Le porte delle celle si aprono e voi, finalmente, riacquistate la libertà tanto agognata...ma a quale prezzo? Il responso dell'orco è terribile, così come le parole di Neldor: non morte. Non morte, quella che farebbe avvizzire anche la più raggiante creatura del continente, trasformandola in un ammasso di carne putrescente divorata dai vermi. La Non Morte, una piaga che qualcuno di voi ha già affrontato, in passato, ma che mai era riuscita a oltrepassare le mura della capitale. L'evento è sorprendente, ma prima di chiedervi il perché, probabilmente dovrete fare i conti con l'essere che vi sbarra la strada.
Come rianimato da uno spirito selvaggio, la creatura ruggisce violentemente: dalla sua bocca fuoriesce un verso gutturale, profondo, che definire inquietante sarebbe un eufemismo. Un brivido vi percorre il corpo quando l'umano, o ciò che ne rimane, compie un passo in avanti.
Illuminata dalle torce e dalla fiaccola che Zarkov stringe in mano, quella che avete riconosciuto come donna si palesa davanti ai vostri occhi. La femmina è alta, massiccia e l'armatura che la ricopre è quela delle guardie cittadine. La gorgiera sporca continua a grondare sangue e vi basta un solo istante per capirne il motivo. Alzate lo sguardo per incontrare il suo volto ed è un macabro scenario quello osservate. Della sua faccia è rimasto poco o nulla, gli unici brandelli di carne attaccati al cranio penzolano e trmolano quando la creatura ruggisce. Della bocca non è rimasto altro che una fila di denti affilati come rasoi, completamente intrisi di liquido cremisi, che lorda per intero le sue fauci, fameliche come quelle di un predatore. Gli zigomi sporgenti sbucano candidi dalla pelle squarciata, e sulle gote, tirati come corde di violino, intravedete fasci di muscoli rimasti integri per miracolo, che ancora pulsano e si tendono, consentendo alla mandibola di muoversi. Del naso non vi è più alcuna traccia, al suo posto un foro scuro, che probabilmente si perde nella scatola cranica e dal quale goccia uno strano liquido verdastro. L'aspetto più tremendo, comunque, è il suo sguardo: figlio di occhi rossi come braci, è intriso di follia, di odio, ma non di malvagità. E' strano, avete la netta impressione che quell'essere non voglia soltanto eliminarvi per diletto. Nelle occhiate che vi rifila leggete disagio, rassegnazione, come di chi ha ormai perso ogni speranza: quella è la sua natura, la natura del predatore. E voi...la sua colazione.
Neldor, ti serve un attimo per riconoscerla, ma alla fine sono i lunghi capelli bianchi a farti ricordare di lei, oltre alla pesante armatura e all'arma che stringe in mano: quella è la guardia che ha accolto te, Kura e Roxy ai cancelli cittadini!
L'essere compie un nuovo passo in avanti, trascinando meccanicamente l'arto che impugna l'elsa del pesante spadone, anch'esso sporco di sangue. Con andatura claudicante si getta verso di voi sbraitando, e dimostra pure una notevole agilità per le sue condizioni.
C'è chiaramente qualcosa di strano all'opera, lì, in quelle segrete. Qualsiasi cosa sia, vi rendete conto di dover combattere, e alla svelta, per difendere le vostre vite. Dovete farlo in fretta, se non volete trasformare quelle prigioni nella vostra fredda e silenziosa tomba.
immagine donna