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Invogliare i propri giocatori a giocare di ruolo, come?


Messaggio consigliato

Non esiste dicotomia tra regole e interpretazione.

Esistono solo regole fatte bene e regole fatte male. Regole che aiutano l'interpretazione, regole che la ostacolano e regole neutre.

Semplicemente in quei giochi (D&D, Cyberpunk, Call of Cthulhu) non esistono regole che aiutino l'interpretazione (anzi forse, in alcuni casi, esistono regole che la ostacolano)...è per questo che vi siete trovati a "disprezzare" le regole. Semplicemente perché erano malfatte (nel senso che non portavano ad ottenere quello che il gioco prometteva).

Quindi da un caso specifico (sebbene molto ampio visto che tutti i giochi più giocati usano il sistema-0) si arriva alla facile, seppure errata, generalizzazione: "Le regole ostacolano l'interpretazione".

Credo che questo sia perfettamente plausibile.

D'altro canto credo anche che il concetto opposto di "regole che aiutano, facilitano o migliorano l'interpretazione" sia piuttosto superfluo, almeno nella nostra esperienza in cui riusciamo ad autogestirci in modo efficente e soddisfacente.

La regola fondamentale per un'esperienza di gioco centrata sull'interpretazione secondo me rimane esclusivamente l'accordo preliminare tra i giocatori.

Assunto questo il gioco assume una forma principalmente narrativa, non troppo dissimile dal "Facciamo che" dei bambini e tendo a credere si potrebbe benissimo fare a meno di regole e regolamenti.

Ovviamente sto parlando di un gioco non competitivo, in cui, in presenza del master\custode\narratore, gli altri giocatori cooperano e lo stesso master\custode\narratore non si pone come antagonista ma come narratore.

Si spera che gli antagonisti nel gioco, per quanto interpretati dal narratore, abbiano una consistenza sufficente da sapersi difendere da soli senza che ci sia bisogno della competitività del giocatore-narratore.

Un gioco competitivo centrato sulla interpretazione invece, così su sue piedi, tendo a pensare abbia bisogno di regole che facciano il loro mestiere.

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Ovviamente sto parlando di un gioco non competitivo, in cui, in presenza del master\custode\narratore, gli altri giocatori cooperano e lo stesso master\custode\narratore non si pone come antagonista ma come narratore.

Si spera che gli antagonisti nel gioco, per quanto interpretati dal narratore, abbiano una consistenza sufficente da sapersi difendere da soli senza che ci sia bisogno della competitività del giocatore-narratore.

sante parole, non hai idea di quanto tempo perdo con i miei amici per far capire loro che il master NON è il nemico, ma è un giocatore particolare che comunque gioca con gli altri...

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@Aleph

Ho capito il tuo punto di vista, direi che si sta parlando di cose lievemente differenti. Rimango dell'idea che (come spiego sotto) il fatto di fare la storiella di cosa è accaduto prima, senza legarla a regole di gioco per quello che accadrà veramente durante il gioco, semplicemente non porta da nessuna parte. Però diciamo che siamo su posizioni differenti.

Il motivo dell'aver passato la mano agli altri moderatori è perché in questa discussione voglio, per una volta, essere abbastanza franco.

Quindi lasciare un po' i toni del pacificatore da parte.

Perché non hai idea di quante volte, da quando faccio il moderatore ho iniziato a scrivere post, poi lasciandoli da parte

@bobon123

Io continio a credere che tu abbia giocato solo a D&D.

Questo non è stato alcun modo smentito dalle tue affermazioni successive: ora lo prendo come un dato di fatto.

Il problema è capire perché te la prendi. Non c'è nulla di male.

La cosa non è nemmeno importante, la cosa importante è che da come parli e ti esprimi mi pare tu non abbia sufficiente esperienza per parlare in generale di gioco di ruolo.

Nel merito dell'espressione che ho quotato in precedenza:

dici che un libro è più organico perché trama e personaggi possono essere adattati e cresce assieme, compari inoltre il gioco allo scrivere.

[Edit giusto riportare il quote corretto]

lo scrittore ha il grosso vantaggio, rispetto al giocatore di ruolo, che può costruire background e storia insieme, potendo tornare indietro sui suoi passi e cambiare i capitoli precedenti se vuole cambiare la caratterizzazione del personaggio. Può creare quindi il background mentre scrive il libro. Il giocatore di ruolo non ha questo potere, non può cambiare una scelta precedentemente fatta.

La frase importante è quella sottolineata.

La frase non ha alcun senso per due motivi.

Motivo 1

Questo è comparare due media differenti. La scrittura e il gioco di ruolo.

Il punto in merito è che nel gdr il ruolo dell'autore e della critica nasce e si esaurisce fra il gruppo dei presenti alla sessione di gioco.

La fiction prodotta è un elemento non marginale, ma è solo una parte dell'esperienza del gioco. Chi la giudica? Chi gioca. Nessuno da fuori verrà a imporre una critica, o lamentarsi della qualità del prdotto: la fiction prodotta ha senso mentre si gioca e solo per i giocatori.

Quindi la tua affermazione in merito al fatto che l'autore di un libro è più fortunato perché riesce a produrre una fiction più organica, non ha alcun senso, semplicemente perché la qualità della fiction prodotto potrebbe essere assolutamente marginale per un gruppo di giocatori.

Infatti ci sono ragazzi che se ne sbattono altamente della fiction che esce e giocano felici da anni ad ammazzare mostri e a creare storie attaccate con il nastro adesivo.

Ci sono gamedesigner che fanno avventure come "la tomba degli orrori" e ragazzi che poi la giocano.

Alcuni dei quali molto soddisfatti. Se rimaniamo in termini di D&D.

Motivo 2

La frase poi acquista ancora meno senso quando si sono provati giochi che danno veramente la possibilità di poter influire sull'estetica della fiction attraverso le regole: sia a livello di decisioni prese, sia per cambiarle.

a) Hai mai giocato a Polaris?

In Polaris si gioca con frasi definitive.

Ogni personaggio al tavolo ha ruoli differenti, l'errore fa la parte delle avversità, le lune dei PNG, il cuore dell'eroe.

Giocare per frasi definitive significa non usare il "tento di".

Pertanto una frase di gioco potrebbe essere.

"Polluce prende la spada di tuo padre e trafigge tua moglie da parte a parte, un demone ne esce sibilante mentre lei si spegne"

Ora. Questa frase, nel gioco, diventa vera. Magari è anche un bel fatto importante, qualcosa di grosso, perché il cuore, per la moglie ha affrontato orde di demoni, ha tradito il popolo e sacrificato la vita di suo padre (non robetta). Questa potrebbe essere la chiusura di un capitolo.

Ora ci sono due casi in cui il cuore può riscrivere la frase.

1) se era una luna a farla può dire: ma non era importante. Questo però deve essere detto sia dal cuore che dall'errore;

2) il cuore può usare la frase Questo non accadrà: tira i dadi e se riesce l'ultima affermazione dell'avversario è negata;

3) se il cuore pensa che sia veramente troppo, o troppo presto, mettere in gioco la vita di quel png, può dire: stai chiedendo troppo. L'avversario deve riformulare la frase abbassando "le pretese".

B) FIASCO

Fiasco è un gioco maledettamente semplice. O sei tu a settare la scena e i tuoi amici a risolverla, o tu la risolvi e i tuoi amici la settano. Ci sono dei d6 bianchi e neri, hanno varie funzioni, una di queste è quella di essere assegnati se la scena finisce bene (bianchi) o se la scena finisce male (neri).

Non serve dire che decidere di risolvere la scena comporta che si possa decidere come vada, quindi l'estetica.

c) Un Penny per i miei pensieri

In Penny giochi qualcuno che ha perso la memoria.

Da degli spunti mnemonici estratti a caso il giocatore (paziente) inizia a raccontare come sono andate le cose, quando arriva ad un punto dove il suo personaggio dice o fa qualcosa può dire cosa fa e se gli altri giocatori non dicono "ne sei sicuro" la cosa è vera, oppure può chiedere consiglio.

Se chiede consiglio chiede a due altri giocatori come sono andate le cose e sceglie la risposta che gli è piaciuta di più.

Tre esempi, non uno di giochi che rendono:

a) facile coinvolgere nella storia e rendere partecipi i giocatori al tavolo, perché o ti interessi alle cose che accadono al tuo personaggio o semplicemente non giochi;

B) rendono completamente anacronistico il tuo paragone.

c) rispetto a questi giochi D&D non ha semplicemente le armi per competere su questo livello, quindi:

c.1) o ci si adegua a cosa passa il convento;

c.2) o si sperimentano tecniche che portino fuori D&D dall'empasse diventando game designer,

c.3) oppure si cambiano giochi perché magari veramente si cerca qualcosa di differente;

Direi che ora ho argomentato meglio e sopratutto ho ricollegato al discorso

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Premetto che non ho compreso perché sei entrato nella discussione così a muso duro, inacidendo i toni. Comunque...

@bobon123

Io continio a credere che tu abbia giocato solo a D&D.

Questo non è stato alcun modo smentito dalle tue affermazioni successive: ora lo prendo come un dato di fatto.

Sì, questo già lo hai detto e ti ho già risposto che non è particolarmente ragionevole fare assunzioni su altre persone. E quando qualcuno fa assunzioni su di me su Internet, non mi sento particolarmente in dovere di rispondere, mi sembra più semplice fargli fare una brutta figura lasciandolo ai suoi pregiudizi. Perché, come ho detto, si giudicano le argomentazioni, non le persone. Il fatto che tu abbia detto una cavolata e poi abbia deciso di tirare in ballo una mia presunta inesperienza come "argomentazione" si commenta da sola, non necessiterebbe di altro: se anche fosse vera la mia inesperienza, non cambierebbe naturalmente il valore dell'argomentazione.

Se proprio ci tieni a valutare "per titoli" e non per quanto si dice (visto che lo riporti almeno due volte per post), ti rispondo solo perché sono un ospite qui mentre tu sei moderatore.

Giocai tra i 10 e i 13 anni la scatola rossa di D&D, poi lo abbandonai ed ero anche abbastanza rumoroso su internet sul fatto che non potesse essere considerato un GDR (ero molto categorico come ogni quattordicenne). Parlo dei primi anni 90, prima di On Stage.

