GIORNO 2, ORE 7:20.
Popovič decise di fare la guardia durante il riposo. Si mise appena dietro la porta del capanno, per sincerarsi che strane creature non irrompessero all'improvviso, e sbirciò fuori tutta la notte: per diverse ore non scorse nulla di anomalo, tranne il diffondersi di una fredda nebbia, che diede alla spiaggia e alla selva circostante un'aspetto ancor più lugubre e spettrale di già quanto non fossero di giorno.
L'artefice ebbe quasi la sensazione di trovarsi in un luogo infestato, come quelli di cui si narra nelle leggende popolari, in cui gli spiriti dei defunti prendono forma e perseguitano i vivi fino alla pazzia per indurli al suicidio.
Col passare delle ore, mentre Glauce e Daphne dormivano beate e Artyom stava in un angolo a non fare nulla, Popovič intravide nuovamente quella blanda bioluminescenza azzurra che in giornata aveva attirato l'attenzione di Sàpios: solo che, questa volta, riuscì a distinguere con maggior nitidezza di cosa si trattasse: erano creature simili a granchi, anche se dimensioni considerevoli, analoghe a un giovane fanciullo, dal carapace massiccio e le chele robuste. Riuscì a distinguerle, malgrado il buio e la nebbia, proprio per via bagliore azzurro che emanavo dal loro corpo. Se la memoria non lo ingannava, quella luminosità non era buon segno: doveva trattarsi di creature altamente mutate, che avevano integrato nel loro organismo una grande quantità di particolato radioattivo.
Tuttavia, fortunatamente, le creature ignorarono il capanno: si limitarono a vagare sulla battigia e nei dintorni della barca: in giornata, anche Morgan, il cacciatore, era sceso per proseguire in solitaria nei meandri dell'isola.
Forse, non trovando prede a portata di mano, decisero di abbandonare quell'incursione notturna in superficie e, poco dopo, ritornarono nei flutti da dove erano venute.
Popovič non poté fare a meno di chiedersi cosa sarebbe potuto succedere se non ci fosse stato nessuno a fare la guardia o, peggio, se avessero deciso di pernottare sulla nave. In ogni caso, quelle creature sembravano non aver mostrato particolari difficoltà a muoversi sulla terraferma.
Glauce, da parte sua, fece un lungo riposo di 13 ore, durante le quali recuperò gran parte delle forze spese il giorno prima.
(Glauce effettua de facto un riposo da 8 ore e un riposo da 5 ore, ottiene i seguenti benefici:
Dal riposo di 8 ore ottiene: +11 salute, +11 stamina, -11 follia, -6 malattia, -2 radiazione, -1 intossicazione.
Dal riposo di 5 ore ottiene: +6 salute, +6 stamina, -6 follia, -2 malattia.)
Anche Daphne riposò un po', anche se fece un riposo più modesto, di sole 8 ore.
(Daphne effettua un riposo da 8 ore e ottiene i seguenti benefici: +11 salute, +11 stamina, -11 follia, -6 malattia, -2 radiazione, -1 intossicazione.)
(Popovič, avendo fatto la guardia e Artyom, non avendo specificato le sue azioni, non traggono benefici dal riposo.)
Successivamente, Daphne dedicò le prime cinque ore della mattina a lavorare su come migliorare una delle sue capacità da taumaturga: non era semplice, ma era sicura di poter affinare le proprie capacità sciamaniche per portare maggior beneficio ai sui commilitoni, e vi si dedicò con zelo, sempre grazie alla solerte guardia offertagli da Popovič.
(@Bille Boo: devi dirmi quale capacità di Daphne intendi farle migliorare e, successivamente, tirare i vari tiri per stabilire la progressione dell'apprendimento come indicato nel seguente documento: https://docs.google.com/document/d/1rj5pPBNmOXfz3aOQVIK_tTxPnO_g9vvP/edit#heading=h.642h36a5y44g)
Quando la mattina dopo sorse il sole, la nebbia si era rischiarata leggermente e degli artropodi mutati intravisti da Popovič durante la notte, apparentemente, non vi era traccia. Una leggera brezza irruppe nel capanno, e il gracchiare dei corvi risuonò nell'aria.
(Dando per assodato che nessun membro del gruppo abbia voluto privarsi di cibo e acqua, vanno tolte dall'inventario comune altri 6 razioni di cibo salubre e 6 razioni di acqua purificata oltre le 4 consumate da Glauce).