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- Personaggio che divora
- Charme + Invisibilità
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Impersonificare un personaggio intelligente [SLOW DOWN]
Concordo su questo giudizio personale (questione di gusti) e infatti io, personalmente, non farei mai un PG così. Tuttavia: non trovo scandaloso se qualcuno fa un PG con una descrizione non del tutto conforme a quella "intuitivamente" legata alle sue caratteristiche; senza per forza scadere negli estremi; come ho detto, ritengo che la descrizione del personaggio sia un elemento più che marginale su cui non mi concentro più di tanto, quindi alla fine di come i miei giocatori vogliono descrivere i loro personaggi me ne importa molto poco (tendo anche a dimenticarlo rapidamente); quindi tanto dibattito sulla descrizione in sé mi sembra un poco esagerato; trovo invece molto importante sottolineare che il modo di interpretare il personaggio, vale a dire le decisioni che il giocatore prende per il personaggio durante il gioco, è e deve essere indipendente dai punteggi di caratteristica, se non nella misura in cui la consapevolezza del loro impatto meccanico può orientare tali decisioni (se il giocatore sceglie di farlo, ma può anche fregarsene e rischiare). Il punto 3 è quello su cui mi premeva mantenere l'accento, perché la discussione è partita da una domanda su una caratteristica mentale, e le caratteristiche mentali sono particolarmente soggette al mito (sbagliato) per cui se il personaggio ha determinate caratteristiche allora devi farlo scegliere, agire, parlare, pensare necessariamente in un dato modo, dipendente da tali caratteristiche. Ci sono passato: è capitato anche a me, molti anni fa, quando iniziavo a masterare, dire ai giocatori cose come "il tuo personaggio non può avere quell'idea, ha Int troppo bassa", o "il tuo personaggio non parlerebbe in questo modo, ha il Car troppo basso", o "stai facendo un personaggio troppo imprudente per quella Sag alta che ti ritrovi!", eccetera. Ho capito dopo che era sbagliato. E continuamente mi imbatto in post o video che tuttora spiegano "come ruolare" le caratteristiche mentali, e arrivano al punto di consigliare: "studiati questo / preparati quello se vuoi fare un personaggio di alta Int!", "se il tuo personaggio ha basso Car fallo parlare così e cosà", eccetera. Chiariamo bene: non è che sia sbagliato da parte di uno specifico giocatore attuare questi comportamenti, cioè calibrare il proprio modo di gestire il personaggio, a livello interpretativo e decisionale (lasciamo perdere la descrizione!), sulla base delle caratteristiche mentali. Ripeto, non è sbagliato. È solo un modo come un altro. Quello che è sbagliato è ritenerlo necessario o perlomeno altamente desiderabile, e quindi, indirettamente, ritenere che chi non lo fa sta giocando male. Questo è puro recitazionismo. I giocatori di ruolo non sono attori e non recitano una parte a copione. Sulla descrizione ognuno la pensi come vuole, a me delle descrizioni dei personaggi importa il giusto. Ma è cruciale per me ribadire che il giocatore non deve sentirsi tenuto a cambiare il suo modo di parlare, comportarsi o prendere decisioni in base al presunto "significato ruolistico" delle caratteristiche mentali.
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Impersonificare un personaggio intelligente [SLOW DOWN]
Chi avrebbe detto questo, e dove? Anche questo, nessuno lo ha detto. Braccio di ferro, studio di fisica, salto in lungo, equilibrismo sono tutte cose concrete che i personaggi fanno e che quindi seguono le regole, con impatto dei punteggi di caratteristica ben codificato e oggettivo. La discussione era partita civile anche se non eravamo tutti d'accordo (il che è legittimo e anche bello, perché altrimenti non avrebbe senso discutere). La discussione ha iniziato a deragliare quando ha preso il sopravvento il non fare il minimo sforzo per cercare di capire cosa gli interlocutori stanno realmente dicendo, preferendo distorcere le loro parole in estremi assurdi e caricaturali, ben lontani da quello che effettivamente è stato scritto, per poterle poi contestare.
