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Contenuto popolare
Visualizzazione dei contenuti con la reputazione più alta il 30/05/2024 in tutte le aree
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			Game Thread 1°: Il Gran Gala' Delle Tenebre. . .
		
	
	
	Lucius Sullivan Mi intrometto nel discorso facendo spavaldamente la parte del veterano. Fareste meglio a non sottovalutare i Darklords... non sono tutti ricchi schiavisti rimasti fermi a 400 anni fa. Ormai il mondo sta mutando, non si tratta più di cacciare licantropi e vampiri da quattro soldi. Barovia oramai non può permettersi di competere con una metropoli come Kaligopolis... o almeno per ora. Il mio collega, Mister Ironheart ne è la prova. Scimitarre incantate eh? Magia oscura da quattro soldi? Ormai la medicina e l'alchimia avanguardistica sono in grado di portare in vita vere macchine da guerra, molto più forti dei comuni non morti. E non solo, vi dirò che manca poco tempo al momento in cui anche i borghi più arretrati si adegueranno alla rapida evoluzione. A quel punto non sarà più così semplice contrastarli... Se la battuta di Wolff voleva alleggerire la tensione, il mio discorso fatalistico probabilmente avrà ottenuto l'effetto contrario.3 punti
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			Sottoclasse ladro: ombra di Raifuru
		
	
	
	toglierei la ricarica a riposo breve, concedere misty step a distanza raddoppiata pb/giorno è già una capacità abbastanza buona darei vantaggio solo al primo attacco effettuato entro la fine del turno corrente in caso di TS fallito danno extra pari a pb in caso di sorpresa e TS fallito questo ci sta, uniformerei la dicitura sull'invisibilità a quelle ufficiali "finchè non attacchi una creatura o non la forzi a effettuare un TS"3 punti
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			Umanoide ladro
		
	
	
	3 puntiQuando si crea un personaggio "mostro" e questo "mostro" è di tipo Umanoide, bisogna contare i DV solo se questi sono superiori a 1. Fonte: https://www.d20srd.org/srd/monstersAsRaces.htm. Per la precisione:3 punti
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			Sottoclasse ladro: ombra di Raifuru
		
	
	
	Mi trovo assolutamente concorde. Comparata con abilità simili, come Shadow step, ha la stessa distanza (18m), ha un limite di usi (bonus competenza vs nessun limite) ma nessun limite spaziale (quella del monaco si può usare solo quando si è in ombra e verso zone in ombra. Direi che un numero di usi pari al bonus di competenza è sufficiente, sopratutto se si considera che shadow step lo si prende al 6. Se proprio si vuole dare una ricarica si può prendere spunto dalle UA della nuova edizione e dare che laddove quando inizia un combat e si hanno 0 usi si riguadagna 1 uso una volta a riposo breve o lungo. Personalmente lascerei però gli usi pari al bonus di competenza, se proprio si vuole dare la ricarica ne darei solo una a riposo lungo. Ancora una volta mi trovo concorde. Per come è disegnata è troppo potente. Non esiste proprio concedere critici gratuitamente, mentre assegnare il vantaggio al primo attacco è in linea con altre capacità (sempre shadow step del monaco). Buona l'idea di assegnare il danno extra di @D8r_Wolfman. Ulteriore cambiamento, trovo che non essere sorpreso è una questione di percezione, quindi saggezza, non rapidità o riflessi. Il TS lo metterei su Sag. Yep concordo anche qua.2 punti
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			Umanoide ladro
		
	
	
	2 puntiqualsiasi creatura con più di 1 DV razziale non moltiplica x4 i PA ottenuti col suo primo livello di classe, ma solo quelli ottenuti coi DV razziali (infatti tutte le razze giocabili con DV razziali riportano il calcolo per i PA in base ai DV) le razze umanoidi e non che sono giocabili senza DV razziali (come i goblin che citi) non riportano diciture sui DV razziali perchè appunto possono essere giocate partendo da una classe del personaggio, che in effetti è l'unico modo per giocarle quando vedi uno statblock per una creatura umanoide con un DV razziale devi tener conto che viene presentato come "mostro", per semplicità gli viene assegnato un DV da umanoide ma se spulci un po' vari manuali troveresti "mostri" simili senza DV razziali ma con livelli di classe ninjato da @Vackoff... di nuovo2 punti
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			Le Cappe d'Oro, Topic di Servizio (Parte 4)
		
	
	
	@Pippomaster92 @Cronos89 sto aspettando che facciate il vostro turno @Ian Morgenvelt nuovo topic di servizio.1 punto
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			MultiVarius
		
	
	
	1 puntoCiao a tutti! Volevo giusto creare un piccolo angolino per il mio progetto, MultiVarius, che potete tranquillamente trovare qui: https://alphaluceatlaetis.itch.io/multivarius Ultimamente ho giornate molto pesanti e impegnative, chiedo scusa se sarà tardivo nelle risposte. Inoltre, se a qualcuno può interessare, mi farebbe piacere sentire pareri e trovare qualcuno che possa provare il manuale e darmi un feedback vero e proprio. Per qualsiasi domanda, lasciate pure un commento a cui risponderò appena mi è possibile (solitamente verso tarda sera).1 punto
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			Vecna: Eve of Ruin - Una Prima Recensione
		
	
	
	Nota del Traduttore: il seguente articolo contiene varie informazioni sull'avventura Vecna: Eve of Ruin. Buona parte di queste informazioni sono già state rivelate dalla Wizards of the Coast durante vari video e articoli, ma se volete rimanere completamente ignari di ogni dettaglio prima di iniziare a giocarla potreste volervi fermare qui. Articolo di brimmels del 23 Maggio 2024 Per il suo primo manuale del 50° anno di D&D, la Wizards of the Coast ha deciso di fare le cose in grande, creando un'avventura di portata multiversale, in cui l'intera esistenza è in pericolo e che vedrà i PG affrontare uno degli antagonisti più leggendari di sempre. Pensata per personaggi di livello dal 10 al 20, Vecna: Eve of Ruin è un manuale di 256 pagine che porterà i giocatori a vivere una grandiosa avventura attraverso i Forgotten Realms, il Mare Astrale, Eberron, Ravenloft, Krynn, Greyhawk, l'Avernus, il Pandemonium e Sigil. Le copertine alt art di fronte e retro dell'avventura Una Posta In Gioco Molto Alta Anche se il personaggio di Vecna nella serie tv Stranger Things è chiaramente un antagonista di una storia dell'orrore, V:EoR è una storia con una posta in gioco molto, molto alta, in cui gli aspetti horror sono secondari. Si tratta anche di un'avventura con un conto alla rovescia, quindi anche se i PG potranno visitare molti mondi di D&D non avranno il modo per goderseli appieno. V:EoR è di base differente da molte altre avventure di D&D 5E. Innanzitutto non include nuove opzioni per i giocatori. Visto che l'avventura è di così ampio respiro i PG possono venire da una qualsiasi ambientazione, anche quelle completamente home made, quindi hanno già a disposizione un sacco di opzioni. Inoltre l'intero manuale ricade sotto un avvertimento di spoiler, con l'avviso scritto chiaramente all'inizio: "Le informazioni in questo manuale sono pensate unicamente per il Dungeon Master. Se pensate di voler giocare a questa avventura con qualcun altro che farà le veci del DM, smettete di leggere subito!" Di conseguenza rimarrò più sul vago del solito nel descrivere la storia, perché mi pare eccessivo mettere sotto spoiler questa intera recensione. Ma discuterò alcuni aspetti di questa premessa iniziale e vari punti cruciali che sono già stati rivelati durante i video promozionali della Wizards. Oltre alla storia vera e propria, V:EoR include 43 blocchi di statistiche dei mostri, alcuni molto inquietanti come l'ombra degli specchi e il ragnodrago. Include anche 9 blocchi di statistiche per 11 PNG famosi presenti nella sezione Dossier dei Personaggi. Perché solo nove? Perché D&D 5E non fornisce statistiche per le divinità, anche se è stata fatta un'eccezione per Vecna visto che è l'antagonista centrale. Tasha otterrà un nuovo blocco delle statistiche, diverso da quello che ha in L'Oscurità Oltre Stregolumen, visto che spedisce una versione più giovane di sé stessa dalla propria linea temporale affinché aiuti i PG - vi parlerò meglio di questo più avanti. Quindi V:EoR include Tasha la Strega, con delle versioni ancora abbozzate degli incantesimi per cui poi diventerà famosa e un GS inferiore. Anche Strahd avrà un nuovo blocco delle statistiche. Il Dossier dei Personaggi fa in modo che anche i neofiti del mondo di D&D o i DM che non sono al corrente di ogni singolo dettaglio degli ultimi 50 anni abbiano facilmente a disposizione tutte le informazioni necessarie su questi personaggi iconici. In questo Dossier sarà anche presente il primo blocco di statistiche per la 5E di Miska il Lupo-Ragno. Sto accuratamente evitando di non nominare tutti i personaggi presenti nel Dossier per evitare spoiler. Un'ombra degli specchi Vecna: Chi Era Costui? Se pensate che Vecna sia solo l'antagonista delle ultime stagioni di Stranger Things, vi sbagliate di grosso. Il "vero" Vecna è uno degli antagonisti più celebri e temibili della storia di D&D. Vecna comparve sin dai primissimi tempi del gioco, sotto forma di un breve commento riguardo gli artefatti chiamati "Mano e Occhio di Vecna", nel volume Eldritch Wizardry del 1976, ad opera di Brian Blume. Vecna fu probabilmente ispirato dalla trilogia di romanzi brevi di Michael Moorcock che parlavano dell'eroe eterno Corum (The Knight of the Swords, The Queen of the Swords e The King of the Swords, tradotte in italiano come Il Ciclo del Principe Corum). Corum è l'ultimo sopravvissuto della sua razza, una specie di umanoidi vagamente simili agli elfi e ora cacciati dagli umani. Corum stesso viene catturato ma riesce a fuggire, anche se non prima che gli umani lo torturino, strappandogli l'occhio sinistro e mozzandogli la mano sinistra. E anche il nome Vecna stesso altro non è che un'anagramma di Vance, ovvero Jack Vance, autore di fantascienza che fu una fortissima influenza durante la creazione e lo sviluppo di D&D (da lui deriva il cosiddetto "sistema magico vanciano" a slot di incantesimi a cui siamo ormai tutti abituati, NdT). Vecna diede il via alle sue imprese nel mondo di Greyhawk, quando era ancora un mago umano così empio che lo stesso Orcus, il principe demoniaco della non morte, gli offrì la conoscenza necessaria per trasformarsi in un lich. In seguito Vecna consegnò al suo fido luogotenente, Kas, una spada magica intelligente che portò però Kas a tradire Vecna (oppure semplicemente ne accellerò il tradimento). In un epico combattimento, raffigurato in una illustrazione di V:EoR, Kas tagliò la mano di Vecna e gli strappò un occhio, che divennero poi i famosi artefatti. Nonostante in seguito fosse sparito per secoli, Vecna non era però morto, ma stava solo raccogliendo le sue forze per tornare. La devozione dei suoi cultisti fece in modo che potesse assurgere a divinità dei segreti. Tasha, Mordenkainen e Alustriel discutono di come meglio affrontare Vecna Iniziare un Avventura ad Alto Livello Se il vostro gruppo è già arrivato al 10° livello o poco ci manca, potete passare facilmente a V:EoR, magari con giusto una breve avventura di collegamento che vi permetta di colmare il divario mancante tra il vostro livello e il 10°. L'ambientazione in cui si trova il vostro gruppo non ha importanza visto che a breve vi troverete a viaggiare tra i piani. Se state iniziando completamente da zero, a meno che non vogliate saltare direttamente al 10° livelllo, dovrete prima scegliere un'avventura che vi porterà al 10° livello. Una possibile opzione sarebbe La Maledizione di Stradh, visto che i PG finiranno comunque poi ad esplorare la Casa della Morte e ad affrontare Strahd. Una storia pregressa tra il gruppo e Strahd potrebbe essere interessante, anche perché non è necessario che Strahd sia sconfitto affinché un gruppo che gioca a V:EoR possa raggiungere il proprio obiettivo.. Un'altra opzione ovviamente è fare una sorta di miscuglio. Scegliere una serie di avventure più brevi da antologie come Candlekeep Mysteries, Keys from the Golden Vault o Journeys Through the Radiant Citadel; varie di quelle avventure possono aiutare a preparare il palcoscenico per V:EoR. V:EoR fornisce inoltre consigli su come gestire il primo capitolo con personaggi di 7°, 8° oppure 9° livello, di modo che sia una sorta di preambolo per i personaggi che sono ancora all'oscuro dei piani di Vecna. In questo modo se avete dei personaggi che sono quasi a livello 10 e volete iniziare subito a giocare a V:EoR potrete farlo. Uno scontro con dei forgiati a Eberron Il Piano di Vecna Alustriel Silverhand, una delle Sette Sorelle e la figlia di Mystra, divinità della magia, farà la sua prima comparsa in D&D 5E in questa avventura. Dato che Alustriel è intimamente collegata alla trama della magia, si è resa conto che c'è qualcosa di molto sbagliato in atto e che Vecna è dietro tutto questo. Alustriel chiama quindi a sé i suoi alleati, Tasha e Mordenkainen, per incontrarsi nella dimora di Alustriel a Sigil, la Città delle Porte. Assieme i tre incantatori scoprono che Vecna sta cercando di rimodellare l'intero multiverso secondo il proprio volere, quindi lanciano un incantesimo desiderio sperando di rallentare i suoi piani e di scoprire il luogo dove si terrà questo rituale. I tre incantatori sono sorpresi quando i PG compaiono di fronte a loro. Mentre i tre incantatori stavano lavorando per scoprire il piano di Vecna, i PG stavano cercando il colpevole dei rapimenti di persone di spicco della propria città. Questa parte dell'avventura è ambientata a Neverwinter, con vari intrighi politici, ma ci vuole poco per trasporla in una città equivalente di un'altra ambientazione di D&D oppure della vostra campagna casalinga. Se preferite, risulta anche relativamente semplice svolgere quella parte a Neverwinter ma con personaggi che vengono da Eberron, Spelljammer e così via. La tabella "Scopi a Neverwinter" fornisce spunti sul perché i PG potrebbero essere in città. Allo stesso modo la tabella "Backround per il 10° livello" fornisce spunti per PG creati direttamente a livello 10. Ciò che i PG scopriranno è che i cultisti di Vecna sono i colpevoli dei rapimenti, che svolgono per estrarre magicamente segreti dalle vittime che sono poi trasferiti al loro dio lich. Vecna userà poi il potere di questi segreti per alimentare il suo Rituale del Rinnovamento per rimodellare il multiverso. La Verga delle Sette Parti Sconfiggere un Dio Durante il loro tentativo di salvare i prigionieri, il desiderio invocato dai tre incantatori prenderà pienamente effetto, proprio nel corso di un rituale in cui i cultisti stavano inviando i segreti di Eldon Keyward a Vecna. Questo creerà un legame mentale tra Vecna e i PG, cosa che li rende la scelta perfetta per ostacolare i piani del dio dei segreti. Grazie a questo Legame, i PG sono le persone del multiverso che hanno la possibilità migliore di fermare Vecna. Cosa ancora più importante, Vecna è ignaro di questo legame. Visto che Vecna è la divinità dei segreti, i personaggi ottengono il beneficio Legame di Vecna. Questo permette loro di raccogliere e "spendere" segreti per ottenere dei vantaggi. I segreti tenuti in serbo fino al finale dell'avventura potranno essere usati nel combattimento contro Vecna. Nel frattempo Mordenkainen ha scoperto dove si trova il primo frammento di un potente artefatto, uno che a suo dire ha sconfitto Vecna in passato. La Verga delle Sette Parti è un oggetto magico leggendario (apparso per la prima volta nel omonimo modulo per AD&D 2E, The Rod of 7 Parts). Il retro della copertina alternativa di V:EoR disegnata da Hydro74 raffigura i simboli legati a ciascuna di queste sette parti. La verga era stata creata dai Duchi del Vento di Aaqa, detti anche i Vaati, degli esseri di pura legge incarnata, per combattere un signore dei demoni noto come Miska, il Lupo-Ragno. La Verga, nota al tempo come la Verga della Legge, fu usata dai Duchi del Vento per imprigionare Miska in un semipiano. Ma la Verga si infranse in sette frammenti che finirono sparpagliati in tutto il multiverso. Buona parte dell'avventura consisterà nel viaggiare di mondo in mondo per raccogliere questi sette pezzi, che sia combattendo o in altro modo. il Team D&D non ha mancato di idee ed immaginazione nel pianificare questi viaggi. Ad esempio la porzione di Eberron si svolge quasi tutta all'interno di una gigantesca e antica macchina da guerra bipede. Il leggendario scontro tra Kas e Vecna Illustrazioni e Mappe La Wizards ha destinato a V:EoR un budget per le illustrazioni più alto del solito e la cosa si nota decisamente. Dalle illustrazioni degli oggetti magici di Couple of Kooks che sono così verosimili che pare quasi di poter prendere in mano gli oggetti stessi, all'epica raffigurazione del leggendario scontro tra Kas e Vecna di Chris Rahn, alla perversamente allegra scena di Vecna (ancora vivo) e Kas che pianificano come conquistare Oerth di Lily Abullina e molto altro ancora. Questo manuale ha delle illustrazioni incredibili. Le immagini dei mostri vanno dal giustamente inquietante aspetto di Miska il Lupo-Ragno (opera di David Auden Nash) alla terrificante ombra degli specchi (opera di Zuzanna Wuzek). E i ritratti dei PNG, come l'immagine con Tasha, Mordenkainen e Alustriel che potete vedere più sopra (opera di Irina Nordsol) sono semplicemente stupendi. Entrambe le versioni della copertina sono ottime per dare il giusto tono. La versione standard di Kieran Yanner ci mostra un Vecna furioso, terribile e terrificante. Gli inchiostri dorati e argentati su nero della copertina alt art in versione limitata di Hydro74 hanno un impatto incredibile. Le mappe preparate da Francesca Baerald e da Dyson Logos sono dettagliate e complesse, ma al contempo chiare. La Baerald ha creato delle mappe a colori che catturano davvero l'attenzione, tra cui quella di una nave volante per la sezione di Spelljammer. Anche le mappe di Dyson sono incredibile, seppur con uno stile molto diverso. Ad esempio la sua mappa della macchina da guerra danneggiata su Eberron mostra fluidi che colano in vari punti della struttura, un dettaglio che dona una forte personalità alla mappa. E il suo rifacimento della mappa della Case della Morte de La Maledizione di Strahd è al contempo fedele e innovativo. Vale la Pena? In generale ho apprezzato V:EoR. Ha una portata epica, degna del 50° anniversario del gioco e del 10° anniversario della 5E. Come avventura di alto livello per una edizione che raramente porta sopra il 10° livello sa il fatto suo e offre dei combattimenti veramente epici sul finale. Eppure la storia non è incentrata solo sul combattimento. Offre vari dilemmi morali e ottime opportunità di interpretazione. E anche se le premesse sembrano relativamente semplici, ci sono abbastanza intrighi e tradimenti da lasciare i giocatori col fiato sospeso. Ho molto apprezzato l'attenzione che la sviluppatrice capo Amanda Hamon e il suo team hanno messo nei piccoli dettagli che rendono più giocabile l'avventura. Il Dossier dei personaggi fornisce del materiale di background preziosissimo, senza essere costretti a navigare attraverso wiki online e vecchi manuali. Il Tracciato dei Segreti aiuta a gestire quella meccanica. Le tabelle che aiutano a spiegare come mai i PG sono a Neverwinter o a creare dei background sono decisamente utili. D'altro canto non apprezzo affatto l'aspetto a conto alla rovescia dell'avventura. Ne capisco le ragioni alla base e credo che funzioni molto meglio in questa avventura che in Tomb of Annihilation, ma continuo a trovare questa tipologia di scenario fastidiosi. E personalmente non mi piace molto Vecna come antagonista o strumento narrativo. Eppure Vecna: Eve of Ruin rimane un'avventura ben congegnata. Personalmente valuto Vecna: Eve of Ruin come un 9. Se siete dei fan di Vecna e apprezzate gli scenari con un conto alla rovescia potrebbe persino essere da 9 1/2. Link all'articolo originale: https://www.enworld.org/threads/wizards-goes-big-with-vecna-eve-of-ruin.704347/1 punto
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			Sottoclasse ladro: ombra di Raifuru
		
