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Dragons´ Lair

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Visualizzazione dei contenuti con la reputazione più alta il 06/02/2023 in tutte le aree

  1. Comunque, a prescindere dal sistema da usare, non vedo proprio il senso della questione come da titolo della discussione. È un'idea carina, ma non è un'avventura. È un'idea per un gruppo di personaggi, o anche peggio un'idea per una storia, ma non è una avventura. Questa domanda per me è equivalente a "Mi è venuto in mente di creare un'avventura in cui i giocatori giocano un mago elfo che ha paura dell'acqua, un nano guerriero filosofo e un vanitoso nobile caduto in disgrazia" Perché nella costruzione dell'avventura stai includendo la costruzione del gruppo dei personaggi giocanti, il loro background e le loro future evoluzioni? Per chiarire, avventura e personaggi non sono quasi mai completamente scollegate: spessissimo le avventure limitano e definiscono in un certo modo i personaggi possibili. Questo va da considerazioni minime, ad esempio che i personaggi debbano essere in cerca di avventura o che siano personaggi ragionevoli nell'ambientazione scelta, a considerazioni più importanti e specifici nel definire i personaggi - ad esempio una campagna militare in cui i personaggi son tutti membri di una forza speciale. In una minicampagna chiedevo ai giocatori di creare personaggi "che siano amici di Ludin il falegname", e di scrivermi una frase sul come e perché l'avevano conosciuto. Questo perché era il motore iniziale della campagna, la cui scomparsa univa i personaggi e li muoveva all'azione. Ma, e questa è la parte chiave, è fondamentale che le limitazioni che impongo ai giocatori sui loro personaggi siano il minimo indispensabile per poter far andare avanti l'avventura pensata. Più la limitazione è importante e centrale nel definire il personaggio (il suo carattere, le relazioni tra i PG) e più ci deve essere un motivo forte nell'avventura per imporlo. Oltre un certo punto, è meglio abbandonare l'avventura. In questo caso l'intervento è molto centrale (si sta definendo tutta la meccanica di relazioni tra i PG, passata presente e futura) e l'avventura non è neanche descritta nel thread: quel gruppo di personaggi potrebbe funzionare in qualsiasi avventura, e qualsiasi avventura funziona con quel gruppo o altri. Se quindi deve essere effettivamente discussa come un'idea per avventura, serve quantomeno sapere l'avventura! Per poi chiedersi: L'avventura richiede questo gruppo specifico? Vale la pena di obbligare i giocatori a creare i personaggi che dice il DM per poterla giocare? Una volta risposto a queste domande possiamo discutere. Se invece - più probabilmente - è semplicemente un'idea per un gruppo di personaggi, allora sì, l'idea è carina e si potrebbe sicuramente discutere tra giocatori di creare personaggi tutti uniti da una spirale di amore passato e odio presente. Sono sicuro che anche il DM si divertirebbe se i giocatori decidessero di creare personaggi legati in quel modo. E il problema a quel punto sarebbe solo che la discussione è stata chiamata "Dubbio avventura" invece che "Idea per un gruppo di personaggi".
  2. Adesso che abbiamo tutte le schede possiamo cominciare. Domani o dopodomani avrete il primo post
  3. 2 punti
    Artyom Prima del riposo Artyom scrutò la Bibbia Satanica con attenzione, ma non con stupore: non poteva dire di apprezzare le cose che vi erano scritte al suo interno. Quelle erano conoscenze pericolose, forse non tutte, ma buona parte sì. Non fece in tempo a rispondere all'esperimento di Glauce che Sapios, per la prima volta dal loro sbarco, decise di prendere una posizione in questo dibattito: non desiderava saperne niente e voleva chiuderla qui. Artyom aprí bocca un'ultima volta, prima di iniziare le sue letture Non servo a niente da morto, Glauce: se troverò il Re Senza Nome, farò come ordinerà. Non importa quanto inginocchiarmi possa essere umiliante: mi consolerò sapendo che, un giorno, tornerò per lui. Perdonami Sàpios, non intendevo infastidirti. Per oggi, la chiuderò qui. Detto questo, si mise comodo per poter iniziare le letture.
  4. 2 punti
    Sápios Questi qui parlano troppo... Sápios, ancora nel suo angolo, venne raggiunto ancora da Glauce. "...si, faccio la guardia io..." Rispose quasi meccanicamente. Prima di spostarsi, l'aberrante si avvicinò a Glauce e, con voce sottile, chiese "esiste davvero un re? Non ho mai visto un re. Secondo te quanto è ricco?" Quella donna così gentile, destabilizzava la natura del mascalzone. Le parole di Artyom, infastidirono Sápios, e il suo atteggiamento lo diede a vedere. Ma questa volta pure le lunghe parole di Glauce non gli piacquero. "Quanto parlate a caso! Se lo incontriamo ci arrangiamo, se no, no. Vi arricchire di ideologie solo per gonfiare il vostro ego. Così potete sbandierarlo ai disgraziati come me. Conta solo quello che si fa, non quello che si dice. Ora riposate che se no mi fate fare più guardia del dovuto" - Il turno di guardia non fu facile. Mai nella vita, in così poco tempo, Sápios si era posto così tante domande. Perche sono gentili con me? Mi staranno usando? Glielo farò vedere...se solo potessi guardarli dalla stessa altezza... @dm
  5. 2 punti
    Artyom Prima del riposo Re dell'Isola Senza Nome? Chiese il sacerdote a Glauce, anche se con una punta di scetticismo Mai sentito. E sono poco propenso a credere che un mostro simile esista... Disse una volta terminata la storia della donna ...bisogna smettere di puntare il dito contro i mostri delle storie popolari, e... Artyom si zittì un attimo, come se dovesse riflettere su quello che stava per dire. Fece un bel respiro e riprese. ...e cominciare a guardare con più attenzione al male di cui sono capaci gli uomini. Solo quello è degno di nota, poiché solo quello è reale... Si stava scaldando, e se ne stava rendendo conto solo ora. I suoi compagni non si meritavano di venire rimproverati per aver condiviso una semplice diceria, che forse, tra l'altro, si sarebbe potuta rivelare utile. D'altronde, anche Artyom, nella sua gioventù, vide la sua buona dose di cose orribili e, apparentemente, inspiegabili. ...Ed in quanto reale, ci fa capire che può essere battuto. Queste storie descrivono un mondo, sì spaventoso, ma anche irreale e per ciò non vale la pena lasciarsi intimorire da cosa vi avviene. Cercò di chiudere con una nota positiva e rassicurante, nel frattempo aveva ripreso la sua solita calma. È vero, ci sono dei testimoni, ma penso che sia più probabile che l'equipaggio della Kronos sia stato ucciso da un qualche mutante, o che sia annegato in una tempesta. L'orrore ed il trauma possono farti vedere cose che non esistono, anche se ciò non rende le loro sofferenze meno reali. Concluse con un gesto di preghiera, il quale consisteva nel tendere la mano al cielo e raccogliere un pugno d'aria, per poi portarlo al petto, come se raccogliesse le anime di chi era morto in quella spedizione e le stringesse a sé. Detto questo, grazie Glauce. Almeno abbiamo la conferma che questa isola sia un luogo potenzialmente pericoloso. Una volta finita la discussione, Artyom si mise a sedere assieme a chi desiderava ascoltare: cercò di concentrarsi su dei passaggi che potessero tranquillizzarli, evitò quindi quelli più imperiosi e dogmatici, per dare più spazio a quelli dolci e speranzosi. C'erano persone, qui, che ponevano estrema fiducia in questa spedizione e Artyom si sarebbe assicurato di rinforzarla. @Le Fantome, @licet_insanire, @SamPey
  6. 2 punti
    Glauce La ragazza fu sollevata che il gruppo avesse deciso di riposare un po' e, mentre spostavano i banchi da lavoro, spiegò al gruppo un'ulteriore preoccupazione che la tratteneva dallo spostarsi all'interno dell'isola senza che lei e il gruppo fossero adeguatamente preparati: i resoconti sul Re dell'Isola. "Sapete, si dice che ci sia un 're' su quest'isola, che ha un comportamento molto territoriale con chi vi approda. Ho sentito questo racconto la prima notte in cui sono arrivata nell'ostello in cui alloggiavo: sarebbe un uomo enorme, alto più di tre metri, che si aggirava tra i resti di un villaggio diroccato che potrebbe addirittura essere quello che vogliamo esplorare. Ebbene, in passato ci fu un altro gruppo di esploratori che arrivarono sull'isola, la loro barca era una trireme chiamata Kronos. Dopo averlo sfidato, rifiutandosi di inchinarsi a lui, sembra che tutto l'equipaggio tranne quattro uomini riuscì a salvarsi. Anche la loro nave, durante il confronto, era stata fatta a pezzi, e questi quattro poterono tornare a Miranda solo grazie ad una scialuppa che era miracolosamente stata risparmiata." Una volta finito il trasporto, aggiunse: "Ci sarebbe bisogno che qualcuno di noi facesse la guardia durante il riposo per evitare che qualche creatura dell'isola ci attacchi nel sonno impedendoci di beneficiare del riposo." Un po' in imbarazzo, e con lo sguardo basso, proseguì: "Lo so che sono stata io ad avere l'idea, e che ci si aspetterebbe che mi renda disponibile per questa cosa, ma se possibile, io vorrei potermi riposare, perché ho consumato molte energie stamattina per setacciare tutta la spiaggia con Daphne: se dovessimo combattere potrei fare molto poco. Se invece potessi riposarmi, potrei utilizzare parte delle energie che recupererò per potenziare uno di voi con la mia Benedizione Aliena, raddoppiando la vostra forza fino al prossimo riposo. Il rituale potrebbe inquietarvi un po', ma vi garantisco che funziona e che vi renderà nemici temibili". Con sguardo esitante, si rivolse a Sàpios (@SamPey). Ne aveva notato lo sguardo pensoso il giocherellare con la reliquia, che interpretava come una necessità di spendere del tempo in solitudine a pensare, e volle fare un tentativo: "Tu te la sentiresti di fare la guardia? Ho pensato a te, perché so che tu riposi poco bene in questo periodo. Però non voglio forzarti né chiederti di subordinare le tue necessità alle mie, per cui sentiti libero di dirmi di no." Aveva notato che l'iconoclasta era pensoso e stava giocherellando con la reliquia Per tranquillizzare il gruppo, aggiunse: "In ogni caso, se nessuno volesse fare la guardia, la farei comunque io: è comunque meglio che si riposi una persona in meno, ma che il gruppo in generale sia più riposato, piuttosto che sperare di non essere attaccati, col rischio poi di venire attaccati e perdere tempo senza aver riposato". @tutti @tutti Durante il riposo, Glauce ascoltò i passaggi biblici letti da Artyom. Erano molto evocativi e incitavano all'unione e alla carità. Il messaggio era bello, ma la sua esperienza passata indicava chiaramente che, almeno ad Alimede, praticamente nessuno seguiva queste indicazioni. Chissà, forse i suoi compagni erano diversi, forse l'Emissario credeva davvero nelle sue parole… Solo il tempo l'avrebbe dimostrato. Se ciò fosse stato vero, se l'emissario e la taumaturga si fossero dimostrati caritatevoli e pii come l'uomo di cui Artyom narrava le gesta, avrebbe anche lei iniziato a credere nel dio di Artyom e Daphne? Il prospetto le fece scaldare il cuore. Come un fulmine a ciel sereno, però, il suo volto si incupì: aveva appena ripensato al destino del suo avo Asterione. Il Dio di Artyom e Daphne era forse il dio delle persone normali come loro due e come "Glauce", e con le persone normali poteva essere buono (il che già di per sé era discutibile, considerando la pestilenza che fustigava la città di Miranda); ma quelli come lei – Medea – erano estranei a tutto ciò, ed era semplice e tristemente verosimile immaginarsi fare la fine di Asterione, magari anche per le mani di quelle stesse persone con cui ora viaggiava, vista la situazione di pericolo e stress in cui si trovava e che sicuramente l'avrebbe portata a mostrare la sua natura. Rabbrividì, e si sfregò le mani sulle spalle per riscuotersi da quel vortice di negatività, sforzandosi di tornare ad ascoltare la voce rassicurante dell'emissario e concentrandosi sullo sguardo tranquillo della taumaturga.
