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  • Un annuncio ufficiale riguardo il canone di Dungeons & Dragons 5E

    Grimorio
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    • Dopo le dichiarazioni di Jeremy Crawford sul canone di Dungeons & Dragons i D&D Studios hanno rilasciato un post pubblicato sul loro blog in merito a ciò che viene considerato canonico per il gioco.

    Articolo di Chris Perkins del 29 Luglio 2021

    Sono Chris Perkins, uno dei principali designer del D&D Studio. Potreste conoscermi per prodotti come Curse of Strahd, Icewind Dale: Rime of the Frostmaiden e The Wild Beyond the Witchlight. Sono anche un esperto in materia quando si tratta delle storie di D&D.

    In questo breve post, descriverò la posizione del nostro studio sulla canonicità. Quando ci riferiamo al canone di D&D, stiamo parlando di verità a cui ci aggrappiamo in D&D 5E o di cose che sappiamo essere vere in qualche altra espressione di D&D.

    Quindi, cosa è considerato canonico in D&D? Vediamolo subito.

    Ogni Espressione di D&D ha il suo Canone

    Il nostro studio tratta D&D più o meno allo stesso modo in cui i Marvel Studios trattano le loro proprietà. L'attuale edizione del gioco di ruolo di D&D ha il suo canone, così come ogni altra espressione di D&D. Ad esempio, ciò che è canonico nella quinta edizione non è necessariamente canonico in un romanzo, un videogioco, un film o un fumetto e viceversa. Questo è vero non solo per storie e fatti, ma anche per le illustrazioni.

    Questo approccio consente a R.A. Salvatore di scrivere i romanzi di Drizzt senza doversi preoccupare se la sua versione dei Forgotten Realms corrisponde perfettamente a ciò che facciamo nel gioco di ruolo. Significa che un videogioco di D&D può prendere elementi da una serie di romanzi e presentarli in un modo che soddisfi le esigenze del gioco, piuttosto che aderire alla sequenza di eventi narrati nei romanzi stessi. Creativamente, è liberatorio. Questo approccio riconosce anche che i diversi media hanno sfide e requisiti unici.

    Ogni edizione del gioco di ruolo ha anche il suo canone. In altre parole, qualcosa che potrebbe essere stato trattato come canonico in un'edizione non è necessariamente canonico in un'altra. Ad esempio, la Succube è stata classificata come un diavolo nella quarta edizione, anche se nelle precedenti edizioni era un demone.

    Si può anche dire che ogni campagna che sia mai stata giocata in una delle nostre ambientazioni pubblicate ha il suo canone. La vostra versione dei Forgotten Realms ha il suo canone, il che non la rende meno valida della versione di chiunque altro. Nella vostra campagna nei Forgotten Realms Elminster potrebbe essere un lich. Nella mia Elminster potrebbe essere un criceto spaziale gigante in miniatura: entrambi sono accettabili e fantastici.

    La chiave del nostro approccio è la convinzione che la storia appartenga al DM e ai giocatori, non a noi. Facciamo uno sforzo consapevole per preservare quante più opportunità possibili per i DM di giocare con le proprie idee. Ecco perché non produciamo manuali che raccolgano un sacco di informazioni di background. Il DM o il giocatore rimane l'ultimo arbitro di ciò che è vero nelle sue espressioni di D&D.

    Perché non Adottare il Canone delle Precedenti Edizioni e Chiuderla Qui?

    La ragione più importante per cui manteniamo la nostra continuità, separata dalle altre espressioni e dalle edizioni precedenti di D&D, è ridurre l'onere per i DM. Non è che insistiamo nel creare tutto da soli; piuttosto, non vogliamo che i DM o i giocatori si sentano come se dovessero leggere un romanzo, giocare a un videogioco o acquistare un manuale della 3E per godersi il nostro gioco e ottenere il massimo dalla nostra attuale linea di prodotti. Siamo prudenti nell'introdurre alcuni tipi di nuove storie ed informazioni per lo stesso motivo: DM e giocatori dovrebbero essere in grado di utilizzare i nostri contenuti senza dover tenere il passo con una metatrama che si estende attraverso romanzi, fumetti e videogiochi.

    Il Canone della Quinta Edizione Inizia con i suoi Manuali Base

    Il canone della 5E include ogni frammento di storia che appare nelle edizioni più aggiornate del Manuale del Giocatore, del Manuale dei Mostri e della Guida del Dungeon Master della 5E. Al di là di questi manuali di base, non abbiamo un resoconto pubblico di ciò che è canonico nella 5E perché non vogliamo sovraccaricare i nostri colleghi creativi e i nostri partner commerciali.

