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The Book of Dragons
3 puntiQuesta è la mia prima recensione per il sito Dragons’ Lair e a tal proposito volevo un po' introdurre caratteristiche della mia persona come recensore e giocatore di D&D. Faccio questo al fine di rendere tale recensione il più oggettiva possibile. I draghi sono creature che da sempre hanno avuto un notevole fascino per me, sia da lettore di libri fantasy che da giocatore di D&D. Quindi l’annuncio del 28 Maggio 2025 sul suddetto libro mi ha non poco entusiasmato e instillato non poche aspettative. Ora, benché sia uno spasimante di queste creature come lettore, giocatore e master di D&D, una domanda sorgeva... Questo libro di mitologia dragonica cosa avrebbe incluso? Come specificato sul post di EnWorld, questo sarebbe stato un corposo tomo di 224 pagine dove solo la descrizione di queste magnifiche creature sarebbe stata introdotta per l'edizione di D&D 5.5. Oltretutto, le immagini di anteprima dei draghi mostravano un nuovo stile, con molte creature che si distinguevano nettamente da quelle che i giocatori avevano imparato a conoscere e ad amare nelle precedenti edizioni di D&D (dalla 3.5 fino alla 5). In molti, anche qui su Dragons’ Lair, hanno espresso i loro dubbi se valeva oppure no l’acquisto di questo tomo, in quanto spesso comparato con l’altro più famoso Draconomicon. Non mi riferisco a quello rilasciato per la 5a edizione nel 2021, ossia Il Tesoro dei Draghi di Fizban (la cui recensione completa la potete recuperare qui, ma quello che venne rilasciato nel lontano 2003 per la 3.5 e che aveva delle fantastiche opere d’arte in copertina e al suo interno, tanto da far valere all’autore Tood Lokcwood il Chesley Award per la migliore illustrazione associata ai giochi nel 2004. Quindi l’ultima domanda che sorge è: questo nuovo “Draconomicon” è degno di ricevere tale nome? Ma ora bando alle ciance e iniziamo con la recensione vera e propria dell’opera redatta da Michael Witwer, rilasciato nell'agosto 2025. Approccerò questo libro da diversi punti, andando dall’aspetto estetico a quello che è effettivamente il contenuto. Formato e copertinaIl formato del libro è di un 26 cm di larghezza per 31 cm di altezza. La copertina è cartonata, davvero robusto e pesante rispetto a libri di simili dimensioni. Ma la caratteristica che salta all’occhio è la copertina... è effettivamente realizzata in modo da rendere l’idea di toccare con mano le asperità della pelle di un drago! Le scaglie più grandi sono dei veri “bozzi”, mentre quelle più minute danno l’idea di “rugosità” al tatto! Onestamente, non me lo aspettavo ed è una caratteristica di vero impatto per un libro del genere. Molly Kellond e Chase Stone hanno fatto un lavoro davvero enorme! Immagine della copertina del libro, concept realizzato da Molly Kellond e l'artowrk da Chase Stone. ContenutoCome già menzionato, non è un libro che contiene nove meccaniche di gioco. Al suo interno sono presentate solo descrizioni dei draghi, divinità draconiche, creature simili ad essi e la storia di luoghi ed oggetti ad essi relativi. Il libro si apre con una sezione introduttiva di 30 pagine, dove le caratteristiche generiche di queste creature vengono descritte (quali anatomia, ciclo vitale, tane..., etc.). Assieme a queste vi è la menzione di artefatti e divinità draconiche (non solo dei vecchi Tiamat e Bahamut). N.B.: A proposito delle divinità draconiche, per tutto il manuale sono presenti i loro commenti. Onestamente ho trovato tale tocco nella descrizione soddisfacente, rendendo le letture più immersivi e goduriosa. La seconda sezione, la più corposa, è relativa ai Grandi Draghi, e copre ben 88 pagine. Qui vengono descritti i draghi Cromatici, Metallici e Gemmati. Per ogni specie vi sono descrizioni quali comportamento, tesori custoditi, ambiente dove vivono, relazioni con altre specie, etc. Per le prime due categorie ben 6 pagine vengono dedicate alla descrizione di ogni specie, mentre ai Gemmati ne vengono dedicate solo 4. Nella terza sezione, di ben 30 pagine, vengono descritte altre specie che possono essere draghi “puri”, loro lontani parenti, o surrogati di questi. Tantoché si possono trovare informazioni che vanno dai più codardi Coboldi alla feroce Testuggine Dragona, dagli esotici Golem di Ossa di Drago ai misteriosi Draghi di Pietra Lunare. Una scheda esemplificativa presente nella seconda e terza sezione del libro, in questo caso di un Drago di Bronzo. La quarta sezione, l’ultima prima dell’indice e dei crediti, contiene informazioni sui draghi più famosi. Questi sono sia quelli descritti nei romanzi pubblicati dalla Wizard of The Coast (come il vecchio Ingeloakastimizilian), come anche quelli presentati nei set introduttivi (il puccioso Sparkrender) o nelle avventure pubblicate (la scaltra Claugiyliamatar). Contenuto artisticoLe illustrazioni sono delle vere opere d’arte, da spacca mascella per la qualità e l’impatto visivo. Il nuovo stile dei draghi Cromatici, Metallici e Gemmati, realizzati da RJ Palmer, Antonio Manzanedo, Chris Rallis e Winona Nelson, ne coglie la magnificenza e la potenza. Vi sono sia bozzetti dei draghi ai differenti stadi di sviluppo, immagini delle uova, scene di battaglia, come anche illustrazione della taglia e del rapporto fra larghezza e lunghezza dei draghi degna di un libro da enciclopedia fotografica degli animali del National Geographic. Una delle piú belle artwork presenti nella quarta sezione del libro. Raffigurante Ignia, conosciuta anche come "Fiamma Caduta" e cavalcata da Kasaldi Occhi di Fiamma, nell'atto di arrostire alcuni avventurieri. Riassunto e noteIl libro è magnifico per le qualità del formato proposto che per le opere d’arte al suo interno. La sensazione è davvero quella di stringere tra le mani un tomo la cui copertina facesse effettivamente parte di una delle possenti creature presentate nell'opera. Come anticipato è un libro di pura mitologia, ma non nego che mi ha regalato non pochi spunti per alcune sessioni di gioco future dove tali creature potranno essere introdotte. Un'altra impressione ricavata dalla lettura è quella di un "libro riassuntivo", specialmente nella quarta sezione dedicata ai draghi più celebri.. Questo aspetto può essere valutato tanto positivamente quanto negativamente, ma è innegabile che l'impostazione del testo risulti asciutta, essenziale e scorrevole nella lettura. Per quanto riguarda le immagini al suo interno rimango estasiato da una parte, mentre dall’altro un po' deluso e nostalgico delle vecchie opere presentate nelle precedenti pubblicazioni. Questo perché da un lato sono presenti numerosissime nuove illustrazioni dei draghi e, allo stesso tempo, queste sono affiancate alle vecchie opere che hanno contraddistinto le precedenti versioni di D&D e dei Draconomicon. Con sorpresa ho ritrovato parti delle immagini delle famose “guide sul campo” create dallo stesso Todd Lockwood su piccole parti di pagina che rimanevano un po' troppo vuote, a mo' di riempitivo. Allo stesso tempo mi immaginavo, dopo aver sfogliato le prime 130 pagine, di vedere un rinnovamento dello stile grafico anche per i draghi minori o rari presentanti nella terza sezione (cosa che non è avvenuta). Rimane il fatto che avere tutte queste immagini a piena pagina, sia di vecchi che nuovi draghi, genera inevitabilmente un'impressione decisamente positiva. ConclusioniCome descritto finora, questa è un'opera a dir poco magnifica. Lo stile delle nuove creature che andranno a introdurre i draghi nell'edizione 5.5 fa davvero la sua porca figura. Se siete master che vogliono mostrare ai propri giocatori delle immagini di draghi mozzafiato... questo può essere un libro che farà loro cascare la mascella. Questo libro possiede sia scorci meravigliosi, che instillano meraviglia negli amanti di queste creature fantastiche, sia piccole chicche nostalgiche, che riportano alla mente ricordi di altre opere o avventure del passato altrettanto magnifiche. In conclusione, è sicuramente uno di quei libri che farà la sua figura in biblioteca e che spesso potreste ritrovarvi a sfogliare. Come un Draconomicon degno di questo nome dovrebbe fare. Valutazioni da fare prima dell’acquistoAttualmente il libro costa 40.00$ ed è disponibile solo in lingua inglese. Onestamente parlando, consiglierei questo libro a due categorie di persone: Quelle che non hanno mai avuto un loro Draconomicon; Quelle a cui i draghi piacciono molto. Sconsiglierei invece questo libro alle persone che: Hanno già il loro Draconomicon; Vorrebbero avere avere più schede a portata di mano per le sessioni (come quelle presentate nell'altro recente manuale dedicato ai Draghi, Il Tesoro dei Draghi di Fizban).3 punti
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Inception, D&D e il sogno condiviso
AS. Ho chiesto a ChatGPT di fare una comparazione tra il sogno condiviso raccontato nel film e il gioco in D&D. Trovo che ci siano alcuni interessanti spunti di riflessione. *Inception* e *Dungeons & Dragons* (pur partendo da mondi diversi: il cinema e il gioco di ruolo) condividono **una stessa radice esperienziale e concettuale**: l’**immersione collettiva in un mondo mentale costruito**. Vediamolo punto per punto, con attenzione alla dinamica del sogno condiviso e alla struttura narrativa di *Inception*. --- ### 🎭 1. **Il mondo immaginario condiviso** In *Inception*, un gruppo di persone entra in un sogno costruito — una realtà mentale condivisa, coerente, ma instabile. In D&D, un gruppo di giocatori entra in una realtà immaginata — il mondo di gioco, condiviso e narrato dal Dungeon Master. 👉 In entrambi i casi: * c’è **un architetto/narratore** (Cobb o l’Arkitetto nei sogni; il DM nel gioco) che costruisce lo spazio e stabilisce le regole fisiche e narrative; * i partecipanti **sospendono la realtà** per agire dentro un mondo mentale comune; * il mondo “esiste” solo finché il gruppo lo sostiene con la propria attenzione, immaginazione e coerenza interna. È una forma di **onirismo strutturato**: la mente collettiva diventa teatro, o meglio, *campo di gioco del reale*. --- ### 🧠 2. **Livelli di realtà** *Inception* si costruisce su più livelli di sogno, ognuno con leggi temporali e fisiche proprie. In D&D succede qualcosa di simile: * ci sono **livelli di realtà narrativa** (il mondo del giocatore ↔ il mondo del personaggio); * **livelli di finzione dentro la finzione**, quando i personaggi recitano, sognano o vivono illusioni; * e c’è sempre il rischio del “crollo”, quando un giocatore rompe la sospensione dell’incredulità (equivalente al risveglio improvviso nel film). Il sogno multilivello di Nolan è, in fondo, un **metaforico dungeon della mente**, dove ogni piano più profondo è più instabile e più carico di verità psichiche. Esattamente come le profondità narrative di una campagna ben costruita. --- ### ⚔️ 3. **Il gruppo come unità psichica** Il “party” dei sognatori (Cobb, Ariadne, Arthur, Eames…) funziona esattamente come un gruppo di avventurieri in D&D: * ognuno ha **un ruolo tecnico** (il guerriero, il mago, il ladro; o il sognatore, l’architetto, il falsario, il chimico); * tutti devono collaborare per **raggiungere un obiettivo narrativo condiviso**; * il successo dipende dal **coordinamento mentale e fiducia reciproca** — come nei buoni gruppi di D&D. In entrambi i casi, la coesione del gruppo è l’unico modo per non “perdersi” nel mondo immaginato. --- ### 🌀 4. **Il pericolo dell’immersione** Nolan mostra il rischio di “rimanere bloccati” nel sogno, incapaci di distinguere il reale dall’immaginato. In D&D, il rischio esiste in forma più simbolica: * il giocatore può **identificarsi troppo** nel personaggio, perderne il controllo o usarlo per fuggire da sé; * la campagna può diventare un “livello di sogno” dove l’immaginazione sostituisce la vita vissuta. In entrambi i casi c’è una **vertigine ontologica**: dove finisce il gioco e comincia la realtà? Cosa accade se l’immaginazione diventa più vera del reale? --- ### 🕰️ 5. **Il tempo soggettivo** Nel sogno di *Inception*, il tempo scorre più lentamente: un’ora reale equivale a giorni o anni nel sogno. In D&D, accade lo stesso fenomeno psicologico: * quattro ore di sessione passano in un lampo; * ma dentro la narrazione, possono trascorrere settimane, mesi o secoli. È la **dilatazione del tempo percepito** dell’immersione, identica alla logica onirica. --- ### 💡 6. **Il “tótem” e il “tiro di dado”** Nel film, ogni sognatore ha un tótem per distinguere il sogno dalla realtà. Nel gioco, il *dado* o la *voce del DM* sono gli strumenti che determinano ciò che è “vero” nel mondo immaginario. Entrambi svolgono la funzione di **stabilizzare la realtà narrativa**: impedire che il sogno diventi arbitrario. --- ### 🔮 7. **La catarsi del sogno e del gioco** Alla fine, *Inception* e D&D servono allo stesso scopo umano: > **ristrutturare il reale attraverso l’immaginazione condivisa.