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Visualizzazione dei contenuti con la reputazione più alta il 03/04/2023 in tutte le aree
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Nessuno legge davvero i manuali
3 puntiCarissimi, volevo condividere con voi la mia scoperta e semmai discutere di quante chiacchiere si facciano sul nostro hobby senza aver davvero letto, studiato e assorbito il contenuto dei manuali di gioco. Ormai negli ultimi anni ho letto diverse dozzine di discussoni che criticano la quinta edizione di D&D, ma più ho il tempo di studiare il manuale e più scopro che tali critiche sono basate sulla fruizione indiretta delle regole. Giorno di avventura? Nessuno ha letto cosa dice il manuale. Fallimento di una prova? Nessuno ha letto cosa dice il manuale. Attrito delle risorse? Nessuno ha letto cosa dice il manuale. Ora veniamo alla scoperta più recente. Ci si lamenta che D&D 5 non abbia un sistema di failing forward, diversamente da Dungeon World o da non so quale altro sistema. Ora leggiamo insieme la definizione di falllimento di una prova secondo il manuale del giocatore: Il grassetto è mio. Da notare che la definizione di fallimento come successo parziale con conseguenze negative si adatta qui anche ai mostri. Strainteressante. Qualcuno potrebbe sostenere che si tratta di qualcosa di molto embrionale. E lo è, proprio come lo sono tante indicazioni di questa edizione. Tuttavia, una procedura da adottare è spiegata in maniera più estesa nella Guida del master, in quelle che molti considerano regole opzionali, ma che di fatto sono solo chiarimenti. Ecco la parte pertinente: Come potete vedere, niente di quello che viene spiegato qui è considerato "opzionale" o "variante". Vorrei farvi notare che seguendo queste indicazioni, il gioco diventa più dinamico e il pericolo di un fallimento da 5 o più punti, essendo sempre dietro l'angolo, rende più rischioso, perciò saporito, il tentativo di ripetere un'azione senza dover necessariamente inserire un orologio o un'altra forma di pressione. Vuoi sfondare la porta a spallate? Fallisci di cinque: o no, la spalla della tua armatura è saltata e ora non ti protegge più come prima. Lo stesso vale per il "successo a un costo": hai colpito ottenuto 14 contro classe armatura 15 dell'orco? Invece di mancarlo, lo infilzi con la spada, ma non riesci ad estrarla dal suo corpo e adesso sei disarmato! Quanto è potente tutto questo? Quante possibilità ti dà? E non stiamo facendo nessuna aggiunta al regolamento originale, lo stiamo solo leggendo. Spero di avervi dato un briciolo della gioia che ho assaporato io quando ho raggiunto la consapevolezza che "nessuno legge davvero i manuali".3 punti
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TdS Le Terre Nere
3 puntiNon me ne vogliate, ma ho completamente cambiato tutto. E siccome ultimamente ho la scimmia dura per mutaforma e monaci, ho fatto uno Shifter Wildhunt Monaco tradizione monastica della via della mano aperta 🙃 Master ti mando scheda e BG per messaggio Edit: @Voignarmi sa che non puoi ricevere messaggi privati 😄 allora intaso questa discussione con uno spoiler corposo ahah3 punti
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Dungeon & Dragons - L'onore dei ladri
Che dire, mi è piaciuto molto, è riuscito a mantenere quello che per me è un buon equilibrio tra scanzonatezza e serietà. Ci sono stati dei momenti di puro divertimento, dei momenti di puro caos come in ogni sessione di D&D, dei momenti di spessore e dei momenti di epicità. Elenco qui di seguito alcune cose sotto spoiler per chi non l'abbia già visto Speravo in qualcosa di mediocre e invece ho trovato quello che per me è un buon prodotto, molto godibile (chiaramente sul lato più "leggero" delle cose) e che catturava abbastanza bene il feeling di un gruppo e di una avventura di D&D. Se anche non faranno altro mi reputo già abbondantamente soddisfatto. Penso che fosse anche molto facilmente godibile da chi di D&D non ne sa nulla, il che è un bene, vedi mai che avvicini altre persone all'hobby. I vari easter egg e citazioni non erano cruciali ai fini di comprendere la trama, ma apprezzabili dai fan hardcore. Come aspetti negativi potrei dire che A volte era troppo rapido nei passaggi di scena e di mood La rappresentazione della magia e dei poteri delle classi non è rigorosa, ma capisco che deve comunque essere un'esperienza cinematica quindi accetto delle deviazioni dalla norma senza problemi Alcune pronuncie di nomi erano veramente stranissime 😄 Giudizio complessivo personale 8/10, sono commosso da quanto buono è stato il lavoro fatto3 punti