  7. INVENTARIO DI GRUPPO MODIFICABILE Potete tutti editarne il contenuto senza problemi, per ora mi sono limitato a copiancollare ciò che avevate scritto nell'elenco e fare una semplice formula per la somma veloce. Integrerò poi tutte le formule di creazione oggettistica ma devo capire come integrare la macro di calcolo sulle quantità e nomi a controllo incrociato Così noi scriviamo ciò che abbiamo e lui automaticamente evidenzia le formule degli oggetti ricreabili, almeno questa è l'idea
  8. Dividi in due parti la condizione per vedere le visioni. Un lettore, che può essere un PNG che li segue (o un PG) che ha le visioni, un oggetto magico che permette ai personaggi di decifrare messaggi nascosti, un rito che si impara e/o richiede delle erbe particolari. Questo è solo un artificio per spiegare perché hanno accesso alle visioni. Il messaggio, che può essere un luogo specifico, un oggetto magico appartenuto ad un particolare personaggio, una runa o un dipinto sulla parete, una parola magica. Questi saranno il modo con cui effettivamente limiterai e controllerai le informazioni. Ogni volta che i personaggi ottengono un nuovo messaggio (ad esempio arrivano in un certo luogo, o scoprono una nuova parola chiave) possono usare il lettore per avere quella visione, ma sempre quella. Non possono quindi vedere altre visioni, ma solo quelle che hanno sbloccato, ma quante volte vogliono (magari possono notare nuovi particolari). Ti risolve il problema del flusso di visioni, perché i giocatori non possono chiederne di nuove fin quando non trovano un nuovo messaggio. Esempio: Il lettore è un potere guadagnato da un PG leggendo un libro magico, i messaggi sono gli oggetti magici appartenuti alla protagonista. I PG trovano una spada magica. La spada ha varie incisioni che dicono ai PG che deve appartenere ad un'epoca antica. In una seconda avventura, in una libreria, trovano un libro magico che insegna la storia di una guerriera del passato: il personaggio che lo legge ha una prima visione, e nota anche che nella visione impugna la spada che hanno trovato prima. Toccando la spada, il PG avrà una nuova visione. Da qui in poi, il PG avrà una visione ogni volta che toccherà un nuovo oggetto appartenuto alla guerriera. Puoi spargere questi oggetti per le successive avventure, e puoi decidere quindi quando fare accedere alle visioni. Ma puoi anche avere i giocatori cercarli in modo attivo, dando (nelle visioni o altrove) informazioni ai giocatori sulla locazione di altri oggetti. Una visione potrebbe rivelare la guerriera che dona il suo anello al priore di una cattedrale, e questo può essere motivo sufficiente per i giocatori per andare alla cattedrale a cercare l'anello, per avere il prossimo pezzo di informazione. Nota finale. Non cadere nell'errore di voler raccontare una storia tramite visioni, le cutscenes nei GdR tabletop non funzionano praticamente mai. La storia deve essere la storia presente, costruita dai giocatori. Le visioni devono essere brevi momenti che guidano i personaggi, il loro interesse deve essere solo nell'ottica di illuminare dettagli della storia presente, non il passato per sè.
  9. lol ti avevo messo ma azzurro, non si vedeva ho rifatto con le lettere nere e ti ho perso XD Decidi tu!
  10. @Alonewolf87 Ho avuto modo di sentire Athelorn: mi ha detto che non potrà accedere al forum fino a Lunedì prossimo (13 Febbraio). Si scusa ovviamente per l'assenza.
  11. Se ho capito bene (ho letto quasi tutto il thread, ma, confesso, non tutto) la domanda dell'OP sono in realtà due domande: a) perchè esistono le classi e i livelli? b) perchè non esiste un sistema di gioco aperto (cioè con "matematica" nota) che permette di simulare tutti gli altri? e soprattutto c'è la terza domanda retorica non detta: c) sarebbe bellissimo se il sistema di cui alla domanda (b) esistesse o no? La mia risposta a c) è no, non sarebbe bellissimo. Banalmente la risposta a b) è: non esiste perchè non esiste. Ma facciamo un passo indietro di quindici anni. Alla wotc stanno pensando alla prossima edizione di D&D (quella che sarà la famigerata 4a) e si chiedono: cosa è D&D? cosa rende D&D D&D e non Runequest? Può piacere o non piacere il prodotto che ne viene fuori, ma per me è indubbio che D&D4 è un gran prodotto, almeno per un motivo: è un prodotto che segue una linea di ragionamento, che ha pensato a quello che voleva essere e ha puntato tutto su cercare di realizzare quel tipo di esperienza. (poi, per evitare di essere bruciato alle fiamme dell'inferno, giuro che alla quarta non ho giocato neanche un secondo. io aborro i giochi con la scacchiera. 🙂 ) La risposta che si erano dati non è come sembra ai più, visto il risultato: è un gioco di combattimento tra miniature. Era invece qualcosa del tipo: è un gioco di ruolo di azione in cui un gruppo di eroi riesce, mettendo assieme le rispettive e complementari capacità, a superare gli ostacoli che gli si parano davanti e a crescere come risultato di questa collaborazione. (purtoppo la ditta che pubblica il gioco vende anche miniature e fa di tutto per trasformarlo nel famigerato gioco di combattimento tra miniature, sprecando quella che sulla carta era un'idea grandiosa.) E' per questo che definirono le classi e i ruoli: mago (controller), guerriero (defender), ladro (striker) e chierico (leader). Qualche semorato disse: vogliono fare un wow su carta, dimenticando che wow era nato per essere un d&d su computer! Le definirono perchè alla sua radice l'esperienza di D&D è un'esperienza di collaborazione per ottenere uno scopo. E quale modo migliore di valorizzare i diversi componenti della squadra se in ogni scena ciascuno può contribuire a raggiungere lo scopo portando delle competenze che solo lui ha? Di fatto è per questo che esistono le classi. Perchè non stiamo scrivendo un libro (dove quello che può fare, che so, Elric lo decide di volta in volta lo scrittore e anche se sa far tutto va bene lo stesso, visto che il protagonista è lui) ma stiamo giocando a un gioco e tutti quelli che giocano vorrebbero avere la sensazione che il loro contributo conta. Le classi aiutano molto in questo. Provarono pure con il sistema dello skill challenge a introdurre questa idea della collaborazione tra tutti i pg anche nelle situazioni fuori combattimento, ma l'idea per quanto buona non riuscì ad avere un'implementazione all'altezza. Quindi sulle classi la mia risposta è la loro: le classi esistono perchè sono un ottimo modo per limitare quello che ogni PG può fare e quindi costringere i PG e i giocatori a collaborare. (avendo giocato abbastanza a giochi senza classe come runequest/stormbringer, credo che il loro limite sia proprio quello che alle volte i pg, per assurdo, rischiano di essere troppo simili e di pestarsi i piedi troppo spesso tra loro. spero di non offendere nessuno). Nella loro risposta alla domanda di cosa ci fosse alla radice dell'esperienza di D&D c'era anche il fatto che gli eroi crescono come risultato della collaborazione. Cioè, c'è un premio dato ai giocatori oltre che uno dato ai personaggi. I personaggi vivono nel mondo immaginario e il loro premio è aver sconfitto misterX. I giocatori vivono nel mondo reale e il loro premio per aver sconfitto misterX è che adesso i loro personaggi sono più forti. Potranno andare a sfidare misterY. E dopo misterZ. Sembra stupido, ma non lo è. Sembra che riduca i giocatori a dei bambinoni che vogliono solo che il loro pg diventi più togo. In parte è anche così. E averlo capito e ammesso è stato un momento di crescita. Quindi sui livelli la mia risposta è la loro: i livelli esistono per gratificare i giocatori, dandogli un segno tangibile del fatto che il loro pg ha superato delle sfide. (E' un po' come la medaglietta che pigli se corri la gara podistica; o il badge che ti dà dragonslair se scrivi x post; o quel cavolo di titolo dott con il quale adesso la gente ti appostrofa. Non sarà l'unico motivo percui corri o scrivi o ti sei laureato; ma sicuramente avere un riconoscimento di quello che ha fatto alla gran parte della gente, checchè ne dica, non fa schifo.) questa è la mia riposta alla domanda a) tornando per un attimo alla domanda b) oltre alla risposta banale che ti ho dato sopra, ce ne è una che ti hanno già dato e che è quella che ti darei anch'io, ma sulla quale vorrei tornare. Perchè sistemi diversi simulano meglio tipi di gioco diverso. Chiaramente questa non è la risposta ma un trucco retorico, visto che non spiega perchè non esiste il sistema universale, ma spiega perchè sono desiderabili i sistemi particolari. Ma, se posso darti un consiglio, dovresti prenderla per buona, perchè è data in buona fede. Di sistemi universali quello che conosco meglio è GURPS: è un'ottima palestra per pensare e ragionare anche su giochi diversi. Ma mi sembra indubbio che oggi abbiamo ormai capito che non può simulare qualsiasi esperienza di gioco in modo soddisfacente. E' un po' come nelle scienze naturali. Sistemi diversi richiedono diversi livelli di spiegazione con diverse teorie e diverse metodologie di studio. E questo è una ricchezza, non una sconfitta intellettuale. Almeno io la vedo così. Spero che questa risposta ti dia qualche spunto che ti possa interessare. -toni
  12. Lasciando perdere tutti gli of topic, ribadisco che la situazione è perfettamente (con le osservazioni già fatte) giocabile ma volevo porre l'accento sul fatto che a non tutti piace giocare un PG con il back ground fatto dal master. per mitigare questo aspetto, consiglio la creazione di background condivisi dove al posto di creare i legami tra PG, i giocatori creano gli attriti e i vecchi contrasti senza che questi vengano calati dall'alto dal master.
  13. 1 punto
    https://www.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid0H1AU6935Mg4E8pTBUYpiyU23Z5W9FH2abJHHPwWcpF1ovABzTHrvspQb52qG75pAl&id=100070305511730 😂
  14. 1 punto
    Glauce, a Sàpios "Ti ringrazio di aver deciso di fare la guardia, Sàpios. Mi dispiace averti dato fastidio, non sei la prima persona che mi fa notare che sono prolissa, ma a volte non riesco ad evitare di lasciarmi prendere dalle conversazioni interessanti. Per quanto riguarda il Re Senza Nome, io credo che esista, ma non credo che abbia ricchezze di particolare valore eccetto le sue conoscenze."