    Se non siete sicuri di cos'altro sia canonico nella quinta edizione, lasciate che vi dia una rapida introduzione. Strahd von Zarovich dorme canonicamente in una bara (come fanno i vampiri), Menzoberranzan è canonicamente una città sotterranea drow sotto il dominio di Lolth (come è sempre stato), e Zariel è canonicamente l'arciduca di Avernus (almeno per ora). Al contrario, tutto ciò che accade durante una partita live di Acquisitions Incorporated non è canonico nella 5E perché viene trattata come qualsiasi altra partita casalinga (anche quando sono coinvolti membri dei D&D Studios).

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    Il Canone Riguarda meno il Vostro Divertimento e più il Nostro Voler Essere Internamente Coerenti

    Il fatto che una rappresentazione artistica o delle storie siano canoniche o meno nella 5E dovrebbe avere poca o nessuna incidenza sul modo in cui la maggior parte delle persone interagisce con il gioco. Se vi dicessi che Markham Southwell è canonicamente lo sceriffo di Bryn Shander intorno al 1492 CV, questo avrebbe davvero un impatto sulla vostra esperienza come master o giocatori a Icewind Dale: Rime of the Frostmaiden? Spero di no. Tuttavia, utilizziamo internamente il questo canone per mantenere la coerenza tra i nostri prodotti di 5E. Sapere che i giganti del fuoco sono canonicamente più bassi, ma più potenti dei giganti del gelo significa che non abbiamo bisogno di ripensare a quella parte di storia nei prodotti in arrivo. Allo stesso modo, sapere che tutti i troll si rigenerano rende più facile la progettazione di nuove varianti di troll.

    Siamo a Conoscenza della Lunga Storia del Gioco

    Quelli tra noi che hanno la fortuna di diventare guide o ambasciatori del gioco di D&D devono allenarsi per diventare esperti delle storie, retroscena ed illustrazioni del gioco, in modo da sapere quando siamo fedeli al passato del gioco e quando ci stiamo muovendo in una nuova direzione. Decidiamo, in base alla nostra comprensione della storia del gioco e del pubblico, quali rappresentazione artistiche o narrative portare avanti, quali rappresentazione artistiche o narrative devono cambiare e quali rappresentazione artistiche o narrative dovrebbero essere sepolte così profondamente da non vedere mai più la luce del giorno. Abbiamo un paio di principi guida:

    • Se la rappresentazione artistica regge ancora o la narrativa è stata vera e coerente in ogni edizione passata del gioco, ci pensiamo due volte prima di cambiarle.
    • Se la rappresentazione artistica o la narrativa non hanno retto bene al trascorrere del tempo, possiamo aggiornarla o scartarla.

    Il numero di occhi di un Beholder è stato costante nella storia di D&D. Non c'è bisogno di immischiarsi con la perfezione, penso io. D'altra parte, se avete familiarità con le vecchie mappe di Waterdeep, potreste ricordare che una delle sue strade più squallide si chiamava Slut Street (Strada delle Puttane). Quando abbiamo aggiornato la mappa per Waterdeep: Il Furto dei Dragoni, abbiamo dato a quella strada un nuovo nome. Il vecchio nome non era mai stato eccezionale e non ha retto bene al trascorrere del tempo.

    Rispondete al Quiz Rapido sul Canone di D&D 5E!

    Probabilmente sapete più fatti canonici sulla 5E di quanto pensiate! Cliccate qui per rispondere al nostro quiz, che include cinque domande a risposta multipla.

    Link all'articolo originale: https://dnd.wizards.com/dndstudioblog/dnd-canon

    Tipo News: Cosa c'è di nuovo in DnD

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    Una toppa non peggiore del buco ma che non risolve. Una dichiarazione tautologica che sa di scuse di dubbio senso. Dire che il canon gli serve internamente ma non vogliono obbligare nessuno è ridicolo come pensare che la gente si incazzi perchè modificano nomi di vie.

    io vorrei un storia generale da cui prendere spunto, cosa che gli ottimi manuali di Ad&d, 3e e anche 4e (dark sun su tutti, decisamente no i FR) hanno sempre fatto. Avere spunti di trama e spiegazioni in N manuali di campagne è ridicolo. Anche perchè non è che pubblicando un manuale obbligano la gente a studiarlo.

    per non parlare del sondaggio, con risposte come Las Vegas e Albuquerque. Mavadaviaiciap come dicevano in tv all’epoca d ad&d. Il nostro background. 

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    Bah.

    Io cerco lunghe e complesse storie per le mie ambientazioni, con una forte coerenza interna, per poi sviluppare le mie trame.