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Impersonificare un personaggio intelligente [SLOW DOWN]
Ho argomentato ampiamente su cosa voglia dire descrivere un personaggio come forte, e sui vari significati della parola "forte" nei diversi contesti. Soprattutto, ho detto e ripeto che la descrizione è un aspetto assolutamente marginale su cui è inutile fissarsi, perché quello che conta alla fine è ciò che il personaggio fa e non come viene descritto (da chi, poi? dal personaggio stesso?). (( Edit: pensa che di norma io non descrivo affatto i miei personaggi )) Direi che ho detto tutto quello che dovevo dire. Poi va benissimo se rimaniamo in dissenso. Vorrà dire che se giocheremo insieme mi darai una tabella con gli aggettivi / termini descrittivi autorizzati in funzione dei vari punteggi di caratteristica. A partire da quale punteggio posso iniziare a dire che il personaggio è "forzuto"? Basta un 12 o è necessario un 16?
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Impersonificare un personaggio intelligente [SLOW DOWN]
E niente, assolutamente niente, di quello che ho detto contrasta con questa affermazione.
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Impersonificare un personaggio intelligente [SLOW DOWN]
Insistiamo a travisare, mi pare. Qui stiamo vedendo un personaggio che sta effettivamente facendo qualcosa. E prima ho scritto chiaramente (mi auto-cito): Qui nessuno sta dicendo che un personaggio di For 8 deve poter sollevare un macigno più grosso di lui. Le regole lo impediscono esplicitamente, e comunque il DM ha tutto il diritto di impedirlo anche se non ci fossero le regole. Sul fatto che per sollevare un macigno enorme ci voglia un enorme punteggio di Forza siamo tutti d'accordo, qui, nessuno dissente. Il dissenso è sul divario tra la descrizione (narrativa, estetica, labile, intrinsecamente soggettiva) - fintanto che si esula da cose concrete fatte - e punteggi di caratteristica. Quindi un esempio più calzante sarebbe stato postare un disegno di un uomo palestrato e muscoloso, ma che non sta facendo niente, e pretendere che si potesse dedurre in modo ovvio e oggettivo il valore di Forza da quel disegno. Io, davvero, ho scritto post che sembrano poemi ma a volte mi domando se ho serie difficoltà nell'espressione scritta.
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Impersonificare un personaggio intelligente [SLOW DOWN]
Non so se stiamo andando un pochino OT, ma provo a rispondere a @Enaluxeme riguardo al legame tra descrizione del personaggio e punteggi di caratteristica. Con descrizione possiamo intendere: L'insieme degli attributi, degli aggettivi, delle formule con cui il personaggio descriverebbe se stesso nel mondo immaginario. L'insieme degli attributi, degli aggettivi, delle formule con cui il resto del mondo immaginario descriverebbe il personaggio. L'insieme degli attributi, degli aggettivi, delle formule atti a descrivere com'è realmente il personaggio nel mondo immaginario, cioè quelli con cui lo descriverebbe un narratore onnisciente, se esiste. Esulano dall'ambito descrizione, invece: Le decisioni che il giocatore prende per il personaggio, o riguardo al personaggio, nell'ambito del gioco: queste sono, come ho detto, assolutamente libere e scorrelate dai punteggi di caratteristica, se non nella misura in cui il giocatore li conosce, ne conosce la meccanica, e quindi può decidere di tenerne conto. Le conseguenze di tali decisioni, inclusi gli eventuali successi o fallimenti: queste dipendono dalla meccanica di gioco. Premessa: personalmente sono convinto che la descrizione in quanto tale sia un aspetto molto marginale, fumoso e soggettivo, su cui è meglio non soffermarsi troppo. Penso che la sua incidenza effettiva sul gioco sia minima, se non nulla, e che la sua incidenza sull'esperienza di gioco delle persone sia decisamente sopravvalutata. Ma queste sono opinioni mie. Fatta questa premessa, il punto chiave è che l'ambito della descrizione è quello della narrazione / fiction, quindi i termini non hanno lo stesso significato che hanno nel linguaggio tecnico della meccanica di gioco. Consideriamo il termine "forza". In fisica, "forza" ha un significato ben preciso che si inserisce all'interno di leggi e princìpi, è oggettivo e non si può fraintendere. Ma quando nella vita di tutti i giorni parliamo di "forza" questa parola può avere mille altri significati e mille altre sfumature, che raramente coincidono con il significato che ha in