Capitolo Tredici – Nella fredda fredda luce del nord
Chilometri a nord dell'ultimo insediamento degli abitanti dei Fiordi sorgeva Lòrien, un tempo un fiorente regno degli elfi delle nevi che sorgeva come un gioiello verde avvolto pigramente dalla neve, la città più a nord di tutta Arth. Ora, però, di essa rimaneva solo un vuoto ricordo e una distesa di alberi avvolti dal ghiaccio. Il terreno, un tempo fertil, aveva lasciato spazio a uno strato di neve che col tempo era diventato più duro della roccia. Gli esploratori lo avevano ribattezzato permafrost e lo avevano da allora associato alla tetra regnante che aveva usurpato ciò che un tempo era un angolo di paradiso.
Vi era tuttavia chi non intendeva cedere: ai margini della foresta era stato istituito un accampamento immenso laddove l'esercito del nord, guidato dagli jarl delle varie province di quel regno così ostile, intendeva combattere fino all'ultimo uomo fronteggiando il nemico faccia a faccia piuttosto che rintanandosi nelle poche città rimaste libere. Le tende formavano un grande accampamento in cui risiedevano almeno novemila uomini pronti a dare battaglia. Quandunque non chiamati a fronteggiare le schermaglie inviate dalla Regina, essi avevano comunque molto da fare: riparazioni, caccia, tenere al caldo i pochi animali che essi si erano portati dietro. Il freddo serpeggiava infatti come un flagello e pure i più anziani non ricordavano un freddo del genere da molti inverni.
Il pomeriggio si era quasi del tutto concluso e il sole stava tramontando quando gli avventurieri guidati da Havard giunsero nei pressi dell'accampamento. Se i primi due giorni dalla partenza dal tempio di Aerdrie Faenya erano stati piuttosto tranquilli, trovando per la notte rifugio in baracche abbandonate o villaggi distrutti, l'ultima giornata fu un'ordalìa: essi avevano sperimentato appieno le parole di ammonimento della spia nordica, che non erano rimaste vane. Con una temperatura media attorno ai venticinque gradi sotto zero, la terza ed ultima giornata di viaggio fu una delle esperienze più estenuanti che alcuni di loro sperimentarono. Ariabel si buscò un brutto raffreddore, mentre Flurio rimediò una forte tosse ed entrambi si ritrovarono con le labbra spaccate dal freddo.
x Ariabel, Chandra, Clint, Flurio, Tom Po e Tonum
Quando essi giunsero, però, l'accoglienza fu molto calorosa da parte degli uomini del nord, principalmente grossi guerrieri dai capelli rossicci o biondi, vestiti con armature imbottite. Se gli eroi di Firedrakes si aspettavano freddezza da parte degli autoctoni, furono smentiti quando essi offrirono loro indicazioni per il focolare più vicino, le posizioni delle tende degli jarl e la mensa da campo. Per contro le domande furono parecchie Da dove venite? Siete del sud? Sono attesi altri rinforzi? Quanti nemici della Regina avete ucciso? le occhiate degli uomini si sprecarono per Chandra ed Ariabel mentre il gruppo veniva condotto verso il centro del grande campo, tuttavia gli avventurieri notarono che non solo maschi erano presenti nell'accampamento. Numerose donne guerriere, alte e giunoniche, facevano parte dell'esercito. Esse tendevano ad essere riconoscibili, oltre che per le ovvie forme, dai capelli intrecciati in elaborate chiome da battaglia e dalle pitture poste sul viso.
All'improvviso una vedetta gridò qualcosa e da sud giunse un'immensa figura volante. Alcuni uomini gridarono, impugnando le armi, ma quando essa si avvicinò per poi fluttuare vicino ai nuovi arrivati, il terrore lasciò posto alla gioia: davanti a loro, statuaria, si trovava Anzalisilvar, la Protettrice del Nord! Coloro che avevano conosciuto Emercuryadar (che pareva non essere presente) sapevano che esso era grande, tuttavia Anzalisilvar era semplicemente immensa, capace di far sembrare il figlio poco più di un cucciolo al confronto. Dalla cresta che partiva dalla testa percorrendo la schiena fino alla coda, la dragonessa doveva misurare almeno venticinque metri, gli artigli prensili talmente grandi da poter afferrare un gigante. Proprio da una di quelle grinfie emerse un gruppetto di altri sei avventurieri, che scesero con passo stentato poggiando i piedi sul permafrost. Le loro condizioni parevano peggiori del primo gruppo, con Bjorn che sembrava congelato fin dentro l'anima, Trull che aveva contratto un fastidioso mal di gola e con Celeste e Zhuge che avevano presi anch'essi un brutto raffreddore che ne alterava la voce.
