Trull (nano guerriero)
Trull assistette al rito della pira funebre con sincero cordoglio, rivivendo ricordi di un passato non troppo lontano.
Non gli era infatti nuovo quel modo di onorare un guerriero ed un fratello, sebbene non avesse mai pensato si potesse desiderare tenersi accanto quel che rimaneva dentro un'urna. Prima o poi si sarebbero possedute decine di urne, da portare con se', ed il ricordo sarebbe diventato un peso non solo per l'anima, ma anche per le spalle.
Presso i nani, era uso scolpire nella pietra il volto del congiunto perito fra i volti dei suoi antenati, in una nicchia appositamente scavata che diventava sempre piu' grande man mano che il clan cresceva e perdeva altri venerabili membri. Trull ricordava aule votive con centinaia di volti, nelle regioni piu' profonde delle sue montagne, dove i nonni gli indicava i nomi della loro genia, ed anche il luogo destinato ad accogliere le loro effigi, man mano che sentivano le ossa sempre piu' mal sopportare il peso degli anni.
Quanto al corpo, nel suo clan era uso disperdere le ceneri in qualche ruscello che fosse inghiottito dalla montagna stessa senza piu' uscirne, senza risorgiva. Perche' il defunto tornasse ad essere pietra fra le pietre, e restasse per sempre a far parte della comunita'. Trull sospettava che prima o poi anche Kaahan avrebbe detto addio definitivamente al fratello e alle sue ceneri, ma non ando' a disturbare il suo dolore con inopportune domande sulle loro usanze, che stava imparando ad apprezzare piu' di quanto i pregiudizi gli avessero insegnato a fare.
Quando la pira si spense, si tenne a dieci passi di distanza da Kaahan, per restare in vista del guerriero senza disturbarlo. Come nano, il suo istinto era di andare ad abbracciare il sopravvissuto. Nelle aule naniche, decine di loro avrebbero fatto contemporaneamente la stessa cosa assiepandosi intorno ai congiunti piu' vicini del defunto. In nanico, era definita Scrummage'Pack, ma gli umani avrebbero impropriamente reso il termine con un riduttivo 'abbraccio di famiglia'. In realta', una testuggine composta da una moltitudine di teste e spalle, a centinaia, che si tenevano per le braccia in cerchi concentrici e intonavano all'unisono un canto dalle note cupe, tristi ma quasi marziali al tempo stesso. Inneggiando alle 'basse terre' che un giorno avrebbero accolto tutti loro.
Trull era certo che Kaahan non avrebbe capito quel gesto. Probabilmente non conosceva le usanze dei nani come lui stesso non conosceva quelle degli orchi. Percio' si astenne da ogni contatto fisico con l'orco.
Gli rimase a dieci passi anche quando l'orco ando' a riposare, solitario. Consumo' un pasto frugale attingendo alla propria scorta. Poi prese la catena e inizio' a far scorrere, uno alla volta, gli anelli di cui era composta fra le dita. Ad ogni anello, riandava con la mente ad uno di quei volti scolpiti sotto la montagna, chiedendo loro la forza di proseguire nella sua missione. Fu con il volto di Geerum negli occhi, tuttavia, che si addormento' quella notte.