fisica. Ebbene, nel regolamento di D&D Forza è un termine tecnico con un significato oggettivo e preciso. Ma nell'ambito della narrazione / fiction, che cosa significa dire che un personaggio "è forte"? Può voler dire molte cose diverse, e ben difficilmente coincideranno esattamente con la Forza in senso tecnico, essendo quella un qualcosa di cui i personaggi, all'interno della fiction, non sono consapevoli. Finché rimaniamo nell'ambito oggettivo e concreto di quello che il personaggio può fare (di come, cioè, può agire influenzando praticamente il mondo intorno a lui) è lampante che si tratta di aspetti regolati più o meno fortemente dalla meccanica di gioco, e quindi dai punteggi di caratteristica. Se un personaggio con For 8 non può sollevare 100 kg, non può farlo e basta. Innegabile e oggettivo. Quindi, il personaggio Chuck con For 8 non descriverebbe se stesso come "uno in grado di sollevare 100 kg", a meno che non stia mentendo, magari anche a se stesso. Se altri (PG o PNG) descrivessero Chuck come "uno in grado di sollevare 100 kg", sbaglierebbero senza dubbio. E un ipotetico narratore onnisciente di sicuro non lo descriverebbe così. Tuttavia: Chuck può essere descritto come "forte" (o "robusto" o "muscoloso")? Risposta: dipende dal significato che si dà al termine. Chuck potrebbe definire se stesso "forte" facendo riferimento ad aspetti che esulano dalla sua capacità di sollevare un peso. Potrebbe alludere al suo fisico scolpito, frutto di una fortunata predisposizione. Potrebbe alludere al suo addestramento (competenza in Atletica e in varie armi eccetera) che lo rende in grado, secondo lui, di competere sul piano fisico con chi è più dotato ma meno allenato. Potrebbe perfino, come hanno detto altri in questa chat, disporre davvero di una notevole forza fisica ma essere incapace di sfruttarla nel modo giusto quando si tratta di intraprendere un'azione pratica. Sul piano estetico, Chuck può avere muscoli guizzanti e tartaruga addominale? Sì, niente lo vieta, fermo restando che non solleverà 100 kg. Sul piano sociale, Chuck può avere la fama di "forzuto"? Questo non spetta al giocatore deciderlo: il giocatore può dire cosa Chuck pensa di se stesso, mentre quello che il mondo pensa di lui verrà gestito dal DM e sarà forgiato dalle azioni di Chuck, dalla sua interazione dinamica con il mondo. Analogamente: Consideriamo il personaggio: Dave, investigatore, Int 8. Dave può risolvere un cubo di Rubick? Il regolamento non lo indica. Se il DM stabilisce che per quel compito serve, che so, Int 13+, allora no, non può risolverlo. Il giocatore può descrivere Dave come "intelligentissimo"? Dipende da cose intende con quel termine. Se io fossi il DM non avrei problemi a permetterglielo, purché sia consapevole che no, non può risolvere quel cubo di Rubick. Dave può ritenere di essere "intelligentissimo"? Certo, quello sempre. La gente intorno a Dave lo definirà "intelligentissimo"? Non si sa, dipende da come va il gioco. Può dipendere da molte cose, a prescindere dalla risoluzione di un cubo di Rubick. Un narratore onnisciente lo definirebbe "intelligentissimo"? Dipende dalla definizione del termine. Nella lingua della narrazione / fiction, intelligente vuol dire tantissime cose che non necessariamente coincidono con il punteggio di Int. In effetti, perfino nel nostro mondo definire in cosa consista precisamente l'intelligenza non è tanto facile... ma qui divago. Il giocatore può descrivere Dave con una serie di aspetti, attributi, atteggiamenti che normalmente associamo a un investigatore intelligente alla Sherlock Holmes, come: meditabondo, logico, attento, metodico, e così via? Non vedo perché no, fintanto che non si sconfina nel campo di quello che Dave effettivamente può fare con quegli attributi (questo è determinato dalle regole). Soprattutto: il giocatore può prendere decisioni per Dave in un modo che noi, dall'esterno, guardando il tavolo giocare, definiremmo un modo intelligente? Sì, certo che sì. Le conseguenze di tali decisioni saranno poi arbitrate dal DM in base alle regole, il che potrebbe coinvolgere delle prove di Int. Se i ripetuti fallimenti in simili prove indurranno il giocatore a prendere, in seguito, decisioni diverse per Dave... ecco il miracolo: il sistema avrà ripristinato automaticamente la coerenza in base alle nostre aspettative. Perché la coerenza deriva da questo: il mondo reagisce in un certo modo alle mie decisioni, io quindi modifico le mie decisioni future di conseguenza.