	
	
	questa è questione di gusti, la sorpresa è un criterio extra rispetto a una capacità che si basa sul movimento, chiamare un TS Dex ha senso nell'ottica di immaginarla come una reazione istintiva a una minaccia in movimento un po' come eludere1 punto
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			Avanzamento pg chierico
		
	
	
	1 puntoMettere 18 in For e 16 in Sag implica avere 15 in Cos. A questo punto come primo talento propenderei più per un resilient: Cos per portarla a 16 e avere competenza nei TS. Poi all'8 si può pensare di prendere maestro delle armi possenti, visto che il -5 sarà meglio bilanciato dal bonus di competenza e oggetti magici, al 4 rischi di usarlo per missare. Poi porterei For a 20 con il talento del 12.1 punto
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			Umanoide ladro
		
	
	
	
	1 punto
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			Umanoide ladro
		
	
	
	
	1 punto
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			MultiVarius
		
	
	
	
	1 punto
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			Umanoide ladro
		
	
	
	1 puntoQuesto mi mancava proprio 😐 Quindi la fregatura è ad esempio per gli Gnoll (che non possono rinunciare ai 2DV razziali) e che quindi possono diventare ladri solo al 3° liv.: Goblin Ldr 3, PA: 8x4+8+8=48 Gnoll Umn 2/Ldr 1, PA 2x4+2+8=18 Ho scritto bene? Grazie ancora, MadLuke.1 punto
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			Atto I: Il Sangue della Città
		
	
	
	
	1 punto
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			TdG - Avventure in DnD 3
		
	
	
	1 puntoEril "Allora andiamo solo io e Netti" replico a Erevan con un sorrisetto malcelato. "Tu controlla la situazione qui... e non perdere d'occhio Vav, mi raccomando!" l'ultima parte della frase è detta sottovoce, così che lui sia l'unico a sentirla. Mentre mi allontano con Netti, le dico sottovoce "Incredibile... la conosce da meno di una giornata, e già Erevan si è innamorato di Vav! Che cosa romantica!"1 punto
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			Avanzamento pg chierico
		
	
	
	1 puntoa differenza di @Lord Danarc io sono della scuola di pensiero che un Chierico, pure se votato al combattimento, non può e non deve lesinare sugli incantesimi visto che sono di fatto la sua arma più potente quello della Guerra è, secondo me, il dominio peggiore per un Chierico che voglia stare al centro della mischia, prova a valutare in alternativa il già citato dominio della Forgia (per altro ottimamente in linea col flavour di qualsiasi Nano che si rispetti) o quello del Crepuscolo: entrambi ti danno la competenza con le armature pesanti e/o le armi da guerra, e hanno capacità di utilità e potenza spanne sopra quelle del dominio della Guerra (il Crepuscolo rimane fuori scala, la Forgia è la scelta giusta tra flavour e potenza) forse quello del Crepuscolo rimane un dominio più marcatamente di supporto per capacità di classe e selezione di incantesimi, mentre quello della Forgia è più bilanciato tra difesa e offesa, in ogni caso con nessuno dei due puoi sbagliare ci sarebbe anche il dominio delle Tempeste, altro grande classico per un Chierico picchione, ma è di flavour decisamente più complesso da integrare in un Nano, magari il tema "tuoni e fulmini" si potrebbe rivedere in "eco e scintille", ma questo lo devi vedere tu col DM gli incantesimi sono sempre gli stessi: benedizione, arma spirituale e guardiani spirituali sono il tuo asset da distruzione di base, più quelli forniti dal dominio alla fine un Chierico non ha bisogno di chi sa quali talenti oltre ai classici War Caster e/o Resilient (Con), pensa prima di tutto ad alzare la Saggezza, poi vedi come regolarti in base al livello, una volta che sei a Sag 20 puoi permetterti di fare un po' quello che vuoi1 punto
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			Game Thread 1°: Il Gran Gala' Delle Tenebre. . .
		
	
	
	Jakob Wolff Ascolto con attenzione le opinioni di tutti pensando ancora una vokta alla fortuna che ho avuto ad essere stato invitato a quest evento ed essere circondato da cacciatori di cosi grande saggezza ed esperienza. Un sorriso amaro mi increspa il volto quando si fa menzione della spada che porto al fianco. ”I vostri occhi non vi tradiscono messere, la reliquia che porto al fianco e’ stata il martello che sie’ abbattuto incessantemente sulle forze del male nei secoli passati.” rispondo ”Purtroppo, complice la debolezza del genere umano, il santo potere che benediva questa lama è stato quasi perso del tutto . La mia famiglia riusci a recuperarla molti anni fa e da allora, ogni genereazione e’ chiamata ad un impresa, un atto di grande valore che , un passo alla volta, riporti questo baluardo delle genti libere all antico splendore” Proseguo ”A quanto lare anch io, come i signori oscuri, sono preda di passioni e desideri incontrollabili” Concludo cercando di allegerire l argomento con una battuta1 punto
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			Rivelata la Copertina della nuova Guida del Dungeon Master
		
	
	
	Esatto. Purtroppo (o per fortuna) sono un appassionato di questo hobby. In genere acquisto solo materiale "vecchio", ma dato che ho tutti i set base dal primo, prenderò anche questo. Faranno mostra di sé sullo scaffale, ma rimarranno tra quelli mai usati o usati pochissimo.1 punto
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			Topic di Gioco
		
	
	
	1 puntoL'umanoide ridacchia nervosamente...il padrone è il padrone se ha un nome diverso di certo non l'ha detto a noi... oltre la coltre oscura il corridoio continua prima della sua fine la porta sulla sinistra è il suo studio dovrebbe essere lì... @ Elluin @ Tutti1 punto
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			Mondo Oscuro - La Resistenza
		
	
	
	1 punto"Gente, giù di sotto c'è più nebbia che a Kre'monn, non si vede nulla e tossiscono tutti. Qual è il piano?" esordisce il tiefling "Maledizione dannazione" sbotta Jebeddo, "se quel mago è scappato presto tutti gli Arkassar sapranno chi siamo. Dobbiamo portare via questo assassino e il Gith prima che creino altri danni. Spero che il Kej-hab ci sia un posto dove interrogarlo; di sicuro l'assassino non parlerà, ma possiamo assicurarlo alla legge..che ne dite? Dobbiamo anche scusarci con la padrona del locale, anche se l'accaduto non è colpa nostra. Magari ci farà la cortesia di chiamare una carrozza e qualcuno delle guardie del locale ci aiuterà a caricarci sopra i nostri prigionieri " Keidros annuisce distrattamente, mentre pensa tristemente che non potrà godere della compagnia della ragazza.1 punto
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			Rivelata la Copertina della nuova Guida del Dungeon Master
		
	
	
	I prodotti di D&D usciti negli ultimi 2 anni hanno venduto molto poco. La CEO si è dimessa visto che gli obiettivi che si era prefissata non sono stati raggiunti. Strizzare l'occhio ai "fan" e non solo ai giocatori "casual" non è una brutta mossa... temo però che tutto si fermi alla copertina...1 punto
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			Concetti Base (Razza, Classe, Archetipi Culturali, Professione e Background Storico) dei Personaggi Giocanti. . .
		
	
	
	Io, invece, probabilmente la settimana prossima potrei avere un pò di problemia a collegarmi... dovendo sostituire un collega, mi raddoppiano quasi le ore di lavoro! Per fortuna le due settimane dopo (8-23 giugno) sono in ferie... anche se dovrò fare un pò di lavori a casa, sarò più libero. EDIT: aggiornamento... causa problemi sul lavoro (devo sostituire 2 -ripeto DUE!- colleghi, oltre al lavoro mio solito), dal 3 al 7 giugno sarò completamente irreperibile... 😭1 punto
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			Concetti Base (Razza, Classe, Archetipi Culturali, Professione e Background Storico) dei Personaggi Giocanti. . .
		
	
	
	@MattoMatteo ; @Pentolino ; @Ozilfighetto. . . Metafisicamente parlando, Ravenloft non e' un vero "Mondo Fantasy" a parte, isolato ma coesistente nel Multiverso. . . La vicinanza alla Coltre Oscura, ed ai Reami Fatati di "Terrore, Incubo & Paura" distorce non solo "La Trama Dello Spaziotempo" ma anche le Anime, le Menti e la Memoria degli Abitanti, siano essi Mortali od Immortali. . . Per questo nessuno trova bizzarro che, sebbene la Barovia del Conte Shthrad esista soltanto da 400-500 anni, sia apparsa MOLTO PRIMA di Har-Rakir, dove il Faraone Ankthepoth domina incontrastato da quasi TREMILA Anni; eppure chi viaggia tra le Signorie Oscure difficilmente trova palesi tali incongruenze. . . Come fossero "Congelati Nel Tempo" x i Baroviani il Vampiro Supremo e' SEMPRE li a tormentarli da Due, Tre, Quattro Secoli, anche se x gli altri Mondi del Multiverso e' passato molto piu' tempo. . .!! Allo stesso tempo, a prescindere da QUANDO e DOVE arrivi un Viaggiatore Esterno ad Har-Rakir, x i Fellah Locali e' SEMPRE il Terzo Millennio del Regno Sempiterno del Signore Delle Mummie. . .!! . . . . . Giusto un Sun-Elf come Alanik Rey (tra le Sottorazze piu' longeve degli Aelfyrs) che unisce la "Magia Ancestrale Nativa" del suo Sangue alle Scienze piu' Moderne ed Avanzate puo' iniziare a comprendere tale assurda Discrasia Cronologica. . . . . . . . Ragion di piu' i vari "Viaggiatori Di Altri Mondi" che hanno affrontato Shthrad a Castel Ravenloft (come gli Arpisti di Faerun, l'Arcimago Mordenkainen, Arkhos di Sigil, od i Figli di Caramon Majere e Tika Weylan di Krynn) una volta tornati nel loro Mondo Natio, difficilmente riusciranno a catalogare con Precisione il "Dove & Quando" di Ravenloft. . . . . . . . Se invece la Fama dei Signori Oscuri e delle loro Capacita' comincia a diffondersi x il Multiverso, con Informazioni sia Precise Cronologicamente che Dettagliate Geograficamente, i casi sono due: 1°) I Confini Invalicabili delle Nebbie son diventati piu' permeabili e meno invalicabili; in passato era accaduto raramente, x poco tempo ed in genere in una sola direzione (come quando le Forze Armate del "Vampire Knight" Kas Il Distruttore assediavano la "Torre Dei Teschi" di Vecna senza poter tornare indietro, oppure quando il Lich Azalin Rex di Darkon si teletrasportava in Attacchi Suicidi sin dentro la Corte di Shtrhad in Barovia). . . Le sofferenze dei Mortali Innocenti se i Darklords iniziano a farsi la guerra son devastanti; molto PEGGIO se invece alcuni Signori Oscuri iniziano a COLLABORARE. . .!! . . . . . 2°) Di solito i misteriosi "Poteri Oscuri" di Ravenloft considerano i Darklords dei "Prigionieri Eterni" tanto quanto le povere Anime Tormentate che soffrono in una Baronia. . . Ci vogliono "Spiriti Molto Fulgidi" (sia nel Bene che nel Male) x attirare l'attenzione dei Poteri Oscuri; o x essere tentati dalle Tenebre e rischiare di diventare un Darklord di un nuovo Dominio, o x provare a sconfiggere un Signore Oscuro pre-esistente (i Poteri si nutrono di Terrore, Dolore, Disperazione; poco importa se di un gruppo di Eroi Sconfitti, oppure di un Darklord che essi son riusciti a sgominare). . . Son pero' "Eventi Singoli, Cristallizzati Nel Tempo". . . Se invece adesso gli Zhentarims di Faerun, le Streghe di Kell di Eberron o "Iuz Il Maligno" di Greyhawk iniziano a pensare che i "Mistwalkers Loup Garous" di Barovia potrebbero essere un buon acquisto mercenario, quasi noto e pubblicizzato, qualcosa potrebbe essere cambiato nell'atteggiamento dei Poteri Oscuri di Ravenloft. . . Dove un tempo miravano alla QUALITA' dei Viaggiatori Dispersi nelle Nebbie, magari ora puntano alla QUANTITA' di Gente Malvagia che puo' iniziare a pensare che le Baronie Oscure non son poi cosi' male. . . . .!!!1 punto
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			Recensioni Bellicose #7 - Terror Target Gemini
		
	
	