    Purtroppo dopo aver incasinato per un decennio le linee temporali delle ambientazioni (FR in primis) non avevano molte possibilità di scelta. Continuare a far finta che qualsiasi parola pubblicata negli anni fosse canonica era chiaramente insostenibile… e questo gli permette di pulirsi la coscienza e evitare i peggiori effetti della cancel culture abolendo slut street. 

    Modificato da Dracomilan
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    Ma solo a me sembra che questi ultimi interventi sul "canon" di D&D siano equivalenti al parlare di aria fritta? Ho riletto questo pezzo tre volte, e ancora non riesco bene a capire quale sia il punto centrale. Qual'e' il messaggio? Che il "canon" e' definito da ciascun tavolo? Se il messaggio e' questo, non ho ben capito dove stia la novita'. Non e' il modo in cui tutti i tavoli interpretano D&D e le sue ambientazioni da sempre...?

    Leggendo questi interventi, ho l'impressione di stare leggendo una risposta ad una domanda che non ho mai sentito fare. C'e' qualcosa che mi sono perso? C'e' una polemica in corso?

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    10 ore fa, Dracomilan ha scritto:

    e questo gli permette di pulirsi la coscienza e evitare i peggiori effetti della cancel culture abolendo slut street. 

    Che poi l'ho tradotto in quella maniera solo per rendere il senso che voleva Perkins all'interno dell'articolo ma la sua interpretazione di Slut Street è errata e a questo punto direi anche in malafede dato che Ed Greenwood ha ufficialmente specificato che lo slut di Slut Street significa altro.

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    • Supermoderatore
    4 ore fa, Grimorio ha scritto:

    Che poi l'ho tradotto in quella maniera solo per rendere il senso che voleva Perkins all'interno dell'articolo ma la sua interpretazione di Slut Street è errata e a questo punto direi anche in malafede dato che Ed Greenwood ha ufficialmente specificato che lo slut di Slut Street significa altro.

    Per me non è tanto l'interpretazione che Perkins può dare o meno al nome, ma quale sia il significato corrente e più comune di "slut" che va ad incidere su questa scelta (infatti non a caso qualcuno ha voluto chiedere conferma a Greenwood se era voluto il termine).

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    12 minuti fa, Alonewolf87 ha scritto:

    Per me non è tanto l'interpretazione che Perkins può dare o meno al nome, ma quale sia il significato corrente e più comune di "slut" che va ad incidere su questa scelta (infatti non a caso qualcuno ha voluto chiedere conferma a Greenwood se era voluto il termine).

    Per me invece essendo un'ambientazione basata su una società simil medievale può essere normale trovare dei termini desueti o usati con l'accezione antica. Se un domani lonza dovesse acquisire un connotato sessuale nel gergo moderno ci metteremo a censurare anche Dante o gli autori moderni che lo usano con l'accezione medievale?

    In più possiamo vedere la differenza di approccio dei due autori: Greenwood spiega, educando. Perkins censura, in modo che gli ignoranti non si offendano senza neppure sapere il vero motivo per cui la strada è chiamata così.

    Modificato da Grimorio
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    • Supermoderatore
    35 minuti fa, Grimorio ha scritto:

    Per me invece essendo un'ambientazione basata su una società simil medievale può essere normale trovare dei termini desueti o usati con l'accezione antica. Se un domani lonza dovesse acquisire un connotato sessuale nel gergo moderno ci metteremo a censurare anche Dante o gli autori moderni che lo usano con l'accezione medievale?

    Il paragone è forzato e fazioso, Greenwood non è un autore classico che usava il linguaggio della sua epoca, ma un appassionato di storia medievale che scrive prodotti per un pubblico moderno, un adattamento della terminologia mi pare decisamente più accettabile in questo caso. Non tutti devono essere fan accaniti del medievalismo per godersi i FR, magari valeva molto di più ai tempi di AD&D e di recente si è persa di più la cosa, ma capita, la società cambia, non è che le cose stanno peggio di default perché non siamo rimasti ancorati ai modi di fare del passato.

    35 minuti fa, Grimorio ha scritto:

    In più possiamo vedere la differenza di approccio dei due autori: Greenwood spiega, educando. Perkins censura, in modo che gli ignoranti non si offendano senza neppure sapere il vero motivo per cui la strada è chiamata così.

    Io la vedo più come un "evitiamo possibili future incomprensioni (perché non tutti magari si prendono la briga di contattare Greenwood o di sfogliare un dizionario medievale) cambiando il nome da Slut Street a Zastrow Street*". Non invochiamo termini come censura invano.

