@Astaron – Alberich
State aspettando fuori dalla tenda di Vànesh.
Non siete molto vicini a quel luogo poiché diverse guardie invitano ogni soldato a star lontano da lì. Nonostante sia piena notte, moltissimi guerrieri sono ancora svegli.
Hanno acceso molti fuochi e stanno bevendo birra.
Alcuni di loro vorrebbero festeggiare la vittoria ma sono ancora troppo stanchi.
Yasill si trova a passare vicino a voi.
[i pg non la conoscono ma voi giocatori si, non sto quindi a descriverla di nuovo]
Molti guerrieri riconoscono Yasill e iniziano a tormentarla chiedendo se può ballare per loro o fare uno dei tanti spettacoli conosciuti dai giocolieri.
La donna si infiamma subito per la rabbia e dice che non appartiene più al mondo dei saltimbanchi, che oramai è un soldato a tutti gli effetti e per questo merita rispetto.
Le sue sfuriate però fanno divertire i soldati che continuano a tormentarla ancora di più.
Attorno a voi succedono altre cose: vedete Silkàr entrare velocemente nella tenda di Vànesh.
Una kaiisa bionda va in giro di chiede di Unilla.
Il ragazzino di nome Sildas invece sta cercando Oloth. Chiede anche a voi se l’avete visto e conclude dicendo che, se doveste trovarlo, dovreste dirgli che il corvo veggente lo sta cercando.
@Herlan
Non esattamente… dice lei sorridendo.
Trova divertente il fatto che sei così ingenuo riguardo la magia, la sua principale materia. Si rende conto che, anche se poco, è stata irrispettosa nei tuoi confronti e cerca invano di smettere di sorridere.
Non posso insegnarti la magie di luce o quella specifica luce che aveva evocato con le parole.
Posso però fare altro!
Posso istruirti su alcune pratiche magiche e… la prossima volta che risveglierai un potere sopito saprai di cosa di si tratta e come sfruttarlo al meglio.
A dire il vero potrei anche insegnarti le mie tre magie del Buio… ma non me la sento. Sarebbe troppo pericoloso.
Quando ti inchini ad Aurline, vedi i suoi occhi brillare per la sorpresa… ma sentendoti parlare, tutta la sua eccitazione appassisce in una triste delusione.
E’ amareggiata con se stessa. Per la seconda volta si è illusa nel sperare di sentire una tua possibile dichiarazione d’amore.
A questo punto la strega dei ghiacci si rassegna e mette da parte le sue emozioni.
Sfodera la sua spada di ghiaccio e possa la punta della lama sul pavimento.
Ragiona un po' per qualche secondo, poi torna a sorriderti (anche se è ancora un po' rattristita) e dice: prima che io ti nomini cavaliere, sei sicuro di ricevere tale onore in questa catapecchia?
@chi sta da Vànesh
Mhedi-ya inizialmente vi aveva proibito di entrare nella tenda del comandante.
Il chierico della morte sta solo eseguendo gli ordini.
Sentite Vànesh, nella sua tenda parlare con altri uomini, tra cui il pugno di Roil. Sono preoccupati e nervosi.
E ora cosa facciamo? Si sente una voce provenire dalla tenda.
Ma sarà vero? Gli fa eco una seconda voce.
Vànesh riesce a scorgervi in qualche modo e vi invita a entrare.
Il comandante stava cercando proprio voi. Vi dice che, dato che avete incontrato il re teschio, i comandanti degli altri due eserciti desidererebbero conversare con voi.
Sole intanto spiega al capitano cosa vi è accaduto e l’uomo desidera parlare con voi in privato. Congeda quindi tutti i suoi ospiti.
Restate nella tenda con la donna bendata e Vànesh.
Mentre Sole continua a spiegare la situazione, la donna tocca la spalla del chierico. Un istante dopo un occhio di Sole scompare dal suo volto. E’ come se fosse stato risucchiato all’interno del suo cranio. La donna solleva una benda, rivelando così che l’occhio di Sole è appena apparso nella sua orbita. Lei tira un sospiro di sollievo e dice: almeno così posso vedervi tutti.
Vi guarda uno alla volta con molta attenzione.
E’ curiosa di sapere come siete fatti. Vànesh, che intanto si era seduto, resta a bocca aperta nel vedere quella scena: devo dire che mi hai sorpreso, donna. ...Ma non è che hai ferito uno dei miei uomini in maniera permanente?!
State tranquillo, mio signore. Il vostro chierico riavrà il suo occhio intatto.
Bene… se non avete un nome …come dovremo chiamarvi?
Non sono ancora degna di un nome, ma potete darmene voi uno.
Siete uscita fuori dalla Speranza?
Lei annuisce.
Ti chiameremo Speranza.
Oh no, mio signore, è un nome troppo potente e non posso meritarlo.
Vànesh si sta spazientendo: allora ti chiameremo spada?!
Questo nome va già meglio, mio signore.
E come siete finita nel frammento della spada?
Ho usato la magia del bianco e del nero.
Sul volto di Vànesh appare un’altra espressione di sorpresa: intendete… la magia di lady Haresia?
Certamente, mio signore.
Perdonate l’ignoranza… ma quella magia non serve per creare le armi?
Non proprio… però io ho usato la magia del bianco e del nero per forgiare la Speranza.
Vànesh stira un sorriso per scacciare il nervosismo: ma noi tutti sappiamo che la Speranza è stata forgiata da LEI, l’innominabile, la strega amata e ripudiata da Armac.
Ma mio signore… io sono quella strega!