** Il sogno, come la campagna di D&D, è un laboratorio dell’anima — un luogo in cui si rielaborano colpe, paure, desideri e archetipi. Cobb affronta il senso di colpa verso Mal come un personaggio affronta il proprio demone interiore; il DM, come un regista o uno psicopompo, guida i giocatori attraverso le proprie proiezioni simboliche. --- In sintesi, *Inception* e D&D si incontrano in un punto profondissimo: > entrambi sono esperienze di **metafisica partecipata**, dove la mente collettiva costruisce un mondo coerente che, pur non essendo reale, *produce effetti reali* — emozionali, psicologici, perfino etici. --- Vuoi che ti descriva come potrebbe funzionare una **campagna di D&D ispirata a Inception**, con “livelli di sogno” e missioni mentali? Potrebbe essere un bellissimo concept.2 punti
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Daggerheart – Recensione del rivale di D&D
Oggi sono a recensirvi Daggerheart, noto anche come “il gioco di ruolo di Mercer” o “di Critical Role” o (la mia preferita) “di quelli di Vox Machina”. Poi alla fine in realtà è un gioco sviluppato dalla Darrington Press, e il creatore è Spenser Starke e Matthew Mercer figura solo come “Sviluppo Aggiuntivo”. Il GdR è uscito già da vari mesi e settimana scorsa è uscita anche la traduzione italiana. Avendolo provato questa estate, ho pensato fosse giunto il momento di recensire questo GdR fantasy, visto che ormai si son visti discorsi di ogni tipo in merito e pare sia il D&D-killer o comunque un rivale del gioco di ruolo più famoso al mondo. Beh, io metto le mani avanti e dico: non mi è piaciuto e sfrutterò il mio privilegio di anzianità per brontolare tutto il tempo, però ci sono 2 o 3 note positive e gliele riconoscerò. Metto questo disclaimer una sola volta: se mi accusate di offenderlo solo per difendere D&D, non avete capito nulla e vi meritate i miei sberleffi. Scegliete il vostro Mercer, eh…volevo dire: la vostra classe di Daggerheart! Creazione del Personaggio in DaggerheartVa detto che le razze (le Origini) sono tante e molto differenziate tra loro come aspetto. Tra l’altro i loro disegni son veramente belli e suggestivi. Ho finito la parte positiva per quel che riguarda la creazione del PG in Daggerheart. Il gioco è ancora ancorato alle classi. Dovendo essere una novità, qualcosa di alternativo, sinceramente speravo di poter superare questa roba, invece niente: nove classi e ogni classe può scegliere tra due sottoclassi. Sì, solo due. Oltre a questo ogni classe sceglie due “carte” tra i due “domini” che la riguardano. In pratica esistono 9 liste di capacità speciali, ordinate per livello e ogni classe può pescare tra due di queste. Per ora la scelta è contenuta e per ogni livello ci sono 2 o 3 capacità. Segnalo che essendo 9 i Domini e 9 le classi ed avendo ogni classe 2 domini, chiaramente ogni dominio è condiviso da due classi. Ad esempio il dominio delle Lame è condiviso dal Guerriero e dal Guardiano. Come accennavo all’inizio, le Origini sono tante e diversificate, però alla fine si riassumono in due piccole capacità fisse. Quindi, stupendo che si possa essere un fungo, un costrutto, una scimmia o una rana, oltre alle scelte più classiche di elfi, nani e umani (e varie altre che non elenco), ma se poi il fatto di essere composto di metallo o di non essere né animale né vegetale non impatta minimamente, allora non capisco perchè mettere tutte queste razze specifiche e non dare un bel pool di capacità da selezionare, come in Savage Worlds e un po’ di disegni per ispirare. Insomma, il flavour è anche interessante, ma la personalizzazione meccanica per me non è sufficiente. Inoltre la “build” è vanificata da un altro aspetto. Passiamo appunto alle meccaniche. Meccaniche di DaggerheartDaggerheart funziona su 2d12. Si sommano e bisogna superare una soglia per riuscire, sommando i propri bonus. La particolarità di questo gioco di ruolo è che bisogna avere due dadi di colore diverso: un dado è Fear e l’altro Hope (Paura e Speranza). Se l’azione ha successo e abbiamo Hope alta è successo pieno. Se invece è Fear alta abbiamo un successo ad un costo o con conseguenza. Se è un fallimento e Hope è alta allora è un fallimento moderato altrimenti è un fallimento pieno. Non ho mai visto Hope and Faith, ma secondo me ci stava il meme low effort Gradi di Successi e FallimentiQuesti risultati di Hope ci danno anche, appunto, Hope che possiamo utilizzare per migliorare o attivare certe capacità, mentre al contrario la Fear è “la benzina” del master (come dicono quelli di Daggerheart Italia), che può spendere questi punti per inserire ostacoli, far agire i nemici, provocare inconvenienti e via dicendo. Il primo problema che mi provoca questa meccanica è il fatto che il 45% dei risultati saranno con Fear. Quindi, nonostante venga detto che i PG sono eroi esperti, anche quando hanno successo, quasi la metà delle volte è solo un successo parziale. Non sono in grado di completare appieno ciò che si erano prefissati, rendendo la build meno rilevante, poiché non importa la specializzazione, i risultati incompleti sono sempre piuttosto frequenti. Un problema simile lo presenta Sine Requie, visto che si gioca con le carte e le figure provocano effetti negativi. Però almeno in quel caso la meccanica non cozza con le premesse. Arbitrarietà dell’uso della PauraGià che parliamo della Fear, sollevo un altro aspetto che non mi soddisfa. Il master può scegliere come impiegare la Fear in maniera autonoma e arbitraria e le varie opzioni sono incredibilmente diverse come livello di impatto. Potrebbe usare Fear per descrivere il mondo, così come per effettuare una mossa con un impatto diretto e corposo (far effettuare un attacco potente a un nemico, aggiungere avversari…). Questo comporta che sia la tattica, sia la fortuna coi dadi vedono la loro importanza ridotta dall’arbitrarietà del master che potrebbe decidere di mantenere lo stesso livello di tensione della scena usando i punti in maniera impattante in caso abbia poca Fear o in maniera più leggera in caso ne abbia molta. Poi è un ottimo esercizio per l’improvvisazione. Non dico di no. Però limita molto cose che per me sono estremamente interessanti quando gioco di ruolo. Inoltre è sicuramente comodo da gestire. Se il combattimento si rivela mal bilanciato si risolve caricando di più o di meno sulla fear e probabilmente se ne può guidare perfino la durata in maniera piuttosto precisa. Però, appunto, riduce molto l’impatto dei dadi (che quindi più difficilmente produrranno effetti inattesi) e anche l’impatto della tattica (già non particolarmente importante, proprio per scarsità di opzioni) è ridimensionato, poiché tanto l’effettiva difficoltà dello scontro è in mano al master in base al modo in cui vorrà spendere la Fear e a quanta vorrà effettivamente spenderne. Danni e Soglie di DannoSempre nella stessa direzione abbiamo i danni. Ogni creatura ha due soglie (che possono cambiare a seconda di classe e armatura). Ogni volta che subisce danni si confronta il danno con le soglie. Se è inferiore alla prima soglia la creatura subisce un danno. Se è tra la prima e la seconda sono 2 danni, se è superiore alla seconda son 3 danni. Ora, a parte la macchinosità di far tirare dadi, segnare bonus e poi io posso produrre solo dagli 1 ai 3 danni (che mi pare fatta solo per strizzare l’occhio al pubblico di D&D per proporre qualcosa di non troppo distante apparentemente), c’è la questione di nuovo della riduzione dell’importanza della build, questa volta in seno più ampio. NB: esiste una variante ufficiale sul manuale per cui se si fa il doppio della seconda soglia, si segnano 4 danni. Però, a parte che è una variante, appunto, non cambia poi molto il discorso. Per cominciare una serie di attacchi debolissimi possono mandare a terra un bestione, visto che almeno 1 punto ferita verrà inflitto (certo, solo se vanno a segno! Quindi la questione è contenuta, ma consideriamo che un risultato doppio coi dadi è sempre successo, di conseguenza almeno un tiro su 12 colpisce, inoltre le “CA” (Difficoltà) non sono così alte e non mi pare superino mai il 21. Per cui alla fine anche un colpo con bonus miseri ha circa una possibilità su 6 di entrare sul nemico più forte del gioco e infliggergli minimo 1/10 dei suoi punti ferita, se parliamo di colossi). Inoltre la creatura più forte al mondo (Dragoni, Kraken, ecc) non è in grado di mandare ko un PG con un solo colpo, nemmeno col suo colpo migliore e il massimo della fortuna, nemmeno attaccando un mago (e nemmeno tramortire una qualsiasi creatura con almeno 5 punti ferita). Insomma, la differenza tra creature deboli e forti è veramente minima rispetto ad altri giochi di ruolo (non penso solo a D&D). Può piacere e sicuramente ha il vantaggio di produrre risultati facilmente prevedibili. Però proprio per questo non è di mio interesse. MorteAh, dimenticavo: ho parlato di ko e non di morte perchè anche in Daggerheart la dipartita del PG è in mano al giocatore, non può essere accidentale. Non sono un grande fan di questa scelta (come già detto per Fabula Ultima), anche se una via di mezzo la potrei accettare facilmente. Anche se, contradditemi se sbaglio, si può indicare che un pericolo ambientale (un tuffo nella lava, una caduta dalla macchina volante…) siano letali. Questa possibilità è rafforzata dall’approccio “Ruling over Rules” (non so come tradurlo “le decisioni hanno la precedenza sulle regole”?) che caratterizza il manuale. A me questo stile non convince: ho sempre preferito manuali scritti bene, con regole dettagliate, chiare e precise che si possano usare alla bisogna e così ognuno si prende le sue responsabilità se le cose non funzionano. Iniziativa e SpotlightNon mi dilungo molto oltre sulle regole, ma cito l’iniziativa a “spotlight”. Ogni giocatore decide quando è il suo turno. Il master si può introdurre quando qualcuno tira con Fear, fallisce una prova, fa qualcosa che avrebbe conseguenze, o si delinea un’ottima opportunità narrativa per inserirsi, spendendo Fear… Beh, anche in questo caso direi che lo schema ricorrente è sempre lasciare una libertà immensa al master, purchè non faccia la carogna e lasci abbastanza libertà di movimento ai PG, va praticamente bene tutto (“anything goes”, diceva il buon Feyerabend), come detto per l’impiego della Fear. Io continuo a non apprezzarlo, per gli stessi motivi. Poi chiaramente usare lo Spotlight al posto dell’iniziativa numerica tirata “classica” (alla D&D e non solo) sicuramente diminuisce ulteriormente l’aspetto tattico. Inoltre