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Nessuno legge davvero i manuali
2 puntiHo aperto questo topic condividere con tutti voi cosa è scritto nei manuali, dato che spesso la lettura è superficiale o assente (anche la mia, sia chiaro). Capisco la tua preferenza per un approccio binario al successo e al fallimento, ma il punto del topic era farvi partecipi della scoperta che non è quello che il manuale di quinta edizione dice. Se vogliamo approfondire, invece, il discorso su quanto sia arbitrario per un DM offrire un'alternativa al fallimento, sulla quale il giocatore ha comunque completo controllo, potendo egli rifiutare di pagare il costo per tenersi il "semplice" fallimento (almeno da come bonbon123 pone la faccenda), direi di aprire un altro topic in cui parlare più in generale di dove inizia e dove finisce l'arbitrio di un DM. Temo, infatti, che il giudizio negativo manifestato dall'espressione "scadono nella discrezionalità" si potrebbe davvero applicare a tante situazioni. A partire dagli incontri casuali, dalla distanza, dalla decisione di quale CD applicare in una prova, fino ad arrivare alla decisione di dare o meno vantaggio, di concedere o meno ispirazione, di scegliere. Mi piacerebbe parlarne, ma credo sia da discutere in un altro topic.2 punti
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Dungeon & Dragons - L'onore dei ladri
Aggiungerei un Hugh Grant in grande spolvero come non lo vedevo dai tempi di "About a boy"; gli altri sono una spanna sotto. Bradley Cooper aveva invece una parte troppo ridotta per potersi mettere in evidenza.2 punti
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Generale off
2 puntino no, Felix vi aspetta al villaggio ps. chiedo venia sono stato avaro con la descrizione del territorio, prossimo post dico meglio, in ogni caso questa zona è similare come conformazione al messico (tipo alla "Coco" o film western)2 punti
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Arrivano le Prime Recensioni del Film di D&D
Ho messo la mia recensione qui https://www.dragonslair.it/forums/topic/65519-dungeon-dragons-lonore-dei-ladri/2 punti
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Nessuno legge davvero i manuali
2 puntiTra l altro una parte interessante che si può leggere tra le righe - ma non so se lo sto leggendo io o è effettivamente presente nel testo - è che non dice che il master decide un fail forward, ma che il master can allow the character to succeed, che può essere inteso come una richiesta del giocatore che il master approva. Attacchi l'orco, ma lo manchi di 1: non hai azzeccato la distanza, la spinta del tuo affondo non raggiunge l'orco di un capello! Giocatore: spingo l'affondo in modo innaturale e scomposto, pur di raggiungerlo! Master: Ok! Lo colpisci, ma ora il nemico ha vantaggio a colpirti nel prossimo turno. Stai scassinando la serratura, e manchi di 1: credi di potercela fare, senti che gli strumenti da ladro sono in tensione, ma hai paura si rompano e ti fermi. Giocatore: Faccio forza! Master: Ok! La serratura si apre, ma gli strumenti si rompono dentro - perdi gli strumenti, e la serratura è ora inutilizzabile! Lo trovo molto più interessante del DM che decide un fail forward senza offrirti gioco.2 punti
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Ambientazione Homemade per GDR