Ho iniziato a giocare a GiRSA, poi GURPS, fino ad accorgermi che non servisse più realismo per avere più interpretazione e cambiando nuovamente genere.

A Lucca conobbi Elish, a 18 giocavo a Elish, Paranoia e Amber.

Successivamente molto Ways of Chaos.

Serate a On Stage (giocato anche con Giuliani ad un Lucca, molto divertente).

Breve parentesi a Vampiri, ma il gruppo non mi entusiasmava.

Poi inizia l'università, manca il tempo, alcuni giocatori storici si spostano dall'Italia e giro un po' per gruppi, adattandomi a quello che trovo.

Ars Magica, Cyberpunk, Exalted, Pendragon, Deadlands, Partite ruleless, partite diceless, ma più o meno qualsiasi cosa capitasse tra amici e conoscenti, dal più hack'n'slash al meno (comprese partite imbarazzanti).

La vita prosegue, si lavora, qualcuno torna in Italia e riniziamo una compagnia stabile. Ci sono elementi che non hanno mai giocato, un giocatore che aveva giocato solo a D&D. Decidiamo per D&D 3.0. Certo, non hai il controllo della scena di On Stage quando narri le vicende, ma conta poco per divertirsi e interpretare il proprio personaggio in pace. In seguito ci sposteremo al 3.5.

Nel mentre facciamo qualche partita a giochi usciti nel mentre, Cani nella Vigna su tutti, molto divertente ma ci si riesce a giocare poco.

Vado avanti qualche anno, poi mi devo spostare per lavoro e son tre anni che gioco pochino. Ogni tanto qualche one shoot quando torno dai miei.

Qui al massimo qualche serata a giochi strettamente di narrazione, Once Upon a Time, Dixit, Lupus, una partita a On Stage, giochi che posso giocare in una sera con non-giocatori di ruolo.

Il mio curriculum ti soddisfa? Possiamo tornare a parlare o visto che non ho mai giocato a Un Penny per i tuoi Pensieri non posso discutere?

La cosa non è nemmeno importante, la cosa importante è che da come parli e ti esprimi mi pare tu non abbia sufficiente esperienza per parlare in generale di gioco di ruolo.

Mi hai dato la stessa impressione, ma non l'ho detto perché non vedo in che modo sarebbe stato importante, se non per farti alterare. E lo scopo della discussione non è fare alterare il prossimo.

Motivo 1

Questo è comparare due media differenti. La scrittura e il gioco di ruolo.

No. E' solo comparare due media differenti per quanto riguarda un aspetto comune.

In particolare la risposta era legata al fatto che stavo spiegando come nell'interpretare un personaggio averne chiaro il background equivale al lavoro che un autore di un racconto fa prima di scrivere un libro e non quello che appare in un libro.

Da questo non segue logicamente che io stia assumendo che la narrazione in un GdR debba essere equivalente, per qualità e tipologia, a quella di un romanzo.

Il paragone finisce lì.

Motivo 2

La frase poi acquista ancora meno senso quando si sono provati giochi che danno veramente la possibilità di poter influire sull'estetica della fictiona attraverso le regole.

a) Hai mai giocato a Polaris?

Oh sì, l'ho provato! Tre quattro Lucca fa mi è capitato. Non ricordo esattamente le regole purtroppo, ma ricordo lo stile di gioco.

E rientra perfettamente nel mio caso, non cambia assolutamente il discorso: il giocatore non ha il controllo sul tempo che ha uno scrittore. In concetto di "presente" è più ampio, vero. Può essere che io dica "Vado al mare e esce un demone" e poi debba tornare indietro sui miei passi. Ma non puoi tornare a quanto successo tre sessioni prima e dire "No, facciamo che non ero entrato nella stanza". Ripeto: lo scrittore ha un controllo sullo scorrimento dell'azione che un giocatore non ha, in un GdR avere chiaro il proprio personaggio è anche più importante che per uno scrittore.

Semplicemente perché il giocatore non può armonizzare le azioni passate con le azioni future, può solo fare il viceversa.

Continua a sembrarmi un discorso sufficientemente generale, anche senza conoscere tutti i GdR del mondo. Se si deve creare la storia insieme a altre persone, i nessi causali sono più stretti, non posso cambiare eventi troppo indietro per l'effetto farfalla.

Non commento gli altri due, non li ho mai provato (ho visto spesso FIASCO, ma non l'ho mai giocato).

Tre esempi, non uno di giochi che rendono:

a) facile coinvolgere nella storia e rendere partecipi i giocatori al tavolo, perché o ti interessi alle cose che accadono al tuo personaggio o semplicemente non giochi;

Sì.

B) rendono completamente anacronistico il tuo paragone.

No.

c) rispetto a questi giochi D&D non ha semplicemente le armi per competere su questo livello, quindi:

c.1) o ci si adegua a cosa passa il convento;

c.2) o si sperimentano tecniche che portino fuori D&D dall'empasse diventando game designer,

c.3) oppure si cambiano giochi perché magari veramente si cerca qualcosa di differente;

Ma chi ha mai citato D&D in questa discussione? Ma hai un'ossessione? Se non quando qualcuno mi ha chiesto dettagli specifici legati all'allineamento a cui ho risposto, il discorso è valido per il 99.99% dei GdR.

A meno di giochi in cui la trama si possa cambiare tutta contemporaneamente, dall'inizio alla fine in modo asincrono. Se esistono, direi che sono sufficientemente una minoranza.

Discorso completamente diverso è che sia impossibile interpretare con D&D. Questo è quello che pensavo a 15 anni. Ora so che un regolamento adatto aiuta, così come aiuta avere chiaro il proprio personaggio, ma tutto si può fare.

Per te è più importante un regolamento da gioco narrativo, per me è importante quando si interpreta avere un chiaro riferimento per il personaggio.

Se è questo il punto si va sulle opinioni, chiuderei la querelle.

Se il punto è un altro, continuo a non capirlo. Sei entrato nella discussione dicendo l'equivalente più educato nel registro (ma dallo stesso significato) di "Ma stai zitto che hai giocato solo a D&D". "Argomentazione" che mi ha preso un po' alla sprovvista, visto che non ho idea di chi tu sia e la discussione sino ad allora era sufficientemente educata. Mi perplimo.

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@bobon

Hai esperienza di giochi di ruolo.

Chiedo scusa.

Avevo torto

Errore mio, pensavo che non avessi l'esperienza che hai e commettessi l'errore comune che fanno i ragazzi che hanno giocato solo a D&D, di generalizzare.

Ad ogni modo non era un argomentazione, perché sarebbe un argomentazione "non sai chi sono io al contrario", no, era un assunzione errata, che vedo ti ha urtato parecchio. Non è un problema.

Bene. Allora dovresti sapere che è inutile parlare in generale di gioco di ruolo.

Il curriculum conta anche nel gdr: perché dice che età hai, quindi con che soggetto sto interloquiendo; che esperienza hai; che tipo di contatti è possibile avere e che mezzi usare per comprendersi; che tipo di hobbista sei.

Come vedi io ho età, nome e cognome in firma, posizione geografica e se vai a cercare i miei giochi preferiti trovi quelli che ci stanno nel profilo. Non è un caso.

Facessi un esempio su un asta di OnStage mi sarebbe possibile saltare tutta la parte tecnica perché la darei per assunta. Così come per Dogs, mi dici che hai giocato, se mi serve fare un esempio su un conflitto potrò dire: ho ritorto il colpo, senza spiegare cosa significa. E' un vantaggio.

In un hobby dove il mono gioco è un problema culturale, sapere che il mio interlocutore ha esperienza di giochi differenti mi fa pensare ad una persona curiosa e aperta, quindi stimolante. Non la classica persona che mi viene a dire "hei quello non è un gdr".

Andiamo alle argomentazioni.

No. E' solo comparare due media differenti per quanto riguarda un aspetto comune.

In particolare la risposta era legata al fatto che stavo spiegando come nell'interpretare un personaggio averne chiaro il background equivale al lavoro che un autore di un racconto fa prima di scrivere un libro e non quello che appare in un libro.

Da questo non segue logicamente che io stia assumendo che la narrazione in un GdR debba essere equivalente, per qualità e tipologia, a quella di un romanzo.

Il paragone finisce lì.

Non equivale per nulla è questo il punto.

O meglio potrebbe equivalere nei casi in cui si ha un storia scritta che deve andare in una certa maniera, dove le scene sono prefissate per avere una reazione da parte del dato personaggio che ha avuto un passato.

Questo è un grosso problema.

Alcuni hanno descritto l'atto di giocare come una jam session. Lo trovo un esempio decisamente più calzante. Anzi più eccitante come prospettiva.

Lo trovo calzante perché il problema è che non esiste uno spartito, non esiste un prima, un dopo e un durante.

Immagina una sessione impro.

C'è un live, non mi ricordo se il Flying Cyrcus l'aveva tradotto, dove l'unica cosa che veniva dato ai presenti era un hangout con i rapporti famigliari. Non c'era scritto nient'altro.

Mario è il cugino ricco, sta bene, è vestito come un lord inglese e fa la parte del riccone, va da Gino, lo trascina in un angolo e gli dice "lo zio mi ha fregato un sacco di soldi e ora ho le pezze sul sedere, mi serve un prestito".

Quella cosa diventa vera.

Quello è un evento che non è stato scritto, che diventa vero per le regole del gioco, che è una roba fighissima: perché è materiale su cui è possibile costruire città. Palazzi. Grattacieli.

In che maniera uno scrittore è più avvantaggiato perché può riscrivere la storia?

Sono due media differenti. Con caratteristiche differenti.

Alla stessa maniera ci sono giochi che danno la possibilità di inserire ricordi, oggetti, frammenti narrativi dal nulla e danno la possibilità di essere creativi con essi: le minuzie di shock, visto che l'hai citato l'uso degli attributi di cani nella vigna.

Quindi esattamente non condivido e reputo anacronistico il commento.

Perché non vedo come possa avere senso comparare in termini di migliore o peggiore due media con possibilità differenti e iterazioni differenti.

Sul commento di Polaris.

Come non cambia il discorso? Se qualcuno al tavolo fa l'affermazione che ho fatto quella è vera.

Il gioco da le regole per cambiare quell'affermazione una volta fatta. Quindi l'affermazione sottolineata dal quote è falsa, nello specifico e nel particolare.

