Elle
Rimugino sulla notizia, facendo i conti a mente. Un brigantino da diporto, fatto per correre, e due balliste. Ofira: addio ai calcoli. La mia concentrazione va a rotoli al suo apparire, un fulmine a ciel sereno come due sere prima nell'ufficio d Kilash. Guardo il corpo tornito e atletico, ma più ancora, lo sguardo deciso, duro. Un'ottima alleata, all'occorrenza. Solo che gli equilibri anziché ristabilirsi, continuano ad alterarsi: "cento cappelli, cento teste" direbbe mio padre, e lei è una in più, un grave, gravissimo difetto in mare. Troppe persone che possono permettersi di aprire bocca, dare o contestare ordini: in questo modo, una nave non si muove dal porto, affonda prima di toccare l'acqua. Scaccio questi pensieri, scuotendo la testa. Di fatto, non sono confortanti né d'aiuto alcuno. Nemmeno il tempo di ricominciare a pesare pro e contro e piani di carico che un'altra idea scombussola la matematica: come sarebbe più facile contare a tu per tu con Iver stazza e capacità delle navi, le nostre e le loro, e tirar le somme sul poco che abbiamo. Sono certa che in dieci minuti avremmo una soluzione o perlomeno una coppia di scelte nette e ed estreme. Per conto mio, visto che la Biancospino non è così grossa, prenderei la mia bambina, con tanto di rischio. Qualche ora per metterla in mare e caricare, tutti i ceri accesi all'intero pantheon del mare e dei venti, tempeste incluse, e perché no, anche un'aiutino da quell'arpia di Prudence e tutti gli altri spara-magie della Loggia per far si che noi diventiamo più veloci di loro. A quel punto, bastano i turni di guardia a darci il riposo che ci occorre prima dell'azione. Una volta ancora, le domande salgono dalle viscere alla bocca più veloci della mia capacità di arginarle Quanto è lontano il posto... intendo, questo Bivio delle Correnti? chiedo seguendo il filo dei miei ragionamenti, a nessuno in particolare. E nel frattempo, ricomincio a contare: sulla incubo più di otto non ci stiamo, se dobbiamo viaggiare per più di un giorno; quindici chili di cibo fresco o dieci di cibo secco al giorno, e da aggiungere non meno di un gallone d'acqua a testa. Si, da mezza a tre quarti di tonnellata: ci resta almeno un'altro tanto per il resto, con margine. D'altro canto invece, la Cercascogli non è una baleniera: è grande il doppio di incubo perlomeno, e questo significa che saremmo in pareggio per stazza ed equipaggio, potenza di fuoco e capacità nautiche... ma addio azione furtiva, non c'è speranza di avvicinarci di soppiatto con un affare tanto grosso. E ci vorrà il doppio del tempo a metterla in mare, armarla e equipaggiarla. Mi mordo il labbro, pensierosa, cogliendo appena le parole attorno a me, mentre di nuovo il pensiero di un tete-a-tete con Iver per fare il punto si impone alla mia coscienza. E' l'unica informazione che mi manca per essere certa della mia decisione. In mezza giornata mettiamo in mare Incubo e partiamo, al massimo in otto; e non possiamo stare in giro per più di dieci, quindici giorni: puntiamo tutto sulla furtività e velocità. Per Cercascogli abbiamo bisogno del doppio del tempo almeno, ma non dobbiamo preoccuparci della durata del viaggio, né della furtività: possiamo durare tre mesi senza problemi, e saremo armati come e più di loro; abbiamo bisogno però del doppio degli uomini, e gente in gamba che sappia come alare, terzarolare e stare al timone, niente marinai d'acqua dolce.