Dopo Pennarossa, è Rallo a dedicarsi con sistematico metodo a ciascuna delle porte, analizzandone con cura interstizi, serrature, cardini. Costruite in pietra, appaiono assai robuste e ancora solidamente assolvono alla loro funzione. Nessuna di queste sembra protetta da pericolose trappole. Ma se la porta ad oriente neppure appare chiusa a chiave e basterebbe spingere per aprirla, le porte occidentale e nord risultano sigillate, anche se apparentemente per motivi diversi. La serratura della prima è sbloccata ma qualcos'altro la tiene ancorata al suo posto, mentre la serratura della seconda è, semplicemente, impossibile da aprire per Rallo.
Ceredic intanto affianca Kyrian e Andrej nell'esaminare l'altorilievo. Grazie alla sua lunga esperienza nel Thar e nei rapporti con gli orchi, per l'halfling le rune risultano affatto sconosciute, anche se qua e là incontra lacune, forse perché la scrittura è ben più antica dei dialetti ora parlati dai pelleverde.
Quattro sono i componimenti principali.
Il primo componimento è un'elegia a Re Krusk Una-Zanna, detto il Senza Misericordia, che ha eretto Xul-Jarak in questo luogo sacro sulle fondamenta di un tempio preesistente. Le spoglie del re riposano in una cripta della Fortezza Grigia.
Il secondo componimento è un'orazione a Gruumsh in cui è ringraziato per separare i forti dai deboli, e rendere così il popolo degli orchi eterno. Gli orchi offrono la loro carne e il loro spirito in sacrificio al dio, che deve quindi giudicarli.
Il terzo componimento illustra la funzione della Porta di Xul-Jarak e i rituali che ogni orco che desidera attraversarla deve compiere: il sacrificio di tutti i propri averi, il sacrificio di una parte di sé, il sacrificio di un nemico sconfitto, gettati e consumati nel fuoco sacro. Solo allora all'orco è consentito di impugnare la lama e varcare la soglia.
Il quarto e ultimo componimento racconta ciò che attende il fedele oltre la Porta: ne viene descritto un mondo primordiale, di una natura rigogliosa e ferale, il paradiso dove il devoto di Gruumsh troverà gioia in una solitaria lotta per la sopravvivenza, intoccato dallo scorrere del tempo e dagli acciacchi della vecchiaia finché, soddisfatto Gruumsh, il dio lo chiamerà a sé.