DM
x Zhuge
Dopo un pomeriggio all'insegna della preparazione, in cui l'unica nota particolare fu l'occhiata ardente che Willow, la persona che si occupava di una delle casse, lanciò a Clint quando esso si recò all'Emporio, gli eroi si riposarono. La mattina della partenza, gli eroi furono svegliati al primo sorgere del sole dai servitori di palazzo, i quali portarono loro una leggera colazione consistente in spremuta, bignè e tortine con confettura. Quando gli avventurieri raggiunsero le stalle reali, dove si trovavano le numerose carrozze dai colori variopinti che avevano utilizzato la prima volta, trovarono presente Sophia. La contessina diede loro alcune parole di commiato Di comune accordo abbiamo deciso di lasciarvi i fermagli incantati della famiglia Zaleski che avete utilizzato contro Azariaxis. Se dovrete vedervela con altri draghi nel corso del vostro viaggio non sarà la paura il vostro peggior nemico disse. Infine ella chiamò in disparte Chandra, rivolgendole un ultimo saluto più personale. Sophia le prese il viso tra le mani, per poi rivolgerle un lungo bacio. La Von Gebsatell rivolse un abbraccio alla barda, per poi lasciarla andare. Gli stallieri di corte erano esausti quella mattina, dopo il superlavoro che avevano dovuto promuovere per preparare i dodici destrieri dei cavalieri di Firedrakes e di coloro che avevano rifiutato il titolo, destrieri che li avrebbero accompagnati in quel viaggio attraverso il confine del regno.
Prima della partenza un messo raggiunse Celeste Mi scusi signorina, purtroppo alle poste abbiamo avuto dei problemi... mi scusi per il ritardo. La lettera consegnata recava il timbro della settimana prima. A quanto pareva il principe aveva davvero smosso qualcosa.
x Celeste
La città era tranquilla in quella pallida alba, laddove i primi e più mattinieri bottegai cominciavano solo in quei minuti ad avviare le attività quotidiane. La scelta dell'orario non fu casuale, in quanto impedì un'esagerata fanfara sulla loro partenza, con correlati rischi di ritardo. Superato il cancello nord della città di Firedrakes, dopo aver ricevuto un marziale saluto da parte delle guardie al cancello, gli avventurieri videro stendersi davanti a loro la costa che ad est vedeva lo sconfinato Mare delle Meraviglie e ad ovest la Pianura Verdeggiante che avevano attraversato solo un anno prima. Gli avventurieri condussero le loro cavalcature verso nord, percorrendo quella che era chiamata la Strada del Nord, il percorso principale utilizzato per i commerci con i villaggi che sorgevano. La via che attraversava i campi coltivati tuttavia, a discapito del nome, aveva una lieve tendenza a virare in direzione nord/nord-ovest, come gli fece presente verso la prima sera il sempre presente Emercuryadar, che sorvegliava dal cielo la situazione. Il drago d'argento aveva scelto di tenersi parecchio alto, per non correre il rischio di spaventare gli abitanti locali Poichè per esperienza so disse quando si accamparono quella sera che molti umani non sono in grado di distinguere bene chi sono i buoni e chi sono i cattivi. E certo Azariaxis non ha dato un buon segnale, negli ultimi tempi!
Con l'eccezione di un breve momento in cui il vento della costa portò un lieve piovasco, il primo giorno di viaggio fu relativamente tranquillo. Il percorso era sovente sorvegliato da staffette di guardie e cavalieri, che spesso giravano a gruppi di quattro e rivolgevano calorosi saluti ai cavalieri di Firedrakes Thorlum e Trull e alle Dame Ariabel e Seline. A seguito di un breve aumento del dislivello dal mare, la costa divenne presto una lunga distesa scogliosa, confine che via via si allontanò con il deviare del percorso, come profetizzato da Emercuryadar. La cosa non fu del tutto un male, in quanto potè dare una tregua ai dodici dai continui venti che venivano dal mare.
Fu verso la fine del secondo giorno che i viaggiatori raggiunsero infine l'unica tappa cittadina prima di Coltre Grigia: il villaggio di Bottepiena. Questo piccolo, ridente, villaggio sorgeva nei pressi di una rigogliosa area boscosa ricca di olmi, sul cui limitare correva la via principale. Le abitazioni, come gran parte delle strutture, erano in legno e ospitavano più di cinquecento abitanti in tutto, di cui molti in strada in quella che pareva una sagra cittadina Benvenuti a Bottepiena! disse un grasso contadinotto dalla pancia gonfia, ciondolando mentre reggeva un grosso boccale di birra E buon divertimento! si limitò ad aggiungere prima di ciondolare via, con passo malfermo.
Gli avventurieri sapevano, dopo un anno intero passato a Firedrakes, che i più precisi e duraturi archi della nazione erano costruiti proprio a Bottepiena, i cui olmi permettevano la creazione di veri e propri capolavori. Ciò che non sapevano fino ad allora, era che quella giornata era la festa di paese, in cui bancarelle, giochi e bevute erano l'anima del divertimento. Sponsor organizzatori erano le due locande locali, l'Uomo in Verde e la Piuma del Re.
La via principale era costeggiata, sia a destra che a sinistra, da venditori ambulanti e mercanti per un giorno che vendevano lavori artigianali fatti a mano o capi di vestiario di tutti i tipi, oltre che da cuochi e artisti culinari che erano sempre lieti di cuocere una pannocchia, porgere un sacchetto di ceci caldi o arrostire spiedini di agnello per coloro che l'avessero richiesto. Le bevande contavano vini rossi locali, birra locale tenuta in fresco e piccoli bicchierini di liquore.
Uno scorcio delle bancarelle di Bottepiena
Cuore della festa erano le due gare cardine: la gara di tiro con l'arco per incoronare il miglior arciere di Glantria e quella del mangiatore da record, una gara aperta anche ai non arcieri, in cui avrebbe vinto chi per primo avesse finito di consumare la specialità locale, un wurstel da un metro (dal peso di circa un chilo e trecento grammi) condito con cavolo rosso e crocchette di patate. Per entrambe le gare molti dei partecipanti locali stavano terminando la loro iscrizione, che prevedeva una quota da pagare presso una banchetta che gestiva tutte le scommesse. Tramite una comoda insegna era possibile vedere anche i possibili premi.
Le locande locali avevano sufficiente posto per entrambi gli avventurieri: otto posti liberi in un totale di quattro camere all'Uomo in Verde, un pub famoso per la sua birra e la leggenda di essere stato benedetto dagli spiritelli. Sei posti liberi alla Piuma del Re (due doppie e due singole), una locanda di classe celebre per la qualità della sua pulizia e l'ordine delle stanze.
Il listino dei prezzi dell'Uomo in Verde era quello classico: 1mo per una stanza, senza accomodazioni diverse. Alla Piuma del Re il prezzo era doppio (2mo)
x coloro che intendono partecipare alla gara di tiro con l'arco
x coloro che intendono partecipare alla gara del mangiatore da record
x tutti