Elle
Sospiro e guardo lo sfacelo e i danni che abbiamo causato. Scuoto la testa sconsolata mentre muovo qualche passo fuori dalla cabina, reggendomi su ogni superficie disponibile e registrando le necessità che la Biancospino ha; nel frattempo, raggiungo l'ormeggio di Incubo e lo rifaccio correttamente, spostandolo bene a poppa e lasciandolo bello lasco, in maniera che non ci intralci o danneggi. Sospiro ancora e mi rivolgo a prua mordicchiandomi le labbra, meditabonda, poi salto su e guardo con astio a quella nebbia, così propizia al momento dell'abbordaggio e così fastidiosa adesso, impedimento allo sguardo sugli infiniti orizzonti del mare. Va bene. Diamoci da fare esclamo rivolta a me stessa, mentre entro in azione, affacciandomi sul ponte dal cassero. Con pochi gesti e ordini secchi, raduno il mio scarno equipaggio e issiamo uno straccio di tela sull'albero maestro, quanto basta a procedere lenti e tranquilli senza correre rischi. Ci dividiamo i compiti, quindi niente storie. Tholin sta al timone. Deneb, tu in piccionaia, sulla coffa dico indicando la piattaforma aerea che sovrasta l'albero ... e occhi aperti. Qualunque cosa che galleggia e non è la Incubo, segnalala. Raftal, tu stai con me alle manovre, e tieni un occhio su di lei accenno col capo a Seline, poi prendo il mio posto sopravvento sul cassero, vicino a Tholin ... vedi i triangolini sulla bussola? sono sedici, e ognuno viene chiamato quarta. Ad ogni quarta, quattro punti. Tutto chiaro? Adesso portaci per sud sud ovest, lentamente. La bambola è leggera e aggraziata quando ha tutte le vele su, ma adesso sarà lenta e pesante, non le piace cambiare rotta. Per questo anticipala e non strapazzarla. Raftal, segui la rotazione, man mano che accostiamo, tira verso di te la drizza, io ti seguo con la scotta. Avanti. Ci mettiamo in rotta scivolando lenti sull'acqua, persino più lenti che all'andata, ma meglio essere prudenti: è una prima volta per entrambi, noi e Biancospino, meglio andarci piano.