecchia, un gracchiare lontano mise in allarme Emercuryadar Roc! esclamò, dispiegando le ali Non devono vedervi, non mentre siete così vulnerabili. Se vi prendessero tra i loro artigli potreste venire portati lontani anche per decine di chilometri disse Io faccio un giro per delineare quanto distano, voi proseguite!
Quando il drago d'argento si fu allontanato, la montagna si fece silenziosa. L'unico rumore era il fischiare del vento contro le pareti di roccia e il fragore della neve calpestata o che, trasportata dal vento, colpiva i visi degli avventurieri che cercavano di raggiungere la tana di Anzalisilvar.
Il silenzio però non durò a lungo. Fu Bjorn a udire il fragore sovrastante quando un boato risuonò sopra le loro teste e una sezione della parete della montagna si staccò, crollando su di loro trascinando quintali di neve. Il gruppo, disperatamente, cercò di allontanarsi per cercare una vita di fuga da quel muro di neve, ma solo in pochi si salvarono.
x tutti, TS Riflessi per la valanga
Bjorn, Seline e Trull emersero dalla neve relativamente illesi, ma di Zhuge, Oceiros e Celeste non vi era traccia, seppelliti dalla neve che li circondava. Peggio ancora, sospeso nell'aria fuori dal sentiero che costeggiava la montagna, si trovava una creatura. Se esso un tempo era un uomo, della sua precedente identità era rimasta ben poco: la pelle sopra la possente muscolatura era glabra, i denti erano innaturalmente lunghi e storti, gli occhi ferini rilucevano di una luce folle. Ma la caratteristica più inquietante erano i piedi, completamente assenti. Al loro posto si trovavano dei moncherini scuri, come se la creatura si fosse consumata i piedi fino a bruciarli. L'essere ghignò per quanto gli era concesso dalla sua repellente dentatura, prima di puntare un dito artigliato contro di loro Finalmente soli! gorgogliò prima di pronunciare le parole arcane che precedettero l'esplosione che incentrò su di loro. Coloro che erano sopravvissuti al ghiaccio erano finiti sulla brace.
x tutti