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"L'Ultima Era" - Guerra nell'Ultima Era
Le nazioni dell'Era Presente hanno avuto ciascuna una storia più o meno lunga e articolata, portandole a differenze socio-politiche nonché rivalità economiche e ideologiche che rischiano di far sprofondare il mondo nella guerra. L'Ombra della Guerra Le nove nazioni de "L'Ultima Era" si trovano le une con le altre in rapporti che possono essere riassunti con una tabella. Nella tabella a seguire saranno utilizzati degli acronimi per brevità, il cui significato è il seguente: AD (Amicizia Dichiarata): le due nazioni sono pubblicamente amiche o alleate, sia militarmente che economicamente. Una nazione probabilmente andrà in aiuto dell'altra in una eventuale guerra. AS (Amicizia Segreta): le due nazioni sono segretamente amiche o alleate, sia militarmente che economicamente. Una nazione probabilmente andrà in aiuto dell'altra in una eventuale guerra. E (Rapporti Economici): le due nazioni hanno buoni rapporti economici, generalmente affiancati da discreti rapporti politici. X (Indifferenza): le due nazioni hanno rapporti economici e politici "standard": non si hanno né amicizia né conflittualità. R (Rivalità): le due nazioni sono rivali nell'economia, nell'espansione territoriale e/o nell'ideologia. I rapporti economici non sono necessariamente minati, ma i rapporti politici sono difficoltosi. O (Ostilità): le due nazioni sono al massimo della tensione politica e militare, con piccoli scontri ai confini e mobilitazione di risorse in vista di conflitti futuri. I rapporti politici ed economici sono pressoché assenti. Zorastria Pridia Atthis Todd Karesia Stati Indipendenti Confederazione Esarchia Kloìr Zorastria — O E X X X E X E Pridia O — O X AS X X R X Atthis E O — O O R AD X E Todd X X O — X X R R R Karesia X AS O X — R X R E Stati Indipend. X X R X R — R X X Confederazione E X AD R X R — E AD Esarchia X R X R R X E — R Kloìr E X E R E X AD R — La tabella ha chiaramente l'obiettivo di organizzare le idee: è probabilmente riduttivo descrivere tutte le possibili situazioni con poche "classi". Osservando la tabella si può notare che non vi sono due "blocchi" di alleanze ben definiti, ma in molti casi vi sono nazioni che in un eventuale conflitto si potrebbero tirare indietro oppure scegliere tra più parti con cui schierarsi. Questo significa che in una campagna gli eventi possono sì portare alla guerra globale, l'incubo incombente de "L'Ultima Era", ma il DM può scatenare questa guerra potendo scegliere come comporre i vari schieramenti con una buona libertà - anche se alcune nazioni hanno già un'idea chiara al riguardo... Armi dell'Ultima EraUno dei campi in cui il progresso genera numerosi frutti è il campo bellico. Nell'ultima era del mondo le nazioni più avanzate stanno equipaggiando i propri eserciti con armi sempre più "moderne", vendendone alcune anche ai migliori acquirenti. Premessa: il presente post non discuterà in termini di regole né le armi né i veicoli che i PG o PNG potrebbero usare, cosa che avverrà in post separati. Si parlerà soltanto di cosa è possibile trovare a livello di ambientazione. LanciatoriLa magitecnologia, grazie alle Lacrime di Ersis, permette ai non incantatori di usufruire della magia con maggiore facilità. Un esempio sono i lanciatori, armi da tiro che, alimentate da pergamene o bacchette, permettono ai non incantatori di lanciare incantesimi d'attacco. In base al tipo di incantesimo impiegato, si ottengono lanciatori di diverso tipo e dimensioni. Lanciatori da fanteriaQuesti sono l'equivalente di moderni fucili e pistole. Sono realizzati in legno e metallo per la robustezza, ma le parti più importanti sono la camera per il caricatore e "un'anima" in Lacrime di Ersis. I lanciatori sono caratterizzati dunque da una punta azzurra, il colore delle Lacrime, che spunta da un'estremità e rappresenta il punto da cui parte il colpo. I tipi più comuni incamerano una pergamena (colpo singolo) o una bacchetta (più colpi) dell'incantesimo associato all'arma. Esempi di lanciatori da fanteria sono i seguenti. Pistola. Relativamente economica, è un'arma a corta gittata che incamera trucchetti da mago. Fucile. Arma lunga con media gittata che incamera trucchetti da mago. Deflagratore mistico. Arma lunga con media gittata che incamera deflagrazione occulta. Prodotta esclusivamente dall'Anonima Warlock. Fucile di Melf. Fucile di precisione che incamera freccia acida di Melf. Lanciatori pesantiQuesta categoria comprende lanciatori che difficilmente un singolo fante riesce a trasportare. Questi lanciatori spesso hanno alimentazioni magiche particolari, differenti dalle comuni pergamene e bacchette che possono essere trovate sul mercato. A causa dell’eccessivo peso, i lanciatori pesanti sono portati smontati da più uomini oppure trasportati da veicoli. Esempi di lanciatori pesanti sono i seguenti. Deflagratore mistico a raffica. Versione automatica dell’omonima arma lunga, è un’arma anti-fanteria caricata con un nastro di pergamena. Prodotta esclusivamente dall'Anonima Warlock. Obice incendiario. Pezzo di artiglieria che incamera un cilindro con incisioni magiche di palla di fuoco. Utilizzato come arma anti-fanteria e arma d’assedio. Una versione modificata che fa uso di palla di fuoco ritardata viene utilizzata come arma contraerea e per il fuoco indiretto. Penetratore elettrico. Pezzo di artiglieria che incamera un cilindro con incisioni magiche di fulmine. Utilizzato come arma anti-corazzato, vista la possibilità di ferire gli occupanti di un veicolo. In figura: (a) Pistola (b) Fucile di Melf (c) "Munizioni" dei lanciatori (d) Deflagratore mistico (e) Fucile (f) Deflagratore mistico a raffica. Disegni del sottoscritto. Veicoli La magitecnologia permette, sempre grazie alle Lacrime di Ersis, di vincolare con maggiore facilità gli elementali. Questi esseri, vincolati a macchine magiche, permettono di creare sistemi di guida, impianti di locomozione e di alimentazione. Tutto questo, combinato con design specifici, dà vita a numerosi veicoli, buona parte sviluppati per scopi militari. Veicoli terrestriSebbene le carrozze e i carri, assieme ai più moderni treni magitec, rimangano i mezzi principali per mobilitare risorse e truppe, nel campo di battaglia vi è la necessità di muoversi in sicurezza dal fuoco nemico. Esempi sono i seguenti. Autoblindo Dymagic “Manticora”. Mezzo di trasporto truppe leggermente corazzato. La sintonia e vicinanza tra l'elementale del fuoco dell'alimentazione e l'elementale della terra del sistema di guida permette di ottenere velocità elevate. È dotato di una torretta girevole che monta un deflagratore mistico a raffica, utilizzabile da uno dei passeggeri. Carro armato Swenson “Tifone”. Mezzo corazzato pesante, dotato di spessa blindatura. Posteriormente presenta un vorace elementare del fuoco: il mezzo è potente, ma consuma molto carburante. La tenacia dell'elementale della terra vincolato ai cingoli permette invece di superare molti ostacoli, come le trincee. Monta un obice incendiario oppure un penetratore elettrico su torretta rotante. Generalmente presenta un pilota e un artigliere, ma una versione modificata - molto più costosa - permette al pilota di manovrare mentalmente la torretta con un impianto magitec, rendendo il veicolo monoposto senza perdita di efficacia. In figura, da destra a sinistra, il carro armato Swenson "Tifone" e l'autoblindo Dymagic "Manticora". Disegni del sottoscritto. Mezzi volantiLa magitec ha permesso di domare elementali dell’aria con più facilità, permettendo di vincolarli in mezzi volanti di vario genere. Sebbene utilizzare cavalcature volanti possa risultare più economico, disporre di oggetti inanimati di discrete dimensioni in grado di volare e di essere armati risulta migliore per scopi bellici. A partire dai primi esperimenti del 62 EP, il primo approccio magitecnologico al volo è stato con i dirigibili. Questi sono grosse strutture ovoidali di metallo e pelle, con la propria superficie ricoperta di sigilli magici. Questi non solo incantano il materiale per renderlo resistente a strappi e tagli, ma vincola elementali dell'aria all'interno. Montando una struttura, simile al ponte di una nave, al di sotto e dotandola di controlli, il dirigibile può essere manovrato. Oltre ai dirigibili per il trasporto passeggeri, esistono i dirigibili militari: più robusti, più veloci, con ponti corazzati e dotati di torrette difensive e offensive. Queste fortezze volanti sono costose ma spesso risolutive in battaglia, e dirigibili più piccoli sono ottimi per voli di ricognizione. Una più moderna alternativa, ancora sotto esame dalle alte sfere militari, è quella degli aeroplani, ottenuti partendo da strutture metalliche ispirate agli insetti o agli uccelli, con ali mobili, e vincolando un elementale del fuoco e un elementale dell’aria combinati. La capacità di vincolare due elementale combinati all'interno di una stessa macchina è un risultato recente, che permette di ottenere un velivolo veloce e maneggevole al costo di consumo di carburante (al contrario del dirigibile, che non ne consuma). Dopo i primi esperimenti del 135 EP, gli aeroplani sono utilizzati quasi esclusivamente ai fini di ricognizione, ma comandanti di larghe vedute propongono di armare aeroplani per combattimenti aerei o attacchi al suolo. In figura, dall'alto in basso, un dirigibile e un aeroplano. Disegni del sottoscritto. Navi da guerraLa magitecnologia si è inserita rapidamente nella nautica, poiché permette di muovere navi in assenza di vento senza l’ausilio di remi. Dopo le prime navi a pale degli anni '30-'40 dell’Era Presente, a partire dal 59 EP sono state costruite le prime navi a elica. In entrambi i casi, le navi sono dotate di un elementale dell’acqua vincolato, per il controllo delle pale o dell’elica e del timone, e di un elementale del fuoco vincolato, per dare magenergia alla nave. In ambito militare, le navi hanno iniziato a essere corazzate con piastre di acciaio, di spessore sempre maggiore all’aumentare della potenza degli impianti magici di locomozione a bordo. Dalle marine nazionali vengono utilizzate ancora delle navi a vela di piccole e medie dimensioni, le quali però sono state ammodernate con l'aggiunta di piastre di metallo laterali e motore ad elica ad elementale vincolato. Il tipo di nave militare più moderno nonché più potente sono le corazzate. Queste sono navi ricoperte interamente di metallo, dotate di possenti rostri per lo speronamento e di torrette girevoli armate con lanciatori di enormi dimensioni capaci di lanciare incantesimi quali catena di fulmini e disintegrazione a notevoli distanze. Infine, l'avvento del sommergibile, una nave in grado di muoversi sotto il pelo dell'acqua, sta cambiando il modo di combattere in mare. In figura, dall'alto in basso, uan corazzata e un sommergibile. Disegni del sottoscritto. Armi alchemicheL'alchimia, come altri campi di studio, hanno fatto numerosi progressi nell'ultima era. La principale applicazione bellica sono i gas: queste armi alchemiche resistono ai campi anti-magia ed essendo spesso più pesanti dell'aria penetrano in bunker e trincee. Sebbene gli incantesimi che proteggono dai veleni possano salvare da questi gas, generalmente si deve utilizzare una maschera antigas. Questa è una maschera in metallo o ceramica sigillata con pelle e dotata di boccette alchemiche in grado di filtrare l'aria. Sebbene renda immuni ai gas (almeno per le ore di durata dei composti alchemici), la maschera antigas rende faticoso respirare per un lungo periodo di tempo o durante attività stancanti. Struttura degli EsercitiLe nove nazioni sono eterogenee sotto molti aspetti, tra cui anche l'organizzazione dei propri eserciti. Sebbene ogni nazione possegga le proprie suddivisioni delle forze militari, i propri ranghi e le proprie onorificenze, è possibile descrivere in termini generali come gli eserciti sono strutturati. Le nazioni più avanzate, ovvero Zorastria, Atthis e il Regno di Kloìr, presentano il massimo livello di integrazione della magitecnologia nell'esercito. I reparti di fanteria e di cavalleria (quest'ultima in declino ma non eliminata) sono affiancati dalla "fanteria meccanizzata", ovvero squadre di fanteria con autoblindi, e dalla "cavalleria meccanizzata", ovvero i mezzi corazzati quali i carri armati. Un'ulteriore strumento sono i pezzi di artiglieria, che possono "preparare" il campo di battaglia dalla distanza. Questi eserciti dispongono anche di una marina moderna e di una piccola ma crescente forza aeronautica di dirigibili e aeroplani da ricognizione. Negli eserciti moderni il tipico fante ha armatura leggera o media, armi da fianco quali spade o balestre e possibilmente un lanciatore. Poiché armare in tal modo la fanteria è costoso, gli eserciti di queste nazioni sono di dimensione ridotta. I corpi equipaggiati soltanto con armi tradizionali sono ancora presenti, sebbene in numero esiguo e in diminuzione. Nazioni quali Todd, la Confederazione dei Grandi Laghi, l'Impero di Karesia e gli Stati Indipendenti presentano eserciti che fondono il presente con il passato. I corpi d'armata dispongono di armi e veicoli magitec, ma sono ancora presenti numerosi soldati armati "alla vecchia maniera" con armi tradizionali, soprattutto nel caso di forze d'élite con una tradizione ben definita come i Samurai o le Dervisce dell'Imperatrice. Una particolarità unica di Todd è che non è solita utilizzare veicoli magitec in senso classico, ma piuttosto creature non morte nei cui corpi siano state integrate strutture metalliche e corazzature. Questi hanno il vantaggio di poter essere "riparati" più facilmente sul campo di battaglia (con la necromanzia) e di resistere all'anti-magia. Infine, rimangono l'Esarchia d'Autunno e Pridia. Entrambe le nazioni, per motivi diversi, sono legate al proprio passato e soprattutto alla propria ideologia. L'Esarchia d'Autunno dispone di un esercito organizzato in bande, specializzato nella guerriglia nella foresta. Integra fortemente la magia arcana, ma non fa minimamente uso