Entrate in una sala molto elegante, col pavimento in marmo lucido, i motivi geometrici bianchi e neri che risplendono come se qualcuno li avesse lavati da poco; un grande tappeto circolare, rosso e oro, è circondato da una mezza dozzina di poltrone di pelle nera; dall'altro lato, un grande pianoforte e coda, un'arpa ed un violino sono in bell'ordine vicino al caminetto, come se si stesse preparando un concerto. notate subito che l'arpa ed il violino sono piccoli, troppo piccoli per essere usati da un umano adulto, ma delle dimensioni di un bambino. non c'è nessuno nella stanza, e l'ultima nota del piano si spegne esattamente quando entrate dalla porta, rimanendo a risuonare per qualche attimo nella sala
Sul camino, vuoto e freddo come se non venisse usato da anni, è appeso un grosso ritratto ad olio, che raffigura tra gli altri anche i due bambini che avete visto fuori dalla casa. Assieme a loro ci sono tre adulti: un uomo, in abiti raffinati verdi, rossi e neri, che sorride mollemente mentre tiene una mano sulla spalla del figlio; una donna, seduta su una ricca poltrona, vestita con un lungo vestito d'un bianco immacolato, gioielli raffinati al collo, ai polsi, alle orecchie ed alle dita, che stringe un fagotto di stoffa in mano, forse un bimbo in fasce, la bambina le sta accanto; infine, dietro, vicino alle tende sullo sfondo, quasi nascosta nell'ombra, sta una seconda donna, indossa l'abito da serva che avete trovato nell'altra stanza, ed ha le mani strette al petto come in preghiera. La cosa che vi colpisce di più, però, sono le espressioni: mentre l'uomo guarda dissa davanti a sé, sorridendo compiaciuto, i due bambini guardano di sottecchi il piccolo fagotto, con un'aria quasi spaventata; la serva, seppur nascosta, ha un'espressione estatica, mentre guarda verso la donna seduta; la nobildonna, infine, fissa il bambino in fasce che tiene tra le braccia con uno sguardo di puro odio, la bocca distorta in un ghigno che vi fa accapponare la pelle