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L'utilità della filosofia... e non solo
Provo a tradurre il messaggio iniziale in linguaggio colloquiale. Semplificherò e sopratutto stringerò al massimo. Spero comunque di centrare il problema. La Scienza ha un sistema solido per costruire affermazioni generali (o universali) che riescano a fare previsioni sui fatti futuri. Però molte persone affermano che La Scienza sia l'unico sistema per determinare cosa sia vero e cosa no. Ecco, la loro posizione è (tra le altre cose) extra scientifica, perchè non è verificabile con nessun metodo scientifico. Si tratta di un'affermazione "metafisica" non basata su nessun presupposto verificabile. La si può prender per buona solo come "atto di fede". Inoltre dire "soltanto la scienza può dirci cosa è il Vero" sarebbe come scrivere col pennarello blu "soltanto le scritte rosse sono vere". Non so se mi spiego. NB (devo chiarire queste cose per me stesso, o mi viene l'orticaria) "La Scienza" non esiste. Esistono le scienze, con metodi diversi. I metodi di valutazione sono discutibili. Le previsioni funzionano, ma si possono ignorare i risultati, fino a un certo limite, pur mantenendosi in ambito scientifico. Per ogni ambito esistono teorie diverse che spiegano ugualmente bene i fenomeni, la scelta su quale considerare valida è spesso basata anche su motivi "estetici".3 punti
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I Miti di Cthulhu Arrivano in D&D 5E
Dopo H.P. Lovecraft stesso, la persona più comunemente associata con i Miti di Cthulhu è Sandy Petersen. Quando l'allora ancora giovane industria dei giochi di ruolo stava producendo solo varianti di Dungeons & Dragons e di altre tipologie di fantasy epico, Petersen stava creando Il Richiamo di Cthulhu, il suo primo gioco ispirato dalle opere di Lovecraft, per la Chaosium. Laddove gli altri GdR si concentravano sul combattimento e presumevano, con varie gradazioni, che i giocatori avrebbero trionfato, Il Richiamo di Cthulhu era basato sull'investigazione e sulle abilità. Cosa più importante trasmetteva un genuino senso di terrore, man mano che i personaggi si rendevano gradualmente conto di stare affrontando orrori che non potevano non solo sconfiggere, ma nemmeno comprendere. Non è esagerato dire che questo ha cambiato l'industria del gioco. Se questo fosse tutto quello che Petersen avesse fatto sarebbe già bastato a giustificare la sua entrata nella Hall of Fame della Academy of Adventure Gaming Arts & Design's Gaming, ma i suoi contributi a RuneQuest e al GdR dei Ghostbusters della West End Game ne hanno solo cementato la reputazione. Dopo di ciò è passato all'industria dei giochi elettronici, dove ha lavorato su Civilization, DOOM, Quake, Age of Empires, Halo Wars e molti altri titoli. Più di recente Petersen è tornato ai giochi da tavolo con un Kickstarter di successo per il gioco da tavolo Cthulhu Wars, che è poi stato seguito da Castle Dicenstein, Orcs Must Die!, Theomachy, Evil High Priest e The Gods War. Oltre a gestire la Sandy Petersen Games, è tornato alla Chaosium in qualità di vice presidente del consiglio di amministrazione e di consulente creativo capo. Dopo una carriera di grande successo nei videogiochi perché tornare ai giochi da tavolo? "Ho giocato e mi sono divertito con i giochi da tavolo per tutto il tempo in cui ho sviluppato videogiochi" ha affermato Petersen "La cosa migliore riguardo al creare giochi da tavolo è che posso svilupparne uno con un team di sviluppo molto più piccolo. Invece di avere 40 persone che devono essere soddisfatte, ne bastano quattro o cinque. E posso anche sviluppare i miei giochi ora. Nel mondo dei giochi digitali un nuovo gioco è un affare importante. Così importante che solitamente il personale creativo non ha grande potere decisionale. Nei miei 25 anni da sviluppatore di giochi digitali ho potuto scegliere l'argomento di esattamente un singolo gioco a cui ero stato assegnato. Ora posso scegliere gli argomenti di TUTTI i miei progetti." Ma Petersen aveva iniziato con i GdR da tavolo quindi, dopo tutti questi giochi da tavolo di successo, sembrava inevitabile che avrebbe fatto qualcosa anche per i GdR - e che avrebbe coinvolto Chtulhu. All'inizio di quest'anno Petersen ha pubblicato il manuale Sandy Petersen's Cthulhu Mythos per Pathfinder e ha ora un Kickstarter attivo per il Sandy Petersen's Cthulhu Mythos per D&D 5E. L'attuale Kickstarter di Petersen è stato sovvenzionato in soli 27 minuti ed è ben più che un semplice adattamento delle regole da Pathfinder a D&D 5E. "Abbiamo aggiunto molto nuovo materiale per D&D, quindi non è una semplice conversione ad un altro sistema" ha detto Petersen "Ci sono oltre 100 nuovi mostri, nuove opzioni per i personaggi, 70 nuovi incantesimi, nuovi incontri e così via. Ma tutto ciò che era presente nella versione di Pathfinder è stato incluso a sua volta." La versione di Pathfinder aveva un fantastico set di miniature e lo stesso vale per la versione di D&D 5E. "Diversamente dalla campagna di sovvenzione per Pathfinder" ci spiega Petersen "sarete in grado di selezionare e scegliere delle specifiche miniature. Le miniature sono quelle della campagna precedente, ma ce ne sono anche di nuove." Portare l'orrore Lovecraftiano in giochi basati sul fantasy eroico come D&D e Pathfinder richiede ben più che semplicemente cambiare dei mostri. "Ne Il Richiamo di Cthulhu il combattimento è praticamente una nota a margine" ci dice Petersen "Si tratta di qualcosa che solitamente avviene perché non avete raggiunto i vostri obiettivi principali. Ma naturalmente i giochi fantasy eroici si incentrano sul combattimento e [i manuali dei] Chtulhu Mythos devono riflettere la cosa. Ci sono varie sezioni nel manuale che spiegano come raggiungere tale risultato. La risposta breve è che i mostri devono essere terrificanti anche mentre li state combattendo." Cthulhu è estremamente popolare, così tanto che è praticamente assicurato che qualsiasi cosa nominata per un ENnie che coinvolga Cthulhu vinca la competizione. Per Petersen questo è decisamente comprensibile. "Lovecraft ha inventato un genere completamente nuovo di horror" ci spiega Petersen "Nello stile precedente dell'horror la sequenza era questo: all'inizio i personaggi erano nel mondo normale, sano. Poi Qualcosa di Malvagio appariva, magari di origine sovrannaturale. I personaggi dovevano quindi affrontare questo Qualcosa e sconfiggerlo, o essere distrutti da esso. Dopo di che nella parte finale della storia tornavano chiaramente od implicitamente al mondo normale e sano di partenza. Tutto tornava come prima." "Le storie di Lovecraft sono leggermente differenti. All'inizio, come negli