x Bjorn, Celeste, Oceiros, Seline, Trull e Zhuge
La figura della dragonessa sembrò illuminarsi per un attimo, prima che essa riducesse notevolmente le proprie dimensioni, mentre la creatura prendeva una forma umana, quella di una affascinante donna dai capelli d'argento vestita con un abito bianco che atterrò con un balzo a terra, tra gli sguardi stupefatti dei presenti.
Anzalisilvar in forma umana
Havard! disse Anzalisilvar notando l'anziana spia Non sapevo tu fossi qui!
Il nordico si inchinò di fronte alla donna Sono appena arrivato, Protettrice del Nord. Lieto di rivederla tra noi...
Anzalisilvar gli pose una mano sulla spalla Non c'è bisogno di tutta questa formalità, Havard. Piuttosto vedo che con te hai altri avventurieri, una numerosa combriccola invero la donna fece un lieve inchino nei confronti degli eroi Il mio nome è Anzalisilvar, Protettrice del Nord. Lieta di incontrarvi, specialmente se siete amici degli avventurieri che mi hanno riportata in vita. Le circostanze che ci portano a incontrarci sono assai uniche, per usare un eufemismo disse Noi draghi amiamo gli indovinelli e le conversazioni enigmatiche e da ciò che ho udito mi sono fatta un'idea della situazione che si è venuta a creare e di quanto voi ne sapete. Siete a conoscenza del gioco che si sta svolgendo qui al nord, un gioco che stava per essere vinto con l'inganno da parte di due parodie di drago quali sono Frostyazzar e Syberillin. Essi hanno ritenuto saggio infrangere la prima regola, che vietava gli scontri tra draghi, assassinandomi nella mia stessa tana la donna trasse un respiro, gonfiando il generoso petto Io penso sia stato invece un grave sbaglio da parte loro, il tipo di sbaglio che--
Chiedo scusa disse una nordica guerriera sollevando il mento, in una postura marziale, interrompendo il discorso della Protettrice del Nord Gli jarl chiedono urgentemente di conferire in privato
Alle parole della donna, Anzalisilvar sollevò una mano Ragazzina disse Questi avventurieri sono stanchi e affaticati e alcuni di loro non sembrano nemmeno vestiti decentemente per queste temperature. Gli jarl potranno aspettare la dragonessa rivolse un'occhiata eloquente alla giovane, che abbassò il capo. La donna dai capelli d'argento si rivolse quindi con sguardo materno verso gli avventurieri Prendiamoci un momento di pausa, poi parleremo con Siggard, Fredrik e Borg disse con un sorriso. Nel mentre Havard si avvicinò a Bjorn e Seline Quando avrete un momento vorrei parlare con voi, in privato disse.
Qualora interessati a parlare con la Protettrice del Nord, essi l'avrebbero trovata seduta vicino ad uno dei fuochi da campo, a breve distanza da Havard, intento a fumare la sua pipa per cercare un po' di conforto dal freddo glaciale, mentre vicino a loro un robusto guerriero offriva a chiunque ne sentisse il bisogno una scodella di zuppa di carne di renna. Il complesso del campo, per gli esploratori, offriva durante il giorno diverse possibilità per coloro che avessero avuto bisogno di beni o servizi, principalmente beni di prima necessità e capi di vestiario per ripararsi dall'inverno, le cui scorte erano abbondanti ma costose per via del difficile mercato di quell'ambiente ostile. Oltre a ciò vi erano comunque anche fabbri e maniscalchi, speziali e cerusici improvvisatisi medici da campo, nonché un gruppo di coraggiosi mercanti e prospettori che avevano accompagnato la spedizione, nella speranza di ottenere un utile.
x tutti, disponibilità del mercato (limite mo - 11000)
x tutti