a me dà l’idea che riesca ad andare contro la fiction, questo perchè non agisce tendenzialmente prima il più agile, il più reattivo, ma agisce prima chi ne ha voglia, chi ha qualcosa da dire in quel momento. Tirando le SommeCome avrete capito non è di certo la mia tazza di tè. Oltre a questo non ho notato molte particolarità degne di nota che mi facessero dire che pur non essendo di mio gusto è di certo un prodotto di grande qualità (come dissi per Blades in the Dark). Oltre ai già citati disegni, apprezzo molto che abbiano fatto una buona disamina sulla disabilità. Questo ha due vantaggi: primo facilita l’accessibilità, secondo allontana quegli individui che usano “woke” come fosse un insulto. Poi, capiamoci, non è nulla di nuovo e mai visto, Pathfinder 2 per esempio fa un lavoro (a mio modesto parere) molto migliore, pur essendo uscito anni prima. Però il fatto che un paragrafo del genere sia stato inserito in un gioco di ruolo che si rivolge ad un pubblico ampio, mirando ad essere un competitor di D&D, bèh, non è scontato ed è sinceramente apprezzabile. L’ultima nota davvero positiva, dal mio punto di vista, non è un vero e proprio merito diretto. Mi piace che un gioco di ruolo potenzialmente di massa (potrebbe diventare serenamente il secondo gioco più giocato di sempre dopo D&D) sia veramente diverso da D&D. Perchè l’ultima volta in cui ricordo un successo simile (parlo per sentito dire nella mia bolla, non ho dati di vendita e nemmeno di gioco) si parlava di PF1 e, con tanto affetto, non è che fosse proprio diverso da D&D, anzi! Poi va in direzioni che non mi interessano, ma pazienza. Meglio più scelta che meno scelta, anche se una non mi soddisfa. Quindi, se vi piacciono giochi di ruolo fantasy con tanto combattimento, ma poca tattica e poca personalizzazione meccanica, ma facili da portare per oneshot di prova in fiere o in streaming, allora magari dategli un’occhiata. Unico consiglio: evitate la traduzione italiana. Sebbene non sia brutta ai livelli di quella D&D 5e 2024 presenta un po’ di criticità e sinceramente io aspetterei una seconda edizione per avere una versione (si spera) riveduta e corretta (nonché completa con le ultime errata e aggiornamenti del sistema originale). Comunque se volete approfondire il discorso su Daggerheart, io vi consiglio di interpellare il gruppo Daggerheart Italia: gente in gamba che fa divulgazione seria sui social, ha un ottimo gruppo su telegram e porta spesso il gioco nelle varie fiere (il tutto senza guadagnarci nulla). Vi lascio anche il loro linktree con tutti i link di tutti i loro social. Mi vien da dire che il loro unico difetto sia che giocano a un gioco brutto! Però se a voi piace, vi troverete bene. Questo è quantum, se vi piacciono le recensioni, ne sto facendo un tot ultimamente e le trovate tutte qua.2 punti
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The Book of Dragons
2 puntiQuesta è la mia prima recensione per il sito Dragons’ Lair e a tal proposito volevo un po' introdurre caratteristiche della mia persona come recensore e giocatore di D&D. Faccio questo al fine di rendere tale recensione il più oggettiva possibile. I draghi sono creature che da sempre hanno avuto un notevole fascino per me, sia da lettore di libri fantasy che da giocatore di D&D. Quindi l’annuncio del 28 Maggio 2025 sul suddetto libro mi ha non poco entusiasmato e instillato non poche aspettative. Ora, benché sia uno spasimante di queste creature come lettore, giocatore e master di D&D, una domanda sorgeva... Questo libro di mitologia dragonica cosa avrebbe incluso? Come specificato sul post di EnWorld, questo sarebbe stato un corposo tomo di 224 pagine dove solo la descrizione di queste magnifiche creature sarebbe stata introdotta per l'edizione di D&D 5.5. Oltretutto, le immagini di anteprima dei draghi mostravano un nuovo stile, con molte creature che si distinguevano nettamente da quelle che i giocatori avevano imparato a conoscere e ad amare nelle precedenti edizioni di D&D (dalla 3.5 fino alla 5). In molti, anche qui su Dragons’ Lair, hanno espresso i loro dubbi se valeva oppure no l’acquisto di questo tomo, in quanto spesso comparato con l’altro più famoso Draconomicon. Non mi riferisco a quello rilasciato per la 5a edizione nel 2021, ossia Il Tesoro dei Draghi di Fizban (la cui recensione completa la potete recuperare qui, ma quello che venne rilasciato nel lontano 2003 per la 3.5 e che aveva delle fantastiche opere d’arte in copertina e al suo interno, tanto da far valere all’autore Tood Lokcwood il Chesley Award per la migliore illustrazione associata ai giochi nel 2004. Quindi l’ultima domanda che sorge è: questo nuovo “Draconomicon” è degno di ricevere tale nome? Ma ora bando alle ciance e iniziamo con la recensione vera e propria dell’opera redatta da Michael Witwer, rilasciato nell'agosto 2025. Approccerò questo libro da diversi punti, andando dall’aspetto estetico a quello che è effettivamente il contenuto. Formato e copertinaIl formato del libro è di un 26 cm di larghezza per 31 cm di altezza. La copertina è cartonata, davvero robusto e pesante rispetto a libri di simili dimensioni. Ma la caratteristica che salta all’occhio è la copertina... è effettivamente realizzata in modo da rendere l’idea di toccare con mano le asperità della pelle di un drago! Le scaglie più grandi sono dei veri “bozzi”, mentre quelle più minute danno l’idea di “rugosità” al tatto! Onestamente, non me lo aspettavo ed è una caratteristica di vero impatto per un libro del genere. Molly Kellond e Chase Stone hanno fatto un lavoro davvero enorme! Immagine della copertina del libro, concept realizzato da Molly Kellond e l'artowrk da Chase Stone. ContenutoCome già menzionato, non è un libro che contiene nove meccaniche di gioco. Al suo interno sono presentate solo descrizioni dei draghi, divinità draconiche, creature simili ad essi e la storia di luoghi ed oggetti ad essi relativi. Il libro si apre con una sezione introduttiva di 30 pagine, dove le caratteristiche generiche di queste creature vengono descritte (quali anatomia, ciclo vitale, tane..., etc.). Assieme a queste vi è la menzione di artefatti e divinità draconiche (non solo dei vecchi Tiamat e Bahamut). N.B.: A proposito delle divinità draconiche, per tutto il manuale sono presenti i loro commenti. Onestamente ho trovato tale tocco nella descrizione soddisfacente, rendendo le letture più immersivi e goduriosa. La seconda sezione, la più corposa, è relativa ai Grandi Draghi, e copre ben 88 pagine. Qui vengono descritti i draghi Cromatici, Metallici e Gemmati. Per ogni specie vi sono descrizioni quali comportamento, tesori custoditi, ambiente dove vivono, relazioni con altre specie, etc. Per le prime due categorie ben 6 pagine vengono dedicate alla descrizione di ogni specie, mentre ai Gemmati ne vengono dedicate solo 4. Nella terza sezione, di ben 30 pagine, vengono descritte altre specie che possono essere draghi “puri”, loro lontani parenti, o surrogati di questi. Tantoché si possono trovare informazioni che vanno dai più codardi Coboldi alla feroce Testuggine Dragona, dagli esotici Golem di Ossa di Drago ai misteriosi Draghi di Pietra Lunare. Una scheda esemplificativa presente nella seconda e terza sezione del libro, in questo caso di un Drago di Bronzo. La quarta sezione, l’ultima prima dell’indice e dei crediti, contiene informazioni sui draghi più famosi. Questi sono sia quelli descritti nei romanzi pubblicati dalla Wizard of The Coast (come il vecchio Ingeloakastimizilian), come anche quelli presentati nei set introduttivi (il puccioso Sparkrender) o nelle avventure pubblicate (la scaltra Claugiyliamatar). Contenuto artisticoLe illustrazioni sono delle vere opere d’arte, da spacca mascella per la qualità e l’impatto visivo. Il nuovo stile dei draghi Cromatici, Metallici e Gemmati, realizzati da RJ Palmer, Antonio Manzanedo, Chris Rallis e Winona Nelson, ne coglie la magnificenza e la potenza. Vi sono sia bozzetti dei draghi ai differenti stadi di sviluppo, immagini delle uova, scene di battaglia, come anche illustrazione della taglia e del rapporto fra larghezza e lunghezza dei draghi degna di un libro da enciclopedia fotografica degli animali del National Geographic. Una delle piú belle artwork presenti nella quarta sezione del libro. Raffigurante Ignia, conosciuta anche come "Fiamma Caduta" e cavalcata da Kasaldi Occhi di Fiamma, nell'atto di arrostire alcuni avventurieri. Riassunto e noteIl libro è magnifico per le qualità del formato proposto che per le opere d’arte al suo interno. La sensazione è davvero quella di stringere tra le mani un tomo la cui copertina facesse effettivamente parte di una delle possenti creature presentate nell'opera. Come anticipato è un libro di pura mitologia, ma non nego che mi ha regalato non pochi spunti per alcune sessioni di gioco future dove tali creature potranno essere introdotte. Un'altra impressione ricavata dalla lettura è quella di un "libro riassuntivo", specialmente nella quarta sezione dedicata ai draghi più celebri.. Questo aspetto può essere valutato tanto positivamente quanto negativamente, ma è innegabile che l'impostazione del testo risulti asciutta, essenziale e scorrevole nella lettura. Per quanto riguarda le immagini al suo interno rimango estasiato da una parte, mentre dall’altro un po' deluso e nostalgico delle vecchie opere presentate nelle precedenti pubblicazioni. Questo perché da un lato sono presenti numerosissime nuove illustrazioni dei draghi e, allo stesso tempo, queste sono affiancate alle vecchie opere che hanno contraddistinto le precedenti versioni di D&D e dei Draconomicon. Con sorpresa ho ritrovato parti delle immagini delle famose “guide sul campo” create dallo stesso Todd Lockwood su piccole parti di pagina che rimanevano un po' troppo vuote, a mo' di riempitivo. Allo stesso tempo mi immaginavo, dopo aver sfogliato le prime 130 pagine, di vedere un rinnovamento dello stile grafico anche per i draghi minori o rari presentanti nella terza sezione (cosa che non è avvenuta). Rimane il fatto che avere tutte queste immagini a piena pagina, sia di vecchi che nuovi draghi, genera inevitabilmente un'impressione decisamente positiva. ConclusioniCome descritto finora, questa è un'opera a dir poco magnifica. Lo stile delle nuove creature che andranno a introdurre i draghi nell'edizione 5.5 fa davvero la sua porca figura. Se siete master che vogliono mostrare ai propri giocatori delle immagini di draghi mozzafiato... questo può essere un libro che farà loro cascare la mascella. Questo libro possiede sia scorci meravigliosi, che instillano meraviglia negli amanti di queste creature fantastiche, sia piccole chicche nostalgiche, che riportano alla mente ricordi di altre opere o avventure del passato altrettanto magnifiche. In conclusione, è sicuramente uno di quei libri che farà la sua figura in biblioteca e che spesso potreste ritrovarvi a sfogliare. Come un Draconomicon degno di questo nome dovrebbe fare. Valutazioni da fare prima dell’acquistoAttualmente il libro costa 40.00$ ed è disponibile solo in lingua inglese. Onestamente parlando, consiglierei questo libro a due categorie di persone: Quelle che non hanno mai avuto un loro Draconomicon; Quelle a cui i draghi piacciono molto. Sconsiglierei invece questo libro alle persone che: Hanno già il loro Draconomicon; Vorrebbero avere avere più schede a portata di mano per le sessioni (come quelle presentate nell'altro recente manuale dedicato ai Draghi, Il Tesoro dei Draghi di Fizban). View full articolo2 punti
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Kaligopolis, La Città Delle Nebbie Eterne