horror precedenti, si comincia nel mondo normale, sano. Poi Qualcosa di Malvagio appare, ma si scopre che questo Qualcosa è in realtà la vera faccia del mondo. Dopo che il Qualcosa viene affrontato dai personaggi essi scoprono che NON esiste alcun mondo normale e sano, era tutto un illusione. Alla fine della storia non si può tornare alla "normalità", i personaggi sanno troppo ormai e hanno scoperto che NON esiste il normale. Saranno per sempre perseguitati dalla conoscenza che l'umanità è stata creata dai Grandi Antichi come scherzo, o che Cthulhu è in attesa e che può risvegliarsi in ogni momento, o che sotto la terra giacciono orrori oltre ogni immaginazione, o ancora che loro stessi non sono veramente umani ma hanno sangue Abissale e così via. Si tratta di qualcosa di rivoluzionario." Anche se il concetto di qualcosa di così ineffabilmente malvagio potrebbe non piacere ad alcune persone, è stata una costante ispirazione per Peterson durante la sua carriera. "Il tutto si basa probabilmente su quando ero un ragazzino di 12 anni che leggeva strani libri che nessun altro apprezzava o conosceva" ha detto Petersen "Sentivo di avere questa conoscenza segreta che volevo condividere, ma non mi era chiaro come poterlo fare. Sapevo che altre persone avrebbero amato Lovecraft se fossi riuscito a diffondere la cosa. Penso di essere un evangelista di Lovecraft." Il Richiamo di Cthulhu fu il primo gioco di ruolo a includere la sanità come meccanica di gioco. Altri GdR da allora hanno introdotto la salute mentale con vari gradi di (in)successo. Il manuale Cthulhu Mythos per Pathfinder (e quello prossimamente in arrivo per D&D 5E) includono un disclaimer che chiarisce la differenza tra la follia nel gioco e le malattie mentali del mondo reale. Petersen ritiene che sia importante mantenere una chiara separazione tra le psicosi cliniche e le avventure. "Anche perché uso fonti letterarie e cinematografiche per la follia, non quelle del mondo reale" ha affermato "Nella scena "è vivo!" del Frankenstein di James Whale il Dr. Frankenstein ride follemente quando si rende conto che il suo esperimento ha avuto successo. Sta chiaramente impazzendo. Questa raffigurazione è accurata secondo le moderne teorie psicologiche? Non ne ho idea, né la cosa mi interessa. Se il mio personaggio in un GdR diventa pazzo voglio che lo faccia come il Dr. Frankenstein interpretato da Colin Clive!" Nel manuale Cthulhu Mythos Petersen spiega che i mostri di Lovecraft hanno delle personalità. Il suo preferito è facilmente indovinabile. "Il Grande Cthulhu! La forza inarrestabile - il veleno della Terra. L'intera base dell'idea di Cthulhu, la ragione per cui è così spaventoso è che è ciò che non può essere sconfitto. La morte termica dell'universo" ci spiega Petersen "Per darvi un'idea di cosa intendo, tra gli anni '50 e gli anni '70 moltissime persone erano convinte che il mondo sarebbe finito in un olocausto nucleare. Cthulhu è un equivalente di ciò, ma è molto più inevitabile di una guerra nucleare." Sandy Petersen's Cthulhu Mythos per D&D 5E è ora su Kickstarter! Link all'articolo originale: http://www.enworld.org/forum/content.php?5668-Sandy-Petersen-s-Cthulhu-Mythos-Returns-to-5E-D-D Pagina del Kickstarter di Sandy Petersen's Cthulhu Mythos: https://www.kickstarter.com/projects/petersengames/sandy-petersens-cthulhu-mythos-for-5e/posts/23062102 punti
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Capitolo Tre - Questa pianura è proprio un Oceano Verd... insomma, si fa per dire...
L' Elfa sbuffo' scocciata. Se c'era una cosa che mal sopportava era sprecare energie per degli sconosciuti; certo sarebbe stato peggio venir sporcata col sangue di goblin, per questo recitò un sonetto, sicura che chi lo avesse ascoltato ne avrebbe tratto giovamento: "voi ch'ascoltate in rime sparse'l suono delle mie labbra che favellan'al core perché il colpo non vi cada in errore maggior certezza adesso vi dono. Del vario stile in cui parlo e sprono fra le vane speranze e'l van dolore ove sia chi per prova intenda ardore spero trovar lealtà nonché abbandono. Ma ben veggìo che'l nemico avanza benché siam stretti noi dobbiam lottare e riporta la calma ai nostri corpi. È tempo ormai d'impugnar la lancia che la vittoria certo saprem trovare contro l assalto dei lerci Goblin storpi." Xdm2 punti
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Topic di servizio
2 puntiio direi di salire ai menhir. Abbiamo i cavalli, andiamo veloce come loro e li saremmo più protetti mentre noi smontiamo e ci posizioniamo fra le pietre.2 punti
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Topic di servizio
2 puntiPraticamente lo standard delle comunicazioni di noi in provincia. "E' prontooo!" "La noo', arrivo!" "Mu'vt ca fasc fridd e s'nghiumm!"2 punti
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Briciole di creatività
2 puntiBy the way, è anche la base della mia attuale campagna in real. Si parte da un continente "euroasiatico" con vicino un continente "elfico" di altissima tecnologia magica. Disastro magico cliché. Il continente elfico è isolato dal resto del mondo per mille anni. Improvvisamente la barriera magica si rompe ed è nuovamente possibile accedervi. Pirati, mercanti ed esploratori si recano a visitare questo continente in cerca di tesori e reliquie. Ma scoprono che nel frattempo un altra dimensione si è sovrapposta e fusa al piano materiale in questa zona: la Selva Fatata. Certo è un'interpetazione in chiave fantasy più che sci-fi, ma è altrettanto interessante. L'ambiente è diverso, la natura stessa cambia. Chi è nato qui spesso ha mutazioni "naturali" oppure ha dovuto adattarsi in un millennio per sopravvivere. E dalla Selva sono arrivate creature che non obbediscono alle leggi del mondo materiale, né in ambito morale/sociale e nemmeno in quello fisico. E se la Selva dovesse espandersi nel mondo civile?2 punti
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Quanta avventura, narrativa o saggio nelle vostre campagne
Nella fantascienza (e anche nel fantasy) ci sono moltissimi autori che hanno fatto alte opere di sociologia e psicologia "mascherate" da narrativa. Per fare un esempio relativamente recente, Mike Resnick ha scritto una trilogia di romanzi sci-fi che sono una narrazione di tre separate colonizzazioni europee in Africa. Raccontando di alieni, gilde interplanetarie e coloni spaziali ha invece spiegato in modo affascinante e abbastanza preciso le meccaniche della colonizzazione e della decolonizzazione, e tutte le meccaniche economiche, culturali e sociali che ne sono nate. Estremamente interessante.2 punti
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Capitolo 1 - Dragons of Despair