1 puntoCome da titolo metto a disposizione della comunity parte della mia ambientazione fatta in casa. Il manuale contiene le informazioni della regione di Avalon, facente parte del mondo di Ardhalyce (attualmente in lavorazione, ma non temete se lo trovate interessante metterò a disposizione altro materiale quando finirò di scriverlo ^^ ) L'ambientazione la creai anni addietro quando giocavo a D&D e siccome mi era piaciuto il mio lavoro ho deciso poi di dare vita a questo mondo, ovviamente potete utilizzare l'ambientazione per qualsiasi sistema di gdr in quanto il manuale è stato scritto in forma generica; spero che possa tornare utile a qualcuno e vivere tante avventure. Se poi siete interessati a propormi qualcosa, scambiare 4 chiacchiere, o se volete giocare con me vi lascio i miei contatti ^^ Telegram: Top_Cat89 Discord: Top Cat #7401 I reami di Ardhalyce - Avalon.pdf1 punto
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Capitolo 2: Il Demone della miniera vuota
@L_Oscuro @Alabaster @Fezza @JayVee96 Felix vi ha contattato tutti per venire nel villaggio di Milpazul, nella regione di San Citlàn, sua città natia, chiedendo aiuto per indagare su un'ondata di strani disturbi e attacchi diabolici che affliggono la sua comunità e sulle ricerche delle gemme scavate nelle miniere. Tutti voi venite imbarcate sulle "navi-gemma" e trasportati poco fuori città, da lì poche ore di viaggio vi separano dal villaggio, siete tutti assieme, manca solo Felix, pronti a partire.1 punto
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La città
1 puntoUserò questo topic per le info di lore della campagna, per tenerlo il più pulito e facile da consultare se avete domande o dubbi fateli sull’altro topic, grazie Evraset La città di Evraset è una delle più grandi e popolose delle Città Superstiti, un gruppo di insediamenti scampati ad una terribile catastrofe circa 300 anni fa. Attraversata dal fiume Izosno la città ha un fiorente commercio, e la sua vicinanza alle Terre Nere ne fanno un punto di ritrovo per avventurieri, studiosi o semplici disperati in fuga da qualche pericolo Cenni Storici Come tutte le Città Superstiti, Evraset era un tempo parte di una grande impero retto dai draghi, anche se occupava un posto decisamente meno importante rispetto a oggi. Non si conoscono bene le cause del crollo dell’Impero, ma sono di certo da ricondurre a lotte intestine alle famiglie draconiche e all'ingerenza sempre maggiore nel governo delle razze "non scagliose"; di certo, circa 400 anni fa una grande rivolta è scoppiata nei territori imperiali, durata oltre un secolo e culminata con un qualche cataclisma magico in quelle che oggi sono conosciute come "terre nere". Non si sa chi o cosa abbia provocato il cataclisma, e nemmeno i suoi effetti precisi, ma resta il fatto che le varie stirpi draconiche si sono o estinte o allontanate in seguito a quelli eventi. Rimaste sole, le razze "non scagliose" hanno preso rapidamente il sopravvento, instaurando regni e piccoli principati; Evraset è riuscita a rimanere indipendente e ha prosperato con commercio e ricerche, sebbene siano molti i regni che la vedono come una ricca preda Descrizione Evraset è abitata da 3 milioni di individui, appartenenti a quasi ogni razza conosciuta. Come prevedibile, questo genera una costante tensione per le strade, acuita dalla sovrappopolazione dei quartieri più poveri e dal miscuglio di ideologie religiose e sociali di vari gruppi e sottogruppi interraziali. Sono a grandi linee identificabili alcuni quartieri, che costituiscono dei grandi centri di potere: Quartiere nobile: sede dei palazzi delle tre grandi famiglie nobili della città, di grandi giardini e del Palazzo Cittadino, dove il Gran Consiglio Regnante si riunisce con cadenza mensile Quartiere dell'Oro: sede della Corporazione delle Gilde e dei Palazzi delle Arti, anche se alcune gilde hanno interessi in altri quartieri più popolari; è anche la sede della Gilda degli Avventurieri, che nonostante il nome non fa parte della Corporazione Quartiere d'Argento: essenzialmente il "mercato nero" di Evraset, quartiere dei piaceri e di tutti gli affari che, per un motivo o per un altro, non si vogliono o possono svolgere nel quartiere d'oro Quartiere delle Campane: sede del Pantheon, il grande tempio adibito al culto delle divinità riconosciute da Evraset e dei palazzi del clero; negli anni, tuttavia, alcune fedi o filosofie minori hanno acquistato alcuni terreni, pur senza avere il riconoscimento come religioni lecite Quartiere dei Laghi: sede dell’Università e delle torri dei maghi cittadini, oltre che di tutti coloro che si dedicano in qualche modo alla magia. All’interno, esiste il Rione Fumante, un insieme di fucine e fabbriche finalizzate alla creazione di macchine e golem. Ultimo, anche se ubicato ben lontano, il Rione di Algra, che formalmente fa parte del quartiere pur essendone separato, ed è sede di un gruppo di ricercatori indipendenti1 punto
