Astrid
La rossa rimase in silenzio ad ascoltare i discorsi degli altri, alternando lo sguardo su tutti gli astanti. Il nuovo giunto era un druido, e di certo le sue capacità sarebbero state utili, in virtù del fatto che dovevano avventurarsi in una foresta. Avere a che fare con gli elfi, ad ogni modo, la turbava più del dovuto. Rimase per buona parte con le mani conserte, studiando l'uomo che diceva di potersi trasformare in un animale. Ne osservò i tatuaggi runici, simili a quelli che anche lei aveva sul volto, sebbene dal significato completamente diverso. L'occhiata di Cavill la sorprese per un istante e le sue gote si colorarono di nuovo di rosso. Distolse gli occhi da lui, facendo la faccia imbronciata, anche se ogni tanto lo controllava ancora da lontano guardandolo in maniera fugace. Sì, beh, ti conviene restare. Sei troppo debole ancora. Disse riferendosi proprio al fabbro. Non voleva averlo intorno, non le piaceva quella strana sensazione che provava in sua presenza. Alla fine le parole del duca la fecero ridestare dai suoi pensieri. Non sono nata stratega. Fece in un mezzo sorriso, come a volersi giustificare per quella sua idea stramba...anche se alla fine era pur sempre un'idea. Pensavo di andarmene all'inizio, non mentirò. Mentre ero una fuggiasca volevo solo mettermi in salvo ed allontanarmi il più possibile. Strinse le mani a pugno. Quando sono arrivata, però, qualcosa è cambiato. Serrò i denti, la sua mascella tremolò. Nei suoi occhi brillava la Fiamma selvaggia della furia. Voglio vendicarmi. Scacciarli da queste terre. E portarmene all'altro mondo il più possibile. Sciolse la mano e diede un sonoro schiaffo sul tavolo, sulla mappa, proprio sulla foresta. Sono pronta a partire.