DM
Il momento del cordoglio, per la morte di Tom Po, fu più affrettato del dovuto, rimaneggiato dalla necessità di dover proseguire verso il tempio in cui si trovava il Collettore, l'arma definitiva che stava portando più morte di quanta ne fosse stata preventivata. Ad essi non si unì Kenji, che venne convinto da Clint, Bjorn e Celeste ad allontanarsi da quel campo di battaglia Mi dispiace, ma un conto è rischiare... l'altro è essere sicuri di morire disse rivolto alla tiefling, prendendole la mano per un baciamano rubato prima di allontanarsi nella direzione da cui erano giunti gli avventurieri. Ora era di nuovo in dieci, senza seguiti o giovani orientali in preda agli ormoni. Quando i viaggiatori emersero all'esterno dell'ala del palazzo da cui si accedeva tramite la Porta del Drago Verde, che essi avevano imboccato, la voce di Masato Ishibura rimbombò all'interno dell'ampi e lastricato giardino interno in cui essi finirono Impressionante disse la voce dello shogun I racconti non rendono giustizia alle vostre capacità, Eroi dell'Occidente si complimentò, primo membro dell'esercito nemico a non usare l'appellativo “Feccia dell'Ovest”, udito di frequente fin dal loro arrivo Vedervi in azione è stato... esaltante! E i vostri amici sono stati in grado di uccidere Gargonthalaras, di certo ispirandosi alle vostre gesta per trarne esempio. Avete le mie condoglianze per i vostri caduti, specialmente per vostro fratello, shayq Sharifa, e la spada parlante che vi ha seguito per così tanto tempo.
Le nubi violacee nel cielo si addensarono, mentre i draghi combattevano in cielo, una marea cromatica e metallica che creava una pioggia di scaglie e morti in quella città funestata dal male, la cui corona oscura sovrastava il palazzo, giganteggiando sull'ambiente circostante La guerra porta sempre troppa sofferenza, troppe lacrime e troppo dolore. Ma era necessaria per il Katai, che senza di me avrebbe continuato a vivere di signorotti in perenne guerra tra di loro. Il mio esercito ha portato la pace, dopo secoli di anarchia. Mi riesce difficile capire perchè voi vi riteniate dei salvatori... il Katai si è già salvato da solo, voi volete restituirlo al caos.
Gli avventurieri imboccarono l'ala più interna del palazzo, raggiungendo un giardino verdeggiante, dove diversi alberi erano stati piantati con precisione meticolosa, irrigati da un piccolo ruscelletto artificiale talmente basso che i viaggiatori poterono superare con un balzo Avete nominato il Collettore, ma esso... la voce dello shogun tentennò Esso non può essere fermato. E' l'equilibrio, il ristabilire di un ordine naturale delle cose la voce di Ishibura si fece accalorata Voi volete sovvertirlo e io non posso permettervelo! I miei uomini non ve lo permetteranno! sentenziò con severità.
DeMeNtE bOrEaLiS!!! urlò Enko Shimomura, guidando il gruppo degli Undici che si parò d'innanzi agli eroi, nel cuore di quel paesaggio verdeggiante incastonato all'interno del palazzo di Masato Ishibura. La giovane donna aveva gli occhi simili a braci ardenti e una nuova katana dalla lama rosso fuoco, che sembrava essere stata estratta da un fiume di lava incandescente cReDeVi Di PoTeRtI lIbErArE dI mE? E' gIuNtA l'OrA dElLa VeNdEtTa!!
Enko, per favore disse un uomo alto e dinoccolato al suo fianco, il tipo di uomo che a un ballo nobiliare avrebbe attirato l'attenzione di qualunque dama e le ire dei loro compagni. La barba impeccabile che spiccava sul suo candido incarnato, l'uomo indossava un pesante soprabito rosso che accentuava il colore degli occhi da vampiro. I modi raffinati, egli concesse una piccola riverenza al gruppo Naganori Hisakawa, comandante degli Undici... più uno
Naganori Hisakawa
In effetti qualcosa non tornava nei conti, poiché sei nemici si palesavano davanti a loro dopo i sei sconfitti precedentemente. Oltre ad Enko e Hisakawa vi era Maki Tetsuo, vestito con un farsetto di broccato nero, che si aggiustò gli occhiali mentre fissava con odio i viaggiatori, evidentemente ben memore dell'ultimo incontro svolto con loro. Oltre a costoro vi era anche un trentenne esile e dall'altezza sproposita, tre metri e venti di altezza, con una benda sull'occhio sinistro e che impugnava in ogni mano una kusari-gama grande come una falce Trull Forgiacciaio, suppongo tuonò dalla sua generosa statura, notando il ciambellano di Firedrakes Ha portato un bell'esercito, comandante. Mai nessuno mi aveva sconfitto prima d'ora. Il mio nome è Maeda Sakanori disse confermando la propria identità.