  15. 1 punto
    Glauce, in risposta a ciò che Artyom le dice prima del riposo "Sono sagge parole, Artyom, valide nella loro linea generale, ma mi trovi d'accordo con te solo parzialmente: tutto dipende dai propri obiettivi e da ciò in cui si vuole essere coinvolti: nell'ottica di vivere tra gli uomini, nelle città civilizzate, hai sicuramente ragione tu e anch'io valuterei le leggende nella tua ottica. Ma nell'ottica di esplorare rovine antiche e ostili all'uomo, io sono aperta ad ogni possibilità, ed è anche per questo che sono qui: non è solo per aiutare i malati di Miranda che mi sono offerta volontaria, perché nella mia vita non ho ricevuto gentilezza da nessuno che non fosse un mio parente, e fatico a rispecchiarmi negli ideali altruistici che descrivi". "Ma, dicevo, non sono qui solo per la cura al vaiolo, ma anche per indagare i misteri che mi affascinano e aggiungere nuovi tasselli al puzzle che sto delineando nel mio libricino". Glauce tirò fuori la propria bibbia satanica, che era più che altro un'enciclopedia di tutto ciò che era pseudonaturale, demonico, abissale, vampirico e telepatico, e la mostrò all'emissario, aprendola su una pagina su cui aveva copiato sotto l'occhio vigile dei suoi maestri alcuni disegni di un tempio attribuito a creature pseudo-umane, con artefatti e marchingegni che erano stati ritrovati lì e alcune iscrizioni in una delle lingue di queste creature ultra-terrene. "Da adolescente ho trascorso molto tempo in solitudine, lontana dai miei coetanei, e ho iniziato a studiare con il sostegno di vari maestri, trascrivendo e completando le loro conoscenze e le loro teorie in questo libro. Qui vedi la copia di un edificio molto lontano da qui, che si trova nei pressi della città cadavere di Venere. Lo visitò mio nonno, che si è raffigurato all'entrata per dare un'idea delle dimensioni di questo luogo. Non è certo a misura umana, come puoi notare. Potrebbe essere qualsiasi cosa, e io voglio capire cosa: voglio svelare questi misteri". "Quindi, se mi si dice che su quest'isola esiste un uomo enorme, dall'aspetto mostruoso e dalle capacità sovrumane, che parla una lingua che non è la nostra, io la prendo come una possibile pista: non necessariamente vera, ma da approcciare come se lo fosse perché rappresenta un pericolo. Io sono certa che sono creature demoniache quelle che hanno ispirato i nostri antenati a distruggersi l'un l'altro, e voglio smascherarle e studiarle in modo da non cadere nelle stesse trappole in cui sono caduti i miei avi. È una missione pericolosa, ed è per questo che prima ho raccolto informazioni a Miranda, ascoltando tutti quelli che ne volessero parlare – anche quelli che affermavano che si trattasse di frottole che raccontavano per intrattenere una platea – e solo dopo sono partita, perché c'era un gruppo di avventurieri con cui avrei potuto collaborare: mai avrei fatto da sola un viaggio così pericoloso per degli sconosciuti". Glauce fece un respiro profondo, smettendo di parlare di sé e riallacciandosi alle parole di Artyom: "Sonno certa che alcuni di voi hanno molta fretta di trovare la cura e tornare a casa per guarire i loro cari, ma probabilmente io sarò spesso quella che vi inciterà alla calma e ad affrontare questa missione senza impeto: se moriamo perché cerchiamo di trovare la cura troppo in fretta, nessuno l'avrà e noi avremo sprecato le nostre vite e le nostre risorse. È una visione un po' utilitarista, ma finora mi ha servita bene. Mi piacerebbe, un giorno, cambiare a tal punto da venire ricordata come 'Glauce l'altruista' o 'Glauce l'empatica', ma per ora non ne sono in grado e sono 'Glauce-do-ut-des'. Voglio indagare sul Re Senza Nome, e se per farlo occorrerà trovare la cura al vaiolo, sono contenta di collaborare. Ma in proposito della leggenda del Re Senza Nome, voglio dire questo: ho una certa esperienza nel campo delle creature che sembrerebbero non dover esistere, e qualcosa nella puntualità e nella coerenza dei racconti che ho ascoltato a Miranda mi dice che questo è uno di quei casi in cui il racconto ha origine da un fatto reale". Parlava con grande trasporto, e continuò coinvolgendo finalmente Artyom in quello che finora era stato praticamente un monologo: "Facciamo un esperimento mentale: se incontrassimo questo fantomatico Re e riuscissimo trovare una lingua comune con cui comunicare, tu come reagiresti se ti chiedesse di prostrarti alla sua presenza? Io credo che mi inginocchierei e gli chiederei se c'è qualcosa che posso fare per lui per avere il permesso di cercare la cura che ci serve. Proverei a dialogare con lui, e a chiedergli informazioni sugli oggetti delle mie ricerche".
  16. Z'ress Straordinariamente, ho di solito poca pazienza con i prigionieri. So che in passato mia madre ha più volte criticato il mio temperamento impulsivo. Ora che sono io la matrona cerco di trovare un comportamento più moderato. Mio malgrado. "Umana, per te le cose sono andate male. Ma possono migliorare. Intanto dimmi come ti chiami, chi sei e cosa ci fai qui... non certo per caso le persone della superficie scendono qui sotto. Rispondi, e intanto potremmo darti degli abiti. Qui fa freddo, sai?"
  17. @Voignar direi che possiamo andare avanti
  18. Se con una specifica arma non sembra (a te e al tavolo) che abbia senso poter fare danni non letali, fai che con quell'arma non si può fare. Ad esempio, è logico che non si può fare danni non letali sparando frecce con un arco. Con una spada puoi colpire di piatto, con un pugnale puoi colpire con l'impugnatura. Con un mazzafrusto non c'è modo? Tenderei a essere d'accordo con te: facciamo pure che con il mazzafrusto non c'è modo. Anzi: quando un giocatore vuole usare la sua arma in modo non letale, fagli la classica domanda "come lo fai?". Se c'è un modo che ha senso, bene, sennò vuol dire che non si può.
  19. Lily Guardo i due allontanarsi, con propositi del tutto diversi. Ok .. Brando, fai la tua cosa? Come la volta precedente, non avendo nulla da nascondere, non presto alcuna attenzione a dove mi posiziono. @lucertolina amorosa
  20. Ho modificato io, purtroppo il forum permette di editare solo entro 24 ore da quando si è postato.
  21. 1 punto
    Koolvind Le ombre non uccidono, gli esseri viventi si! Rispondo a Kelston Se c'è una strega che esca fuori.. mi dirà qual è il perchè siamo qui o morirà infilzata da questa lama! Voialtri non allarmatevi, come dice lo spilungone. E TU FATTI VEDERE, VECCHIA BACUCCA!
  22. Con un'ascia o uno spadone da me colpisci "di piatto" per non fare danni letali, quindi non vedo il problema. Potresti obbiettare che dovresti fare anche meno danni, ma nella realtà storica questo genere di armi non erano granché affilate e facevano affidamento sul peso e la forza bruta. Per il coltello, io considero che colpisci con l'elsa. Qui sui danni ci sarebbe più da dibattere, ma se consideri che il pugno di un umano fa 1d3 e il coltello 1d4 è praticamente la stessa cosa. Vuoi fare che sia 1d3 perché trovi sia come un guanto d'arme? Ok se ti fa sentire meglio. Secondo me è più lo sbattimento di stare a calcolare se un'arma fa il danno che deve come non letale che altro, come si diceva sopra è una semplificazione in un sistema che è già parecchio complesso. Non capisco: senz'armi tu prendi già un talento per potere fare danni letali, che cosa vuoi di più?
  23. Izzquen "Iz" Hunzrin Continuo con i miei studi, iniziando a lavorare su quanto richiesto dalla sacerdotessa, mettendoci più foga del solito. E' una garanzia anche per il sottoscritto, in fondo. Il rapporto di Jarlaxle mi lascia dubbioso: il mistero degli abitanti di superficie non ha ancora una soluzione, a quanto pare. Potremmo interrogare l'incantatrice che avevamo preso prigioniera. Potrebbe saperne qualcosa e sono certo che lei saprà come farla parlare. Dico a Z'ress.
  24. Assolutamente! Infatti ho scritto "il classico barbaro mezz'orco". Infatti per esempio Magimbo è un barbaro negroide di una zona che ricorda il nord africa della roma antica (pre-araba) e usa una lancia.
  25. La seconda parte di questo articolo che fornisce ottimi spunti per la creazione di mostri che possano sorprendere e divertire i vostri giocatori. Non vi resta che accendere la fantasia! I Mondi del Design #20 - Le Molte Sfumature degli Stili di GdR (trovate i link agli articoli precedenti di questa serie nell'articolo #20) I Mondi del Design #21 - Libertà e Tirannide della Player Agency I Mondi del Design #22 - A Chi Servono gli Incantatori I Mondi del Design #23 - Caotico Neutrale è l'allineamento peggiore I Mondi del Design #24 - Il Caso dell'Artefatto Accidentale I Mondi del Design #25 - Il Laboratorio dei Mostri - Parte I Articolo di Lewis Pulsipher del 10 Gennaio 2020 Ho già parlato dei modi efficaci per sviluppare mostri per i GDR da tavolo. Nell'articolo precedente abbiamo parlato dell'ignoto, delle caratteristiche insolite, dei mostri che cooperano, e delle creature dotate di caratteristiche combinate. Ma ci sono molti altri modi per sorprendere i vostri giocatori con i mostri, spaziando dal fuorviare ai ladri di oggetti alle orde inarrestabili. In questo articolo copriremo le seguenti voci: Fuorviare Possono fare cose peggiori che ucciderti Rubarvi gli oggetti Tempo pressante Orde inarrestabili Un altro modo per rendere i mostri interessanti è quello di fuorviare: giocate su ciò che i giocatori si aspettano. Modificate l'aspetto del mostro. Fate finta che sia un altro mostro. Modificate le statistiche, anche se è così facile strafare che tendo ad evitare di modificare le statistiche di un mostro esistente. Tenete a mente, ci sono cose peggiori dell'essere uccisi. I mostri non devono necessariamente uccidervi per essere spaventosi. Possono trasformare le vostre ossa in gelatina, il rugginofago divora dell'equipaggiamento non facilmente rimpiazzabile, i non morti potrebbero infliggere un risucchio di livello permanente, potete essere catturati e perdere tutto il vostro equipaggiamento. Ci sono molte cose a cui potete pensare che non sono la morte, ma che spaventeranno i personaggi e minacceranno loro, il loro benessere, i loro beni: un esempio di mostri che possono sgraffignare i vostri oggetti, i Leprecauni? Fornire dei presagi è un'altra cosa che potete fare con qualsiasi mostro: potete creare degli indizi che segnalano un pericolo, come tracce o suoni. Aiuta a nutrire la paura dell'ignoto e al tempo stesso può fornire alcune informazioni. Se sono mostri intelligenti, forse i giocatori troveranno qualcosa nelle scritture che preannuncia che questi tizi sono in giro per il mondo. Sebbene ci siano nemici molto astuti, dobbiamo ricordarci che i nemici classici da film e da televisione sono spesso degli sciocchi. È per questo che esiste la lista delle cose da non fare se sei l'Oscuro Signore, se non l'avete ancora letta vi consiglio fortemente di farlo. Ricordate che anche mostri relativamente ottusi possono essere subdoli. Considerate anche che dovete mettere il cervello nella preparazione dei mostri. Se non provate nemmeno ad essere astuti, come possono essere astuti i mostri? Il tempo pressante è un classico modo da videogame di rendere i mostri più pericolosi. Semplicemente non c'è abbastanza tempo. Lo stress per la mancanza di tempo porta a commettere degli errori. Ma si può rendere anche nei giochi da tavolo. Il nemico ha deviato acqua in una stanza che si sta riempiendo, o c'è un incendio che sta divampando, o il mostro stesso ha un qualche limite temporale associato. Ci sono mille modi di sviluppare la pressione del tempo, anche se state giocando strettamente legati ai turni. Se sapete che ci sono solo un certo numero di turni prima che qualcosa accada, avrete la vostra pressione del tempo. La posizione è un altra cosa che si può fare con qualsiasi mostro. Un grande classico è che c'è un balcone che protegge degli arcieri altrimenti vulnerabili, perché loro sono lassù e voi siete quaggiù sul pavimento. O sul terreno delle semplici barricate. I duergar e altri mostri di bassa statura mantengono molto ridotti i soffitti delle proprie aree così che gli umani debbano chinarsi e di conseguenza essere meno efficienti in ogni aspetto, specialmente nel combattimento. Può essere difficoltoso muoversi nelle tane dei mostri. Barriere d'acqua possono fare una sostanziale differenza. Si può pensare a molti modi di sviluppare questo aspetto, ma bisogna ricordarsi che questo accade. Ci possono essere società o fazioni o gruppi in cui il gruppo nel suo insieme è più forte della somma degli individui. Spesso mi sono reso conto che un gruppo di mostri, anche se individualmente deboli, è più efficace di un singolo mostro potente, specialmente se sottoposto a un leader che lo organizza come "cervello dell'operazione". L'ultimo aspetto: orde inarrestabili. Il mero numero può essere terrificante, anche se i mostri sono deboli individualmente. Le regole degli sgherri della Quarta Edizione di Dungeons & Dragons sono brillantemente semplici. Un qualsiasi danno uccide uno sgherro, ma ce ne possono essere moltissimi, ed è facile tenerne traccia perché o se la stanno cavando, o sono morti. Le orde inarrestabili sono l'opposto della sindrome da boss tipica dei videogiochi, in cui c'è spesso un mostro solitario che è estremamente robusto, ma provatele, potreste trovarle interessanti. Di solito l'uccidere ha un ruolo importante, ma la sorpresa è la chiave per degli incontri con i mostri interessanti. Link all'articolo generale: https://www.enworld.org/threads/worlds-of-design-monster-workshop-part-ii.669163/ Visualizza tutto articolo
  26. Dieter Halb "Beh, almeno toglieresti un problema a Lulu", sogghignò Dieter, per poi rivolgersi proprio alla ragazza e ad Andimus: "Spero che abbiate fatto bene i vostri conti: quella moneta non ce la restituirà nessuno".