2 puntiGoldmoon "Flint! i dischi li ho trovati io." Disse poco prima di gettarsi nel foro. Sebbene non fosse mai stata una amante della guerra, il fatto di non avere finito il drago gli lasciava un sapore amaro in bocca. Ma forse era meglio così. Non si sarebbe mai perdonata se per colpa della sua negligenza uno dei suoi compagni avesse pagato con la vita.2 punti
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Briciole di creatività
2 puntiSe vuoi proseguire su questa idea ti consiglio il libr (e marginalmente il film) Annihilation di VanderMeer.2 punti
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Briciole di creatività
2 puntiIdea ispirata in parte da Pacific Rim (rivisto ieri sera), in parte da alcuni manga. Mondo (forse una Terra alternativa?) con tecnologia paragonabile grosso modo alla nostra, più o meno (diciamo dal 1950 reale, al 2020-2077 di Cyberpunk 2020-2077?); all'improvviso, si aprono una serie di "breccie", aree circolari (da 100 m a 100 km di diametro) in cui le regole fisiche sono leggermente differenti, e sono presenti flora/fauna/minerali ignoti, ma che possono avere usi straordinari. All'inizio la comparsa di tali "aree anomale" ha prodotto una serie di problemi e incidenti; col tempo gli scienziati hanno scoperto come contenere queste zone in speciali "barriere", simili a grandi mura che circondano tutta la zona, e che proiettano un campo sferico di energia che evita la fuoriuscita di piante ed animali. Per esplorare e sfruttare queste aree, estrememente pericolose, si è deciso di usare volontari presi tra i carcerati; ogni missione riuscita, la pena viene ridotta di un certo periodo, a seconda del valore del materiale (piante, animali, minerali o informazioni) riportato; se la missione fallisce... beh, dopotutto la morte di un carcerato non è una grande perdita, per la società civile. La situazione precipita quando appare una breccia di dimensioni mai viste prima: circa 2.500 km di diametro! Un'area di quasi 5 milioni di km quadrati, in mezzo al mare, e al cui centro si trova un'isola di quasi 2 milioni di km quadrati... un vero e proprio nuovo continente, ricco di chissà quali incredibili meraviglie, e mortali pericoli.2 punti
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Briciole di creatività
1 puntoMi hai fatto venire in mente una cosa; nella mia idea, parlo delle "Breccie" come di zone in cui le leggi fisiche sono leggermente differenti... ma se fossero zone in cui funziona la magia? All'interno di una breccia, alcuni cavalli (o rinoceronti, perchè no?) diventano unicorni, alcuni rapaci diventano grifoni, alcune lucertole diventano draghi... e alcuni umani diventano elfi/nani/orchi/eccetera!1 punto
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L'Isola - Gioco
1 puntoZoso Ammiro sorpreso come le argomentazioni prendono vita davanti ai miei occhi. I nuovi arrivati ne sanno una piu' del diavolo - penso. Chissa' come hanno fatto ad avere tutta questa istruzione... a me ce ne sono voluti anni.. ah la mia testa ogni tanto perdo colpi e vaneggio. Alla la mia veneranda eta' non sarei di molto aiuto a dare manforte per costruire un campo. Ma sarei molto piu' utile per la ricerca d'acqua visto che sono a conoscenza dei segreti della natura, essendo un druido. Scusate la falsa modestia ed abbozzo un sorriso Quindi mi unisco a voi due, i vostri nomi? Kevorkian e Fartus se non ricordo male... mantenendo uno sguardo orgoglioso e pieno di stima verso loro.1 punto
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Baronia del Grifone - (TdG)
1 puntoGrak Non mi resi conto dell'umano finché non si fermò davanti al mio tavolo, alzai lo sguardo e lo fissai ma, prima di portegli chiedere che cosa volesse, iniziò a parlare, chiedendomi di seguire lui e la sua banda, parlando di foreste e di un bottino di aracnoidi. Un tipo strano, ma sono accorto di soldi. Si, il mio nome e Grak, Grak Spazzacarbone. Si, direi che ci sto, ero giusto in cerca di un po' d'azione. No, io non me la cavo bene nelle foreste, me la cavo bene ovunque. Guardai alle sue spalle, dove c'erano altri due umani e un elfo che ci fissavano da un paio di metri di distanza, immaginai che fossero la sua "banda". In ogni caso, prima di partire dovresti dirmi chi sei e come fai conoscermi...E anche di che bottino si sta parlando, so che la città è spesso assaltata dagli aracnoidi, c'è una taglia per le loro teste? Per il master1 punto
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L'utilità della filosofia... e non solo
Poi già che ci sono doppio posto ed esprimo un mio parere personale su una questione tangente. Che storia è questa dell'utilità? Migliaia di persone che blaterano dicendo che la filosofia è inutile. Poniamo per un secondo che sia vero. Poniamolo. Quindi? I Girasoli di Van Gogh che utilità hanno? L'Antologia di Spoon River che utilità ha? Il Tome of Battle che utilità ha? Il Ratto di Proserpina che utilità ha? Smetto con gli esempi e concludo: il criterio di utilità è valido quando si acquista un oggetto, non quando si valutano le discipline poiché in quei casi la fruizione estetica riveste un ruolo non marginale.1 punto
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L'Ultima Torcia - (TdS)
1 puntoPerdonami, ma credo di dovere abbandonare. Ultimamente mi è impossibile mantenere un ritmo di post decente,e non mi piace particolarmente comparire e scomparire da un thread di gioco. Lascio il posto a qualcun' altro più costante di me.Il mio personaggio puoi farlo semplicemente fermare in città con una scusa.1 punto
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Il mercante di Dawnstar - gruppo 2 (3)
Apprezzo le vostre parole. Dice lord Orion a Theo. Sono disposto ad assistervi in maniera riservata. Ma non esporrò la mia immagine pubblica in vostra difesa finché non sarete in grado di discolparvi da queste accuse. Poi guarda l'halfling. Mia lady, sono un uomo devoto e posso vantarmi di essere stato un bravo studente quando il mio precettore mi narrava delle divinità. Tuttavia non sono ferrato nelle religioni, specialmente quelle con cui non ho molti contatti come la vostra. Come potrei capire se parlate davvero sotto il favore di una dea? C'è un motivo per cui le magie di divinazione sono bandite da ogni processo: nessun testimone inesperto può distinguere la differenza tra un inganno ed una vera divinazione. Spiega lord Orion. Quindi temo che anche il vostro potere non basterà a discolpare i vostri amici. @Felix1 punto
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Topic di servizio
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Capitolo Tre - Questa pianura è proprio un Oceano Verd... insomma, si fa per dire...