della magitec. Pridia è una monarchia feudale "classica" e come tale presenta un esercito medievale con soldati di leva, mercenari specializzati e nobili a cavallo. Pridia integra fortemente i propri potenti chierici nell'esercito, rendendolo comunque formidabile. Aziende produttrici di armiLe armi impiegate dalle nazioni più avanzate del mondo de “L’Ultima Era” sono prodotte da aziende di medie o grandi dimensioni, che fanno della guerra la propria fonte di guadagno. Sebbene i permessi per la produzione di armi specifiche, come quelle descritte in precedenza, possono essere concesse ad aziende molto più piccole, sono le seguenti società quelle che detengono il potere produttivo bellico. Swenson SPALa Swenson SPA è ad oggi un gruppo di società che abbraccia vari ambiti affini ed è tra le società più potenti al mondo. La Swenson opera nell'ambito militare producendo armi magitec e, negli ultimi anni, anche veicoli. Possiede anche aziende di smaltimento rifiuti magici, cosa che ha portato più volte a conflitti di interessi. Sebbene sia nata a Nike, Atthis, nel 18 EP, oggi le sedi della Swenson possono essere trovate in quasi ogni nazione. Anonima WarlockL'Anonima Warlock è una società anonima molto particolare. Ogni dipendente e dirigente è azionista della società e buona parte dell'opinione pubblica sostiene che più che una società sia una setta. L'Anonima Warlock è nata quando alcuni warlock hanno scoperto come creare bacchette e pergamene contenenti le proprie invocazioni, come deflagrazione mistica, utilizzando le Lacrime di Ersis. Questi warlock sono fedeli allo spirito noto come L'Armigero, uno spirito maggiore che dona loro i poteri e che si focalizza unicamente sulla guerra magica (e il profitto da essa). Dymagic SPALa Dymagic SPA è una società piuttosto giovane che si occupa della produzione di veicoli di ogni genere, sia civili che militari. Sebbene sia molto competente nella produzione di mezzi, non si occupa di armamenti; i veicoli della Dymagic sono dotati di armi comprate da altre aziende militari - sebbene non da quelle che producono anche veicoli, come la Swenson SPA sua rivale. Grazie per aver letto! Attendo eventuali pareri, correzioni e quant'altro!2 punti
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Arcani Rivelati - Manuale del Giocatore #3: Chierico e Specie Rivisitate
La Wizards of the Coast ha reso pubblico del nuovo materiale di playtest per la nuova iterazione di D&D in preparazione per il futuro, One D&D (di cui avevamo parlato qui). Il materiale consiste di un Arcani Rivelati incentrato sul Chierico e la sua sottoclasse del Chierico della Vita, sulla rivisitazione di 3 specie (termine che d'ora in avanti sostituirà "razza" nel materiale di D&D), ma anche revisioni a vari talenti, incantesimi e regole base. Il sondaggio su questo materiale verrà aperto il 21 Dicembre. ARcani Rivelati - Manuale del Giocatore #3: Chierico e Specie Rivisitate Valgono le solite considerazioni basilari per tutto il materiale di playtest, ovvero:1 punto
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Topic di Servizio
1 puntoRagazzi sono ancora a lavoro, questa sera non riesco a scrivere. Domani sera andiamo avanti.1 punto
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"L'Ultima Era" - Guerra nell'Ultima Era
Innanzitutto grazie per il commento (come sempre 🙂)! Ti ringrazio!!! Confesso che mi sono ispirato alle semplici ma efficaci illustrazioni della 3a edizione! Esatto! xD Sebbene il tema della guerra e della politica siano uno dei cardini, non penso che sia così impossibile giocare una campagna tradizionale. Certo, la società e le tecnologie nel mondo sono differenti dal classico Medioevo, quindi serve uno sforzo di immaginazione sia per DM che giocatori. Ma introdurre gli orrori cosmici, le creature delle ere passate con i loro segreti rimasti da scoprire, le periodiche incursioni degli esterni durante equinozi e solstizi... Sono tutti elementi che vorrei dessero la possibilità di giocare avventure più "classiche". Non è sicuramente facile, ma vorrei che ci fosse spazio sia per il nuovo che per qualcosa di più familiare. Spero di essermi spiegato bene. 😅 In una campagna la "paura di una guerra globale" potrebbe essere soltanto sullo sfondo, così da focalizzarsi su qualcosa di più "classico". Potrebbe scoppiare alla fine della campagna oppure non scoppiare mai grazie alle azioni dei PG. Oppure, ancora, la campagna potrebbe iniziare con la guerra e i PG potrebbero partire da semplici soldati e diventare gli eroi e comandanti che termineranno la (forse) ultima guerra. Vorrei che ci fosse spazio per le più svariate idee! Riguardo all'avventura introduttiva ho in mente qualcosa di breve ma che possa subito far assaporare elementi chiave dell'ambientazione. Confesso che mi sono ispirato ad un tuo suggerimento di tempo fa (sotto questo post), ovvero le scorie magiche immagazzinate nel sottosuolo. 😇 È qualcosa che permette 1) di porre l'attenzione sui lati positivi e negativi della magitec, 2) dare un'assaggio di intrighi politici legati alle grandi aziende e i governi e 3) permettere comunque di muoversi sia in uno scenario urbano che in un dungeon, similmente ad una classica avventura di D&D. Ci sto lavorando. 😥 Ti ringrazio ancora per il supporto! 🙌1 punto
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TdS Curse of Strahd
1 puntoRagazzi, era per fare un po' di meme material. Ogniuno ruola il personaggio come gli pare e fa le sue decisioni. Era solo per farsi qualche risata.1 punto
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TdS Curse of Strahd
1 puntoNel caso di Amadeus andare aveva uno scopo preciso - vedere Ireena e assicurarmi che stesse bene, proprio perché non mi fido del barone. Ho promesso al fratello di Ireena che la tenevo sott'occhio, mentre lui cercava mia sorella, e non ho intenzione di mancare alla mia parte del patto. Ora che la abbiamo vista posso anche evitare la festa forse, a seconda di come risponde (stasera scrivo il post). Ma credo sia meglio (per il bene nostro e di Ireena) anche se decidessimo di non andare di evitare di essere conflittuali con il Barone. In generale sembra che questa festa sia importante, qualcosa di drammatico potrebbe accadere: non credo sia male essere nei paraggi, per salvare eventualmente la situazione.1 punto
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Perchè esistono ancora i livelli e le classi?
In realtà credo che la domanda corretta per come stanno andando le cose sia "perchè esistono ancora giochi che non usano livelli e classi". Mi spiego meglio: negli ultimi anni si è assistito ad una semplificazione dei giochi molto netta. Vale per i videogame, boardgames ed anche per i GDR. Ovviamente non sto dicendo che TUTTI i giochi in questione seguono questa strada, ma una buona parte, tra cui alcuni di quelli di maggior successo lo fanno. D&D non ha mancato di seguire la moda in modo da attrarre un numero ancora maggiore di possibili giocatori. La 5e non è altro che questo, una enorme semplificazione di un gioco che con la 3e era diventato estremamente complesso e con la 4e è stato quasi distrutto. Come molti hanno scritto non a tutti piace investire tempo nel PG building, o non hanno voglia o non possono farlo. La 5e con le sue semplificazioni è andata incontro alla volontà della Hasbro/Wizard di attrarre più gente possible (NON NERD) rendendo tutto molto semplice. Livellare un PG ora è una cosa che puoi fare durante una sessione senza usare metà della sessione stessa o dovendolo preparare a casa. Si fa in 5 minuti, 1 se non sei un caster. Tutto ciò per dire che un gioco che non usa livelli e classi è molto più difficile da un lato da creare se si aspira almeno a una parvenza di bilanciamento come spiegato benissimo da @Bille Booe dall'altro da giocare se non hai tempo/modo di studiarti le varie opzioni. Per esempio io mi sono lamentato molto (e continuo a farlo) della troppa semplicità e linearità di D&D 5e, ma da quando ho iniziato a giocare anche a Legend of 5 rings 5e in realtà non ho il tempo di stare dietro alla build del personaggio come vorrei (e dovrei visto che è molto importante decidere come spendere i PX). Quindi in realtà è il gioco non a livelli che rischia di essere più di nicchia, a meno che le opzioni offerte non siano talmente poche da mantenerlo estremamente facile. Ma a quel punto, perchè non usare i livelli?1 punto
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Capitolo Due: Nave schiantata
1 puntoGM Sabrina indaga sulle sbarre aiutandosi con la mano magica, ma non riesce a capire niente di particolare a riguardo. Prova a mandare la mano all'interno della forgia verso il forziere, ma questo è troppo lontano rispetto alla vostra posizione. L'unica cosa che potete capire, a distanza, è che la foggia e le decorazioni della grata sono simili a quelle del forziere, almeno in apparenza. Tutti1 punto
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Fango , acqua e...ancora Fango!
1 punto@ Alrik & Tahron Edwarf mostra la mappa alla vostra guida che la gira e rigira diverse volte poi rimane pensieroso per alcuni minuti...non so cosa siano quei simboli sbiaditi ma credo che la mappa indichi la parte est del lago , quella dove siamo diretti , il fiume si trova alcuni chilometri più a nord della fattoria a cui siete diretti e la foresta è una decina di chilometri ad est .1 punto
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Age of Worms [TdS-3]
1 punto@Pippomaster92 + @Dmitrij Vi ricordo questo passaggio del Tempio di Vecna, dove avete sconfitto quel mago, che forse avete dimenticato, ma FONDAMENTALE1 punto
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Dragons' Lair cerca playtester per 13th Age 2E
Allora, salvo imprevisti, io sarei disponibile. Come modalità, se possibile, farei dal vivo con il gruppo di giocatori che già conosco. Più che altro per comodità dato che so che bestie sono e mi fido dei loro feedback durante le partite. Come nickname per la candidatura uso "Silver Element".1 punto
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"L'Ultima Era" - Guerra nell'Ultima Era
Ciao! Complimenti per i disegni, semplici e puliti, danno un'idea chiara sia delle armi di fanteria che dei mezzi di locomozione militari! Ho trovato divertente come tu abbia sostituito il cinturone di proiettili del mitragliatore da trincea con un "rullo di pergamena" arcano che, immagino, scorra all'interno del cilindro della canna per sparare "raffiche" di incantesimi quando in funzione :'D Da questo articolo mi sembra di capire che una campagna de "l'Ultima Era" dovrebbe ruotare attorno allo scenario geopolitico: immagineresti i PG come semplici "soldati" su una scacchiera immensamente più grande di loro (e in cui sono, sostanzialmente, in balia degli eventi) oppure come generali d'armata con il controllo di innumerevoli sottoposti con i quali provare a cambiare gli equilibri del mondo? Di certo una digressione così luga sulla politica e i rapporti delle varie nazioni, sugli armamenti, gli sviluppi "tecnologici" e i rischi ad essi associati, perfino più paragrafi dedicati ai principali produttori di armi con appalti nel settore della difesa (cosa che fra l'altro mi ha piacevolmente ricordato Cyberpunk 2077 con le megacorporazioni in perenne guerra fra loro come la Arasaka o la Militech) sembrerebbe scoraggiare una campagna di tipo "tradizionale", con un manipolo di avventurieri solitari che viaggia in oscure segrete alla ricerca di tesori perduti o esegue spedizioni ad alto rischio per facoltosi committenti o poveri bisognosi. Hai già in mente un'avventura introduttiva con cui fare immergere eventuali novizi nell'atmosfera e nello spirito del mondo de "L'ultima Era"?1 punto
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Creare incantesimi normali e dove posso trovarlo
Vedo che il tuo scopo è avere versioni potenziate di armatura magica. Gli incantesimi che danno bonus alla CA, come pure quelli che danno bonus al tiro per colpire, non sono facili da "scalare" (non è come aumentare i danni, è un po' più delicata come cosa). Come riferimento, tuttavia, in Pathfinder 1 (che è estremamente simile a D&D 3.5) troviamo: un incantesimo di 4° livello che dà un bonus di armatura di +6 un incantesimo di 7° livello che dà un bonus di armatura di +8 Sono materiale di terze parti ma comunque ospitato sul sito di Paizo, e tenderei a considerarli affidabili. L'effetto mi sembra tutto sommato ragionevole. Non hanno componenti materiali costose, è vero; ma un costo monetario non è, in generale, un modo molto affidabile di bilanciare un incantesimo: in questa edizione di D&D la ricchezza aumenta molto velocemente con il livello, e qualunque costo tende rapidamente a diventare un'inezia. Comunque sia, mantenendo il tuo schema (5°, 6°, 7° e 9° livello), potresti avere, proposta mia: quello di 5° livello che dà +7 con 50 mo di componenti quello di 6° che dà +8 con 70 mo di componenti quello di 7° che dà +9 con 100 mo di componenti (con 75 la differenza dal precedente non si sente molto) quello di 9° che dà +11 con 200 mo di componenti Per quanto riguarda il costo e il tempo necessari per imparare l'incantesimo, vedi tu, ma non credo sia necessario abbondare: possono benissimo essere un paio di giorni e una manciata di mo. Se vuoi rendere la cosa più impegnativa, anziché aumentare il tempo e il costo (che è poco interessante, alla fine è solo una tassa), ti consiglierei semmai di aggiungere un requisito in-game, come il dover reperire un libro particolare, o dover trovare un particolare insegnante che ci addestri. Non ho capito bene la cosa del costo il PE: se stiamo parlando di un costo in PE per imparare l'incantesimo, lo sconsiglio decisamente.1 punto
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TdS Curse of Strahd
1 punto@Octopus83, Ireena è una ragazza presa di mira da Strahd, che gli altri hanno portato “in salvo” in questa città dove pare che il vampiro non potesse raggiungerla1 punto
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Perchè esistono ancora i livelli e le classi?
