@Knefröd @Marco NdC @luisfromitaly
Khalya, Will, Inverno, Ciclo quinto, giorno 24 - VicoIo dei quartieri centrali.
Un nevischio leggero era disceso sulla citta' alla vigilia del giorno del grande Torneo d' Inverno. Stracci di nuvole bianche erano state strappate dalle torri piu' alte della capitale, donando al suo profilo un aspetto fiabesco. I primi raggi di sole si erano fatti avanti in quelle prime ore del mattino, sottili spade rossastre a graffiare la pelle bianca e ghiacciata delle case e delle strade. Voi, nel vostro vicolo ancora immerso nell'oscurita', avete messo da parte le vicissitudini del giorno precedente, riuscendo in qualche modo a riposare. Khalya quando apri gli occhi ti senti rincuorata e padrona della tua luce, quella che cosi' instancabilmente, il Caos aveva provato a portarti via. Mellario, Ren ed il Magister. Hai sopportato molto ed imparato molto, la tua ferita sta meglio e non avrai problemi a raggiungere il tuo capitolo, ma cosa fare con il druido? Willfrido, la forma che hai assunto ti ha cullato in sogni bucolici di inenarrabile bellezza, in cui correvi lontano, fra erbe ed arbusti, all'ombra di alberi secolari che cantavano con il vento e quando apri gli occhi, senti la vicinanza a quei luoghi anche se circondato dalla pietra e dalla civilta'. Una vicinanza palbabile ed inspiegabile, come non avevi mai avvertito in nessuno degli aspetti assunti. Forse l'unicorno e' davvero qualcosa di puro e perfetto e covi il desiderio di mantenere le sue forme. La paladina e' accanto a te, il suo corpo e' caldo ma non quanto il tuo. L'aria al contrario frizza del ghiaccio inverno. Non avete avuto problemi durante la notte, quella parte della citta' e' sicura e pochi oserebbero mettersi contro un paladino, ma i vostri compiti sono comunque opprimenti e vi obbligano a non perdere ulteriormente tempo. Consegnare le pietre, che per adesso giacciono inermi, per quanto possono esserlo dei gioielli tanto nefasti e fare rapporto di quanto accaduto. Il capitolo delle Rose Bianche non e' molto distante, ed al suo comandante fara' piacere sapere cosa avete da dire, in concomitanza alle notizie probabilmente gia' giunte dall'accademia e dalla guardia cittadina. Che cosa fate?
Daleor, Inverno, Ciclo quinto, giorno 24 - Prigioni dell'Accademia.
Non ci sono parole per descrivere l'umiliazione, la rabbia ed il dolore che hai provato Magister, o forse ora dovrei chiamarti soltanto Daleor, mentre i tuoi aguzzini dopo averti curato il moncone della mano, ti spogliavano delle tue vesti, sia fisicamente che figurativamente, ti legavano l'unica mano ed piedi con catene di un metallo freddo e pesante costringendoti a terra in una cella umida, sporca e senza finestre. Puoi scordarti lo sfarzo della tua gabbia dorata ai piani alti della torre, il buon cibo, il vino e la conoscenza a cui avevi accesso. Immerso in un campo di antimagia che t'impedisce anche solamente di pensarlo un incantesimo, ti senti svuotato, un relitto in balia della marea. Ma non sei solo. Una voce sinistra ti deride nella testa, condanna il tuo fallimento, il tuo vacuo legame con Khalya e la debolezza della tua seguace. Allo scherno alterna parole di conforto, in un turbinio caotico che non ha nulla di normale. Forse sei impazzito, o la pietra del Marchese ti ha lasciato un pizzico del suo potere dentro, ed esso ha voce. Ma non ha importanza, hai perso le pietre ed anche se non hai bisogno della tua per utilizzare i poteri che ti sono stati concessi, nelle tue condizioni non puoi fare molto. La porta di legno che ti separa da un angusto corridoio illuminato da torce, si apre, palesando la figura di un Templare che lascia entrare un uomo vestito con un lungo cappotto di pelle scuro con bottoni d'argento. I suoi capelli sono elegantemente ordinati all'indietro, il volto spigoloso ed autoritario possiede luminosi occhi verdi che ti squadrano con curiosita'. << Io sono l'inquisitore Alec Craine, perche' non mi racconti quello che ti e' accaduto?>> Che cosa fai?
@willyrs
Caronte, Inverno, Ciclo quinto, giorno 12 - Forestern, confini nord dell'impero
Lo sai che non puoi semplicemente rimanere immobile. Essi hanno fiutato il tuo odore da molto piu' lontano ed anche se non sanno dove sei, sanno che ci sei. Se tergiversi ti saranno addosso fra pochi minuti e dovrai necessariamente affrontarli. Se scappi ti vedranno fuggire e si lanceranno al tuo inseguimento. Non dureresti in molto in campo aperto. Vero pero' che alla tua destra si erge un albero piuttosto alto, forse potresti arrivare la' prima che ti raggiungano, ed arrampicarti sopra di esso. I bastoni che hai e pietre raccolte a terra a quel punto sarebbero le tue migliori armi. Mentre gli osservi noti anche, che uno di loro sembra piu' grosso e vagamente piu' robusto. Probabilmente e' il capobranco e se lo uccidi gli altri due potrebbero scappare. Benche' siano tre e questo potrebbe farti pensare diversamente, sono messi male e non dovrebbero comunque risultare una sfida troppo impegnativa oltre al semplice fatto, che la loro pelliccia ed anche le loro carni potrebbero esserti d'aiuto. Che cosa fai?