Ho da poco finito di vedere l'intera stagione e, invece, mi trovo ad avere un'opinione completamente diversa da quella di Grimorio.
La serie tv mi è piaciuta un sacco.
Ha i suoi difetti, è innegabile, ma è un prodotto di alta qualità (almeno per i miei gusti) e rimane una delle ambientazioni fantasy più interessanti tra quelle mostrate in tv negli ultimi anni. Cavill si conferma un'ottima scelta per il ruolo, a mio parere, così come l'attore che fa Jaskier (terribile il nome italiano Ranuncolo) e le attrici che interpretano Yennefer e Ciri. Molto sacrificata Triss Merigold, ma in questo caso si tratta di una scelta più che comprensibile: avendo poco spazio, gli autori hanno giustamente deciso di dare centralità al rapporto tra Yennefer e Geralt; dare maggiore spazio a Triss, come avviene nei videogiochi, significava creare una storyline ridondante che avrebbe depotenziato quella molto più importante di Yennefer.
Comprensibile anche la scelta di focalizzare questa stagione sulla presentazione dei personaggi, lasciando alla seconda stagione il compito di iniziare a svelare pienamente la storyline centrale di Geralt, Yennefer e Ciri (che non conosco, non avendo giocato pienamente al 3° gioco e non avendo letto i libri, ma so che costituisce il cuore della saga). Negli ultimi anni il pubblico si abituato - malamente a mio avviso - ad avere tutto e subito, motivo per cui si pretende che una serie tv metta in campo subito le storyline importanti senza preambolo. Poi, però, ci si lamenta che le stesse serie tv che lo fanno risultino deboli, mal scritte, noiose o poco divertenti (vedasi le critiche rivolte a Fear the Walking Dead, serie disastrosa che è risultata tale perchè ha semplicemente cercato di applicare ciò che per anni gli spettatori della serie hanno chiesto a gran voce alla AMC, lamentandosi continuamente della serie madre: più azione, più mostri, meno situazioni lente in cui costruire i PG). La prima stagione di The Witcher, dunque, fa bene a focalizzarsi sulla presentazione dei personaggi e dei rapporti che ci sono fra loro, perchè essi sono il cuore di questa storia. Affinché il mistero che li riguarda possa risultare importante, infatti, è innanzitutto necessario che gli spettatori conoscano i PG e si affezionino a loro. La serie, dunque, giustamente si prende il tempo di spiegare al pubblico chi sono Geralt, Yennefer, Ciri e tutti gli altri, e pone le basi per approfondire meglio in seguito il mistero che molti attendono. In questo modo lo spettatore medio inzierà a tenerci a quei PG e vorrà veder svelato quel mistero.
Ottime, infine, le scene di combattimento, in particolare quella della prima stagione contro la banda di Renfri. Gli effetti speciali non sono il massimo, quello è vero, ma ho visto di molto peggio: nonostante qualche sbavatura sono di buona qualità e mantengono il coinvolgimento.
Non credo sia casuale il fatto che, nonostante recensioni spesso negative sulla serie, il pubblico in giro per il mondo stia amando The Witcher. Credo, inoltre, che essa stia confermando qualcosa che già Game of Thrones aveva mostrato: il fantasy oggi risulta vendibile solo se diverso dalla sua versione classica per ragazzi. O cambia il setting (mondo contemporaneo, mix con la fantascienza, steampunk, ecc.) o deve essere trattato in maniera matura (Game of Thrones, The Witcher, Carnival Row e persino Vikings, a suo modo). I giovani oggi preferiscono i supereroi ai maghi e ai cavalieri. Gli adulti, invece, quelli cresciuti con maghi e cavalieri, cercano spesso un fantasy capace di parlare di tematiche adulte e caratterizzato da una estetica adulta. Ecco perchè The Witcher funziona.