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Impersonificare un personaggio intelligente [SLOW DOWN]
"Come si comporta" per me è l'insieme delle decisioni prese (giocatore) e dei loro esiti (regole, dadi). Ma credo che tu qui voglia riferirti a come viene descritto. Ho capito bene? L'insieme degli aggettivi appropriati per riferirsi al personaggio all'interno del mondo di gioco, per così dire. Appunto, concordo, è quello che ho detto più volte.
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Impersonificare un personaggio intelligente [SLOW DOWN]
Allora devo essermi spiegato proprio male. Mi sembrava di aver chiarito che i punteggi di caratteristica non devono incidere sull'interpretazione del personaggio, cioè sulle decisioni che il giocatore fa prendere al suo personaggio, se non nella misura in cui il giocatore, consapevole dell'effetto meccanico di quei punteggi, ne tiene logicamente conto (se vuole) nel prendere tale decisione. Esempio: consideriamo il giocatore Angelo, che interpreta il ladro Bartolomeus, con Int 8. Situazione 1. Angelo: Bartolomeus cerca di capire come funziona il congegno meccanico e se c'è un pulsante per spegnerlo. DM: fai una prova di Int. Angelo: ehm... 4. DM: non ci capisce un tubo. Tutto regolare e nessuno ha sbagliato niente. Situazione 2. Angelo: (consapevole che, data la sua Int bassa, studiare il congegno probabilmente non porterebbe a nulla) Bartolomeus decide di prendere a mazzate il congegno meccanico con la forza bruta. DM: fai una prova di For. Angelo: 14! DM: il colpo di Bartolomeus manda il congegno in mille pezzi. Tutto regolare e nessuno ha sbagliato niente. Situazione 3. Angelo: Bartolomeus è uno studioso appassionato di congegni meccanici quandi lo studia e capisce come funziona. DM: non è detto che ci riesca: fai una prova di Int. Angelo: ehm... 4. DM: te l'avevo detto, non ci capisce un tubo. Qui Angelo ha sbagliato perché nella sua descrizione ha anticipato l'esito del tentativo, che invece spettava al DM giudicare. Situazione 4. Angelo: Bartolomeus è uno studioso appassionato di congegni meccanici, quindi cerca di capire come funziona il congegno e se c'è un pulsante per spegnerlo. DM: fai una prova di Int. Angelo: ehm... 4. DM: non ci capisce un tubo. Tutto regolare e nessuno ha sbagliato niente. Proclamare Bartolomeus come uno studioso di congegni è una nota di colore senza effetti meccanici (a meno che al tavolo non si sia deciso che esiste la competenza in congegni, o qualcosa del genere, nel qual caso Bartolomeus dovrà averla per potersi proclamare studioso; la competenza, però, non la Int alta). La descrizione fila liscia e il fallimento di Bartolomeus non fa che confermarne la scarsa Int, in modo perfettamente coerente e senza dissonanze.