	Articolo di Filippo Maria Oliveri del 28 Dicembre 2023 Recensioni Bellicose #1: Dungeon Crawl Classic Recensioni Bellicose #2: Into the Odd Recensioni Bellicose #3: Cairn Recensioni Bellicose #4: Troika Recensioni Bellicose #5: SOL - Beyond Earth Recensioni Bellicose #6: Yokai Hunters Society INTRODUZIONE Terror Target Gemini è un gdr OSR creato da Luca Negri e pubblicato dalla Need Games. Per descriverlo in due parole dovremmo dire che è un gioco weird-gonzo-techno-fantasy-western. Ma non ci piacciono le etichette, e diciamo semplicemente che è in una categoria tutta sua. Conosco Luca Negri molto superficialmente, ma ho visto alcuni suoi lavoretti e disegni e appena ho visto la copertina… beh, non ho resistito. Ho fatto l’acquisto e non me ne pento affatto. Ma ora analizziamo meglio questo regolamento. Ah, il titolo? Oltre a suonare dannatamente fico (TERROR TARGET GEMINI!!!!) è il nome di una coppia di pistole molto potenti. Potrebbero pure non entrare mai in gioco nella vostra storia, ma chissenefrega, rappresentano proprio lo stile di TTG. REGOLAMENTO TTG è un gioco che punta ad essere snello. Non è stringato come Cairn, ma resta molto più semplice della maggior parte dei classici d20 system. La creazione del personaggio si fa assegnando dei punti alle Statistiche (ciò che sei) e alle Skill (ciò che sai fare), ci si somma una capacità di razza… e poi andiamo subito alle classi. Ce ne sono quattro, ciascuna con 4 sottoclassi: Mercenario: la classe che mena. Può scegliere come, con quali armi e con quale tipo di focus in base alla sottoclasse. Avventuriero: la classe che svicola. In che modo, dipende dalla sottoclasse. Ricercatore: la classe che lancia incantesimi. Quali, come e a quale prezzo dipende dalla sottoclasse. Jolly: i concept più ambigui finiscono qui, dal cuoco all’artista marziale. Le classi sono caratterizzate da alcuni Talenti, cioè capacità che modificano lo stile di gioco anche in modo radicale. Il level up, legato ad un sistema di stelle-reputazione-cash, permette l’acquisizione di nuovi Talenti Avanzati e persino Talenti di altre classi. C’è una buona dose di personalizzazione alimentata anche dalla varietà di armi a disposizione. Quello che ho trovato molto intrigante è la possibilità di ricavare “combo” narrative molto divertenti. Per tanti giochi una suora diavolessa che fa arti marziali è un concept estremo, per TTG è la norma. Le armi sono una figata. Sono divise in categorie basate su dimensioni e utilizzo: un’ascia e una spada sono più o meno uguali, ma una picca e una pistola no. Le armi da fuoco la fanno da padrone con un sistema di munizioni e ricarica che sicuramente userò anche in altri giochi: praticamente hai nella scheda un caricatore da “sei colpi” e armi diverse consumano percentuali del caricatore diverse. Una volta vuoto devi ricaricare. Le armi monocolpo possono essere usate quindi sei volte prima della ricarica, mentre un mitra o un bazooka solo due o una. Ci sono anche regole per i veicoli, perché inseguimenti e corse sono all’ordine del giorno. Mi sembrano abbastanza equilibrate e divertenti, cosa tutt’altro che scontata. Anzi per esperienza personale le regole per inseguimenti e veicoli fanno quasi sempre schifo. O sono troppo lineari e non trasmettono le sfide e l’adrenalina, o sono troppo complicate e diventano un trascinarsi di tiri di dado. Ho già detto che una sottoclasse comincia il gioco con un tuk-tuk? AMBIENTAZIONE Uno dei punti davvero forti di TTG è l’ambientazione. I disegni evocativi tratteggiano una terra di nessuno schiacciata tra due nazioni in guerra fredda, un far west con automobili, treni, roc, omuncoli, streghe, insetti giganti, mafiosi, greaser… I personaggi sono dei Corrieri, avventurieri disposti a rischiare il collo per portare a termine dei contratti di qualsiasi genere. Fanno tutti la tana a Djar-Zagazig, vero cuore dell’ambientazione, un luogo davvero interessante e ricchissimo di spunti narrativi. All’inizio del manuale Luca elenca le sue fonti di ispirazione, che riporto qui pedissequamente: Il Buono, il Matto, il Cattivo; Sandland; Trigun; Progear; Lupin III; Vizio di Forma; Perdido Street Station; Sukiyaki Western Django; Mad Max; Tekkonkinkreet; Dead Man; Metal Slug; Linda3; Et Cetera; Vornheim. In fondo al manuale ci sono due avventure: una introduttiva ambientata su un treno (e già sto volando) e un più classico hexcrawl dal forte sapore western. A cosa serve TTG? Per me è perfetto per giocare quel tipo di storie che si vedono negli spaghetti western e in Lupin III: duelli, truffe, vendette, colpi grossi, furti, armi antiche, organizzazioni paramilitari, ciò che resta dopo la guerra. Il gioco si presta a storie caciarone e rumorose (Luca non ha citato l’anime Baccano! ma solo perché non lo ha visto, imho), ma secondo me ha la possibilità di raccontare elementi più tragici o drammatici. Insomma, puoi essere Tuco ma anche Sentenza. O il Biondo. ARTWORK E LAYOUT Senza nulla togliere alle regole, questo è il pezzo forte del manuale. Luca Negri ha un tratto accattivante e tende a creare illustrazioni grandi ma non confusionarie. Il character design è molto evocativo, e sicuramente c’è un bel vantaggio nell’illustrare il proprio manuale: sai esattamente cosa vuoi, e come farlo. Ma Luca non ha “solo” disegnato il manuale, lo ha pure impaginato e scritto. Si, lo so. Ovviamente lo ha scritto lui, è l’autore… no, non avete capito. Lo ha scritto. Il testo è scritto a mano su ogni pagina, il che ha due risultati. Il primo è che il manuale è uniforme. Bizzarro, asimmetrico, un po’ caotico, ma comunque uniforme. E secondo, il layout è molto organico. Frasi, nomi, volti e doodle compaiono dove c’è bisogno, senza una separazione netta tra immagini e testo. A tratti può sembrare un po’ incasinato, ma in realtà si trova tutto facilmente. Altro punto a favore del manuale è la sua chiarezza. Ad una prima lettura superficiale sembrerebbe il contrario, ma in realtà basta leggere con attenzione per accorgersi che la creazione del personaggio, l’ambientazione e le regole si concatenano tra loro. C’è una logica. Non è esattamente un OSR plug and play, però la preparazione necessaria non è molta. Se devo proprio trovare un difetto è che qui e la alcune cose non sono super-chiare, ma basta un po’ di logica per arrivare alla risposta, e TTG non è un gioco come Pathfinder: anche se una cosa non è scritta nero su bianco si può giocare comunque. CONCLUSIONI TTG non è per tutti. Principalmente perché non è fantasy classico, e so che questo è un deal breaker per un sacco di giocatori. Ma se le fonti d’ispirazione di Luca vi piacciono, allora TTG vi piacerà. C’è anima in questo gioco! Il regolamento è semplice ma non semplicistico e questo può piacere a chi non ama gli OSR troppo leggeri come Cairn o Maze Rats. Ma non è eccessivamente crunchy, quindi in questo senso può accontentare un po’ tutti. In ogni caso la Need Games vende questo gioiellino per soli 29,90€ che comprendono la copia cartacea in A5, copertina rigida, e il PDF (con indice interattivo). Vale anche solo per collezionismo. Ma a costo di sembrare venale vorrei far notare che con le sue 160 pagine a colori (e tanti colori) è sei spanne sopra ai manuali Wizard. Che costano di più, hanno meno veicoli scassati, meno colori, meno ciccia. Purtroppo questa recensione arriva in fondo senza che io sia riuscito a giocare una singola sessione a TTG, o meglio… ho fatto una partitella in solitaria per testare il gioco, ma non è la stessa cosa. Il Magnifico Dualdiño, pistolero magico dal grilletto facile, è comunque riuscito a divertirmi un sacco prima di essere trasformato in una macchia di sangue bruciacchiato sul tetto di un treno in corsa. So long my friend! Forse in futuro riuscirò a giocare come DM (Desert Master) e allora farò una cronaca più dettagliata. Link all'articolo originale: https://ilblogbellicoso.altervista.org/terror-target-gemini-una-recensione/1 punto
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	Gli archetipi sono una serie di talenti "comprabili" con i talenti di classe.1 punto
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	Non ho letto glia archetipi di Path2, ma se sono come quelli di Starfinder non sono la stessa cosa a cui siamo abituati con il vecchio Path. Ammetto che a me piace un sacco Path, con tutti i suoi limiti: preferisco la 5a in linea di massima, ma se ho voglia di giocare un personaggio costruito in un pomeriggio di immersione su libri e guide, stabilendo con cura tutti gli skill point, talenti e quant'altro...Path non ha paragoni per me. Detto questo, dalle varie anteprime percepisco un gioco che di innovativo avrà poco e niente, e che sarà esageratamente complesso. A questo punto avrei preferito una sorta di nuovo Unchained per eliminare vecchi problemi legati a certe classi e meccaniche... In verità io vi dico: il game design di Path non è mai stato il suo punto forte! Intanto, come molti hanno già detto, non è suo, ma praticamente preso di peso dalla 3.5 e "migliorato". E poi si vede, Path è condannato dall'avere cento persone diverse che lavorano alla stessa cosa senza quasi comunicare tra loro, creando tanti di quegli splatbook con tante di quelle opzioni assurde...basti pensare alla marea insostenibile di archetipi inutili. O al fatto che penna PFSociety un sacco di materiale ufficiale Paizo sia ritenuto troppo potente/difficile da gestire per essere usato. Se uno si fa un giro su Archives o Nethys si rende conto di quando materiale la stessa Paizo non voglia doversi trovare a gestire nelle proprie partite!!!1 punto
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	Oddio, pure gli archetipi ci sono? Ma i talenti di classe non servivano appunto a evitarli? Mado Veramente c'è una discussione di dieci pagine dove ammetti che PF è sbilanciato. E all'interno della discussione ci sono link ad altre discussioni con la stessa conclusione. E già nelle anteprime ci sono dichiarazioni sul fatto che manterranno la system mastery (e cioè lo sbilanciamento) e sono visibili opzioni trappola. Quanto al saper lavorare ben, per ora hanno vissuto di rendita e, adesso che è il momento di lavorare davvero, non stanno dando grande prova di sé. Quasi tutto quello che hanno annunciato finora ha grossi problemi, e per di più ammettono di non aver studiato altri giochi oltre al loro, che sarebbe sufficiente a qualificarli come incompetenti.1 punto
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	Ma guarda, sono stato smentito ieri che è uscita la parte sugli archetipi e essa si collega alle regole, penso del multiclasse. Cosa fantastica, gli archetipi sono slegati dalla classe. E il multiclasse sarà sicuramente una cosa molto diversa da come siamo abituati a vederla, così come le classi sicuramente avranno un ruolo personalizzabile all'interno del gruppo. Ecco, queste anteprime fanno capire meglio come è la modularità e come essa viene sfruttata, come le classi diano ampia personalizzazione. Questo vuol dire che c'è un regolamento bilanciato alla base, altrimenti come dice @Ermenegildo2 il sistema collasserebbe. E io penso sappiano lavorare bene, dimostrandolo negli ultimi 10 anni e passa. La maggior parte delle anteprime non rende giustizia. Tanto lì sul forum Paizo tanti sono come le capre, come evidenziato da The Stroy. Per il resto, come dice Boskov, "giudizio non spari se dado non tiri".1 punto
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	Penso che in un gioco del genere la matematica sia proprio il punto fondamentale. Se il gioco è bilanciato e la miriade di opzioni non collassa solo su una manciata di cose è perchè la matematica funziona e per avere una matematica funzionante serve un ampio e severo playtest, da questo punto di vista una sorta di preplaytest tematico potrebbe essere molto utile. Tipo se allegavano alla presentazione delle condizioni 2-3 schede di personaggio più 5-6 mostri uno lo provava e vedeva che effetto faceva. Un altra cosa interessante potrebbe essere valutare la modularità, se ho due o 3 condizioni che danno effetti simili cosa succede se le raggruppo in una sola? se davano un numero maggiore di schede di prova poteva essere valutabile. Non chiedo schede ed avventura, capisco possa essere prematuro perchè un playtest di successo è molto importante e serve curare adeguatamente anche l'aspetto del tema/atmosfera delle avventure ma una prova di uno o due idee così per capire che sensazione dà secondo me poteva essere molto utile.1 punto
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	Perché ha questa impressione? A me sembra che rivelino parecchio sul tipo di gioco che vogliono proporre, anche se naturalmente non approfondiscono troppo la matematica. Questo a differenza delle prime preview (se ho capito bene di quali parli), che invece sì erano vuote dichiarazioni di intenti, velocemente smentite non appena si è andati un po' di più sul concreto.1 punto
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	Fino a lì ci sono, ma il playtest è GLOBALE. Anteprima può essere tante cose. Questo modo di fare anteprima non mi piace perché invece che le basi presentano dei dettagli che decontestualizzati portano a niente. Sono fuffa allo stato puro. Le prime evidenziavano altro, per me semplicemente, come avevo previsto, sono arrivati al punto che non hanno più niente da dire senza svelare troppo.1 punto
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	Ho detto altre volte, ma mi ripeto volentieri, che con certi discorsi non mi riferisco all'intera fanbase, ma solamente allo zoccolo duro, che, per inciso, non vedo presente qui sul forum, dove infatti mi sembra che l'atteggiamento di chi gioca a PF1 e aspetta PF2 vada dal cautamente ottimista all'apertamente critico. Zoccolo duro che, però, è molto attivo sulle board Paizo - e questa non è una generalizzazione, basta dare un'occhiata veloce alle reazioni là per rendersi conto che l'atteggiamento medio è di accettazione acritica. Sì, ma questo sarebbe un playtest, mentre queste sono le anteprime del playtest. A me comunque quello che dicono sembra al contrario molto significativo. Innanzitutto ci dà un'idea di quali sono le parti del gioco che i designer reputano più interessanti e ben fatte, poi ci permettono di farci un'idea dello spirito complessivo del gioco.1 punto
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	Zaorn quello di cui parli tu è il Playtest, che avrà inizio il 2 agosto di quest'anno. Per ora non possono rilasciare materiale utile al playtest perché non è ancora iniziata quella fase. Queste sono semplicemente anteprime - non del gioco completo ma del playtest stesso.1 punto
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	Io non ho più scritto niente, perché mi è sceso l'interesse riguardante le anteprime. Come pronosticato mesi fa, hanno finito col renderle una cosa noiosa. Lo dicevo che tanto in mesi di tempo sarebbero arrivati al punto di non dire più niente di significativo. Non mi incuriosiscono nemmeno, mi fanno entrare nelle nebbie dell'indifferenza. Tra l'altro mettono i particolari che dovrebbero essere meno interessanti. Io ora mi chiedo, non so minimamente come è fatta una scheda pg, a che mi serve sapere come funzionano 4 vaccate di una classe? Figuriamoci le condizioni. E' come se dovesse uscire un'automobile e mi continuano a far vedere il pedale del freno, poi il pomello del cambio, poi una candela del motore. Ma mettessero 4 schede pg di livello 5 e pubblicassero un'avventura da due-tre ore di gioco, almeno qualche parere lo si potrebbe dare.1 punto
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	Se ci si limita a essere pessimisti no (d'altronde anch'io pur sperando non sono particolarmente ottimista) ma voler rendere oggettivo il giudizio globale su una fanbase direi che esula un pochino dal discorso.1 punto
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	Ci mancherebbe, come del resto non c'è nulla di male o di vietato nemmeno nell'essere pessimisti. Se poi mi sorprenderanno con un bel gioco, tutto di guadagnato.1 punto
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	è probabile ma io spero comunque, non credo che ci sia niente di male o di vietato in questo1 punto
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	Non so se hai dato un'occhiata alle board Paizo, da cui sicuramente proverrà il feedback più numeroso e più forte, ma l'utenza là è soddisfatta quando non entusiasta delle proposte. Per capirci con qualche esempio: sono contenti di dover comprare daccapo decine di splatbook, della inutile condizione Quick, del modo macchinosissimo in cui è stata resa la tigre, del codice di condotta del Paladino (mi verrebbe da dire: perché in effetti è vagamente meglio del codice vecchio, e l'idea che possa esistere un Paladino senza codice non li sfiora nemmeno). Anche se sicuramente ci sarà una messa a punto durante il playtest, dubito vedremo cambiamenti radicali nel gioco finito - non perché non ce ne sarebbe bisogno, ma perché il target non li chiederà.1 punto
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	Il gioco verrà pesantemente modificato durante il playtest, la mia speranza è che i difetti escano fuori come tali, e vengano segnalati in tempo e con sufficiente numero. Vedremo.1 punto
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			Motivi per giocare a D&D 5e (parte 2): vantaggi e opportunità per i Giocatori
		
	
	
