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MadLuke started following HeroQuest - La Rocca di Kellar , “Lo strano caso del Dr. Jeckyll e Mr. Hyde” di Robert Louis Stevenson , Caramon e Raistlin come Orfeo ed Euridice and 2 others
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“Lo strano caso del Dr. Jeckyll e Mr. Hyde” di Robert Louis Stevenson
Si, direi che anche a distanza di anni la memoria non ti ha tradito. Jeckyll dice che lui si è sempre adoperato a fin di bene ma, a me è sembrato, per quanto fosse convinto del suo impegno, questo comunque gli sia costato fatica nel tempo (ovviamente! aggiungerei io). Ora pur lui non avendo recriminazioni specifiche da fare, pur non nominando episodi o persone per le quali il bene gli sarebbe costato fatica, suppone che quella fatica sia dovuta a una certa impurità repressa nel fondo del suo animo. Inventa quindi la pozione affinché quella parte malvagia possa sfogarsi senza tampinare lui, e lui così possa dedicarsi ancora al bene ma senza provare più neanche un poco di quella fatica residuale. Ora, io ammetto d'ignorare la natura manichea della cultura inglese d'inizio secolo scorso (di ambientato in quel periodo ho letto solo "La montagna incantata" e non avevo colto nulla di simile; quando ho usato quel termine pensavo invece proprio alla setta religiosa con cui si confrontò Agostino D'Ippona) perciò questa introspezione mi è parsa immatura. Considerato che i protestanti conoscevano bene Vangelo e Bibbia in genere, direi avrebbe dovuto rendersene bene conto anche lui. Senz'altro, ma Dracula e Frankstein (per dire i primi due che mi vengono in mente) si sono conservati comunque molto più attuali..! Peggio invece mi viene in mente solo "Il richiamo di Cthulhu".
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“Lo strano caso del Dr. Jeckyll e Mr. Hyde” di Robert Louis Stevenson
E’ un racconto lungo del 1885, relativamente pochi anni per un grande classico della letteratura tuttavia li dimostra tutti, e io trovo li porti anche male. A differenza di altri grandi classici della letteratura horror gotica, conoscevo la trama in maniera molto vaga, per diversi aspetti anche errata e non di meno il rapido susseguirsi dell’azione nei primi capitoli mi aveva catturato. Man mano che il racconto si sviluppava iniziavo però a chiedermi se e quando l’autore avrebbe cominciato ad approfondire i tratti psicologici, anche quelli perversi che fanno l’opera si annoveri nel succitato genere. Ebbene l’autore se ne è effettivamente occupato ma interamente e solo nell’ultimo quarto. Credo sarebbe potuto risultare molto più avvincente se avesse sviluppato questi due binari parallelamente invece di limitarsi prima a narrare unicamente i fatti nudi e crudi, e solo negli ultimi due capitoli a svelare i retroscena con le memorie dei due personaggi in qualche modo protagonisti: l’Avv. Utterson e il Dr. Jeckyll. La delusione peggiore però non dipende da questo aspetto bensì dalla trattazione decisamente manichea del male, dell’alter ego del Dr. Henry Jeckyll, Mr. Edward Hyde. In quest’ultimo il male non è assolutamente presentato come una corruzione dell’animo nobile del Dr. Jeckyll, una debolezza della carne, fosse per trarre piacere sessuale dalle sue vittime, per avidità di denaro o altri demoni che in maniera più o meno grande affliggono gli uomini e le donne di ogni tempo. Niente affatto. Il male è invece rappresentato come “elementale”, Mr. Hyde percuote un uomo, finanche una bambina, semplicemente perché gli dà piacere farlo, senza trarne alcuna utilità di sorta. Quand’anche lo stesso dottore parla del lato oscuro del suo carattere, non accenna minimamente a qualche tentazione specifica contro cui si sia trovato a combattere, semplicemente racconta che riconosce che una parte di sé avrebbe voluto il male e lui si adopera per poter essere malvagio, di tanto in tanto, per poi tornare a essere la persona misericordiosa che abitualmente è. Anche nelle righe in cui affronta il tema per cui compiendo il male questo accresce le sue possibilità, non c’è alcun accenno a un aspetto di contagio del male, di desiderio soddisfatto che però viene subito a noia, per cui Mr. Hyde sia in qualche modo sedotto e portato a compiere delitti ancor più gravi. Nulla di tutto questo: semplicemente comincia col picchiare le persone e successivamente le assassina. Il male per il piacere del male. Ora, io non dubito esista pure qualche pervertito o mentalmente invalido, qualcuno il cui cervello sia talmente menomato alla radice da poter pensare e agire in questo modo. Tuttavia è noto che l’aspetto più subdolo del male sia proprio quello della tentazione, quello della promessa di un bene maggiore in cambio solo di qualche azione moralmente discutibile. Il male, almeno superficialmente, perfino mascherato da bene. E ce ne sarebbe da discutere per ore e ore. L’opera di Stevenson tuttavia è ben lontana da questi livelli di maturità, io trovo cioè che non parli affatto alle persone “normali”, con le proprie debolezze, limiti e anche paure. Si limita invece a enfatizzare un aspetto estremamente di nicchia della società e per questo si renda immeritevole di attenzione. Voto: 2/5