Le tre sessioni prima non sono la parte che mi interessa dell'affermazione. Non è li che parlavi di controllo autoriale, ma soprattutto: avrebbe senso?

Perché dovrei voler tornare a tre sessioni prima a cambiare un idea uscita nel gioco?

Quando il gioco mi da tutte e dico tutte le armi a disposizione per poter cambiare gli eventi li, in quel momento mentre sto giocando?

Mi pare un controsenso assurdo... :sorry:

L'unico vantaggio che riesco a vedere, ancora una volta, che posso riuscire a vedere è quando la storia che il DM o GM aveva in testa non sta andando nella direzione che lui voleva che andasse.

Mi fai un esempio di che vantaggio potrebbe portare ad una partita, scegli tu quale gdr, avere questa opportunità?

Semplicemente perché il giocatore non può armonizzare le azioni passate con le azioni future, può solo fare il viceversa.

Qui serve un esempio pratico.

Vorrei capire: ad un certo punto del libro, Gino si accorge che gli è uscita una scena dove il personaggio principale positivo si dimostra essere freddo e duro. Allora decide di riscrivere le azioni passate del romanzo?

Qualcosa non mi torna.

Perché dovrebbe prendere tale decisione e in che maniera questo potrebbe essere un vantaggio nel gioco di ruolo? Boh!

Su D&D ho un ossessione, tiro a caso, penso male e spesso ci azzecco.

Il discorso vale per buona parte dei GDR tradizionali che hanno come base un sistema di simulazione della fisica e basta.

Due cose in aggiunta.

In riferimento al fatto che assumevo che tu non avessi esperienza in materia mi rispondi:

Mi hai dato la stessa impressione, ma non l'ho detto perché non vedo in che modo sarebbe stato importante, se non per farti alterare. E lo scopo della discussione non è fare alterare il prossimo.

Al post numero nove, giusto per non farmi alterare:

Io sinceramente credo che ti manchi l'esperienza necessaria per parlare in generale di scrivere un BG.

Mi sono perso qualcosa?

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@bobon

Hai esperienza di giochi di ruolo.

Chiedo scusa.

Avevo torto

A posto, caso chiuso.

Non equivale per nulla è questo il punto.

O meglio potrebbe equivalere nei casi in cui si ha un storia scritta che deve andare in una certa maniera, dove le scene sono prefissate per avere una reazione da parte del dato personaggio che ha avuto un passato.

Questo è un grosso problema.

Mi ripeto, il BG non serve per sapere il passato (se non marginalmente), ma per descrivere il personaggio. Non mi serve sapere che l'arciduca di Bisanzio era tua nonna, mi serve però sapere che tipo sei per poterti interpretare.

Mi serve un canovaccio, vedere una serie di scene in cui agisci, per capire come agisci. E per poter quindi decidere come agirai nelle situazioni future: non è una commedia teatrale in cui conosco già il copione e posso interpretarti perché so quello che farai. Devo deciderlo io, e se non ho una chiara idea di chi tu sia non posso interpretarti.

Se mi dicono solo "Interpreta Fenna nella prossima scena", io non ho idea di cosa fare (dopo la nostra piccola discussione probabilmente ne farei una caricatura non carina :) ).

Per capirlo non mi bastano due o tre aggettivi, o farei una macchietta. Mi si devono dare qualche esempio di cosa ha scelto in passato, che azioni ha compiuto. Ha lasciato la sua ragazza per una tipa più ricca? Ha continuato gli studi? Li ha lasciati? Ha fatto il militare? E' finito in delle risse? Ha pianto quando è morto il gatto? Me lo devo inquadrare. Se non ho un'idea chiara di chi sia, non posso neanche iniziare a interpretarlo. Quando interpreti un personaggio in teatro lo studi molto, cerchi di entrare nel suo schema di pensiero. Devi riuscire a interpretarlo.

Immagina una sessione impro.

Ho fatto un po' di teatro improvvisato con un gruppo di qui. E' molto simile a molti Giochi di Narrazione. E' divertente, ma non si interpreta.

Si crea una storia, si narra. Si recitano personaggi. Ma non si sta interpretando. Non si entra nel personaggio, non è come il teatro. Non c'è immedesimazione, cioè interpretazione della realtà con il set di valori del personaggio invece dei propri.

La scelta che si fa in una sessione di teatro improvvisato è la più divertente per far proseguire la storia, per dare l'aggancio all'attore successivo. Non è quella che compirebbe il proprio personaggio perché il proprio personaggio è appena abbozzato.

Una sessione impro di teatro tipicamente non ha interpretazione, ha narrazione e recitazione. Almeno per quel che ho visto, il focus, lo scopo, è sempre la storia che si crea (e spesso la comicità, ma questo è un punto diverso). Non ho mai visto una persona recitare immedesimandosi in un personaggio che non gli è mai stato definito se non come "Mario, il cugino ricco". Può fare una scena memorabile, può fare piangere metà pubblico e ridere l'altra metà, può far ritrovare la parola ai muti solo per potergli dire "bravo".

Ma non sta interpretando un'altra persona. Sta attingendo ad un bagaglio emozionale generale del genere umano, o sta interpretando una persona o un personaggio a lui noto a cui ha appiccicato l'adesivo "Mario".

Le sessioni di GdR impro non sono molto diverse. Sono divertenti (ricordo mirabolanti sessioni impro a vari Lucca, con o senza regole), rimangono aneddoti per anni, ma si interpretano macchiette, stereotipi, si riciclano mentalmente vecchi PG.

Non c'è solo un dualismo "power play" e "immedesimazione". C'è "narrazione", c'è "recitazione". Mi sembra che tu parli più di queste che dell'immedesimazione nel personaggio.

Hai mai visto masterizzare Vania Castelfranchi a Lucca o altrove? Grandissimo master, le sue sessioni sono memorabili. Ho avuto la fortuna di averlo come Master a Roma per una breve campagna, eccezionale (a Lucca non rende altrettanto ovviamente, per via del poco tempo e dei giocatori che girano). Ma non interpreta. Recita improvvisando (molto bene), ma non sta interpretando la realtà come la interpreterebbero i suoi PNG, il suo scopo è creare una storia avvincente. Ed è bravissimo.

Sul commento di Polaris.

Come non cambia il discorso? Se qualcuno al tavolo fa l'affermazione che ho fatto quella è vera.

Certo. Ma non cambia il discorso perché attacca la lettera ma non la sostanza.

Non hai il controllo che ha uno scrittore sulla trama, non è asincrona, è sincrona. Hai semplicemente un buffer di due-tre minuti in cui un'affermazione può cambiare il suo valore di verità da vero a falso. E il motivo per cui l'alternativa non è possibile è ovvio: la tua trama deve coincidere con quella degli altri, non stai giocando da solo. Se giochi ad un GdR in solitaria, ad un librogame, hai lo stesso potere dello scrittore: tieni un dito nel libro e, se non ti piace dove sta andando la trama, torni indietro. La coordinazione con altre persone impedisce di avere la stessa libertà.

Si può discutere se la frase possa necessitare di una o due virgole e un inciso, ma l'eventuale inciso non cambia in alcun modo l'argomentazione. Per questo non cambia il discorso.

Perché dovrei voler tornare a tre sessioni prima a cambiare un idea uscita nel gioco?

Quando il gioco mi da tutte e dico tutte le armi a disposizione per poter cambiare gli eventi li, in quel momento mentre sto giocando?

Aspetta, onestamente il discorso sta esplodendo rispetto al peso che aveva quella frase nel discorso.

Per cercare di tornare in carreggiata riassumo: si stava parlando del rendere l'interpretazione coerente.

Se ci si accorge che l'interpretazione non è coerente, che il proprio personaggio non è "vivo", uno scrittore può decidere di cambiare le azioni passate o quelle future liberamente, un giocatore di ruolo è limitato a quelle future.

E' fondamentale come differenza? No. Infatti era un PS. Era solo per dire che volendo un giocatore di GdR è ancora più limitato e deve stare ancora più attento.

Non assegnavo in alcun modo a questa caratteristica un peso drammatico nella discussione.

Vorrei capire: ad un certo punto del libro, Gino si accorge che gli è uscita una scena dove il personaggio principale positivo si dimostra essere freddo e duro. Allora decide di riscrivere le azioni passate del romanzo?

Certo. Mettiamo caso che Gino sta scrivendo e si accorge che la scena viene bene con un personaggio principale freddo e duro. Torna bene, serve anche per la successiva crescita della ragazza che fa da comprimaria: dopo la strigliata subita dal ragazzo se ne allontana e cadrà nella droga.

L'azione però non andrebbe bene con il personaggio per come Gino l'ha descritto sino ad ora. Deve tornare indietro. Aggiustare un paio di scene prima, dare l'idea al lettore che il personaggio principale sta maturando e evolvendo in quella direzione. Magari Gino aggiunge solo un particolare, un suo pensiero, una breve discussione con la madre. Magari deve riscrivere interamente una scena intermedia.

Soprattutto nelle successive riletture e in fase di editing, l'armonizzazione dei personaggi avviene in modo completamente asincrono, si può cambiare una scena all'inizio per farla collimare meglio con una scena alla fine o il viceversa.

Non può essere un vantaggio nel GdR, perché nel GdR non può avvenire. Il motivo di quel PS, ripeto, era solo per dire che bisogna fare attenzione quando si interpreta, non è come quando scrivi un libro in cui puoi tornare indietro e cambiare le scelte passate. Per questo è importante avere ancora più chiaro il personaggio prima di iniziare la partita.

Ma ripeto, è un PS, un particolare. Non è centrale nella discussione.

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Ospite Dannat0

Stavolta voglio essere sintetico

continuo a non capire cosa c'entri il BK (o BG) ancora in questo discorso e cosa c'entri con la interpretazione specie in un gioco dove esso non ha alcuna funzione ne al gioco ne all'interpretazione stessa (dato che semmai è l'intepretazione che porta a bonus,situaizoni e cambi di elementi effettivi)

e mi riferisco a Bobon123 dato che a lui serve un canovaccio oppure escono macchiette...