	Come già molti di voi oramai sapranno, D&D 5a Edizione finalmente inizia a parlare italiano. La Asmodee Italia, infatti, di recente ha ricevuto dalla WotC (attraverso la Gale Force 9) l’incarico di tradurre ufficialmente la nuova edizione del Gdr più famoso al mondo e, di conseguenza, proprio in questi mesi ha iniziato a rilasciare i primi manuali in lingua italiana. Anche se alcuni giocatori hanno avuto l’opportunità di conoscere già da qualche anno i pregi di questa nuova edizione (potendo contare sulla versione in lingua inglese), sono sicuro che per molti di voi essa rappresenta una vera e propria novità. Ho deciso, dunque, di scrivere una serie di articoli dedicati al mostrarvi le caratteristiche più significative e interessanti della 5a Edizione, in modo da aiutarvi a conoscerla meglio. Per quali motivi può valere la pena giocare a D&D 5e? Vediamo di scoprirlo assieme. Motivi per giocare a D&D 5e (Parte 1) Se non l'avete ancora letta, qui di seguito potete trovare la 1a Parte della serie di Articoli "Motivi per giocare a D&D 5e", in cui descrivo il perchè un regolamento semplificato (come quello di D&D 5e) può diventare il miglior amico del DM. Vantaggi e opportunità per i giocatori Un Gdr non deve fornire solamente buoni strumenti per il DM, in modo tale da consentirgli di gestire il gioco in maniera più rilassata. Al contrario, deve anche fornire ai giocatori gli strumenti necessari per ottenere il massimo divertimento possibile. In questa 2a Parte della serie "Motivi per giocare a D&D 5e", proverò ad elencarvi alcune delle più importanti ragioni che fanno di D&D 5e un'ottima opportunità di gioco anche per i giocatori. Premessa: una nuova edizione per unirle tutte Una cosa che capita facilmente quando ci si approccia per la prima volta alla 5a Edizione (soprattutto se si proviene direttamente da un’edizione precedente), è di riconoscere in quest’ultima caratteristiche tipiche di edizioni passate. In particolare, scoprirete che persone diverse hanno opinioni differenti riguardo a quello che, a loro avviso, sarebbe il “modello d’ispirazione” della 5e: ad esempio, c’è chi sostiene che sia una versione modificata di D&D 3.5, chi ritiene si tratti di un aggiornamento della 4a o c’è chi, invece, pensa che si tratti piuttosto di un ritorno all’epoca d’oro di AD&D, solo in chiave moderna. Questa percezione deriva dal fatto che i designer, durante il lungo playtest pubblico che è stato organizzato tra il 2012 e il 2013, non solo si sono andati a ristudiare tutte le edizioni passate, ma hanno anche cercato di inserire nella 5e le migliori caratteristiche delle precedenti edizioni. I designer si sono preoccupati di fare questo, perché volevano creare un’edizione che soddisfacesse il più possibile i giocatori provenienti da tutte le precedenti edizioni e, dunque, hanno dedicato i 2 anni del playtest pubblico alla costruzione di un sistema che fosse la migliore amalgama possibile di ciò che la gente ha amato. Allo stesso tempo, però, hanno usato il passato per ottenere qualcosa di nuovo: un Gdr che, nonostante prenda da altre edizioni, in realtà segue una strada propria. D&D 5e, insomma, integra al suo interno meccaniche, idee e stili che provengono da tutto il passato del Gdr più famoso al mondo: la possibilità di giocare un D&D super-semplificato e ridotto all’osso, ad esempio, deriva dall’OD&D e dal Basic D&D (questa versione semplificata è possibile trovarla in inglese nelle Basic Rules di D&D 5e, disponibili gratuitamente sul sito della WotC); l’attenzione per il gioco interpretativo e basato sul Teatro della Mente, invece, deriva da AD&D; numerose regole per il combattimento traggono ispirazione da D&D 3.5; l’attenzione per il bilanciamento e diverse altre regole per il combattimento tattico, infine, devono la loro esistenza a D&D 4a Edizione. Questi sono solo alcuni esempi, naturalmente, perché numerosi sono i richiami che possono essere ritrovati da tutte le edizioni, se si presta molta attenzione. Quello che, però, s’impara presto giocando alla 5e Edizione, è che questa non è un mero collage di meccaniche e idee provenienti dal passato. Al contrario, ben presto si scopre che D&D 5e possiede una sua specifica identità, legata a sue specifiche caratteristiche. Molte meccaniche, ad esempio, provengono dal passato, ma sono state riprogettate in maniera più moderna; altre sono il risultato della fusione di idee provenienti da edizioni diverse; altre ancora, invece, sono regole del tutto nuove, create dai designer durante il periodo del playtest pubblico e approvate dai giocatori attraverso numerosi sondaggi. Il risultato conclusivo è un sistema che, nonostante strizzi l’occhio al passato di D&D, in realtà funziona a proprio modo. Quando giocherete alla 5a Edizione di D&D, dunque, o quando leggerete articoli che la riguardano, vi troverete sicuramente a notare la presenza di regole e idee a voi familiari. Visto che, però, D&D 5e non si limita a copiare il passato, quanto piuttosto a reinventarlo e a integrarlo con idee nuove, il modo migliore per comprenderlo e apprezzarlo è fare caso alle caratteristiche che lo rendono unico e che possono aiutarvi a migliorare la vostra esperienza di gioco. Un D&D facile da imparare e da usare D&D 5e è una delle edizioni più semplici dai tempi di D&D Basic. I designer, infatti, lo hanno consapevolmente progettato per avere un regolamento il più possibile semplificato, pur avendo al suo interno numerose varianti e regole opzionali attraverso le quali i gruppi possono decidere di aggiungere maggiore complessità alla propria esperienza di gioco (questo argomento, riguardante l’aspetto modulare di D&D 5e, sarà trattato in maniera più approfondita nel 5° articolo di questa serie). Potete trovare alcuni esempi della semplificazione del regolamento nell’articolo Motivi per giocare a D&D 5e (Parte1): nonostante quel primo articolo sia stato scritto con in mente in particolare i DM, le spiegazioni fornite al suo interno sono valide anche per i giocatori, visto che pure loro avranno a che fare con le medesime meccaniche. Regole come l’equazione fondamentale, la Competenza, le CD Fisse, il Vantaggio e lo Svantaggio, le tabelle per la generazione casuale, la tipologia delle azioni e le Condizioni, insieme a tante altre meccaniche descritte nei manuali di D&D 5e, consentono anche ai giocatori di semplificare enormemente la propria esperienza di gioco. Dal punto di vista dei giocatori, la semplificazione del regolamento garantisce in particolare 3 vantaggi Un regolamento facile da imparare: un regolamento più semplice significa dover faticare meno per imparare il suo funzionamento. Questo rende D&D 5e una delle versioni più semplici da apprendere, in particolare per coloro che non hanno mai giocato a D&D prima, o che magari si affacciano per la prima volta al mondo del Gdr. D&D 5e, dunque, è uno dei D&D più adatti per i neofiti. Mentre un regolamento più complesso può rischiare di annoiare un inesperto, ostacolarlo o addirittura spaventarlo (a causa della maggiore quantità di regole da dover ricordare), un regolamento più semplice risulta più facile da comprendere e da imparare, oltre a permettere di entrare più velocemente nel vivo dell’esperienza di ruolo. Un regolamento facile da ricordare e da usare: la semplificazione del regolamento, inoltre, permette a tutti di ricordare con maggiore facilità le varie regole del gioco. Anche per i più esperti, infatti, il dover tenere a mente una grande quantità di meccaniche o di equazioni (come nell’esempio fornito nel paragrafo “L’equazione fondamentale” dell’articolo Motivi per Giocare a D&D 5e (Parte 1): un sistema semplificato è il miglior amico del DM) può creare difficoltà, se non addirittura far venire un gran mal di testa. Non pochi giocatori si ritrovano a far fatica riguardo al dover tenere traccia delle numerose equazioni matematiche che fanno funzionare le altrettanto numerose capacità dei loro personaggi. Allo stesso tempo, praticamente a tutti è capitato di dover impazzire per rintracciare i vari bonus o malus da sommare al proprio tiro. Un regolamento semplificato significa dover faticare meno nell’usare le meccaniche di gioco e avere la libertà di godersi meglio l’esperienza del Gdr, oltre al fatto di avere l’opportunità di potersi concentrare maggiormente sulle vicende narrative della propria campagna. Un regolamento facile da reskinnare: il Reskin è la pratica di attribuire un significato narrativo differente a una stessa meccanica; insomma, si mantiene la meccanica identica, ma la si descrive in un altro modo, come il trasformare una spada magica +1 in una spada laser +1, o la magia arcana di un mago negli effetti tecnologico-scientifici prodotti dalle nanomacchine controllate da un Tecnomante. Più un regolamento è semplice, più è facile reskinnare le sue meccaniche per ottenere esperienze di gioco differenti, visto che le meccaniche stesse possiedono meno vincoli e risultano più adattabili a contesti differenti. Naturalmente, è il master ad avere l’ultima parola riguardo alla possibilità di utilizzare la strategia del reskin nella vostra campagna, quindi consultatevi con lui su questo argomento se avete qualche particolare idea in mente. Il tema del Reskin sarà trattato in maniera più approfondita nel 6° articolo di questa serie. Un D&D adatto a chi ha poco tempo Per molti gruppi trovare il tempo per giocare di ruolo è una lotta costante. Per alcuni giocatori è un problema logistico: vivendo in luoghi distanti tra loro, magari si ha difficoltà a trovare l’occasione in cui riunire la banda per poter finalmente giocare. Per altri giocatori, invece, è un problema d’impegni e calendari: quanto più si cresce, tanto più la vita si riempie di occupazioni e responsabilità, come la ragazza o il ragazzo, l’università, il lavoro, altre attività personali, o addirittura il matrimonio e i figli. E visto che il Gdr è un passatempo di gruppo, può risultare sempre più difficile riuscire a conciliare tra loro gl’impegni dei vari partecipanti al gioco. Non a caso, spesso si finisce con il rinunciare. Tuttavia, come ho anche spiegato nell’articolo Come semplificarsi la vita nell’organizzazione del proprio Gdr, poter contato su un regolamento semplificato può aiutare ad aumentare le probabilità che il vostro gioco continui. D&D 5e vi può aiutare in questo: se il tipo di esperienza da voi cercato è nello stile di D&D, la 5a Edizione può rappresentare quel regolamento che vi può consentire l’opportunità di continuare a giocare di ruolo. Un regolamento semplificato, infatti, porta con sé numerosi vantaggi: richiede meno fatica per preparare la campagna/avventura, per gestire il gioco durante la seduta e per tenere a mente le meccaniche. Naturalmente non basta avere un regolamento semplificato per risolvere tutti i problemi organizzativi che possono rendere a un gruppo difficile trovarsi, ma è sicuramente un fattore che aiuta. Più è semplice il regolamento, infatti, minore sarà lo stress nel suo utilizzo e maggiore sarà la voglia di provare a organizzare una seduta di ruolo. Un Master rilassato è un Master bendisposto Uno dei vantaggi più importanti che un D&D semplificato può garantire ai giocatori è il fatto che, come già anticipato nella prima parte della serie Motivi per giocare a D&D 5e, permette al DM di vivere in maniera più rilassata l’esperienza della masterizzazione. Regole più complesse significano più lavoro per il DM, dunque più stress. Allo stesso modo, la presenza della System Mastery (la cui definizione è stata già descritta nel precedente articolo) può portare il Master a temere ogni mossa dei giocatori, ogni nuova costruzione meccanica, ogni nuova regola o, in generale, qualunque circostanza possa contribuire a rendere per lui ancora più problematico gestire la campagna. Una cosa che, però, s’impara ben presto giocando di ruolo è che un Master rilassato è un Master più disponibile, maggiormente pronto a fare ciò che serve per divertire i suoi giocatori. Ricordatevi sempre che un DM gioca pure lui per divertirsi, motivo per cui maggiore sarà lo stress che dovrà affrontare, minori saranno la sua pazienza e la sua disponibilità. Utilizzare un regolamento semplificato, come quello di D&D 5e, dunque, aumenterà la vostra probabilità di ottenere un master più sereno, proprio perché l’attività di preparazione e di gestione della campagna diventerà più facile. Di conseguenza, aumenterà la probabilità che il Master si apra a fare concessioni, come approvare l’utilizzo di una Variante/Regola Opzionale, di un nuovo manuale, di una reskin o, addirittura, come accettare l’idea di provare una campagna di tipo sperimentale. Se siete giocatori, aiutate il più possibile il Master a ottenere divertimento durante la vostra campagna di ruolo e ricordate che pure lui gioca per vivere una bella esperienza, basata su qualcosa che lo intrattenga e lo appassioni. Se siete DM, ricordate che il modo migliore per spingere i giocatori a partecipare in maniera positiva al gioco è quello di fornire loro una campagna costruita attorno ai loro gusti e interessi, oltre che ai vostri, in modo tale che pure loro riescano a divertirsi. Per questo motivo, approfittate tutti della semplicità di D&D 5e per creare un’esperienza che risponda il meglio possibile alle vostre esigenze. Se l’idea di giocare alla classica campagna Fantasy Epica inizia a starvi stretta o se le regole standard del gioco iniziano a sembrarvi ripetitive, il regolamento semplificato di D&D 5e e la sua natura modulare - fatta di Varianti e Regole Opzionali – vi permetterà di affrontare con maggiore tranquillità l’idea di sperimentare con le regole per ottenere campagne più particolari. I temi della modularità di D&D 5e e del suo essere un’ottima base di partenza per giocare a campagne maggiormente sperimentali, saranno meglio trattati nella 5a e nella 6a parte di questa serie di articoli. Non più solo un Pilastro D&D è ormai noto per essere un Gdr incentrato in particolare sul combattimento. I designer della WotC, tuttavia, hanno deciso di cambiare un po’ le carte in tavola, per consentire ai giocatori di esplorare anche altri tipi di esperienze durante le proprie campagne. La 5a Edizione di D&D, infatti, non si focalizza più su un solo aspetto, ma bensì su 3 Pilastri distinti: il classico Combattimento (l’esperienza che avete tutti conosciuto, legata allo scontro dei vostri PG con dei mostri), l’Esplorazione (la pratica di esplorare con cautela tanto i polverosi dungeon, quanto le vaste aree del mondo immaginario) e l’Interazione Sociale (ovvero l’intrattenere rapporti sociali con i PNG e con le società del mondo immaginario in cui è ambientata la vostra campagna). Maggiori dettagli sui 3 Pilastri saranno forniti nel prossimo articolo di questa serie. Le esperienze incarnate dagli ultimi 2 Pilastri erano sicuramente esplorabili anche nelle precedenti edizioni, ma ciò che caratterizza la 5a Edizione è il fatto che con essa si è deciso di rendere questi due aspetti parte integrande di quel che significa “giocare una campagna di D&D”, attraverso la presenza di regole base, varianti e regole opzionali appositamente dedicate. Inseribili come semplice contorno all’interno delle più tradizionali campagne incentrate sul Combattimento, queste esperienze possono anche essere rese più centrali in modo da creare campagne più particolari. Nulla vieta, infatti, di incentrare la vostra campagna maggiormente sull’Esplorazione o sull’Interazione Sociale, lasciando al Combattimento un ruolo secondario. Se è vero che l’impostazione base di D&D 5e si focalizza in particolare sul Combattimento (allo scopo di consentire agli appassionati della tradizione di giocare nello stile che è a loro familiare), la natura modulare di questa edizione - natura di cui parlerò più approfonditamente nel 5° articolo di questa serie – consente di ricombinare il regolamento per ottenere la campagna desiderata. Soprattutto se si impara a sfruttare le regole descritte nei manuali in maniera creativa, si avrà l’opportunità di sperimentare campagne più particolari, in cui l’Esplorazione e/o l’Interazione Sociale avranno un ruolo più rilevante rispetto allo stile classico: ad esempio, utilizzare le regole sulle trappole per inserire ostacoli naturali o artificiali nelle mappe delle Terre Selvagge, in campagne incentrate sull’esplorazione di vasti territori del mondo immaginario; oppure riutilizzare le regole dell’Inseguimento – descritte nella Guida del DM - per gestire la caccia ai criminali in una campagna in cui i PG sono cacciatori di taglie, o per gestire le fasi di fuga dei PG delinquenti dopo che hanno realizzato con successo un colpo in una campagna ladresca; in alternativa, si potrebbero utilizzare le Attività Fuori Servizio/Downtime per ottenere le risorse necessarie a influenzare reti di spie, governi politici o imperi commerciali in campagne incentrate sull’intrigo politico o sulla creazione di domini criminali. Vivere una splendida avventura Molti giocatori non hanno interesse a passare il proprio tempo libero impazzendo a causa di un regolamento eccessivamente complicato. Altri, invece, non vogliono sentirsi costretti ad essere dei super esperti nell’ottimizzazione delle regole, solo per consentire al proprio personaggio di sopravvivere alle sedute della propria campagna di ruolo. Quello che cercano, piuttosto, è la possibilità di vivere per qualche ora una magica e indimenticabile avventura con i propri amici: esplorare templi dimenticati alla ricerca di tesori perduti, fermare crudeli complotti, risolvere intriganti misteri e compiere gesta eroiche degne di una leggenda. Vogliono, insomma, sentirsi coinvolti nelle emozionanti vicende della campagna, e indossare per un poco le vesti di nobili cavalieri, potenti maghi, feroci barbari e scaltri ladri; vogliono sentirsi conquistati dagli straordinari colpi di scena ideati dal DM e contribuire, grazie alle azioni dei loro PG, a dare vita a una storia avvincente, che poi potranno ricordare con entusiasmo negli anni a venire. D&D 5e non solo considera importante questo tipo di esperienza di ruolo, ma mira a incentivarla. La semplificazione del regolamento, innanzitutto, come già ricordato