@MattoMatteo , @CocceCore , @Alzabuk , @shadyfighter07 , @Fandango16 Ho quasi ultimato i Preparativi di tutto e possiamo procedere. . . . . . . . Una Precisazione IMPORTANTE che devo rivedere un Secondo è che avevate deciso di NON rendere la Serratura della Cancellata che porta dallo Scolo Fognario del Fiume nella Cantina PIU' difficile da aprire per il Nemico, ma di lasciarla così come era, se non sbaglio. . . . . . . . Mi pareva aveste tutti raggiunto il Consenso che NON valeva la pena di avere UNO o DUE Rounds Extra in cui i Nemici FORSE si sarebbero assiepati davanti alla Cancellata (nella Speranza che sarebbero stati più vulnerabili ad eventuali attacchi ad area) ma avrebbero potuto SOSPETTARE Trappole. . . . . . . . Invece lasciando la Grata così come era gli Incursori Avversari DOVREBBERO pensare che sia tutto abbandonato da Mesi, Anni, Decenni ed entrare nella "Cantina Killbox" che avete preparato con tanta Diligenza, Sagacia ed Astuzia totalmente ignari. . .!!2 punti
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Sessione zero e neofiti totali
2 puntiCredo che la risposta dipenda da cosa si intende con sessione 0, che mi sembra un concetto che ha significati diversi a tavoli diversi. Se come sessione 0 si intende il tempo dedicato a affrontare prima i presupposti della giocata, sia in termini di ambientazione, che di regole, che di procedure al tavolo, questo si è sempre fatto. Chiaramente la conversazione con un neofita è più una spiegazione; con uno che ha già delle esperienze pregresse è più una discussione. Se come sessione 0 si intendono tutte quelle pratiche moderne in cui si mette giù una lista di quello che si vuole vedere o meno al tavolo, eccetera, beh questa a me sembra una pratica non ottimale, non solo con neofiti, ma anche con giocatori esperti. Come in tutte le relazioni sociali credo ci vogliano ascolto ed empatia. Trovare scorciatoie sotto forma di veti non credo sia la soluzione ottimale , tranne in alcuni casi ben evidenti. Se la sessione 0 è mettersi d’accordo su a cosa si gioca e come, anche questo si è sempre fatto; chiaramente con un neofita è pressoché inutile perché non ha elementi per fare una scelta ragionata, non avendo esperienze pregresse a cui attingere (come se uno mi chiedesse: giochiamo a cricket o a baseball? Che ne so? Proviamone uno e vediamo se mi diverte) Scusate se la risposta non è diretta, ma credo si capisca cosa vorrei articolare. -toni2 punti
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D&D Beyond pubblica un’avventura gratuita ambientata nei Forgotten Realms
In realtà è possibile tranquillamente giocare senza pur mantenendo un approccio tecnologico. Tra app free e documenti legalmente a disposizione, serve davvero poco. E quel poco lo si trova nel cartaceo. Non trovo alcuna ragione che renda necessario avere un account su Beyond per giocare. Infatti io ce l'ho e non lo uso. Mah, non ne sono sicuro. Cosa comporta per il manuale aver rilasciato un'avventura molto meh che sta proprio nel manuale e quindi non serve comprarlo per averla? Le due cose non si escludono, ma beyond non è indispensabile anche volendo giocare con la tecnologia, che per me è stata fondamentale nell'ultima campagna. Ma senza Beyond.2 punti
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Capitolo 1 - La carovana di Grimstone
Thurin - Nano Guerriero Dopo aver sistemato l'equipaggiamento e raccolte tutte le mie cose alzo lo sguardo per osservare il cielo terso accompagnando il gesto con uno sbuffo di incomprensibile natura. Subito dopo gli occhi si posano sulle due ragazze, una ricoperta di ferro l'altra 'Beh... fortunata sia ormai estate.' Sorelle hanno detto, troppo gracili. Scuoto il capo sperando di non sentirle lamentarsi dopo poche ore di marcia. Già fatte le presentazioni inizio subito a dettare i tempi, voglio concludere presto questa faccenda senza però lasciare nulla al caso. "Bàkban... hai preso tutto? Mi servi avanti, tu conosci meglio di noi il sentiero e la zona. Io ti affiancherò, cerchiamo di tenere un buon ritmo di marcia." concludo la frase guardando di nuovo le sorelle. Al momento non mi preoccupo nemmeno di ascoltare il parere delle ragazze. Se la guardia di Uttersea ce le ha inviate come supporto, conoscendo il loro modo di operare, è proprio perché evidentemente la paladina è la prima risorsa della quale possono privarsi. "Allora! Ci muoviamo? Siamo pronti? Non voglio buttare un altro giorno in questo viaggio." dico maledicendo nella mia testa quello screanzato di Dolnur che ha danneggiato la forgia costringendomi a questa perdita di tempo "Io non ho tempo da perdere." incalzo brontolando. Conclusi i preparativi la piccola compagnia si mette in marcia. Il piano di viaggio è semplice: dritti fino alla polla d'acqua, togliere di mezzo quei puzzolenti trogloditi, rendere la zona sicura e attendere la carovana per il rifornimento d'acqua. La passeggiata è piacevole, Bàkban è sempre stato una compagnia interessante e il clima mite allieta la marcia. In caso di pioggia non mi sarei di certo lamentato ma così è certamente meglio. Guidando assieme allo gnomo il gruppo decido, per tutti, sia meglio proseguire due a due con le sorelle in retrovia. "Allora... Eryn ed Elyndra." 'Per la barba di Moradin sembra uno scioglilingua, quasi peggio del nome intero di Bàkban' "Che fate nella vita? Quali sono le vostre credenziali? Del buon ferro e qualche trucchetto di magia non bastano di certo." Master e giocatori Essendo Thurin nano e un poco brontolone di base ha preso autonomamente la decisione di proseguire due a due, prima lui e Bàkban poi le ragazze. in arancione sono i pensieri, se il master decide debbano essere di altro colore comune per tutti modico.2 punti
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Creazione PG e prima avventura
2 puntiSono stato intempestivo non considerando affatto Lucca Comics! 😅 Daremo modo a tutti i PG di dire la loro prima di proseguire nel viaggio. Diciamo che ci aggiorniamo tutti la prossima settimana. 😄2 punti
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Incantesimo "sonno"
2 puntiL'effetto si applica quando il bersaglio subisce danni indipendentemente dal numero di TS falliti.2 punti
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Topic di Servizio C&C
2 puntihttps://drive.google.com/file/d/1q7fO7zP2iGvTD7KyQrbABspzwUJobPZM/view?usp=drivesdk Vediamo se così funziona2 punti
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Capitolo 1 - La carovana di Grimstone
La Carovana di Grimstone rappresenta il principale asse di collegamento tra gli abitanti di Neverwinter residenti sull'isola e il porto di Uttersea. È composta da due carri, due muli e una squadra di cinque nani che si alternano ogni decimana. Il viaggio inizia lungo il sentiero montano a nord-est, dove la carovana raccoglie adamantio e diamanti dalle famiglie isolate che lavorano in piccole cave. Un tempo, il percorso si estendeva fino a Flame Fault, dove si svolgeva la prima sosta notturna. Oggi, invece, circa 20 km prima del luogo della grande esplosione, la carovana devia verso est, fermandosi vicino a una polla d’acqua. Qui, i nani trovano riparo in una grotta adeguatamente confortevole. Dopo questa sosta, la carovana attraversa la pianura seguendo la via più breve, che costeggia le fattorie dove si allevano mucche e pecore. La sosta è prevista solo su richiesta per ritirare eventuali commissioni o merce dagli abitanti che non possono o non vogliono raggiungere Uttersea. Durante il viaggio di ritorno, la carovana si ferma alle fattorie per scambiare alimenti e utensili con latte, carne o lana. Successivamente, si ferma nuovamente presso i micro-villaggi per consegnare provviste in cambio dei minerali raccolti all'andata. Una volta rientrata a Grimstone, la carovana scarica tutto il necessario per il villaggio al Bazar di Bram, per poi riorganizzarsi immediatamente per la partenza successiva. Questa operazione si ripete con precisione maniacale all'inizio di ogni decimana. Tuttavia, questa routine è stata spezzata durante l'ultimo viaggio. Per puro caso fortuito (uno dei nani si era allontanato per riempire la borraccia vuota alla polla d'acqua), si sono accorti che la loro consueta area di sosta era infestata da almeno sei trogloditi. Verificata l'infestazione, la carovana ha dovuto deviare immediatamente verso sud per allontanarsi il più velocemente possibile dalle creature. Questa brusca deviazione ha imposto un percorso alternativo che ha costretto il convoglio a saltare le tappe presso le fattorie. Il cambio di rotta ha lasciato la carovana a secco, poiché il rifornimento d'acqua era previsto proprio alla polla. Solo grazie alla pioggia provvidenziale del giorno successivo, i nani sono riusciti a raggiungere Uttersea sfiancati, ma vivi. Per risolvere il problema, la carovana ha immediatamente richiesto assistenza alla guardia di Uttersea per liberare la polla d'acqua, la quale ha risposto timidamente, inviando come unico supporto Eryn, la Paladina del tempio, che si è presentata accompagnata dalla sorella Elyndra. Nel frattempo, Thurin, un sesto nano della carovana arrivato da Grimstone per questioni personali, è riuscito a ottenere l'aiuto di Bàkban, un suo vecchio amico e profondo conoscitore delle terre esterne alla città. Dovendosi accontentare dell'aiuto ricevuto, hanno deciso di ripartire insieme. La carovana e i quattro avventurieri, dunque, viaggeranno affiancati fino alla prima fattoria, dove la squadra dei nani si fermerà per concludere gli affari consueti, mentre gli altri quattro proseguiranno. L'obiettivo è duplice: permettere agli eroi di arrivare alla polla con un margine di tempo sufficiente prima della carovana (che deve effettuare le sue soste alle fattorie), e permettere a tutti di sostare insieme la notte nella grotta liberata. Successivamente potrete proseguire insieme verso Grimstone per le dovute ricompense. La giornata si preannuncia splendida: la pioggia è ormai un ricordo e il cielo si presenta terso. L'aria è fresca, ma l'estate è chiaramente alle porte. La pianura, liberata dal gelo invernale, risplende di un verde acceso, punteggiato qua e là da piccoli fiori rossi. Siete partiti poco dopo l'alba, intorno alle sei del mattino. Dopo circa un’ora di cammino, avete lasciato la carovana alla prima fattoria e ora state proseguendo verso il vostro obiettivo. Per tutti @Alzabuk @Landar @Rafghost2 @shadyfighter07 I vostri personaggi non hanno orologi, però, siccome giocheremo anche gli spostamenti lunghi, è bene che siate consapevoli dei tempi che servono. Per nostra (soprattutto mia) comodità sono tutti orari precisi come se foste su Mechanus, ma così non sarà, per cui prendeteli solo come indicazione per organizzare le vostre azioni. Sono le 7.00 e il percorso fino alla polla d'acqua richiede almeno altre sei ore e mezzo di marcia utilizzando la via principale, comoda e sicura. Se non subirete ritardi, dovreste arrivare a destinazione intorno alle ore 14:30 (calcolando 1 ora di pausa dopo le prime 4 ore di marcia), con il sole ancora alto. La carovana, invece, non vi raggiungerà prima delle 18:30, all'incirca all'ora del tramonto. Si fermerà ad altre 4 fattorie per concludere i suoi affari secondo questa tabella di marcia: ore 7-8 prima fattoria, ore 9.30-10,30 seconda fattoria, ore 12-13 terza fattoria e ore 15,30-16,30 quarta fattoria. La quarta fattoria è quella dei genitori di Eryn ed Elyndra, alla quale voi arriverete, salvo intoppi, alle ore 12.30 considerando anche la pausa dopo le prime 4 ore di marcia. Ora tocca a voi, a me serve solo di sapere in che ordine intendete marciare, tenendo conto che è abbastanza grande per andare tutti e 4 in riga e che è considerata sicura: il confine nord, a circa 15-20 km dalla strada dovrebbe essere pattugliato dalla Guardia di Neverwinter e il terreno pianeggiante vi garantisce una buona visuale per evitare imboscate o assalti da grossi animali selvatici.1 punto
