7 gadia, 2498 dell'Endag - Sera
Tornate al Piccone dopo i vostri acquisti, e vi riposate un po' fino a sera. La cena nella locanda è abbastanza piacevole, siete gli unici ospiti fissi ma diversi abitanti vengono comunque a cenare qui per tenersi compagnia a vicenda.
Belit vi serve un piatto misto di legumi cosparsi d'olio e coperti da un velo di spezie, con a fianco una pastella di semolino leggermente insaporita col miele. Un piatto di estrazione abbastanza povera, però gustoso e nutriente.
Molti degli ospiti insistono un po' per sentire le vostre storie di viaggi e per avere novità da fuori Stila, ma non vi importunano più di tanto.
Il villaggio è ai piedi delle colline, e così la sera il sole tramonta in fretta. Ancora stanchi per il viaggio andate a coricarvi per riposarvi e dormire (chi tra voi lo fa).
8 gadia, 2498 dell'Endag - Mattino e Pomeriggio
Il giorno dopo non c'è ancora alcun segno di Krud. I suoi averi sono ancora nella stanza che divide con Gregor, intonsi. Belit è un po' a disagio per la cosa, e con grande tatto vi chiede se potete tenerle voi... perché non vorrebbe esserne responsabile lei, se poi qualcosa andasse perduto o danneggiato e l'orco tornasse arrabbiato.
Approfittate della fresca mattinata per individuare la strada che porta alla miniera e ne percorrete un breve tratto per valutarne lo stato. Non ottimale, tutt'altro. Una strada d'arenaria che non è stata preservata con cura, e forse già dal "terremoto" ha subito dei danni notevoli. A piedi potete percorrerla (almeno per quella parte che potete vedere, poi si perde tra le colline) ma un carro sarebbe davvero in difficoltà. Ivellos nota alcune tracce sul lato della strada a ridosso della collina: impronte di drachi bipedi, poco più piccoli di un umano minuto. Quasi sicuramente onnivori o predatori, potrebbero essere un problema se fossero numerosi e vi cogliessero di sorpresa. Di sicuro sono un pericolo serio per un incauto viaggiatore o un minatore.
Non trovate però tracce di Krud.
8 gadia, 2498 dell'Endag - A Cena
Vi recate tutti, puliti e vestiti al meglio delle vostre possibilità, a casa dell'orefice.
La padrona vi accoglie nel piccolo ingresso, con un gran sorriso stampato in volto per l'inaspettato piacere di mostrare la propria ospitalità. Ella è una donna sulla trentina, di nome Majida e-Safhar. Sebbene sia di origine samudhi ha strani occhi azzurri e capelli quasi biondi, corti come li porterebbe un uomo, e indossa abiti maschili molto ornati, e diversi gioielli.
Nota quasi subito, fatte le dovute presentazioni, che manca uno di voi. Ma non commenta, incrociando appena lo sguardo di Jalrai. Un servitore con una lanterna ad olio vi precede in una sala interna della casa, adibita a salotto e sala per pranzi e cene. Vi potete sedere su comodi cuscini, attorno ad un basso tavolo dove già acqua profumata e composizioni di fiori secchi e spezie accolgono il vostro arrivo.
Poco dopo arriva anche una seconda donna: è di origine chiaramente malke, teanica, con pelle chiara e capelli neri e grandi occhi nocciola. Indossa comunque abiti samudhi con tanto di babbucce a punta e un velo trasparente che le copre in parte i capelli.
"Kadi, costoro sono gli ospiti dei quali ti ho parlato. Il nobile Jarlai e i suoi compagni, gli onorati Ivellos e Gregor" vi presenta la padrona di casa. La ragazza si siede al suo fianco, e vi regala un sorriso un po' timido "Lieta di fare la vostra conoscenza, cortesi gentiluomini. Chiedo perdono in anticipo se commetterò qualche leggerezza, ma non ho molta dimestichezza con gli usi di queste terre"
Ivellos e Jarlai