altrove aiuta i giocatori a farsi coinvolgere più facilmente dagli eventi immaginari dalla campagna, in quanto riduce al minimo gli ostacoli e le distrazioni. Con un regolamento semplificato è più facile risolvere le formalità meccaniche necessarie a progettare la campagna e a costruire i personaggi, così da poter passare il più velocemente possibile all’azione e all’avventura. Sempre come detto altrove, inoltre, un regolamento semplificato come quello di D&D 5e garantisce meccaniche più facili da capire, imparare e usare: ci sono meno probabilità che si debba bloccare il gioco per capire come funziona una regola o per andare a cercare quest’ultima nel manuale. I manuali della 5a Edizione, infine, sono essi stessi infarciti di spunti narrativi, pensati per fornire ispirazione a DM e giocatori, e per contribuire a farli sentire fin da subito immersi in mondi immaginari vividi e pieni d’avventura. D&D 5e, inoltre, presenta numerose regole pensate per far sentire i gruppi più facilmente coinvolti nel mondo immaginario della loro campagna, o per fornire loro gli strumenti con cui costruire l’ambientazione o l’esperienza narrativa che vorrebbero tanto giocare: parlo di regole come le numerose tabelle per la generazione casuale di spunti narrativi, i sistemi alternativi di assegnazione dell’esperienza (PX non solo per il combattimento), i Background, le Attività Fuori Servizio (in inglese Downtime), i Plot Points, e le numerose Regole Opzionali e Varianti che consentono di personalizzare la propria campagna nei modi più vari (maggiori dettagli su alcune di queste regole saranno forniti nel 3°, nel 4° e nel 5° articolo di questa serie). Combinando queste regole tra loro in maniera diversa, infatti, sarà possibile dare vita a campagne ogni volta differenti, se non addirittura inusuali. Infine, D&D 5a Edizione non considera più il combattimento tattico un aspetto obbligatorio del gioco e, dunque, permette di nuovo di incentrare la propria campagna sul Teatro della Mente (ovvero uno stile di gioco maggiormente basato sulla descrizione e sull’interpretazione delle varie scene della campagna, combattimento compreso). Nella 5a edizione, infatti, l’uso delle miniature e della griglia tattica non è più obbligatorio, mentre il gruppo ha la libertà di regolare la complessità tattica dei vari combattimenti, scegliendo quali regole utilizzare per quel che riguarda questo Pilastro del gioco. Sempre che si ritenga necessario lasciare ampio spazio al combattimento nella propria campagna…. Un Combattimento tattico Se lo si desidera, tuttavia, anche in D&D 5e è possibile giocare in maniera tattica, non solo rendendo il combattimento una parte importante della campagna, ma anche selezionando tutta una serie di regole opzionali e varianti grazie con le quali introdurre maggiore complessità e tatticismo negli scontri. Di base, come oramai da tradizione, i giocatori possono innanzitutto fare affidamento sulle classiche opzioni per i personaggi, come razze, classi, incantesimi, equipaggiamento, ecc. che verranno meglio analizzati nel prossimo paragrafo. Molte delle capacità fornite da questo tipo di opzioni vi permetteranno, come nelle precedenti edizioni, di rendere il vostro personaggio sempre più abile in combattimento e in grado di compiere numerosi tipi di azioni. Anche se il regolamento di D&D 5e è molto bilanciato e lascia meno spazio alla ricerca della combinazione più potente tra quelle possibili, riflettere sulla costruzione del vostro personaggio vi potrà comunque permettere di decidere in maniera dettagliata le tattiche che quest’ultimo potrà utilizzare durante uno scontro. Opzioni diverse, infatti, permettono di compiere azioni diverse o di ottenere effetti diversi: considerando che gli avversari potrebbero essere più o meno abili nel difendersi da un certo tipo di tattica, l’accurata scelta delle capacità del personaggio salendo di livello e l’attenta pianificazione delle proprie mosse durante uno scontro sono aspetti che è importante considerare con attenzione anche nella 5e, se si vogliono aumentare le probabilità del proprio successo. L’accurata scelta delle proprie mosse vale ancora di più quando si arriva a parlare della tattica di gruppo: come nelle precedenti edizioni, anche nella 5e la coordinazione tra i personaggi in uno scontro risulta un fattore fondamentale per determinare se il gruppo riuscirà o meno a vincere. Durante un combattimento, infatti, il gruppo può aumentare esponenzialmente le proprie probabilità di successo se i giocatori imparano a utilizzare le capacità dei personaggi in maniera sinergica. Studiare tutti assieme le capacità dei personaggi e decidere in anticipo una serie di tattiche di gruppo da usare a seconda della situazione, può sempre risultare un’ottima soluzione. Ed è una questione che può rivelarsi ancora più importante nella 5a Edizione, visto che in quest’ultima le risorse a disposizione dei personaggi a volte sono minori che in passato. Intanto, diverse capacità dei personaggi si ricaricano solo dopo aver effettuato un Riposo Breve (una pausa di 1 ora, durante la quale i PG riprendono il fiato) o un Riposo Lungo (una pausa di 8 ore, durante la quale i PG dormono o praticano attività leggere per almeno 6 ore, ed evitano attività faticose nelle restanti 2; è possibile praticare 1 solo Riposo Lungo ogni 24 ore) – è importante precisare che alcune Regole Opzionali descritte nella Guida del DM possono variare la durata dei Riposi. Inoltre, nella 5a Edizione i PG non ottengono più incantesimi bonus grazie ad un alto punteggio nella Caratteristica usata per lanciare magie: per questo motivo, diventa ancora più critico studiare attentamente quali incantesimi lanciare e quando. C’è da segnalare, comunque, che in questa edizione non bisogna più decidere per ogni Slot quali incantesimi memorizzare (piuttosto, in genere si prepara una breve lista di incantesimi e, poi, si usano gli Slot come meglio si crede; ogni Classe, comunque, ha le sue regole riguardo all’utilizzo degli incantesimi), mentre lanciare certi incantesimi usando uno Slot di livello superiore può consentire di ottenere un effetto potenziato. Fondamentale per la decisione della strategia da adottare riguardo ai propri incantesimi, inoltre, è la regola della Concentrazione. Non più legata a un tiro, nella 5a Edizione la Concentrazione è un tratto caratteristico di alcuni incantesimi: alcune magie richiedono di mantenere la Concentrazione, se si vuole mantenere attivo l’effetto di un incantesimo dalla durata prolungata. Attività normali, come muoversi o attaccare, non rompono la Concentrazione (dunque non fanno perdere l’incantesimo). Questo rischio, tuttavia, si manifesta se si lancia un altro incantesimo a Concentrazione (il nuovo incantesimo interrompe automaticamente il primo), se si subiscono danni e si fallisce un Tiro Salvezza di Costituzione con CD 10, se si viene incapacitati o si muore, oppure se si viene disturbati da fenomeni ambientali che il DM ritiene abbastanza fastidiosi (tipo un terremoto o il vento forte di una tempesta; anche in questo caso bisogna superare un TS di Costituzione con CD 10). Avendo, dunque, un numero contato di slot e potendo utilizzare 1 solo incantesimo a Concentrazione per volta, gli incantatori spesso dovranno – soprattutto ai bassi livelli – razionare attentamente i loro incantesimi, e valutare bene come e quando usarli (questione che si rivela ancora più importante nel momento in cui si vuole contribuire al meglio nella tattica di gruppo). Per fortuna nella 5e sono stati introdotti i Trucchetti a volontà, un tempo conosciuti come incantesimi di livello 0, che in genere si potenziano con il livello e consentono agli incantatori di risultare in qualche modo sempre utili, anche quando finiscono i loro Slot. Infine, la Guida del DM presenta diverse Regole Opzionali e Varianti che consentono d’introdurre maggiore complessità al Combattimento, a seconda delle esigenze del gruppo. Ad esempio, è possibile decidere d’introdurre regole quali la griglia tattica e le miniature, le Varianti del sistema dell’iniziativa (se v’interessa, li abbiamo brevemente descritti in questo nostro articolo), le Varianti della Guarigione, le Varianti dei Riposi, il Fiancheggiamento (Flanking), la Morale, la minaccia del Danno Massiccio, le Ferite Permanenti (perdere un braccio, una gamba, un occhio, ecc.), il movimento in diagonale sulla griglia tattica, il Facing (le protezioni difendono solo dai colpi provenienti dalla direzione verso cui sono esposte; ad esempio, uno scudo tenuto nella mano destra proteggerà solo dai colpi provenienti da davanti e da destra, motivo per cui il suo bonus alla CA sarà applicabile solo in queste circostanze), la possibilità di distruggere le Coperture, oltre a regole più particolari riguardo all’arrampicarsi sui nemici più grossi, il disarmare un avversario, il Marcare un bersaglio (focalizzarsi sull’attaccare un bersaglio), spingere un nemico, oltrepassarlo o superarlo grazie ad una mossa acrobatica, e diverse altre regole ancora. Il sistema di Combattimento di D&D 5e è stato progettato per essere il più semplice possibile, in modo da accontentare anche coloro che non amano la complessità delle ultime edizioni. Per coloro che, tuttavia, cercano un Combattimento più complesso, l’uso di simili opzioni può aiutarli a ottenere l’esperienza combattiva di loro interesse. Ancora meglio, la possibilità di combinare in vario modo le regole fin qui elencate o anche altre descritte nei manuali, permetterà al gruppo di personalizzare la propria esperienza combattiva secondo lo stile a lui più adatto, magari ottenendo anche la possibilità di sperimentare soluzioni mai provate prima. Personaggi Modulari I giocatori che amano studiarsi le opzioni dei personaggi per progettare attentamente la loro costruzione, non si annoieranno con la 5e: nonostante il numero delle opzioni a disposizione non sia ancora al pari di quello delle precedenti edizioni, D&D 5e ne fornisce comunque una buona varietà tramite la presenza di diverse tipologie di regole per i personaggi. D&D 5e, infatti, fornisce la possibilità di costruire i personaggi in maniera modulare, andando a combinare tra loro opzioni diverse così da ottenere risultati differenti. Il regolamento della 5e (come già precisato nella prima parte di questa serie di articoli) non è pensato per stimolare la System Mastery, ma lo studio delle combinazioni di regole può risultare comunque utile e divertente per chi ama questo tipo di esperienza, allo scopo di individuare le tattiche più interessanti da usare per sconfiggere gli avversari. I giocatori maggiormente appassionati all’interpretazione e alla creazione di un PG sulla base di un ruolo narrativo, comunque, non devono preoccuparsi, visto che i designer si sono posti come proprio obbiettivo primario non solo l’assegnazione di un concept narrativo suggestivo alle varie opzioni meccaniche, ma anche il garantire regole il più possibile bilanciate tra loro, così da non sminuire il valore di un bel concept narrativo solo a causa delle meccaniche che lo riguardano. Le opzioni per i personaggi, inoltre, non riguardano unicamente capacità focalizzate sul combattimento, ma anche numerose capacità che consentono ai personaggi di risultare abili anche negli altri 2 Pilastri del gioco (Esplorazione e Interazione Sociale). I gruppi, quindi, sono liberi di sfruttare le capacità dei loro personaggi per giocare a esperienze differenti, anche nel caso in cui desiderino partecipare a campagne in cui il Combattimento ha un ruolo secondario. E anche se si decidesse di creare un personaggio focalizzato in particolare sul combattimento, quest’ultimo potrà sempre risultare utile anche nelle altre situazioni di gioco grazie alla Bounded Accuracy (descritta sempre nella prima parte di questa serie di articoli): la presenza delle CD Fisse e la progressione controllata dei fattori matematici consentono a tutti i PG di provare ad affrontare le varie prove e, dunque, di aspirare al contribuire in maniera positiva anche nelle situazioni in cui sono meno specializzati. A prescindere dall’approccio da voi utilizzato nella costruzione del vostro personaggio, la D&D 5e vi mette a disposizione le seguenti opzioni con cui divertirvi nella sua personalizzazione (maggiori informazioni su alcune di queste regole saranno fornite nel 5° articolo di questa serie): Razza: Il Manuale del Gicoatore fornisce 9 Razze giocabili: le 4 classiche (Elfo, Nano, Umano e Halfling) + 5 Razze meno comuni (Dragonide, Gnomo, Mezzelfo, Mezzorco e Tiefling). Il manuale non dà per scontato che le Razze non comuni siano presenti in una ambientazione, permettendo così ai DM di decidere quali Razze popolano i loro mondi immaginari (chiedete, dunque, al vostro DM se una Razza è accessibile nella vostra campagna). Altri supplementi, come Volo’s Guide to Monster e il futuro Mordenkainen’s Tome of Foes, contengono nuove razze tra cui scegliere. È importante segnalare che sul Manuale del Giocatore è presente anche una Variante dell’Umano. Sottorazza: diverse Razze consentono di scegliere tra una serie di Sottorazze, ovvero una sottocategoria che consente di specializzare la propria Razza in una direzione particolare. Ad esempio il Nano possiede di base 2 Sottorazze, ovvero il Nano delle Coline (maggiormente saggio e robusto) e il Nano delle Montagne (più forte ed esperto nell’uso delle armature pesanti). In sostanza, mentre la Razza consente di accedere a una serie di capacità generali, la Sottorazza permette di ottenere alcune capacità uniche e non disponibili agli altri esponenti di quella stessa Razza. Background: si tratta di una meccanica che aiuta a descrivere il passato del personaggio e a garantirgli connessioni con il mondo immaginario in cui abita. Lo scopo del Background è aiutare i giocatori a personalizzare il proprio personaggio, a ottenere spunti per l’interpretazione e ad avere più ragioni per sentirsi coinvolti nelle vicende della campagna, oltre a fornire al PG maggiori mezzi per influenzare il mondo attorno a lui. Maggiori informazioni sui Background saranno fornite nel prossimo articolo di questa serie. Classe: Il Manuale del Giocatore garantisce l’accesso a 12 Classi: Barbaro, Bardo, Chierico, Druido, Guerriero, Ladro, Mago, Monaco, Paladino, Ranger, Stregone, Warlock (per chi non lo conoscesse, si tratta di un incantatore arcano che ottiene la magia stipulando un Patto con un’entità sovrannaturale). Ognuna delle Classi, come da tradizione, consente di ottenere una serie di capacità lungo 20 livelli di gioco. Alcune informazioni aggiuntive sulle Classi saranno fornite nei prossimi paragrafi. Sottoclasse: In D&D 5e ogni Classe può specializzarsi in una Sottoclasse, similmente a come le Razze possono specializzarsi in Sottorazze. Ottenibili al 1°, al 2° o al 3° livello (a seconda della Classe), le Sottoclassi consentono di ottenere particolari capacità ogni tot livelli. A seconda della Sottoclasse scelta, dunque, è possibile dare alla propria Classe una direzione differente: ad esempio, il Ladro potrebbe seguire la strada del Furfante (più agile e scaltro), dell’Assassino (specializzato nell’eliminare i bersagli e nel camuffarsi) o del Mistificatore Arcano (esperto nell’uso di alcuni incantesimi, in particolare quelli di ammaliamento e di illusione). È importante tener presente, tuttavia, che ogni Classe può selezionare una sola Sottoclasse. Il Manuale del Giocatore fornisce una lista base di Sottoclassi, ma alcuni supplementi (come Sword Coast Adventturer’s Guide o Xanathar’s Guide to Everything) consentono di ottenerne altre tra cui scegliere. Multiclassing (Opzionale): Nella 5a Edizione il Multiclasse è una Regola Opzionale. Questo significa che è possibile decidere di giocare a campagne in cui si sale di livello solo in un’unica Classe (comoda soluzione per quei gruppi che vogliono ridurre la complessità del gioco al minimo). Se si decide di utilizzare questa regola, però, diventa possibile combinare tra loro i livelli delle varie Classi. Il regolamento, come già ricordato altrove, è il più possibile bilanciato, il che significa che il Multiclassing sarà meno utile per sfruttare i buchi del regolamento e ottenere combinazioni esageratamente potenti. D’altra parte, il Multiclassing consente ancora di sperimentare riguardo alle tattiche combattive o al ruolo narrativo del vostro PG. Combinare assieme livelli diversi di Classi differenti vi permetterà di ottenere una particolare combinazioni di capacità, oppure di esplorare dei concept narrativi che una Classe pura magari non è in grado di rendere al meglio. Questo tipo sperimentazione può raggiungere un livello di dettaglio ancora più particolare, se si considera che ogni Classe può ulteriormente specializzarsi in una Sottoclasse differente. Talenti (Opzionali): in D&D 5e i talenti sono opzionali, il che significa che di base si gioca senza, ma è possibile integrarli nella propria campagna se lo si desidera. Al posto dei Talenti, normalmente i personaggi ottengono nuovi Punti Caratteristica a ben precisi livelli della Classe. Se, tuttavia, si decide di utilizzare la Regola Opzionale dei Talenti, i PG sono liberi di decidere di acquistare un Talento al posto di uno degli Incrementi dei Punteggi di Caratteristica garantiti dalla propria Classe salendo di livello. I Talenti di D&D 5e sono più potenti di quelli delle precedenti edizioni (equivalgono, ad esempio, a circa 3 Talenti della 3.5) e consentono di specializzarsi adeguatamente in un ben preciso campo, senza avere bisogno di accumulare una lunga lista di Talenti per ottenere il medesimo risultato. Equipaggiamento: come da tradizione, anche D&D 5e consente ai personaggi di accedere a una variegata lista di equipaggiamenti, come le Armi, le Armature e l’equipaggiamento d’Avventura. Tra gli oggetti più particolari inseriti in questa edizione, però, ci sono da segnalare gli Strumenti (di cui parlerò più approfonditamente in uno dei prossimi paragrafi) e gli Oggetti insoliti (Trinkets). Questi ultimi sono oggetti caratterizzati da un alone di mistero o da un leggerissimo aspetto sovrannaturale che, per quanto non vi aiuteranno mai a potenziare le