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Sessione zero e neofiti totali
1 puntoMa voi fareste una sessione zero con dei neofiti totali? Io l’ho fatta solo una volta, e tutti mi hanno risposto, in sostanza: “Boh, fai tu”. Non avevano preferenze particolari, volevano solo un’ambientazione semplice, adatta a chi inizia (non sapevo cosa scegliere ho chiesto on line e mi hanno detto di chiedere ai giocatori, va anche detto che quando ho chiesto on line non avevo detto che ero già stato "rimbalzato"). Di solito, quando qualcuno vuole provare un GdR per la prima volta, preferisco far giocare un’avventura breve e molto semplice; poi, se si diverte, gli faccio scegliere con cosa proseguire. Spesso però finisce che si affeziona al primo personaggio e vuole continuare con quello. Nota bene: parlo di giochi di ruolo tradizionali.1 punto
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Capitolo 1 - Fire in the Mountains
Durk Il nan scattò all'inseguimento dei nemici in fuga! Insomma, scattare... Il nano corse dietro ai menici in fuga. Insomma, correte... Il nano si avviò con una discreta solerzia verso... Insomma, Durk provò a rincorrere i nemici in fuga, ma rincorrere gente non era il suo forte. Un misto tra gambe corte, abitidine a restare fermo appostato durante le battute di caccia e soprattutto una fame perenne che lo accompagnava ad ogni pasto non lo rendevano certo un corridore. "Bof! Non ne valete la pena!"1 punto
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Sessione zero e neofiti totali
1 puntoLa sessione zero ha senso solo se si intende giocare una campagna. Il tenore della discussione naturalmente cambia a seconda di quanta esperienza abbiano i giocatori, ma può essere utile in ogni caso ma fai attenzione con i novizi, potrebbero percepirla come un eccessivo livello di "burocrazia" e scappare ancor prima di provare. Concordo con chi dice che il miglior approccio con i novizi è quello diretto: tiri fuori la miglior avventura da novizi dal cassetto e li fai giocare, scopriranno presto se apprezzano il gioco e se hanno voglia di impegnarsi in qualcosa di più complesso come una campagna, e li, dopo le prime esperienze, una sessione zero comincia ad avere più senso.1 punto
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Kaligopolis, La Città Delle Nebbie Eterne
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Capitolo 4. L'obelisco Nero di Dra'kar
DM Cascina abbandonata Dopo lo svenimento il viaggio riprende tra il fango che si attacca agli stivali. La palude sembra accompagnarvi, come un animale morente che non vuole lasciar andare la preda: ogni passo solleva un gorgoglio, ogni albero pare inclinarsi a spiare il vostro passaggio. La luce del giorno (se davvero giorno si può ancora chiamare) è ora un chiarore grigiastro che filtra a fatica tra le nubi. Ma non sono nubi normali: guardando bene, vi accorgete che si muovono come fossero vive. Sono ombre. Ombre che sussurrano. Le voci si fondono in un coro di lamenti, di preghiere spezzate. Sembrano chiamare, sempre nella stessa direzione. E quando finalmente la vegetazione si dirada e il terreno sale, capite perché. Davanti a voi, svettando oltre ogni proporzione, si staglia l’Obelisco Nero di Dra’Kar. È immenso, almeno venti metri d’altezza, una colonna d’ossidiana pura che riflette una luce che non c’è. Le sue superfici sono levigate ma percorse da venature purpuree che si accendono e si spengono, pulsando come vene sotto pelle. Intorno, il terreno è nudo e nero: la palude sembra terminare di colpo, come se la terra stessa avesse paura di toccarlo. Sopra di esso, le ombre delle anime liberate dopo la rapina del teschio di Grimhold si raccolgono, vorticando in una spirale che scende lentamente verso la punta della stele. Ogni tanto, una di esse si separa, cade, e scompare in un bagliore azzurro, come risucchiata al suo interno. Un sentiero di pietra nera, coperto di muschio, conduce ai gradoni che circondano la base dell’obelisco. E al centro, un altare di marmo grigio, liscio, come se attendesse proprio ciò che portate con voi: il teschio e le lacrime. E' stato così facile che quasi non vi sembra vero...1 punto
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Kaligopolis, La Città Delle Nebbie Eterne
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Uccisori di Giganti - Gruppo Unico (Topic di Servizio)
Sono un clan di orchi delle vicine montagne, al momento al soldo dei giganti1 punto
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Campagna "Modern Heroes / Cyberpunk / Action Movie" x D&D Quinta Edizione 2014
Ora che hai parlato di armaioli ricordo il motivo per il quale si era pensato al Gunslinger e cioè l'accessibilità alla capacità di fabbricare armi da fuoco. Ora però che ho preso il background Mechanic (Weaponry) il problema è risolto e penso andrò dritto sull'echo knight. Rimane il dubbio Monaco delle Ombre che effettivamente spacca. Lo scioglierò massimo domani. 😄 Per i marchi attendo tue ma mi affido a voi, di certo per warforged impostato come il mio potrebbe essere una roba assurda ma interessante.1 punto
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Mondo Oscuro - La Resistenza
1 puntoJebeddo emette un grugnito insoddisfatto nel vedere che ci cunicoli sono due cunicoli e inizia a studiarne le dimensioni, mentre riflette su quale dei due sia meglio prendere @simo.bob Jebeddo fa una prova per provare ad orientarsi e capire in che direzione potrebbe trovarsi il palazzo del Rappresentante "Qualche idea?" chiede Keidros avvicinandosi ad un cunicolo "Di solito consigliano di seguire sempre il naso in questi casi...ma qui c'è solo puzza di salmastro!"1 punto
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Capitolo 1 - Uthsùru
1 puntoTarik Senza perdere altro tempo, mi dirigo di corsa dal borgomastro, piombando da lui senza preoccuparmi di nulla Gli orchi stanno assaltando questa città, ci sono feriti sulle mura! Ci serve un guaritore, adesso!1 punto
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Inception, D&D e il sogno condiviso
Bell'articolo... anche se mi secca ammetterlo, in questo caso ChatGPT ha fatto devvero un buon lavoro. L'unica cosa su cui non concordo è il rischio di "perdersi nel sogno" con i gdr... mi spiego: Punto 4: nel "sogno condiviso" di Inception, è quasi impossibile distinguere l'illusione dalla realtà, perchè il metodo usato influenza tutti i sensi; nei gdr, i giocatori sono "fuori dal gioco", in quanto si limitano a osservare le schede e il tabellone di gioco "dall'esterno", rimanendo nei loro corpi reali. Punto 7: per quanto mi riguarda, io gioco ai gdr per divertirmi, nè più nè meno che se giocassi a scacchi/carte/monopoli, o leggessi un libro, o guardassi un film... nonostante mi diverta ad "interpretare un ruolo" che non potrei mai vivere nel "mondo reale", questo non significa che mi "immerga" in esso al punto da dimenticare chi sono in realtà... nè, tantomeno, uso i gdr come "strumento psicanalitico". Le persone che fanno questo hanno un problema a monte che non dipende dal gdr.1 punto
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The Book of Dragons
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Capitolo 1 - Uthsùru
1 puntoAmirkhan Come fosse una reminiscenza di chissà quale vita passata, quasi meccanicamente inizio ad applicare l'erba con un metodo quasi ritualistico. Usando le bende di lino nella borsa e inumidendole inizio a disegnare dei cerchi sulla fronte del... difensore di Uthsùru, quando mi rendo conto di una cosa che forse stava nascondendo 'Per quale motivo?' Provo a celare la mia sorpresa mentre provo ad ultimare l'operazione di primo soccorso sotto gli occhi preoccupati di Kaap, percepisco un sentimento quasi paterno ma provo a focalizzarmi su ciò che sto facendo. Sto ancora qualche tempo con la ragazza e Kaap, attendendo riprenda conoscenza, per rassicurarla che il ponte è stato chiuso e che dovrà riposare, penseremo noi al resto. Poi mi preparo per andare anche io dal borgomastro e magari recuperare qualche medicazione anche io, sono praticamente allo stremo.1 punto
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Gli eroi senza tempo
1 puntoSAMANTHA Sorrido a Toshio, essendo il primo che avanza e prende la parola suppongo sia il leader del gruppo. Accarezzo il manico del mio martello da guerra: "Capito, non dare il tempo a questi mostri di parlare. Semplice ma efficace" Saluto con un cenno del capo anche gli altri membri del gruppo. Il cuore mi pulsa nel petto, sento l'adrenalina fluire nelle mie vene come fosse un fiume di lava, la stessa sensazione che provavo nei backstage prima di un incontro di wrestling. Tuttavia diverso, più nobile, stanotte non combatterò per me stessa e per far divertire il pubblico, ma per salvare la vita a delle persone. Non capisco il canto ma mi unisco a loro battendomi anche io le braccia. Quando vedo l'uomo con la X puntare la spada verso il fiume afferro il martello con due mani e lo sollevo tenendolo davanti a me. Tendo i muscoli, piego un po' le gambe per prepararmi ad uno scatto o ad assorbire un assalto. Guardo i miei compagni dicendo "Ci siamo!" Non mi rendo conto che i mie occhi diventano rossi, sento il sangue bollire come se l'unica cosa che sto desiderando in questo momento è combattere.1 punto
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Campagna "Modern Heroes / Cyberpunk / Action Movie" x D&D Quinta Edizione 2014
Allora, se posso consigliarti, come stile di combattimento potrebbe interessarti "Akimbo" (pagina 26 di TT)... ti consente di fare l'attacco con la seconda pistola come parte dell'azione di attacco normale, invece che come azione bonus...e, se ho capito bene, questo significa che potresti arrivare a fare ben 3 attacchi con la seconda pistola: 1 per lo stile Akimbo, 2 per il talento Gunslinger! E' molto meglio di "Two Weapon Fighting", perchè tanto le armi da fuoco non sommano il modificatore di caratteristica al danno (probabilmente per compensare il fatto che fanno molto più danno delle armi da mischia). P.S.: la sottoclasse "Gunslinger" per il guerriero da dove arriva? Non avevi detto che volevi fare l'Echo Knight?1 punto
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Uccisori di Giganti - Gruppo Unico (Topic di Servizio)
Ragazzi scusatemi tantissimo ma ho avuto un imprevisto a lavoro e credo proprio di non riuscire ad essere presente fino a venerdì. Cercherò comunque di far un post per presentare il personaggio entro domani sera ma per il resto @Alonewolf87 sentiti libero di muovere il mio PG secondo esigenza.1 punto
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Campagna "Modern Heroes / Cyberpunk / Action Movie" x D&D Quinta Edizione 2014
Scusa, perchè i tier 1 dovrebbero essere solo "cose da uman(oid)i"? Vedili come "upgrade", quindi prendibili benissimo anche dai forgiati, che sono costrutti viventi creati non solo con la tecnologia ma anche con la magia... quindi i forgiati non macchine "pure" (come i costrutti normali), ma esseri "biomeccanici" (non a caso, nella descrizione del manuale di Eberron della 3.5 vengono citati "materiali organici" e "fibre legnose"). @Steven Art 74 essendo il mio PG un Arcane Trickster non penso che questi benefici mi servano. Inoltre, la questione del tatuaggio mi piace ma non so se fa al caso del mio PG visto che cerca in tutti i modi di non essere riconoscibile, però se vogliamo che sia qualcosa che porta dalla nascita allora non c'è problema perché con NANITE PIGMENTATION penso di riuscire a nasconderlo comunque 😁 Se hai slot, l'incantesimo puoi lanciarlo anche con quelli (quindi volendo anche potenziandolo, usando slot di livello 2+), oltre che lanciarlo "gratis" col marchio. Inoltre, a meno che il marchio ce l'hai sulla faccia, bastano dei vestiti per nasconderlo... di solito sono solo i membri dei casati che hanno il marchio che lo mettono in bella vista per far sapere a tutti chi sono. Ma se non ti interessa, direi che puoi prendere tranquillamente un'altro talento... se non ho capito male, @Steven Art 74 ha dato un talento bonus al 1° livello a tutti.1 punto