Trull (nano guerriero) "Se stessimo tra i menhir, le pietre romperebbero la loro carica. E se il sangue versato dovesse risvegliare qualcosa, beh, sarebbe qualcosa che era usata dai druidi per combattere contro i goblin, potete starne certi!" il nano pronuncio' la sua idea mentre raggiungeva con gli altri il punto in cui erano i cavalli. Che si facesse in un modo o nell'altro, occorreva proteggerli per portare a termine la missione principale nei tempi previsti. Si stava preparando all'arrivo dei worg, quando Clint enuncio' una strategia. Trull, che era a destra dell'adepto e gia' pronto a scattare, leggermente chino sulle ginocchia per partire al momento giusto, si rizzo' di nuovo in piedi. Un'espressione di perplessita' assoluta dipinta sul volto. "E cioe'? Quando diamine devo partire, io? Dopo che avrai sputato tu? Cosi' sia!" Quanto era piu' facile combattere con i fratelli di razza. La prima fila attendeva che la prima salva di frecce gli superasse la testa, poi partiva inseguendole per impattare in maniera distruttiva contro la prima fila nemica, gia' debilitata dagli strali. Qua invece, ci sarebbe stato da controllarsi il deretano a muoversi lungo quella linea incerta che sarebbe stata la mischia fra guerrieri.1 punto
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Quanta avventura, narrativa o saggio nelle vostre campagne
Questo dipende dalla percezione che si ha della letteratura. Principalmente è un circolo vizioso: gli autori come (esempio) Hugo sono studiati da critici e studiosi, che poi scrivono recensioni e commenti più o meno estesi e più o meno famosi. Da qui, questi autori vengono insegnati nelle scuole di vario grado, anche universitario. Per questo motivo altri autori di saggistica ne parlano e li prendono in analisi. E il ciclo continua. Non è da sottovalutare nemmeno il fattore cronologico. La storia della letteratura è artificialmente stabilita dal sedimentarsi di secoli di discussioni e studi. La Divina Commedia è stata resa nota e apprezzata da personalità che l'hanno letta e analizzata, e da allora non è mai stata dimenticata o messa da parte. Ma senza nulla togliere all'opera dantesca (che stra-adoro), ciò è dovuto in parte anche alla mancanza di concorrenza, o quantomeno di concorrenza al livello di quella attuale. Dal Novecento in poi il numero di autori è cresciuto in modo esponenziale in tutto il mondo e in tutti i generi letterari. Alcuni autori sono diventati famosi (ma più ci si avvicina ad oggi più la fama è dovuta alle vendite piuttosto che ad una profondità del testo presunta o vera che sia), altri sono finiti nel dimenticatoio. Lo dico a ragion veduta, lavorando in una biblioteca mi rendo conto di quanti autori di romanzi scritti tra '50 e '70 fossero considerati all'epoca astri nascenti, e oggi nessuno sa chi sono. Tirando le fila del discorso, oggi è ben difficile trovare un autore che di per certo si troverà in un saggio sulla letteratura stampato tra 50 anni. Eco, tra quelli italiani. Ma su altri individui...mmm. Non saprei dire. Questo contribuisce a lasciare generi come sci-fi e fantasy nel sottobosco, perché sono generi relativamente recenti e che subiscono più di altri questa situazione della letteratura. In secondo luogo c'è l grande preconcetto secondo il quale il fantastico di ogni genere sia meno degno di altra letteratura. Non lo nego, c'è un sacco di robaccia, ma come c'è un sacco di robaccia nel genere storico (spezzo una lancia a sfavore di Scott, che è mediocre come scrittore e narratore e ha solo cavalcato il successo dato dal tema dei suoi romanzi) o in altri generi più nobili. Finché ci sarà un atteggiamento di snobismo fantasy e sci-fi non potranno mai sperare di essere catalogati come alta letteratura. Ma questo non implica che non lo siano.1 punto
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[4 ed.] Verso i Picchi del Tuono - Topic di Servizio (2)
Solo se manca un alleato con un tiro per colpire in mischia1 punto
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Quanta avventura, narrativa o saggio nelle vostre campagne
Non conosco le opere da te citate, non metto in dubbio il loro valore narrativo e saggistico... Ma non cambia nulla, ha invece ragione @Ji ji: i generi "alti per definizione" (ammesso che questo significhi qualcosa) sono altri, ossia romanzo storico (soprattutto quelli ambientati nell'800 e primo '900) e drammatici o tragici. Perché quando parli di grandi classici, a un appassionato di letteratura (a meno che sia anche appassionato di GdR) viene in mente Hugo, Tolstoj, Goethe e compagnia cantante, non Tolkien.1 punto
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Isola - Servizio
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Topic di servizio
1 puntoFcciamo così, straordinariamente per oggi faccio un post extra per permettervi di comunicare per bene1 punto
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Isola - Servizio
1 puntose esplorate, se mi date le coordinate dalla mappa di come vi muovete mi fate un favore 🙂1 punto
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[TdS] AP Reign of Winter - Winter is coming!
Vado ad editare il mio post precedente e lo inserisco li Edit: post editato, mancato di un soffio Vale per tutti: se vedete che dimentico qualcosa o sbaglio qualcosa, fatemelo notare senza problemi Purtroppo con tutte le cose da fare capita1 punto
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Topic di servizio
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L'Ultima Torcia - (TdS)
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Capitolo 1 - Dragons of Despair
1 puntoRaistlin In qualche modo la fortuna parve sorridere ai compagni e i loro colpi riuscirono a ferire il drago tanto da spingerlo ad una fuga precipitosa; seguendo le indicazioni di Tanis, il mago si avvicinò rapido al buco e vi saltò dentro Master1 punto
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Alba dei Re - [Organizzativo 4]
1 puntoScusate la scarsa presenza ma devo andare all'estero per qualche giorni. Fino a Giovedì potrò postare poco o niente.1 punto
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Topic di servizio
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Ad Ve Or - Topic di Servizio
1 puntoE i miei guanti dell'ogre? Guarda che ti faccio bere una botticella di acqua di mare con granchi vivi eh!1 punto
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Briciole di creatività
1 puntoQuesto, o i miei poteri psichici latenti stanno lasciando un imprinting subliminale nel cervello di certe, specifiche persone.1 punto
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Ad Ve Or - Topic di Servizio
1 puntoSull'amabile.. punti di vista insomma.. è sempre figlio di Baffogrigio, avrà pur preso qualcosa da lui, no? Sul meravigliarsi.. bah. Non si è mai meravigliato del "tema" che hai citato, e poi la sua relazione principale ce l'ha con la cucina. Un pò come i preti con la divinità.. o Sandrine col vezzo e le frivolezze1 punto
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Ad Ve Or - Topic di Servizio
1 puntoOh, certo che però Randal è proprio amabile, eh... Ha il tempo di fare un ultimo saluto ed invece di andare da suo padre o da, tipo, magari, Miranda, decide di andare a cercare tra la folla un tizio con cui passerà tutti i seguenti mesi... e poi si meraviglia che fatica così tanto a stringere relazioni durature.1 punto
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Topic di servizio
1 puntoSì, state correndo troppo. Peraltro, Clint ha urlato in spoiler perché il suo urlo è contemporaneo alle vostre azioni, non precedente. Spetterebbe al master dire chi di voi sente eventualmente qualcosa e, di sicuro, non siamo abbastanza vicini perché voi sentiate il grido, abbiate modo di parlarne e Zhuge abbia il tempo di raggiungere Clint e Chandra, dopo essersene appena andato! Gli spoiler, ragazzi, gli spoiler!🤔1 punto
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Age of Worms [TdG-2]
1 puntoNarcyssa Pesco l'anello dal nostro bagaglio "Facciamo così...il primo che sale lo indossa, poi lo lascia cadere nelle mani di chi viene dopo di lui. Così se qualcuno cade non dovrebbe farsi male. Che ne dite?"1 punto
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Servizio
1 puntoOk. Edit: @Albedo, un improvviso viaggio all'estero mi consentirà di postare poco o niente fino a giovedì, seguo da cell comunque. Scusate ma é stato imprevisto.1 punto
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[TdS] AP Reign of Winter - Winter is coming!
Hai ragione, colpa mia, mi sono confuso ma avevo già scritto lo spoiler Mappa e risolto tutto il combattimento quando mi sono ricordato che il Troll è all'interno di un'area di Unto e quindi ho modificato la sua azione senza però modificare la Mappa Oggi provvedo a sistemare il tutto Grazie per avermi fatto notare l'errore1 punto
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Capitolo 1 - Dragons of Despair
1 puntoSturm "Uno alla volta, ricordate il soffio...", fece presente Sturm, tornando ad imbracciare lo scudo e portandosi verso Tanis, ma lasciando dello spazio tra loro. "Io per ultimo... Flint, se cado prima che fuggiate tutti, prendi la Brightblade!", aggiunse, cupo. Avrebbe difeso la fuga del gruppo anche gettandosi nelle fauci della bestia, se avesse potuto.1 punto
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Isger in fiamme 2.0 - TDS
1 puntoUn devoto di Milani e uno di Kelizandri nello stesso party. Si prospetta un' avventura fantastica!1 punto
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Capitolo 1 - Dragons of Despair
1 puntoHunt Day 22 Harvest Home 351 A.C. - Mattina [Nuvoloso] Questa volte Flint fu più abile del drago. Sfruttando il fatto che questo era ancora segnato dall'attacco subito da Goldmoon, fece vibrare l'ascia verso il collo della creatura: la lama superò le scagli e aprì un profondo taglio nella carne nera Mentre Caramon e Sturm si predisponevano a difendere Goldmoon, Tanis lasciò partire un'altra freccia che questa volta prese in pieno le fauci di questo conficcandosi nel morbido palato. Questi lanciò un profondo grido di dolore e con un violento colpo d'ali si alzò in volo verso l'apertura della cupola. Goldmoon intanto aveva raggiunto il povero kender. Subito la sacerdotessa iniziò comprimere le ferite come aveva imparato a fare fin da giovane: il suo agire fu saggio e il sangue si fermò @all1 punto
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Capitolo Tre - Questa pianura è proprio un Oceano Verd... insomma, si fa per dire...
