come per il Giuramento del Paladino, un Chierico che cambi divinità verosimilmente cambierà anche Dominio, coerentemente con il nuovo credo; in questo caso, vedendo la nuova divinità, mi verrebbe da suggerire il Dominio della Luce (anche se è concepito per essere associato a divinità Buone/Legali, è molto semplice da rinominare Dominio del Fuoco e togliere tutta la lore "buona" dal Dominio), con conseguente cambio delle capacità del vecchio Dominio con quelle del nuovo (inclusi incantesimi, incanalare divinità etc.)
questa è più una HR suggerita tra le righe del regolamento che una regola vera e propria, ma è mediamente presa per buona data la coerenza col sistema di gioco
questo dipende da te e dal DM, non c'è una risposta univoca
se il pg si è dovuto convertire per costrizione e non per libera scelta, potrebbe anche continuare a venerare segretamente la divinità precedente con conseguente mantenimento del vecchio Dominio (senza neppure doversi nascondere in realtà, vista l'affinità col tema fuoco/luce tra Pelor e Kossuth i due potrebbero condividere tranquillamente il Dominio della Luce e il pg potrebbe spacciarsi per seguace di uno ma prendere gli stessi poteri dall'altro)
oppure potrebbe essere abbandonato da Pelor e trovarsi effettivamente con niente più delle competenze base della classe, a quel punto potrebbe intraprendere o un cammino di redenzione per riconquistarlo o seguire la via impostagli e dedicarsi al culto di Kossuth finchè non otterrà l'accesso al Dominio scelto
riti e rituali del caso vanno inseriti a seconda degli scenari
questo conviene lo decidiate insieme te e il DM
come sopra, dipende
Kossuth, nella lore 3.5, come tutti gli elementali primievi è Neutrale puro, quindi che un suo seguace sia Neutrale Buono o Legale Malvagio a lui interessa relativamente fintanto che la parte fondamentale del suo dogma viene assecondata
se col gioco ritieni che ci siano i presupposti per cambiare allineamento, allora non vedo perchè ciò non dovrebbe accadere; vice versa, se niente in gioco porta a questa scelta, niente ti costringe a prenderla