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D&D Beyond pubblica un’avventura gratuita ambientata nei Forgotten Realms
Perché la Wizard è praticamente da sempre contraria ai PDF perché non riesce a controllarne la distribuzione (e non può spolpare eventuali fruitori con D&D Beyond per altre cosine, mentre siamo attratti dalla roba free).1 punto
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[Ambientazione] Il Mondo di Greyhawk
Diciamo che dipende dal tenore del manuale, se tende al racconto l'immedesimazione ha priorità, se è più sul tipo "manuale tecnico" allora la doppia indicazione mi pare appopriata. Una via di mezzo potrebbe essere intdurre i due termini in modo discorsivo. Certo, ci si sta mettendo del proprio rispetto all'opera originale, ma "... Blackmoor, la Brughiera Oscura" non suona poi così male.1 punto
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Uccisori di Giganti - Gruppo Unico
Braknak, nano predatore L'uomo è un essere misero dopo il coito, dice un proverbio umano... E io mi sento molto come quei miseri umani! C'è stato divertimento, sì. Non posso negare che ci sono state acrobazie niente male. Ma quella donna è malata! Per gli dei, le cose che mi ha fatto... Quelle che mi ha chiesto di fare... Me le sognerò la notte negli anni a venire. E mi ci trastullerò su quei pensieri, questo è poco ma sicuro. Ma sicuramente dopo me ne vergognerò. Arrivati a Trunau, mi metto dalla parte di chi sostiene la buona fede del gigante delle nuvole. Oramai, tra amici giganti e scopamici mezzi orchi...1 punto
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Capitolo 3 - La valle perduta di Hutakaa (parte 7)
Vassilji «La mia impressione, ma non sono un arcanista, è che tutto tornerebbe 'normale'. Quindi Crackle, se non si muove insieme al cilindro, tornerebbe 'semplice morto'. Ma potremmo chiudere il cilindro con lui nascosto dentro, e forse sopravviverebbe... sopranonmorterebbe... insomma, avete capito l'idea». L'uomo scese dalla gabbia e si diresse verso la botola nella stanza dietro la statua. "Dobbiamo capire come non-affrontare il Kartoeba. Magari riusciamo ad arrivargli alle spalle, oppure a coglierlo mentre dorme, se lo fa. Prima di tutto, dobbiamo vedere dove si trova la stella che ha appesa addosso, magari con un lungo bastone si riesce a prenderla. Per esempio, qualcuno di voi si fa inseguire, passate sotto la botola, e io dall'alto pesco la stella con un uncino. Non ho piani infallibili, ma questo mi pare comunque a basso rischio». Ci rimuginò un po'. «Sempre che scappando le esche non si ritrovino fra il Kartoeba e i non morti di Lord Kazaak, allora sì che sarebbe problematico cavarsela».1 punto
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Grimstone - la comune dei nani
1 puntoDISCLAIMER Queste sono le informazioni che chiunque viva o abbia vissuto nella parte civilizzata dell'isola conosce. Ovviamente chi non c'è mai stato, conosce grossomodo com'è fatta, magari non conoscerà l'esatta ubicazione delle case. Comunque nel gruppo il PG di @Landar, Thurin, è originario di Grimstone, quindi conosce bene chi ci vive e dove abita. Sono riuscito a fare una mappa con Watabou orientata a Nord. GRIMSTONE E’ un villaggio di circa 100 abitanti, tutti nani, quasi tutti immigrati salvo qualche giovane nano nativo. La sua economia si fonda sul commercio di adamantio con la città di Uttersea, ma la gestione è decisamente collettivista e la vendita del minerale serve per lo più a finanziare l’acquisto di cibo e utensili. La carovana viene a Uttersea ogni decimana facendo il giro degli altri micro-villaggi minerari e si ferma 2-3 giorni durante i quali conclude gli affari e riparte. A nord si va verso la miniera, a est è inizia la strada per Uttersea e a sud si va nelle zone selvagge. Abitanti e luoghi degni di nota: Thrain Virvelvind: zio di Helga, molto anziano e si dice che abbia circa 400 anni e che sia stato un grande avventuriero. Riapparve circa 10 anni dopo la grande esplosione e lo trovò la carovana nei dintorni di Uttersea che vagava senza meta e senza senno. Fu riconosciuto e portato dalla nipote che decise di prendersene cura. Passa le giornate su una sedia a dondolo di fronte alla sua piccola casa che affaccia sulla piazza. Balin Stonefist: ha circa 120 anni è l’attuale capo del villaggio e quindi coordinatore della miniera. Si occupa anche della risoluzione dei conflitti. Locanda dell’Orso: taverna a gestione familiare il cui nome è stato dato dalla gente del posto in “onore” del proprietario che è una persona schiva e di poche parole. Oste (padre) Corbin Goldhand ha circa 100 anni Cuoca (madre) Helga Virvelvind più giovane, ha circa 70 anni Cameriera (figlia) Frida Goldhand è poco più che una ragazzina e ha circa 25 anni. L'ambiente principale è dominato da due grandi tavoloni, ciascuno con due lunghe panche, capaci di ospitare comodamente circa 20 persone (5 per panca). Al bancone ci sono cinque sgabelli ed è presente un tavolo più piccolo, robusto, perfetto per le sfide di braccio di ferro. I servizi igienici per gli ospiti sono in una baracca separata, annessa alla sala da pranzo principale. Sul retro è presente uno uno spazio comune, che occasionalmente offre riparo ai viandanti, ma viene usato principalmente per le celebrazioni religiose del paese organizzate da Helga. Infine, all'esterno, una piccola stalla ospita quattro muli, disponibili per essere affittati per lavori pesanti. A rotazione due sono fuori per la carovana della miniera. Bazar di Bram: gestito da Bram Goldhand, è un piccolo negozio che contiene tutto quello che può servire ad un villaggio di montagna, dagli attrezzi al cibo e persino alcune armi comuni. Sul retro è annessa la sua abitazione, molto lussuosa per gli standard del posto. Forgia di Thurin: è una efficiente forgia che serve a riparare gli oggetti che inevitabilmente si rompono, a fabbricare alcuni utensili per la miniera e a ferrare i muli al bisogno. Ci lavora il fabbro Thurin ed è coadiuvato da un giovane assistente che vorrebbe imparare il mestiere. Piazza centrale: al centro del villaggio, raccoglie le persone quando c’è necessità di prendere decisioni importanti, di dare comunicazioni o per fare festa. È qui che termina il sentiero, in quanto il villaggio sorge nei pressi di una miniera. È qui che si trova l’unico pozzo del paese, che serve ad approvvigionare tutti. L’acqua si tira su da un secchio agganciato ad una carrucola ed è presente una ringhiera per evitare incidenti che lascia passare solo il secchio. Miniera di Grimstone: qui ci lavorano quasi tutti i nani di Grimstone, mentre le donne si occupano della casa, e dei piccoli orti. LEGENDA DEGLI EDIFICI DEGNI DI NOTA (sarà aggiornata mano mano) 1 - 2 - 3 - 4 - Forgia di Thurin 5 - Casa di Thurin 6 - 7 - Baracca di servizio per la miniera 8 - Deposito minerale 9 - 10 - Casa di Balin 11 - 12 - Locanda dell'Orso 13 - Casetta di Thrain 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - Casa di Bram 20 - Bazar di Bram1 punto
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Riflessioni sul Drago #34: Divine Right e il dungeon “Doomkeep”
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Eberron: Forge of the Artificer posticipato a dicembre
Non dovrebbe, ma succede. È meno grave delle traduzioni ad cazzum1 punto
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Un altro anno eccezionale per D&D
Non ho citato tutto il tuo post solo perchè era troppo lungo, per il resto... Mi piace soprattutto quando fai notare che gli orchi sono solo "generalmente caotici malvagi" e non "sempre caotici malvagi" (come per esempio i demoni), e che quindi possono esistere individui (o, perchè no, interi clan!) che hanno rigettato la cultura predominante della loro razza. Se ci pensiamo, i drow sono la rappresentazione invertita dello stesso concetto, applicata agli elfi... così come i dwergar (e forse i derro?) per i nani. Invece creature esterne (celestiali, diavoli, demoni, modron, slaad) che li vedo bene ad avere sempre un certo allineamento, perchè sono la "personificazione" di quegli allineamenti (un pò come gli elementali sono la "personificazione" degli elementi). Discorso analogo per certe creature... prendiamo i mind flayer: loro necessitano biologicamente di cervelli di creature senzienti ed intelligenti (principalmente umanoidi) per nutrirsi e rirpodursi! Questo fà si che, anche volendo, non potrebbero non trovarsi in conflitto con le altre razze. Quindi l'idea di un mind flayer "buono e gentile" rischia di finire nel gabinetto ad ogni pasto.1 punto
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Un altro anno eccezionale per D&D
È vero. È anche vero che se si legge a fondo l'opera si nota che "niente è malvagio sin dal principio, neppure Sauron lo era..." 😉. Qui ho dovuto semplificare, poi concordo che sulla visione morale di Tolkien ci sarebbero da spendere milioni di pagine...1 punto
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Un altro anno eccezionale per D&D
Piccolo OT nell'OT, uno dei grandi dispiaceri espresso da Tolkien in merito alla sua opera negli anni seguenti la pubblicazione era stato proprio l'aver reso gli orchi come razza intrinsicamente malvagia.1 punto
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Un altro anno eccezionale per D&D
Wow, gente, la faccenda qui si è fatta seria. Una cosa che mi fa piacere (commento OT sull'OT) è: Ora, mi terrò lontano dalla questione generica "politically correct" e "minoranze sui mass media", pur avendo le mie idee a riguardo. Vorrei invece concentrarmi su un solo aspetto che mi pare particolarmente interessante e più on topic, che è: come è lecito rappresentare il conflitto tra bene e male in un mondo fantasy, o in un gioco fantasy. È stato detto, giustamente, che certe particolari forme del male (stupro, infanticidio, pedofilia) sono perlopiù escluse da D&D e alla maggior parte dei tavoli di gioco. Lo sono anche al mio tavolo. Non sono convinto che siano escluse perché sono cose che avvengono nella vita reale: altre forme di male che pure hanno questa caratteristica, come l'omicidio, la guerra, la schiavitù e talvolta la stessa discriminazione trovano tranquillamente spazio (mi è capitato di mettere in scena, o di veder mettere in scena, società razziste o sessiste nel gioco). Cos'hanno allora quelle forme di male che non va? Non ne sono sicuro e non saprei descriverlo. Quello che è certo e che sono escluse perché fanno sentire profondamente a disagio le persone che giocano (sul perché si può dibattere; ma probabilmente non serve, lo prenderei come dato di fatto). E questo è un elemento importante perché ci fa capire che è "dovere" del gioco, dal master e anche dei giocatori, fare attenzione a non varcare quei labili confini oltre cui la legittima rappresentazione del male, che è catartica ed è parte essenziale di ogni bella storia, diventa motivo di disagio per qualcuno. In questo senso è importante che prendiamo atto del disagio che certe persone hanno di fronte a certe rappresentazioni di certe razze, e ci interroghiamo se non si sia (con tali razze) varcato quei confini e non sia quindi il caso di correggersi. Questo discorso si può estendere non