Per Vuldo:
I ragazzini iniziano a tartassare il tuo pappagallo di suppliche una volta venuti a conoscenza delle sue doti canore, ma come ben sai anche tu, Vaniglio non è un pennuto che cede facilmente alle lusinghe - no, lui preferisce i biscottini.
Così, mentre i ragazzini ci giocano, ti avvicini al cocchiere e inizi a dialogare con lui, che ti guarda inizialmente con un po' di diffidenza. "Hai l'occhio fino, hin." ti dice, voltandosi nuovamente verso la strada. Il carro trema dell'attrito delle ruote con la ghiaia e la processione di mercanti e contadini che tornano a Capo Ventura fa un gran baccano su tutta la strada; più avanti rispetto a voi, la colonna di gente a cavallo continua per almeno un chilometro illuminando la strada con le lanterne penzolanti. Sopra di voi, il cielo terso e la luna a un quarto. Un panorama perfetto per una bella storia.
"Ho passato quasi tutta la mia vita nei porti" - inizia l'uomo - "Mio padre era un esattore doganale della città-stato di Avernus, nell'impero Handorien, molto ad Ovest. Mi voleva far studiare, ma non ho mai avuto testa per i libri ed i conti, così mi sono imbarcato il prima possibile su una caracca, di quelle che usavano per trasportare i soldati verso nord. Ho avuto fortuna e mi sono fatto degli amici tra loro, e sono finito a fare l'aiuto cuoco sulla Royal Majesty, l'ammiraglia dell'impero. Paga ottima, gente di un certo calibro, per farti capire, il capitano Erodes era il terzo in linea di successione per il trono. Non capita tutti i giorni di calpestare le assi insieme a gente del genere. O di lucidare i pomelli d'oro del timone, o di cucinare carne di maiale per pranzo. Sono stati gli otto mesi più gloriosi della mia vita."
Il suo sguardo s'infierisce alla luce della lanterna, per spegnersi rapidamente subito dopo.
"Se hai vissuto abbastanza, sai che le cose belle non durano, amico mio. Eppure lì sopra tutti credevamo che nessuno avrebbe mai osato alzare un dito sulla nave più potente ed importante di tutto l'impero. Capiscimi: avvistammo la bandiera di Barbafuoco una volta, e lo vedemmo cambiare rotta. Cosa dovevamo temere? Ma sbagliavamo. Un giorno di nuvole e vento gelido, da Est vedemmo una nave con vele grigie e una polena a forma d'elefante. La Jocasta. Successe dieci anni fa, e per noi, il pirata Nero all'epoca era solo uno degli emergenti troppo baldanzosi, di quelli che finiscono subito sulla forca. Ma, Pelor mi assista, da quel giorno non ho mai più voluto prendere il mare. Ci ha aggirati, ha distrutto il timone a poppa e ci ha fatto lentamente a pezzi; non ha preso né prigionieri né bottino. Voleva soltanto dare una dimostrazione di forza a tutti quanti...forse superare suo padre, Bolero Jack. Giravano voci che l'avesse ucciso lui stesso per prendersi il suo tesoro."
Nomi familiari ti sovvengono, familiari anche al tuo pappagallo, che per un secondo smette di infastidire i ragazzini e gracchia spaventato.
"Siamo scappati in pochi: una decina al massimo, quelli che come me erano sul ponte di tribordo e hanno potuto prendere la scialuppa prima degli altri. Avrebbe potuto inseguirci o prenderci a cannonate, ma credo che ci abbia fatto scappare di proposito, per raccontare questa storia agli altri...forse sto facendo il suo gioco da anni senza accorgermene, ripensandoci. Ma poco importa. Stasera sarà alla forca, e non vedo l'ora di essere sotto il palco quando ci andrà. Finora è il motivo principale per cui vorrei ringraziare Kiltus di persona."
Mentre parlate, le porte della città iniziano a vedersi in lontananza; un bagliore dorato ricopre la parte nord, e immediatamente sentire nell'aria odore di legno che arde. Un incendio a Capo Ventura?
"Non può essere!" commenta l'uomo di fronte a te. "Quant'è vero il nome di mio padre, lì c'è il palazzo del governatore!" si volta verso di te "Sotto il palazzo ci sono le celle della guardia cittadina...Nero era lì. Scommetto i miei fratelli che qualcuno ha dato fuoco di proposito al palazzo per farlo evadere...stavolta non scapperà!"
L'uomo dà una schioccata di redini ai cavalli che escono dal sentiero tagliando la strada per i campi a tutta velocità verso la città. Vaniglio gracchia nuovamente: "A-a-altri guai! A-a-altri guai!"
