Bjorn Havardsson (Kalashtar Ardente)
Pensi veramente che sia la strada più semplice? Chiese a Celeste con il volto contrito per il dispiacere, abbassando lentamente l'arma quando sentì parlare di Seline. Sempre al momento sbagliato. Quella p*****a sembrerebbe avere un sesto senso per le minacce. E no, non sono stato influenzato dall'Abisso. Capisco che Evelynn abbia degli obiettivi e che voglia raggiungerli ad ogni costo. Capisco che usi mezzi che non condivido, cosa che può solamente farmi storcere il naso. Ma non capisco... Questo. Sta facendo soffrire te, Celeste, probabilmente l'unica donna in grado di amarla, e ha venduto un mio amico. Non giriamoci tanto intorno: una succube è una creatura pericolosa, lei ha messo Clint in una situazione critica. Voleva ottenere degli indizi? Avrebbe potuto chiedercelo, prima di usarci come merce di scambio! Concluse annuendo per sottolineare le parole di Clint, rinfoderando la sua spada con la stessa espressione contrita sul volto. Che sia venuto il momento di mantenere la promessa? Ti prego, Woden, fai che non sia così. Son felice per il vostro matrimonio... Ma devi, o meglio dovete, far capire a Evelynn che non può continuare così. Vi sta avvelenando con il suo comportamento. Disse guardando la tiefling e l'elocatrice, ponendo poi una domanda alla prima E, ti prego... Tu tienila d'occhio. Non so se sia successo o no, ma voleva vendere Ragnar. Nostro figlio. E parlano sempre di quel f*****o sangue, come fosse uno scudo. Stando al suo ragionamento, io avrei dovuto provare a catturare Celeste per allungare magicamente la mia vita. O provare ad ergermi come tiranno dei Fiordi... Bah, come se fossero le nostre ascendenze a determinare il nostro comportamento... Maledetta bambina viziata, non ha neanche il coraggio di prendersi le sue responsabilità. Bjorn si voltò di scatto verso la tiefling quando sentì parlare del padre di Rakayah, stringendo il pugno fino a far sbiancare le nocche. Dove si trova? Chiese in una sorta di ruggito, mettendo in chiaro quanto desiderava fare alla maledetta mosca infernale.
Sulla nava
Bjorn scosse vigorosamente la testa alla proposta del capitano, salendo quindi sulla nave con del disgusto dipinto sul volto per aver realizzato della presenza dei puzzi. Passò il viaggio allenandosi furiosamente con la sua lama, non riuscendo a togliersi dalla testa il pensiero che quella creatura fosse ancora a piede libero. Ogni sera, poco prima di addormentarsi, contattò Tiana, cercando conforto nella sua voce: erano poche parole, ma bastavano a dargli nuova forza ed evitargli di insultare qualunque demone (o puzzo) gli capitasse davanti. Non smise però di insultare Malcanthet: era ormai diventato quasi uno sporto quotidiano, brevi improperi formulati mentalmente, a cui Bjorn non era in grado di resistere.