Chandra @spunta la luna dal dolmen1 punto
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L'utilità della filosofia... e non solo
Ho letto tutto. E ho fatto una fatica notevole (sto anche lavorando, ma non è una scusa). "Conosco la metà di voi solo a metà e nutro per meno della metà di voi metà dell'affetto che meritate" Sostituite le parole CONOSCO con CAPISCO e AFFETTO con AMMIRAZIONE. Formulerete quello che più o meno ho pensato mentre leggevo. Non ho capito nulla della risposta di Lord Karsus, e ho riletto alcuni passaggi di quella di Brillacciaio, capendo poco più di nulla. Però mi pare che voi le abbiate fagocitate e comprese. Ho dovuto googlare parecchi riferimenti che avete fatto per capire di cosa stavate parlando, ma soprattutto ho dovuto rallentare la velocità di lettura per comprendere i periodi grammaticali senza perdermi di continuo. Tralasciando gli usus scribendi di ognuno, che non sono un problema perchè basta un piccolo sforzo mentale per comprenderli, è difficilissimo capire quello che avete scritto se non si è un addetto ai lavori o un appassionato in materia (Brillacciaio ha scritto di essere un fisico, di voialtri non so nulla ma penso rientrerete nelle due categorie sopracitate). Io sono architetto e non mi sono mai addentrato nei vari campi che avete citato, se non durante le lezioni di filosofia al liceo, peraltro considerandole noiosissime. Forse sarà stata colpa della mia insegnante, perchè mi rendo conto che ogni volta che si scrive/parla di filosofia il mio interesse viene stimolato fortemente. E qui ritorno al mio problema iniziale: la comprensione. Ho scritto questo post perchè non penso di essere il solo a leggere e provare a capire, fallendo. Da quel che ho capito Sesbassar apprezza leggere idee e commenti, e da qui è chiaro il perchè hai scritto questo post: un confronto. Io però mi sento tagliato fuori dal confronto stesso. Ho capito poco e niente. In conclusione mi verrebbe da chiedervi di esporre le vostre idee utilizzando (passatemi il termine) meno vocaboli in "filosofese" per semplificare la vita a chi legge. Mi rendo conto che se siete abituati ad usare un modo di parlare/scrivere con il quale siete a vostro agio e ci sono persone che lo comprendono, la domanda che vi potreste porre è: "perchè lo dovrei fare?". Però sarebbe un confronto più ampio, credo. Magari no, per svariati motivi. Ma magari si. 🙂1 punto
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L'utilità della filosofia... e non solo
Se la metafisica è la ricerca del 'senso' e la fisica la spiegazione dei modi, non c'è una necessità di collegarle. Molti modelli fisici ugualmente validi nei loro rispetti ambiti d'utilizzo, che possono o no anche contraddirsi - non sul piano delle previsioni, certo - in merito all'interpretazione del mondo, non contengono in essi alcuna informazione utile a comprendere il 'senso delle cose', a meno che non vi si costruisca sopra una metafisica, appunto, con pretese piuttosto forti. E se io fossi un filosofo (ma sono un fisico) non darei per scontato l'esistenza di una particella elementare puntiforme solo perché è un buon modello fisico-matematico di come certi oggetti non diversamente noti rispondono agli urti. Il fatto che, per esempio, l'atomismo sia stato indagato come modello possibile per il mondo anche molti anni prima della 'scoperta' degli atomi è possibile che sia incidentale, o che dipenda da qualche somiglianza nel modo in cui sono state condotte le diverse indagini che hanno portato al medesimo (che poi ci sono meno somiglianze di quello che vorremmo) risultato. Con questo non sto dicendo che 'gli atomi non esistono', sto dicendo che dovremmo fare attenzione a cosa intendiamo per esistere, e non sto dicendo che la filosofia non può essere uno strumento d'indagine accettabile, solo che non dovrebbe indagare la scienza. Tornando al positivismo, io stesso mi oppongo alla sua presenza nel modo di ragionare di tanti scienziati e pensatori scettici 'laici', perché è vero che si stanno mescolando ambiti di indagine che non si sovrappongono in modo banale, ma si sfiorano continuamente e spesso divergono anche. Dawkins è una persona che non sopporto, tanto per nominare qualcuno, per come si approccia alla conoscenza banalizzando molte questioni complesse, ma contemporaneamente non ritengo posizioni come quella di Hawking del tutto problematiche, perché quando afferma che si può spiegare l'universo senza ricorrere a Dio, dice qualcosa di sensato: ovvero che è possibile dare una spiegazione del mondo rinunciando a porsi certe domande. Il che si riallaccia al problema della morte della filosofia (all'interno della società) e al rapporto di ciò con positivismo, empirismo e compagnia bella. Il modo di ragionare che si evolve dal pensiero scientifico è un procedere per problemi e soluzioni, con teorie predittive e verificabili. È un modo di procedere efficacie, ma arbitrario. Nello scegliere quali schemi di ragionamento adottare siamo ciechi, arriviamo ad un punto nella costruzione di una teoria (che sottolineo ancora è sempre un modello più o meno efficacie o attendibile, non è mai vera) in cui è necessario porre degli assiomi. Questa stessa affermazione può essere messa in discussione in quanto si autogiustifica in qualche modo. È un assioma essa stessa. Ma non posso fare a meno in un ragionamento logico di adottare qualche logica, per l'appunto, e se il mio obiettivo è giustificare la costruzione di una logica sono incastrato (vedi gente come Gödel). Ecco perché la filosofia della logica è sana e utile, per esempio, permette di risolvere (circa) problemi come questo, che sono una bella gatta da pelare se vogliamo comunicare in termini accettabili da tutti. Ma la metafisica o l'ontologia che ruolo hanno? Come ogni forma di scienza (nel senso di disciplina di ricerca formalizzata, rigorosa) costruiscono modelli. Il punto qui è che si sta cercando di ottenere un modello che non solo sia predittivo, ma anche vero. L'uomo moderno è maestro della falsificazione, e accetta come vero (provvisoriamente) tutto ciò che non sia stato falsificato, ma che strumenti abbiamo per verificare un modello? Non soltanto le sue previsioni, ma il modello stesso? Quest'ultima domanda ha molte risposte possibili. La mia opinione è che non ne abbiamo, perché non possiamo liberarci di alcuni pregiudizi di fondo dati dalla nostra esistenza in una precisa forma in un preciso contesto (una sorta di analogo del principio antropico) e dal fatto che pensiamo in un certo modo e non altri. Alla luce di queste obiezioni, anche non formulate in modo compiuto e ben argomentate, ma che comunque non possono essere ignorate del tutto, mi viene in mente di mettere in dubbio (e non solo a me) la pretesa di qualunque teoria (non solo scientifica) di non essere soltanto predittiva ma vera, e non sto inventando lo scetticismo oggi. In un certo senso questa non è neppure una posizione filosofica, quanto piuttosto un modo di procedere nella filosofia e nel pensiero in generale. Uno strumento di indagine, posto in fin dei conti come assioma (ci risiamo). E allora dove sta lo spazio per dare un 'senso' al mondo, evitare il vuoto, l'apatia, la mancanza di ideali, il rifiuto dei doveri, dell'etica e tutte le cose spaventose per cui hai dato la colpa ai positivisti? Nella fede. Non necessariamente nella fede tradizionale. Io sono ateo e non posso che riconoscere che il