    * Per gli interessati Elliot Zastrow è un grande appassionato dei Forgotten Realms e di cartografia, che in passato aveva realizzato mappe interattive ed estremamente dettagliate di città come Waterdeep e che ha collaborato alla creazione di Dragon Heist proprio dal lato cartografico (tant'è che viene appunto ringraziato per le sue approfondite ricerche in quello stesso manuale).

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    • Amministratore

    Un certo grado di "censura" a onor del vero vi è sempre stato.

    Waterdeep è piena di edifici definiti "festhall" che altro non sono (come descritti nella guida di Volo) che bordelli.
    Ma all'epoca della seconda edizione era più importante cambiare i nomi che i contenuti (bordello=festhall, diavolo=baatezu, ecc.)


    Cito Ed Greenwook che le idee le ha (o le aveva) molto chiare:

    "...“festhalls” [...] vary in customs, but the more elaborate ones ARE “a cross between a private club, a casino, and a brothel.”
    This is due to the fact that many folk in Faerûn can readily couple with someone (on a rooftop or behind a midden in crowded cities, and ‘out in the woods’ or in a nearby thicket or hollow in a distant pasture, in a rural setting) if mere sexual gratification is all they want. What they go to the brothels for (and yes, some of these establishments are private clubs, particularly those specializing in S&M, mate-swapping, or inter-species congress) is for ‘added fun.’

    La traduzione la lascio a voi...

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    12 minuti fa, Alonewolf87 ha scritto:

    Non tutti devono essere fan accaniti del medievalismo per godersi i FR, magari valeva molto di più ai tempi di AD&D e di recente si è persa di più la cosa, ma capita, la società cambia, non è che le cose stanno peggio.

    Su questo dissento completamente.

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    Concordo con altri che sia questo post di CP sia quello di JC prima sono cose abbastanza tautologiche e ovvie, che non dovrebbero aprire particolari polemiche. Ogni opera che viene scritta in un universo condiviso ispira le altre, viene considerata dalle altre, ma la piena consistenza è importante ma non può essere un valore assoluto. È fondamentale che sia consistente nella stessa opera, è importante che le opere della stessa edizione siano consistenti, ma man mano che si cerca materiale poco conosciuto e lontano nel tempo la piena consistenza non può essere un vincolo a produrre un prodotto migliore. Se una via cambia nome, perché oggi suona strano e all'epoca non suonava strano, migliora l'esperienza e non da fastidio a nessuno. Se Lonza oggi fosse un modo volgare di definire il sesso orale non censureremmo Dante, ma eviteremmo di chiamare la nostra strada fantastica Via della Lonza perché distrae e fa ridere. Le cose cambiano, e si aggiorna il franchise.

    L'esempio del MCU mi sembra molto chiaro: i temi son quelli, la ricchezza del franchise è la sua storia e non si butta, ma in ogni riedizione qualcosa cambia, si aggiorna con il tempo, si modernizza. L'idea che sia tutto cumulativo è impossibile da tenere per cinquant'anni: non è solo questione di politically correct, gli stili narrativi si aggiornano e la roba vecchia spesso puzza di vecchio. C'è un feeling anni '70 nelle storie dei FR, come nella fantascienza Urania o negli XMen di Chris Claremont, che va ripulito un po' di alcuni elementi se si vuole attrarre un pubblico nuovo senza che sembri "la roba che si legge mio padre", che è la peggior pubblicità per le nuove generazioni. Se non possono toccare nessun evento, il film (per esempio) viene parecchio brutto - le storie dei FR sono infarcite di cliché e non hanno sicuramente una qualità del livello richiesto dal cinema moderno.

    Potrei fare delle supposizioni specifiche sui cambiamenti su cui CP e JC stanno mettendo le mani avanti, che sarebbero scelte ovvie e di buon senso, ma trovo il clima talmente bizzarramente polarizzato che preferisco non farle: darebbero adito a discussioni infinite su questioni che ancora non esistono.

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    Ma infatti non ritengo che il problema sia il cambio del nome della via di waterdeep, come non lo è un avanzamento della storia o alcuni retcon, anche se può piacere o meno, bensì il fatto che si dica cancelliamo tutto il passato senza fornire uno spunto presente.

    Poi è ovvio che io possa fare quello che voglio con la mia campagna e prendere elementi del passato ma un punto di riferimento serve. Invece non viene dato. Poi si, si sta parlando del nulla in pratica, perchè comunque ieri facevi quello che volevi con il lore passato e non avevi nulla di nuovo (per buona parte delle ambientazioni) e oggi la situazione è la stessa.