Personalmente preferisco sistemi che siano una via di mezzo, come Dark Heresy 1e (o i suoi cugini di WH40K) in cui ci sono delle "carriere" e dei "ranghi" dei personaggi, ma in cui si spende esperienza per migliorare il proprio PG abbastanza liberamente. Un D&D completamente personalizzabile, o al limite come il Dark Heresy di cui sopra, sarebbe il mio sogno, sono sincero. Ma concordo con i discorsi di @Bille Boo e @bobon123.1 punto
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Perchè esistono ancora i livelli e le classi?
Concordo in pieno con @Bille Boo, che credo abbia centrato il punto del discorso: è _davvero_ difficile bilanciare correttamente un gioco a punti. GURPS compreso, che è stato a lungo il mio GdR preferito: anche se è tra i più attenti alcune cose (come il rapporto tra danni e DR, in particolare se si usano moduli come Super) rendono personaggi con pari punti molto diversi come efficacia. E GURPS è sicuramente tra i migliori giochi a punti, molto testato e molto ben fatto: su BESM tra due PG creati con gli stessi punti c'è una differenza di potere a piacere, prendendo le giuste proprietà. Aggiungo però altri due punti di vista, in qualche modo opposti. Le classi sono sicuramente un limite alla creazione di personaggi. Ma tutto è un limite: anche i 100 punti di GURPS sono un limite. Non puoi creare quello che vuoi, devi rispettare delle regole. Quindi, da un lato sono i vincoli - come le regole che regolano le classi e le multiclassi, i talenti per prendere alcuni poteri di altre classi, etc etc - che rendono la creazione del personaggio divertente da un punto di vista ludico in un modo che un sistema a punti, senza vincoli, non offre. È divertente ottimizzare se ci sono vincoli interessanti, se non ci sono vincoli manca una forma di divertimento. Dall'altro lato assumi che un giocatore che può modellare liberamente il suo personaggio meccanicamente si diverterà di più durante il gioco, ma non è necessariamente vero: i giocatori spesso non sanno cosa li diverte. Ho visto tantissime volte su GURPS un personaggio creato completamente squilibrato su un aspetto del gioco (tipicamente il combattimento, ma il caso era amplificato a mille per personaggi come il netrunner in GURPS Cyberpunk, se il giocatore non era attento nella creazione) e poi vedere il giocatore annoiarsi durante tutta la partita quando si faceva altro. Il sistema a classi, che ti costringe a fare personaggi più bilanciati tra i vari aspetti del gioco (un set di poteri ben bilanciati e coerenti legati al combattimento, un set di abilità - qualche classe di più qualche classe di meno - quando non in combat) è un vincolo che spesso ha più vantaggi che svantaggi per il gioco.1 punto
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Perchè esistono ancora i livelli e le classi?
Guardando la situazione da un punto di vista puramente implementativo (cioè, mettendo da parte tutte le considerazioni di altro genere fatte nei precedenti commenti, e con cui concordo), fino a un certo punto hai ragione. Perché fino a un certo punto? Perché non stai considerando la non linearità del sistema. La tua assunzione, mi pare, è che si possa assegnare un costo (in "punti personaggio" o simili) a ciascuna capacità presa singolarmente, bilanciare quei costi, e poi, se si vuole, ricreare le classi come semplici "pacchetti" specifici di capacità pre-selezionate. Ma, se il sistema ha una quantità medio-alta di crunch, la combinazione della capacità di X e di quella Y può risultare molto più forte rispetto a quella tra X e Z, o tra Y e Z. Bilanciare un insieme di, che so, 500 capacità è estremamente difficile perché, per farlo bene, bisognerebbe ponderare non solo ogni capacità rispetto alle altre (che sono già quasi 125 mila confronti), ma anche ogni coppia di capacità rispetto a ogni altra coppia (e siamo già a quasi 8 miliardi di confronti), e poi ogni tripletta rispetto a ogni tripletta, e così via. Rispetto a questo, un sistema a classi è enormemente più gestibile: se hai 12 classi con 20 livelli ognuna, devi solo fare il confronto tra di loro (66 confronti) ad ogni livello (1320 confronti in tutto). In altre parole, nel bilanciare le classi puoi considerare l'insieme delle loro capacità, il modo in cui si combinano e interagiscono organicamente, cosa che non puoi fare (o è molto difficile da fare) in un sistema classless. Con questo non voglio dire che i sistemi classless non possano esistere: hanno il loro perché, nel loro ambito. Ma la vedo veramente difficile realizzarne uno che possa funzionare come il D&D moderno.1 punto
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Perchè esistono ancora i livelli e le classi?
Semplicemente perché esistono sistemi diversi per esigenze diverse.1 punto
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Perchè esistono ancora i livelli e le classi?
perchè le Classi possono essere un comodità organizzativa , non tutti i giocatori investono in pianificazione PG , alcuni vanno al momento , ed aiuta pure indecisi e pigri . i Livelli aiutano il DM , già in tempi di D&D 1° e AMMO (dove non esistono) , averli (o ricavarli) fù una comodità a settare la sfida .1 punto
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Dragons' Lair cerca playtester per 13th Age 2E
Ok quello che pensavo. Come ho detto. Dipende. Se vedo che ho tante gente che vuole partecipare qui apro una gilda. Se non vedo nessuno vado a cerco di fare qualche sessione online con amici.1 punto
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Dragons' Lair cerca playtester per 13th Age 2E
Come "modalità di gioco" vorremmo sapere se intendente organizzare un gruppo via PbF/via chat (tramite una Gilda o su una piattaforma esterna) o se invece volete organizzare delle sessioni live (usando delle videochat o incontrandosi dal vivo). Servirà soprattutto allo Staff, per tenere traccia dei diversi tempi di gioco. Il primo sondaggio di feedback arriverà a Gennaio, ma sono accettate anche delle partecipazioni "tardive". Contiamo di condividere con tutti i partecipanti il primo pacchetto di playtest appena avremo raccolto le adesioni.1 punto
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Un Kickstarter Internazionale per La Notte Eterna
01 Febbraio 2023 Che cos'è La Notte Eterna? Si tratta di un’ambientazione per giochi di ruolo creata da Jason R. Forbus, compatibile con la maggior parte dei sistemi di gioco e in particolare con la quinta edizione di Dungeons and Dragons. Si tratta di un progetto nato più di 15 anni fa e che nel 2010 venne pubblicato in una prima, parziale edizione per il sistema di gioco T20. All'epoca ci fu anche una collaborazione diretta con la Dragons' Lair, mediata da @Subumloc. Tra il 2020 e il 2021 La Notte Eterna è stata completamente aggiornata, ampliata e resa “5e compatibile" in una prima versione inizialmente solo italiana. Da poco è stata data la notizia che il 01 Febbraio 2023 verrà aperto un Kickstarter, per ampliare questa ambientazione e portarla sulla scena internazionale. Il Kickstarter includerà 3 manuali e vari accessori esclusivi per il gioco. Nelle prossime settimane pubblicheremo anche una revisione del materiale preparatorio al Kickstarter Di cosa parla La Notte Eterna? L'ambientazione de La Notte Eterna poggia su una vasta e ricca base high fantasy (epic fantasy). Guerre fra divinità che si ripercuotono sul mondo materiale di Neir, il quale a sua volta nasconde un secondo mondo, quello del Sottosuolo. «Sono trascorsi 161 anni dal giorno in cui la Guerra Celeste ebbe inizio. Un conflitto che vede schierate le divinità e le loro immense armate in una lotta di supremazia che finora non ha decretato vincitori né vinti. Quando nel cielo si levò il primo grido di battaglia, con la potenza di un tuono, le tenebre di un cosmo avido e terribile inghiottirono il sole. Esso si perse in un manto di gelide stelle senza lasciar traccia; rubato, si dice, da un dio cieco e crudele. Consultate l’erudito, parlate pure con il volgo, chiedete loro il nome di questo buio perenne che ha ottenebrato il cielo e i cuori degli uomini: “Quest’epoca oscura, di sangue e di lacrime,” vi risponderanno, “è la Notte Eterna”.» La prima particolarità del gioco è infatti quella di un mondo su cui non sorge più il sole. Tutti gli esseri viventi (e non) hanno dovuto adeguarsi alle nuove condizioni di vita. Razze un tempo nemiche si sono viste costrette a creare alleanze per fronteggiare nuovi nemici comuni. Le creature notturne, traendo maggiore beneficio dall'oscurità, stanno velocemente prendendo il sopravvento. Nel frattempo, le divinità continuano la loro guerra celeste e non è raro che il potere sprigionato dai loro colpi in battaglia crei degli squarci nel piano astrale, scaraventando esseri e artefatti potentissimi su Neir, generando così il fenomeno delle "meteore"... Per campagne ad alto livello di potere i giocatori potrebbero avvalersi del Patto della Sfera o della Sfera Mitologica, magie potentissime con cui richiamare antichi eroi a combattere al proprio fianco. Ne La Notte Eterna esistono diverse sorgenti da cui deriva la magia: Il Fuoco di Kurash (o Fuoco Segreto), La Vera Magia e il Potere del Sangue. Ciascuna con una sua storia e particolarità. Non ultimo, i fedeli di ciascuna divinità ottengono bonus e malus a seconda del grado di vicinanza al proprio dio. Pertanto, ogni azione di un fedele potrebbe apportare ulteriori conseguenze alle sue abilità. La Notte Eterna presenta diverse nuove razze e diverse sottoclassi giocabili, schede per tantissimi artefatti e creature originali, descritti nel manuale di base de La Notte Eterna e in altri manuali a corredo del gioco, tutti già in vendita, tra cui il Bestiario che al momento del lancio del Kickstarter verrà proposto in forma completamente aggiornata e largamente ampliata. Materiale Disponibile per La Notte Eterna Sul sito di Ali Ribelli è già disponibile una sezione Download di materiale gratuito per La Notte Eterna, tra cui una Quickstart Guide, ovvero una versione ridotta del manuale di base de La Notte Eterna, delle schede del personaggio e varie uscite della fanzine The Star Gazer (i cui primi sette numeri sono anche già presenti nella sezione Download del nostro sito). Sono anche disponibili per l'acquisto due libri collegati a questa ambientazione: l'antologia Racconti della Notte Eterna e l'avventura La Morte Strisciante. Entrambi sono disponibili o in formato digitale (per €1.99) o in formato cartaceo (per €10.00). Note sull’autore della Notte Eterna L’autore principale de La Notte Eterna, nonché suo ideatore, è Jason R. Forbus. Jason ha scritto diversi libri (circa una ventina), di cui molti editi da Ali Ribelli. Ha vinto diversi premi letterari e i suoi libri sono stati tradotti e attualmente distribuiti in diverse lingue. Jason è presente anche come utente del nostro sito, sotto l'alias di Renis. Ovviamente La Notte Eterna deve la sua esistenza anche ad una folta schiera di artisti e sviluppatori che credono nel progetto, impossibile da elencare qui ma che saranno menzionati appropriatamente nei manuali. Link Utili Preview della pagina Kickstarter: https://www.kickstarter.com/projects/aliribelli/la-notte-eterna Pagina Facebook della Notte Eterna: https://www.facebook.com/lanotteterna Iscrizione alla Newsletter della Notte Eterna: https://www.aliribelli.com/la-notte-eterna/ Sito di Ali Ribelli: https://www.aliribelli.com/chi-siamo/1 punto
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Jaquayare i Dungeon Appendice I - Parte 1: Connessioni tra i Livelli del Dungeon