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Impersonificare un personaggio intelligente [SLOW DOWN]
Il punto è che, perlomeno in D&D e negli altri GdR con approccio analogo, non è tuo compito di giocatore descrivere cosa il personaggio fa, bensì che cosa vuole fare o cerca di fare. Se descrivi il tuo personaggio che tenta di studiare e di fare deduzioni logiche, e poi il dado (basato su Int) decreta un insuccesso, non c'è nessuna dissonanza bensì proprio una dimostrazione effettiva, nella realtà di gioco, della sua bassa Int. Naturalmente se tu imposti la descrizione in partenza come se lui riuscisse, poi quando fallisce c'è dissonanza, ma questo avviene ogni volta che si imposti una descrizione dando per scontato il successo: se descrivo il colpo di spada del mio guerriero come se andasse a segno e sbudellasse l'avversario, e poi esce 1 naturale, sono io che ho sbagliato a descrivere perché il mio compito, pre-dado, era solo descrivere cosa il guerriero cercava di fare. Allo stesso modo, puoi descrivere il tuo personaggio con Int 8 come uno che si sforza di ricordare tutto. Ma se viene fuori che non ci riesce, bisogna prenderne atto.
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Impersonificare un personaggio intelligente [SLOW DOWN]
Dipende tutto dalla definizione di "intelligente" e di "scemo". Cosa intendiamo con intelligente? Se intelligente = "che ha Int alta", o intelligente = "che ha molto spesso successo nei task basati su Int", allora un personaggio con Int 8 non sarà mai intelligente, proprio per costruzione, e a prescindere da come lo interpreto, attenzione bene. Se intelligente = "che prende certe decisioni piuttosto che altre", allora semplicemente il punteggio di Int è scorrelato da questo, e non c'è nessuna dissonanza, se non per chi ce la vuole vedere.
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Impersonificare un personaggio intelligente [SLOW DOWN]
Succede che se il DM ti chiede di tirare, tiri. Con le conseguenze stabilite. Interpretare il personaggio significa prendere decisioni, non stabilire a priori cosa riesce a fare: quello è compito delle meccaniche di gioco. Puoi fare una qualunque delle due cose, trattandosi di una decisione. A seconda di quale dei due metodi scegli, il DM può ritenere che possa non riuscire, nel qual caso ti chiederà di tirare un dado e si vedrà se riesci o no.
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Impersonificare un personaggio intelligente [SLOW DOWN]
Perché a livello meccanico non funzionano, o funzionano molto peggio. Il che non inficia di una virgola ciò che ho detto fin qui.
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Impersonificare un personaggio intelligente [SLOW DOWN]
Non è quello che ho detto 🙂. Comunque parlavo di punteggi di caratteristica, non di classi.
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Impersonificare un personaggio intelligente [SLOW DOWN]
Non vorrei sembrare capzioso, ma dire che un personaggio è "forte" o "debole", "intelligente" o "stupido", "muscoloso" o "non muscoloso" lascia il tempo che trova, sono elementi descrittivi che danno adito a mille interpretazioni e che comunque non hanno un vero effetto sul gioco. Alla fine conta quello che il personaggio fa, non l'eventuale disegnino o descrizione. Il punto credo che sia questo: il compito del giocatore in D&D è prendere decisioni per il personaggio. Nell'atto di fare ciò, non è tenuto a vincolarsi in alcun modo ai punteggi di caratteristica. Solo, sarà informato di quei punteggi e terrà conto dell'effetto numerico che avranno su eventuali prove, se gli fossero richieste. Tutto qui. Quindi, nel prendere decisioni per il mio personaggio con Int 8, devo semplicemente tenere presente che, se ciò che faccio comportasse una prova di Int, avrò una forte penalità rispetto a un personaggio con Int 20. A parte questo, non sono tenuto a fare niente di diverso da quello che farei se il personaggio avesse Int 20.
