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Capitolo IV: Cercando la Tramontana


Bellerofonte

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@Fortunale

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Il lupo-elfo ringhia alle tue parole, poi si aggira per il retrobottega alla ricerca di qualcosa, e infine la trova: un coltello, con cui inizia a incidere sul pavimento. Quando il suo attacco d'arte è terminato, capisci che si tratta probabilmente di un pentacolo (o una faccia mutilata?). Il lupo cerca di trascinarti dentro spingendoti dalle gambe e aspetta che tu faccia qualcosa, emettendo altri guaiti. 

//osservare: 15

 

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@Fortunale

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Una volta dentro il pentacolo, semplicemente, non accade nulla. Il lupo abbaia, aspettandosi che sia tu a fare qualcosa. Ti annusa le mani, e apre la bocca per intero come per simulare una sillaba che però non riesce ad uscire, mutando in un guaito; sta cercando di parlare, ma non può riuscirci, in quanto lupo.

 

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@Fortunale

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Al termine della tua prima frase l'animale fa quasi per ringhiare, mentre si esprime negativamente per quanto riguarda la tua seconda domanda. Qualcosa ti sfugge (forse più di qualcosa, è certo).

//Il Nord si trova di fronte a te, ma se decidessi che si trova alle tue spalle, allora la tua percezione cambia. Sei in un sogno, gli incantesimi funzionano in maniera abbastanza random.

 

Modificato da Bellerofonte
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@Randal

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Il mancato "splash" del piccolo Nero coincide col momento esatto in cui ti svegli. Già, è difficile capire quando sei desto e quando invece dormi, quando ci sono spiriti di mezzo...è sempre tutto così labile, e i sogni così reali! L'alba sveglia la Speranza, che torna pian piano operativa.

Arrigo è il primo a venire da te. "Randàl, chist'è tua" Ti porge una piuma rossa come il sangue - anzi, più che porgertela, te la infila in un taschino vista la tua condizione. Piccola osservazione, forse banale, che ti viene spontaneo fare quando vedi la rapidità con il quale ha esaurito il tuo desiderio: c'era bisogno di farsi incatenare all'albero maestro per dirgli di darsi una mossa a fare il suo lavoro?! 

La stessa ciurma che ieri ti condannava con lo sguardo, ora non è più così sicura del verdetto di Fortunale: hai l'aria di uno tutt'altro che colpevole. "'Sta penna scrive tutt'e cose che pensi." conclude Arrigo. 

@Sandrine

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A svegliarti è una nenia materna, cantilenante - forse un po' stonata - di Barbara. Ha un vassoio poggiato sul baule di fronte il suo letto, con due tazze fumanti e del pane senza lievito accanto. Sono passati un bel po' di giorni da quando siete partiti, e la ciurma non vede terra da mesi; tutti sono nervosi e su di giri - vedi la velocità con cui Randal è finito ammanettato ad un albero della nave - ma Barbara pare sempre la stessa. La sua voce è aggraziata, l'ultima parvenza del significato di nobiltà a migliaia di chilometri da casa. "Sandrine, la colazione è pronta." 

 

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Sandrine Alamaire

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"Colazione a letto, mia dolce Barbara?", domando, quasi retoricamente, facendole posto sul giaciglio. 

"Devi perdonare la mia invasione notturna, amica mia... sebbene fossi certa che avrei potuto contare su di te. Vieni, Barbara, tesoro... mangiamo. Mangiamo e parliamo. 

Ma, soprattutto, parliamo. Ché è passato, invero, troppo, troppo tempo dall'ultima volta in cui abbiamo potuto farlo. A modo nostro, col cuore in mano".

 

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@Fortunale

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"Fenedhis, ar hamin mala renan!" l'incantesimo viene lanciato contro ogni aspettativa, e finalmente riesci ad ascoltare le parole che si celano dietro i guaiti del lupo; parole senza senso, apparentemente, che cambiano rapidamente. "Non ho molto tempo, lo spirito della Tempesta si accorgerà presto che sono qui." la voce è sicuramente quella di Tiberius. "Non posso spiegarti tutto, ma Randal è stato ingannato dalla Vendetta. Non ha colpe, ma cosa più importante, è in serio pericolo.

Ha rifiutato il potere del suo Spirito, perciò Vendetta si cercherà un nuovo ospite...uccidendo quello attuale. Sarà una cosa lenta e inesorabile, ma se vuoi salvarlo hai bisogno di me. Lascerò ad un momento più propizio i rimproveri sulla sconsideratezza del vostro cuoco, quindi ora asc-" un rombo di tuono squarcia la quiete. "E' qui." Il lupo si guarda attorno, annusando l'aria.