Jaquayare i Dungeon: Parte 1 Jaquayare i Dungeon: Parte 2 - Le Tecniche della Jaquays Jaquayare i Dungeon: Parte 3 - La Filosofia dello Jaquayare Jaquayare i Dungeon: Parte 4 - La Fortezza sulla Coltre Oscura Jaquayare i Dungeon: Parte 5 - Jaquayare per Divertirsi e Trarne Vantaggio Articolo di Justin Alexander del 18 Agosto 2010 Questo pezzo venne concepito originariamente come parte dei capitoli principali del saggio "Jaquayare i Dungeon", ma diventò ben presto talmente grande da avere dimensioni che si sarebbero rivelate di ostacolo per il saggio nel suo insieme. Tuttavia, penso che rimanga una risorsa utile e quindi lo presento qui come appendice separata. Molte delle tecniche della Jaquays servono a elaborare, enumerare o complicare le transizioni tra i livelli. Quindi prendiamoci un momento per considerare i molti modi diversi in cui i livelli del dungeon possono venire collegati tra di loro. SCALE Il primo connettore di livello menzionato in tutto D&D. Sono ben visibili nella mappa del dungeon "Sample Cross Section of Levels" fornita a pagina 3 del Volume 3: The Underworld & Wilderness Adventures nel regolamento originale del 1974. (Una mappa che comprendeva anche sottolivelli, livelli divisi, entrate multiple e cambi di elevazione.) PENDENZE Simili alle scale, ma senza le scale. Sembra una trovata abbastanza semplice, ma in assenza di scale lunghe, delle leggere pendenze possono far passare i PG da un livello all'altro senza che questi si accorgano di aver cambiato elevazione. CONDOTTI Passaggi verticali non percorribili a piedi. Richiedono che ci si arrampichi o che si possa volare. SCALE A PIOLI Come i condotti, ma con un ausilio per l'arrampicata già posizionato in loco. Le varianti delle scale a pioli includono funi, pali, chiodi da rocciatore già inseriti e campi antigravitazionali. BOTOLE Le botole possono portare a scale, pendenze, condotti o scale a pioli, ma possono anche schernire i PG se collocate al centro di un soffitto. Oppure scendere direttamente in una camera inferiore. FINESTRE In Dark Tower, la Jaquays ci offre una finestra che si affaccia verso un livello inferiore del dungeon, permettendo di osservarlo (con qualcosa che a sua volta osserva i PG). Si potrebbe anche immaginare un dungeon verticale in cui i PG potrebbero salire a un livello superiore e trovare un'entrata alternativa sfondando una tradizionale finestra. TELETRASPORTI Gli effetti di teletrasporto consentono un rapido transito attraverso enormi complessi di dungeon, ma hanno anche il potenziale per lasciare i PG disorientati fino a quando non possono ritrovare l'orientamento dall'altra parte. I teletrasporti possono essere unidirezionali o bidirezionali. TRAPPOLE Trappole che fanno cadere i PG in un fiume sotterraneo tre livelli più in basso. Trappole di teletrasporto unidirezionali che li lasciano inaspettatamente abbandonati in una remota parte del dungeon (o a fissare un ingresso familiare). Scivoli lubrificati che li fiondano verso i livelli inferiori. Muri mobili che li spingono giù da strapiombi sotterranei. Le trappole che costringono i PG a entrare in un nuovo livello sono generalmente progettate per essere viaggi di sola andata. Ma a volte i personaggi intraprendenti troveranno comunque un modo per fare il viaggio all'inverso. CAMERE MULTI-LIVELLO Grandi camere verticali possono contenere ingressi che conducono a diversi livelli all'interno del dungeon. Ad esempio, si potrebbero immaginare gole e strapiombi sotterranei. O una piramide di ossidiana incastonata in un'enorme caverna, i cui gradini conducono a una camera funeraria collegata a un livello superiore. ASCENSORI Nella loro configurazione più elementare gli ascensori sono condotti dotati di un mezzo di trasporto semovente, ma esempi come i turboascensori di Star Trek e l'ascensore di vetro della Fabbrica di Cioccolato di Willy Wonka ci suggeriscono che gli ascensori non devono essere per forza limitati al piano verticale. Alcuni di essi potrebbero richiedere ai PG di fornire i mezzi di propulsione. (Una mola? Del combustibile magico? Sacrifici di sangue? Chiavi mistiche?) Gygax e Arneson ci parlano anche di "stanze che affondano", ricordandoci che gli ascensori fantasy non hanno bisogno di essere come quelli nell'Empire State Building. E potrebbero non essere stati creati per servire gli interessi o le comodità dei loro passeggeri. CESTE E PULEGGE Sono simili agli ascensori nel loro funzionamento, ma hanno la particolarità di consentire ai loro passeggeri di osservare direttamente l'ambiente circostante per tutta la durata del viaggio. (La piccola dimensione di una "cesta" potrebbe anche servire a suggerire che non tutto il gruppo di avventurieri potrà essere in grado di intraprendere il viaggio nello stesso momento). VIAGGIO ETEREO Sezioni del dungeon in cui ostacoli normalmente solidi (come il pavimento) possono essere superati attraversando il Piano Etereo (o analogamente con uscite transdimensionali / non euclidee). FIUMI Una variante naturale della pendenza. Se il fiume scorre a filo con le pareti, tuttavia, tornare a monte potrebbe richiedere una nuotata (e se scorre a filo con il soffitto, navigare il fiume potrebbe richiedere alcuni respiri profondi). IMMERSIONI Nel mondo reale, il livello del fluido in un qualsiasi sistema connesso deve essere lo stesso, il che significa che i viaggi sott'acqua saranno più utili per far muovere i PG attraverso livelli divisi, livelli annidati o sotto-livelli sullo stesso piano orizzontale del dungeon. Tuttavia magia, alchimia e tecnologia steampunk possono fornire un numero qualsiasi di sacche d'aria e barriere semi-permeabili che consentono immersioni subacquee nelle profondità di un dungeon altrimenti asciutto. O forse i PG saranno responsabili dell'inondazione di quei livelli inferiori. (In modo minore se nuotano lungo un pozzo sommerso stagnante. O in modo maggiore se fanno defluire un intero lago sotterraneo dentro l'ottavo livello del dungeon.) PASSAGGI CROLLATI Una variante di condotti, scale, pozzi, pendenze o passaggi. O, piuttosto, dove prima vi erano un condotto, una scala, un pozzo, una pendenza o un passaggio. La sua precedente esistenza può essere ovvia o può essere nascosta, ma richiederà alcuni scavi prima che il passaggio sia nuovamente utilizzabile. Una variante comune su questo tema è la porta che è stata deliberatamente murata o intonacata. Non è insolito che tali passaggi siano evidenti da un lato ma non dall'altro. ESSERE TRASPORTATI Pensate a Caronte sul fiume Stige. A delle Arpie disposte a trasportare donne (o uomini travestiti da donne, la loro vista è molto scarsa) su un albero. Ad un PG che viene risucchiato fisicamente in un rubino delle dimensioni di un pugno che viene poi portato in alto da un corvo d'argento. La forma del trasporto ha una varietà essenzialmente illimitata, ma l'idea di base è che i PG vengano trasportati tramite l'operato di un PNG o di un mostro. ESSERE INGOIATI "La grotta sta crollando!". "Non è una grotta." Le gite esofagee verso le estremità inferiori del dungeon dovrebbero probabilmente essere usate con parsimonia, ma saranno sicuramente memorabili quando saranno impiegate. (Il vomitevole metodo di ascensione è meno piacevole, ma non per questo meno memorabile.) FORZA BRUTA Scavare un tunnel attraverso i muri usando l'incantesimo Scolpire la Pietra. Usare Levitazione o il Volare per attraversare passaggi verticali "irraggiungibili". Utilizzare Forma Gassosa per attraversare prese d'aria "impraticabili". Teletrasportarsi alla cieca o con la rotta impostata grazie alla divinazione. Lanciare Forma Eterea per passare attraverso la pietra solida. Fondamentalmente questo comprende tutti i modi in cui i PG possono trovare percorsi dove non doveva esserci alcun percorso. Questo non è davvero qualcosa che potete pianificare (anche se potreste essere in grado di incoraggiarlo dando le mappe ai PG come parte del loro tesoro), ma dovreste cercare di tenere a mente che quando fanno qualcosa di simile non stanno barando. (Una mentalità che potrebbe essere più facile da mantenere se il dungeon possiede già diversi percorsi verso l'obiettivo progettati all'interno della sua struttura non lineare.) Link all'articolo originale: https://thealexandrian.net/wordpress/13141/roleplaying-games/jaquaying-the-dungeon-addendum-dungeon-level-connections1 punto
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Parliamo di Diamond Throne GdR con Ilaria Gaia Russo
Articolo di Egg Embry del 06 Ottobre NdT: la campagna Kickstarter a cui si fa riferimento in questo articolo è già terminata, lo scorso 08 Ottobre. Here Be Dragons Games, una casa editrice italiana, sta convertendo del materiale creato da Monte Cook per Dungeons & Dragons 3e al Cypher System, il sistema successivamente creato dallo stesso Cook. Stanno facendo questo tramite il Kickstarter per il Monte Cook's Diamond Throne GdR. Christopher Robin Negelein, con cui ho parlato alla Tessera Guild, mi ha messo in contatto con Ilaria Gaia Russo della Here Be Dragons Games per discutere del progetto e di ciò che offre il Kickstarter. EGG EMBRY (EGG): Ti ringrazio per avermi offerto questa opportunità di parlare con te, Ilaria. Che cos'è il Monte Cook's Diamond Throne GdR? Come avete pensato a questo progetto? ILARIA GAIA RUSSO (ILARIA): Sono io a ringraziarti. Diamond Throne è il primo progetto internazionale con cui possiamo usare la nostra passione per i GdR, ma anche l'esperienza che abbiamo accumulato negli anni nel settore e con il Cypher System - così come con molti altri titoli e sistemi. L'idea dietro a questo progetto è nata diversi anni fa, quando il nostro team ha incontrato Monte Cook. La proposta di occuparci di una versione di Arcana Evolved per il Cypher System ha immediatamente attirato la sua attenzione. Nel corso degli anni abbiamo sviluppato un'intera linea di prodotti a supporto del magnifico materiale creato dalla Monte Cook Games. Diamond Throne sarà un gioco fantasy completo. L'ambientazione di Diamond Throne non è solamente un mondo fantasy unico e riccamente dettagliato, governato da giganti marinai e popolato da creature affascinanti, come i litorian, dall'aspetto leonino, o i draconici dracha. E' soprattutto un mondo che cresce, cambia ed evolve grazie ai rituali, le cerimonie, le rune e la magia dei cristalli usata dai vostri personaggi. EGG: Questo progetto consiste nel ricostruire Arcana Unearthed e Arcana Evolved, dei manuali per l'OGL di D&D 3e creati da Monte Cook, usando il Cypher System. Nella pagina della campagna KS avete scritto "questo nuovo inizio non sarebbe stato possibile senza il supporto di Monte Cook!". Sta scrivendo dei contenuti per i manuali? E cosa potete dirci di questo mondo? ILARIA: Monte Cook e tutto il team di MCG (NdT: Monte Cook's Games) sta partecipando e supportando il progetto. Monte seguirà il nostro lavoro passo per passo: è molto importante per lui, dato che stiamo lavorando su uno dei suoi lavori originali, sviluppandolo nuovi contenuti e idee sia per l'ambientazione che per il sistema. Sebbene possa incutere timore, l'Occhio di Monte (al contrario di quello di Sauron) è benevolo, un incentivo a dare il meglio di noi. Monte vorrebbe anche scrivere un'introduzione a questa nuova edizione, cosa che per noi corrisponde ad una garanzia della sua approvazione. Ma chi può mai sapere cosa ci riserverà il futuro... EGG: Sono lieto che Monte sia tanto coinvolto. Perchè avete deciso di optare per il Cypher System piuttosto che Dungeons & Dragons 5E? ILARIA: Una opzione non esclude l'altra e sono entrambi sistemi molto popolari, ma la nostra prima scelta è stato il Cypher System proprio perché si tratta di un sistema creato dalla stessa Monte Cook Games: ci è sembrato naturale abbinare quest'ambientazione spettacolare a quel GdR. Inoltre quando abbiamo pensato per la prima volta a questo progetto la 5E non era ancora uscita! Pensiamo che il Cypher System sia la giusta evoluzione per l'ambientazione, almeno per ora. Questo non esclude che in futuro Diamond Throne possa essere adattato per la 5E. Ne saremmo molto felici, dato che amiamo l'ambientazione e siamo certi che la amino migliaia di giocatori... EGG: Parliamo dei manuali. Cosa troveranno i fan nel Diamond Throne "Unearthed" Corebook 1? ILARIA: Questo volume introduce i popoli, le culture e i luoghi che caratterizzano le terre di Diamond Throne, così come la loro storia e le caratteristiche che possono essere legate ai background dei PG di Diamond Throne. Esso parla della cosmologia del mondo, degli dei e delle religioni, oltre alla teorica esistenza di altri piani. Include, inoltre, materiale per creare avventure e campagne, un sacco di nuove creature e mostri, avversari e alleati, pericoli e minacce! EGG: Nel secondo libro, Diamond Throne "Evolved" Corebook 2, cosa troveranno i fan? Quale opzioni extra per il Cypher System troveranno? ILARIA: Questo volume è focalizzato sulla creazione del personaggio e fornisce tutti i tipi, i descrittori, i foci, gli aspetti del background, le abilità e l'equipaggiamento di cui avete bisogno. Contiene, inoltre, le regole complete del Cypher System, oltre a cypher e artefatti. Inoltre svilupperemo dei nuovi sistemi per la magia e le