  27. È un’enorme semplificazione si, ma tra i vari problemi nulla di assurdo. Come hr cambierei il tipo di danno (ma che in campagna incide davvero pochissimo) ma lascerei il resto come è. La focalizzazione nell’arma in realtà puó riguardare anche come usarla appropriatamente senza ferire quindi i talenti li terrei. Non farei usare attacco poderoso e simili forse.
  28. Spesso comunque sono anche problemi di percezione: ogni tanto viene sprecata e sembra un dramma, ma in realtà è estremamente efficace perché dura un'ora e si può lanciare prima del combat e non richiede concentrazione. Armatura di Aghatys fa 20 danni e offre 20 punti ferita temporanei, e ti sembra poca roba perché magari una volta ti risparmia solo 20 punti ferita. Ma non occupa la tua azione (perché lo lanci prima), e non richiede tiro per colpire o TS. Scala quadraticamente con il livello dello slot (ottimo per un warlock, che ha solo slot di livello massimo), e contro determinati mostri (che fanno pochi danni e tanti attacchi) è devastante: contro dei mostri che ti fanno 3 attacchi da 9- 10 danni, spargi 60 danni senza fare azioni, e quindi rispetto ad un incantesimo che fa danni spendendo un'azione tu puoi spendere quell'azione per fare anche un eldritch blast. Il mago magari fa uno scortching ray di quarto, spara 5 raggi da 2d6. Ne entrano 4, per 8d6 danni da fuoco. Ha speso la sua azione, e ha fatto 28 danni in media. Tu fai il tuo eldritch blast da 2x 1d10+4, a cui poi aggiungi gratis 20 danni quando il nemico ti colpisce, a cui aggiungi che ti risparmi 20 danni subiti (un altro slot di quarto per un cura ferite, oltre alla spesa di un'altra azione), e avete speso le stesse risorse ma tu hai fatto molti più danni e hai 20 punti ferita in più. È un uso delle risorse estremamente efficace anche contro mostri che ti tolgono tutti i punti ferita temporanei in un attacco: se poi reggi più di un attacco è anche meglio! Ovviamente non è da lanciare sempre, è da lanciare quando puoi lanciarlo prima del combat o in un round morto (spendere un'azione non vale la pena quasi mai) e quando credi che ti attaccheranno in corpo a corpo, magari facendo meno di 20 danni ad attacco (nota che se un mostro ti fa 70 danni con 4 attacchi da 17, si becca 40 danni e non 20). È un ottimo incantesimo da avere per quei casi.
  29. Subotai “Quando torneremo con la testa del mostro, dovrai insegnare a quel nano un po’ di rispetto Conan” dico al mio amico “Stanno morendo di fame, li stiamo liberando da un problema e ci tratta come se gli avessimo pestato i calli” finisco di sistemare la barca e mi preparo a spingerla verso il centro del lago
  30. Domani col PC sotto mano proverò a fare il foglio
  31. Ti provo a rispondere con un esempio, senza polemica alcuna. Devo andare nel posto X. Posso prendere la nuova strada: è stata fatta per andare del punto X, però è tutta dritta e monotona. Oppure posso prendere una strada di campagna che fatto negli ultimi 15 anni, fare qualche curva che rende più difficoltosa la strada, ma godermi il paesaggio che mi ha accompagnato negli ultimi anni. Ognuno fa la scelta che preferisce. Ti rispondo anche con una ragione più concreta che però riguarda me: ho alle spalle un'ambientazione costruita coi miei amici master e negli anni anche dalle scelte dei giocatori che lo hanno plasmato. Cambiare sistema vorrebbe dire rifare decine di schede di PNG e centinaia di altri concept di personaggi dell'ambientazione. Per non parlare del fatto che concept specifici di D&D 3.5 come le CdP sono perfette per caratterizzare le organizzazioni/gruppi/peculiarità del mondo.
  32. Gruttag La risposta del funzionario indispettì alquanto il nano, che a quel punto avrebbe voluto squartare il pesce e lasciare le interiore a putrefarsi, nascoste da qualche parte in quel posto di gente indisponente. Uscì e si rivolse ai compagni. "Andiamo da qualche altra parte, altrimenti questo arpione lo faccio sparire in mezzo allo 'scaldasedia' di quel pagliaccio." Il gesto fu ancora più eloquente, la punta di metallo del mezzomarinaio che Gruttag si portava dietro sfiorò il suolo e con un arco perfetto puntò poi verso il cielo, per tutta l'estensione del bastone e del braccio del nano.
  33. D&D 3.5 è pieno di talenti trappola, benvenuto nella system mastery 😅
  34. Urge, ma toccherà aspettare domani sera almeno XD Non che sia così importante.
  35. 1 punto
    Glauce A Glauce sembrava che si stesse correndo troppo, e volle subito farlo presente. Rispondendo ad Artyom, ma in realtà rivolgendosi a tutti, disse: "Adesso siamo stanchi per il setaccio di questo posto, non mi sembra saggio andare in esplorazione senza prima aver recuperato le nostre energie. Perché non impieghiamo invece questo tempo per rendere la spiaggia un luogo sicuro e non andiamo in esplorazione domani? Popovic diceva di voler costruire un perimetro di sicurezza attorno al capanno, e a me personalmente piacerebbe spostare dalla barca al capanno i banchi da lavoro. Se invece decidessimo di andare in esplorazione e trovassimo qualche creatura pericolosa senza aver recuperato le energie saremmo ancora più in pericolo, quindi io proporrei di riposare per quattro ore prima di andare". @SamPey "Ah, un'altra cosa, Artyom: se hai ancora spazio nelle tue tasche [inventario], prendi pure ed equipaggia la reliquia che abbiamo trovato: solo tu saresti capace di usarla, e nell'ottica di dover affrontare dei pericoli durante il nostro periodo di permanenza qui, sarà sicuramente molto utile".
  36. Non concordo per nulla nemmeno io. Ad esempio nelle mie avventura la narrativa è solitamente la cosa più importante, il "superamento di ostacoli" è solo quel pepe in più per rendere più movimentato e magari appassionante il tutto. Quindi la tua ultima frase è semplicemente il focus che gli dai tu. Non metto in dubbio che sia nato probabilmente per quello (e credo che gli americani giochino per lo più ancora così), ma non preclude che uno stile diverso sia una cosa secondaria, e nemmeno che si debba per forza trovare meglio in altri sistemi per sviluppare una narrativa. Ti rivolto la domanda: cosa ci sarebbe in D&D che ne scoraggia un uso a fine narrativo? A me vengono in mente solo i punti esperienza, cosa che infatti ho eliminato fin da quando ho iniziato a fare il master "seriamente".
  37. Continuiamo a parlare della tradizione di Radiogenesi, questa volta spostandoci molto più a nord della depressione Saturnia e del deserto d'Europa, arrivando fino alle coste del fu Mar Baltico. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Vi è un luogo che si dice sia maledetto: chi vi è andato o non è mai tornato, o è tornato farneticando di esseri orrendi e raccapriccianti. Queste testimonianze, raccontante balbettando e con gli occhi sbarrati, la pelle bianca e il sudore che gocciolante dalla fronte, sono state derubricate a semplici allucinazioni: il mare, la solitudine, lo scorbuto o la malaria possono causare facilmente deliri e perfino allucinazioni. Eppure, in molti iniziarono a credere, forse inconsciamente, che qualcosa di vero dovesse celarsi in quelle testimonianze: le descrizioni di quelle creature sembravano troppo accurate, e i testimoni erano fin troppo prolissi nel descrivere ogni singolo arto deforme, ogni singola articolazione fuori posto, ogni singolo verso simile al rantolo di un branco di bestie ferite. Tra i racconti sconvolgenti che venivano ripetuti ossessivamente, quasi in stato di trance, vi era quello di un uomo enorme, alto più di tre metri, con una fisionomia grottesca: il corpo, largo e apparentemente amorfo. La testa, piccola e scarna, quasi senza pelle, senza naso, senza peli facciali, con gli occhi scavati e imperscrutabili. Teneva una lama nella mano destra, simile a una falce, ricavata con le ossa di chissà quali creature. Un essere spettrale e alieno, che vagava nottetempo tra i resti di un villaggio diroccato, illuminandosi la via con una lanterna. Uno dei marinai della trireme Kronos, mai tornata al porto di Miranda, raccontava che il loro capitano volle parlarci: riteneva fosse un'autoctono del villaggio, e voleva chiedergli cosa fosse successo alla popolazione. Gli si avvicinò con una rivoltella, fiducioso di incutergli il giusto timore. L'umano grottesco, quando lo vide, manifestò curiosità: gli parlò in varie lingue, prima che riuscisse a trovarne una che il capitano e i suoi marinai capissero. E quando ciò accade, con una voce rauca e stridente, gli chiese di prostrarsi, come si confà a un sovrano. Perché lui era il Re di quell'isola, e loro erano suoi sudditi finché calpestavano quel suolo. Il capitano si rifiutò di inchinarsi, maledicendo quell'amorfo umano per la sua tracotanza: poi, istigato da due fedelissimi convinti che in realtà l'essere fosse una manifestazione del demonio, alzò la pistola alla sua testa. Tuttavia, nessuno sentì mai il rumore dello sparo, dato che il capitano della Kronos cadde a terra, decapitato, un'istante dopo aver alzato la canna dell'arma. I marinai osservarono con orrore il corpo del loro superiore esanime, con il collo tranciato di netto, in una pozza di sangue. La testa era rotolata ai piedi del "Re" dell'isola. Lo osservarono atterriti, mentre con una mano ossuta raccoglieva il capo del fu capitano. E, sconvolti, lo osservarono riporla sotto l'ingombrante veste nera, dove celava altri volti decapitati e imbalsamati. La visione di quella collezione di teste, che erano state così brutalmente tranciate dai loro corpi e conservate con morbosa cura, instillò nel resto della ciurma della trireme tanto orrore che i più si diedero alla fuga, correndo verso la spiaggia da dove erano sbarcanti. Solo due marinai, i più fedeli, ritennero invece che era loro dovere fermare un simile demonio: in preda a un raptus di violenza omicida, si scagliarono contro il collezionista di teste armati di spada, tentando di aggredirlo uno alla testa e l'altro al petto. Ancora una volta, la macabra figura fu più agile e veloce di quanto la sua stazza avrebbe potuto far credere: entrambi i fendenti andarono a vuoto, e poco dopo altre due teste caddero al suolo. I marinai fuggiti, nel frattempo, scoprirono con orrore che la trireme con cui erano arrivata era stata fatta a pezzi da alcune creature mutate, simili a crostacei dalla blanda radioluminescenza: non rimaneva che una scialuppa ancora integra e, solo quattro membri dell'equipaggio dei dodici originari, riuscirono a salvarsi riprendendo la via del mare... (Il possibile aspetto del Re dell'isola senza nome in basse alle testimonianze, illustrazione a opera di Road To ValhallaI) ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Grazie per la lettura!