Dunque ..scusami (ma la cosa è per me inaccettabile)..ma stai di fatto dicendo che Polaris,Fiasco,Shock,AiPS,Cani ecc ecc ...insomma che dozzine di GDR narrativi non sono narrabili se non pria fai una cosa che ...te lo dico francamente ...faresti solo tu cioè il BG (dato che essendo del settore io BG li non ne ho mai visti fare)

e stai inoltre dicendo che quei giochi creano solo macchiette?

Io penso semmai che se " A TE" serve un canovaccio semmai è un tuo limite...io gioco GDR da anni e anni e sia con D&D che con un Indi (qualsiasi è..) non mi ha mai cambiato la vita definire o no il BG del personaggio specie come vedo fare da alcuni con 3,4 fogli A4 manco avesse poi uno straccio di utilità in game,anzi spesso quella mole di info e caratteristiche mal si cucivano attorno a un regolamento che non prevedeva quello che si scriveva (spesso vedevo paventate abilità su certe attività,paura verso certi mostri e via dicendo che il gioco poi non supportava)

Ti ripeto..gli unici giochi dove SEMMAI serve definire il BG è Runequest e Sine Requie..perchè entrambi te lo fanno costruire con un processo e assegnando elementi meccanici (bonus ,accesso a skill ecc ecc) effettivi

Io rimango ancora molto sorridente quando a D&D mi si porta un A4e di BG...io semplicemente gli darei fuoco (perchè il più delle volte sono controproducenti) e spesso poi non vedo lo stesso impegno a interpretare il PG,come per dire... "ho fatto il BG mo gioco" cosa che ho visto fare e pensare in molti

Cmq ancora attendo questo fantomatico collegamento BG&Role..

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@bobon123

Causa maltempo ho dovuto ritornare dalla mia escursione (sono in ferie) programmata. Ti rispondo.

Non se ne esce vivi credo, almeno dagli anni ottanta (come dicevano gli Afterhours).

Stai introducendo una distinzione che, ancora una volta, non ha senso per me.

Cioé recitare, interpretare... per me non ha alcun senso come distinzione. Ecco perché parlo di giocare e non di interpretare (termine vago a cui appiccicare mille significati) ne di recitare.

Giocare di ruolo significa mille cose e prevede mille cose. Prevede tipi di iterazioni differenti e creativi in base alle regole del gioco.

Ora, il punto è questo.

Ci sono dei giochi che permettono di riscrivere le cose che avvengono? Si.

Lo scrittore ha più libertà perché può fare dell'opera ciò che vuole? Ni. Cioé può mettersi a riscrivere l'opera, ma rimane il problema di fondo della trasposizione di questo nel GDR. Cioé se un gioco da le regole per accordarsi rispetto a quello che succede nella fiction, se le regole sono accettate da tutti e sono divertenti, semplicemente a me diventa difficile capire perché si voglia tornare inietro a riscrivere il tutto. Al massimo si possono fare dei commeti post sessione.

Si stava giocando a Ravendeath a Verolanuova, dopo un anno che tampino Iacopo Frigerio per farmelo giocare. Io, Ernesto, Daniele. Daniele fa la parte dell'antagonista e fa una scelta che a mio avviso poteva essere più incisiva. Spetta a lui farla. Alla fine del gioco, molto apprezzato, gli dico: sai che avrei fatto quell'altra cosa? Ma non mi sarei mai permesso di dirgli che *****. Perché le regole del gioco definiscono il come accordarsi.

Aggiungo poi che quello che dici sullo scrivere non è poi così vero quando si ha pubblicato dei libri. Il caso Martin bloccato per anni nel riuscire a trovare una soluzione per mettere assieme tutto il casino precedente e farlo combaciare è li a dimostrarlo :D (sperando che non schiatti prima di finire i libri)

Sul BG.

Ci son due problemi.

1) Se tu ti mettessi ad interpretare una macchietta di Daniele Fenaroli, chi ne risentirebbe? Io? No di certo. La funzione di critica si esaurisce all'interno del gruppo di gioco. Quando serve sapere il passato del personaggio? Quando giochi a OnStage e sai che hai in mano un personaggio, facciamo Mercuzio e vuoi mantenere il canone shakespeariano. Ma se ai ragazzi che giocano con te non frega? Mi ricordo di un amica che aveva portato in scena "Senza Giulietta", Romeo e Giulietta senza l'intoppo femminile. Mi ha fatto pensare a come si potesse veramente fare in OnStage;

2) Quella roba li, cioé ciò che sei stato cambia.

In Cani ogni volta che entri in un conflitto, sia che tu perda o vinca, il tuo personaggio cambia. Matura si evolve. A volte anche radicalmente. Perché? Perché più di chi era prima è importante chi è ora e cosa gli sta accadendo. Altrimenti il rischio è veramente che sia il punto d'arrivo il BG invece è al massimo è l'inizio.

In Polaris fa esperienza (quindi vince più facilmente i conflitti tirando il dado quando è lui a chiamarli) quando tradisce il popolo, agisce direttamente contro il popolo, per un demone o per i demoni, quando si dimostra spietato, apatico ecc. Il gioco porta a situazioni dove il Cuore deve decidere dove schierarsi e pagarne il prezzo. In questo processo il personaggio cambia e questo si riflette sul Cosmo, ma anche sui temi.

Quello che è importante non è chi è il personaggio all'inzio, non è un canone da rispettare, è l'inizio.

Nel peggiore dei casi avere un BG approfondito limita le possibilità di contribuire con colpi di scena, nel peggiore porta ad un pattern di comportamento dove non esistono variazioni di carattere, non c'è crescita... insomma c'è una fotografia di un momento.

Il che non mi pare proprio una gran cosa.

Temo però che bisognerà riconoscere di essere in disaccordo (e magari splittare)

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Mi permetto di fare un intervento.

Ti ripeto..gli unici giochi dove SEMMAI serve definire il BG è Runequest e Sine Requie..perchè entrambi te lo fanno costruire con un processo e assegnando elementi meccanici (bonus ,accesso a skill ecc ecc) effettivi

Innanzitutto al quote di cui sopra aggiungo il FATE system; in esso il background è una procedura obbligatoria e comunitaria in 5 passi che ha 2 funzioni:

1) Dal Background tiri fuori gli Aspetti che sono descrittori, che possono anche essere caratteriali, e che mettono in moto l'economia dei Punti Fato. Il Background ha quindi un'utilità a livello di meccaniche.

2) Generalmente gli ultimi due passaggi sono fatti in modo da creare connessioni fra i personaggi, senza dover quindi ricorrere ai soliti espedienti per incontrarsi.

Detto questo dico che mi sembra che il background si sia lentamente trasformato da un modo per colorare il personaggio ad un dossier della STASI, infine ad un rigido software di comportamento del personaggio. :)

A questo punto tanto vale che si scrivano anche le battute che si dovranno dire :-p

Il Background dovrebbe essere qualcosa che ti dice cosa sei nel momento in cui ti presenti nel gioco. Al massimo dare qualche piccola idea o spunto che volendo può essere integrato (basta con sti principi decaduti eredi del mago di Chissadove!!! :evil: ).

Non può e non deve essere un binario , un railroading per il comportamento. Anche perchè se vogliamo essere "realistici" non si può stabilire a priori come una persona reagirà ad una data situazione.

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...se un gioco da le regole per accordarsi rispetto a quello che succede nella fiction, se le regole sono accettate da tutti e sono divertenti, semplicemente a me diventa difficile capire perché si voglia tornare inietro a riscrivere il tutto. Al massimo si possono fare dei commeti post sessione.

Se ho capito bene, tu ritieni di non vedere che motivo vi sia per voler tornare indietro, come dici, in un GdR, laddove le regole sono accettate da tutti e sono divertenti. Va bene; si può non voler tornare indietro, può essere molto improbabile che capiti a qualcuno di voler modificare i fatti di tre o quattro sessioni prima; ma ciò non toglie che, nel caso lo si volesse, in un GDR normalmente questo non può avvenire, se non all'interno di un certo range di tempo prestabilito (e quindi, non "indietro a piacere"). Uno scrittore invece può modificare fatti indietro a piacere. Farò un esempio che non ha a che fare coll'interpretazione del personaggio: se io scrivo a pagina tre che tizio ha il viso perfettamente rasato, e a pagina trenta (in cui racconto della sera dello stesso giorno) scrivo che si accarezza il lungo baffo, vi è incoerenza: lo scrittore può modificare sia quanto scritto a pagina tre che quanto scritto a pagina trenta; può scegliere di dire che il tizio ha i baffi anziché dire che ha il viso perfettamente rasato, oppure può evitare di scrivere che si accarezza il baffo. Invece il giocatore di GDR, a meno che l'avvenimento di pagina trenta non sia all'interno del range in cui i fatti sono ancora modificabili, potrà solo evitare di dire che il personaggio si accarezza il baffo, specialmente se, per esempio, ha detto che quel giorno è perfettamente rasato già qualche sessione fa. Allo stesso modo capita col carattere del personaggio: se io magari avevo definito, in un libro, "burbero" un personaggio, e poi invece nello sviluppare la storia mi rendo conto che non voglio sia burbero, posso semplicemente tornare indietro e cancellare la frase in cui dico che è burbero, mentre se sto giocando di ruolo posso solo adeguarmi a quanto detto in precedenza e interpretare un personaggio burbero, oppure inventare una motivazione (presente) per cui il personaggio smette di essere burbero.

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Dunque ..scusami (ma la cosa è per me inaccettabile)..ma stai di fatto dicendo che Polaris,Fiasco,Shock,AiPS,Cani ecc ecc ...insomma che dozzine di GDR narrativi non sono narrabili se non pria fai una cosa che ...te lo dico francamente ...faresti solo tu cioè il BG

No, sono scarsamente interpretabili, non ho mai detto che non siano narrabili, anzi. Ho proprio detto che la narrazione (e la recitazione improvvisata) è spesso lo scopo di quei giochi.

e stai inoltre dicendo che quei giochi creano solo macchiette?