cerimonie. Entrambi avranno delle regole e degli effetti meccanici specifici. Gli incantesimi, ad esempio, funzionano più come cypher che abilità speciali. Le cerimonie possono, invece, essere usate per dare ad un personaggio un nuovo avanzamento o altri benefici. Possono essere dei cambiamenti temporanei o permanenti. Non avrete bisogno del Cypher System Rulebook per giocare a Diamond Throne. Per entrambi i libri sono stati sbloccati molti contenuti extra durante questa campagna Kickstater. Per esempio, è stata sbloccata una sezione sui compagni animali, le cavalcature e i famigli che vorremmo espandere, oltre a dei luoghi speciali da usare come posti da cui far partire un'avventura. Noi del nostro team siamo sviluppatori e scrittori, ma siamo soprattutto giocatori, che hanno sviluppato delle buone idee dalle esperienze vissute nel corso degli anni, come opzioni non irrilevanti o background interessanti, che sono sempre molto utili. Abbiamo altro materiale da aggiungere, come nuovo equipaggiamento, nuove tradizioni e scuole di magia o domini (NdT: dominion) per tutti i personaggi che vogliono seguire una fede o una filosofia. EGG: State offrendo degli extra e avete fissato uno stretch goal per la produzione di uno Schermo del GM. Quali sono queste offerte? ILARIA: Abbiamo una lista di ulteriori stretch goal che vorremmo rivelare e sbloccare in caso i finanziatori si fidino di noi. E' già stata sbloccata la prima campagna (tre libri di avventure con una fantastica descrizione della capitale De-Shamod e nuovi mostri), degli utili accessori come il mazzo delle carte dei PE, dei dadi personalizzati, uno Schermo del GM e una mappa del mondo. Inoltre siamo vicini a sbloccare il "Character Notebook", una nuova serie di avventure che esplorerà altre zone del mondo e, forse, anche delle opzioni di gioco avanzate per GM e giocatori. Vogliamo anche arricchire il manuale e renderlo più bello, sia con le immagini che con i contenuti. EGG: Il mio amico Christopher Robin Negelein mi ha parlato del vostro Kickstarter e del suo ruolo. Cosa deve creare di preciso per il Monte Cook's Diamond Throne GDR? ILARIA: Christopher è stata una fantastica aggiunta per Diamond Throne. Ha immediatamente mostrato interesse e coinvolgimento nel progetto, aggiungerlo al team è stato naturale. Christopher verrà coinvolto nella terza e ultima parte della trilogia di avventure di cui parlavamo in precedenza, dove verrà rivelato uno dei segreti della città di De-Shamod. Siamo certi che ci sorpenderà con la qualità del suo materiale e la creatività che contraddistingue i suoi prodotti. Ma sappiamo come valorizzare il suo talento e siamo sicuri che il suo contributo verrà esteso ad altri lavori. EGG: Siete una casa editoriale internazionale, che lavora anche fuori dall'Italia. Che cos'altro avete pubblicato? Su cosa lavorerete dopo il Monte Cook's Diamond Throne GDR? ILARIA: Abbiamo lavorato su molti progetti, come quelli con la Malhavoc Press e tutti i prodotti della linea della Monte Cook Games (Numenera, The Strange, Cypher System), oltre che con la Green Ronin, la Free League, la Schwalb Entertainment e altri partner internazionali. EGG: Ti sono molto grato per avermi concesso del tempo per discutere di questo progetto. Dove possono trovare delle informazioni i fan interessati a partecipare al Kickstarter e al gioco? ILARIA: Potete andare sulla pagina Facebook Here Be Dragons e su quella del Monte Cook’s Diamond Throne RPG, il nostro sito e seguirci su Twitter e Instagram. "Stiamo dando una nuova vita a Diamond Throne, l'acclamata ambientazione di Monte Cook, usando un suo sistema basato sul Cypher System" Link all'articolo originale: https://www.enworld.org/threads/monte-cook’s-diamond-throne-rpg-an-interview-with-ilaria-gaia-russo.675040/1 punto
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Parliamo di Diamond Throne GdR con Ilaria Gaia Russo
Ed anche perchè la OGL della 5a, a differenza di quella della 3a, non permette di realizzare manuali core completi come quelli della versione 3a e 3.5 di Diamond Throne.1 punto
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Retrospettiva: Generazione delle Caratteristiche (Parte 1)
Esistono molti modi per generare le caratteristiche dei personaggi di D&D, alcuni basati su tiri di dado e altri che non li lanciano affatto. I metodi per la creazione dei personaggi sono cambiati nel corso degli anni, dato che il gioco stesso si è evoluto. Nel corso delle edizioni di D&D sono inoltre cambiati i valori stessi generati con questi metodi, anche dal punto di vista delle regole. Con l’avvento di D&D 3E, il focus delle regole si è spostato dai punteggi di caratteristica veri e propri ai bonus derivanti da tali punteggi. Si avvertiva già un bisogno crescente di usarli anche nelle precedenti edizioni, dato che non vi erano elementi di gioco che chiamassero in causa direttamente i punteggi di caratteristica. I bonus (attribuiti da punteggi di caratteristica superiori alla media) o le penalità (attribuiti da punteggi di caratteristica inferiori alla media) di caratteristica, ovvero i modificatori che derivano dalle caratteristiche, sono invece sempre stati ampiamente utilizzati. In futuro, magari una nuova edizione potrebbe persino eliminare del tutto i punteggi di caratteristica decretandoli come inutili, o potrebbe anche tornare indietro sui suoi passi cercando di renderli più significativi, facendoli cioè utilizzare direttamente e più frequentemente. Considerato il loro ruolo tradizionale nel gioco, potrebbero semplicemente restare così come sono. Ciò che probabilmente continuerà a cambiare sono i diversi modi in cui questi punteggi potranno essere inizialmente generati. Infatti, questo costante cambiamento non ha di certo rallentato il suo corso a causa di altri cambiamenti avvenuti nel gioco. Questo articolo è stato scritto quando la 5a Edizione di D&D è stata localizzata in italiano e sta diventando sempre più famosa nel nostro Paese, ma le prospettive storiche e i metodi qui forniti possono ancora essere utili a coloro che cercano metodi alternativi per generare tali punteggi. Per come sono state progettate le edizioni dalla 3E in poi, non vi è alcuna differenza pratica tra i punteggi pari e il numero dispari immediatamente successivo. Quindi, per esempio i punteggi 16 e 17 sono funzionalmente identici, dato che entrambi conferiscono un bonus di +3. Le versioni precedenti soffrivano di una “inflazione delle statistiche”. Cioè, per ottenere dei bonus dalle statistiche, TUTTI i punteggi dovevano essere piuttosto alti, generalmente 15 o più. Poiché il tipico approccio allo stile di gioco nel lungo termine è cambiato con le edizioni, si è preferito elaborare un metodo di generazione dei personaggi che desse ai giocatori punteggi più alti. In AD&D (1E/2E) in particolare, non era utile ottenere molti punteggi di caratteristica all’interno dell’intervallo di punteggio compreso tra 8 e 14, perché tale risultato sarebbe stato funzionalmente e meccanicamente privo di significato in gioco (cioè non apportavano benefici o svantaggi). Nella 3E qualsiasi punteggio superiore a 11 fornisce un bonus senza aver bisogno di avere punteggi almeno pari a 15, e l’estremità inferiore della scala è stata portata verso l’alto di modo che soltanto un punteggio minore a 10 conferisca una penalità. Ciò significa che vi è una maggiore gamma di punteggi che fornisce benefici, quindi è necessario porre meno l’accento sulla necessità di ottenere punteggi veramente alti. Tuttavia, poiché la soglia per le penalità è stata sollevata allo stesso modo in cui la soglia per i bonus è stata abbassata, è diventato ancor più desiderabile avere punteggi che non siano mai inferiori alla “media”. Nello stesso momento in cui ci si era concentrati a porre in gioco una maggiore attenzione ai bonus, era anche aumentata la probabilità che i personaggi avessero delle penalità. Non si può porre abbastanza enfasi su questi cambiamenti quando si confronta, tra prima e dopo la 3E, il modo in cui le persone cercavano di generare i punteggi di caratteristica. Utilizzando una curva di probabilità costruita su 3d6, le probabilità di ottenere un punteggio che fornisse un bonus in AD&D erano soltanto del 10% circa. Ci voleva quindi parecchia fortuna ad ottenere un punteggio che forniva un bonus in generale, non parliamo poi dell'ottenere un punteggio veramente alto e, quindi, un bonus sostanzioso. Usare i migliori 3 tiri su 4d6 era un metodo migliore, in quanto si poteva essere ragionevolmente sicuri di ottenere almeno un punteggio con un bonus, ma non si otteneva ancora una gamma di punteggi davvero ideale e coerente, tranne che con tiri di dadi un po’ insoliti. In 3E, usando i migliori 3 tiri su 4d6 come metodo predefinito, le probabilità che un dato punteggio fornisca un bonus supera il 50%, ma va tenuto da conto che anche le probabilità di ottenere una penalità sono quasi uguali. Anche se spesso la cosa viene trascurata, vale la pena menzionare che la 3E esplicita l’esistenza di una “soglia minima”: essa consente (prima di qualsiasi aggiustamento dovuto alla propria razza) di tirare nuovamente i dadi se, sommando tutti i modificatori di caratteristica, non si ottiene un totale di almeno +1 oppure se non si è ricevuto nemmeno un punteggio superiore a 13. Bisogna prendere con le pinze le dichiarazioni aneddotiche su quale metodo - QUALSIASI metodo – sia il migliore. È difficile che ciò che qualcuno preferisce corrisponda alla preferenza di tutti, dato che abbiamo tutti gusti diversi e priorità diverse. Alcuni apprezzano un'equità di base tra tutti i personaggi in fase di creazione; alcuni preferiscono i risultati casuali; alcuni vogliono accontentare i giocatori in ogni capriccio in fase di creazione dei personaggi; alcuni vogliono invece sfidare la creatività dei giocatori ponendo limitazioni; alcuni DM non si preoccupano affatto dei punteggi alti nel loro gioco, mentre altri li disprezzano e li temono (giustamente o erroneamente); e alcuni hanno nientedimeno a che fare con giocatori che imbrogliano. Come giocatore, personalmente mi diverto a tirare i dadi per generare i personaggi. È DIVERTENTE. Questo è probabilmente correlato al fatto che diventa una specie di gioco d’azzardo. È divertente quando si “vince” ottenendo diversi tiri alti. Ma molto spesso per arrivare a quei tiri bisogna sopportare una lunga serie di risultati davvero mediocri e poco eccitanti, e questo è un lato negativo intrinseco nella casualità di quell’approccio. Non c’è qualcosa che - riguardo ai metodi che prevedono il tiro di dadi - rimanga adeguatamente casuale, ma fornisca la stessa consistenza dell'assegnazione di punteggi pregenerati (almeno per me). Tuttavia, i metodi non casuali sono (per me) sterili, poco interessanti e in realtà mi sembra promuovano una certa stagnazione della creatività e restringango il concetto di ciò che è “giusto” ed equo. C’è sicuramente tanto altro da dire riguardo a vari aspetti di design/teoria del gioco che si trovano dietro ai metodi, ma questo non è il mio intento in questi articoli. Invece elencherò semplicemente i metodi ufficiali di creazione dei personaggi che sono esistiti durante la storia del gioco nelle sue diverse incarnazioni. I metodi sono in blu e i miei commenti in merito sono in testo nero, immediatamente sotto. Qualsiasi commento sull’utilità dei vari metodi è irrimediabilmente soggettivo e in gran parte aneddotico, in quanto queste opinioni sono basati sulle esperienze personali. Non sono un esperto di statistica ed è giusto ripeterlo: ciò che voglio io dal gioco e dalla generazione del personaggio NON è la stessa cosa che chiunque altro potrebbe desiderare o necessitare. Ho eliminato molti dei commenti che avevo inizialmente inserito nella prima scrittura visto che persino io mi sono reso conto che sarebbero stati piuttosto discutibili, dati i miei pregiudizi espliciti e la mancanza di esperienza statistica. Tuttavia vi avviso che parte delle mie opinioni e riflessioni traspare ancora dal testo. L’utilità di questa visione d’insieme, in ogni caso, consiste nel dare alle persone uno spettro VERAMENTE ampio di metodi creativi per la generazione dei personaggi, vecchi e nuovi, che non sono frutto delle le mie opinioni. Quando si esaminano vari metodi da una prospettiva storica, essi DEVONO essere inseriti nel contesto del sistema di regole in cui sono stati