La vostra squadra di esplorazione è pronta in breve tempo. I compiti a bordo vengono ridistribuiti una volta che Sandrine e Besnik saranno scesi di bordo, così che, quando capitano e quartiermastro si assentano, l'arcanista - Barbara, in questo caso - assume il comando della nave.
La Speranza continua il suo viaggio verso nord, e pian piano il profilo di una terra promessa diventa chiaro e limpido a tutti. Il sole cala, nubi grigiastre coprono i grandi promontori dell'isola che si erge di fronte a voi. Ventura stima il suo diametro a oltre i cinquecento chilometri, ma ha bisogno di studi più approfonditi - già non vede l'ora di mapparla tutta! Di tanto in tanto i promontori si afflosciano in piccole spiagge solitarie, ma né fumi, né luci di alcun tipo vi fanno pensare a presenza umana sul litorale. Avvicinarsi con la nave non è un problema, almeno finché rimanete a cinquecento metri dalla riva. Poi il fondale inizia ad alzarsi molto velocemente, e non è sicuro per la Speranza inerpicarsi in zone di secca inesplorate.
Si decide di prendere una scialuppa e remare verso mare: Capitano Besnik Aghendor, Primo Ufficiale Sandrine Alamaire, Randal, Sigbjorn e Tondley saranno i primi a mettere piede su quella terra incontaminata.
Il resto della ciurma resta a bordo, prima di tutto per mancanza di spazio sulla scialuppa, secondo perché, con la Zephira ancora in agguato e due inabili a bordo, fuggire è tutto ciò che può fare la Speranza in attesa di trovare una soluzione permanente ai suddetti problemi; e per riuscire nell'impresa in maniera efficiente, serve un minimo di equipaggio competente. In più avete solo un'altra scialuppa, e non vi sembra una grande idea portarle entrambe con voi: chissà che potrebbe succedere nel frattempo al largo.
Lo sbarco avviene senza troppi convenevoli: Barbara saluta Sandrine facendole promettere attenzione, l'equipaggio ansioso saluta militarmente il proprio capitano - con qualcuno che, goliardicamente, insinua che in fondo non è diverso da quando esploravate i mari del nord - e Arrigo infine si assicura che Randal abbia tutte le pacche sulle spalle necessarie per affrontare un nuovo mondo.
Le onde sulla risacca rendono quei cinquecento metri un viaggio breve ma molto inquieto. Quando la forza delle braccia di Fortunale e Sigbjorn portano tutti a riva, ciò che avete di fronte è una spiaggia incontaminata e meravigliosamente silenziosa. La brezza ulula tra i picchi rocciosi. Qualche granchio trova riparo sotto la sabbia quando tirate su la bagnarola dall'acqua. Senza fiatare, vi guardate attorno per rendervi conto di ciò che è appena accaduto: avete scoperto terra straniera oltre l'orizzonte.
E il pensiero più banale, quello che vi attanaglia e balena nei vostri cuori è: saremo soli?