  38. 1 punto
    Ciao! Ho controllato e corretto alcune cosine, credo tu abbia sbagliato l'armatura, inoltre non hai segnato i modificatori di tempra forniti da armatura e scudo. Aggiungo: non hai calcolato il numero max. di competenze, professioni, manovre di combattimento e inventario occupato e massimo. Per il resto, va bene, hai fatto un buon lavoro. Possiamo dare per assodato anche Morgan fosse a bordo della barca, unisciti pure al gruppo "Sessione - 1" 😉
    • 322 download
    Dopo il rilascio da parte di Wizards of the Coast del System Reference Document sotto l'etichetta Creative Commons ad uso e consumo di fan e creatori di contenuti, noi di Dragons' Lair abbiamo deciso di ospitare il documento nella nostra sezione Download in modo che sia perpetuamente disponibile al pubblico.
  39. Progetta Le Tue Avventure #1: Tutto é Storia Progetta le Tue Avventure #2: I Primi Passi Nello scorso articolo ho dato una “ricetta” essenziale, per passi, per progettare un’avventura. Oggi quindi mi concederò una lunga digressione per parlare di due comuni “stili” di impostazione del gioco, spesso polemicamente contrapposti tra loro e spesso poco compresi. La linea ferroviaria Ovvero railroad, come si dice in gergo. In questo stile di gioco il Diemme ha in mente una storia ben definita, con il suo filo conduttore e una successione di eventi fino alla scena finale. È un po’ come un film: il Diemme predispone le scene e le sfide, i PG devono affrontarle in sequenza e riuscire a superarle. Se le superano tutte, compresa quella finale, la conclusione sarà positiva. È quell’approccio in cui il Diemme si mette al tavolino dicendo: “voglio fare un’avventura / una campagna in cui i PG devono recuperare i dieci ingredienti di un rituale per fermare il grande signore dei demoni prima che divori il mondo”. E si mette lì a pianificare cosa dovranno fare per recuperare il primo, cosa dovranno fare per recuperare il secondo, e così via. Si può un po’ paragonare a uno di quei videogiochi “lineari” con una trama predefinita e obiettivi da raggiungere uno dopo l’altro (non so… Tomb Raider? Non sono un esperto di videogiochi). La scatola di sabbia Ovvero sandbox, come si dice in gergo. In questo stile di gioco il Diemme ha in mente solo uno scenario, una situazione di partenza. I PG sono liberi di esplorare quello scenario e di interagirci come vogliono. A quel punto il Diemme “fa reagire” lo scenario alle loro azioni, finché i PG non avranno ottenuto quello che vogliono (se ce la fanno). È quell’approccio in cui il Diemme si mette al tavolino dicendo: “ora creo una città fatta così e così, con questa e quest’altra fazione in competizione, poi qui vicino metto una foresta stregata, più lontano la tana di un drago, qui un clan di barbari che odiano il drago…”. E rifinisce tutti i dettagli. In teoria può continuare all’infinito. Si può un po’ paragonare a quei videogiochi “open world” in cui ti viene dato solo un punto di partenza e un vasto mondo da esplorare come vuoi (non so… World of Warcraft? Ma esiste ancora? Sono ignorante in materia). La storia di due rivali Un consiglio: non cercate su internet la discussione railroad vs sandbox. L’avete già cercata, o è stata lei a trovare voi? Allora un altro consiglio: dite sempre che vi piace il sandbox, sandbox tutta la vita; in genere dissentire in materia è considerato una cosa da sfigati. La “tensione dinamica” tra questi due approcci è antica. Entrambi sono nel DNA di D&D, perché D&D mescola l’eredità genetica di due filoni del fantasy: quello più sword & sorcery, alla Howard, in cui il protagonista (spesso solo) lotta per farsi strada in un mondo irto di pericoli, e quello più “epico”, alla Tolkien, in cui i protagonisti (spesso in gruppo) hanno una missione da compiere per salvare il mondo o simili. Dal primo viene il dungeon, che in teoria è una delle cose più sandbox che ci siano: il Diemme progetta le stanze, sta ai PG frugarci dentro. Dal secondo derivano le razze classiche, il fatto che sia un gioco di squadra, e la tradizione di dare a molte avventure o campagne una connotazione morale (“il mondo ha bisogno di voi!” o simili). Bisogna ammettere che oggigiorno il railroad ha una cattiva fama, oltretutto perché il termine viene usato anche (correttamente, eh – è un altro significato della stessa parola) per indicare quando il Diemme “ingabbia” i giocatori, non permettendo loro di fare qualcosa che non ha previsto o “punendoli” se lo fanno. In pratica privandoli di agency. Cosa certamente sbagliata. Ma torniamo a noi. Questa è una guida per un giovane Diemme che voglia creare le sue avventure, quindi l’unica cosa che ci interessa di questa questione è: come si deve regolare? Deve fare una scelta tra questi due stili? E i consigli che ho dato finora (e che continuerò a dare) a quale stile si applicano? Più uguali che diversi Stupirò qualcuno, ma tutto ciò che ho detto nei due articoli precedenti è comunque valido, sia che si voglia viaggiare sulle rotaie sia che si voglia razzolare in libertà nella scatola di sabbia. E questo perché i due approcci sono molto più simili di quanto si pensi. Vedete, un’avventura è comunque una storia: c’è un obiettivo che i protagonisti sono motivati a raggiungere, e un problema/ostacolo che impedisce loro di raggiungerlo. È così che funzionano le storie, non si scappa. L’unica differenza essenziale tra railroad e sandbox è questa: nel primo caso il Diemme sceglie l’obiettivo e lo propone ai giocatori (e, se è saggio, chiede loro di farsi personaggi compatibili con quell’obiettivo, come ho avuto modo di consigliare in varie occasioni); nel secondo caso il Diemme aspetta che siano i giocatori a scegliersi l’obiettivo. Ma una volta che l’obiettivo è scelto, tutto (proprio tutto) quello che ho detto in questa serie di articoli è identico. (Per approfondire mi permetto di linkare questo articolo e soprattutto quest’altro articolo di The Angry GM, che ha sviscerato la questione molto meglio di me.) Ma uguali del tutto? Non che non ci siano altre differenze, diciamo organizzative, tra i due approcci, ma sono cose minori. Chi usa la linea ferroviaria ha una trama in mente sin dal principio e la usa come asse portante del suo lavoro di Diemme. Questo fa sì che possa dedicare a quella trama molto lavoro e renderla perciò particolarmente ben fatta, ricca e coinvolgente. Chi ama la scatola di sabbia tende invece, almeno all’inizio, a progettare lo scenario e non la trama. La trama ci sarà comunque (come si è visto) ma l’asse portante per il Diemme sarà lo scenario progettato all’inizio, che cercherà di sfruttare il più possibile, comprensibilmente. Quindi questo stile tende a produrre un mondo di gioco molto immersivo, dettagliato e “autentico”, perché è su quello che il Diemme si concentra di più. Quale dei due stili comporta più lavoro? Dipende dalle inclinazioni individuali: c’è chi fa più fatica a lavorare sulla trama e chi a lavorare sul mondo. Va detto però che in generale con la linea ferroviaria si tende a concentrarsi solo su quello che sarà effettivamente usato nel gioco, mentre con la scatola di sabbia c’è il rischio di farsi prendere un po’ la mano e progettare un sacco di cose che poi non saranno usate. In teoria, per essere davvero aperti a qualsiasi scelta dei PG, si dovrebbe progettare l’intero mondo. In pratica però c’è chi ha grandi doti di improvvisazione e supplisce con quelle, senza bisogno di inventare tutto sin dal principio. Un vantaggio della scatola di sabbia è che i giocatori, anche per il solo fatto di andare in giro a scegliersi gli obiettivi, si sentono automaticamente più liberi. È una cosa che in genere gradiscono molto. Si sente spesso dire che il sandbox richiede Diemme più esperti, e forse da certi punti di vista è vero, ma in realtà ci vuole bravura e organizzazione per progettare una bella avventura “ferroviaria” senza che i giocatori si sentano “costretti”. Senza storia non c’è storia Quello che è necessario capire è che una storia è necessaria per rendere l’esperienza di gioco davvero soddisfacente. Gli elementi della storia sono sempre quelli: obiettivo, motivazione, ostacolo. Si possono avere diversi approcci per la scelta dell’obiettivo (con il sandbox il Diemme può lasciarla ai giocatori), ma una volta che l’obiettivo è stato scelto è compito del Diemme far sì che raggiungerlo non sia troppo difficile né troppo semplice, e che, raggiunto o no, dia forma a una storia appassionante e gratificante. Il vero rischio della scatola di sabbia è che l’obiettivo non venga mai scelto (vedi ad esempio questa Q&A), o vengano scelti solo obiettivi di brevissimo termine che non sono mai “promossi” a punto di arrivo di una storia. In questi casi il gioco si riduce a un “cazzeggiare in giro per il mondo fittizio”, tanto per vedere cosa c’è, e anche se all’inizio può essere divertente viene a noia molto alla svelta, fidatevi. Non a caso in quasi tutti i videogiochi open world ci sono le quest, le missioni: pezzetti di railroad nel sandbox, perché la verità è che ci vogliono entrambi. Un 100% dell’uno o 100% dell’altro non è salutare per un buon gioco. Quindi: date ai giocatori una storia; o lasciate che siano loro a darsela, ma siate sempre pronti a proporgliene una se non lo fanno. E poi seguite questa bella serie di articoli: nel prossimo vi parlerò di come mettere insieme le avventure per fare una campagna, o spezzettare una campagna per fare le avventure. E di come una campagna e un’ambientazione non siano la stessa cosa, decisamente no. Disclaimer finale: se stai pensando che il mio utilizzo dei termini gergali railroad e sandbox sia quantomeno approssimativo, e che questo non sia il loro “vero significato”, non sei il primo che me lo fa notare. Vedi qui per la risposta in materia. Link all'articolo originale: https://dietroschermo.wordpress.com/2020/04/20/ferrovie-e-scatole-di-sabbia-progetta-le-tue-avventure-episodio-3/
  40. Direi Final FantasyXIII, se vuoi un esempio di jrpg lineare che può piacere o non piacere (come il railroading) a causa della sua linearità. Yep, se ti serve un mmorpg per far un paragone. Volendo l'open world all'insegna del cazzeggio c'è anche negli Elder Scrolls (Skyrim su tutti), basta ignorare la main quest.
