Garol
Lascio parlare Wurzag. Ma non sento le sue parole... non lo sto ascoltando. Nella mia mente continua a ripetersi la domanda di Hadla "stai bene? Niente ferite?" Incredibilmente credo di essere l'unica fra tutti a non aver subito nemmeno un graffio... che significato potrà mai avere, quale segnale vogliono darmi gli spiriti?
Wurzag completa il suo discorso. Inizia la cerimonia. Ancora non abbiamo deciso come onorare i nostri fratelli, quale tradizione scegliere.. o seguire. Faccio alcuni passi in avanti, nè sul mio viso, nè sul mio corpo vi sono segni cerimoniali. Mi avvicino ai nostri fratelli morti, prendo la mia fiasca d'acqua e l'apro. Camminando lentamente accanto ai loro corpi verso dell'acqua sulle loro ferite, sui grumi del loro sangue ormai rappreso.
Questa è acqua. L'acqua della vita. L'acqua che vi disseterà nel vostro cammino fra i nostri padri, l'acqua che bagnerà le vostre labbra durante la caccia nei grandi pascoli. Qui avete vissuto. Qui avete combattuto. Qui siete morti nel difendere i vostri fratelli, le vostre sorelle, i vostri padri, i vostri figli e la vostra terra.
Giunta alla fine della breve fila di morti mi fermo, chiudo la fiasca e mi scopro il petto, mi giro e poso le mie mani sull'acqua che mescolatasi al sangue è divenuta rossa come lui, tingendo così le mie mani, ad ogni fratello mi traccio sul corpo un segno col suo sangue.
Questo è il vostro sangue. Questo è ora il nostro sangue. Esso ribollirà in noi e ci darà la forza per combattere e vincere in vostro onore. In vostro nome. Nel nostro nome. Questo sangue ci accompagnerà per sempre, e diverrà una marea che spazzerà via coloro che oggi hanno conosicuto la nostra forza.
Nuovamente sono giunta da dove sono partita. Mi chino e prendo della terra da gettare in parte sui corpi dei nostri fratelli e sorelle.
Questa terra ci ha visto nascere. Crescere. Combattere e morire. Per questa terra noi lottiamo. per questa terra noi moriremo, ma non prima di averla liberata da chi l'ammorba. Che questa terra vi accolga e vi protegga.
Giunta in fondo prendo una torcia e ripercorrendo un ultima volta il percorso do fuoco alle vesti dei nostri fratelli, all'erba e alle frasche che li accolgono e che ancora sono intrise del loro sangue.
Questo è il fuoco. In esso vi è morte, vita e speranza, in esso vi è al nsotra rabbia, le nsotre lacrime e la nostra determinazione. Questo illuminarà semopre il vostro cammino e scalderà sempre i vostri corpi e infiammerà i nostri cuori nella battaglia. Con esso diverrete immortali, con esso e grazie ad esso i vostri spiriti saranno sempre accanto a noi e con noi combatteranno. E un giorno, di fronte a qeusto stesso fuoco le vostre gesta saranno narrate ai nostri figli, ai loro figli, e ai figli dei loro figli, perchè l'immortalità del fuoco è ora nostra e nostra è questa terra, Ora e sempre!
Mi scosto di un passo e fisso i miei occhi sui corpi dei nostri fratelli, poi cedo la trocia all'orco a me più vicino, e lascio che due lacrime scorrano via sul mio volto.
Andate fratelli, che gli spiriti vi accolgano e vi rendano onore.