Da quel che ho potuto constatare (esperienza personale, articoli sui forum) la tendenza, una volta messe da parte le ambientazioni 'preconfezionate' del regolamento è quella di scriversi le proprie, con tutti i vantaggi e svantaggi che questo comporta. Quello che invece ancora attrae, soprattutto i nuovi master, sono le avventure già pronte, ma quanto possono essere trasversali e adattate a regolamenti diversi?
Non so se lavori come il recente Adventures in The Middle Earth si avvicinino a quello che dici, ma se ho ben capito poco. In questo caso confermo quello che ho già scritto, penso che molti master e giocatori non siano interessati ad approfondire un setting sconnesso dalle regole, senza avventure e non associato a nessun brand a loro noto. O almeno non ho visto nessuno fare una cosa del genere, ma non ho mai compiuto un'indagine di sorta, nemmeno abbozzata come può essere questo topic.
E capisco in realtà le ragioni. In un setting costruito da qualcun altro ci saranno storie che adorerò e altre che saranno talmente lontane dal mio gusto da non voler assolutamente vedere qualcosa di simile in una mia campagna. A molti master, me compreso, piace avere il controllo sull'ambientazione, perché è lo strumento con cui si trasmette un feel specifico ai giocatori. O può essere divertente che tutto il gruppo abbia il controllo, ma anche in quel caso il gruppo elaborerà un'idea ben precisa del mood, del tono che l'ambientazione (e di conseguenza la campagna/avventura in corso) debba possedere.
Posso soprassedere in caso di esigenze particolari (vedi AL, Avventure preconfezionate scelte per mancanza di tempo o preparazione, eccetera), ma se usare l'ambientazione di un altro non ha nessun vantaggio particolare oltre a fornire una base per quello che costruirò, da solo o col gruppo, allora non ho bisogno di un manuale di ambientazione puro.
Perché ho accesso ad almeno un paio di regolamenti cui prendere in prestito l'ambientazione, perché conosco storie, libri, film, videogiochi, telefilm cui posso rubare trame e sottotrame quando ne ho bisogno. E a tutto questo un volume compilato da qualcuno con una selezione fatta da lui (perché di questo si tratterà nella maggior parte dei casi) di storie di quella stessa risma probabilmente non aggiungerà nulla.
Dico questo perché personalmente non sono per nulla un fan di certa 'letteraturina' associata ai grandi o piccoli brand di gioco. Faccio un esempio.
Ad alcuni ragazzi che conosco sta piacendo molto la collana di approfondimenti sull'ambientazione di Warcraft. Libri che non fanno altro se non raccontare la storia di Azeroth e compagnia bella. Personalmente, sebbene mi incuriosisca per quello che è (conosco Warcraft e alcuni suoi personaggi, gioco a Hearthstone, ho giochicchiato o visto giocare a Warcraft e WoW, voglio saperne di più), l'ho trovata per il resto priva di interesse. La costruzione della cosmologia e della storia è, sì, completa, ma banale e arida. Un insieme disomogeneo e inconcludente di storie e personaggi rubati a varie mitologie e filoni letterari (e giustamente anche, perché in un gioco come WoW è questo che serve, non alta letteratura in ogni angolo), con nomi cambiati e il tutto iterato più volte all'interno della stessa trama di Warcraft.
Se voglio, per qualunque ragione, sapere tutto su Azeroth o giocare una campagna ambientata ad Azeroth, quei volumi saranno imprescindibili, perché mettono insieme e fanno quadrare tutto in un modo che le wiki online non possono permettersi.
Ma se sto cercando un'ambientazione high fantasy per la mia campagna di giocodiruoloX, che mi restituisca vagamente quella sensazione (o meglio quella di una parte di tutta quell'ambientazione così vasta e disomogenea) non ne ho bisogno, e posso mescolare da me, senza rifarmi alla compilazione di nessun altro, quel che ho letto dei vari Pratchett, Tolkien, Lovecraft, Gaiman, quel che so dei miti antichi, quel che ho visto sul grande e piccolo schermo, inserire PNG dai miei giochi e videogiochi preferiti e ottenere in nemmeno troppo tempo, semplicemente compilando ogni volta solo quel tanto che mi serve nella campagna che sto giocando in quel momento (quanti PNG o sottotrame introdurrò mai ai miei giocatori ogni settimana?) un risultato che abbia una qualità spesso simile a quella di una pubblicazione professionale. Eccezion fatta, certo, per illustrazioni e impaginazione, ma anche lì compensano i fumetti e internet. E questo non perché sono bravo io (semmai ci vuole pazienza) ma perché chi compila certi volumi non è un genio letterario, ma un (magari ottimo) mestierante, e non mi darà nessun'emozione nuova rispetto alle opere da cui deriva la sua, cui ho libero accesso io stesso.
Seriamente, da qualche ora di brainstorming con un paio di amici appassionati e un accesso a illustrazioni di qualità (bastano dA o Art Station) ho visto nascere ambientazioni così vive che ti stupiresti si trattasse di luoghi improvvisati da persone del tutto prive di preparazione letteraria, e che nessun giocatore al tavolo avrebbe mai sospettato 'vuote' oltre l'orizzonte che di volta in volta gli sarebbe stato presentato.