Ho detto che spesso è il caso. E' molto difficile interpretare un personaggio che non sia una macchietta senza averlo preparato e esservisi immerso.

io gioco GDR da anni e anni e sia con D&D che con un Indi (qualsiasi è..) non mi ha mai cambiato la vita definire o no il BG del personaggio specie come vedo fare da alcuni con 3,4 fogli A4 manco avesse poi uno straccio di utilità in game,anzi spesso quella mole di info e caratteristiche mal si cucivano attorno a un regolamento che non prevedeva quello che si scriveva (spesso vedevo paventate abilità su certe attività,paura verso certi mostri e via dicendo che il gioco poi non supportava)

Mi hai spiegato cosa tu intenda con "interpretare", concordo che non serva a niente avere alcunché, già ne abbiamo discusso. Semplicemente io non lo definisco interpretare avere un paladino che fa il buono e il guerriero con int bassa che parla sgrammaticato, rientra tra le macchiette di cui sopra.

Il fatto che un BG fatto male possa essere inutile (cosa vera per qualsiasi cosa) non vedo in che modo sia un'argomentazione a sfavore di una caratterizzazione del personaggio.

Btw, se un giocatore vuole scrivere quattro A4 sulla storia della sua famiglia, concordo sia poco utile all'interpretazione ma non vedo perché ti possa dare tutto questo fastidio che sembra emergere dai tuoi post.

E' un'aggiunta e male non fa.

@bobon123

Causa maltempo ho dovuto ritornare dalla mia escursione (sono in ferie) programmata.

Mi spiace.

Cioé recitare, interpretare... per me non ha alcun senso come distinzione. Ecco perché parlo di giocare e non di interpretare (termine vago a cui appiccicare mille significati) ne di recitare.

Giocare di ruolo significa mille cose e prevede mille cose. Prevede tipi di iterazioni differenti e creativi in base alle regole del gioco.

Assolutamente. Concordo in pieno se mi dici "Giocare di Ruolo non è solo interpretazione, è narrazione, è recitazione", e aggiungerei che può essere anche tattica, può essere anche problem solving, non trovo sensate le battaglie per appropriarsi dei termini. E' tante cose, e alla fine ogni paragone è limitato ad un aspetto. Non mi ergo da un po' a difensore di un genere e a criticare chi gioca come GG comanda o come altri suggeriscono.

Ma in quel punto del discorso, quando scrivo perché sia utile fare il BG, sto dando suggerimenti specifici all'interpretazione. Inizio con "L'interpretazione si ottiene con...". Non sto dando suggerimenti alla creazione di una narrazione comune avvincente o di una recitazione trascinante, sono caratteristiche diverse (anche se spesso correlate ovviamente). E se tu avessi aggiunto "Se invece vuoi ottenere più controllo sulla narrazione, probabilmente è meglio cambiare sistema", avrei detto semplicemente "Già".

Per interpretare invece trovo che quello che serva è avere chiaro il personaggio, conoscerlo approfonditamente, mantenerlo consistente nella mente, avendo consapevolezza di quando evolve e in che direzione.

Per conoscere il proprio personaggio, un BG aiuta molto. Come ho già scritto N volte, possono anche essere 3 eventi della sua adolescenza o del giorno prima che ne mettono in luce aspetti diversi del suo carattere. Una base su cui iniziare per non dover improvvisare. Più si ha chiaro il personaggio e più sarà facile interpretarne le azioni.

Aggiungo poi che quello che dici sullo scrivere non è poi così vero quando si ha pubblicato dei libri. Il caso Martin bloccato per anni nel riuscire a trovare una soluzione per mettere assieme tutto il casino precedente e farlo combaciare è li a dimostrarlo :D (sperando che non schiatti prima di finire i libri)

Lo sai che avevo aggiunto questo PPS al PS? Poi mi sono deciso a toglierlo, considerando di stare diventando troppo pedante e specifico per il peso dell'affermazione, che il senso si capiva. Avevo anche pensato di togliere il primo PS, che tanto cambiava poco, ma poi ho pensato che avrebbe reso più chiaro il senso del primo punto. Evidentemente sbagliavo in entrambe le occasioni :)

1) Se tu ti mettessi ad interpretare una macchietta di Daniele Fenaroli, chi ne risentirebbe? Io? No di certo. La funzione di critica si esaurisce all'interno del gruppo di gioco. Quando serve sapere il passato del personaggio? Quando giochi a OnStage e sai che hai in mano un personaggio, facciamo Mercuzio e vuoi mantenere il canone shakespeariano. Ma se ai ragazzi che giocano con te non frega? Mi ricordo di un amica che aveva portato in scena "Senza Giulietta", Romeo e Giulietta senza l'intoppo femminile. Mi ha fatto pensare a come si potesse veramente fare in OnStage;

Non ne risentirebbe nessuno, ma non starei interpretando Daniele Fenaroli. In realtà, essendo una macchietta di poco spessore, non starei interpretando proprio. Sceglierei le mie azioni semplicemente guardando al modo migliore di far proseguire la storia. E questo può andare BENISSIMO. E' divertentissimo giocare a sessioni improvvisate, a creare agganci per il successivo narratore. E' semplicemente una cosa diversa dall'interpretazione. E' sempre GdR? Certo che sì!

2) Quella roba li, cioé ciò che sei stato cambia.

Cambia ma non si stravolge. Ma soprattutto, deve iniziare essendo una persona, profondo e non superficiale. L'evoluzione avviene su questo.

E il giocatore deve avere chiaro cosa sta succedendo, cosa è cambiato.

Mi dici spesso "Il giocatore di ruolo non deve render conto a nessuno", sicuramente è vero. Se della gente vuole giocare hack'n'slash senza pensare ad altro, è possibile. Se non ti interessa la profondità del personaggio, è possibile. Ma più in generale, anche se vai alle sessioni perché ci vuoi provare con la sorella del DM, chi sono io per dirti qualcosa (a meno che non sia io il DM ovviamente)?

Scrivo solo quello che secondo me ti aiuta se VUOI interpretare. Non perché qualcuno ti guarda e ti fa il cazziatone se il tuo personaggio non è coerente, ma perché tu vuoi che sia coerente.

Temo però che bisognerà riconoscere di essere in disaccordo (e magari splittare)

Eh va beh, non sarà la prima e non sarà l'ultima volta che su internet una discussione finisce in disaccordo :)

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Ospite Dannat0

No, sono scarsamente interpretabili,
alla faccia ,ma se sono giochi dove l'interpretazione è tutto e dove conta davvero? ....bha

non ho mai detto che non siano narrabili, anzi. Ho proprio detto che la narrazione (e la recitazione improvvisata) è spesso lo scopo di quei giochi.
no lo scopo di quei giochi è dare spessore all'interpretazione e alle storie dei PG e a i rapporti sociali che essi hanno...tutta una serie di robe che nei tradizionali e sopratutto in D&D è l'ultima ruota del carro

dunque scusami ma semmai è in quei giochi che il BG secondo la tua teoria sull'importanza del BG esso dovrebbe esserci ..in quanto giochi di pura nuda e cruda interpratazione...D&D come espeirenza mira a robe più frivole e questo lo sappiamo tutti

Ho detto che spesso è il caso. E' molto difficile interpretare un personaggio che non sia una macchietta senza averlo preparato e esservisi immerso.
io le macchiette giocando a Cani o Polaris ne vedo molto meno che a un gioco come D&D dove il Ranger è un arciere per regolamento e ha X abilità per regolamento e dove per una assurda logica sei o buono o malvagio ...chi vuol capire capisca

Il fatto che un BG fatto male possa essere inutile (cosa vera per qualsiasi cosa) non vedo in che modo sia un'argomentazione a sfavore di una caratterizzazione del personaggio.
lo è perchè essenzialmente è inutile e è inutile tanto a D&D che nei giochi dove davvero semmai servirebbe ma non si usa (e dove si interpreta di più di D&D)

Btw, se un giocatore vuole scrivere quattro A4 sulla storia della sua famiglia, concordo sia poco utile all'interpretazione ma non vedo perché ti possa dare tutto questo fastidio che sembra emergere dai tuoi post.

E' un'aggiunta e male non fa.

per svariati motivi:

se parliamo di D&D o simil ...

A-questo è un difetto in quanto l'esperienza ludica di D&D non è mirata a questo livello di profondità ne a questo tipo di interessi,questo genere di comportamenti (fare BG A4) non solo crea false aspettative ma fà si che il gioco a gli occhi dei noob e degli estranei serva per fare chissà cosa.... diciamo è una pratica fuorviante; vogliamo parlare per esempio di DM convinti che senza BG tu non possa giocare e avanzano assurde richierste di trame a magari un nuovo giocatore (ragazzino) che con D&D voleva solo divertirsi...ecco questa convinzione del BG porta a una distorsione netta del gioco che io ora vedo applicata da varie persone e gruppi che negli anni si è consoilidata

In pratica per questa Moda..perchè altro non è visto che D&D il BG non lo ha mai preteso si è finito che il gioco ha assunto una profondità non prevista nn voluta...

B-spesso parliamo di GDR dove il giocatore non ha controllo del mondo e delle trame e magari tirando fuoti A4 di BG crea tribù,fatti e elementi che non sono ne previsti dal DM ne previsti dall'ambientazione stesa.....e io questo lo vissuto per esperienza personale; anche qui parliamo di una pratica che si scontra con i dicat del gioco e che finisce per diventare fuorviante

C- non è raro che un giocatore si convinca che un BG 3 pagine di A4 prego di cose truzzissime e super powa (sono figlio di un demone e cerco l'artefatto X...esempio) diventi una sorta di "tramam già scritta" creandosi false aspettative... io sono un DM molto classico quando gioco a D&D e spesso ,anche perchè ho poco tempo, mi preparo le avventure e/o gioco Rail senza alcuna vergogna...ecco ora che 5 persone creino (e mi rifaccio al punto B poco sù) cose non previste e sopratutto avanzino ,perchè scritto dal BG, chissà quali pretese futur-trama la cosa mi crea non pochi problemi...è come se un autore di un Telefilm si veda arrivare gli attori con scritto cosa dovrà accadere (senza spesso alcun legame con la storia che ha già sceneggiato)

bho fa te...

