Lancelyn de Bois
Finalmente arriva l'alba, e con essa la consapevolezza che oggi sarà il giorno in cui tutto si concluderà, nel bene o nel male. Con un sospiro, mi alzo dal giaciglio dove ho riposato, preparando il mio equipaggiamento con la solita efficiente metodicità. Quando ho concluso e ho divorato la colazione preparataci, richiamo l'attenzione di tutti davanti alla distilleria:
Devo fare un discorsetto a tutti voi, so già che Raoh mi dirà che sono noioso ma lo devo fare comunque, quindi preparatevi.
Sorrido agli sghignazzamenti dei Grifoni, dato che questo è un nostro scherzo ricorrente, prima di tornare serio:
In questi giorni abbiamo perso molti compagni d'arme, molti concittadini e, soprattutto, il nostro re e la nostra regina. Uomini e donne normali si sarebbero spezzati, ma qui davanti a me non vedo persone normali. Vedo dei soldati, vedo dei matti, vedo dei coraggiosi... E poi vedo due splendide principesse che, nonostante abbiano forse perso la loro famiglia sono qui, pronte a sacrificare la loro stessa vita nella speranza di riportare questo regno alla normalità! E se il loro esempio non è abbastanza, davvero siete senza speranza!
Oggi si deciderà il futuro del regno: sulle nostre spalle poggia il destino degli abitanti e della famiglia reale. So che abbiamo le spalle larghe e sapete che credo in voi più che le vostre stesse madri: ce la faremo! Per quanto ne sappiamo noi, gli unici individui ancora liberi della capitale sono in questa radura, ma ci riprenderemo tutto entro sera. Sorrido, spiegando: Per quanto siamo riusciti a capire, anche grazie alla straordinaria azione di Hilda, gli individui vengono in qualche modo rapiti, clonati e rinchiusi da qualche parte. E noi oggi andremo a riprenderli, oltre che a prendere a calci nel c*lo quello strano tizio con l'armatura verde e le sue galline grige.
Però prima di parlare di come lo faremo, volevo dirvi una cosa: nella nostra compagnia, da sempre, ho cercato di spingervi ad essere il più autonomi possibile. Credo in voi e nella vostra capacità di giudizio, e credo che un soldato sia un soldato migliore se sa di poter esprimere la propria opinione. Per questo vi ho sempre invitato alla critica: se credete che una mia decisione sia sbagliata, sono il primo a chiedervi di dirmelo, e spiegarmi perché secondo voi è sbagliata. Faccio una pausa, passando lo sguardo su ciò che rimane della compagnia prima di continuare: Però, in momenti difficili come questo, la catena di comando è indispensabile: come io mi fido di voi e del vostro giudizio, anche voi dovete fidarvi di me, soprattutto nei momenti concitati e difficili. Ci sono situazioni in cui semplicemente non c'è tempo di discutere le scelte e le strategie, e in quelle situazioni ho bisogno di sapere che i miei uomini faranno ciò che ho detto, sapendo che sarò il primo ad assumermi la responsabilità di ciò che è stato fatto. Un altra breve pausa, prima di aggiungere: E come me, lo stesso vale per i miei luogotenenti e per i miei sergenti. A questo proposito, per la giornata di oggi Kay sarà un semplice soldato, e visto il numero esiguo di persone non credo ci sarà necessità di sostituirlo: Keith mantiene il suo ruolo di sergente e Raoh di Alfiere.
Finalmente concludo il mio discorso, dicendo: Ci divideremo in due gruppi, uno guidato da me e l'altro da Sir Roderic, per facilitare la trasmissione delle informazioni, ma almeno per la prima fase ci muoveremo insieme. Siamo in troppo pochi per lasciare un gruppo qui di guardia, perciò ci muoveremo tutti assieme: Astolfo, se tu e la tua famiglia non volete venire lo capisco, ma spero capiate che per noi è impossibile garantirvi protezione. Se vorrete, potreste provare a dirigervi verso il confine, troverete sicuramente qualcuno che potrà aiutarvi e potrete tornare non appena avremo risolto la situazione qui.
Infine, aggiungo una nota: Ci sarà tempo per piangere i caduti quando saremo sicuri, ma per ora vorrei che ciascuno di voi ricordasse il volto di un commilitone o un famigliare perduto. Evocatelo davanti a voi, immaginate il suo sorriso. E poi prendete la tristezza e l'amarezza e rendetele la vostra spada, trasformate il pianto in rancore e sete di vendetta, perché oggi andremo a riprenderci ciò che è nostro e a vendicare chi non ce l'ha fatta. Oggi andremo a portare la morte a casa di chi la morte ha portato a noi. Oggi siamo un grifone che vendica i suoi piccoli distrutti.