abilità del vostro personaggio, potranno risultare importanti per dare a quest’ultimo un tocco particolare o fornire interessanti agganci per le vostre avventure. Mettiamo, ad esempio, che il vostro personaggio possegga un paio di dadi d’osso che, quando tirati, danno sempre il numero 6 in una qualche combinazione: potrebbero aiutare il personaggio a ottenere qualche vittoria facile nel gioco d’azzardo, ma potrebbero anche attirargli contro la furia di qualche perdente o nascondere una sinistra storia riguardante la creatura da cui sono stati ottenuti. Oggetti Magici (Opzionali): nella 5a Edizione gli Oggetti Magici sono opzionali. Il sistema non si aspetta più che dobbiate possederne per sopravvivere agli scontri. Al contrario, D&D 5e lascia la libertà al DM di decidere se gli Oggetti Magici saranno presenti nella campagna, in quale entità e in che modo possono essere ottenuti. Questo aspetto non deve essere visto come una cosa negativa, in quanto consente ai gruppi di poter sperimentare campagne diverse: dalle campagne Low Magic (caratterizzate dalla rarità degli Oggetti Magici e da un mondo dove la magia è poco usata, o addirittura sconosciuta ai più), alle campagne High Magic (dove gli Oggetti Magici sono diffusissimi, e possono essere acquistati facilmente o addirittura creati dai PG), fino alle campagne di stile intermedio (nelle quali gli Oggetti Magici sono moderatamente disponibili, ma non necessariamente potranno essere acquistati nei negozi sotto casa). Insomma, l’opzionalità degli Oggetti Magici può essere l’occasione per giocare a campagne diverse dal solito o per dare agli Oggetti Magici un peso ancora maggiore (pensate, ad esempio, a una campagna alla Signore degli Anelli, dove gli Oggetti Magici sono rarissime e potentissime reliquie di un mondo oramai dimenticato). In ogni caso, per coloro che amano investire in qualche modo il denaro ottenuto dai PG, nella 5a Edizione potranno farlo anche praticando le Attività Fuori Servizio (Downtime), di cui parlerò in uno dei prossimi paragrafi e, in maniera più dettagliata, nel 4° articolo di questa serie. Classi con una propria identità Nella 5a Edizione i designer si sono preoccupati di assegnare ad ogni Classe un’identità ben precisa, unica, diversa dalle altre. Lo scopo è consentire alle Classi di distinguersi tra loro in maniera chiara, sia per quanto riguarda il loro concept narrativo, sia per quanto riguarda le meccaniche che possiedono. In passato, ad esempio, è capitato che Mago e Stregone fossero molto simili l’uno all’altro. In questa nuova edizione, invece, si è deciso non solo di fornire loro liste degli incantesimi diverse, ma anche di strutturare le due Classi in maniera differente: lo Stregone, oltre ad essere l’incantatore spontaneo per eccellenza, è diventato anche lo specialista nella metamagia (la capacità di plasmare in maniera istintiva gli effetti dei suoi incantesimi) ed è in grado di ottenere capacità sovrannaturali diverse a seconda della sua Origine Stregonesca; il Mago, invece, ha accesso alla lista d’incantesimi arcani più ampia e, grazie alle sue Scuole di Magia, è in grado di acquisire capacità magiche che nessun altra Classe è in grado di ottenere. Simili discorsi possono essere fatti nei riguardi di tutte le altre Classi di D&D. In ogni caso, se desiderate conoscere più informazioni sulle Classi Base di D&D 5e, qui di seguito potete trovare i vari approfondimenti che abbiamo pubblicato proprio su Dragon’s Lair non molto tempo fa: Livelli Morti addio In alcune delle precedenti edizioni di D&D le Classi erano spesso caratterizzate dalla presenza dei cosiddetti Livelli Morti, ovvero quei livelli in cui il PG acquisisce solamente nuovi HP o, al limite, anche qualche bonus al Tiro per Colpire, ai Tiri Salvezza e alle Abilità. In D&D 5e si è cercato di eliminare il più possibile questo tipo di circostanza, tentando di attribuire nuove capacità alle Classi ad ogni livello di gioco. I Livelli Morti, infatti, sono tradizionalmente considerati poco divertenti, in quanto la loro presenza significa che il giocatore non potrà ottenere nulla che riesca a garantirgli un modo nuovo e interessante di utilizzare la Classe; al contrario, i Livelli Morti tendono a fornire solo freddi bonus alle statistiche, aumentando la probabilità che i giocatori percepiscano come monotona l’esperienza di gioco. Per poter salire di livello i giocatori si assumono dei rischi e compiono degli sforzi, motivo per cui vogliono che il gioco valga la candela. Più in generale, premi poco interessanti non stimolano a proseguire nel gioco, mentre i premi intriganti contribuiscono a far sentire il giocatore gratificato e, dunque, lo spingono a impegnarsi. È per questo che i designer di D&D 5e hanno cercato il più possibile di attribuire alle Classi sempre nuove e interessanti capacità per ognuno dei 20 livelli di gioco. In D&D 5e, dunque, sono pochi i casi in cui un personaggio non ottiene una vera e propria nuova capacità salendo di livello. Quando succede, come nel caso del Mago, questo avviene solo perché in quei dati livelli la Classe ottiene già nuovi e più potenti incantesimi, di per loro equivalenti a nuove capacità. Anche in simili casi, tuttavia, le Classi sono state progettate per fornire sempre cose interessanti, e non si trovano casi in cui il PG per 20 livelli acquista solo incantesimi o solo Talenti. Anche là dove la Classe generale non fornisce capacità particolari, infatti, c’è sempre quantomeno la Sottoclasse a garantire opzioni nuove e particolari. Per darvi un’idea, ecco le tabelle delle capacità del Barbaro, del Bardo, del Guerriero, dello Stregone e del Warlock. Strumenti e Veicoli Per poter comprendere appieno la 5a Edizione di D&D è fondamentale ricordare sempre che tutti i personaggi hanno sempre la possibilità di eseguire le prove. Grazie alla Bounded Accuracy e alla presenza delle CD Fisse, infatti, come già precisato nel precedente articolo di questa serie, non è necessario possedere la Competenza per poter eseguire una prova: le CD medio-basse possono essere superate anche da coloro che possono contante solo sul puro modificatore di Caratteristica aggiunto al tiro del d20. Questo dettaglio diventa ancora più rilevante, quando si considera che D&D 5e sceglie di non affidare le prove solamente all’uso delle Abilità. Uno dei pregi di D&D 5e, infatti, è che consente ai personaggi di ottenere la possibilità di eseguire una prova grazie a numerosi fattori diversi. Mentre, ad esempio, in alcune delle precedenti edizioni tale possibilità era spesso ottenuta solo se si possedeva la giusta Abilità (ad esempio, si può disabilitare una trappola praticamente solo se si possiede l’Abilità Scassinare, o si può guidare un veicolo praticamente solo se si possiede l’Abilità Guidare), nella 5e è possibile eseguire un tiro anche grazie ad altri tipi di risorse, come gli Strumenti e i Veicoli (in particolare, se il personaggio possiede Competenza in uno Strumento o in un Veicolo, può aggiungere il suo bonus di Competenza alla prova di Caratteristica richiesta). Questi due tipi di equipaggiamenti, oltre ad aumentare i mezzi grazie ai quali i personaggi possono riuscire a dimostrarsi utili, consentono loro anche di specializzarsi in molte direzioni diverse, senza essere vincolati a una lista ristretta di Abilità. È fondamentale anche qui ricordare che non è necessario possedere la Competenza in un Veicolo o in uno Strumento per poter eseguire una prova con essi: se il PG non possiede la Competenza corrispondente, al d20 sommerà semplicemente il modificatore della Caratteristica indicata dal DM per la prova. Strumenti: sono oggetti come gli Strumenti da Artigiano (gli utensili di un cuoco, gli strumenti del muratore o quelli di un meccanico), gli Strumenti Musicali (un’arpa, una chitarra, un pianoforte, un set da Disk Jokey, ecc.), il Set di un Gioco (un mazzo di carte, il set per il gioco degli scacchi, la console di videogiochi PlayStation 4, ecc.), Kit vari (la borsa del guaritore, gli arnesi da scasso, la borsa da erborista, i trucchi per il camuffamento, ecc.) e così via. Il pregio degli strumenti è che consentono ai giocatori di avere più libertà riguardo al rendere il proprio personaggio abile in una certa cosa, senza che questi si ritrovi vincolato all’acquisto di una ben precisa Abilità ottenibile solo con certe precise Classi. Anzi, se proprio si desidera acquisire la Competenza in uno Strumento, non solo si possono sfruttare Classi, Razze e Background, ma è possibile anche utilizzare l’Attività Fuori Servizio (Downtime) “Addestrarsi” accessibile a qualunque PG. Il pregio degli Strumenti, infine, è che rendono finalmente interessanti e anche potenzialmente importanti attività diverse dal classico combattimento. Volete che il vostro personaggio sia capace di ripararsi al volo l’armatura? Fategli usare gli strumenti da fabbro e affrontare le prove fissate dal DM. Volete che il vostro PG sia un abile baro nel gioco di carte? Fate in modo che acquisti la Competenza nelle Carte da Gioco, fatelo partecipare a qualche partita in una bisca e tirate la prova decisa dal DM per vedere se in quell’occasione vince la mano. È importante segnalare che in Xanathar’s Guide to Everything sono presenti nuove Regole Opzionali sugli Strumenti, attraverso le quali è possibile rendere l’utilizzo di questo equipaggiamento ancora più utile e interessante. Veicoli: fa parte di questa categoria, ovviamente, qualunque tipo di mezzo di trasporto inanimato, come carri, barche a remi, vascelli, astronavi (sulla Guida del DM, ad esempio, sono presenti le statistiche base di un’areonave del tipo presente in Eberron), aereoplani, bicilette, automobili, skateboard e qualunque altro tipo di veicolo decidiate d’inserire nella vostra ambientazione. Come nel caso degli Strumenti o delle Abilità, non c’è bisogno di essere competenti nell’uso di simili veicoli per poterne guidare uno. Semplicemente, se il vostro personaggio acquisirà la Competenza appropriata potrà dimostrarsi un esperto pilota quando guiderà il veicolo della categoria appropriata. Secondo le regole di D&D 5e non c’è bisogno di eseguire per forza dei tiri quando si è alla guida di un veicolo. Quando, tuttavia, il pilota vuole eseguire una manovra complicata o si trova impegnato in una situazione difficile/pericolosa, dovrà eseguire una prova per non perdere il controllo del veicolo (il DM deciderà quale Caratteristica sarà richiesta, a seconda della situazione e del tipo di veicolo, e il PG tirerà 1d20 + mod Caratteristica + Competenza nel Veicolo). Questo tipo di regola, insomma, consente a chiunque, a prescindere dalla Classe del proprio PG, di giocare un pilota. Se da un lato, infatti, consente a qualunque personaggio di controllare un veicolo nelle situazioni meno problematiche, allo stesso tempo concede a qualunque PG anche la possibilità di ottenere la Competenza necessaria per diventare un pilota esperto. Volete giocare il provetto marinaio? Non vi serve possedere una Classe speciale, ma solo la giusta Competenza e una nave da comandare. Volete giocare ad una campagna incentrata sull’equipaggio di un’astronave? Fate in modo che almeno uno dei personaggi possegga Competenza nel veicolo, in modo che sia in grado di superare le prove richieste per compiere spettacolari acrobazie durante i combattimenti nello spazio. Le Attività Fuori Servizio (Downtime) Alcune delle regole più interessanti fra quelle inserite in D&D 5e sono quelle riguardanti le Attività Fuori Servizio (Downtime Activities). Si tratta di un sistema ideato per rendere facile la gestione di attività quali la conduzione di una professione, la costruzione di un edificio (ad esempio, una locanda o addirittura un castello), la creazione di un oggetto, l’allenamento, la gestione di una impresa, la vendita di oggetti magici, la creazione di oggetti magici e così via. È importante segnalare che sulla Guida del DM sono presenti alcune attività aggiuntive, mentre il manuale Xanathar’s Guide to Everything fornisce una importante variante al loro utilizzo, in modo tale da rendere questa esperienza ancora più coinvolgente. Le Attività Fuori Servizio sono state create innanzitutto per consentire a personaggi di qualunque tipo di praticare simili imprese, senza che essi siano costretti a possedere una precisa Classe (ad esempio, ora non è più necessario essere un Mago per mescere pozioni o scrivere pergamente) o acquistare specifici Talenti. In secondo luogo, sono state pensate per fornire ai giocatori ulteriori occasioni di divertimento, quando i loro PG non stanno esplorando luoghi pericolosi, combattendo nemici, investigando o partecipando a fondamentali conversazioni con alcuni PNG. Nella loro forma base pensate come un interessante intermezzo tra un’Avventura e l’altra (in modo da consentire ai PG di portare avanti alcuni piani personali), le Attività Fuori Servizio costituiscono anche una straordinaria occasione per modificare radicalmente il modo di giocare una campagna di D&D e vivere, così, un’esperienza del tutto diversa dal solito. Maggiori dettagli sulle Attività Fuori Servizio saranno forniti nel 4° articolo di questa serie. Tante regole o poche regole? Come si è oramai già notato, D&D 5e è stato costruito per avere al suo interno diverse Regole Opzionali e Varianti attraverso cui modificare il regolamento, in modo da ottenere il tipo di esperienza meglio calibrata su quello che al gruppo interessa giocare. Tra le varie cose, questo significa anche che il gruppo può personalizzare D&D in maniera tale da ottenere un gioco più semplice o più complesso. Il regolamento descritto nel Manuale del Giocatore rappresenta una versione il più possibile moderata del gioco: abbastanza semplice da non risultare un ostacolo ai meno esperti, ma allo stesso tempo abbastanza complessa da garantire ai giocatori più esperti un numero abbastanza interessante di opzioni. Se lo si desidera, però, è possibile sfruttare le numerose Regole Opzionali o Varianti - presenti nella Guida del DM o nei vari supplementi - per aggiungere al regolamento nuove opzioni per i PG, nuovi sistemi o addirittura sottosistemi. Come risultato si può, dunque, ottenere un regolamento più complesso, in grado di consentire al gruppo di esplorare certi tipi di esperienze in maniera maggiormente dettagliata. Pensate, ad esempio, a campagne che prevedono la presenza di meccaniche sulla Sanità, sull’Onore, tutte le varie regole opzionali/varianti sul combattimento tattico, la meccanica opzionale sulla Lealtà dei PNG, la regola opzionale del successo ad un costo (se il PG fallisce di 1 o 2 punti, il DM può consentire comunque il successo nella prova ma a un prezzo), le varianti sull’iniziativa e sulla guarigione, ecc. In alternativa, il gruppo può decidere di semplificare il regolamento ulteriormente rispetto a quanto descritto nel Manuale del Giocatore, in modo da ottenere un gioco basato su un numero davvero minimo di regole. Si tratta della soluzione più adatta per coloro che non cercano troppi fronzoli in un regolamento, ma vogliono solo le meccaniche essenziali per far funzionare il gioco, in modo che si possa entrare nel vivo dell’avventura senza troppe complicazioni. Una simile semplificazione è di suo già fornita dalle Basic Rules di D&D 5e (purtroppo disponibili solo in inglese, in quanto la Asmodee al momento non ha ottenuto dalla WotC l’autorizzazione a tradurre i prodotti in formato PDF). Sostanzialmente, le Basic Rules descrivono un gioco basato unicamente sulle seguenti regole: 4 Razze: Elfo, Nano, Umano, Halfling 4 Classi: Guerriero, Mago, Ladro e Chierico. 1 Sottoclasse per Classe: Campione (Guerriero), Scuola di Invocazione (Mago), Furfante (Ladro), Dominio della Vita (Chierico). 6 Background: Accolito, Criminale, Eroe Popolare, Nobile, Sapiente, Soldato. Niente Talenti e niente Multiclasse. Le regole del gioco su Combattimento, Magia, Caratteristiche e Competenze, Equipaggiamento, le regole sull’esplorazione e sull’avventura (identici a quanto descritto nel Manuale del Giocatore). Una lista ristretta d’incantesimi. Regole sui PX, sulla costruzione degli Incontri e sulla gestione delle CD Fisse. Una lista ristretta di Oggetti Magici. Una lista ristretta di Mostri. Se il DM lo desidera, può usare questa struttura delle Basic Rules per creare la propria versione di regolamento Base, andando a modificare là dove gli serve il tipo di Classi, di Razze, di background, di Incantesimi, ecc. disponibili nella sua campagna. In alternativa, è possibile utilizzare le Regole Opzionali e le Varianti presenti nella Guida del DM per costruirsi una versione del regolamento ancora più semplificata o, quantomeno, semplificata in maniera differente. Ad esempio, è possibile decidere di giocare a una campagna con poche Classi e Razze, senza Talenti (ma solo incrementi ai punti Caratteristica), senza Abilità e Strumenti, in cui il Bonus di Competenza è legato al Background del personaggio (il PG può aggiungere la Competenza in qualunque azione rientri nel tipo di esperienze vissute dal personaggio nel suo passato; guardare la Guida del DM per maggiori dettagli su questa regola) o addirittura semplicemente alle Caratteristiche primarie della Classe, e in cui la prova dell’Iniziativa viene sostituita da un punteggio fisso d’iniziativa. Ma questa è solo una delle possibili combinazioni possibili delle varie regole messe a disposizione da D&D 5e. Se desiderate provare una versione iper-semplificata di D&D 5e, parlate con il vostro DM e decidete assieme quali modifiche apportare al regolamento per ottenere la versione che più si avvicina alle vostre esigenze. Maggiori dettagli sulla natura modulare di D&D, ovvero la natura che consente di personalizzare in maniera dettagliata il regolamento, saranno forniti nel 5° articolo di questa serie. La D&D 5e fin ora vi ha incuriosito? Diteci cosa ne pensate nei commenti. Nel prossimo articolo esamineremo i 3 Pilastri, e alcune fra le regole di D&D 5e che più contribuiscono ad incentivare il gioco interpretativo e d'immaginazione.1 punto
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			Motivi per giocare a D&D 5e (parte 1): un sistema semplificato è il miglior amico del DM
		