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Impersonificare un personaggio intelligente [SLOW DOWN]
Sì, certo, concordo. Era per rispondere alla domanda originaria. Ma il discorso è corretto anche per quelle fisiche! 🙂🙂🙂
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Impersonificare un personaggio intelligente [SLOW DOWN]
Interpreta le caratteristiche mentali come vuoi. Per quanto riguarda tutti i seguenti aspetti: preparazione come giocatore (studiare certe cose), atteggiamento/interpretazione (comportarti al tavolo in un certo modo, parlare in un certo modo...), scelte (far prendere al tuo PG certe decisioni piuttosto che altre) puoi fare assolutamente quello che vuoi, e niente di quello che farai sarà in qualche modo sbagliato o invalidato a causa dei punteggi di caratteristica del personaggio. 🙂
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Impersonificare un personaggio intelligente [SLOW DOWN]
Sul realismo in D&D (su cosa significhi davvero realismo, e fino a che punto sia utile o dannoso) si potrebbe aprire un topic a parte e si andrebbe avanti per 10 pagine almeno. Mi permetto di sottolineare solo un punto molto piccolo, ma attinente alla discussione specifica in cui si troviamo. C'è una differenza sostanziale tra il realismo che si basa su conoscenze condivise e il realismo che si espleta facendo appello a conoscenze note a una sola persona. Chi ha letto il mio articolo sul ruolare si sarà imbattuto a un certo punto in questa immagine: che esprime questo concetto: La cosa funziona bene se le informazioni sono condivise, note a tutti i giocatori e al DM. Ora, è naturale che alcune conoscenze molto comuni circa il funzionamento del mondo, se analoghe a quelle del nostro mondo, siano date per scontate e non si senta il bisogno di spiegarle esplicitamente. La gravità, per esempio, o il ciclo giorno-notte. Ma è proprio perché si dà per scontato che tutti le sappiano. Ben diverso è il caso in cui un singolo giocatore (o anche lo stesso DM), facendo leva su una sua superiore conoscenza di argomenti specialistici, introduca "a sorpresa" nel gioco un elemento di realtà che agli altri era ignoto. Nel caso di un giocatore, è come se, nell'immagine, andasse a pescare ulteriori informazioni da una terza "freccia", proveniente dall'esterno, e non soggetta al controllo del DM. Può succedere. E può anche piacere. Ma in generale non è una cosa che mi sento di consigliare, né di ritenere virtuosa.
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Impersonificare un personaggio intelligente [SLOW DOWN]
Concordo con il tuo giudizio. Quello che penso in materia l'ho espresso in questo articolo.
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Impersonificare un personaggio intelligente [SLOW DOWN]
In questo non sei d'accordo solo con @Lyt ma direi con tutti, perché nessuno qui ha detto il contrario, mi pare 😉 Il mio consiglio è: fallo solo se ti piace. Abbandona il preconcetto che giocare perfettamente un PG medico richieda di studiare cose di medicina. Si può giocare in modo più che perfetto un PG medico anche senza sapere nulla di medicina. Esattamente come si può giocare un eccellente spadaccino senza aver mai fatto scherma, o un ottimo bardo pur essendo stonati come una campana. Va benissimo se un altro giocatore ti dà un suggerimento che poi, nella finzione, supponete essere incorporato nelle parole del tuo PG. Ci mancherebbe. L'hai saputo dire meglio di me. Complimenti davvero! 🙂
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Impersonificare un personaggio intelligente [SLOW DOWN]
Poteva benissimo succedere la stessa identica cosa anche senza che il giocatore sapesse di questa proprietà del ricino. Giocatore: vorrei avvelenare il cibo, ma non ho veleno con me, c'è qualche pianta velenosa che il mio personaggio riconosce? DM: sì, in un vaso hai visto un supercazzolus ornamentalis. Giocatore: ok, ne macino i semi e li aggiungo all'impasto del pane. DM: ottimo. Non confondiamo la nota di colore con lo svolgimento dell'azione in gioco, sono due aspetti indipendenti. Attenzione invece allo scenario che segue: DM: ...e così siete arrivati nelle cucine del palazzo. (Sa bene che i PG non hanno veleni con sé e ha ottime ragioni per non includere veleni in questa parte dell'avventura) Giocatore: voglio avvelenare il pane. DM: non hai veleni con te e non ce ne sono nei dintorni. Giocatore: sì invece, hai detto che c'erano dei semi di ricino, siccome sono velenosi li uso per avvelenare il pane! DM (spiazzato perché ignaro di quella proprietà del ricino): eh?! Come?! Velenosi?! Giocatore: ma sì, guarda su Wikipedia se non ci credi! (mostra il cellulare) Ecco, contento? Non so cosa fareste voi in questa situazione. Diciamo che se il DM rispondesse: "beh, nel mio mondo il ricino non è velenoso, sorry" lo troverei più che giustificato.