@Sandrine

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Barbara sorride mestamente, avvicinandoti il vassoio e porgendoti una delle due tazze. "Scusami, mia salvatrice. Non era mia intenzione allontanarti. E' solo che..." lady Syvis china la testa e cerca scuse che non trova. 

 

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Sandrine Alamaire

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Mi alzo dal letto e la abbraccio, stringendola a me. "Lo so, Barbara... e so che, alla luce dei fatti, sono ben altro che la tua salvatrice... ma non ne abbiamo parlato. Tu non parli più con me. Ti sei chiusa su te stessa, ed io... io lo capisco. Non hai nemmeno più fatto il suo nome. Ti sei rifugiata su Nero, concentrata ad aiutare quel... quel... pirata!

Barbara, io non voglio invadere il tuo mondo o negarti il tuo comprensibile dolore, ma sembra che tu non ti fidi più di me. Io... io sono qui. Sei... la persona più bella che io conosca. Vorrei poterti aiutare. Mi manca il tuo malinconico sorriso, ma, soprattutto, mi manca la sensazione di poter essere per te quello che tu sei sempre per me. Non solo una amica, ma l'unica persona da cui posso andare, in silenzio, senza chiedere niente, sapendo di essere accolta. Sapendo che non ci saranno domande, ma ci saranno risposte. Sempre.

Io... permettimi di fare lo stesso per te. Saperti vicina come mai siamo state e capire di non poterti amare come meriti... mi distrugge il cuore. Parla con me, dolce amica".

 

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@Sandrine

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"Quando ti ho visto per la prima volta, eri nella sala da ballo della villa di famiglia. Un usignolo della Loggia, un bel visino e carisma da vendere. La prima cosa che ho pensato di te è stata: se Fuinur ha mandato la sua punta di diamante, ha un disperato bisogno dei soldi di mio padre. Non avevo visto il tuo buon cuore, la tua tenacia, il tuo spirito meraviglioso. Uno strumento eri, solo questo. Portavi con te lettere di marca e contratti siglati, così come Nero porta un cappello tricorno e due sciabole affilate.

Eppure so che ci sono cose del suo passato inspiegabili, quelle che i libri di storia non raccontano. Sapevi che la Royal Majesty scortava navi schiaviste, prima di diventare una cacciatrice di pirati? Arrigo faceva l'armaiolo per l'impero, una volta. Mi ha raccontato che costruiva manette per dieci volte il suo peso ogni giorno, prima che scoppiasse la ribellione, che venivano usate per gli uomini catturati da Erodes Handorien. Alcuni uomini della ciurma mi hanno detto che l'impero si interessò ai pirati solo quando divennero dei concorrenti nel commercio di esseri umani. E mi chiedo, quindi: ci hanno presentato quest'uomo come il male assoluto, ma se fosse lui, il migliore tra tutti noi? Se la sua unica colpa è aver avuto il coraggio di sporcarsi le mani, e combattere il fuoco col fuoco mentre noi ipocriti lo giudichiamo colpevole?" 

Barbara ribolle. 

"Sono stanca di far finta che sia tutto a posto. Mia figlia è-" un rospo in gola la blocca, ma con immenso sforzo la donna riesce a trovare il coraggio per continuare la frase "morta. La mia Josie, testarda, coraggiosa, meravigliosa. L'ho abbandonata, Sandrine. L'ho lasciata a Gordon Uriel quando aveva pochi giorni di vita, ho permesso che partisse con me per puro egoismo, e ho lasciato che si sacrificasse senza combattere. E io, noi, tutti noi abbiamo fatto lo stesso con Nero. Non se lo meritavano, nessuno dei due." - La donna lascia il suo posto accanto a te e si avvicina alla piccola finestrella sul muro dietro di voi, guardando l'infinito blu.

"Sono stata la donzella in pericolo per tutta la vita. Sono stanca di restare a guardare. Stanca di non avere potere. Mi chiedi perché passo tutto il mio tempo con quel pirata...? Lo ammiro. Vorrei essere di più come lui, vorrei non avere così tanta paura." 

 

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Sandrine Alamaire

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Raggiungo Barbara e la abbraccio, di nuovo, da dietro. 

"Barbara... Non c'è persona più coraggiosa di te, su questa nave. Tu hai rinunciato a tutta la tua vita, a tutto il tuo mondo, per cercare di recuperare tua figlia e rigettare quella vita che ti era stata imposta. Sei nata in un mondo di lussi e di regole e sei diventata una avventuriera senza nome, senza casa, senza patria. 

Questo ultimo anno, il tempo che hai avuto con Josephine... qualunque cosa le sia successa, qualunque destino lei abbia consapevolmente scelto di affrontare... lo ha fatto solo ed esclusivamente per te. Per ringraziare la donna forte e meravigliosa che era andata a riprenderla...