Si il BG specie quelli "inutili" lunghi mi stanno fortemente sulle sfere... perchè oltre a essere 0 utili creano una serie di processi mentali nei giocatori convinti che si giocherà la loro storia (quando magari c'è tutt'altro)... io sono contrarissimo anche perchè a fare BG si è finito che in D&D (gioco a caso) tocca essere provetti attori e scenggiatori in un gioco dove regna o dovrebbe regnare la semplicità più assoluta (parliamo di un GDR con classi e razze e con 0 regole per robe come rapporti amorosi/famigliari/caratteriali o che si rifanno a i BG)

Paradossalmente come detto sarebbe DAVVERO utile in giochi dove l'interpretazione e la narrazione di fatti che prendono nel personale il PG hanno davvero un peso (Fiasco ,Polaris ecc ecc) ma per D&D no...D&D nasce e si sviluppa per altre robe e dove il 90% dei BG finiscono solo per essere un peso o una pratica davvero sconclusionata

si i BG mi stanno sulle balle ! :D

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L'unico vantaggio che riesco a vedere, ancora una volta, che posso riuscire a vedere è quando la storia che il DM o GM aveva in testa non sta andando nella direzione che lui voleva che andasse.Mi fai un esempio di che vantaggio potrebbe portare ad una partita, scegli tu quale gdr, avere questa opportunità?

Estrapolo questa frase di Fenna dal dialogo tra lui e bobon non per entrare nel merito della discussione specifica che stanno affrontando ma perchè mi sembra molto interessante per il tema generale del thread.

Intanto però devo ammettere che faccio un pò fatica a seguire i post di Fenna, limite mio, quindi devo preliminarmente chiedere se ho capito bene il senso della frase, perchè ovviamente se ho capito fischi per fiaschi anche il senso delle cose che dirò sotto perdono un pò di legame con la frase di Fenna, anche se rimango generalmente convinto della loro validità.

Ecco ciò che ho capito della frase quotata:

Le regole di giochi come Polaris permettono di modificare lo svolgimento della narrazione, cancellando nel vero senso della parola frasi e quindi modificando gli eventi del gioco.

In giochi di ruolo tradizionali, la modifica è spesso negata perchè il GM o DM o quale sia il suo nome ha il controllo totale sullo sviluppo della narrazione e la possibilità di modificare gli eventi produrrebbe un cortocircuito.

Se mi sono sbagliato su questa lettura del passaggio quotato correggetemi pure.

Ad ogni modo, tutto questo preambolo, per dire che nella mia esperienza come narratore in giochi di ruolo tradizionali, non ho mai trovato alcuna difficoltà o cortocircuito nei giochi, appunto, tradizionali. Anzi capita spesso che io venga sorpreso dallo sviluppo delle storie e sono praticamente sempre sorpreso in positivo.

In una lunga campagna di ambientazione pseudocthuliana di qualche anno fa, introdussi in una delle prime sessioni un artefatto che nelle mie previsioni avrebbe avuto un ruolo centrale nella campagna e in qualche modo accompagnato per un certo periodo il gruppo, avevo anche già in mente diverse scene e possibilità di gioco da offrire ai giocatori in virtù del possesso di quel determinato oggetto.

Non fosse che, nel primissimo momento in cui i personaggi vengono a contatto con questo oggetto e ne iniziano a scoprire le misteriose proprietà, uno dei PG, particolarmente investito dalle manifestazioni dell'oggetto e particolarmente emotivo, decide di fracassarlo lanciandoci contro un altro oggetto bello pesante e macignoso, nello stupore generale mio e degli altri giocatori.

Ovviamente lo svolgimento della campagna è cambiato da li in poi ma è cambiato in meglio, perchè questo ha messo in moto meccanismo di relazioni tra i vari PG e ha portato me a ricamare su tutte le conseguenze che quell'atto ha avuto.

E' stato un momento molto soddisfacente.

Ma questo è solo un esempio, nelle campagne di cui ho esperienza, molti luoghi, png, situazioni, eventi centrali, sono avvenuti solamente perchè i giocatori hanno deciso in un certo modo.

Ribadisco ovviamente che tutto questo è valido se preliminarmente si accetta l'accordo tra giocatori di giocare una campagna orientata all'interpretazione, formula con cui noi intendiamo semplicemente una campagna centrata sulla narrazione orale, con pochi lanci di dadi e con lo sviluppo mutuale e non necessariamente lineare di storia generale e storia personale dei personaggi giocati, sviluppo che procede per situazioni, non necessariamente per duelli risolti con dadi, ma anche e sinceramente molto più spesso, con situazioni risolte per dialoghi e comunque dalle decisioni che i giocatori fanno assumere ai personaggi.

Ripeto anche che la nostra esperienza è limitata ai giochi con il classico schieramento gruppo di giocatori\narratore.

Con questo non voglio dire che l'esperienza dell'interpretazione sia sufficentemente svolta dai giochi tradizionali, anzi sono certo che giochi come tutti quelli che ho letto qui, come Cani, POlaris e altri siano altrettanto divertenti.

Ciò che voglio dire alla fine della fiera è che, se si vuole centrare una campagna di un gioco tradizionale sull'interpretazione, questo è perfettamente plausibile senza sentirsi figlio di un dio minore solo perchè il gioco è stato pensato per essere un hack'n'slash e non offrirebbe chissà quale regolamento favorente l'interpretazione.

L'unico regolamento necessario per me è il buon senso e l'accordo preliminare tra giocatori.

Volevo poi, per concludere, buttarmi un secondo nella diatriba semantica sulla differenza tra narrare e interpretare o comunque giochi narrativi e giochi interpretativi.

Interpretare, zanichelli alla mano, è, oltre che lo schiarimento di qualcosa di poco comprensibile, l'atto di recitare un ruolo. Ed è un termine particolarmente usato per gli attori, ovvero per coloro che seguono strettamente un copione e che hanno ben poco spazio di manovra.

Per quello che mi riguarda l'interpretazione nei giochi di ruolo è quello di darsi alcune linee guida del proprio personaggio e poi interpretarlo, ovvero farlo reagire alle determinate situazioni nel modo più consono alle sue linee guida, che ovviamente possono cambiare nel corso della campagna (ricordo a questo proposito un personaggio, fedele devoto, che nel corso della campagna perde la fede e di conseguenza inizia a reagire alle questioni in modo sensibilmente differente).

La narrazione non è necessariamente legata all'interpretazione, si può fare un gioco narrativo senza la minima interpretazione di ruoli, il facciamo che dei bambini è l'esempio più classico, anzi proprio in virtù di questo esempio tendo a credere che il tipo narrativo si adatti di più ad un gioco competitivo che non ad uno cooperativo.

In soldoni, il nostro approccio ai giochi tradizionali è, utilizzando questa terminologia su cui ho riflettuto ora per la prima volta, una sorta di misto tra narrazione e interpretazione, col che voglio dire che l'aspetto narrativo si rispecchia nel fatto che non esiste un copione ultimato dalla prima all'ultima parola e lo scorrere della storia è determinato dalle scelte dei giocatori tutti. Nella campagna ad ambientazione pseudocthulhiana di cui sopra, l'antagonista principale alla fine si è trovato ad essere il principale alleato dei PG per via delle loro scelte durante il gioco, e l'aspetto interpretativo si rispecchia nel fatto che i giocatori hanno dei personaggi con la loro scheda, delle loro caratteristiche (intendendo con questo non solo quelle lanciate con i dadi, ma quelle stabilite dai giocatori in fase di creazione), con delle loro linee guida che ne determinano a grandi linee il comportamento e che sono di conseguenza interpretati dai giocatori.

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se parliamo di D&D o simil ...

A-questo è un difetto in quanto l'esperienza ludica di D&D non è mirata a questo livello di profondità ne a questo tipo di interessi,questo genere di comportamenti (fare BG A4) non solo crea false aspettative ma fà si che il gioco a gli occhi dei noob e degli estranei serva per fare chissà cosa.... diciamo è una pratica fuorviante; vogliamo parlare per esempio di DM convinti che senza BG tu non possa giocare e avanzano assurde richierste di trame a magari un nuovo giocatore (ragazzino) che con D&D voleva solo divertirsi...ecco questa convinzione del BG porta a una distorsione netta del gioco che io ora vedo applicata da varie persone e gruppi che negli anni si è consoilidata

In pratica per questa Moda..perchè altro non è visto che D&D il BG non lo ha mai preteso si è finito che il gioco ha assunto una profondità non prevista nn voluta...

Non prevista si. Non voluta non direi proprio, dal momento che più che essere una moda è un modo di giocare intorno a cui si sviluppano anche intere campagne. Ti ricordo che, parlando di dnd, sono usciti il BoED e il BoVD, che mirano proprio a dare una certa profondità interpretativa. Inoltre esistono intere ambientazioni che fanno pesare le scelte morali. Che tu non le conosca è un altro discorso.

B-spesso parliamo di GDR dove il giocatore non ha controllo del mondo e delle trame e magari tirando fuoti A4 di BG crea tribù,fatti e elementi che non sono ne previsti dal DM ne previsti dall'ambientazione stesa.....e io questo lo vissuto per esperienza personale; anche qui parliamo di una pratica che si scontra con i dicat del gioco e che finisce per diventare fuorviante

Non vedo perchè si debba scontrare con i dictat (e non dicat) del gioco, dal momento che un master con un minimo di buon senso è perfettamente in grado di integrare gli elementi di bg nella sua campagna, a patto che i giocatori non esagerino con il bg (sono perfettamente d'accordo che un papiro pieno di ogni cosa possibile e immaginabile sia una cosa inguardabile, ma qui si rientra nel caso dei bg fatti male, cosa che nulla ha a che vedere con l'uso o l'utilità dei bg). Non va contro alcuna regola o presunto dictat.

C- non è raro che un giocatore si convinca che un BG 3 pagine di A4 prego di cose truzzissime e super powa (sono figlio di un demone e cerco l'artefatto X...esempio) diventi una sorta di "tramam già scritta" creandosi false aspettative... io sono un DM molto classico quando gioco a D&D e spesso ,anche perchè ho poco tempo, mi preparo le avventure e/o gioco Rail senza alcuna vergogna...ecco ora che 5 persone creino (e mi rifaccio al punto B poco sù) cose non previste e sopratutto avanzino ,perchè scritto dal BG, chissà quali pretese futur-trama la cosa mi crea non pochi problemi...è come se un autore di un Telefilm si veda arrivare gli attori con scritto cosa dovrà accadere (senza spesso alcun legame con la storia che ha già sceneggiato)

bho fa te...