inizialmente proposti e ho quindi cercato di rendere chiaro quel contesto. L’impatto dei vari metodi nella 1a Edizione ha avuto implicazioni MOLTO diverse rispetto alla 3E o 4E, perché gli stessi punteggi di caratteristica hanno dei valori di bonus veramente diversi - e i valori dei bonus a loro volta hanno un impatto differente nei diversi regolamenti in cui appaiono. I metodi che funzionano bene in AD&D potrebbero quindi non essere altrettanto adeguati in 3E/4E. Basic D&D (di Eric Holmes) L’unico metodo menzionato è quello di tirare 3d6 per ogni caratteristica, sommarli, e trascrivere in ordine il punteggio ottenuto. Si scrive il risultato totale del lancio accanto alla caratteristica, nel momento in cui lo si ottiene. Sono permessi alcuni aggiustamenti dopo che quei punteggi di base sono stati trascritti, ma solo tramite un sacrificio iniquo di una specificata caratteristica in favore di un’altra, e questo dipende dalla classe scelta. Ad esempio, gli utilizzatori di magia potrebbero sacrificare diversi punti di Forza per ottenere più punti in Intelligenza ad un prezzo di 3:1, mentre i guerrieri potrebbero sacrificare 3 punti di Saggezza per 1 punto di Forza o 2 punti di Intelligenza per 1 punto di Forza, e così via. Costituzione e Carisma non possono essere modificati, e la Destrezza non può essere ridotta. Ora questo può sembrare un metodo duro e intransigente, e francamente lo è sul serio. Possiamo essere tolleranti con i creatori solo perché il gioco nel suo insieme era ancora qualcosa di totalmente nuovo. Nessuno aveva ancora capito cosa fosse e cosa potesse diventare. Sembra sia stata data poca considerazione alle reali implicazioni meccaniche del gioco. Questo iniziale metodo, ad esempio, ignora completamente la concezione che ad un giocatore che desidera impersonare un guerriero debba essere CONSENTITO di giocare un guerriero, e quindi dovrebbe essere messo in condizioni di avere punteggi di caratteristica che supportano in primo luogo l’essere un combattente decente, piuttosto che dover fare sacrifici ex-post per recuperare un guerriero decente, dovendolo trascinare fuori da una disposizione forzata di statistiche che hanno dettato il contrario. Questa è un’attitudine che persisterà, almeno in parte, fino alla 3E. Eppure esso FUNZIONAVA, considerato il sistema di meccaniche basato su OD&D in cui questi personaggi avrebbero operato. Per i giocatori delle edizioni più recenti esso è incredibilmente semplice. Ci sono solo tre tipi di bonus effettivi per i punteggi di caratteristica: In primo luogo, è richiesto un alto punteggio nel requisito primario: il requisito primario è l’abilità considerata chiave per la classe, è più importante delle altre restanti caratteristiche. Prima di tutto esso concede un bonus ai punti esperienza, mentre al contrario un requisito primario basso implica una penalità ai punti esperienza (!). In secondo luogo, una Costituzione superiore a 14 concede un bonus di punti ferita che arriva fino a +3/dado se si ottiene un 18 (un punteggio inferiore a 7 è una penalità di 1 PF/dado); E infine, una Destrezza di 13 o superiore conferisce un +1 agli attacchi con proiettili, con 8 o meno invece si avrà una penalità di -1. Questi sono tutti i bonus che è possibile ottenere tramite le caratteristiche. Un’alta Forza non fa guadagnare bonus in mischia. Un’alta Saggezza non fa guadagnare incantesimi aggiuntivi da chierico. Quindi, anche se il metodo di generazione delle caratteristiche era abbastanza drastico e severo (se viene visto in chiave moderna) POI nel contesto delle regole i punteggi contavano pochissimo dato che c’erano veramente pochi bonus da guadagnare. Un combattente con una bassa Forza era sistematicamente poco diverso da un combattente con un’alta Forza. Non ho mai letto, né tanto meno giocato, le pubblicazioni successive del set di regole Basic / Expert / Companion / Master / Immortals, ma da quanto ho capito il metodo di creazione del personaggio in realtà non è cambiato molto (tranne forse che per i bonus concessi). Erano 3d6, da trascrivere in ordine, e che venivano dopo modificati un poco per cercare di recuperare qualcosa laddove possibile, magari andando contro la classe suggerita dai punteggi più alti ottenuti. Advanced Dungeons & Dragons (1a Edizione) 1° Metodo: Somma i migliori 3 risultati derivanti dal lancio di 4d6, e distribuiscili come desideri. Questo è il metodo standard, ed è stato infatti utilizzato per molti anni nella maggior parte delle partite che io ho giocato, da giocatore e da DM. Probabilmente è il metodo più semplice, più veloce e quello che produce i migliori risultati nel complesso, anche tenendo da conto diverse edizioni del gioco. Mentre con questo metodo si ottengono ancora un sacco di personaggi atipici, le cose in generale funzionano bene, se si aggiunge un po’ di pazienza da parte del giocatore, e/o una certa volontà da parte del DM di consentire di ripetere i lanci per ottenere un personaggio più accettabile. Tuttavia, anche in questo caso dobbiamo inserire il metodo nel contesto storico. AD&D ha introdotto l’idea di dover qualificarsi per entrare in una determinata classe in base a dei punteggi minimi di caratteristica. Sebbene questi e altri nuovi metodi di generazione dei personaggi permettessero la completa libertà di distribuire a piacere i punteggi dopo che erano stati lanciati i dadi, i punteggi necessari come prerequisito per qualificarsi in una determinata classe erano a volte ridicolmente alti e non erano nemmeno inseriti nell’area in cui quest’ultima aveva davvero bisogno di avere un punteggio elevato, dato il ruolo che avrebbe ricoperto. Il mancato raggiungimento di punteggi elevati in caratteristiche chiave ha portato più volte a personaggi che potevano essere ALTAMENTE inefficienti rispetto ad altri personaggi della stessa classe. Infatti, non bastava solo ottenere dei punteggi alti nelle caratteristiche chiave per accedere alla classe. Ad esempio, un paladino richiede un 17 in Carisma per qualificarsi come tale: se, però, questo è il punteggio più alto che il giocatore si ritrova, dovrà giocare un paladino con un’abilità in combattimento gravemente compromessa rispetto a un guerriero che sarebbe stato libero di piazzare un 17 in Forza (una caratteristica chiave per un personaggio da combattimento in mischia). Associare tutti i bonus a punteggi molto alti, ha inoltre comportato il fatto che avere molte caratteristiche elevate è diventata una cosa ancora più importante rispetto all'ottenere uno o più livelli in una classe! Questa è stata una cosa doppiamente vera per i guerrieri, perché AD&D ha introdotto anche il concetto di Forza eccezionale. Se un personaggio che voleva interpretare un guerriero otteneva dai dadi un 18 e lo collocava in Forza, automaticamente faceva un ulteriore tiro con i dadi percentuali per la Forza eccezionale (che perciò, era nota anche come Forza percentuale per coloro che non avevano familiarità con la 1E). Era un allargamento della “normale” tabella dei bonus di Forza. I bonus per i tiri per colpire e quelli dei danni dati dalla Forza eccezionale erano semplicemente ed “ESTREMAMENTE” fuori scala rispetto agli altri punteggi di caratteristica e rispetto a una Forza “normale”, quindi sembrava davvero ingiusto vedere contemporaneamente nella stessa squadra un combattente con Forza eccezionale e un altro senza di essa. A meno che uno non si occupasse di combattimento corpo a corpo e l’altro si concentrasse sulle armi a proiettile, il combattente con la Forza più bassa era quindi irrimediabilmente surclassato, ed era veramente comune vedere un certo grado “comprensibile” di gelosia. Come se ciò non bastasse, AD&D ha anche introdotto dei punteggi di caratteristica razziali minimi e massimi, impedendo teoricamente a un giocatore di interpretare non solo la classe, ma anche la razza che desiderava. Infine, AD&D ha introdotto anche i livelli massimi raggiungibili per i personaggi con una determinata combinazione razza/classe. Si potrebbe ad esempio essere un guerriero nano, ma in tal caso non è permesso superare il 9 ° livello - e bisogna anche avere un 18 in Forza. In molti casi ai PNG erano date limitazioni anche maggiori. Inutile dire che questa combinazione restrittiva di circostanze ha ispirato moltissime modifiche e sperimentazioni con i metodi di generazione dei personaggi, che hanno cercato di eliminare o almeno aggirare gli ostacoli. Nella mia personale esperienza posso dire che la maggior parte di queste restrizioni in AD&D erano state semplicemente ignorate da quasi tutti, o per lo meno si è cercato spudoratamente di aggirarle o di ridurre il loro impatto con varie houserules più permissive. Era opinione del regolamento base (un punto di vista sostenuto con forza, ma poco efficacemente nel corso degli anni dati vari annunci ufficiali) che tutto questo servisse a mantenere una sorta di equità e condizioni paritarie, e che i personaggi obbligati a soddisfare tutti i requisiti necessari erano quelli più potenti e che quindi sarebbero dovuto essere più rari. L’idea era che date le morti dei personaggi abbastanza frequenti bisognava generarne sovente di nuovi, e con campagne che duravano da diversi anni si manteneva l’equilibrio rendendo tali personaggi poco frequenti, una visione rara, e ci si aspettava che i giocatori fossero contenti di giocare dei personaggi di cui potevano soddisfare i requisiti. Come dicevo in precedenza, è a causa di tutte quelle restrizioni e ostacoli esistenti in AD&D 1E che vari metodi di generazione cominciano davvero a diffondersi, piantando i semi di mutevoli concetti su come il gioco potrebbe e dovrebbe essere affrontato. C’era anche il desiderio di voler trovare una via di mezzo tra il non violare le “regole” e l’essere effettivamente in grado di giocare come si vorrebbe. A livello ufficiale non ci fu nessun ripensamento sulla vecchia opinione in merito alle regole, nessuna ammissione sul fatto che potessero magari essere eccessivamente restrittive, se non addirittura di ostacolo. Questa ideologia continuerà anche nel corso della 2E, fino al 2000 e al rilascio della 3a Edizione. 2° Metodo: Tira dodici volte 3d6, prendi i migliori 6 punteggi e sistemali come desideri. Un tiro di 3d6 di per sé ha una scarsa probabilità di ottenere punteggi sufficientemente alti da poter effettivamente ottenere i bonus in AD&D (vi è circa il 10% di probabilità di ottenere un risultato pari o superiore a 15), ma ci sono probabilità ancora maggiori di ottenere una penalità (vi è circa il 17% di probabilità di ottenere un risultato pari o inferiore a 7). Tirare dodici volte e tenere i sei migliori risultati, invece che semplicemente tirare sei volte, aiuta ad eliminare questa grande scocciatura. 3° Metodo: I punteggi vengono tirati e trascritti in ordine. Vengono tirati sei volte 3d6 per ogni caratteristica e viene mantenuto il punteggio più alto per ogni caratteristica. Questo metodo produce generalmente risultati migliori, consentendo di ottenere punteggi più alti, e supera la pesante probabilità di una penalità conferita da un dato tiro di 3d6. Comunque, è molto probabile che il personaggio sia poco adatto, se non addirittura non idoneo per la classe che il giocatore vorrebbe interpretare. Inoltre non certo è un metodo efficiente visto che richiede ben trentasei tiri e che solo un sesto di questi risultati verrà poi realmente utilizzato. Sembra di non smettere mai di tirare dadi e questa percezione aumenta, se ci si ritrova a volerli tirare di nuovo per un qualsiasi motivo. Il punteggio più basso di un personaggio potrebbe essere nuovamente la Destrezza, e se il giocatore avesse voluto interpretare un ladro (o se il gruppo aveva disperatamente bisogno di un ladro) il metodo di generazione dei punteggi di caratteristica va ad ostacolare questa volontà/necessità. Questo è un problema generale dei vari metodi che prevedono di “trascrivere in ordine”: si finisce a tirare svariate serie di punteggi di caratteristica, fino a quando non si ottiene una serie di numeri che crei un personaggio ragionevolmente appropriato alla classe che si desidera. 