	
	
	Come già molti di voi oramai sapranno, D&D 5a Edizione finalmente inizia a parlare italiano. La Asmodee Italia, infatti, di recente ha ricevuto dalla WotC (attraverso la Gale Force 9) l’incarico di tradurre ufficialmente la nuova edizione del Gdr più famoso al mondo e, di conseguenza, proprio in questi mesi ha iniziato a rilasciare i primi manuali in lingua italiana. Anche se alcuni giocatori hanno avuto l’opportunità di conoscere già da qualche anno i pregi di questa nuova edizione (potendo contare sulla versione in lingua inglese), sono sicuro che per molti di voi essa rappresenta una vera e propria novità. Ho deciso, dunque, di scrivere una serie di articoli dedicati al mostrarvi le caratteristiche più significative e interessanti della 5a Edizione, in modo da aiutarvi a conoscerla meglio. Per quali motivi può valere la pena giocare a D&D 5e? Vediamo di scoprirlo assieme. GLI ingranaggi di un sistema semplificato Un buon sistema di regole è indispensabile per consentire al DM di progettare una campagna divertente. Un sistema di regole tanto buono quanto semplice, invece, consente al DM di ridurre notevolmente la quantità di lavoro necessaria alla preparazione e alla gestione della campagna, facendogli risparmiare tempo ed energie. Ma ancora più importante, un sistema di regole semplificato consente al DM di godersi meglio l’esperienza del Gdr e di poter dedicare maggiormente i suoi sforzi a divertire i suoi giocatori, creando per loro avventure entusiasmanti, mondi vividi o addirittura di campagne con caratteristiche sperimentali. L'equazione fondamentale Tutti i regolamenti dei Gdr utilizzano equazioni matematiche per regolamentare il funzionamento delle meccaniche. Se ripensate, ad esempio, alle regole di D&D 3a Edizione, potrete ricordare quanto numerose fossero le equazioni da tenere a mente: 1d20 + mod Caratteristica + Bonus di attacco Base + modificatori vari per gli Attacchi, 10 + danno subito per la Concentrazione, 1d20 + mod Caratteristica + Bonus TS per i Tiri Salvezza, 15 + livello dell’incantesimo per lanciare sulla difensiva, 1d20 + mod Caratteristica per le prove di Caratteristica, 1d20 + mod Caratteristica + Grado di Abilità per le prove di Abilità, ecc. Non molto diverso è il caso di Pathfinder. Dover tenere a mente un grande numero di equazioni, tuttavia, è tutto lavoro in più che il Master si deve sobbarcare: prima deve fare la fatica di impararle, poi deve costantemente farne uso quando prepara la sua campagna (ad esempio, quando deve segnare le statistiche dei mostri o dei PNG) e infine deve continuamente tenere traccia dei loro risultati quando si trova a gestire la seduta di gioco. D&D 5e, invece, semplifica enormemente il sistema, strutturando quest’ultimo interamente attorno a un’unica equazione: 1d20 + mod Caratteristica + Bonus di Competenza Il Bonus di Competenza (in inglese Proficiency Bonus) è un bonus a cui tutte le Classi hanno accesso e che cresce per tutti ugualmente in base al livello, passando dal +2 al 1° livello al +6 al 20° livello. Insomma, man mano che si sale di livello aumenterà di conseguenza il Bonus di Competenza a cui il PG avrà accesso, indifferentemente dalla Classe utilizzata. Per darvi un'idea, questa è la tabella delle capacità del Barbaro, in cui compare la colonna dedicata al Bonus di Competenza. Ora, il Bonus di Competenza può essere sommato al tiro tutte le volte che il PG possiede una Competenza (armi, Tiri Salvezza, Abilità, ecc.) coerente con la prova richiesta. Questo significa che il Sistema non ha più bisogno di creare equazioni diverse per ogni singola situazione: gli basta fare in modo che, quando il PG può contare su una Competenza, egli possa aggiungere il Bonus di Competenza ottenuto dal proprio livello. E così possedere un’Abilità significa poter sommare il Bonus di Competenza a una prova di Caratteristica (in D&D 5e non esistono più le prove di Abilità, ma sono tutte prove di Caratteristica a cui, al limite, si somma la Competenza legata a una certa Abilità). Possedere la Competenza in un Tiro Salvezza significa poter sommare il Bonus di Competenza al Tiro Salvezza (in D&D 5e esistono 6 Tiri Salvezza, corrispondenti alle 6 Caratteristiche). Possedere Competenza in un’Arma consente di aggiungere il Bonus di Competenza alle prove di Attacco. Possedere Competenza in uno Strumento (un nuovo tipo di equipaggiamento; ad esempio gli utensili da cuoco, quelli da fabbro, uno strumento musicale, un set per il gioco degli scacchi, un mazzo di carte, ecc.) consente di aggiungere il Bonus di Competenza alle prove di Caratteristica relative all’uso di quel preciso Strumento, e lo stesso vale nel caso dell’uso dei Veicoli. In parole povere, al Master basta tenere a mente una sola equazione per conoscere come funzionano praticamente tutte le capacità del gioco (queste variano molto in termini di effetti e utilità, quindi non risultano mai ripetitive; semplicemente l’equazione alla base del loro funzionamento è sostanzialmente lo stesso). A quell’unica equazione fondamentale ne esiste al limite una variante, quella che il sistema utilizza per determinare le CD dei Tiri Salvezza imposti a un bersaglio dagli Incantesimi o da altre capacità dei personaggi, che equivale a: 8 + mod Caratteristica + Bonus di Competenza Bounded Accuracy: l'Accuratezza Limitata In un Gdr l’accuratezza corrisponde alla capacità di un personaggio di riuscire a raggiungere il successo nelle prove. Di conseguenza, l’accuratezza è fortemente influenzata dai valori matematici (bonus e malus, a volte detti anche “modificatori”) che un PG può accumulare salendo di livello, aumentando o diminuendo così la propria probabilità di ottenere successo. In alcune edizioni di D&D, come nella 3e, i vari fattori matematici che determinavano l’accuratezza salivano con una velocità tale che il sistema stesso finiva facilmente con il degenerare: la conseguenza era un gioco sbilanciato, nel quale il DM si ritrovava ad avere sempre più difficoltà nel creare sfide realmente capaci di ostacolare i PG e di emozionare i giocatori. Con la 5e si è deciso, dunque, d’introdurre la Bounded Accuracy, ovvero l’Accuratezza Limitata (traduzione non ufficiale, creata dal redattore): la progressione dei valori matematici (i già citati bonus e malus) è ridotta al minimo ed è estremamente controllata, in modo da poter prevedere facilmente i risultati delle prove e, di conseguenza, da creare meccaniche più bilanciate. L’Accuratezza Controllata è assicurata grazie ai seguenti fattori: Controllo sull’aumento dei Punti Caratteristica: le Caratteristiche non possono più salire oltre ai 20 punti. Solo alcune rare capacità e alcuni Oggetti Magici possono consentire di oltrepassare questo limite; riguardo agli Oggetti Magici, tuttavia, come si vedrà meglio in uno dei prossimi articoli, in D&D 5e sono opzionali e non considerati nella matematica di base…il che consente al DM di avere un maggiore controllo sulla loro disponibilità, e al gruppo di giocare a campagne nelle quali la magia è poco diffusa o ai più sconosciuta, dette anche campagne Low Magic. L’acquisto di nuovi Punti Caratteristica è ristretto a ben precise occasioni, di solito legate all’ottenimento di ben precisi livelli in una Classe. Limitazione dei Bonus/Malus di circostanza: al contrario che in passato, nella 5e non esistono più centinaia di regole che forniscono bonus +1, +2, +3, ecc., così come non esistono più grandi quantità di regole che forniscono malus simili. A parte qualche rara capacità che fornisce un +1 e qualche rara penalità, i bonus e i malus di circostanza (ovvero i bonus/malus attribuiti da una particolare capacità o dal realizzarsi di una certa situazione) sono oramai in gran parte sostituiti dalla regola del Vantaggio/Svantaggio, che descriverò più avanti in questo articolo. Di conseguenza, i personaggi non sono più in grado di accumulare secchiate di bonus per avvantaggiarsi in maniera eccessiva, così come non sarà più necessario tenere traccia di grandissime quantità di bonus/malus provenienti da numerosi fattori (roba che spesso ha fatto venire a molti il mal di testa). Bonus di Competenza: come si è visto, si tratta di un parametro dalla progressione limitata, identico per tutti e vincolato al livello del PG (o al Grado Sfida del mostro). A prescindere dalla Classe posseduta, tutti i PG partono con un Bonus di +2 al 1° livello e arrivano a un Bonus di +6 al 20°. Inoltre, come già precisato, il Bonus di Competenza è sommabile al tiro solo se si possiede la Competenza richiesta in quella specifica prova (armi, strumenti, Abilità, Tiri Salvezza o veicoli). È bene ricordare, comunque, che chiunque può eseguire una prova, anche se non possiede la Competenza. Nella 5e, infatti, proprio grazie alla Bounded Accuracy, non necessariamente le CD sono così alte da consentire unicamente agli specialisti di affrontarle. Tenere sotto controllo la progressione dei fattori numerici (dunque l’accuratezza), in conclusione, fornisce al DM in particolare 3 servizi: Assicura un sistema più bilanciato e controllabile: se hai un sistema i cui valori matematici rimangono bassi, hai un sistema i cui numeri sono controllabili. E se i numeri sono controllabili, puoi progettare meccaniche meglio bilanciate tra loro. Di conseguenza, le regole di D&D 5e tendono ad essere molto bilanciate. Il bilanciamento combinato con la semplicità del sistema, infine, consente ai creatori del gioco di ideare meccaniche molto varie, interessanti e divertenti, pur senza creare caos. Permette di ottenere una lista di CD Fisse: come meglio chiarirò nel prossimo paragrafo. Consente di mantenere i Mostri pericolosi per un numero più alto di livelli: non si è più costretti a mettere i topolini di fronte ai PG di 1° livello, e le cose più assurde contro i PG di 10° o di 20° livello. Grazie alla Bouned Accuracy i mostri rimangono minacciosi più a lungo, soprattutto se agiscono in gruppo. Una banda di Goblin, ad esempio, può risultare letale anche per un gruppo di 10° livello o superiore. Ciò può consentire al DM di creare ambientazioni più credibili, in cui non necessariamente devono circolare creature assurde o aliene; inoltre, gli permette anche di progettare avventure ambientate ancora nelle comuni città, campagne o terre selvagge del suo mondo immaginario, invece di essere costretto a far viaggiare i personaggi attraverso dimensioni parallele al solo scopo di metterli di fronte a sfide adeguate al loro livello. CD Fisse Grazie all’Accuratezza Limitata (Bounded Accuracy) la progressione dei valori matematici del sistema è prevedibile. Questo consente di individuare una serie di CD ben precise che andranno sempre a costituire degli ostacoli con difficoltà fissa e stabilita. Le CD Fisse di D&D 5e sono: Elementare: CD 5 Facile: CD 10 Moderato: CD 15 Difficile: CD 20 Difficilissimo: CD 25 Praticamente Impossibile: CD 30 Al Master basta tenere a mente queste sei CD per condurre infinite campagne senza alcuna difficoltà. Le CD sono fisse, ovvero, una situazione Facile avrà sempre una CD 10, mentre una Difficile sempre CD 20. Al DM basta valutare la circostanza, decidere la sua difficoltà e assegnare la corrispondente CD. Quando il DM inizia a prendere confidenza con i numeri, può anche cominciare a giocare un po’ con loro introducendo CD intermedie (ad esempio, CD 12, CD 17, CD 21, ecc.). Il poter contare su quelle sei CD fisse, tuttavia, gli renderà anche questo lavoro facilissimo, visto che le sei CD fondamentali costituiscono un ottimo punto di riferimento: se sai che una CD 10 è Facile, ad esempio, sei anche in grado d’intuire velocemente che una CD 12 sarà appena poco più problematica di un Facile, ma meno complicata di una CD Moderata. Tenendo conto dei vari bonus a cui può accedere un PG, inoltre, il Master può anche prevedere facilmente quali personaggi avranno più probabilità di superare un certo tipo di CD: le CD fino al 15 sono facilmente superabili anche da chi non possiede il Bonus di Competenza per quella prova specifica, soprattutto se possiede un alto punteggio di Caratteristica; le CD dal 20 in su, invece, sono più probabilmente superabili solo da chi può sommare il proprio Bonus di Competenza al tiro. E’ importante ricordare ancora, comunque, che in D&D 5e, non essendo la Competenza obbligatoria per poter eseguire una prova, tutti possono sempre e comunque provare a tirare: tutti possono tentare di guidare un carro, tutti possono provare a capire se conoscono una data erba, tutti possono provare a scalare una superficie rocciosa, ecc.. Il gioco vuole spingere tutti, anche i non specialisti, a tentare in ogni tipo di situazione. La differenza tra specialisti e non specialisti risiede nel fatto che i primi hanno la probabilità di riuscire anche nelle attività più difficili. Vantaggio/Svantaggio Come già anticipato, D&D 5e ha praticamente eliminato i bonus/malus di circostanza. Questa decisione è stata presa allo scopo di semplificare il gioco. Per Master e giocatori, infatti, è decisamente più faticoso dover ricordare quali bonus si ottengono dalle varie situazioni o dalle varie capacità del personaggio. Le infinite somme di +1, +2, +3, -1, -2, -3, ecc. possono far venire mal di testa a chi è costretto a fare i conti o addirittura bloccare il gioco, quando si è costretti a consultare il manuale per vedere se si è tenuto traccia di tutto correttamente. D&D 5e taglia la testa al toro e semplifica tutto. Al posto dei vari bonus di circostanza, infatti, le varie capacità o situazioni di gioco possono concedere Vantaggio o Svantaggio alle prove: Vantaggio: il giocatore tira due d20; tra i due risultati prende quello più alto. Svantaggio: il giocatore tira due d20; tra i due risultati prende quello più basso. Svantaggio e Vantaggio tra di loro si eliminano. Non importa quanti Svantaggi o Vantaggi si ottengono: basta un solo Vantaggio per eliminare qualunque Svantaggio (su una ben precisa azione), e un solo Svantaggio per eliminare qualunque Vantaggio (su una ben precisa azione). Grazie alla regola del Vantaggio/Svantaggio, insomma, il gioco non si ferma perché bisogna aspettare che qualcuno finisca di fare i conti, ma riesce a procedere veloce e senza intoppi. Eliminazione della System Mastery La System Mastery è la pratica di cercare in un sistema le meccaniche più vantaggiose, in modo da combinarle assieme per aumentare la propria probabilità di successo. Un sistema che stimola la System Mastery, dunque, è un sistema che spinge consapevolmente i giocatori alla ricerca delle combinazioni più efficienti, fornendo regole create appositamente per essere difettose e altre create appositamente per essere vantaggiose. In parole povere, è la logica che tipicamente sta dietro ai giochi di carte collezionabili, come Magic: the Gathering o Vampire: The Eternal Struggle (detto anche VTES): alcune carte presentano capacità deboli, altre capacità fortissime e il gioco si aspetta che i giocatori sappiano combinare assieme le carte migliori (in un Gdr le meccaniche migliori) per creare mazzi vincenti. Per ammissione ufficiale di uno dei suoi designer principali, ovvero Monte Cook, D&D 3e/3.5 era stato progettato consapevolmente (e di conseguenza lo è anche il suo derivato Pathfinder, visto che si basa sul medesimo regolamento) per incentivare la System Mastery, presentando intenzionalmente al suo interno alcune regole più deboli e altre più potenti a prescindere dal loro ruolo narrativo. Potete trovare le dichiarazioni fatte qualche anno fa dal designer sulla seguente pagina del suo blog personale (pagina che è stata salvata come immagine, in quanto la versione originale è stata cancellata tempo fa). La System Mastery di per sé non è bella o brutta, ed essa non trasforma D&D 3a (o Pathfinder) automaticamente in un brutto o bel gioco. Queste