Maeda Sakanori
Una piccola figura magra, dagli scuri capelli setosi lunghi fino a oltre le spalle, guardò con grandi occhi e un sorriso malizioso gli avventurieri, aggiustandosi il collarino rosso che portava al collo sopra l'aderente vestito scuro che portava, che ne metteva in risalto le curve Kawashima Keitaro
Kawashima Keitaro
La voce che la pronunciò parve però più bassa di qualche ottava rispetto al solito, dettaglio che fu facile da cogliere e che strappò un particolare compiacimento nella persona che si era presentata Sacerdote dell'infinito... e sì, sono un maschio puntualizzò. Maki Tetsuo si deterse la fronte, cercando di distogliere lo sguardo da colui che sembrava tutto fuorchè un uomo.
L'ultima figura era chiaramente una donna, stretta in un'armatura in pelle nera consunta che lasciava intravedere qua e là lembi di pelle chiara su cui di tanto in tanto erano visibili segni di morsi, il viso in parte coperto da uno stretto scaldacollo nero che celava dal basso fino all'altezza del naso. Gli occhi azzurri della donna fissarono lo stesso uomo, Bjorn Havardsson, per tutto il tempo di quell'incontro, stringendo convulsamente tra le mani un bastone in legno scuro e con la punta in metallo Shhh... shhh... shhh... tentò di calmarla Naganori Hisakawa, carezzando i lunghi capeli scarmigliati di Argentia Tra poco potrai colpire, piccola disse dandole un bacio sulla fronte che le strappò un tremito.
Enko fece un passo avanti HiSaKaWa, NoN mI iMpOrTa La TuA sMaNiA dI pRoTaGoNiSmO, iO dEvO vEnD--
Enko! la interruppe Tetsuo Lascialo fare...
Enko si voltò verso Tetsuo con uno sguardo adorante D'accordo amor-- AcCiDeNtI a Te, RiTaRdAtA! gridò Antagonista come una fiera in gabbia, facendo scricchiolare il collo dell'ispirata, per poi chinare il capo d'AcCoRdO aMoRe!
Naganori Hisakawa sorrise, un cenno del capo rivolto all'inventore dei ferrotitani, prima di rivolgersi agli eroi come un'oratore di fronte a una platea trepidante Sono spiacente di dover far terminare qui la vostra avventura disse in tono melodrammatico Ciò che avete compiuto è stato grande, degno di una impresa, ma sappiamo come spesso le avventure più ricche di aspettative deraglino dopo poco sorrise mostrando una chiostra di denti acuminati E questo è il caso anche di questa avventura, poiché... beh, non potrete certo proseguire se sarete morti, no? Ai portatori di bene raccomando attenzione, la piccola Argentia il vampiro diede qualche pacca sopra la nuca della donna, come si sarebbe fatto con un cane E' un po' inesperta, almeno in questo campo... e deve ancora spillare sangue per il piacere di farlo. Spero non sarete così biechi da cercare di ucciderla senza darle nemmeno un'occasione, no?
Clint notò Kawashima Keitaro fissarlo, arrossendo leggermente e portandosi un dito alle labbra. Il Draconis ricevette un'occhiolino dal sacerdote dell'infinito.
Naganori Hisakawa trasse un profondo respiro in quell'ambiente esterno carico di morte Signori... che si aprano le danze gridò, dando il via allo scontro.
La sensazione di deja vù nel veder sparire Maki Tetsuo alla vista fu accompagnata dalla stessa sensazione provata quando, anche in quell'occasione, un muro di forza venne innalzato davanti a Seline, Oceiros e Sharifa, avvezzi come sempre a tenere una posizione arretrata. Ciò che fu una vera novità lo provarono gli inseparabili Clint e Trull, che si trovarono all'interno di un cubo di pura energia pulsante simile a una gabbia priva di sbarre ma fatta unicamente di solide pareti di magia. Naganori Hisakawa rise, il corpo che brillò di un'energia pulsante, mentre Maeda Sakanori percorse a (letteralmente) grandi passi lo spazio che divideva i due gruppi, le kusari-gama che saettarono come gigantesche falci colpendo allo sterno Bjorn, prima di tornare alle mani del proprietario per mezzo delle lunghe catene a cui erano attaccate. Pur sconfitto nel confronto dell'assedio, il comandante delle forze nemiche sembrava già dominante sull'area dello scontro, facendo saettare le sue catene e facendo schioccare le punte delle lame a pochi centimetri dal viso dei migliori combattenti.
Riepilogo azioni