4° Metodo: I punteggi vengono tirati e trascritti in ordine utilizzando 3d6. Sono generate dodici serie di questi punteggi e il giocatore sceglie quella che preferisce di più. Potendo scegliere tra 12 serie diverse il giocatore è quasi certo di trovare una serie di buoni punteggi - il problema è che è ancora più improbabile che questi punteggi siano collocati in modo da permettere al giocatore di poter diventare un buon candidato per la classe che desidera. Peggiora rispetto al 3° Metodo perché richiede ben 72 tiri di dado, e solo 6 punteggi saranno realmente utilizzati, oltre al fatto che può ancora capitare troppo facilmente di non riuscire a produrre una serie adeguata di punteggi che soddisfino i requisiti di una specifica classe. Sembra quasi che un’alternativa fattibile sia semplicemente quella di generare in continuazione personaggi, finché non si ottiene un insieme di punteggi che piace al giocatore - indipendentemente dal tempo impiegato. 5° Metodo (da Arcani Rivelati): Usato (presumibilmente) solo per i personaggi che appartengono alla razza umana, il giocatore sceglieva la sua classe e quindi consultava una tabella che indicava quanti d6 tirare per ogni data caratteristica. Il totale più alto da cui si cominciava era pari a 9d6 (bisognava prendere i 3 migliori tiri), e man mano questa riserva diminuiva di un dado alla volta (8d6, 7d6) per ogni ulteriore caratteristica fino ad un minimo di 3d6. Chi è attento noterà che i punteggi di caratteristica sono 7, non 6. Questo perché Arcani Rivelati aveva introdotto anche la caratteristica detta Bellezza (Comeliness), che isolava il puro aspetto fisico dal Carisma e questo metodo presumeva che fosse utilizzata. Inoltre, se il personaggio non soddisfaceva i requisiti di una classe che desiderava, i suoi punteggi sarebbero stati aumentati fino al minimo necessario per farne parte. Questo metodo sembrava essere una risposta (e la presa di coscienza) di come i requisiti nei punteggi venissero visti da molti giocatori per quello che erano realmente: uno spiacevole disturbo, e non un reale fattore di bilanciamento. Questo metodo garantiva che, in un modo o nell’altro, un personaggio potesse appartenere alla classe desiderata dal giocatore (anche se ovviamente bisognava essere un Umano, il che significava non poter ancora scegliere sia la classe che la razza preferite ed avere la garanzia “ufficiale” che tale combinazione potesse funzionare). Il principale svantaggio di questo metodo è che produce un elevato numero di personaggi che sono un pelo TROPPO ottimizzati (9d6 in effetti sono molti dadi!). E i personaggi che vengono generati sono spesso personaggi cloni - ogni ladro umano assomiglia molto ad ogni altro ladro umano, perché la tabella è irrimediabilmente sbilanciata non soltanto verso dei punteggi più alti, ma anche con punteggi massimi in determinate aree. Crea davvero dei super-personaggi, e mi sento in obbligo a condividere un aneddoto su questo sistema. Quando avevamo usato questo sistema per la prima volta, c’era stato un giocatore che aveva frainteso il modo in cui doveva essere usato. Non ha preso i 3 dadi migliori tra suoi tiri, li ha sommati tutti insieme. Eppure, il suo personaggio era ANCORA un poveraccio senza speranza con diversi punteggi a una sola cifra e i suoi unici punteggi buoni (appena al di sopra della media) erano posizionati in categorie inutili per la classe che aveva scelto. Ciò dimostra che se non si sta utilizzando uno dei sistemi che garantiscono un'equità fissa, bisogna comunque avere delle soglie di tolleranze. E al tempo stesso essere ancora disposti a consentire di ritirare, laddove un personaggio, nonostante rispetti i requisiti minini, viene comunque surclassato dagli altri personaggi nelle caratteristiche. Advanced Dungeons & Dragons (2a Edizione) 1° Metodo: Tira 3d6, in ordine, una volta per ogni punteggio di caratteristica – nessun aggiustamento (tranne che per la razza) o spostamento di punteggi. Questo è il metodo più folle, duro e intransigente mai concepito. Lo chiamo il metodo “Uomo d’Acciaio”. È praticamente sicuro che si otterranno pochi o addirittura nessun bonus, e statisticamente la 2E creerà più spesso dei personaggi con più penalità che bonus! Dato che in AD&D esistono spesso requisiti per qualificarsi in una determinata classe in caratteristiche ulteriori rispetto a quelle che potrebbero essere effettivamente utili a tale personaggio, questo è un metodo eccessivamente restrittivo. È semplice ed è veloce, ma è anche veramente draconiano (nel vero senso della parola), in quanto non vi è alcuna spiegazione sul perché le caratteristiche alte dei personaggi – cioè le statistiche che ottengono i bonus - dovrebbero essere così rare. Solo una fortuna eccezionale consente di ottenere dei punteggi ragionevoli per il personaggio che si desidera. La maggior parte delle volte si hanno poche scelte sulla classe che il personaggio intraprenderà e bisogna lanciare di nuovo i dadi MOLTE volte. Le classi che richiedono delle caratteristiche molto alte, come Ranger e Paladini, sono così improbabili da ottenere da non meritarsi nemmeno di essere considerate come una possibilità - sarebbero eventi veramente anomali (e questo presuppone che il giocatore in questione voglia e scelga automaticamente una determinata classe quando ne soddisfa i requisiti). Va sottolineato che anche la Guida del Dungeon Master della 2E rilevava i gravi inconvenienti dei vari metodi di generazione. I punteggi che erano abbastanza alti da ottenere bonus (15+) erano ancora considerati “eccezionali”. Cioè, da un punto di vista ufficiale, la maggior parte dei personaggi non doveva essere in grado di ottenerli! Il testo della Guida del Dungeon Master sembrava suggerire anche che la ricerca del miglior arrangiamento possibile dei punteggi e il maggior numero possibile di bonus dovevano essere SCORAGGIATI. La teoria (almeno secondo l’idea ufficiale) supponeva che i giocatori dovevano essere soddisfatti di aver ottenuto punteggi mediocri e di giocare con personaggi poco desiderabili, o che l’immaginazione dovesse sopperire completamente ai desideri logici e naturali di cercare sempre di ottenere il massimo da tutto quello che si può ottenere, o che fosse ingiusto permettere ai giocatori di interpretare la classe e la razza del personaggio che volevano, piuttosto che quello che potevano/dovevano giocare considerato quello che avevano ottenuto. I giocatori dovevano sempre accettare ciò che avevano ottenuto al fine di mantenere le cose funzionali ed eque. Tuttavia nella pratica questo non è mai accaduto, e TUTTI lo sapevano. Eppure quella era sempre la prospettiva ufficiale delle regole e nulla avrebbe cambiato l’asserzione proclamata da chiunque come “ufficiale” nonostante questa fosse, di fatto, palesemente ingenua e irritante. Gli ultimi periodi della 2E, almeno non furono più così stressanti come quelli di una volta. Si capì e si accettò, almeno in modo semi-ufficiale, che i limiti imposti nella generazione delle caratteristiche venivano pesantemente aggirati, ma se ci si trovava con le spalle al muro essi venivano comunque presentati come sacre scritture, almeno fino a quando le regole della 3E non furono pubblicate. 2° Metodo: Tira 3d6 due volte e in ordine per ogni caratteristica, mantenendo il migliore tra i due tiri senza ulteriore possibilità di riordinarli. Come la maggior parte dei metodi della 2E, qui viene trascurata la probabile situazione in cui non si entrava in possesso dei requisiti richiesti dalla classe desiderata. 3° Metodo: Tira sei volte 3d6, e disponi ciascun risultato come desideri. Questo metodo sembrerebbe riconoscere, seppur in maniera tacita, che ai giocatori dovrebbe essere permesso di giocare la classe del personaggio da loro desiderata, senza dover essere meramente soddisfatti di ciò che ottengono con i metodi già visti. Ma sono comunque solo 3d6, quindi i punteggi alti sono sempre molto rari e resi incredibilmente potenti quando avvengono. I personaggi decisamente pieni di difetti sono ottenuti frequentemente, i personaggi realmente buoni invece non vengono ottenuti abbastanza di frequente, e il resto dei personaggi ottenuti sono noiosamente nella media. 4° Metodo: Tira dodici volte 3d6, prendi i migliori 6 punteggi e sistemali come desideri. Questo è un metodo identico al II° Metodo della 1E. 5° Metodo: Somma i migliori 3 risultati derivanti dal lancio di 4d6, e distribuiscili come desideri. È identico al I° Metodo della 1E. 6° Metodo: Ogni caratteristica parte con un punteggio minimo pari a 8. Tira 7 dadi e aggiungi i risultati alle statistiche come desideri. Nessun punteggio può essere superiore a 18 e il valore intero di qualsiasi dado deve poter essere aggiunto. Ad esempio, se hai due 6 non puoi aggiungere entrambi al punteggio base di 8 e sfruttare i 2 punti extra per ottenere un 18. Un 18 è possibile ottenerlo solo con una combinazione di dadi che aggiunge valori sino ad un massimo di 10. Questo è in realtà un metodo piuttosto decente. Dà al giocatore un grande controllo sul personaggio finale, forse più del 5° Metodo (o del 1° Metodo della 1E) e penso che sia persino probabile che un personaggio possa qualificarsi in classi come il Paladino senza essere completamente sbilanciato. Elimina tutte le possibilità di ottenere tiri veramente bassi grazie al fatto che si possiede un punteggio minimo superiore a quello che prevede una penalità. In effetti, l’unico modo per avere una penalità è quello di fare un aggiustamento in negativo per via della razza ad un punteggio minimo. Raramente ci si vedrà una combinazione che non consentirà di avere almeno un 17 o un 18 su un punteggio. TUTTAVIA, ottenere un 17 o 18 sembra portare alla probabile conseguenza che gli altri punteggi verranno drasticamente ridotti e finiranno nella gamma di punteggi 8-10. Inoltre, non avendo la possibilità di ripetere il tiro, molto spesso questo crea personaggi estremamente nella media, con punteggi non superiori a 13 o 14 (che, nuovamente, in AD&D significa niente modificatori) se non si cerca di ottenere un punteggio veramente alto. Inoltre, come con tutti i metodi “sistemare/costruire per soddisfare”, si ottengono inevitabilmente personaggi cloni, noiosi, e soggetti a ottimizzazioni numeriche. Alcune caratteristiche diventano statistiche “inutili” (“dump stat”) perché sono del tutto irrilevanti rispetto alle funzioni predominanti che vengono suggerite per la classe giocata. A meno di non essere un giocatore di ruolo MOLTO convinto e devoto, la tentazione di ottimizzare i propri tiri è enorme e irrefrenabile, e questo è un problema degno di nota. Advanced Dungeons & Dragons (2.5e) Player's Option: Skills & Powers 7° Metodo: Un totale di 75 punti può essere diviso tra i 6 punteggi di caratteristica, nessuno può essere inferiore a 3 o superiore a 18. Anche se questo tipo di metodo è il simbolo dell’imparzialità, è anche il paradigma dell’ordinarietà. Senza nessun fattore casuale, in genere tutti gli spadaccini avevano caratteristiche simili a quelle di ogni altro spadaccino, ogni mago era simile a ogni altro mago. Questo metodo rende il processo di generazione dei personaggi equo ma sterile, e per questo motivo non mi convince (così come accade con il metodo effettivamente identico chiamato "Acquisto Punteggi Standard" nella 3E). Si rischia di essere tentati dalla possibilità di ottimizzare e non è divertente quanto tirare una certa quantità di dadi. 8° Metodo: 24d6 – non da tirare – devono essere distribuiti tra i punteggi di caratteristica. Ognuna deve avere assegnati almeno 3d6, e non più di 6d6. I dadi vengono quindi tirati, e se tiri 4d6, 5d6 e 6d6 prendi i 3 migliori risultati derivanti dal lancio dei dadi. I risultati sono trascritti nell’ordine assegnato. Il problema di questo metodo è che, mentre sembra un poco più probabile ottenere statistiche migliori per le abilità appropriate, è ancora un metodo casuale in modo poco funzionale. L’assegnazione di un numero minore o maggiore di dadi ha un effetto troppo limitato sul risultato finale perché valga la pena usare questo metodo. (Vedi il mio aneddoto sul 5° Metodo di Arcani Rivelati, dove anche con 9d6 occasionalmente si ottenevano risultati a una sola cifra; era una cosa rara e stupefacente, ma chiaramente era ancora un problema che poteva occasionalmente presentarsi). Potrebbe capitare di rimanere bloccati con personaggi mal organizzati e non desiderabili, come guerrieri con una Forza pari a 10 ma con 18 in Saggezza nonostante si sia scelto di assegnare alla caratteristica Forza ben 6d6, mentre solo 3d6 a Saggezza. E ancora si possono avere problemi con i requisiti richiesti per la razza o la classe che si desidera. 