    Per questo dico che alla fine abbiamo una toppa che non risolve, semplicemente da un'uscita infelice è nata una discussione importante che coinvolge da un lato le scelte editoriali della wizard, dall'altra la volontà di adeguare la politica della compagnia ai progressi attuali relativi al politicamente corretto. Il problema è che da tutto questo potenzialmente ne perde il gioco e ciò, insieme alle scuse ridicole portate e al sondaggio che è oltre il ridicolo, infuoca ulteriormente gli animi.

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    13 ore fa, Lord Danarc ha scritto:

    Ma infatti non ritengo che il problema sia il cambio del nome della via di waterdeep, come non lo è un avanzamento della storia o alcuni retcon, anche se può piacere o meno, bensì il fatto che si dica cancelliamo tutto il passato senza fornire uno spunto presente.

    Poi è ovvio che io possa fare quello che voglio con la mia campagna e prendere elementi del passato ma un punto di riferimento serve. Invece non viene dato. Poi si, si sta parlando del nulla in pratica, perchè comunque ieri facevi quello che volevi con il lore passato e non avevi nulla di nuovo (per buona parte delle ambientazioni) e oggi la situazione è la stessa.

    Per questo dico che alla fine abbiamo una toppa che non risolve, semplicemente da un'uscita infelice è nata una discussione importante che coinvolge da un lato le scelte editoriali della wizard, dall'altra la volontà di adeguare la politica della compagnia ai progressi attuali relativi al politicamente corretto. Il problema è che da tutto questo potenzialmente ne perde il gioco e ciò, insieme alle scuse ridicole portate e al sondaggio che è oltre il ridicolo, infuoca ulteriormente gli animi.

    MI associo completamente al pensiero di @Lord Danarc, ma poi veramente ci vogliamo impelagare su delle idiozie come per esempio il nome di una strada mentre invece i problemi sono altri?

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    4 ore fa, Icy Winter ha scritto:

    MI associo completamente al pensiero di @Lord Danarc, ma poi veramente ci vogliamo impelagare su delle idiozie come per esempio il nome di una strada mentre invece i problemi sono altri?

    In quanto traduttore dell'articolo per me è stato importante lasciare una piccola nota per spiegare perché ho tradotto il nome di quella strada in quella maniera e la vera origine di quel nome. Tutto qui.

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    Well, mi par di capire che alla WotC sia in corso l'ennesima tragicomica puntata di game designer ai Confini della Realtà. Qualcuno faccia leggere le pagine introduttive di a Spasso per i Reami e Dar Vita ai Reami (in particolare campagne per novizi e per esperti) di AD&D a questi signori.

     

    Modificato da Nyxator
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    16 ore fa, Grimorio ha scritto:

    In quanto traduttore dell'articolo per me è stato importante lasciare una piccola nota per spiegare perché ho tradotto il nome di quella strada in quella maniera e la vera origine di quel nome. Tutto qui.

    Il mio appunto non riguardava il meritorio lavoro di traduzione fatto da @Grimorio in questo caso o da altri dello staff in generale. Anzi è stato molto interessante scoprire l’etimologia del nome della via, ma la critica era rivolta alla risposta della wotc che come al solito guarda al dito e non alla luna. 

    Modificato da Lord Danarc
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    Il 5/8/2021 alle 05:17, Grimorio ha scritto:

    In quanto traduttore dell'articolo per me è stato importante lasciare una piccola nota per spiegare perché ho tradotto il nome di quella strada in quella maniera e la vera origine di quel nome. Tutto qui.

    Per carità se non si era capito il mio appunto non riguardava la traduzione del nome della strada, ma il fatto che il male oscuro del politicamente corretto abbia ormai impestato anche la Wizard facendogli perdere la visione di altri ben più importanti problemi che riguardano D&D!

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    non dovete comprare un manuale della 3e per poter giocare...

    e' per alleggerire l'onere del master....

    e' quello che il master e giocatori vogliono....

    a me pare una presa per il c**o , ma se uno fa il master non è un onere , prova piacere a regolamentare il gioco, e approfondirlo renderlo coerente e reale.... non devo comprare un manuale della 3e per poter giocare, voi della wizard DOVETE rileggere tutto il vecchio materiale che esiste, rielaborarlo e riproporlo è vostro l'onere....  ecco non volete sovraccaricare i vostri colleghi.. ma se un manuale della 3e costava 30€ e uno della 5e 50€ voi VI DOVETE sovraccaricare.

    Scusate lo sfogo ma non mi piace essere preso in giro chiedo perdono se ho offeso o irritato qualcuno.

     

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