solo a come rappresentiamo la manifestazione del male (gli atti che il male compie) ma anche a come ne rappresentiamo l'origine, la natura. Qui si va molto nella filosofia. Nel mondo di gioco esistono individui o esseri associati al male, o esistono solo atti associati al male? (La risposta a questa domanda nel mondo reale è puramente speculativa per cui non rilevante, ma nel mondo di gioco possiamo rispondere.) Senza dubbio agli albori di un certo fantasy (quello della Terra di Mezzo o di Narnia) c'era una forte connotazione morale che impregnava l'intero mondo fantastico e metteva in scena incarnazioni fisiche, chiare e certe, del male (gli orchi, Sauron...) e del bene, insieme comunque anche a persone "grigie" combattute tra l'uno e l'altro (basti pensare a Boromir). È una cosa che oggi può o deve metterci a disagio? È qualcosa che ci può condizionare (come ha detto qualcuno), anche a livello subliminale, ad avere pregiudizi, a pensare che esistano persone e/o intere razze interamente buone o malvagie anche nel nostro mondo? Onestamente non credo. Per inclinazione personale adoro questo tipo di storie e le preferisco addirittura a quelle a "morale grigia" alla Game of Thrones che vanno di moda oggi. Ovviamente bisogna prenderle nel modo giusto: si tratta (come spesso nelle storie fantastiche) di metafore. Le razze o persone puramente buone e le razze e persone puramente malvagie non rappresentano razze, persone, nazionalità o idee specifiche del mondo reale, quanto piuttosto la parte di bene e di male dentro ognuno di noi. Non che non esistesse, anche in passato, un altro filone fantasy in cui la componente morale è molto meno presente e molto più fumosa. Nel mondo di Conan, ad esempio, sebbene si abbia ha la sensazione che esistano "esseri" malefici e forme di magia oscura, essi sono più che altro alieni e incomprensibili, e l'eroe che li sconfigge lo fa per sopravvivere più che per difendere un bene cosmico che di fatto non esiste. È senz'altro possibile rappresentare nel gioco di D&D un mondo fantasy in cui possono esistere azioni positive o negative, ma non esistono esseri o individui che incarnano con certezza il bene o il male. Chi vuole mettere in scena qualcosa del genere potrebbe avere ottime ragioni di eliminare anche il concetto di allineamento, che rappresenta in qualche modo un'esistenza oggettiva, "misurabile" del bene e del male negli individui, e va quindi in contrasto con l'idea che l'individuo buono e quello malvagio non esistano. Potrebbe anche voler rappresentare i mostri come esseri feroci e incomprensibili, ma non obiettivamente malvagi. In casi estremi potrebbe perfino voler abolire le incarnazioni degli esterni buoni e malvagi (angeli, demoni...) ritenendole troppo morali per natura, o potrebbe volerle reinterpretare come componenti di un ordine cosmico in qualche modo non morale. Questo approccio è, secondo me, molto più vicino alla sensibilità moderna. Non è tuttavia esente da sfide. Una delle motivazioni per rendere "obiettivo e trasparente" il conflitto bene/male in un gioco di ruolo, in effetti, è permettere ai giocatori (almeno, a quei giocatori che lo desiderano) di sentirsi... beh, buoni. Il che, permettetemi, può essere difficile in un gioco in cui ammazzare (diciamoci la verità) è cosa che succede praticamente di continuo. Esistono giocatori che non hanno problemi a incarnare un "grigio antieroe" che in un mondo selvaggio uccide per autodifesa il bravo e coraggioso orco che lo sta assalendo, pur sapendo che quel bravo e coraggioso orco in fondo non è cattivo, è come lui e si sta battendo per ragioni simili alle sue. Questi giocatori apprezzeranno il realismo della cosa. Esistono tuttavia anche giocatori (io, lo ammetto, sarei tra quelli) che in una situazione del genere si troverebbero... beh, a disagio. Comprensibilmente, perché chi di noi nel mondo reale non si sentirebbe a disagio all'idea di uccidere una persona come lui, senza ragioni oggettive per poter dire di avere moralmente ragione? E siccome abbiamo detto all'inizio che bisogna farsi carico del disagio che qualcuno può provare di fronte a temi come la razza, beh, anche quest'altro tipo di disagio merita rispetto e comprensione. Una delle funzioni (non l'unica) dell'allineamento in effetti è attribuire a certi nemici un "tag" che permette ai giocatori di ucciderli senza troppi rimorsi. Rimorsi che altrimenti finirebbero per far virare il gioco verso aspetti che sono anche quelli molto realistici, ma poco avvincenti da giocare: pensate che noia se la campagna diventasse un lungo dibattito filosofico sui diritti civili dei nemici e dei mostri, e se si affermasse il diritto alla vita di ogni essere intelligente. Molto giusto, intendiamoci, ma che noia. Se vogliamo invece costruire un mondo fantasy in cui bene e male abbiano le loro incarnazioni fisiche, cioè in cui esistano esseri e individui buoni e malvagi, resta da stabilire come vogliamo giustificare in-game questo fatto. L'avere "il male nel sangue" come caratteristica di certe razze è un possibile approccio, ma non l'unico. Si potrebbe anche attribuire al male un'origine puramente culturale. E qui si tratta anche di vedere quanto i concetti di razza e di cultura siano effettivamente separati nella propria ambientazione di gioco. Già il Manuale dei Mostri 3.5 attribuisce agli orchi la dicitura "generalmente caotico malvagio". Generalmente: quindi non intrinsecamente, per natura. La maggior parte degli orchi è CM ma ne esistono anche di altri allineamenti, quindi possono essere buoni. Si potrebbe quindi impostare il discorso sulla cultura, dicendo che la gran parte degli orchi cresce in una società violenta in cui fare del male a persone innocenti per proprio vantaggio (se questa è la definizione di male; è quella che uso io, se ne può avere un'altra, ma per il momento non entriamo in questi dettagli, il discorso rimane valido nel complesso anche se la modifichiamo) è considerato normale e "giusto". Ma se un orco fosse allevato da elfi dolci e gentili potrebbe diventare dolce e gentile. In effetti, l'esistenza di società malvagie associate a certe razze permette due cose. Primo, di mettere in scena pregiudizi in cui le qualità di quella società vengono attribuite per impropria estensione a tutta la razza (tu sei un orco quindi sei malvagio!), rendendoli per l'appunto pregiudizi, cioè errati, e permettendo ai giocatori di contestarli. Secondo, di rendere i personaggi di quella razza "speciali" nella misura in cui devono confrontarsi non solo con il pregiudizio, ma anche con la consapevolezza di essere obiettivamente diversi da come la loro società di origine li vorrebbe. Non si può negare che il fascino di molti personaggi, tra cui un certo elfo drow reietto, derivi proprio da questo. D'altro canto, questo ripiego è accettabile? Oppure anche l'esistenza di società malvagie crea, o creerà in futuro, disagio a certi giocatori che chiederanno di abbandonarlo? È una cosa che scopriremo con il tempo. Da un lato sono contento che certe legittime rivendicazioni sociali si facciano sentire in tutti gli ambiti compresi i giochi. Dall'altro devo ammettere di avere il timore che in futuro questa pressione ci spinga ad accantonare molte di quelle risorse che contribuiscono a rendere il mondo di gioco davvero fantastico e davvero interessante. Sarebbe un peccato se il mondo reale "invadesse" quello immaginario troppo profondamente. Nel mio mondo di D&D gli orchi possono avere qualsiasi allineamento. Tuttavia, le società orchesche che metto in scena sono perlopiù società malvagie e violente. E non solo: gli orchi nascono con una certa innata propensione alla violenza (come i nani all'avidità). Lo metto molto in chiaro lasciando comunque piena libertà ai giocatori per i loro PG. Ho visto nascere in questo modo personaggi bidimensionali, certo, ma anche personaggi conflittuali che proprio dal bisogno (e dalla capacità) di dominare questa loro innata pulsione traevano il loro eroismo. Così come mi è capitato di rappresentare società classiste o maschiliste. Permettendo ai giocatori di creare personaggi che lottassero per liberarsi dai vincoli oppressivi che queste società infliggevano loro. Voglio dirlo chiaramente, in conclusione: uno dei pregi dell'allineamento è che permette di rappresentare il male nel mondo di gioco identificandolo ("taggandolo") esplicitamente come tale, quindi chiarendo che quella che si sta rappresentando è una cosa "sbagliata" contro cui è giusto e legittimo battersi.1 punto
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Un altro anno eccezionale per D&D
L'unica cosa su cui mi trovi d'accordo è che siamo andati troppo OT. 😅 Per cui mi scuso per aver deragliato il topic e fermo qui, lasciando spazio a chi può contribuire con messaggi pertinenti all'argomento originale. Però se vuoi possiamo continuare la conversazione via pm.1 punto
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Un altro anno eccezionale per D&D
I PG non si uccidono tra loro perchè D&D è un gioco cooperativo di gruppo e questo rovinerebbe l'atmosfera al tavolo da gioco per tutto il gruppo, così come la rovinerebbero le lamentele di un giocatore che rovina il divertimento al resto del gruppo per una posizione politica che nulla ha a che vedere col gioco. E con questo intendo le lamentele di entrambe le parti, sia tu che ti lamenti su come un tavolo di grognard con cui stai giocando in quel momento usa gli orchi come sono sempre stati usati sia io che mi lamento perchè al tavolo di millenials con cui sto giocando in quel momento gli orchi raccolgono i fiori e cavalcano gli unicorni.1 punto
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Un altro anno eccezionale per D&D
Ad una ricerca veloce le statistiche del 2019 riportano una differenza del 3% nei film, 40% protagoniste femminili contro 43% protagonisti maschili contro 17% protagonisti multipli con mix maschio-femmina. Eppure si vedono esclusivamente pubblicità "movie with strong female lead" e assolutamente zero "movie with strong male lead". Si vedono accuse di misoginia al primo flop di un film con protagonista femminile, ma mai accuse di misandria per i flop dei film con protagonisti maschili. Per non parlare del fatto che alcuni di quei film antagonizzano volutamente la fetta maschile di audience per poi additarli come la causa dei loro scarsi incassi, cosa di nuovo impensabile a parti inverse. Quali vantaggi ha un uomo bianco eterosessuale? Affermare che "non credo quindi che gli uomini bianchi eterossessuali debbano avere diritto di parola" non sia una posizione tanto estrema ed assurda quanto "non credo che le donne/i neri/gli omosessuali debbano avere diritto di parola" è praticamente giustificare il razzismo fintanto che viene rivolto verso quelli che non sono considerati una minoranza, il che mi sembra assurdo. È il motivo per cui sui social media è ok dire "odio gli uomini, dovrebbero morire" con conseguenti piogge di like, mentre dire "quella donna è chiatta" è considerato hate speech e ti costa un ban e la gogna pubblica. La verità non è che non esistono discriminazioni, concordo, ma è che se fai parte di quella che viene considerata una minoranza di qualche tipo allora sei spesso giustificato indipendentemente da quanto grave sia la discriminazione perpetrata. A parità di assurdità e distanza dalla posizione accettabile, la turbofemminista che preme per l'abolizione della pena di morte ed allo stesso tempo per il diritto delle donne di poter uccidere gli uomini senza poter essere accusate di omicidio va in diretta sulla tv nazionale come esempio di "female empowerment" (true story) e al massimo poi diventa un meme, un turbomaschilista con un'opinione equivalente verrebbe