mio ateismo è un atto di fede, e sulla base di questo (essere un ateo e uno scettico) io avrò diversi metri per giudicare il mondo dai tuoi o da quelli di un pensatore cattolico, per esempio, o positivista. Ma dobbiamo trovare un linguaggio che metta tutti d'accordo, e qui ancora può (e deve) operare la filosofia (anche la metafisica). Detto questo la crisi di valori in cui siamo caduti ha cause piuttosto contingenti, e accusare i positivisti o il pensiero scientifico di questa crisi generale è una bella caccia alle streghe da parte tua. Ti invito soltanto a valutare come in realtà la maggioranza delle persone comuni non sia veramente dotata di adeguate basi scientifiche e si lasci influenzare in maniera negativa da divulgazione sensazionalistica, populismi, teorie prive di fondamento non solo scientifico (manco falsificabili, figuriamoci stare a chiederci se sono vere o meno), e che questa stessa gente un centinaio di anni fa fosse guidata non da illuminate letture di Hegel, ma al più dal Vaticano, dai partiti politici, o semplicemente da valori tradizionali che (quelli sì) sono stati messi in discussione (sai com'è, la crisi degli ultimi stati monarchici, la caduta di un paio di grossi imperi, due guerre mondiali, il conflitto economico-poilitico-filosofico tra i movimenti di derivazione comunista e il capitalismo nascente, l'inizio e la fine dell'imperialismo e la globalizzazione e anche, ma non solo, il conflitto tra la scienza e non la filosofia, ma la religione, e poi tutti i problemi del mondo di oggi, la sovrappopolazione, i cambiamenti climatici, la gestione dei rifiuti, il dibattito sull'alimentazione sostenibile...) mentre si scontravano con problematiche concrete e facilmente percepibili nella vita di tutti i giorni. E in tutto questo caos, la costruzione di un'etica razionale adatta al periodo storico corrente, che tenga conto di tutte le opinioni, della filosofia, della scienza, delle religioni, di tutti gli imperativi (e gli assiomi) che abbiamo accumulato negli anni per definire e proteggere l'umanità sta richiedendo tempo e stenta a farsi sentire, sono enormi gli sforzi per conciliare correnti di pensiero non sempre conciliabili, e ancora maggiori quelli per far sì che le formule trovate arrivino a tutti e vengano accettate (o contestate in modo sano). Potrei continuare ma direi che ho scritto abbastanza.1 punto
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L'Isola - Gioco
1 puntoNur al-Din Osservo con attenzione le rive di quel piccolo laghetto alimentato dalla cascata. Non posso dirlo con assoluta certezza ma da quel che vedo sembra che solo gli uccelli abbiano avuto il corggio di abbeverarsi a questa fonte. "Li abbiamo spaventati...o magari ci troviamo nel territorio di un grosso predatore" dico con una vena di schiettezza che rasenta il sadismo "Buona idea mio buon amico, lascia che prima impartisca su di te la benedizione della signora delle illusioni cosi che guidi i tuoi passi e renda ferma la tua presa" giungo le mani "Madre dei misteri, tu che tuttto vedi e tutto nascondi dietro i veli della tua saggezza, concedi la tua grazia a questo valoroso, rendi forti le sue mani e solidi i suoi piedi" - narratore e Bud1 punto
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Recharge Magic: cosa ne pensate?
1 puntoGuarda, non ho mai provato nessuna regola variante, quindi ti parlo solo di opinioni personali a freddo: 1) la Recharge Magic "pura" (incantesimi illimitati durante il giorno, basta aspettare un pò) è OP... e applicare un potenziamento a classi che, già di loro, sono di tier alto (1-2-3), le rende ancora più sbroccate! Se fossi un master, non permetterei mai questa variante. 2) la Recharge Magic associata agli Spell Point, come suggerito da MadLuke, invece è molto meglio; se da un lato gli spell point aggiungono versatilità agli incantatori (mai più rimanere senza incantesimi adatti, per aver memorizzato quelli sbagliati), il fatto di dover aspettare per poterli lanciare di nuovo evita il classico "effetto nova" degli incantatori a punti magia. Inoltre evita il problema "incantesimi illimitati" visto sopra, e, soprattutto ai bassi livelli, si può sempre rimanere senza incantesimi utili da lanciare, prima della fine del "tempo di ricarica". Per finire, questo è il sistema che (imho) maggiormente assomiglia alla magia vista in fiabe, libri, e film.1 punto
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Capitolo Tre - Questa pianura è proprio un Oceano Verd... insomma, si fa per dire...
Trull (nano guerriero) Il nano si stava accompagnando a Zhuge, diretto alla esplorazione del sito. Era interessante constatare la conoscenza quasi atavica che l'umano possedeva, insolita per un individuo di una razza che non poteva poi accumulare molta esperienza in una vita così breve. Zhuge non era nemmeno particolarmente anziano da giustificare una particolare saggezza. Tuttavia aveva citato correttamente un antico proverbio nanico, caduto quasi in disuso. Quel detto aveva perso fortuna nelle grotte del suo popolo, e il nano ne raccontò le ragioni al suo interlocutore mentre camminavano. "Il mio bisnonno, che vi ha assistito personalmente, mi ha raccontato di un anziano umano che era in visita alla città insieme a tre nipoti particolarmente discoli e ad una piccola comitiva di popoli vari, poco prima della nostra tradizionale settimana dell'accoglienza. Erano con uno solo dei nostri, gli altri erano troppo impegnati con i preparativi, e quasi non mettevano il naso fuori dalle stanze del comitato per la festa patronale. A parte i visitatori, quindi, la città pareva deserta. Ad un certo punto, i tre monelli attraversano un ponte correndo e si nascondono dietro il saio del vecchio, perché inseguiti da un montone particolarmente cornuto. Il quale aveva ben ragione di essere incavolato, qualcuno dei tre gli aveva attaccato una piccola torcia alla coda, quindi l'animale era particolarmente imbizzarrito. L'uomo canuto, nonostante l'età, temendo per i tre nipotini alle sue spalle, si é impettito davanti alla bestia e non ha fatto che sbattere il puntale ferrato del proprio bastone da passeggio sulla roccia per far rumore e scacciare l'animale urlando "Da qui non passerai!" ammonendo al contempo i nipoti ad allontanarsi con un "Fuggite, sciocchi!". Non ci volevo credere, ma il bisnonno me lo ha giurato su tutti i suoi defunti, il ponte ha ceduto per quel singolo colpo, ed é parsa colpa dell'uomo anche se ho saputo che di questo le perizie hanno poi incolpato la mancata manutenzione e quindi il lassismo dei gestori della rete viaria del tempo. Perciò da quel giorno, non ci fidiamo nemmeno della roccia su cui poggiamo i piedi, perché qualcuno potrebbe averci scavato sotto!" Il nano pareva aver finito il racconto, ma poi sorrise e sbottò in una fragorosa, singola risata, al ricordo. "Bah, il caro bisnonno. Figurati che la quarantesima volta che mi ha raccontato questo stesso episodio l'aveva trasformato talmente tanto che era diventato una roba praticamente epica, in cui un canuto mago sacrificava se stesso per battere addirittura un Balrog, precipitando insieme in un abisso senza fondo. Perfino i nipoti erano diventati quattro.". Trull scosse la testa, quasi commosso. Una volta sul colle si aggirò con gli altri ammirando il tramonto. @colle1 punto
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Coboldi dall'Inferno