  41. Disclaimer: Swords of the Serpentine è un gioco di ruolo sviluppato da Kevin Kulp ed Emily Dresner e distribuito dalla Pelgrane Press. E' basato sul sistema GUMSHOE, un motore di gioco pensato per gestire i principali problemi delle avventure investigative (ve ne abbiamo parlato anche in altri due articoli, La Regola dei Tre Indizi e l'annuncio dell'arrivo in Italia de Il Re in Giallo), che viene sfruttato per cercare di ricreare l'atmosfera del fantasy sword & sorcery, come i libri di Fafhrd e il Gray Mouser, i racconti di Conan o la saga di Elric di Melniboné. I giocatori interpreteranno spadaccini, maghi e furfanti che cercano di farsi strada in città esotiche e colorite o di trovare antiche reliquie in tombe ritenute perdute dal resto degli uomini. Il sistema GUMSHOE viene quindi arricchito in questo gioco da regole più approfondite sul combattimento, per creare scontri cinematografici ed eccitanti, e con delle meccaniche per gestire la magia, la forza oscura e misteriosa che permea il mondo in cui si muovono gli eroi. Swords of the Serpentine non è ancora uscito in italiano, per questo tutte le traduzioni dei termini di gioco devono essere ritenute non ufficiali. Articolo di Cat Tobin del 02 Aprile 2020 Non avete bisogno di un pugnale quando le vostre parole sono altrettanto letali Sapete cosa non si vede spesso? Dei sistemi di "combattimento sociale" funzionali e divertenti, che vi permettano di sconfiggere i vostri nemici senza sfiorarli con un dito. E sapete cosa volevamo inserire nel nostro gioco? Esattamente quello. Il fantasy classico è pieno di esempi di combattimenti sociali basati sul morale dei contendenti. Il solo Tolkien ci descrive Smaug mentre prova ad intimidire un invisibile Bilbo (vedi sopra), la sfida di indovinelli tra Frodo e Gollum, l'Unico Anello che prova a corrompere i cuori dei mortali e le loro menti, orchi terrorizzati che rompono i ranghi di fronte alla carica dei Rohirrim o la paralizzante paura causata dai Nazgûl. Altre opere fantasy o sword & sorcery portano avanti questa tradizione; Tempestosa usava il "combattimento sociale" per provare a manipolare Elric. La maggior parte dei personaggi di Terry Pratchett usa le minacce, il servilismo o l'astuzia per ottenere ciò che vuole senza alzare un'arma. Cugel l'Astuto, uno dei personaggi della Terra Morente di Jack Vance, vive solamente grazie al suo cervello, sicuro di poter risolvere ogni situazione usando solamente le parole. Il Dying Earth Roleplaying Game di Robin D. Laws, sempre pubblicato dalla Pelgrane, è uno dei pochi GdR che rende divertente il combattimento verbale. Il nostro obiettivo è stato quindi quello di permettervi di creare un Eroe efficiente senza che questo debba necessariamente usare delle armi. E come farlo in un sistema che considera combattimenti epici e cinematografici una parte fondamentale dell'esperienza? La risposta è un "puzzle" di cinque pezzi: Morale, Influenza, abilità investigative Sociali, Manovre e Collaborazione. Diamo un'occhiata. Morale Nella maggior parte dei giochi basati su GUMSHOE avete una riserva difensiva (solitamente Stabilità) che vi dice quanto siate in grado di reggere mentre tutto sembra andare in malore. Swords of the Serpentine ha il Morale; un alto Morale indica un personaggio testardo, sicuro di sé e, in un certo senso, arrogante. Soverchiare il Morale di qualcuno è difficile, ma lo sconfigge senza lasciar nessun corpo: non potrete essere accusati di omicidio se vi scontrate "socialmente" con una persona altolocata. Finché il vostro Morale è maggiore di 0, la vostra forza di volontà e il vostro coraggio non verranno meno. Quando scende sotto 0 e continua a procedere verso -12 diventerete Instabili, poi In Panico e infine Spezzati. I vostri nemici potrebbero provare a sconfiggervi usando la loro Influenza per ridurre il vostro Morale, ma esistono altre cause per questi danni: terrore, maledizioni, la Corruzione Magica, possessioni spiritiche, veleni... Influenza Influenza è l'abilità Generale che viene usata per gli attacchi sociali contro il Morale di qualcuno, così come Combattimento è quella per gli attacchi fisici che influenzano la Salute. Un Eroe con un'alta Influenza è incredibilmente abile nel manipolare le persone attorno a sé. E' in grado di farle arrendere o fuggire senza fare loro un graffio, usando il proprio fascino, terrorizzandole o schernendole. Potete descrivere e interpretare la vostra Influenza come preferite: delle frecciatine sagaci, una terrificante intimidazione, una paura più subdola, delle minacce velate, dei ricatti sociali o qualunque altra cosa vi sembri divertente. Se riuscite a superare la Soglia del Morale dell'avversario infliggerete dei danni che verranno sottratti dalla sua riserva. Potreste anche ottenere un colpo critico, infliggendo così un dado di danno extra, e avrete a disposizione delle regole per colpire più nemici con la vostra Influenza. Riducendo il Morale dei vostri nemici a 0 (o -12, in base alla loro importanza) li sconfiggerete. Inoltre potrete descrivere le conseguenze: potrebbero arrendersi, svenire, fuggire o semplicemente consegnarvi ciò che desiderate. Ma fate attenzione, un nemico sconfitto e umiliato si ricorderà questo momento e, probabilmente, potrebbe decidere di vendicarsi. D'altro canto, il ritorno di nemici e rivali è sempre divertente da giocare. Abilità Investigative Sociali Volete infliggere danni extra con i vostri attacchi d'Influenza? Quando colpite potrete spendere un punto da una abilità Investigativa per infliggere un dado extra di danno. Per esempio, se insultate qualcuno, facendo un attacco d'Influenza, potreste spendere due punti dall'abilità Investigativa Deridere per tirare due dadi di danno extra contro il Morale di qualcuno, facendolo infuriare contro di voi. E' vostro compito descrivere o interpretare i danni extra. Recupererete questi punti solo all'inizio della prossima avventura, ma avete modo di decidere quando ottenere un successo straordinario. Come in altri giochi legati a GUMSHOE potete spendere un punto di una abilità Investigativa Sociale per manipolare i personaggi di supporto attorno a voi. Volete che le persone si fidino di voi, così da poterli truffare? Spendete un punto di Affidabilità. Volete che le persone vi ignorino, così da poter entrare nella loro villa? Spendete un punto di Ossequiosità. Credo che abbiate afferrato l'idea. A volte, però, volete manipolare le persone senza spendere punti: è qui che entrano in gioco le Manovre. Manovre Nella citazione de Lo Hobbit che apre questo articolo, Smaug sta usando una Manovra basata sul Morale per convincere Bilbo a mostrarsi. Le Manovre basate sul Morale sono lo strumento che usate quando volete manipolare le persone e spendere dei punti da una abilità Investigativa sarebbe eccessivo. Potreste voler evitare un burocrate del governo, convincere un passante a prestarvi la sua barca o semplicemente mentire su qualcosa di secondario. Tirate un attacco di Influenza e, al posto di subire dei danni, il bersaglio deve tirare un d6 e raggiungere il vostro risultato o accettare quello che dite. Più alto tirate e più è probabile che funzioni. I vostri nemici possono spendere dei punti dal Morale per aggiungere un dado prima di tirare, infliggendosi dei danni per evitare il vostro tentativo di influenzarli. Certo, è possibile che la vostra Manovra fallisca, ma il vostro nemico avrà comunque pagato un prezzo. Collaborazione Tutto quello che abbiamo detto fino ad ora sembra funzionare alla perfezione, ma non abbiamo tenuto conto di una cosa: e se i vostri compagni volessero attaccare brutalmente i vostri nemici? Cosa otterreste abbassando il Morale dei nemici quando probabilmente la loro Salute scenderà più rapidamente? In queste situazioni potete usare la Collaborazione per offrire i vostri danni a qualunque altro Eroe, a patto che il suo attacco vada a segno. In caso abbiate speso un punto da una abilità Investigativa per infliggere dei danni extra al Morale, anche questi vengono passati al vostro alleato. In sostanza state distraendo il vostro nemico a sufficienza da permettere ai vostri alleati di colpire con maggiore efficacia. Gli attacchi di Collaborazione funzionano in entrambi i modi, quindi un eroe specializzato in Combattimento potrà usare la Collaborazione (minacciando violentemente il bersaglio) per potenziare i vostri attacchi di Influenza. I playtester hanno adorato questa regola: permette agli altri giocatori di beneficiare dei vostri successi e evita che qualcuno sia inutile durante un conflitto. Tirare le Fila Avete deciso che il vostro Eroe sarà un ladro e truffatore molto popolare (o meglio, popolare tra la gente dei quartieri peggiori della città) che odia la violenza con tutto sé stesso. Non avete nessuna arma e le vostre abilità di combattimento sono interamente focalizzate su Influenza. Focalizzandovi sulle abilità Investigative Sociali sarete in grado di usare le Manovre o l'Influenza per convincere chiunque a pendere dalle vostre labbra. E se doveste trovarvi davanti un nemico sovrannaturale (o peggio ancora, uno che non può sentirvi) potrete usare Collaborazione per aggiungere i danni inflitti dalla vostra Influenza a quelli del vostro compagno Mercenario. E' tempo di lanciarsi all'avventura! Sappiate che sto segretamente progettando di condurre una partita a questo gioco dove la violenza fisica sia o impossibile o altamente scoraggiata, così che tutti i conflitti debbano essere risolti con il sotterfugio o attraverso il combattimento sociale basato sul Morale. Non credo che lo farei sempre, ma sono ansiosa di vedere come andrà. Link all'articolo originale: https://site.pelgranepress.com/index.php/social-combat-in-swords-of-the-serpentine/
  42. Il problema della 3° non era il tiro di dado ma come erano fatte le regole per gestire gli effetti del tiro di dado, era un sistema troppo rozzo per una cosa così complessa come le interazioni sociali. Il sistema proposto sembra interessante, però non vedo meccanismi per gestire una transizione dal duello verbale a duello armato, mi sarei aspettato qualcosa di vagamente ispirato a cani nella vigna.