Cosa c'entra ora il telefilm? Non sono due prodotti comparabili, mi pare che fosse venuto fuori già qualche post fa, in una risposta di fenna a bonbon, risposta con la quale, in questo punto mi sono incredibilmente trovato d'accordo. Hai fatto un esempio che non sta in piedi, e per il resto, se i tuoi giocatori non sono capaci di fare bg decenti, il problema non è del bg.

Si il BG specie quelli "inutili" lunghi mi stanno fortemente sulle sfere... perchè oltre a essere 0 utili creano una serie di processi mentali nei giocatori convinti che si giocherà la loro storia (quando magari c'è tutt'altro)... io sono contrarissimo anche perchè a fare BG si è finito che in D&D (gioco a caso) tocca essere provetti attori e scenggiatori in un gioco dove regna o dovrebbe regnare la semplicità più assoluta (parliamo di un GDR con classi e razze e con 0 regole per robe come rapporti amorosi/famigliari/caratteriali o che si rifanno a i BG)

La necessità di essere attori non ha nulla a che vedere con l'utilità o la riuscita di un bg. Ed anche tale necessità è solo presunta: un giocatore dovrebbe imparare a interpretare perchè così si diverte di più, se è uno stile che gli aggrada.

Paradossalmente come detto sarebbe DAVVERO utile in giochi dove l'interpretazione e la narrazione di fatti che prendono nel personale il PG hanno davvero un peso (Fiasco ,Polaris ecc ecc)

Giochi dove un bg fatto male ha effetti ben peggiori che in dnd.

si i BG mi stanno sulle balle ! :D

Perchè non li sai gestire.

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Ospite Dannat0

Non prevista si. Non voluta non direi proprio, dal momento che più che essere una moda è un modo di giocare intorno a cui si sviluppano anche intere campagne.
parere tuo..poi D&D fa altra roba da anni..comunque facciamo finta che D&D è nato provvisto di BG e si gioca per e con i BG no?

Ti ricordo che, parlando di dnd, sono usciti il BoED e il BoVD, che mirano proprio a dare una certa profondità interpretativa. Inoltre esistono intere ambientazioni che fanno pesare le scelte morali. Che tu non le conosca è un altro discorso
tutta roba di poco rilievo...le ambientazioni di D&D e scelte morali? io vorrei regole semmai (le sudette ambientazioni poi sono state ben ripagate...no ...e si gioca e si preferisce roba Forgotten per un motivo) che non le conosca o no mi pare che tu non possa saperlo o saresti il primo caso di Xmen con poteri psicocognitivi ma mi pare che tu non lo sei no?

Non vedo perchè si debba scontrare con i dictat (e non dicat) del gioco, dal momento che un master con un minimo di buon senso è perfettamente in grado di integrare gli elementi di bg nella sua campagna, a patto che i giocatori non esagerino con il bg (sono perfettamente d'accordo che un papiro pieno di ogni cosa possibile e immaginabile sia una cosa inguardabile, ma qui si rientra nel caso dei bg fatti male, cosa che nulla ha a che vedere con l'uso o l'utilità dei bg). Non va contro alcuna regola o presunto dictat.
non è nella lunghezza il problema ..semmai nella coerenza del contesto e nella cialtroneria che si scrive in 1 come in 12 pagine di A4... storicamente il BG in D&D non è un pich che si fà intorno al tavolo ma è una pratica a tempo perso che spesso la si fà in privato ,infatti Dm che cassano i BG (ho dicono si e poi mal li integrano) ne è pieno il mondo,perchè? perchè mentre D&D è un gioco di gruppo dove è il DM a tirare le fila di una trama il BG rompe questo schema (andando contro il fine steso del gioco).. e poi se parliamo di D&D parliamo anche di un pubblico dove spesso chi si legge BENE il setting è solo il DM..e con questo dico tutto

Cosa c'entra ora il telefilm? Non sono due prodotti comparabili, mi pare che fosse venuto fuori già qualche post fa, in una risposta di fenna a bonbon, risposta con la quale, in questo punto mi sono incredibilmente trovato d'accordo. Hai fatto un esempio che non sta in piedi, e per il resto, se i tuoi giocatori non sono capaci di fare bg decenti, il problema non è del bg.
il paragone lo faccio in temini di Fiction e figure che ne prendono parte...

in un serial..(dove nonb puoi cancellare ciò che hai già raccontato) gli attori non fanno i sceneggiatori ...e c'è appunto un autore che fa questo mestiere

a D&D e nei tradizionali non è diversa la situazione...c'è una trama (plot) e uno svolgimenti (puntate/sessioni) ..generalmente si segue uno schema e un processo e se 5 persone esterne a tutto ciò iniziano a scrivere roba ognuno per conto suo (classico BG alla D&D) spesso nemmeno conoscendo la trama ,il contesto ecc ecc che vuoi che ne esca fuori?

io a questo punto eviterei in toto il BG e demanderei tutto a sessioni flashback apposite

La necessità di essere attori non ha nulla a che vedere con l'utilità o la riuscita di un bg. Ed anche tale necessità è solo presunta: un giocatore dovrebbe imparare a interpretare perchè così si diverte di più, se è uno stile che gli aggrada.
infatti è ciò che dico...perchè qui si sta dicendo che il BG è necessario..manco fosse un copione e manco fossimo a hollywood...è un gioco e prendersi meno sul serio dovrebbe essere la regola

Giochi dove un bg fatto male ha effetti ben peggiori che in dnd.
fidati non è così ,ma anche se fosse almeno lì avresti un BG che a qualcosa serve e che entra in gioco davvero (non per finta come in D&D)

Perchè non li sai gestire.
no perchè quando una cosa inutile diventa anche un peso a casa mia la si taglia e si preferiscono forme migliori ...(e vedo che continui a sapere cose che non sai...i punti sono due..o mi spii o hai i famosi poteri da Xmen..dimmi tu quale dei due..non sai,non sei,non fai..non non bla bla bla...qualcosa di più interesante no?)
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A-questo è un difetto in quanto l'esperienza ludica di D&D non è mirata a questo livello di profondità ne a questo tipo di interessi,questo genere di comportamenti (fare BG A4) non solo crea false aspettative ma fà si che il gioco a gli occhi dei noob e degli estranei serva per fare chissà cosa.... diciamo è una pratica fuorviante; vogliamo parlare per esempio di DM convinti che senza BG tu non possa giocare e avanzano assurde richierste di trame a magari un nuovo giocatore (ragazzino) che con D&D voleva solo divertirsi...ecco questa convinzione del BG porta a una distorsione netta del gioco che io ora vedo applicata da varie persone e gruppi che negli anni si è consoilidata

In pratica per questa Moda..perchè altro non è visto che D&D il BG non lo ha mai preteso si è finito che il gioco ha assunto una profondità non prevista nn voluta...

Non voluta da chi?

Da GG (vero)? Dalla legge? Dalla religione? Da te?

Non mi interessa molto il parere di GG, poco della legge, niente della religione. Figurati di te, con il massimo rispetto.

A me piace interpretare, a D&D o altro poco mi cambia. Quindi lo faccio. Non vedo dove sia l'errore.

L'OP ha chiesto come favorire questo nelle sue partite, non so in che sistema. Può farlo o bisogna prima valutare cosa ne pensasse GG?

Io preferisco rispondergli e basta.

B-spesso parliamo di GDR dove il giocatore non ha controllo del mondo e delle trame e magari tirando fuoti A4 di BG crea tribù,fatti e elementi che non sono ne previsti dal DM ne previsti dall'ambientazione stesa.....e io questo lo vissuto per esperienza personale; anche qui parliamo di una pratica che si scontra con i dicat del gioco e che finisce per diventare fuorviante

Non è che finisce per diventare fuorviante, è fuorviante. E se lo fai, non sai fare un BG che aiuti la tua interpretazione. Così come se mentre giochi dici "Costruisco un nokia 3310 e chiamo il mago", probabilmente non stai descrivendo in modo ragionevole quello che sta facendo il tuo PG. Per questo vogliamo dire che è meglio che i giocatori non descrivino le azioni dei PG? Perché potrebbero abusarne? Bizzarro.

C- non è raro che un giocatore si convinca che un BG 3 pagine di A4 prego di cose truzzissime e super powa (sono figlio di un demone e cerco l'artefatto X...esempio) diventi una sorta di "tramam già scritta" creandosi false aspettative... io sono un DM molto classico quando gioco a D&D e spesso ,anche perchè ho poco tempo, mi preparo le avventure e/o gioco Rail senza alcuna vergogna...ecco ora che 5 persone creino (e mi rifaccio al punto B poco sù) cose non previste e sopratutto avanzino ,perchè scritto dal BG, chissà quali pretese futur-trama la cosa mi crea non pochi problemi...è come se un autore di un Telefilm si veda arrivare gli attori con scritto cosa dovrà accadere (senza spesso alcun legame con la storia che ha già sceneggiato)

bho fa te...

Per quanto riguarda i PG che da BG descrivono o pretendono eventi futuri, vedi punto precedente. Aggiungo che se questi sono esempi rappresentativi delle tue esperienze con i BG, comprendo la tua paura per l'interpretazione in genere. Forse dovresti provare a cambiare gruppo.

Più in generale, non ho mica capito il tuo intervento nella discussione onestamente.

Qualcuno è arrivato dicendo: "Come faccio a fare interpretare i PG?" e tu hai risposto qualcosa che suona molto come "D&D non è fatto per interpretare. Io ho poco tempo e facco avventure Rail senza vergogna, non mi piace che i giocatori intervengano nella creazione della trama."

E mi sta benissimo (probabilmente non giocherei con te in modo continuativo, ma questo è un tema diverso), liberissimo. Quello che non capisco è perché ti crei tale disagio se qualcuno invece si appassiona a giocare D&D in modo più narrativo, più interpretativo, meno Rail, più descrittivo, etc etc.

E' come se in un forum di cucina qualcuno chiedesse la ricetta delle fettuccine con i funghi e io intervenissi per dire "Ma le fettuccine con i funghi fanno schifo! Ti passo la ricetta della polenta con gli osei!"

Mi perplimo.