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Caramon e Raistlin come Orfeo ed Euridice
Una riflessione buttata sul tavolo, per chi la vuole raccogliere. Alla fine della trilogia dei gemelli si spiega che in realtà Caramon non ha mai avuto alcuna possibilità di fermare e tanto meno redimere Raistlin, il viaggio era servito semmai a lui e lui soltanto, affinché si rendesse definitivamente conto e accettasse che suo fratello era irrimediabilmente corrotto. Per mettersi l'anima in pace. Una spiegazione che, al tempo, io non ho mai apprezzato fino in fondo, perché ho sempre preferito pensare che in realtà lui poteva cambiare il corso della storia, solo gli era andata male. Ora leggendo l'esegesi del mito greco di Orfeo ed Euridice, ho appreso di diverse spiegazioni che i critici hanno fornito del fatto che inspiegabilmente Orfeo, quando ormai è a un passo dall'uscire dall'Ade, si volta rendendo vana la sua ordalia che gli aveva quasi permesso di riportarla nel mondo dei vivi. E nessuna spiegazione, appunto, soddisfa, i critici delle varie fazioni. Ebbene io propendo proprio per quella che, in maniera parzialmente analoga alla leggenda di Caramon e Raistlin, sostiene che Orfeo si volta perché in realtà lui prende finalmente consapevolezza che nessuno esce dal mondo dei morti. Il suo voltarsi non fa niente altro che reificare questa verità ineludibile. Il viaggio non ha mai rappresentato una reale speranza per Euridice di tornare alla vita. Era solo lui che doveva affrontare le terribili prove per diventare finalmente in grado di fronteggiare la verità ultima degli uomini: di accettarla senza ulteriori infingimenti: la finitudine dei mortali. Come per Caramon la corruzione di Raistlin. Ciao, MadLuke.
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AI (Grok o ChatGPT) come DM su moduli ufficiali
Figurati! Ho fatto giocare a ChatGPT un solo personaggio in un'avventura masterizzata da me ed è stato a dir poco frustrante. Può pure avere il senso della storia, della trama in generale, gli obiettivi da raggiungere, ecc. ma nello spiccio è a dir poco imbarazzante. Tipo che il personaggio in una mano tiene la spada, nell'altra il pugnale... e al messaggio dopo dice che tiene anche una torcia. Ciao, MadLuke.
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Medusa
Ho capito che voglio troppo che venga prodotto un film sul personaggio in oggetto, e per i temi complessissimi che affronta dovrà essere prodotto e diretto da persone di cultura, non da cialtroni dei film d'azione (quindi astenersi Ridley Scott e ignoranti vari, anzi meglio che non sia proprio americano).
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Cerco giocatori per la prima avventura "D&D Raw"
Io ci provo ancora (suppongo periodicamente lo farò): nessuno vuole partecipare al completamente nuovo segmento dell'avventura?
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"Un piccolo odio" di Joe Abercrombie
Ripeto: 1 solo combattimento in tutto il libro. E neanche l'ombra di una magia (i 2-3 episodi di preveggenza sono più propri del genere mistery che fantasy). In compenso si dilunga a descrivere abiti, parrucche, scene di sesso e uso degli stupefacenti... Lascia perdere.
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Cosa combino nel tempo libero (oltre a narrare)
Ciao, sempre inerentemente a D&D: - mi alleno (nuoto, corsa e fitness) e quando sento la fatica (e con l'avanzare dell'età occorre sempre meno per affaticarmi) penso al fatto che "i miei eroi" del mondo raw fantasy sopportano ben altro che un po' di caldo, freddo o stanchezza. Questo da una parte m'incoraggia a rinnovare la determinazione ad allenarmi, ma dall'altro mi aiuta a fantasticare su nuove fatiche e sofferenze a cui sottoporre i personaggi delle mie storie; - leggo: quanto più leggo, più situazione, personaggi, significati e sfide posso ideare per i personaggi. Ciao, MadLuke. PS. Bella domanda.