Per Kaleb & Randal:
Il silenzio copre le vostre divergenze, e se non fosse per il frastuono dei carri che vi circondano, sentireste anche i bisbigli e i mormorii delle donne Syvis dietro di voi. Kiltus vi precede, inquieto. "Qualcosa non va." dice, mentre all'orizzonte il cielo si tinge d'arancione nonostante il tramonto sia passato ormai da un bel pezzo. L'odore di bruciato vi inonda all'alzarsi della brezza marina, mescolandosi con la salsedine. Kiltus vorrebbe alzare il passo, ma si volta a guardarvi; non potete ancora dare nell'occhio, almeno fin quando sarete fuori dalle porte di Capo Ventura. I Syvis potrebbero aver già mandato guardie verso la città.
Avanzate fino ad arrivare nei pressi dei poderi adiacenti alle mura, dove un ingorgo di carri e cavalli si dilata a macchia d'olio partendo dal portale Ovest della città. Qualcuno urla insulti alle guardie, che sbattono le loro lance sugli scudi per far indietreggiare i più baldanzosi tra i contadini.
"IL PORTALE E' CHIUSO! NESSUNO PUO' ENTRARE IN CITTA', SOLTANTO I PIONIERI!"
Siete costretti a scendere da cavallo ed apprestarvi a piedi verso le guardie, ma arrivarci è tutt'altro che un'impresa; dovete farvi strada a spintoni tra i popolani indignati ed affrontare le sentinelle al portale, che però vi lasciano passare alla vista dell'armatura di Kaleb e dei capelli di Josephine. Un altro giovinotto armato vi raggiunge appena superate le mura, osando uno sguardo sconcertato nel vedere il suo capitano in abiti così...beh, nobiliari, non mi viene in mente aggettivo più adatto.
"Capitano...?"
Se Kaleb avesse voluto fare una battuta, quello era il momento.
"Cosa succede, Winston?"
"Un incendio al palazzo del governatore. Stavamo evacuando, ma alcuni di noi hanno iniziato a scomparire, così siamo andati a cercarli nei sotterranei e li abbiamo trovati trucidati."
Josephine esita, aggrottando le sopracciglia. "I sotterranei. Lì c'è..."
"Qualcuno ha dato fuoco al palazzo e l'ha fatto scappare." conclude la guardia.
"NO!" esclama Kiltus "No, no, no-NO! Sapete quanto tempo ci ho messo per catturarlo?! Sapete quanta gente è morta perché voi poteste giustiziarlo pubblicamente?! Lo sapevo che era una cattiva idea! Avrei dovuto ucciderlo quando ne ho avuto la possibilità!"
Oltre l'armatura di Winston, potete scorgere la città in delirio: urla, fiamme e gente che scappa su e giù per le strade principali. Cosa mai starà succedendo?
Per Sandrine:
Due minuti bastano per addolcire gli affanni del governatore di Capo Ventura, che vi stringe dapprima la mano e poi te la bacia; non come farebbe un nobile in segno di rispetto, ma più simile ad un fedele pentito che chiede pietà al suo parroco. "Siate fiera, ma tornate viva, ve ne prego." Sono le ultime parole che senti da lui, prima di ricevere uno stocco dalla forma insolita proprio dal capitano delle guardie, che ti avverte: "E' un dono dei Kennon alla figlia di lord Ulrich. Abbiatene cura."
Il tuo cavallo bianco come il latte corre nel sottobosco, sbucando nei pressi dell'ingresso Ovest di Capo Ventura. Una calca di persone aggredisce le porte chiuse dalle guardie, ma ti fanno largo nonappena ti vedono arrivare sfrecciando verso di loro. Le guardie ti porgono gli omaggi lasciandoti attraversare le mura, ma una volta dentro la città ti accorgi che cavalcare con troppa foga potrebbe essere deleterio - non per te, ma per i passanti che rischi di investire. Ti dirigi a tutta forza verso il palazzo che brucia a Nord della città, e mentre ti avvicini noti volti familiari: l'ex capitano Uriel, Floim l'armiere, e il mezzogigante Isaac si danno da fare per portare enormi botti piene d'acqua nei pressi della magione. La voce imponente di Kerberos Fuinur, il capogilda, guida da cavallo sia i Pionieri, sia la guardia cittadina - rimasta temporaneamente senza capitano - e sia i più umili abitanti, convinti non si sa come a partecipare alla missione di salvataggio.
Tra i presenti, noti anche gente armata correre da una parte all'altra: qualsiasi cosa stia accadendo, non è un semplice incendio.