ROUND 2
Andor, schivato per un pelo l'attacco del goblin, cerca di infilzarlo appena rimessosi in piedi ma, fra la concitazione del momento e la paura di lasciare di nuovo la guardia scoperta al basso ed agile essere, il suo affondo risulta incerto ed il goblin riesce a schivarlo facilmente. Il giovane nobile distrae quindi il goblin, che quanto a furbizia non pare brillare, dicendogli: "Ma è tua madre quella attaccata alla clava del troll???". Il goblin cerca prima la madre sulla clava e poi si rende con che la clava nemmeno c'è, per poi pensare che la clava sia in realtà una metafora e dare un'occhiata laddove i cenci del troll coprono le pudenda senza però riuscire ad avere la certezza o meno che la madre non sia lì. Di tutto ciò ne approfitta quindi Andor che lesto si ritira dietro un tavolo rovesciato lì vicino e carica il balestrino, per scoprirsi in compagnia di alcuni nani che hanno appena finito di occuparsi, senza tante cerimonie, di un grosso ragno e del goblin in arcione ad esso; uno di loro si accorge di avere accanto a sé il giovane umano mentre si sta affrettando a caricare il dardo, un po' teso. Una grassa risata prorompe dal nano con uno sguardo alquanto eccitato, come se quella situazione fosse più un diversivo dalla monotonia od un semplice riscaldamento: "Ahahaha che vuoi fare con quel giocattolino?!? Questa è una vera arma!". Dicendo ciò gli mostra la propria balestra pesante, di chiara fattura nanica, ottima fattura, assolutamente invidiabile, che carica usando un ingranaggio a doppia manovella per tendere la corda e caricare un grosso dardo, quasi un piccolo arpione. Prende la mira e scocca, il rumore sordo e potente dei bracci che si estendono di scatto e della corda che vibra arriva come uno schiaffo sulla pelle del viso e come una bruciante sfida all'orgoglio del nobile, mentre osserva il dardo volare preciso ed infilzare due goblin di fila facendoli volare come uno spiedo ed inchiodandoli ad una trave della locanda. "Neeehhhh!!!" dice il nano guardandoti e strizzando l'occhio compiaciuto.
Kaimir nel frattempo si giostra ancora cercando di tenere a bada i goblin da Andor, che crede ancora accanto a sé, e l'impegno gli costa troppo per riuscire ad attaccare efficacemente uno degli infami esseri verdognoli. Ad un certo punto si rende conto che Andor non è accanto a lui e guardandosi preoccupato in giro lo vede proprio mentre si sta nascondendo dietro un tavolo lì vicino: "Grazie, è così che si trattano gli amici?!". Masumi nel frattempo cerca di non badare al dolore ed al fiato corto che la freccia nella spalla gli procurano e con un deciso affondo usando la spalla sana infilza il goblin che ancora lo minacciava da vicino e gira dietro ad Annerine per andare in soccorso del paladino di Lathander in apparente stallo.
I due goblin che stanno per venire raggiunti dalla mezzorca furiosa con in mano la propria grossa ascia, non sembrano però dell'avviso di voler finire a pezzi e dimostrando uno sprezzo del pericolo fuori dal comune e mano ferma, scoccano assieme le loro frecce proprio quando la mezzorca è di fronte a loro. Entrambe le frecce penetrano violentemente nel corpo della donna guerriera, una nel ventre ed una alla base laterale del collo. Chiunque a quel punto sarebbe stramazzato al suolo per le ferite, ma non lei, La mezzorca tenacemente fa l'ultimo paio di passi verso di loro e tenendosi il ventre trafitto e con il braccio cala la sua scure trapassando il cranio del goblin e sparpagliando materia cerebrale verso il pozzo ed addosso al suo compagno la cui fine sembra ormai solo questione di qualche attimo. Gli altri due goblin arcieri nei pressi del muretto del pozzo bersagliano Kassim e Musumi, ma la prima si pianta nello scudo del paladino mentre la seconda manca alla grande il bersaglio finendo per piantarsi nella parete della locanda. La giovane Annerine sembra risvegliarsi di fronte alla minaccia costante alla propria vita e lasciando briglia sciolta al terribile potere oscuro che dimora dentro di lei evoca dal buio profondo del pozzo un'ombra che striscia su lungo il pozzo per poi avvolgersi come un serpente attorno ad uno dei due goblin armati di arco, quell'oscurità artigliata affonda le proprie grinfie nel corpo dello sventurato essere mentre l'oscurità inizia a diffondersi come un veleno attraverso la sua carne annerendola e corrompendola. Per il goblin non c'è scampo e quello che ora è soltanto il suo corpo viene trascinato di colpo nell'oscurità del pozzo da quel tentacolo di oscurità.
Il troll si avventa ferocemente contro l'oste, il quale riesce a schivare le artigliate ed il morso della bestia solo per poi ricevere un colpo di rovescio e venir fatto rotolare qualche metro più indietro, senza però gravi conseguenze a parte un brutto livido sul volto ed un rivolo di sangue colargli dal naso. Durnan a quel punto si arrabbia e sul suo volto si dipinge uno sguardo freddo e deciso, sembra pronto a voler chiudere definitivamente lo scontro. Subito dopo essersi dato una pulita al viso con il dorso della mano, l'uomo dal fisico ancora muscoloso si lancia verso il troll gridando furioso, schiva i tentativi del mostro di afferrarlo o sbranarlo, trova un'apertura e cala deciso il suo spadone verso la gamba del troll. La possente arma sembra passare attraverso le carni ed il femore del troll come se fosse burro, senza quasi alcun freno, la gamba si stacca poco sopra il ginocchio ed il mostro crolla a terra urlando disperato mentre il suo sangue denso si riversa copiosamente e a getti ravvicinati sul pavimento di legno della locanda, lo spadone senza nemmeno una goccia di sangue a lordarlo. Il goblin capo in cima al troll cade a terra, sorpreso da quanto accaduto, ed in pena e con voce rotta grida: "NOOOOO, TORR!!!!! RIALZATI TI PREGO!!! TOORRRR!!!". Ma il mostro sta ormai perdendo conoscenza per via delle ferite subite e della tremenda mutilazione che ha appena subito, seppur il sangue si stia arrestando e la carne intorno alla ferita si stia attivando sempre più febbrilmente per via dei suoi noti straordinari poteri rigenerativi.
Resoconto