1 puntoRitorna la serie di articoli dedicata alla riscrittura dei mostri del fantasy ad opera del grande incantatore Ingvarr Holliday. I tempi da qui in avanti saranno probabilmente dilatati e non riuscirò a tornare al ritmo dei primi due articoli, per cui vi chiedo di pazientare e di seguire il blog per non perdervi le future inserzioni. Come inaugurato per questo articolo sarete voi a scegliere il prossimo tra tre titoli nel sondaggio allegato a questo. I coboldi sono spiriti tra i più infimi nella gerarchia dell'Oltre (la realtà astratta di dei, demoni, angeli e associati N.d.A.). La loro razza è giovane, nata dopo l'Avvento (il primo contatto tra l'Oltre e la realtà materiale) e impregnata dei modi degli umanoidi. La caratteristica bizzarra dei coboldi è la loro varietà. Individualmente non sono capaci di adattarsi o mutare forma, ma in breve tempo si sono in un certo senso evoluti gruppi molto distinti per sfruttare le attività di cugini più potenti o umanoidi di vario genere. Tra tutti, i gruppi i più amichevoli sono gli abitanti dei porti e delle navi, dediti a parassitare, derubare, infestare bettole e stive, raramente a sorvolare il mare aperto, più spesso a tormentare i marinai con burle, insulti, e a derubarli di cibo, tabacco, oro. Questi coboldi sono poco abili con le armi, grandi amanti della pipa, impazziscono per l'alcol che li rende ancora più fastidiosi, e sono abituati a vestire come la gente di mare per confondersi quando possono con i goblin, con qualche vecchio nano (non la razza) o con qualche creatura fatata, magari nascondendo il ghigno sotto la falda di un cappello. Seguono gli scarsi esemplari che si dilettano nel molestare i viaggiatori ai crocicchi o presso gli accampamenti nascondendone gli oggetti, lanciando sassi, tirando i copricapi e trovate simili. A volte di questo genere se ne trovano anche nelle miniere, a soffiare sulle lanterne, tagliare funi e far crollare gallerie. Insomma, non una razza tra le più simpatiche in generale. E tuttavia i peggiori sono quelli più vicini alle stirpi infernali. Un coboldo di questo genere fa da apripista per creature persino peggiori, ed oltre a essere una presenza altamente invasiva, è il segno inequivocabile che una regione è dannata. I coboldi sciamano dalle Porte come pipistrelli al crepuscolo e si annidano nelle pieghe della terra, divorando le radici, uccidendo gli abitanti del sottosuolo, facendo guerra ai Nani e agli abitanti della superficie. Nel giro di mesi scavano chilometri di gallerie fittamente intrecciate dalle forme irregolari, che a volte si aprono in enormi caverne, a volte in strette gole che emergono fin sotto le stelle ormai oscurate dai fumi neri dell'Oltre più marcio. Quando si insediano in una regione la vegetazione scompare o quel che resta sono arbusti contorti e senza foglie, e gli animali diventano estremamente rari e scompaiono alla vista tra le mille piaghe che affliggono il terreno e che possono spingersi per chilometri nelle viscere della terra o terminare dopo alcune centinaia di metri in qualche cunicolo adibito ad avamposto, presidiato da decine di coboldi crudeli e affamati. E il fuoco risale dalle profondità del sottosuolo illuminando in maniera sinistra le gallerie e spingendo tossici fumi e temibili rettili, parenti ancestrali dei draghi e delle viverne, verso l'alto. Raramente le stesse gallerie sono abitate anche da demoni maggiori, che anzi scacciano i coboldi una volta arrivati costringendoli a migrare e distruggere nuovi territori, spargendo la piaga. In un certo senso la loro presenza prepara il terreno per chi verrà, intossicando Fala e adattandola ai suoi ospiti che stenterebbero a sopravvivere altrimenti. Subito in seguito a questi eventi, vennero i coboldi. Parlando alla gente comune dei coboldi, questi quasi mai si rendono conto di quanto la loro presenza sia un forte segnale di allerta, e preannunci tempi bui. Il che, riferito a Dumeshi, è d’altra parte ironico, poiché da molti mesi la notte occupava buona parte della durata del giorno. Con i coboldi, il sole si spense del tutto. Non furono loro la causa di ciò, ma solo un altro sintomo, grave e nefasto, della malattia: i Deformi stavano tornando. Se si vuole vedere nel loro arrivo una qualche nota positiva, la presenza dei non-morti si ridusse di molto per via della loro abitudine di divorare i cadaveri e ricavare armi e artefatti dalle loro ossa. Ma anche quella dei vivi, piante, animali o uomini. Dove il terreno era agevole e correvano le vie dei commerci con l’est o delle carovane degli Elfi del sud-ovest, la carta della regione venne ridisegnata da una vasta rete di gallerie e gravine artificiali. Per certi versi si potrebbero definire un’opera d’arte, paesaggi belli come un dipinto, violenti, dipinti con colori contrastanti. Notti buie accese da fuochi innaturali in cielo e in terra, e viaggiare non è mai stato così pericoloso. Dal libro Racconti della Quinta Strada, Capitolo X, 'Coboldi dall’Inferno’ Questi coboldi conoscono una civiltà crudele che non è quella degli Umani, ma dei diavoli all'Inferno, e portano con sé solo odio e rabbia nei confronti di chiunque, compresi sé stessi. Un singolo coboldo spesso non costituisce una vera minaccia – perché sono piccoli e molti anche codardi – soprattutto per un combattente preparato, ma come cani selvatici si fanno forza del numero e sentono la paura di chi hanno di fronte. Se vedono una creatura vacillare, la assalgono senza pietà. I coboldi si nutrono di qualunque cosa, letteralmente, e tendono ad uccidere per istinto tutto ciò che sembri più debole di loro. Quando si muovono in gruppo nel loro territorio sono particolarmente temibili, e sanno essere molto aggressivi. Un coboldo è generalmente armato di artigli, zanne, e armi rudimentali. Spesso i loro capi possiedono lance e tridenti sottratti dalle armerie di diavoli maggiori, mentre altri membri del gruppo usano bastoni appuntiti, a volte con punte di selce o altra roccia, o più spesso armi costruite dalle ossa delle loro precedenti vittime. È raro che i coboldi pratichino qualunque forma di magia appresa ma come molti altri spiriti hanno alcune capacità magiche naturali. Principalmente sono in grado di teletrasportarsi rapidamente a breve distanza, ma solo se non visti da creature di questo mondo, e non sono vulnerabili alle alte temperature o al fuoco. Queste due capacità gli rendono agevole spostarsi nel loro habitat ostile e poco altro. A chiunque voglia, o debba, avventurarsi in una regione infestata da coboldi o altre creature infernali, suggerisco per prima cosa di ricredersi. Se questi dovesse persistere nel suo intento, sarebbero poche le cose da dirgli. La prima è di tenere sempre gli occhi aperti e guardarsi le spalle. Questo letteralmente, poiché i coboldi si muovono nell’ombra rapidamente e se persi di vista possono spostarsi istantaneamente da un luogo all’altro senza alcun tipo di preavviso, risultando in morte certa. La seconda è che i coboldi non sono come gli altri diavoli e non sono vincolati dalla parola data. Se messi in difficoltà, potrebbero patteggiare per la propria vita, poiché dotati di un certo istinto di sopravvivenza, ma è necessaria un po’ di furbizia per costringerli a fare quel che prometteranno. Vale la pena tentare, forse. Un’altra importante ragione per tenere gli occhi aperti è che i loro territori saranno pieni di trappole, allarmi, altri sistemi di imboscata e pericoli