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TdS Le Terre Nere
1 punto
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Creazione personaggio per breve campagna
Grazie per avere evidenziato l’errore; mi sa che domattina vado a restituire il mio dottorato 🫣 -toni1 punto
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Il ritorno di Atrokos - parte 2
1 puntoTalien Decido di rischiare il tutto per tutto e di riprendere la mia forma naturale, presentandomi però con le mani alzate, in segno di pace. "Non ho nulla a che fare con le creature là fuori, amico mio. Non devi temere".1 punto
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Nessuno legge davvero i manuali
1 puntoMi trovo molto concorde. E anche se di base trovo corretto e interessante quello che viene presentato anche nei post precedenti, non ritengo D&D il gioco migliore per questo tipo di opzioni. Trovo che si esprima bene con CD X-1 fallimento e CD X successo, piuttosto che introdurre regole che scadono nella discrezionalità (nel tuo esempio precedente mutui un fallimento ora successo con un vantaggio a colpire. non propriamente uguale). Diversamente uso da sempre la gradualità "interna", ovvero nei tiri in cui è chiaro il successo o l'insuccesso. Proprio perchè il risultato è chiaro e non c'è discrezionalità da parte del DM.1 punto
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Of Orcs and Men - TdS
1 puntoIl piano è di usare Stone Shape per aprire una porta su un laro cieco dell edificio (senza finestre) Wurrzag si rende invisibile, entra ed usa una delle cariche di terrore della sua arma per creare scompiglio. Dopodiché entreranno le truppe cammellate per finire il lavoro. Spear of terror This magic weapon has 3 charges. While holding it, you can use an action and expend 1 charge to release a wave of terror. Each creature of your choice in a 30-foot radius extending from you must succeed on a DC 15 Wisdom saving throw or become frightened of you for 1 minute. While it is frightened of you for 1 minute. While it is frightened in this way, a creature must spend its turns trying to move as far away from you as it can, and it can't willingly move to a space within 30 feet of you. It also can't take reactions. For its action, it can use only the Dash action or try to escape from an effect that prevents it from moving. If it has nowhere it can move, the creature can use the Dodge action. At the end of its turns, a creature can use the Dodge action. At the end of each of its turns, a creature can repeat the saving throw, ending the effect on itself on a success. regains 1d3 expended charges daily at dawn. @Ghal Maraz hai incantesimi ad area che possono tornarci utili?1 punto
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Of Orcs and Men - TdS
1 punto
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Gnomo artefice
1 puntoEsatto. Se non fai nulla, rimane del tipo precedente. Esatto, anche qui non devi fare nulla a meno che non vuoi cambiare le infusioni. Altrimenti il potere svanisce solo se muori. Esatto. Se incanti un terzo oggetto e ne puoi mantenere solo due, il primo che hai incantato perde i suoi poteri.1 punto
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Off topic
1 punto
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Creazione personaggio per breve campagna
Concordo su tutto il resto, unica nota (marginale): con vantaggio la media è un po' sotto 14, e la media su un 1d20 normale è 10.5 e non 10. Per quello che vale, la differenza di media è circa +3,31 punto
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Avete giocato a Strixhaven?
