Questo non l'ho molto capito, ah, perché conoscenze oscure è una prova a parte? Pensavo fosse basata su quella di Conoscenze (piani). Ok, comunque è un dettaglio.
Dunque, mentre aspettiamo le altre opinioni ti spiego i problemi che vedo in questo approccio.
Come DM sicuramente sai che in un gioco di ruolo ci sono (almeno) due aspetti da tenere in considerazione quando si esamina un problema: quello diciamo "narrativo" o "narrativista" (l'immedesimazione, la verosimiglianza eccetera), e quello "giochista" (il fatto cioè che il sistema deve essere pratico dal punto di vista delle meccaniche). Spesso queste due esigenze sono in qualche modo in contrapposizione, e bisogna sceglierne una sacrificando l'altra, oppure trovare un compromesso.
Lo dico perché questo, secondo me, è uno di quei rari casi in cui l'approccio "narrativista" e quello "giochista" sono pienamente d'accordo. 😁
Dal punto di vista "giochista", di fatto questo approccio penalizza chi ha molte Conoscenze, quindi chi ha investito risorse del suo personaggio per essere un "conoscitore" migliore: di fatto le varie Conoscenze entrano come "in competizione" tra loro e lo rallentano, rendendolo un "conoscitore" meno efficiente man mano che ne acquisisce di più. Inoltre, come giustamente facevi notare anche tu, rallenta il gioco perché bisogna fare la prova di quella conoscenza, poi la prova di quell'altra e così via.
Dal punto di vista "narrativista" quello che si sta chiedendo di fare a quel personaggio non ha, perdonami, molto senso: in pratica stai dicendo che di fronte a una creatura lui deve prima esaminarla "dal punto di vista del naturalista", scegliendo scientemente di "usare" solo le sue conoscenze naturalistiche e "disattivare" quelle dei piani; poi, in un secondo momento, esaminarla scegliendo scientemente di "accendere" solo quelle dei piani e "spegnere" quelle naturalistiche. Se ci pensiamo un attimo non torna molto con il buonsenso. Se ti metto di fronte a un oggetto che non hai mai visto tu non cerchi di usare singolarmente le varie materie che hai studiato, una alla volta, per capire di cosa si tratta: le usi tutte insieme contemporaneamente; perché di fatto non ne usi nessuna in particolare, usi il complesso delle tue conoscenze. Non puoi scegliere di esaminare un oggetto "dal punto di vista della chimica" dimenticando la fisica e la biologia, per esempio, o simili. Lo esamini e basta. L'esame è una sola azione (al di là di quello che poi potresti fare interagendo con l'oggetto, tipo esperimenti e simili).
Altro esempio: se tu sai l'inglese, e di punto in bianco I begin writing in English... well, you do not need to fist try Italian to understand, and then, se fallisce, scegliere scientemente di "leggere in inglese" per capire; il tuo cervello passerà all'inglese e poi di nuovo all'italiano automaticamente.
Ti consiglierei di seguire invece uno di questi approcci:
Considera di dirgli direttamente il tipo di conoscenze da usare. Ho capito che non ti piace, però vedila così: non stiamo parlando di capire la specie e le capacità del bebilith, ma solo di rilevare la sua appartenenza a una categoria macroscopica che, per poter esistere come categoria macroscopica, deve avere qualcosa di basilare ed evidente che la distingue dalle altre categorie. Prendiamo ad esempio gli uccelli e i mammiferi: di fronte a un uccello anche un uomo della strada capisce che è un uccello e non un mammifero, figuriamoci un esperto, uno che ha studiato specificamente gli uccelli. Questo non vuol dire che l'uomo della strada capisca che uccello è, con quali caratteristiche, dieta, abitudini. Forse non se lo ricorda nemmeno l'esperto. Ma a capire che è un uccello ci arriva. L'uomo della strada potrebbe al limite avere dei dubbi di fronte a un ornitorinco. Ma un esperto di uccelli capirà di sicuro che non è un uccello, anche se magari, non essendo esperto di mammiferi, non capirà cosa altro è. Per me è decisamente plausibile che, salvo eccezioni specifiche, un esperto di un campo di Conoscenze riconosca a prima vista chi appartiene a quel campo e chi no.
Non ti piace? Ok, approccio alternativo. Per prima cosa chiedi a te stesso: qual è la CD di Conoscenze (piani) per capire che quella è una creatura extraplanare? Non che è un bebiith, non che è un demone, non che ha questa o quest'altra capacità: solo che è una creature extraplanare. A logica dovrebbe essere molto facile, giusto? Mettiamo che ci voglia un 15 a capire che è un demone e un 18 a capire che è un bebilith: per capire che è genericamente extraplanare ci vorrà... diciamo un 10? Bene, ora domandati: qual è il modificatore di Conoscenze (piani) di Aldo? Se è almeno +9 (visto che nelle prove di abilità il fallimento automatico con 1 naturale non esiste) ce la farà sicuramente, a capire che è un extraplanare. Quindi, perché non dirglielo e basta? Non stai facendo nessun favoritismo, stai semplicemente prendendo atto che è abbastanza esperto da arrivarci a colpo d'occhio, cosa plausibile.
Non ti piace ancora? Ok, ultimo approccio alternativo. Quando Aldo vuole fare una prova del genere fagli lanciare un solo d20 e annunciare, usando quell'unico dado, il risultato di tutte le sue tipologie di Conoscenze. Tipo: Aldo tira il dado e dice "ho fatto 22 a Conoscenze (piani), 19 a Conoscenze (natura) e 18 a Conoscenze (religioni)". E tu gli dai la risposta. Senza nemmeno specificare quale abilità ha avuto successo, a meno che non sia evidente dalla risposta stessa. Se nessuno dei risultati è un successo dirai che fallisce e non gli avrai spoilerato nulla. Ed essendo un solo tiro di dado non rallenta il gioco. Che ne pensi?