  43. Idea interessante, ma non sono del tutto sicuro riguardo questo passaggio: Sò che non tutti sono in grado di interpretare un personaggio carismatico o intelligente (io sono tra quelli con questo difetto), ma ridurre tutto ad un tiro di dado mi ricorda troppo D&D 3° edizione... 😭
  44. Si accenna ad una traduzione in italiano, mi pare: chi la farà?
  45. “Erano dappertutto, amico! Dappertutto! Uomini fungo, te lo giuro! FUNGHI CON LA FACCIA!!" - Paziente anonimo, Manicomio di Rafanar Introduzione Mycellium Miconidis, la civiltà dei Miconidi, è l’incredibile storia di un organismo vivente quasi perfetto unito alla capacità di adattamento di una specie intelligente e feconda. I cosiddetti Uomini Fungo sono una delle razze più distanti dall’umanità. Sono stati per secoli soggetto di studio, ma si è trattato di un lavoro basato su una manciata di informazioni. Gli studiosi hanno teorizzato una struttura sociale divisa in rigide caste, ma tutto ciò è stato ricavato da dati di seconda mano (spesso spuri), come dimostrato da recenti studi. È ora il tempo di compiere nuove ricerche su questa specie, e correggere i numerosi miti che sono nati attorno ad essa. Sottospecie Per lungo tempo si è creduto che esistesse una sola forma di Miconide adulto, un umanoide dall’aspetto rozzo e alto 60cm, dotato di braccia con mani a quattro dita e gambe con piedi a tre dita. Una faccia con occhi, narici a taglio, e una bocca. Si è annotato che questa creatura si muove alla metà della velocità umana e non riesce a scalare o nuotare con grazia. Mentre questa forma è effettivamente parte della fisiologia Miconide, non è l’unica. La loro società è infatti composta da diversi tipi di funghi intelligenti, che possono assumere varie forme per occuparsi dei numerosi ruoli di cui la civiltà miconide ha bisogno. Le sottospecie che rientrano nella descrizione tradizionale vengono chiamate Mycon. Questi ultimi sono fabbriche viventi di spore. Le loro cime bulbose possono emanare spore a scopo sociale o di difesa quando ne hanno bisogno; sono la specie osservata più spesso, perché la più comune tra le Mucillaggini (60%). Sono anche i Miconidi che compiono la maggior parte del lavoro: rendono sicure le colonie e soprattutto diffondono la specie ovunque vanno, ogni volta che possono. Non sembrano avere obbiettivi diversi ma, senza la possibilità di decifrare il Canto delle Spore, è impossibile per chiunque speculare sulle filosofie che i Miconidi potrebbero perseguire. Gli Enoki sono funghi alti e sottili, con piccoli cappelli in cima ad un fusto simile a quello di un salice, il quale può raggiungere i tre metri di altezza (anche se di solito non supera il metro). Sono i guardiani della società, le sue sentinelle. Possono camminare e correre, se è necessario, ma preferiscono rimanere ancorati al terreno. Di solito usano una nebbia di spore per affinare i loro sensi e scambiano continuamente informazioni usando il Canto delle Spore; le loro spore di allarme sono anche più grandi della media, percepibili ad occhio nudo come polvere e non come la fine nube di spore comune agli altri Miconidi. Ovviamente, possiedono anche delle difese, come riportato da alcuni fortunati sopravvissuti: spore che paralizzano, che inducono terrore o che tranquillizzano e pacificano, e chissà che altri effetti possono sortire. Gli Enoki sono il secondo tipo più comune che si possa trovare tra le Mucillaggini (40%). I Puffball sono una forma di Miconide leggera, in grado di sfruttare il vento e una riserva interna di gas per spingersi attraverso l’aria. Sono grigi in maniera uniforme e hanno un diametro approssimativo di un metro. I Puffball sono i riproduttori della specie, perché quando muoiono piantano il seme per una nuova Mucillaggine. Questo è il loro unico scopo, la propagazione. Non sono facili da distruggere e sono anche difficili da raggiungere se si danno alla fuga, arrivando con il loro getto di gas a velocità pari a 3 metri al secondo. I Puffball sono altrimenti privi di qualsiasi difesa, potendo creare solo tre tipi di spore: allarme, comunicazione e quello principale, vita. Le spore della vita fanno due cose: allertano la colonia sulla nascita di una Mucillaggine e uccidono i Puffball, mescolando la loro chimica con quella dell’organismo ospite (che può essere qualsiasi cosa purché morta) dando vita ad una nuova macchia di funghi. Nuovi Puffball nascono con ogni Mucillaggine: di solito ne vengono creati da 4 a 6, e questi numeri sono ben diversi da quelli di altre sottospecie (come menzionato più avanti, tendono a nascere i gruppi di un minimo di 6 e un massimo di 10 esemplari). I Lumin sono “i più santi tra i santi”, secondo quanto hanno determinato i ricercatori. La presenza di anche un singolo esemplare spesso modifica il comportamento dell’intera colonia, che termina ogni attività e si raduna attorno al Lumin. Sembra che i Miconidi intrattengano una sorta di comunione spirituale con questa sottospecie, creando una nube di spore così spessa che solo la luce del Lumin riesce a penetrarla. La colonia resta in questa fase per ore o, stando ad alcune osservazioni, anche per giorni; non è chiaro però se siano indifesi per la durata di questo evento. Dopo questa “cerimonia” iniziale, il Lumin sembra essere poi essere ignorato dalla colonia, che gli permette apparentemente di vagare senza essere fermato e di diffondere le sue spore. L’estensione del Canto delle Spore del Lumin è sconosciuta. Ovviamente, sono presenti spore di allarme e comunicazione, come per tutti i Miconidi, ma oltre a queste è stata vista solo una spora in grado di creare Mucillaggini popolate solo da Puffball (che a loro volta danno vita a Mucillaggini dalle quali si originano numerosi Agariti). Le qualità luminose dei Lumin sono state quasi sempre osservate come stabili e brillanti, senza variazioni, in grado di coprire circa 12m (o il triplo in zone molto buie). Il colore varia in modo casuale, ma ad oggi sono stati osservati solo tre Lumin ed è possibile che esista uno schema più grande non ancora percepibile. Non è noto se nascano dalle Mucillaggini e, in caso, se lo facciano singolarmente o in gruppo. Gli Agariti sono una specie rara. Si pensa che possano essere creati solo dai Lumin, ma non ci sono dati a sufficienza per escluderli dalle normali Mucillaggini. Gli Agariti sono piccoli, e molto aggressivi. Piuttosto veloci, si muovono alla velocità di un metro e mezzo al secondo. Sono anche altamente velenosi, in grado di liberare tossine sia tramite escrescenze fisiche sui loro cappelli, sia tramite nubi di spore: hanno vari livelli di tossicità tutti mortali per animali, umanoidi e mostri. Le spore Velenose causano vomito e dolore lanciante, ma le spore Mutanti possono anche causare sanguinamento e costringere la vittima a morire vomitando tutto il proprio sangue. Le spore Strangolanti irritano e gonfiano i polmoni, rendendo difficile e in poco tempo impossibile respirare. Si pensa che possano avere anche altre funzioni. La tossina che si trova sulla pelle degli Agariti ha lo stesso effetto delle spore veleno, ma può essere lavato via: sono necessarie grandi quantità di acqua perché le spore tendono ad attaccarsi al pelo. Gli Agariti sono stati osservati nascere da una Mucillaggine, e sono l’unica specie che nasce in gruppi di 4 o 8 individui. I Dewcap sono un altro tipo di Miconide specializzato, di vitale importanza nella società fungina. Essi essudano uno strano liquido dai loro corpi, sotto forma di sfere appiccicose che sembrano avere una grande importanza per i Miconidi. Questi ultimi, infatti, non sembrano affatto bere o mangiare, ma si nutrono di queste sfere vischiose. Però ciò avviene solo di tanto in tanto, e non tutti i Miconidi lo fanno e mai comunque su base regolare: qualcuno è giunto a sostenere che non si tratti affatto di nutrimento; ma è anche possibile che i Miconidi non debbano nutrirsi in modo continuato per sopravvivere. L’effetto di questa sostanza sugli umanoidi è comunque ben documentato: è un potente allucinogeno e può produrre effetti potenti anche per 24 ore di seguito. Al termine di questo periodo, il soggetto cade in una febbre che lo costringe a bere grandi quantità di acqua e a riposare per almeno un giorno: altrimenti rischierebbe la morte per disidratazione. Gli animali sono attratti da questa sostanza, e ne subiscono i medesimi effetti. I Dewcap si muovono spesso alla periferia della colonia, posizionandosi in luoghi dove possono proteggerla dagli intrusi. Sono piuttosto rari e appaiono in maniera sporadica (10%), nascendo di solito ad 1 o 2 per volta. I Gobbler sono stati osservati una sola volta, nella penombra, quando un avventuriero vide un suo compagno venire agguantato da fauci mostruose. Lo sentì gridare di stare affogando e lo vide cercare di uscire dalle mandibole, prima di fuggire in preda alla paura (l’avventuriero disse che stava solo proteggendo i suoi interessi, ma ci sono dubbi che questa storia sia vera, visto che il soggetto è ritenuto un ladro e un bugiardo). Mucillaggini La maggior parte della conoscenza attuale sui Miconidi proviene da un’unica fonte, “Osservazioni tratte durante l’esplorazione e la ricerca delle tribù fungine di Tentennering” del professor Umlaut: il diario di viaggio di una spedizione nel sistema di caverne trovato alla base delle Greenwood Mountains. Il professore riporta il ritrovamento di una “strana e fascinosa cultura di funghi viventi, la quale si temeva avrebbe portato grande danno a noi tutti, ma invece ci ha accolto con regalie e una poltiglia dall’odore nefasto, ancora più indecente nel suo sapore”. Egli poi descrive ciò che può essere interpretato come un’esperienza allucinogena, parlando di come “i funghi guardiani ci hanno mostrato le meravilie della loro società.” I Miconidi sono stati descritti come aventi una struttura gerarchica, con un solo leader, e nella quale ogni individuo ricopre un ruolo il cui scopo finale è mantenere efficiente la società tutta. La grande “fusione delle menti si tiene in una grande sala di pietra, e tutte le genti fungine si riuniscono in adunanza e l’Anziano rilascia minuscole spore marroni nell’etere, in grandissima quantità, e ben presto tutte le genti credono di trovarsi nella Grande Rete della Vita. E anche io ho provato la stessa cosa, anche se ero uno straniero, e per un momento sono stato tutt’uno con quelle genti.” Studi recenti hanno affrontato questo “pigro paradigma di fatti comunemente accettati, fantasia frutto di speranze e sogni di un sapiente un tempo importante.” Questo aumento degli studi sui Miconidi deriva dalla nascita della Gilda degli Avventurieri e delle successive Società Cartografiche, che pagano denaro sonante per mappe ben disegnate e informazioni verificabili. La Gilda, infatti, commercia in dati di fatto e paga solo ciò che può essere dimostrato. Un quadro completo sta cominciando a formarsi grazie ai saggi dedicati alle creature più bizzarre e vendute alla Gilda. Da questi dati emerge una visione molto differente della società Miconide, una che in effetti non ha paralleli umani. Le Mucillaggini Miconidi sono state ritrovate a tutte le profondità del Sottosuolo e alcune addirittura in superficie. Non esistono, però, rapporti consistenti sula tipologia di Miconidi che in genere nasce da queste zone. Nessuna delle ricerche ha portato dati simili tra loro, il che significa che la nostra conoscenza della specie è ancora incompleta. Questo saggio può quindi parlare solo delle sottospecie registrate, anche se nessuna norma sociale (almeno come le intendiamo noi) può essere tratta da queste poche osservazioni. I Miconidi germogliano in macchie dal diametro variabile, da 60cm a 3m, nel corso di sole 24 ore. Questa “nascita” parte da una stuoia fungina di micelio e, in genere, dà vita ad un numero di individui compreso tra 6 e 10. Queste nuove creature cominciano fin da subito a svolgere il compito per cui sono specializzate, anche se mancano dati completi per trarre delle conclusioni. La Mucillaggine richiede materia organica per poter crescere, e questa in genere viene ricavata da vegetali in putrefazione o dal