attaccato senza sosta fino alla sparizione totale. Io non dico che il razzismo non esiste, dico che oramai da parecchio tempo non è più la norma come invece si vuole far apparire, e che lo si trova in tutte le etnie e non è una prerogativa dell'uomo bianco. Dico che il razzismo non dovrebbe essere una scusa, come incredibilmente spesso accade al giorno d'oggi, per non assumersi le proprie responsabilità e per scaricare le proprie colpe su qualcun'altro. Idem per il sessismo. Dico che valutare una persona per il suo valore invece che per il suo sesso o etnia e ritenerla responsabile per le sue azioni indipendentemente da sesso ed etnia dovrebbe essere l'atteggiamento da avere. Se una persona dice una qualche assurdità razzista allora va trattata di conseguenza ed alla stessa maniera, che sia uomo o donna, bianco o nero, eterosessuale o omosessuale. Altrimenti si sta facendo razzismo. Mi sono anche reso conto che forse precedentemente non avevo chiarito bene una cosa: In generale nei miei post parlavo della situazione degli Stati Uniti, dato che una grossa fetta dei prodotti di intrattenimento viene da lì. E sono dell'idea che in Italia fortunatamente la situazione non sia tanto assurda come oltreoceano. Se poi per te può valere qualcosa aggiungo anche che sono del sud ed ho vissuto per diversi anni al centro nord. In quel periodo ho avuto la mia fetta di razzismo servitami poco cortesemente da una manciata della popolazione locale. Continuo a pensare che una manciata di persone non rappresenti la norma della società e che invece le numerose persone che si sono dimostrate cordiali e disponibili siano una rappresentazione più onesta, compresa la mia padrona di casa che in principio pensava io venissi da qualche posto a metà fra il far west del 1820 ed il bronx degli anni '70 e che ha poi realizzato che anche le persone del sud possono essere persone civili ed educate, abbandonando i suoi preconcetti.1 punto
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Un altro anno eccezionale per D&D
Non è questione di saper separare la realtà dalla fantasia: le storie che leggiamo e che risuonano con noi, anche se non ci crediamo, ci condizionano. Gran parte del nostro modo di ragionare, come esseri umani, corrisponde a comparare le situazioni reali con archetipi concettuali. Quando sei indeciso se spendere i tuoi risparmi in una nuova TV o tenerli come riserva in caso succedesse qualcosa, pensi istintivamente alla fiaba della formica e della cicala. Non perché non riesci a separare la realtà dalla fantasia e non capisci che il dibattito sulla previdenza tra formiche e cicali non sia mai esistito, ma perché ti sembra che vi sia una verità al suo interno. Conoscere questa storia, leggerla spesso, condizionerà il tuo modo di pensare al risparmio, mentre leggere spesso storie sull'importanza di vivere il presente senza pensare al futuro o al passato possono fare l'opposto. Le storie che leggi più frequentemente, e quindi le storie che la società di presenta più comunemente, influenzano come interpreterai una situazione. Questo vale per qualsiasi storia, ogni storia che sia interessante crea anche cambiamenti nel nostro modo di pensare. Non si tratta di essere bambini che non sanno distinguere la realtà dalla fantasia, si tratta di essere esseri umani con un cervello che funziona così. Ma perché a parti invertite non è simmetrico. Dire "finalmente un uomo al comando" o "ne abbiamo avuto abbastanza di protagoniste femminili", quando sono tutt'oggi chiaramente una minoranza (anche se meno che in passato), non è lo stesso livello di estremismo del viceversa. La posizione neutra è che, anche se sicuramente vi sono problemi molto inferiori rispetto al passato, tutt'oggi un uomo bianco eterosessuale ha dei vantaggi. Un mio collega Rom alla Sapienza aveva nascosto la sua etnia quando era un dottorando e ha continuato a farlo fin quando era diventato professore, e non credo che la sua paura di essere discriminato fosse infondata. Dire "non credo quindi che gli uomini bianchi eterossessuali debbano avere diritto di parola" è chiaramente un estremismo assurdo, ma non è una posizione tanto estrema quanto "non credo che le donne/i neri/gli omosessuali debbano avere diritto di parola", perché la verità non sta nel mezzo, sta dove sta. La verità non è che non esistano discriminazioni, ma è che ne esistono un po', sia in un verso sia nell'altro ma più in un verso che nell'altro. A parità di assurdità e di distanza dalla posizione accettabile, la turbofemminista che dice idiozie uguali e contrarie, è sottoposta a simili gogne mediatiche. Non credo che ci sia il bisogno di fare esempi, ci sono foto di "femministe" strillanti diventati memes. Ci sono interi gruppi di discussione sui social in cui si insultano specifiche persone (spesso malate di mente) con idee "femministe" estreme: non direi che non esista una gogna mediatica nei loro confronti. Personalmente sono contrario a entrambe le cose, ma spesso vedo persone usare foto personali di femministe strillanti negli stessi post in cui si parla del fascismo del politically correct e dell'orrore della gogna pubblica.1 punto
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Un altro anno eccezionale per D&D
Scusate ma Coboldi, orchi, goblin ecc non servono per avere degli umani mascherati da uccidere a sangue freddo e che possano abitare un dungeon e vedere al buio?1 punto
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Un altro anno eccezionale per D&D
La questione di cui parlate è delicata e mi limito invece a sottolineare la rinascita del brand di Dungeons and Dragons come mai prima d'ora. Sono contento perché l'ultima edizione mi piace più delle vecchie, ci sono cose che cambierei subito e altre che reputo fatte bene ma nella sostanza devo dire di essere più soddisfatto più dei lavori precedenti. Abbiamo lo zoccolo duro del regolamento abbastanza navigato per poter permetterci quel qualcosa che secondo me ancora manca a questa edizione: mondi da giocare che non siano il solito Forgotten Realms, che ahimè, ha subito il colpo di troppi passaggi di edizioni. Sono contento per Mercer e la sua ambientazione (ragazzi, vuoi o non vuoi sta facendo la storia), così come sono contento per le ambientazioni di Magic. Però c'è bisogno di altro, per diversificare e mostrare che il sistema può funzionare anche in mondi diversi dall'High Fantasy. Questo secondo me potrebbe essere un punto di novità, una bella prova per Dungeons and Dragons. Hasbro non ne sentirà tanto l'esigenza ma dopo quaranta anni di glorioso predominio vorrei che osassero per dimostrare che il sistema si può espandere in lidi ancora poco battuti.1 punto
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Un altro anno eccezionale per D&D
Come preferisci. Io credo comunque che si possano distinguere realtà e fantasia e provare emozioni reali riguardo a quel che si sa essere un prodotto di fantasia, e poterci rimanere male e non volere provare sensazioni spiacevoli. Altrimenti che problema ci sarebbe a giocare con i PG che si uccidono a vicenda per spasso? Nessuno, non avremmo alcun investimento emotivo nel gioco. Eppure non molti lo fanno.1 punto
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Un altro anno eccezionale per D&D
Eppure ci sono corporazioni che hanno perso quantità di denaro ingenti, ma continuano per la stessa strada noncuranti. Per fare un esempio tra i più famosi: Gillette ha perso 8 miliardi di dollari a seguito di una campagna pubblicitaria in cui praticamente denigrava quella che è la sua clientela primaria. Ha rischiato la bancarotta e si è salvata solo grazie all'intervento della compagnia madre Procter & Gamble che ha coperto le enormi perdite. La risposta di Gillette non è stata fermarsi, ma rincarare la dose... con ulteriori perdite. Lo stesso Star Wars della Disney ha dimezzato gli introiti del franchise, e sono abbastanza sicuro che non sia una conseguenza di "affaticamento da SW", con film che hanno addirittura chiuso in negativo. Io magari non ho la lungimiranza adeguata, infatti non sono a capo di nessuna multinazionale dal valore di miliardi di dollari, ma ho l'impressione che in alcuni casi, rari per carità, le persone al comando abbiano più a cuore la propaganda delle proprie ideologie che non gli introiti dell'azienda. Complice anche il fatto che gli introiti minori dell'azienda intaccano per lo più gli introiti di altre persone e molto meno i loro. Come ho detto però è solo una mia personalissima idea e potrei benissimo sbagliare. Sulla gogna pubblica invece sono più che convinto. Le antipatie per Captain Marvel e Disney SW si manifestavano con "sono pessimi film", "pensano a fare propaganda invece di fare i film", "sono personaggi scritti male e interpretati peggio" etc etc... mentre le simpatie si manifestavano con "ne abbiamo avuto abbastanza di protagonisti maschili", "finalmente una donna al comando", "finalmente un film in cui i maschi si siedono sul sedile del passeggero" etc etc... e chiunque non fosse un simpatizzante era prontamente additato come un misogino, razzista, sessista. Provato di persona dopo essermi sentito dare del misogino sessista quando al tempo ho trovato Episodio VIII una schifezza. E questo in una semplice chat, perché mi tengo il più lontano possibile dai social media (con risultati purtroppo deludenti per i miei gusti, perché in qualche modo i social trovano me). Fare gli stessi commenti a parti invertite è impensabile. Dire "ne abbiamo avuto abbastanza di protagoniste femminili", "finalmente un uomo al comando" e così via significherebbe firmare una condanna a morte mediatica e venire letteralmente sepolto sotto una montagna di accuse di essere un misogino, nazista e fautore del patriarcato (con conseguente ban da qualsivoglia piattaforma si stesse utilizzando). C'è una differenza enorme tra il suscitare antipatie generali o dissenso ed il venire messo alla gogna come il peggiore degli esseri umani prima di essere interdetto dal mezzo di comunicazione che si stava utilizzando. Un altro esempio recentissimo riguardante una branca dell'industria dell'intrattenimento che seguo, i videogames, è quello che sta succedendo adesso con i leak di The Last of Us 2. Non entro nel dettaglio per evitare gli spoiler, ma se si indaga un minimo nella vicenda si può capire cosa intendo.1 punto
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La Goodman Games rivisiterà il Tempio del Male Elementale
“Come tutta la linea Original Adventures Reincarnated, questo prodotto conterrà sia il materiale originale scansionato e ripulito al fine di presentarlo come appariva originariamente, sia una nuova e completa conversione per D&D 5E nella seconda metà del manuale. Il nuovo materiale è stato progettato da un team creativo guidato da Chris Doyle, con il contributo di Rick Maffei e altri, tutti veterani esperti di Dungeons and Dragons nelle sue numerose incarnazioni. A differenza dei precedenti cinque volumi nella linea OAR, le dimensioni e la portata di questo modulo richiedono una novità: OAR #6: The Temple of Elemental Evil sarà rilasciato come edizione con copertina rigida in due volumi. I due volumi conterranno anche commenti di esperti sui moduli originali e sulla loro storia.” Ecco il testo sul retro di copertina: Link all'articolo originale: https://www.enworld.org/threads/temple-of-elemental-evil-is-the-next-original-adventures-reincarnated.671689/1 punto
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La Goodman Games rivisiterà il Tempio del Male Elementale
Se arrivassero in Italiano sarebbe l'occasione per giocare avventure che non sono mai state tradotte nel nostro paese.1 punto
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