anche diversi dai coboldi stessi, spesso creature abbastanza feroci da tenere testa ai coboldi, stanate da questi e spinte a vagare nel sottosuolo. A chi fosse tanto audace da decidere non solo di attraversare i loro territori, ma di andare a fondo tra le loro gallerie, suggerisco di non lasciarsi sfuggire i tesori che certamente vi troverà accumulati e nascosti. Molti lì sono morti, poveri e ricchi, e molte gemme e altre risorse naturali saranno state dissepolte e lasciate a sé stesse o pigramente ammucchiate nella costruzione di quei cunicoli. Ma attenti a non farvi notare, sono molto avidi di ciò che posseggono, anche di ciò di cui non conoscono il reale valore! Dal libro Racconti della Quinta Strada, Capitolo X, 'Coboldi dall’Inferno’ Un coboldo, nelle sue varianti proposte inizialmente, costituisce un ottimo diversivo durante una campagna in cui non è il principale antagonista, soprattutto se usato al di fuori del combattimento. Nella sua versione infernale, invece, è sia un ottimo motore per la campagna, sia un buon incontro di combattimento in una situazione più che classica di dungeon crawling. Il territorio infestato può sia essere il luogo da esplorare per un gruppo di avventurieri di livello sufficientemente alto – una società organizzata non dovrebbe mai essere una passeggiata da sbaragliare per un party di basso livello – sia un ostacolo da aggirare per un gruppo di livello più basso. Al di là della possibilità di incontrare creature ben più grosse e temibili all’interno delle loro gallerie – che ritengo debba essere limitata a qualche mostro interessante per la campagna e non usata intensivamente per aumentare la sfida dei combattimenti – i coboldi stessi, in numero adeguato e tenendo ben presente che sono loro i padroni del territorio e non si faranno facilmente mettere all’angolo dagli avventurieri, costituiscono un avversario temibile. Volano, sono capaci di teletrasportarsi, attraversare fiumi e laghi di magma… E il fatto che la loro capacità di teletrasporto sia limitata da una clausola arbitraria è stupendo per costringere il gruppo a cercare soluzioni inattese, a comportarsi in modo innovativo e a temere il buio, cosa che non è male perché spesso si tende a dimenticare al tavolo certe condizioni ambientali quando non vengono fatte pesare, con il risultato che l’ambientazione un po’ ne perde. Ma se le luci magiche vacillano perché l’aria è maledetta o carica di fumi, se le torce stentano a rimanere accese perché non c’è ossigeno, aumentano il problema del fumo e vengono spente dai coboldi stessi nei momenti di panico… Be’, buon divertimento! Spesso il narratore si limita ad utilizzare i nemici di basso livello tirando un numero variabile di dadi e propinandone un numero casuale da sterminare agli avventurieri. Questi coboldi dovrebbero invece cercare principalmente di stancare i propri avversari e poi attaccarli in massa quando sono a corto di risorse. In questo senso la vostra attenzione nel condurre il gioco dovrebbe essere far percepire il pericolo ai giocatori in modo che non abbassino la guardia e non prolunghino i tempi all’interno del dungeon inutilmente. Questo mentre li costringete a usare le proprie risorse per affrontare trappole, ostacoli del terreno, gruppi di coboldi che sembrano attaccarli per poi svanire così come sono comparsi, altri gruppi che magari li braccano dirottandoli o gli impediscono di riposare. Fondamentale è sfruttare armi a distanza, copertura e simili per tenere costantemente i giocatori in posizione di svantaggio. E ricordatevi che se ai giocatori dovesse venire in mente qualcosa per aggirare il problema, i coboldi non dovrebbero rimanere a farsi sterminare, ma ritirarsi ed elaborare un nuovo piano. Conosco un Goblin, uno studioso dell’Arte come me, sebbene sia insolito per la sua razza, che una volta scese in una simile rete di cunicoli alla ricerca di una reliquia della Chiesa degli Afflitti che era stata perduta. La reliquia fece certamente la sua fortuna sulla via del ritorno, qualunque cosa egli ne voglia dire, permettendogli di ritirarsi pressoché incolume dalle viscere della terra, ma a portarlo vivo fino in fondo furono la sua astuzia – devo ammetterlo – e una buona dose di fortuna. La sua descrizione di un coboldo lo avvicina a un imp o un altro simile demonio, esile, curvo, con ampie ali di pipistrello, lunghe braccia e un ghigno tremendo sul volto, dotato di lunghe e sottili orecchie orribilmente ricurve e a volte di piccole corna sulla fronte. Una delle volte in cui rischiò la pelle, la volta che perse la maggior parte dei suoi compagni, fu in un’ampia galleria col terreno ricoperto di rocce appuntite. I coboldi avevano scavato delle logge nelle pareti da cui potevano bersagliare i nemici con giavellotti e sassi, e una grossa balconata che proteggeva, o così sembrava un’ampia galleria che doveva condurre, secondo gli studi condotti dal gruppo, in una delle sezioni principali dell’insediamento. L’ostacolo principale erano proprio i coboldi armati che tempestavano le pareti della caverna. Impiegando alcuni giorni, il gruppo fu in grado di ridirigere un fiume sotterraneo e allagare la grotta per poterla attraversare più agevolmente evitando in gran parte i tiratori nascosti dalle acque nere e raggiungere le alte logge e la balconata evitando una lunga scalata delle pareti esposte. Ma sulla balconata non c’era nessuno coboldo. E dietro nessuna galleria, era stata fatta crollare a pochi metri. Poi anche l’imbocco della galleria crollò, intrappolandoli per tre giorni e tre notti. Dal libro Racconti della Quinta Strada, Capitolo X, 'Coboldi dall’Inferno’ Se da una parte è ovvio che un nemico in grado di volare in un paesaggio di cunicoli, baratri e dislivelli, informato degli stessi più di ogni altro giocatore è un problema, dall’altra non sono da escludere assalti nel sonno fuori dai confini del territorio dei coboldi, magari con connotazioni fiabesche o oniriche a piacere, quando il gruppo non se lo aspetta. Fa parte anche questo delle caratteristiche popolari di folletti e altre creature del genere. Incontrare un mostro che non è pienamente fisico e nemmeno un vero e proprio intangibile fantasma sul confine tra il sogno e la veglia potrebbe rivelarsi interessante se siete il tipo di gruppo cui piace giocare con una magia non sempre coerente e pienamente comprensibile nel suo svolgersi, proprio come accade nelle fiabe. Ma state attenti a cosa fate e non esagerate! Rallentare il gioco con continui incontri a spezzare i riposi o gli spostamenti quando non è necessario può essere tedioso. Prima di lasciarvi vi invito, se doveste decidere di passare per Dumeshi a incontrare questi coboldi, a far visita al Mercato del Diavolo. Potreste vendere i vostri giovedì a un buon prezzo, o acquistare una memorabile spada appartenuta a qualche eroe leggendario al modico costo della vostra voce… Buona vita!1 punto
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Quanta avventura, narrativa o saggio nelle vostre campagne
Sicuramente. Una doverosa puntualizzazione: io gioco PbF, al tavolo neanche ci proverei Anche se non sono certo di cosa tu intenda, no, hai ragione... Ma neanche è minore di certa "letteratura" sentimentalistica da strapazzo (leggasi "Fabio Volo, Gramellini & co.") oppure dei presunti nuovi maestri di vita che affollano librerie e YouTube.1 punto
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