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"Un piccolo odio" di Joe Abercrombie
La trilogia de "Il mare infranto" e "Tredici lame".
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"Un piccolo odio" di Joe Abercrombie
L’ho acquistato sicuro di leggere un altro capolavoro di uno dei miei autori fantasy preferiti invece ne sono rimasto molto deluso. L’evoluzione tecnologica del mondo de “La prima legge” operata nei trenta anni intercorsi dalla precedente trilogia non incontra assolutamente i miei gusti. Sembra una trasposizione delle rivolte dell’Europa di fine ‘800 in chiave very low-boring-fantasy. Con i poveri vittime della Rivoluzione industriale o dei grandi latifondisti e i ricchi completamente dediti all’ozio, al consumo di cocaina, più genericamente alla lussuria e ovviamente al cinico sfruttamento dei primi. C’è un solo combattimento in tutto il libro, uno solo! Tutto il resto sono dialoghi, spesso volgari e spropositatamente contemporanei tra i diversi personaggi. In realtà anche nel discorso indiretto, parlando direttamente al lettore l’autore ricorre spesso e volentieri al turpiloquio. I personaggi sono discretamente approfonditi, in questo Abercrombie non tradisce le sue precedenti opere, si trovano anzi dei cammei dei personaggi della precedente trilogia tuttavia, complice il contesto estremamente imborghesito, nessuno parla mai tramite le proprie gesta, bensì sempre e solo chiacchiere, appunto. Una cosa che mi ha colpito è che dei quattro personaggi principali, due sono donne, dal carattere forte e padrone del proprio destino, gli altri due invece sono maschi, deboli e soggetti al volere di poteri più grandi di loro. Mi è parso il solito modello “educativo” fin troppo abusato negli ultimi anni (dalla cinematografia se non altro). L’epilogo pare promettere più azione nei volumi che seguiranno ma onestamente non mi sento sufficientemente motivato a fidarmi ancora, pertanto chiuderò qui con questo autore. Voto: 3/5
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Il combattimento in D&D Raw
Esattamente quello cui ho voluto rimediare. Adesso magari una creatura è ancora a ai 3/4 dei dei suoi PF, però ferito alla gamba non può più fuggire/inseguire oppure la penalità al braccio gli da penalità a combattere o addirittura reggere l'arma, magari la fa proprio cadere in terra. Con personaggi di più alto livello che quindi fanno tiri di attacco e danno maggiori gli effetti si rendono ancora più variegati e "da film" (emoragie, cecità, ecc.).
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Il combattimento in D&D Raw
In questi mesi ho continuato ad affinare l'implementazione del combattimento. Ora: pensate a come è banale il combattimento D&D standard, e guardate questo tra solo due nani (di 1° liv.) e alcuni trogloditi. Non trovate sia molto più avvincente? Io penso che il mio regolamento "D&D Raw" sia, per così dire, un must per aveere combattimenti eccitanti, soprattutto per i giocatori esperti che altrimenti si trovano unicamente a dover segnare "3 PF a me, 4 PF a te... vediamo chi arriva prima a 0". :-( Ciao, MadLuke.
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Ricerca romanzo fantasy per bambino 9-10 anni
Mio figlio ne ha 9, spero gli piacerà abbastanza da finirlo prima che ricominci la scuola.
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HeroQuest - La Rocca di Kellar
Ciao, dopo aver giocato la scatola base, con mio figlio ho completato anche le 10 imprese della prima espansione. Appena dopo averla acquistata me ne ero un po' pentito perché diverse recensioni riportavano che era pessima, più d'uno che aveva smesso di giocare a HeroQuest dopo, o addirittura non l'aveva neanche finita. Io l'ho trovata invece assolutamente a livello o meglio del set base, almeno un paio d'imprese poi particolarmente divertenti. Per chi ha seguito l'annosa questione sull'opportunità di conservare l'equipaggiamento trovato o acquistato nel corso del set base, la risposta è "assolutamente si". Senza l'equipaggiamento e artefatti della prima campagna, col cavolo che riesci a giocare l'espansione (ma neanche le prime due avventure). E anzi anche così abbiamo avuto almeno una manciata di morti (cosa di cui nel set base non c'è neanche il rischio). Resta inteso che è un gioco per ragazzini, a dispetto della ridicola indicazione sulla scatola "Età 14+", però un po' l'amarcord (ma quando avevo 13 anni ci fermammo al set base prima di passare a D&D), un po' perché con mio figlio, me la sono assolutamente gustata e non vedo l'ora, il mese prossimo, di cominciare "L'orda degli Ogre". Ciao, MadLuke.
- I trogloditi l'hanno fatta fuori dal vasino