Scarlett Bloomblight Dispersa nel bosco Durante la transizione delle mie emozioni, mentre le sento tutte annullarsi per fare spazio alla rabbia e alla furia, provo anche in modo amplificato quello che era successo prima con Tanaka: il mio corpo che si muove senza il mio controllo. In un certo senso mi pare di sprofondare dentro me stessa, di lasciare spazio al "comando" a qualcun altro; incapace di muovermi e solo in grado di guardare cosa succede. Non percepisco strano il riuscire a distinguere i dettagli nel buio del bosco, neanche gli artigli scuri che stanno prendendo il posto delle mie unghie e nemmeno i muscoli contratti che pompano di una forza quasi inumana: sembra tutto così normale, così al suo posto. Lei? Ma lei chi?! Si può sapere cosa c@zzo dici?! Urlo, ma a quanto pare riesco a farlo solo nella mia mente, distaccata come sono dal mio stesso corpo. Almeno qualsiasi istinto abbia il controllo tiene lontana quella creatura, anche se morderle la mano mi sembra strano. "STA LONTANO DA NOI, SPIRITO!" Al posto di quello che vorrei dire e della mia voce una sorta di ruggito esce dalla mia bocca. È basso, quasi gorgogliato, detto a denti stretti; guardingo, arrabbiato, furioso. Sono un po' confusa, ma per qualche motivo non percepisco la cosa come strana, sembra estremamente naturale. Alba? Sul serio, ma come parli?! Di nuovo nessuna voce esce dalla mia bocca; percepisco però che sto per dire qualcos'altro, che quel ruggito sta per arrivare di nuovo. "NON METTERAI LE MANI SULLA RAGAZZA!" Un fremito di paura e terrore scuote le fiamme di rabbia dentro di me, mentre percepisco quella stessa gigantesca presenza emanata ieri da Zarneth. "SAI COSA SUCCEDEREBBE?!" Sento i muscoli contrarsi ancora di più: le braccia spingere verso l'esterno così forte che penso mi si potrebbero staccare le spalle, le gambe scalciare il terreno nel tentativo di liberarsi. Ma in un istante, dopo che quella cosa ha alzato il braccio, sento solo dolore. Un dolore così intenso da bloccarmi i pensieri, mentre la testa pulsa come se qualcosa di pesante me la stesse schiacciando; è come se potesse esplodere da un momento all'altro. Il corpo invece si ribella: tutti i muscoli delle braccia si contraggono nel tentativo di spezzare le corde, spingendo verso l'esterno così forte che mi si potrebbero staccare le spalle; le gambe scalciano in ogni dove, anche loro cercando un modo o una forza per liberarsi, gli scatti sono così repentini che sento le anche in procinto di spezzarsi. E poi buio, di nuovo. Quando apro gli occhi mi sembra di star congelando, nonostante mi renda conto di aver addosso i miei vestiti, il cappotto e addirittura ancora lo zaino. "Ahi... ma che c@zz..." Una fitta mi colpisce, quando il vento serale del bosco soffia sui miei polsi scorticati. Sento anche male alle caviglie, alle spalle e alle anche. Mi alzo a fatica, usando un albero lì accanto come appoggio. "Cosa... cosa è successo??" Mi passo una mano sulla nuca. "Sono... caduta?" Mi guardo attorno, in cerca di sangue credo, per controllare se ho sbattuto la testa. "Niente... mi fa male ma non sanguino. Allora perché mi sembra che..." In quel momento mi ritorna in mente la creatura con la testa di cervo: stavo scappando e sono caduta, poi la radura con le pietre, quella creatura che diceva qualcosa e un'altra voce... era arrabbiata e spaventata; poi la luce viola. "Ma cosa..." Il dolore alla testa e al resto del corpo mi impedisce di ricordare chiaramente. "TANAKA!" Infine un pensiero che sovrasta tutto il resto: grido il suo nome quando ricordo che eravamo lì, stavamo facendo sesso, quando quella cosa è arrivata. Ricordo che mentre svenivo lo ha afferrato per il collo. "TANAKA!" Grido ancora, il panico che mi attanaglia la gola quando immagino il peggio, che quella cosa lo abbia ammazzato. Inizio a tremare, il freddo della sera che sembra intensificarsi assieme alla mia paura. Caldo... fumo... Come prima e come ieri il mio pensiero va su quello, in cerca di conforto. Mi tolgo lo zaino, in cerca delle sigarette già rollate che ci tengo dentro, anche perché con questi tremori non sono in condizione di farmene una sul momento. Accendo la sigaretta e inspiro profondamente, lasciando che il fumo caldo mi riempia la gola e i polmoni: il tremore si ferma subito, mentre inizio a sentire il corpo che si scalda. "TANAKA!" Grido ancora il suo nome, anche se adesso mi sento più lucida; siccome non risponde prendo il cellulare dalla tasca e lo chiamo. Rispondi ti prego... rispondi... Continuo a fumare piuttosto nervosamente. @Loki86 offgame Volevo fare anche altro, ma si sarebbe ingarbugliato un po' troppo. Aspetto di sapere se ho notizie di Tanaka e poi agisco di conseguenza. Comunque sei sempre più un maledetto infame: continui a tirare fuori cose ma in sostanza non mi dici una cippa... io sono curiosooooooooo 😠🤣