1 puntoVolevo aggiornare per chi fosse interessato, siamo alla seconda sessione, e io mi sto già stufando, i miei giocatori dicono che si stanno divertendo, ma io come master una ambietazione così non riesco a gestirla e a giocarla, finiremo il "primo anno" con ancora due sessioni massimo e poi espulsione per tutti ahhaha1 punto
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NUMERO 66
1 puntoPhera Jamal ...con molto piacere! rispondo ad Hiccup mentre mi getto in avanti per dar man forte al povero CHirone, rimasto solo ad affrontar la bestia. Con un ruggito, che via via diventa animalesco, mi butto in mischia, cercando di bucare le difese avversarie. In un attimo, il mio aspetto muta: le mani diventano simili a quelle di una bestia, con lunghi artigli affilati. La treccia si scioglie come per magia, divenendo una sorta di pelliccia rossa ed arruffata. Persino i lineamenti del viso ora ricordano quelli di una volpe dal pelo fulvo, così come i denti, decisamente affilati, e gli occhi, dal tipico taglio felino. A noi due ora! ringhio.1 punto
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Gnomo artefice
1 puntoSolo per citare l'esempio più semplice e evidente, prendiamo l'infusione sull'arma, enhanced weapon. Tu da artefice attacchi con le tue armi dell'armatura, che fanno danno thunder o lightning a seconda dell'armatura che usi. Puoi usare l'infusione enhanced weapon per darti un +1 a tiri per colpire e danno, aumentando leggermente il tuo danno. Puoi però anche dare la stessa infusione sull'alabarda di un guerriero con PAM che non ha un'alabarda magica. Questo è meglio per il gruppo, per due motivi. Primo perché il guerriero fà più attacchi, e quindi il +1 è più utile (anche guardando solo al danno, 3 attacchi invece di 2 sono 3 danni invece di 2); inoltre non solo il guerriero fà più attacchi per round, ma soprattutto nel suo turno è sicuro che il guerriero attaccherà, a volte anche con action surge, mentre tu potresti fare anche altro come lanciare incantesimi. Il numero di attacchi per combattimento può essere molto più alto! Secondo perché se il guerriero non ha un'arma magica fà metà danni ai mostri resistenti alle armi non magiche, e quindi dando l'arma magica al guerriero raddoppi i suoi danni (che vale ovviamente più di un +1 al tuo danno). Per non parlare dei mostri immuni alle armi magiche! I tuoi attacchi invece, essendo thunder o lightning, non hanno questo vantaggio a essere considerati magici.1 punto
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I Mondi del Design #34: Dimmi Sempre le Probabilità
Quando pensiamo ai giochi di ruolo, difficilmente pensiamo come prima cosa al calcolo delle probabilità. Eppure le probabilità influenzano pesantemente il gioco. I Mondi del Design #20 - Le Molte Sfumature degli Stili di GdR (trovate i link agli articoli precedenti di questa serie nell'articolo #20) I Mondi del Design #21 - Libertà e Tirannide della Player Agency I Mondi del Design #22 - A Chi Servono gli Incantatori I Mondi del Design #23 - Caotico Neutrale è l'allineamento peggiore I Mondi del Design #24 - Il Caso dell'Artefatto Accidentale I Mondi del Design #25 - Il Laboratorio dei Mostri - Parte I I Mondi del Design #26 - Il Laboratorio dei Mostri - Parte II I Mondi del Design #27: Una Questione di Bilanciamento I Mondi del Design #28: Sparare Dardi Incantati da Posti Assurdi I Mondi del Design #29: Più Umani degli Umani I Mondi del Design #30: Creatività e Game Design I Mondi del Design #31: Combattere il Male è Fuori Moda I Mondi del Design #32: Creazione dei Personaggi: Tirare o Punti? I Mondi del Design #33: Le Quattro Leggi sulla Morte dei Personaggi Articolo di Lewis Pulsipher del 22 Maggio 2020 Se i GM (e i game designer, e i giocatori) comprendono "le probabilità", saranno in grado di fare scelte migliori e capire il motivo di alcune cose che capitano nel gioco, e perché altre non capitano. Spesso sentiamo parlare di "percentuali" e di "probabilità" negli sport. Ad esempio, le probabilità di vittoria della squadra di casa (stagione regolare: NBA 59.9%, NFL 57.1, NHL 55.1, MLB 54.0, nel calcio MLS (in caso di pareggi) la percentuale di vittoria delle squadra di casa è del 49.4% su un periodo di 15 anni, in confronto alla percentuale di solo 26.5% di vittorie fuori casa). Anche se il game design non richiede matematica complessa, i game designer devono conoscere l'aritmetica semplice e le probabilità. Ci sono alcuni tipi di probabilità di cui possiamo parlare nei GdR, e di come le persone