Mentre trascinate il bandito verso il ceppo di un albero dove tagliargli la testa, l'uomo continua a piagnucolare, ma rimane in silenzio. Alle parole di Ysabela sugli dei, capendo ormai che anche lei si e' rassegnata alla sua sorte, i suoi lineamenti si tendono e prende a piangere ancora piu' forte. Tra un singhiozzo e l'altro dice: Non ho mai conosciuto gli dei. Nessuno me ne ha mai parlato. Volete farmeli conoscere voi in questo ultimo momento. Trovero' un posto nei loro regni? La mia familia vive a sud di qui, insieme agli altri. I metodi non saranno i piu' giusti, ma il signore Cervo si prende cura di loro. Spero....spero...che possano avere un futuro diverso dal mio. Loro non hanno mai fatto niente di male, ve lo giuro. Lei si chiama Marta e i mie due figli Robert e Jonas. Non chiedetemi altro, potrei compromettere la loro sicurezza,se si venisse a sapere che ho parlato...
Dopo si lascia portare fino al ceppo, senza piu' opporre resistenza. Lo fate inginocchiare e mettere la testa in posizione. Poi , sopprattutto Damien, gli parlate degli dei , del loro volere, del destino della sua anima immortale, dei regni divini oltre questo. Sembra trovare pace. Una ultima preghiera, poi tutti, meno Leo, fate un passo indietro. Il ranger solleva la sua ascia, che risplende per un attimo sotto i raggi del sole, per poi abbatterla in un arco preciso sul collo del bandito. La testa si stacca di netto al primo colpo, il sangue che sprizza come una piccola fontanella per una manciata di secondi, tingendo di rosso il ceppo tagliato.