considerazioni dipendono solamente dal vostro gusto come Master e giocatori. È importante considerare, però, che la presenza o meno della System Mastery nel regolamento da voi scelto condizionerà inevitabilmente il vostro gioco in qualche modo. L’incentivo della System Mastery, infatti, possiede due lati negativi di cui conviene tenere conto. Innanzitutto stimola l’antagonismo tra i partecipanti al gioco (DM e giocatori), visto che spinge questi ultimi a cercare di scoprire chi tra loro ha costruito la combinazione di regole migliore e, soprattutto in un Gdr incentrato sul combattimento, può portare a progettare PG o avversari al solo scopo di mettere in difficoltà gli altri: questa situazione non solo rischia di trasformare il Gdr in una occasione di stress e litigio (non tutti i giocatori/DM sono fatti per lo stile antagonistico), ma non raramente porta i DM anche a negare qualunque novità o sperimentazione per paura che possa creargli problemi. Inoltre, proprio perché spinge i partecipanti al gioco a focalizzare la loro attenzione soprattutto sulle meccaniche del Gdr (per cercare le combinazioni migliori), un regolamento che incentiva la System Mastery può contribuire a ridurre - o addirittura ad annullare - lo spazio per l’interpretazione e il gioco d’immaginazione. Anzi, quando la ricerca della combinazione migliore diventa la priorità, aumenta la probabilità che si creino personaggi bizzarri e poco coerenti con l’ambientazione, solo per ottenere una combinazione più efficiente; allo stesso modo, aumenta la probabilità che si scelgano i mostri più per la loro pericolosità meccanica, che per la loro coerenza con l’ambientazione o per la loro capacità di contribuire a far sentire i giocatori coinvolti in una emozionante avventura. D&D 5e ha deciso di cambiare strada e di non usare la logica della System Mastery, in modo da rendere di nuovo l’interpretazione, la storia e l’immersione in un mondo immaginario i veri protagonisti dell’esperienza chiamata Gdr. Le meccaniche non sono più appositamente vantaggiose o svantaggiose, deboli o potenti, ma sono bilanciate il più possibile e si cerca, piuttosto, di fare in modo che esse siano il meno possibile un ostacolo all’immersione nella finzione. Questo consente a giocatori e master di concentrarsi maggiormente sulle strabilianti avventure vissute dai personaggi. Naturalmente, anche D&D 5e consente ai giocatori di divertirsi cercando le migliori soluzioni meccaniche per i loro PG, fornendo loro opzioni molto varie. Senza l’incentivo alla System Mastery, però, la ricerca di queste combinazioni non rischia più di mettere in ombra l’interpretazione, l’immaginazione e il coinvolgimento negli eventi di un mondo fantastico. Al contrario, grazie a un regolamento più bilanciato, più semplice da gestire e meno interessato a spingere i giocatori a creare le combinazioni più assurde, i DM potranno godersi di più l’esperienza della masterizzazione, giocare la loro campagna in maniera più serena e dimostrarsi, quindi, maggiormente aperti alle novità e al garantire ai giocatori maggiori concessioni. GS e Incontri costruiti in base ai PX La 5a Edizione ha mantenuto la presenza del Grado di Sfida (Challenge Rating) come parametro per definire la minaccia combattiva dei mostri. Di per sé, tuttavia, il GS è un tratto troppo vago per consentire a un Master di identificare al volo il modo in cui progettare gli scontri. Per semplificargli ulteriormente la vita, dunque, la 5e accanto al GS ha aggiunto un ulteriore strumento, i Punti Esperienza, attraverso i quali è possibile ottenere due vantaggi: un calcolo maggiormente capillare della minaccia di un combattimento, così da poter essere maggiormente sicuri sul modo in cui progettarlo. Come si può vedere sulla Guida del DM, la tabella che aiuta a costruire lo scontro in base ai PX permette anche di ricavare il livello di difficoltà dello scontro stesso (Facile, Medio, Difficile, Mortale), cosa utile in particolare per mostri con GS misto. un modo per determinare in maniera immediata l’ammontare di PX che i PG ottengono dopo uno scontro (a prescindere che si uccidano, si catturino o che si costringano alla fuga i nemici). Se sai già quanto vale uno scontro, sai già quanti PX riceveranno i PG. Non solo…puoi anche già prevedere in anticipo quanti punti esperienza i PG otterranno in una intera seduta o in una intera Avventura. Il sistema di progettazione degli scontri è semplice. Ogni Mostro vale un tot di PX in base al suo Grado di Sfida. Una tabella nella Guida del DM aiuta a capire al volo quant’è, in base al livello dei PG, l’ammontare di PX che corrisponde a una ben precisa difficoltà dello scontro, tra Facile, Medio, Difficile (qualche PG debole potrebbe morire) o Letale (si rischia fortemente la morte di uno o più PG, se non dell’intero gruppo). Il Master, a questo punto, determina dalla tabella per ogni PG la quantità di PX necessari per creare uno scontro della difficoltà di suo interesse. Ottenuto il valore dei PX per ogni singolo PG, gli basta sommare assieme il tutto per ottenere un budget di PX che può spendere nella selezione dei mostri dal Manuale dei Mostri (è importante sapere che i gruppi di mostri dello stesso tipo costano tanto di più in PX, quanto maggiore è il loro numero). PNG pronti all'uso Per semplificare ulteriormente la vita del Master, il Manuale dei Mostri fornisce una lista di PNG generici già pronti, come il Veterano, il Popolano, l’Arcimago, l’Assassino, il Bandito, il Druido, il Cultista, la Guardia, il Cavaliere, ecc. Si tratta di PNG generici, costruiti come i Mostri, forniti già di statistiche e capacità, e in possesso di un Grado di Sfida. Se il Master ha bisogno di improvvisare l’esistenza di un PNG, dunque, può tranquillamente usare uno di questi archetipi e dargli una qualche identità (descrizione, tratti della personalità, scopi, ecc.; maggiori dettagli su queste informazioni sono presenti nella Guida del DM), così da non dover faticare nel creare un PNG da zero. Il Master può creare i PNG anche usando le regole per i mostri o attribuendo loro dei livelli di Classe ma, se ha bisogno d’improvvisare, i PNG già pronti sono una risorsa preziosa. Tabelle per la Generazione Casuale La 5a Edizione di D&D fa un ampio uso delle tabelle per la generazione casuale, ovvero quelle tabelle che vi consentono di determinare casualmente una opzione, un evento o un risultato di qualche tipo tirando semplicemente il dado indicato. Ad esempio, sulla Guida del DM è presente una sezione dedicata agli Incontri Casuali, in cui sono anche fornite delle Tabelle di esempio. Sempre nella Guida del DM troviamo un intero capitolo dedicato a un sistema per la generazione casuale della mappa di un Dungeon, mentre sono presenti anche tabelle per la generazione casuale degli Oggetti Magici in un tesoro, tabelle per generare casualmente i dettagli narrativi dei PNG (aspetto, comportamento, capacità, ideali, legami, ecc.; qui potete trovare un esempio), tabelle per la generazione casuale degli obbiettivi di un’Avventura o degli eventi più significativi che la riguardano, e così via. All’interno del manuale del giocatore, ad esempio, possiamo trovare tabelle per la generazione casuale delle informazioni narrative collegate ai Background del personaggio (Tratti della Personalità, Ideale, Legame e Difetto; parlerò in maniera più approfondita dei Background in uno dei prossimi articoli di questa serie). Simili tabelle possono essere trovate anche nei supplementi di D&D 5e, come in Volo’s Guide to Monsters (dove troviamo, ad esempio, tabelle attraverso cui arricchire casualmente di dettagli i mostri contro cui combattono i PG) e Xanathar’s Guide to Everything (dove, invece, sono presenti numerose tabelle per gl’incontri casuali divise per ambiente, tabelle per la generazione casuale dei nomi, e tabelle per la generazione casuale del passato di PG o PNG). L’uso di queste tabelle non è obbligatorio. Esse esistono solamente per fornire ai DM un modo per trovare spunti (se sono a corto di idee) o per generare sul momento dettagli con cui arricchire la campagna. Nulla vieta ai Master, infatti, di ignorare platealmente l’esistenza di simili tabelle o di prendere da esse direttamente le idee di cui hanno bisogno. Se, tuttavia, il Master è a corto di idee o ha bisogno di pianificare qualcosa al volo, può contare su strumenti come questi per semplificarsi la vita. La presenza di tabelle per la generazione casuale è, in particolare, molto utile quando il DM o addirittura l’intero gruppo hanno voglia d’improvvisare una seduta di gioco: ad esempio, una volta create le statistiche dei personaggi (o ricevuti i PG creati dal DM), è possibile generare casualmente il passato dei personaggi usando e le informazioni personali legate al loro Background, mentre il DM genera casualmente i dettagli di una corta avventura e la struttura del dungeon che i personaggi dovranno esplorare; nulla vieta al DM di utilizzare le tabelle degli Incontri Casuali pubblicate in Xanathar’s Guide to Everything (considerato che sono suddivise anche in base al livello dei PG) per determinare casualmente i mostri all’interno del Dungeon. Azioni e Reazioni Anche se si tratta di un tema meno importante rispetto a quelli trattati fin ora, una menzione la merita anche la semplificazione della tipologia di Azioni che i combattenti possono compiere durante un Combattimento. Il DM non si trova più costretto a valutare se una azione di un PG è una Azione di Movimento, una Azione Standard o una Azione di Round Completo. Piuttosto, in D&D 5e un personaggio ha a disposizione: Movimento: non è più una Azione, ma è semplicemente il Movimento (non si può più scambiare per compiere altri tipi di Azioni). Il PG si sposta della sua velocità durante il suo turno e può spezzare il Movimento di quanto vuole, senza aver bisogno di acquistare un Talento specifico per farlo (un personaggio che possiede 9 metri di movimento può, per esempio, muoversi prima di 2 metri, attaccare e poi spostarsi di altri 7 metri). Azione: un personaggio possiede 1 sola Azione per turno, tranne nel caso in cui ottenga una qualche rara capacità che consenta di ottenere una Azione aggiuntiva (come la capacità Action Surge/Azione Impetuosa del Guerriero). Durante la propria Azione, il personaggio compie una qualunque delle capacità a sua disposizione che costa una Azione. Lanciare un incantesimo richiede una Azione, eseguire un Attacco richiede una Azione, eseguire 3 Attacchi tramite la capacità Attacco Extra richiede una Azione, tirare una leva costa una Azione, ecc. Non esistono Azioni standard o di Round Completo: esistono solo le Azioni. Azione Bonus: i personaggi possono utilizzare solo 1 Azione Bonus per turno. Non si possiedono automaticamente Azioni Bonus, ma si ottengono grazie a specifiche capacità. Se, ad esempio, una capacità consente di eseguire un Attacco come Azione Bonus, il PG ottiene una Azione Bonus con la quale può eseguire un Attacco. Se il PG possiede capacità che gli consentono di eseguire più tipi di Azioni Bonus, dovrà sceglierne solo 1 da usare in quel turno. Le Azioni Bonus sono uguali identiche alle Azioni e consentono di eseguire le stesse cose che si compiono con una Azione…semplicemente sono gratuite e non consumano l’unica Azione che il personaggio possiede nel proprio turno. Reazione: i personaggi dispongono di 1 sola Reazione per round (non è possibile utilizzarne un'altra fino all'arivo del proprio turno successivo). La Reazione consente di eseguire una qualche particolare Azione al di fuori del proprio turno. Tipicamente, i PG possono usare la Reazione solo per compiere Attacco d’Opportunità contro un Bersaglio (nella 5e di base gli AdO possono essere inflitti solo contro coloro che si allontanano dal PG senza fare una ritirata strategica, ovvero utilizzando l’azione Disengage/Disimpegno) o per mettere in pratica l’azione Prepararsi (Ready), con la quale si può preparare in anticipo una Azione di qualche tipo. Vari tipi di capacità, tuttavia, possono consentire di eseguire altri tipi di Azione come Reazione, ovvero fuori dal proprio turno. Condizioni Le Condizioni descrivono le conseguenze meccaniche prodotte da effetti particolari che possono presentarsi. In parole povere, le Condizioni forniscono le meccaniche per fattori quali l’essere Affascinati, Paralizzati, Storditi, Spaventati, Pietrificati, Indeboliti, Accecati, Assordati, Incapacitati, Invisibili, Avvelenati, Trattenuti, Privi di Sensi, Proni e Afferrati. Mentre in precedenti edizioni di D&D per sapere come funzionavano determinati effetti bisognava cercare i vari cenni sparsi nelle varie parti dei manuali, o all’interno di ben precise capacità di Classe o Incantesimi, D&D 5e semplifica tutto fornendo una lista di Condizioni in fondo al Manuale del Giocatore. Tali Condizioni descrivono immediatamente cosa succede quando un PG o un avversario subiscono quegli effetti e, quindi, non c’è più bisogno di ripetere la spiegazione in diverse sezioni dei Manuali: se, ad esempio, un incantesimo – qualunque esso sia – charma un bersaglio, al testo della meccanica non servirà fare altro che rimandare alla descrizione della Condizione Affascinato sul Manuale del Giocatore. Inoltre, l’esistenza della lista delle Condizioni aiuta il DM a non dover impazzire dietro 8000 sfumature di una possibile Condizione: il regolamento semplifica le Condizioni a una lista ristretta e si riferirà sempre a quella lista riguardo agli effetti che le capacità o gli incantesimi possono produrre, senza introdurre ogni volta mille mila nuovi effetti diversi di cui il DM deve imparare a tener traccia. Basandosi sulla conoscenza della lista delle Condizioni, dunque, il DM conoscerà già la gran parte delle cose da sapere riguardo agli effetti prodotti da simili circostanze. Livelli di Indebolimento I Livelli di Indebolimento (Exhaustion) sono un tipo particolare di Condizione. Essi non solo sono un metodo semplice per rappresentare in maniera credibile minacce quali le temperature estreme, le malattie, la fame, la sete, la fatica da sforzo, ecc., ma costituiscono anche un modo decisamente efficace per rendere la propria campagna cruda e letale per i PG. In base a varie circostanze descritte nei manuali, infatti, i PG possono accumulare livelli di Indebolimento per un totale massimo di 6. In base al numero di livelli di Indebolimento acquisiti i personaggi subiscono diversi tipi di conseguenze, che vanno dallo Svantaggio alle prove di Caratteristica fino alla morte (livello 6 di Indebolimento). Ciò significa che, tramite questa meccanica, il Master ha l’opportunità di rendere la campagna davvero molto pericolosa per i personaggi: 6 “colpi” ben assestati e un personaggio può morire sul colpo, indipendentemente dagli HP e dal livello posseduti. Se, dunque, l’intenzione del Master è quella di creare una campagna cruda, spietata e pericolosa, i livelli di Indebolimento sono uno degli strumenti più efficaci per ottenere un simile risultato. Naturalmente si sconsiglia al DM di usare in maniera indiscriminata o disattenta questo tipo di minaccia. Come al solito, le regole del gioco devono servire a divertire i giocatori, non a punirli. Utilizzate l’Indebolimento, dunque, con molta cura e attenzione. La D&D 5e fin ora vi ha incuriosito? Diteci cosa ne pensate nei commenti. Nel prossimo articolo esamineremo i motivi che rendono la 5a edizione un'ottima opportunità di gioco anche per i giocatori, e non solo per il DM.1 punto
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	0 puntiMapporca di quella maremma zozza! Avviso che, causa problemi sul lavoro (devo sostituire 2 -ripeto DUE!- colleghi, oltre al lavoro mio solito), dal 3 al 7 giugno sarò completamente irreperibile... 😭0 punti
 
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