@Brillacciaio
Innanzitutto, grazie per l'ampia risposta che mi hai dato
Allora, l'obbiettivo di questa campagna, è quello di una bella campagna lunga (più di un anno se possibile), in cui cerco di dare molta importanza agli altri due pilastri, non solo il combattimento. Mondo creato da me, storia creata da me, side quest, PNG, tutto. Invoglio i giocatori a ruolare (anche dandogli ricompense a livello di ispirazione, punti exp aggiuntivi, perchè no), e cercare di focalizzarsi più sui difetti, le caratteristiche psicologiche, le debolezze del proprio PG, piuttosto che a cercare online la build più buggata (che, se anche ho ripetuto mille volte ai miei giocatori che non c'è il system mastery, loro comunque cercano di farsi la build più sgrava possibile).
Nella cosidetta Session 0, nel quale ho parlato singolarmente con ognuno dei giocatori, abbiamo stabilito un po la storia passata del PG, gli obbiettivi, le debolezze, ecc... Ovviamente ogni giocatore conosce solo la storia del proprio PG, e non sanno che le loro storie sono intrecciate. Lo scopriranno a mano a mano nella campagna (ecco un altro punto in cui secondo me è bene dare alla narrazione il suo spazio, altrimenti se avessi detto a tutti dall'inizio la storia di tutti, o come mai sono intrecciate le storie, finiva il divertimento).
Io sono molto dell'idea che devo cercare di "giustificare" quanto più possibile, altrimenti perde di credibilità il mondo virtuale da me creato, e quindi, a mio parere, viene meno la bellezza di D&D. Faccio un esempio. Se magari un giocatore non ha partecipato alla prima sessione, e quindi nessuno l'ha incontrato, e finiscono la sessione nel mezzo del bosco, non posso iniziare la seconda sessione dicendo "vi girate e vedete Bob", comparso dal nulla e senza motivazione.
Così come non posso giustificare che a fine sessione il barbaro da che era normale, inizia la sessione successiva con gli occhi gialli dell'aquila, senza aver prima impiegato, anche solo 1 minuto, accovacciato a terra, con una piuma raccolta da un'aquila, e fare un piccolo rituale.
Detto questo, mi faceva piacere l'idea di caratterizzare i singoli PG in relazione alle scelte dell'archetipo. Ad esempio, nell'ultima sessione, quando ancora erano livello 2, ho fatto allontanare dalla stanza gli altri giocatori (dicendo di andare a fumare, in bagno, bere, fare un break di 3 minuti), e ho fatto incontrare spiritualmente il patrono con il PG warlock su un altro piano dell'esistenza. Abbiamo ruolato quel paio di minuti, e gli ho dato un tomo (proprio perchè mi aveva detto nella Session 0 che voleva fare il patto del tomo). Finiti questi 3 minuti di ruolaggio, gli altri sono rientrati, non si erano ovviamente scocciati, perchè è stato un mini break, il giocatore col warlock si è molto divertito, e nella storyline era giustificato il perchè adesso il warlock aveva un tomo con scritto incantesimi strambi.
Ovviamente questo è stato un caso in cui sono riuscito a far coincidere la narrazione con la meccanica (fine livello 2 per intenderci, e quindi sblocco dei privilegi del terzo livello).
So bene non posso avere lo stesso tempismo con tutti gli altri PG, però, ripeto, mi piace l'idea di poter caratterizzare questo aspetto, perchè, anche per i giocatori, è bello (almeno questo è stato il feedback del warlock ) avere questa scena "privata" tra DM e giocatore.
Però hai giustamente ragione. Non posso negare un privilegio di classe, altrimenti tanto valeva non dargli ancora il livello.
Quindi penso che, salvo casi in cui già a inizio sessione prossima posso "giustificare" l'archetipo (esempio del barbaro che si accovaccia 2 minuti a fare un mini rituale con la piuma precedentemente raccolta), mi sa che concederò i privilegi, e semmai ce ne fosse l'occasione, rafforzerò ulteriormente la caratterizzazione del PG in relazione all'archetipo