Clint Connor
"Il mio nome, jarl dei Fiordi, è Clint Connor. Per quel che vale.
E... pensavo una cosa, se permettete. Una cosa che si allinea piuttosto bene con le parole del saggio Tom Po.
Pensavo, cioè, che gli eroi, a mia conoscenza, esistono solo nelle saghe e nelle ballate.
Spero bene, in particolare, che nessuno consideri me un eroe.
Io, d'altra parte, non ho mai detto di esserlo", rispose Clint, apparentemente serafico. Ma chi lo conosceva abbastanza bene, avrebbe notato, nel tono della sua voce, una nota malinconica accompagnata ad una certa, ben indirizzata irritazione.
"Ciò esposto, rammento che siete stati voi jarl a convocarci, sebbene non sapeste nemmeno i nostri nomi, ed uno di voi si è mostrato persino irritato dal fatto che abbiamo preferito non lasciare morire congelati alcuni di noi, piuttosto che correre subito qui. Forse che al Nord siete abituati ad abbandonare gli amici in difficoltà? Conoscendo Bjorn, non lo avrei certo detto, onestamente. Nemmeno questo enorme spiegamento di forze me lo farebbe pensare. Per fortuna.
Però, i pareri, soprattutto quando sono richiesti, si danno anche accompagnati a delle motivazioni, fino a prova contraria.
Nessuno di noi vuole privare gli jarl del loro ruolo in battaglia. Ma finora si è parlato solo di possibilità: poco si è parlato di condivisione di informazioni, invece. Qualcosa che è già fin troppo mancato, in questi ultimi giorni.
Rapporti di esploratori, stime delle forze, motivazioni sulla situazione attuale... perché la Regina non vi ha già travolto coi draghi, coi suoi poteri e coi suoi servitori mostruosi? Di quanti nemici parliamo? Ci sono delle vie d'accesso al castello?
Immagino abbiate valutato tutte queste cose.
Ma, evidentemente, sapete poco. Ed è una semplice constatazione: la constatazione che i nostri nemici sono in grado di eludere la ricerca di vere informazioni fondamentali. Altrimenti avreste già deciso da parecchio tempo.
Perciò, considerando anche il ritorno di Anzalisilvar e di Emercuryadar (dovesse egli palesarsi entro domattina), che poco sfrutterebbero le loro straordinarie capacità in una infiltrazione, mi duole valutare come preferibile la battaglia campale, seppure molto più a rischio di spargimento di sangue.
D'altronde, mi preoccupa pensare che Velleri possa avere sfruttato la sua competenza militare e la sua paranoia per fortificare e rendere il maniero inaccessibile oltre ogni dire...
Ma... ma.
Sta bene.
Io, oltre a non essere un accidente di eroe, non sono nemmeno uno stratega o una mente tattica. Il mio parere, comunque, più o meno, l'ho detto. Che parlino i combattenti, dunque".
Clint guardò Anzalisilvar, come se volesse porle una domanda, che però faticava ad esprimere. La fissò a lungo, mentre il discorso riprendeva, incerto e preoccupato, ma anche parzialmente arricchito di una nuova, inquieta consapevolezza. Trovó però, infine, il coraggio per accennarle qualcosa, tra un intervento ed un altro, parlandole in un draconico quasi inudibile da orecchio umano, tanto era sibilato:
Scivoló poi al fianco di Zhuge, sussurrandogli:
DM