cadavere di una creatura. Questi “letti”, a seconda della dimensione, possono ospitare più Mucillaggini che si avvicendano l’una dopo l’altra, consumando lentamente la fonte di nutrimento. Un albero marcio può, per esempio, supportare da 2 a 4 cicli, un umanoide la metà e una grossa creatura in genere il doppio. Colonie Le Mucillaggini dei Miconidi sono in grado di funzionare come adulti fin dalla nascita: non hanno fasi giovanili e passano solo pochi istanti di inattività dopo la nascita, durante i quali si scambiano informazioni tramite le spore. Ci sono prove a favore del fatto che questo genere di comunicazione sia complessa come quella di api e formiche, ma sembra sia anche in grado di trasmettere singoli concetti e immagini. Le uniche prove però riguardano osservazioni in natura, difficili da studiare nella loro complessità. Le spore sono come il fiato dei Miconidi: vengono, infatti, emesse in continuazione e circondano ogni individuo come una nube. In superficie questa nube ha un raggio che va dai 15 ai 90m, mentre sottoterra può raggiungere il chilometro e mezzo. Nelle caverne che non vengono smosse di frequente dalle correnti d’aria, le spore possono restare sospese anche per giorni o settimane in attesa di un altro Miconide o di un ospite umano. I Miconidi sono organizzati e funzionano come ingranaggi di una macchina ben costruita, a prescindere dalle differenze tra le sottospecie. Una volta nati, i Miconidi lavorano per rendere il loro territorio sicuro riempendone l’aria con una nube di spore: questa permette al Canto delle Spore di avere luogo ed è costantemente rimpinguata da nuove spore. I Puffball cominciano a muoversi lontano dalla colonia cercando ospiti adatti per nuove Mucillaggini, mentre le altre sottospecie cominciano a lavorare. I Miconidi mandano circa metà dei membri di una colonia a cercare prede da catturare vive, siano esse animali o umanoidi. Questi prigionieri sono tenuti nelle profondità della colonia e pare siano utilizzati per creare nuove Mucillaggini, visto che la crescita di una colonia è direttamente proporzionale alle sparizioni nella popolazione locale. La specie può riprodursi molto velocemente: in 24 ore una Mucillaggine può mettere al mondo fino a 10 Miconidi e, se la colonia non viene tenuta sotto controllo, può rapidamente raggiungere le centinaia di membri. Ci sono testimonianze non accreditate che parlano di una grande colonia nel Sottosuolo, la quale annoverava diverse migliaia di individui, e forse esiste davvero una rete di Città Fungo. Non sembra esserci alcun tipo di leadership tra i Miconidi. La sottospecie dei Lumin detiene una posizione che sembra di prestigio, ma nessuno ha ancora capito cosa questo significhi per i Miconidi. Tutte le sottospecie comunicano tra loro, e collaborano per scacciare gli intrusi e per compiere altre attività quotidiane, tanto da far speculare l’esistenza di una Mente Alveare che regola l’intera colonia. Potrebbe essere una sorta di antica memoria collettiva che fa comprendere al singolo Miconide cosa sia necessario per il bene della specie: in tal caso non sarebbe necessaria una figura di comando nella colonia. Anche se questa Mente Alveare rende ogni Miconide un ingranaggio perfetto, è anche il punto debole: se un Miconide viene in qualche modo tagliato fuori dalla colonia, ben presto perde il controllo delle proprie azioni e diventa confuso e apatico. I pochi che sono stati catturati (e interrogati senza successo), sono morti dopo 48 o 72 ore. Sembra che un processo interno uccida il Miconide quando è lontano per troppo tempo dalla colonia o, come ha teorizzato un saggio, “(i Miconidi) non possono funzionare come singola unità. Senza la Mente Alveare non hanno uno scopo e appassiscono in fretta.” Interazioni Sociali I Miconidi sono ostili, e non ci sono dubbi in merito. Tutte le testimonianze, a prescindere dalla fonte, concordano su questo punto. Ovviamente questo potrebbe significare tutto il contrario, visto che in campo scientifico una serie di testimonianze omogenee prive di dissenso sono spesso la base per l’errore. Potrebbero infatti esserci società Miconidi pacifiche; escluderlo totalmente è segno di una mente chiusa. Ciò nonostante, tutti i nostri resoconti parlano solo di Miconidi aggressivi, con colonie che cominciano ad uccidere tutti gli esseri viventi che si trovano nelle prossimità del loro territorio. Ogni nuova Mucillaggine porta ad un’espansione di questo territorio, e orde di Puffball e Agariti sciamano ben presto sulle comunità vicine. I Miconidi non torturano, non razziano e nemmeno si nutrono delle vittime. Le uccidono infettandole con le spore, per creare nuovi Miconidi. Non hanno malizia alcuna. Esistono per procreare, e non fanno altro. Non si alleano quasi mai con altre specie, ma ci sono eccezioni: i Funghi Viola e i Boleti Stridenti sono spesso trovati nelle colonie Miconidi (90%), e vengono accuditi e protetti come se fossero parte della stessa. Ci sono anche rapporti di cooperazioni con Driadi, Galeb Dhur e Cumuli Striscianti. Le Spore Gassose sono nemiche mortali dei Miconidi: si nutrono delle Mucillaggini e spesso anche dei Miconidi adulti, e sono dunque attaccate a vista dagli Agariti o dagli Enoki. Non vengono mai distrutte, perché alla morte una Spora Gassosa esplode infettando (e uccidendo) i Miconidi, portando alla nascita di altre Spore Gassose. Strumenti del Dungeon Master Ho preso una direzione abbastanza diversa, dedicandomi a queste creature. Mi sono allontanato dal concept dei Micondini presente in AD&D, dove sono creature dedite ad un’espansione pacifica e un po’ hippie. Questo non vuol dire che non puoi tenere questo paradigma, e creare tutte le sottospecie che vuoi e che servono alla tua storia. Questa è solo la mia versione. Le forme di vita sono tutte soggette alla Spora. Ovunque ci sia qualcosa di vivo è possibile trovare dei Miconidi. Nel sottosuolo possono essere terrificanti. La prima volta che li incontri, la loro presenza è annunciata dalla nube di spore. Questo significa Tiri Salvezza. Mi è capitato di non riuscire nemmeno ad avvicinarmi ad un Miconide vero e proprio, perché il mio personaggio era confuso o avvelenato! La nube di spore è una difesa attiva, non richiede nemmeno la presenza di Miconidi nelle vicinanze. Piccoli villaggi e simili comunità sono ottimi luoghi dove inscenare un’invasione Miconide. Giocati con abbastanza cautela possono essere il mistero dietro la recente scomparsa degli abitanti. Possono anche distruggere piccole isole di civiltà in poco tempo, non solo attaccandole direttamente ma anche sottraendo loro risorse sotto forma di animali e piante “consumate” dalla colonia. La nube di spore è un ottimo strumento per movimentare le cose: i Miconidi possono essere numerosi, ma possono anche essere sconfitti da avventurieri esperti. La nube, tuttavia, è sempre presente e spinge a pensare in modo nuovo, ad affrontare l’avventura sotto una chiave diversa. Ovviamente si possono utilizzare varie forme di magia, come per esempio le varie forme di vento magico: è un modo veloce per ripulire piccole zone, specialmente nelle prime fasi. Serve anche a confondere e disperdere i Miconidi, distruggendo le loro comunicazioni. I Miconidi possono essere modificati concedendo loro delle armi. Possono averle rubate alle loro vittime e averle incluse nella memoria della Mente Alveare; saranno probabilmente goffi nell’usarle ma è comunque un’aggiunta interessante. Infine veniamo alla Canto delle Spore, la forma collettiva di tutti i tipi di spore assieme, può essere elaborata tanto quanto ti è necessario. Il Manuale dei Mostri elenca solo 4 tipi di spore: Pacificatrici, Rapporto, Vitali e Allucinogene. Io le ho replicate qui, usando le spore della Vita per rappresentare i Puffball. Mi piace mescolare e abbinare elementi diversi, e consiglio di modificare e alterare la vostra serie di spore come preferite.
  46. Tipica influenza della fantascienza anni '50 su D&D (sulla scia di The Thing from Another World) Bell'articolo, la struttura ad alveare con la mente collettiva era troppo la cosa più semplice da pensare imo, potevano anche trovare qualcosa più specifica dei funghi: esempio si poteva enfatizzare la velocità con cui le spore si spostano e si tramutano in funghi, in modo tale che può spuntare un piccolo gruppo di miconidi ovunque ci sia sporco o cadaveri o altro. Enfatizzare sul fatto che le comunità possono spuntare dal nulla, senza tracce evidenti, praticamente ovunque e molto velocemente. Questo sarebbe specifico delle spore, specifico dei funghi. La mente collettiva è un concetto talmente preponderante in fase di concept che magari il designer si scorda di distinguere le creature "sottostanti". E poi è un concetto troppo inflazionato ma soprattutto su cui c'è troppa poca sperimentazione del concetto: tutte le menti collettive sono uguali. Questo penso sia derivato dalla bias, sempre in fase concept, che vede la mente collettiva una sorta di cosa già "sperimentale", "alternativa"... quando invece ha almeno settant'anni di storia. Penso che sia perché di base ha sempre somehow un' aura di complessità definitiva. Ma menti collettive della stessa razza con caratteristiche molto differenti? Menti collettive che entrano in contatto con cervelli di cadaveri e incominciano ad interpretarne le ultime volontà? Meta-menti collettive in grado di fare da collettore di più menti collettive di varie specie? D'altra parte ho letto appena i funghi fattoni di AD&D, carini. Peccato che associare la psichedelia solo ai funghi è uno spreco esagerato dato lo sterminato potenziale dell'argomento (dalle associazioni effettive con la cosmologia, a tutta la psionica, etc); dico peccato perché chiaramente ci calzava a pennello coi funghetti allucinogeni... ma è comunque uno spreco. Non so, magari una cosa carina sarebbe in qualche modo fare leverage sul contrasto tra l'horror di un fungo che si attacca tipo virus à la Resident Evil (tipo Flood di Halo) e i colori vivaci e meravigliosi delle allucinazioni psichedeliche... somehow. D'altra parte il nome "Puffball" è irresistibile. Mi si perdoni la verbosità XD
  47. 1. Eseguire una prova di Morale, se richiesta 2. Eseguire il movimento 3. Eseguire l’attacco con le armi a distanza 4. Eseguire gli Incantesimi 5. Eseguire il combattimento in mischia Ipotizzandone l'uso nella 5° edizione, una cosa del genere potrebbe funzionare? Sorpresa Se sei sorpreso, non puoi muoverti o effettuare azioni durante il tuo primo turno di combattimento, e non puoi effettuare reazioni fino al termine del turno. Un membro di un gruppo può restare sorpreso anche se gli altri membri del gruppo non lo sono. Iniziativa Il gruppo dei personaggi tira per l'iniziativa (1d20 - il numero dei componenti del gruppo) Il gruppo dei mostri tira per l'iniziativa (1d20 - il numero dei componenti del gruppo) Chi ottiene il valore più alto va per primo Round 1. chi deve superare una prova Morale, la fa; gli altri saltano questa sottofase. 2. chi vuole muoversi, lo fa; gli altri saltano questa fase. 3. chi vuole attaccare con le armi a distanza (Attack), lo fa; gli altri saltano questa fase. 4. chi vuole eseguire incantesimo (Cast a Spell), lo fa; gli altri saltano questa fase. 5. chi vuole attaccare con le armi in mischia (Attack), lo fa; gli saltano questa fase. I membri del gruppo agiscono in ordine decrescente di Destrezza all'interno delle varie fasi; in caso di parità si agisce contemporaneamente. Morte di un combattente Se un membro di un gruppo muore o si allontana dalla battaglia, il valore dell'iniziativa iniziale aumenta di uno. Talento: Iniziativa migliorata Aumenti il tuo punteggio di Destrezza o Intelligenza di 1, fino ad un massimo di 20. Non sei conteggiato nel numero dei componenti del gruppo. In caso uguale punteggio di Destrezza con un tuo alleato, agisci sempre prima di lui. Le azioni help, ready, dodge, search, disengage, hide e use an object dove andrebbero a posizionarsi?
  48. Questo è il mio sistema preferito (ancora più di quelli 3/3.5/PF e seguenti), perchè è il più semplice.
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