Trull 'Capofamiglia' Tanner, ovvero quando il gioco si fa duro, i nanelfi si incazzano.
Firedrakes, mesi vari, gravidanze e nascite
Trull si tenne lontano dalla sala parto, ogni volta che ci fu una nuova nascita. Le probabiltà di incontrare in quelle occasioni Vera, la levatrice con cui aveva cominciato nel secondo mese di permanenza a Firedrakes un rapporto di amicizia tutt'altro che platonica, erano altissime e, per motivi che variarono nel tempo, il nanelfo ci teneva a non incontrarla. Finché il loro rapporto si era mantenuto reciprocamente soddisfacente, aveva cercato di non distrarla con la propria presenza, di non far dirottare i suoi pensieri sulle notti con lui ma di farla concentrare sulla puerpera e sul nascituro. Dopo, invece, l'aveva fatto per lo stesso motivo ma per le ragioni opposte. Poiché il rapporto con Vera aveva subito lo stesso identico declino che aveva avuto la sua fortuna di gigolò, tanto che Trull non sapeva dire quale fosse venuto prima. Anzi, a volte, chiuso nella propria camera a meditare come ogni elfo fa per riposare, gli veniva il sospetto che Vera fosse azionista di maggioranza allo Shandilavri, una sorta di socio occulto o di reclutatrice di 'talenti'.
Naturalmente, non si manteneva lontano dal neonato e dalla mamma nei giorni seguenti, e sempre andava a trovarli elargendo grandi sorrisi, e congratulazioni, e mai (mai!) lacrime o malinconia. Era una felicità serena e piena quella con cui assisteva ai vagiti, ai volti stanchi e felici delle neo-genitrici, ... e a quelli orgogliosi delle seconde madri.
Congratulazioni che non mancavano neanche per i padri del gruppo, i quali però sembravano preferire concepire in quel di Lagocristallo.
Dove Trull non si recò più. Quell'unica volta in cui aveva accompagnato Clint, ed aveva conosciuto i suoi primi due figli insieme a lui, restò appunto un'occasione unica.
Firedrakes, mese XII, La svolta marziale
Trull si portò davanti all'ingresso della SACRA SCUOLA DI NANDO. Rimase là a guardare quel cartello per lunghi minuti, come ponderando. Poi entrò con passo deciso, andando a presentarsi a Tom Po. Invece che con un saluto informale, gli si piantò davanti e improvvisò l'inchino a mani giunte che aveva spesso visto fare al felinide. "La prego maestro, mi insegni. Ho bisogno di forgiare le mie mani e la mia mente. Sarei onorato se mi accettasse come suo allievo personale. Ma frequenterò la sua scuola anche se non dovesse concedermi questo onore, poiché la decisione é presa, il mio sentiero tracciato. Ne ho bisogno."
NB: modifiche alla scheda per il passaggio di livello