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Ospite Dannat0

Non voluta da chi?
dalle regole stesse del gioco ..di fatto è un operazione inutile,con nessun riscontro nel gioco e che nemmeno cambia nulla nell'econmia dello stesso (giochi uguale,interpreti idem e dunque?) ..si in pratica è come se qualcuno mi dicesse un parere sul farsi le unghie sul Tram...è utile al Tram? no il tram fa una cosa (ti porta in giro) e tu ne fai un altra

Da GG (vero)? Dalla legge? Dalla religione? Da te?

Non mi interessa molto il parere di GG, poco della legge, niente della religione. Figurati di te, con il massimo rispetto.

A me piace interpretare, a D&D o altro poco mi cambia. Quindi lo faccio. Non vedo dove sia l'errore.

L'OP ha chiesto come favorire questo nelle sue partite, non so in che sistema. Può farlo o bisogna prima valutare cosa ne pensasse GG?

Io preferisco rispondergli e basta.

ma fa come te pare..io mica ti posso vietare nulla..io parlo in termini di gioco generali

Non è che finisce per diventare fuorviante, è fuorviante. E se lo fai, non sai fare un BG che aiuti la tua interpretazione. Così come se mentre giochi dici "Costruisco un nokia 3310 e chiamo il mago", probabilmente non stai descrivendo in modo ragionevole quello che sta facendo il tuo PG. Per questo vogliamo dire che è meglio che i giocatori non descrivino le azioni dei PG? Perché potrebbero abusarne? Bizzarro.

descrivere le azioni fa parte del quid di gioco e dove quel processo ha un utilità gamistica (bonus e malus situazionali,CD ecc ecc si basano su ciò) ...dunque gira pagina và

Per quanto riguarda i PG che da BG descrivono o pretendono eventi futuri, vedi punto precedente. Aggiungo che se questi sono esempi rappresentativi delle tue esperienze con i BG, comprendo la tua paura per l'interpretazione in genere. Forse dovresti provare a cambiare gruppo.
veramente ho gruppi ogni 2,3 anni...ho giocato svariati giochi che contarli mi riesce difficile e ho provato un pò di generi diversi... vedo che quando finiscono gli argomenti si va sul personale :D

Più in generale, non ho mica capito il tuo intervento nella discussione onestamente.
no npn capisco il tuo...portare avanti qui la difesa del BG non è che qui serva a qualcosa..qui si parlava di interpretazione e modi per stimolarla...si è finiti per discutere per una delle cose meno utili a D&D fa te

Quello che non capisco è perché ti crei tale disagio se qualcuno invece si appassiona a giocare D&D in modo più narrativo, più interpretativo, meno Rail, più descrittivo, etc etc.
no mi da fastidio quando si passa una roba inutile come necessaria (e che nell'ambiente ha finito anche per imporre varie mode sul "ho fai un BG buono o..." o far pensare a noob nuove leve ecc ecc che per interpretare bisogna essere prima bravi scrittori autori.... tutto ciò è semplicmente una farsa tutto quà)

E' come se in un forum di cucina qualcuno chiedesse la ricetta delle fettuccine con i funghi e io intervenissi per dire "Ma le fettuccine con i funghi fanno schifo! Ti passo la ricetta della polenta con gli osei!"

Mi perplimo.

no semmai è come se in forum di cucina si paventasse l'importanza di saper scrivere libri di cucina quando uno ti chiede solo come si cucinano le fettuccine per la serata romantica che la sera stessa avrà

il BG è semplicmente una masturbazione non necessaria al gioco ...tutto quà chi vuole si masturba ma non fatelo passare per cose che non è

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Penso che anche in questo caso sia una pessima idea dare premi per l'interpretazione (cosa che in questo contesto avrebbe ancora meno senso) e generalmente sia una pessima idea anche quella di dare troppo peso ai background scritti.

le regole che normalmente sono considerate per l'interpretazione nei GdR tradizionali spesso fanno schifo ed ottengono l'effetto contrario (tipo la caduta del paladino o i tratti della personalità del BECMI). Attenzione però che esistono regole ben diverse e che potrebbero secondo me essere importate in D&D con non troppa difficoltà. Ho pensato più volte di farlo ma al momento non ho avuto tempo.

I premi per l'interpretazione servono a spingere i giocatori a interpretare ma non danno mezzi per aiutarli. Inoltre alcuni parlano di un altro problema (fiorse Fenna ha linkato qualcosa in questo topic) ma al momento non ho avuto modo di approfondire. Tuttavia penso che abbiano la loro utilità quando i giocatori hanno bisogno di quella spinta, di quell'incoraggiamento a provarci. Una volta rotto il ghiaccio, una volta che si è provato e ci siamo abituati a farlo, hanno svolto il loro compito.

I BG* non dovrebbero essere affatto lunghi, concordo con te. Dovrebbero essere fatti bene e magari secondo regole che li rendano importanti. Un BG può diventare un elemento importantissimo nell'interpretazione del PG.

Il fatto che a te non sono servite fa poco testo per vari motivi, primo tra tutti che le regole aiutano ma non sono né necessarie né risolutive (ovvero non è che usandole interpreti per forza bene).

*vista la piega della discussione e gli interventi successivi preciso che con BG intendo l'insieme di informazioni che si danno sul PG, quindi storia passata, personalità, etc. Alcune di queste info sono più importanti di altre.

Ovviamente sto parlando di un gioco non competitivo, in cui, in presenza del master\custode\narratore, gli altri giocatori cooperano e lo stesso master\custode\narratore non si pone come antagonista ma come narratore.

in realtà non vedo che differenza faccia

@Bobon123

se ho ben capito vedo un paio di cose che non mi tornano nel tuo ragionamento.

1) stai relegando molte cose a "non interpretare" o a "interpretare una macchietta" in modo un pò affrettato. Mi sembra che la tua definizione di interpretare implichi l'esistenza di un BG approfondito e non viceversa che un BG approfondito aiuti a interpretare. Ovvero, se non hai il BG approfondito stai "giocando una macchietta". Potrebbe anche essere, ma anche no e non mi sembra il modo corretto di ragionare se vuoi sostenere che un BG approfondito aiuti l'intepretrazione. La tua è una definizione più che altro.

2) stai paragonando delle regole specifiche sull'intepretazione (come quelle di CNV) con una assenza di regole come il BG di D&D. Ora i tratti e simili possono aiutarti più o meno nell'interpretazione ma dire che il BG ti aiuta di più implicherebbe sapere cosa ci scrivi... e questo le regole non lo dicono. Io non posso certo mettere in discussione che un BG fatto in modo da favorire l'interpretazione più delle altre regole favorisca l'interpretazione più delle altre regole. Ma questa è una definizione, non una spiegazione.

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1) stai relegando molte cose a "non interpretare" o a "interpretare una macchietta" in modo un pò affrettato. Mi sembra che la tua definizione di interpretare implichi l'esistenza di un BG approfondito e non viceversa che un BG approfondito aiuti a interpretare. Ovvero, se non hai il BG approfondito stai "giocando una macchietta". Potrebbe anche essere, ma anche no e non mi sembra il modo corretto di ragionare se vuoi sostenere che un BG approfondito aiuti l'intepretrazione. La tua è una definizione più che altro.

Concordo sul fatto che un tema importante sia la definizione dei termini usati, visto che spesso sono usati (ragionevolmente) in modo generico, o in modo diverso da persone diverse.

Per questo qualche post fa, quando mi sono accorto che le definizioni diverse erano un problema, ho spiegato cosa io intendo per "Interpretare" e la differenza con "Recitare" e "Narrare". Non sono definizioni generali e non mi interessa se qualcuno le usa in modo diverso, come ho detto non mi interessano le discussioni sui termini. Li definisco solo per aiutare a decifrare i miei post.

Interpretare un personaggio significa immedesimarsi in esso, interpretare la realtà e compiere scelte attraverso il filtro di valori diversi dai propri. Compiere scelte in modo diverso da quello che faresti tu giocatore.

Per ottenere questo è NECESSARIO conoscere a fondo il personaggio. Non puoi interpretare un personaggio che non conosci o che conosci in modo superficiale. Lo puoi recitare, puoi narrare una trama, ma non puoi essere più profondo nella sua interpretazione della tua conoscenza di questo.

Per conoscere il personaggio, un MODO è scriverne un BG. Non è necessario scrivere un BG, ma è un ottimo modo: sicuramente non basta sapere che è un guerriero LN con Int 11 e Wis 14.

Avere chiaro come si è comportato in passato è un ottimo modo per chiarirsi in mente il carattere del PG. Come ho scritto infinite volte, possono bastare poche scene chiave che mettono in luce tratti del suo carattere.

2) stai paragonando delle regole specifiche sull'intepretazione (come quelle di CNV) con una assenza di regole come il BG di D&D. Ora i tratti e simili possono aiutarti più o meno nell'interpretazione ma dire che il BG ti aiuta di più implicherebbe sapere cosa ci scrivi... e questo le regole non lo dicono. Io non posso certo mettere in discussione che un BG fatto in modo da favorire l'interpretazione più delle altre regole favorisca l'interpretazione più delle altre regole. Ma questa è una definizione, non una spiegazione.

In realtà non volevo proprio entrare nelle regole diverse!

Come ho detto concordo in pieno che regole diverse possano favorire la narrazione o la recitazione. Più raramente anche l'interpretazione. Ma è un discorso parallelo. Anche con regole diverse* vale lo stesso ragionamento: più conosci il personaggio più puoi interpretare la realtà come la interpreterebbe lui. Se non conosci il personaggio, a prescindere dal sistema di regole, stai interpretando una macchietta e/o uno stereotipo. Che può essere divertentissimo, validissimo, e ugualmente degno di essere chiamato GdR o GdN a seconda dei casi.

Ma non favorisce l'intepretazione, per la definizione di interpretazione che ho scritto sopra.

@Dannat0. Come sempre dopo un po' di post smetto di risponderti, non ti capisco.

L'unico punto che mi preme risolvere è che non ho capito dove sarei passato sul personale.

Riformulo per chiarire: visti gli esempi di BG che fai, se sono un campione rappresentativo dei BG che i tuoi giocatori ti hanno presentato capisco il tuo disgusto per l'idea di scrivere un BG e/o interpretare. Quegli esempi non hanno niente a che vedere con quello che intendo per scrivere un BG.

In che modo questo concetto sia un attacco alla tua persona, mi sfugge.

* con l'eccezione di eventuali sistemi di regole che ora non mi sovvengono o non conosco :)

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