Non invidiare Nero. Sapevo già delle sue... particolarità. Me ne aveva parlato Asvig. Non esattamente di queste, ma di altre, molto simili. Così come sapevo del marcio stampato sul cuore dell'Impero. Gli Handorien non hanno certo il mio amore, Barbara, ma, allo stesso tempo, non posso dimenticare le conseguenze delle azioni di quell'uomo. So che lui sostiene di essere innocente, che l'incendio alla casa di Von Trier è stato causato da uno scagnozzo troppo zelante e stupido per capire cosa stava facendo, ma...

Ma lui non ha mosso un dito per salvare le persone innocenti rimaste prigioniere delle fiamme... quella sera io... io... ho rischiato di morire, arsa viva... o intossicata... o schiacciata dalle macerie. Proprio come la moglie del Governatore. Io... l'ho vista andarsene. E se non fossi stata lì e non fossi stata maledettamente fortunata, anche io e la piccola Mia saremmo morte. In quella stessa stanza. 

Nero può essere un santo, forse. Ma può essere anche altro. 

E mi riempiva il cuore di paura il pensiero che tu ti stessi invaghendo di lui... sì,  non sono cieca, amica mia. 

Te ne avrei voluto parlare, prima di... di quel giorno. 

Barbara, tu sei la persona migliore che io conosca. Vorrei poterti dire che andrà sempre tutto bene... ma ti posso di certo dire che io ci sarò sempre. Sempre".

 

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Fortunale

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Sono sollevato dalle notizie portate da Tiberius, ma anche un po' turbato per la situazione in cui versa Randal e ora ci si mette anche il Signore dei Fulmini, o come si chiama. Lancio un'occhiata a Tiberius, poi aggrotto la fronte "Ho una sorta di patto con questo qui, ma non gli ho concesso potere su di me. Vediamo come me la cavo...e tu non perdere tempo, intanto dimmi rapidamente tutto quello che devo sapere, svelto" 
Mi volto verso la porta d'ingresso della locanda sottomarina, e pianto bene i piedi a terra.
"Hey, tu! Tempesta! Lasciami in pace, non ti ho chiamato a me...decido io quando usare il tuo potere, lo ricordi?"

 

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Randal

[Ponte della Speranza]

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Solo mi addormento e solo mi risveglio.
Sembri l'unico ancora a fidarsi di me.. Commento quando lo vedo mettere dentro il mio giacchetto quella piuma ..forse perchè in parte sei stato additato anche tu di tradimento. Beh, che ci possiamo fare, biasimarli?
Dunque questa fa quel che ti avevo chiesto.. sai quante cose scriverebbe adesso? Uff, riempirebbe metri e metri di pergamena.. meglio tenerla qua.

Senti.. sai qualcosa di cosa stanno facendo Sandrine e Besnik? Tiberius non si è ripreso mi sa..

 

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@Fortunale

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"Gli spiriti non vedono di buon occhio gli intrusi nel loro regno onirico." il lupo si tiene a debita distanza dalla porta. "Cerca il custode del Tempo nel luogo sacro agli elfi. Paga il suo prezzo e chiedigli di farlo tornare indietro." Un tuono più potente squarcia il silenzio, e la porta pare come se soggetta ai colpi di qualcuno che da fuori la sta prendendo a spallate. Ogni colpo ti distrae, ti deconcentra...ti sveglia.

...quando apri gli occhi, sei nel tuo letto. Qualcuno sta bussando alla tua porta. "Capitano, una parola?" riconosci la voce di Tondley. 

@Randal

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Arrigo annuisce, dispiaciuto per la tua condizione. "Nunn'o sacc, nun l'aggia vistL'uomo vorrebbe stare con te a parlarti un altro po', ma Asvig lo chiama per il suo turno di manodopera con le reti da pesca. Arrigo si avvicina a te e ti sussurra: "Randàl, 'sta piuma no cunta pastrocchi.ti lascia con un occhiolino, poi è costretto a raggiungere il lord protettore di Sandrine, che tratta sempre con troppa poca reverenza rispetto al suo titolo.

@Sandrine

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"Sandrine..." Barbara ti abbraccia, poi ti guarda dritta negli occhi dall'alto dei suoi pochi centimetri di altezza in più dei tuoi. "Grazie. Non ho mai avuto nessuno che credesse in me come fai tu." 

 

Modificato da Bellerofonte
Corretta ortografia
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Sandrine Alamaire

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"Barbara...", la mia voce un dolce sussurro, "io ho sempre creduto in te. Fin da quel giorno al ballo. Quella è stata la volta in cui ho capito che ti avrei voluto nella mia vita. E non permetteró a niente e nessuno di allontanarti da me. Ho perso una madre, ho perso un padre, ho perso un regno... Non perderò anche la persona che amo di più al mondo...".

 

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