9° Metodo: Tiri 2d6 e il risultato viene confrontato con una tabella che ti indica quanti punti hai da spendere per i tuoi punteggi di caratteristica e il massimo punteggio che ogni caratteristica può avere. La tabella è alquanto ponderata, in modo che i risultati medi consentano di avere 74 punti da spendere, ma potrebbero limitarti ad avere un 17 come punteggio più alto; un risultato pari a 2 ti consentirebbe di distribuire solo 68 punti ma ti permette di avere massimo un 18 come punteggio più alto, mentre un risultato pari a 12 ti consentirebbe di distribuire 80 punti ma ti permette di assegnare un massimo di 15 per ogni punteggio. Questo metodo non è migliore del 7° Metodo e in un certo senso è anche peggiore, perché può ANCORA impedire di giocare la classe che si desidera giocare, se si è limitati ad avere al massimo un punteggio di 15 laddove si ha bisogno di almeno un 17 per qualificarsi in una determinata classe. In sostanza si sta tentando di costringere i giocatori a creare personaggi diversi, ma non ci si preoccupa palesemente di quali punteggi potrebbero aver bisogno i giocatori per il tipo di personaggio che vogliono realmente interpretare. Inoltre, prende l’unico vero vantaggio del 7° Metodo (uguaglianza assoluta del potenziale spendibile per i punteggi di caratteristica) e lo getta alle ortiche. Quindi, viste le complicazioni aggiuntive, questo metodo non è consigliabile. 10° Metodo: 75 punti personaggio sono divisi come desideri tra i punteggi di caratteristica, ma i punteggi eccezionali di Forza devono essere acquistati ad un prezzo del 10% per ogni punto personaggio. Combina il 7° Metodo con il desiderio di mantenere esplicitamente sotto controllo la Forza eccezionale. Tuttavia non ha altri vantaggi e mantiene gli stessi svantaggi del 7° Metodo. Sottolinea inoltre l’effetto sproporzionato di una Forza eccezionale in TUTTI i metodi proposti in AD&D. Nota che riguarda tutti i metodi sopra esposti Alcuni degli inconvenienti di questi metodi scompaiono se essi sono usati in D&D 3E, dove non ci sono punteggi minimi/massimi per la razza, non c’è bisogno di soddisfare requisiti minimi in determinati punteggi per appartenere a una classe, e inoltre non esiste il concetto che un punteggio di 18 possa diventare “eccezionale”. Alcuni potrebbero addirittura essere metodi abbastanza validi e coloro che sono in cerca di buoni metodi non dovrebbero trascurarli sulla base della mia valutazione riguardo le loro carenze, poiché sono contestualizzate ai sistemi di regole in cui sono stati originariamente proposti. Fonte dell'articolo: http://home.earthlink.net/~duanevp/dnd/stat_generation.htm1 punto
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Retrospettiva: Generazione delle Caratteristiche (Parte 1)
Nell’ultima campagna i PG sono stati generati con tutti 8 + 8d6, con un risultato degli 1d6 scartato. I giocatori ne sono soddisfatti, perchè hanno potuto ottenere quasi sempre le caratteristiche desiderate.1 punto
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Retrospettiva: Generazione delle Caratteristiche (Parte 1)
Interessante, ma ha il problema di essere un pò "debole", almeno rispetto al 4d6. Il 4d6 ha una media di 12,2446, col 13 come risultato più probabile. Quello che hai ricordato tu ha una media di 12,08333... periodico: Ogni d6 ha una media di 3,5; 7 dadi danno quindi una media di 7x3,5=24,5; divisi per 6 caratteristiche è una media di 24,5/6=4,08333...; 8+4,08333...=12,08333... Si potrebbe ovviare usando 8 dadi da distribuire... no? Sò che, in questo modo, la media è maggiore che nel caso del 4d6 (12,666... periodico), ma ha il difetto che la parte eccedente 18 viene persa, quindi tutto sommato sarebbe equilibrata (imho). Inoltre, partendo da una base più bassa (7? 6?), si può aumentare ulteriormente il numero di dadi da distribuire.1 punto
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Retrospettiva: Generazione delle Caratteristiche (Parte 1)
Molto ben fatto quest'articolo, apprezzo davvero anche l'aver inserito la scheda di ogni versione! Quando io e i miei amici scoprimmo D&D decidemmo la seguente regola per la generazione delle caratteristiche, che dovrebbe essere una storpiatura della regola del manuale 3.5: (3d6 x 6) x 2 Così si avevano due colonne con 6 e 6 punteggi, si eliminava il più basso ad entrambe sostituendo con un 18 e si sceglieva la serie di punteggi migliore. Onestamente non avendo più da un pezzo il manuale non ricordo quanto tutto questo fosse "regolamentare", ricordo solo che quando iniziavamo una campagna la fase di generazione delle caratteristiche era diventata un vero e proprio rituale mistico, e il procedimento descritto sopra ci fomentava come poche cose! Ahhh l'adolescenza1 punto
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Retrospettiva: Generazione delle Caratteristiche (Parte 1)
Ogni caratteristica parte con un punteggio minimo pari a 8. Tira 7 dadi e aggiungi i risultati alle statistiche come desideri. Nessun punteggio può essere superiore a 18 e il valore intero di qualsiasi dado deve poter essere aggiunto. Ad esempio, se hai due 6 non puoi aggiungere entrambi al punteggio base di 8 e sfruttare i 2 punti extra per ottenere un 18. Un 18 è possibile ottenerlo solo con una combinazione di dadi che aggiunge valori sino ad un massimo di 10. Ottimo per la 5e1 punto
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Nelle Terre Selvagge
1 puntoQuesto mese, l'Arcani Rivelati vaga nelle terre selvagge con nuovi modi per affrontare l'esplorazione all'aperto. Più tardi questo mese, su sito di D&D comparirà un sondaggio dedicato a queste opzioni. Per favore, provatele e fateci sapere nel sondaggio cosa ne pensate. Questo è Materiale da Playtest Il materiale di questo articolo è presentato allo scopo di effettuarne il playtesting e di stimolare la vostra immaginazione. Queste meccaniche di gioco sono ancora delle bozze, usabili nelle vostre campagne ma non ancora forgiate tramite playtest e iterazioni ripetute. Non sono ufficialmente parte del gioco. Per queste ragioni, il materiale presentato in questa rubrica non è legale per gli eventi del D&D Adventurers League. Arcani Rivelati: nelle terre selvagge1 punto
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Retrospettiva: Generazione delle Caratteristiche (Parte 1)
Point Buy is for pussy. Uomo d'Acciaio is for real men.1 punto
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Nelle Terre Selvagge
1 puntoNon so se sia corretto scriverlo in questo topic, o sarebbe meglio aprirne un altro, ma volevo chiedervi... Voi come gestite l'esplorazione? Utilizzate il metodo presentato da Mike Mearls, quello dei manuali ufficiali, o utilizzate delle homebrew fatte da voi (o da terzi)?1 punto
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Nelle Terre Selvagge
1 punto@Edward Volth Sì, diciamo che è il sistema che Mearls ha creato per il suo gioco personale, presentato in versione generale. In fondo, comunque, è presente uno degli esempi postati da Mearls sul suo account Twitter. @Alonewolf87 In effetti, una delle cose che volevo suggerire nel sondaggio legato a questo sistema è di pubblicare anche un sistema di generazione casuale delle mappe delle Terre Selvagge, come quello per i Dungeon pubblicato nella Guida del DM. Come sistema è carino. Mi fa un po' temere che ricompaia la spinta verso l'automatismo dell'esplorazione in stile Skill Challange (trasformare l'esplorazione in una semplice serie di prove di dado), ma sembra interessante. Mi piacciono, in particolare, l'attenzione per la mappa, il consiglio sul segnarsi le CD per le prove a seconda delle zone della mappa e la tabella per la generazione casuale della mappa da combattimento. Da un sistema dell'esplorazione, comunque, personalmente cerco un metodo che spinga non tanto verso il raggiungimento veloce di una meta, quanto che aiuti a definire meglio l'esperienza dello scoprire quel che si trova in un luogo sconosciuto e/o a sopravvivere ai pericoli presenti lungo il cammino. Come descritto proprio in questo Arcani Rivelati, credo che idealmente si possa usare il sistema del Manuale del Giocatore per il primo obbiettivo, mentre quello presentato in questo Arcani Rivelati se si desdera ottenere solo il 2°. Il rischio, però, è avere difficoltà nel convincere i giocatori a dover usare metodi diversi ogni volta, oppure trovarsi con DM che iniziano a confondere i due sistemi. Detto questo, è una decisamente valida alternativa.1 punto
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Nelle Terre Selvagge
1 punto
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Nelle Terre Selvagge
1 puntoOk finalmente un UA che a vada a sostenere un pelo il famigerato terzo pilastro. Materiale non male (anche se non perfetto), ma spero sia il punto di partenza per qualche tabella casuale di generazione di zone selvagge (e non sono un esempio sparso). Inoltre vorrei vedere più approfondita la questione del check di Navigationl, chiarita e dettaglia meglio la divisione dei compiti in un tipico gruppo in esplorazione, offerte delle idee specifiche su come far mappare ai PG le zone selvagge.1 punto
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[Capitolo 2] Il buio è vivo
0 puntiLa sciamana non è stata in grado di seguirvi. Anche se i funghi rimediano al freddo delle acque, non sa nuotare e la sua magia è pressoché inutile finché immersa. Attenderà il vostro ritorno sulla spiaggia dove avete combattuto i gamberoni: d'altra parte, senza di voi non ha alcuna chance di sopravvivere, figuriamoci di raggiungere la superficie. Aggrappati al grande corpo rettiloide di Kyrian, cominciate l'esplorazione di questa nuova parte del complesso del lago sotterraneo: un autentico labirinto dove l'acqua si fa via via più oscura, oleosa e maleodorante, e limita ancor di più la vostra capacità di vedere. Restare immersi a lungo non può portare nulla di buono e il senso di nausea che comincia a prendervi alla bocca dello stomaco ve lo ricorda costantemente. L'esplorazione è lenta, vi costringe più volte a immergervi e a trattenere il fiato per coloro che non hanno mezzi per respirare in acqua, oltre a ricorrere sovente alla luce magica per avere qualche chance di visuale. Inutile illudersi di procedere al buio completo. Dopo quasi un'ora, avete ragionevolmente mappato una buona parte del labirinto subacqueo, ma senza grosse fortune. State tornando sui vostri passi, per così dire, quando al limitare estremo del vostro campo visivo passa una massa pesciforme, delle dimensioni di un grosso squalo e dalla forma allungata, attorno a cui guizzano lunghi tentacoli. Tre occhi rossi, allineati in verticale, saettano brevemente. Difficile da afferrare restando immersi, questa presenza diventa nulla più che un'inquietante presenza invisibile quando portate le teste fuori dall'acqua, nella misera intercapedine d'aria che vi mantiene fragilmente in vita. La visione è confusa, misteriosa, terrificante, e svanisce altrettanto misteriosamente, ma non dalle vostre menti, dove una presenza antica, aliena e brutale si insedia attraverso la telepatia, vi ingombra i pensieri di incubi liquidi e scava alla ricerca dei vostri intimi desideri. Non è visibile attorno a voi, celata dalle acque oscure, ma lo potete "vedere" nei vostri cervelli: l'Aboleth che cercavate ha invece trovato voi.0 punti
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Gruppo di quattro giocatori cerca master di Roma per giocare a Curse of Strahd
Ciao a tutti, siamo un gruppo di quattro ragazzi giocatori di Roma che conoscono il gioco e cercano un master valido con esperienza nel gioco pronto a masterare seriamente curse of strahd. Solo in presenza, no online.0 punti
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Capitolo 2: Vicolo Teschio di Troll
Dopo una, decisamente, lunga discussione, venite ad una conclusione. I due fratelli aspetteranno all'esterno del teatro, gli altri tre, più avvezzi sicuramente a situazioni formali e soprattutto in possesso degli abiti adatti, vanno a ritirare i propri biglietti ed assistere allo spettacolo. Una volta terminato, andrete tutti al Portale Spalancato, sicuramente una situazione potenzialmente più pericolosa e che richiederà la presenza di tutti, nel caso la situazione dovesse scaldarsi. @Pyros88, @brunno, @Ian Morgenvelt0 punti
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