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Impersonificare un personaggio intelligente [SLOW DOWN]
Senza voler apparire critico, mi permetto di dire che domande fuori dalla storia e dall'avventura, che non hanno un'utilità pratica nel gioco, sono semplicemente irrilevanti. Prendiamo un elemento a caso di medicina: i nomi delle ossa dello scheletro umano. Sono tantissimi. Un PG esperto di medicina li saprà? Sì. Questo significa che il giocatore debba saperli? No. Significa che il master debba studiarli, per rispondere alle domande del giocatore? No. A meno che il nome di un osso non sia rilevante per l'avventura (nel qual caso è ovvio che il DM lo saprà, a prescindere dall'avere un PG esperto nel settore oppure no) non c'è nessun bisogno che venga realmente saputo da nessuna persona al tavolo. Si dà per scontato che il PG lo sappia, ma non è necessario dirlo ad alta voce. È un po' come le componenti verbali degli incantesimi: è chiaro che il mago le conosce, ma nessuno pretende che il giocatore le sappia e le pronunci realmente. Se lo si vuole dire ad alta voce per un mero fatto di colore, ci si può benissimo inventare di sana pianta ("Mio caro Holmes, direi che quest'osso, a giudicare dalla giuntura, è chiaramente un supercazzolus comefossantanis prematuratus!"). È quello che in gergo viene chiamato techno-babbling. Nessuna commissione scientifica verrà a controllare l'accuratezza della terminologia medica usata da un PG in un GdR. Mi sento di invitare caldamente @PaoloDisa a non sentirsi in dovere di studiare assolutamente niente per questo personaggio, a meno che lo studio in sé non lo diverta (a quel punto, naturalmente, un po' cultura in più non fa mai male, ci mancherebbe). Edit: @Lord Danarc, abbiamo scelto inconsapevolmente entrambi l'esempio dei nomi delle ossa! Convergenza evolutiva 😉
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Impersonificare un personaggio intelligente [SLOW DOWN]
@PaoloDisa, per come la vedo io, non sta a te interpretare l'Intelligenza del PG, né le sue conoscenze di medicina, esattamente come non sta a te interpretarne la Forza o le competenze nelle armi. L'approccio che suggerisci nell'ultimo commento è quello giusto: sarà il master a dirti cosa sa il tuo PG. Parlane con lui: se pensate che sia noioso che tu gli faccia domande del genere in continuazione (in effetti può esserlo), rimanete semplicemente d'accordo che sarà lui a dirti cosa sai, ogni volta che sarà rilevante, senza bisogno di domande esplicite da parte tua. Ho in preparazione un articolo proprio su questo argomento ("ruolare" le caratteristiche mentali), come parte di questa mia serie sull'interpretazione di ruolo, ma uscirà tra qualche settimana. Ti faccio sapere 😉
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Bilanciamento scontri con pg a pieni dv
Avrà fatto 3 attacchi che è esattamente il numero di attacchi che avrebbe fatto nel caso standard. In media, statisticamente, se applichi lo stesso incremento sia ai pf dei PG sia ai danni dei mostri la difficoltà degli scontri, sia con 1 mostro che con 10, dovrebbe rimanere invariata. Naturalmente con 1 mostro avrai molta più incertezza (varianza, possibilità di scostarti da questa media statistica, sia in più che in meno) mentre con più mostri le cose sono più prevedibili. Ma di media funziona tutto.