Elenion Valenar - Cavaliere errante, paladino di Hoar. - Accademia degli Arpisti
Durante i due anni di addestramento con gli Arpisti, Elenion trovò nei suoi compagni una sfida e un rifugio, e la loro presenza divenne un contrappeso alle ombre del suo passato. Red, il tiefling barbaro, era per Elenion una continua prova di forza e disciplina. Con il suo spirito selvaggio e inarrestabile che lo trasformava durante il combattimento lo costrinse a spingersi oltre i propri limiti marziali; ogni duello diventava una danza di colpi e resistenza, un esercizio che fortificava non solo il corpo, ma anche il legame tra i due, limando la naturale diffidenza dell'umano verso la razza contaminata dal tocco infernale. Dove il barbaro aumentava la sua capacita' di portare distruzione, il paladino imparo' a concentrarsi sulla difesa estrema necessaria a sopravvivere ad un duello con un avversario del genere.
Lillian, la schiva ladra, gli insegnò il valore dell'astuzia e della discrezione, elementi che lui, abituato all’onore frontale, faticava a padroneggiare. Con lei imparò ad apprezzare la sottile arte dell’inganno e della strategia silenziosa. Una prima infarinatura di cosa poteva essere la guerriglia prese forma nella testa del paladino. Sapeva di non poter ancora decifrare i segreti dietro lo sguardo enigmatico di Lillian, ma in quegli anni cominciò a considerarla una custode di misteri che forse un giorno avrebbe condiviso.
Althir, il mago elfo con un passato da fabbro, gli trasmise una nuova prospettiva sull’arte delle armi e sulla magia, ricordandogli che ogni arma, persino la più antica, ha un’anima nascosta tra le venature del metallo. Althir era paziente e riflessivo come ogni studioso, attaccato ai compagni, e come lui tormentato dalla perdita. Nelle lunghe notti di discussioni e studio, Elenion apprese da lui il rispetto per il potere della magia, sviluppando uno sguardo critico verso le proprie abilità e capacità di giudizio.
Loro appresero ovviamente qualcosa su di lui. La lunga tradizione guerriera da cui discendeva e le storie del suo casato in parte in rovina dopo la guerra persa. Le difficolta' che aveva riscontrato tornando a casa, divenendo un cavaliere errante e di come Hoar, il Dio della Vendetta lo aveva raccolto e unito alla sua guardia di paladini. Toccato dalla divinita' egli sicuramente risaltava fra gli altri uomini, per grazia e carisma, ma i suoi voti e le ombre del suo cuore lo rendevano comunque una figura rotta ed un guerriero elegante ma inclemente. Non vi era la tipica pieta' e misericordia dei guerrieri degli altri sacri ordini e questa caratteristica sia era ben palesata ai suoi compagni che sapevano che non era saggio mettersi fra lui ed i suoi nemici.
Finalmente il loro addestramento era finito. Elenion era ansioso di riprendere la sua sacra missione, contro un nemico di cui almeno ora sapeva qualcosa di piu' di un nome. Passo' i festeggiamenti in disparte, preparando il suo equipaggiamento, pulendo il suo destriero che come lui era pronto a riprendere la strada.
Oltre il portale, a meno di mezza giornata da Luskan
Le pioggie di mezza giornata stavano scrosciando impetuose sulle colline intorno alla Citta' delle Vele. Il gruppo era emerso alla base di un grande cipresso, non lontano da un sentiero fangoso battuto probabilmente dalle carovane dei mercanti giudicando i profondi solchi di ruote che lo attraversavano. L'aria fredda, l' umidita'... tutto sapeva di casa e reale, ben diverso dal Piano su cui aveva passato gli ultimi due anni. Con di nuovo la sua armatura addosso e l'ampio mantello pesante, Elenion appariva imponente. Al collo il pendente con il simbolo del suo casato e lo stemma del suo Dio, oscillava elegantemente mentre egli muoveva i primi passi di nuovo nei Reami Dimenticati. Il cappuccio copriva il volto giovane e perfetto. La sua spada, La Lunga Guardia, giaceva inerme al suo fianco, con le sue linee affilate e antiche. Sulle spalle, lo scudo di metallo opaco con impresso il disegno di un corvo gli dava un aspetto coriaceo. Il suo muscoloso destriero scosse la criniera mentre si lasciava condurre dal muso. Il suo manto si bagno rapidamente diventanto piu' scuro. Elenion gli parlo in un lingua dolce e musicale. Un elfico antico, insegnato ai primi uomini, per poi rivolgersi al resto del gruppo in comune.
Qualcuno di voi e' gia' stato a Luskan?
Chiese mentre lui cerco' di ricordarsi se conosceva qualcuno fra i nobili di quella citta' indipendente.