reagiscono a queste probabilità. La nozione di "combattimento equo" in un GdR? 50 e 50? Non proprio. Quanto è squilibrato uno scontro a sfavore degli avventurieri? Consideriamo il torneo di Basket NCAA. Diciamo che una squadra è talmente forte da poter vincere il 90% delle partite contro le squadre migliori tra quelle del torneo. Questo è poco probabile: quante squadre hanno un record stagionale tanto buono da ottenere 27 punti su 30 (90%) sia giocando contro squadre deboli che forti? Giocando contro le squadre più forti, il 90% è piuttosto improbabile. Ma usiamolo lo stesso. Ebbene, quali sono le probabilità di vincere il torneo (sei partite di fila) anche con quella capacità del 90% (altamente inverosimile)? 90% 1 vittoria di fila 81% 2 vittorie di fila 72.90% 3 vittorie di fila 65.61% 4 vittorie di fila 59.05% 5 vittorie di fila 53.14% 6 vittorie di fila Persino questa squadra altamente inverosimile, che può vincere il 90% delle partite contro squadre di alto livello, ha solo il 53,14% di probabilità di vincere il torneo. Persino una squadra con un 99% di probabilità di vittoria vincerà un torneo di sei partite il 94.15% di volte ("fallire un tiro di 1 su 1d20") (Come si fa a calcolarla? Si moltiplica, non si somma. Quindi vincere tre partite di fila accadrà il 90% delle volte del 90% delle volte del 90% delle volte.) Ecco perché la "squadra migliore" spesso non vince il torneo. Ecco perché in alcuni sport agonistici si giocano serie di sette partite ad eliminazione, nella speranza che la fortuna "arrotondi" e la squadra migliore vinca. Tradurre Tutto Questo nel GDR Applichiamo tutto questo alle sessioni di un GdR in cui forse c'è una grossa battaglia per sessione, forse di più! Parlando in modo pratico, o dovete avere personaggi molto astuti desiderosi di fuggire da praticamente tutti gli incontri, allo scopo di evitare le probabilità, oppure dovrete organizzare qualcosa che sia molto a favore dei giocatori in un incontro tipico. Oppure perderanno e probabilmente moriranno presto. Torniamo all'esempio del torneo. Se i giocatori avranno il 90% di probabilità di vittoria, dopo sei incontri ci sarà circa il 47% di probabilità che avranno perso uno di questi incontri. L'intera nozione di combattimento come "sport", come qualcosa di "equo", è un controsenso alla luce di questi calcoli. Stili di Gioco Alcuni giocano per "l'azzardo", per la gloria, e come Han Solo non vogliono conoscere le probabilità prima di fare qualcosa. Se volete accontentarli, allora dovrete schierarvi ancora di più a favore dei giocatori, o avrete molto presto personaggi morti. (Questo conduce alla questione del "truccare" i tiri di dado in favore dei personaggi, che potrei affrontare un'altra volta. Alcuni GM lo fanno regolarmente, altri mai.) È divertente giocare per sopravvivere, per "vincere" invece che per la gloria? Dipende dalla persona. Lo è per me, quando espando le possibilità di sopravvivenza per l'intero gruppo, non solo per i miei personaggi. Di contro, nei tardi anni '70 ho giocato a una partita che avrebbe dovuto servire come stimolo per scrivere una storia. ho provato a fare qualcosa di "eroico". Il mio personaggio è morto. Molti giocatori non capiscono le probabilità, e quindi esagerano (o sminuiscono) le loro probabilità di successo. Alcuni non capiscono la portata delle probabilità. 1 su mille e 1 su un milione è un'enorme differenza, ma spesso le persone non la vedono in questo modo. È un'altro di quei casi in cui la percezione non corrisponde alla realtà. Ecco che arriviamo a quelli che non capiscono le probabilità, che pensano che qualsiasi cosa (non importa quanto assurda) sia possibile una volta su 20 (un 20 su un d20) o al limite una volta su cento (100 su un dado percentuale). No, le probabilità che una certa cosa accada in una determinata situazione sono astronomicamente a sfavore. (E "astronomicamente" è praticamente la stessa cosa che "impossibile".) Di recente ho parlato con un giocatore che è molto scettico riguardo alle probabilità, ma non le capisce. Pensava che fosse estremamente improbabile che un giocatore potesse tirare cinque dadi di fila e ottenere almeno un 4 a ogni tiro. Le probabilità, 50% alla quinta potenza, ammontava al 3%. Per qualche ragione pensava che tirare i dati consecutivamente piuttosto che tutti insieme facesse la differenza. Non è così, quello che viene prima non ha conseguenze per quello che viene dopo, nel calcolo delle probabilità. E se fosse cinque 1 di fila? Si tratta del 16,66% (un 1 su un d6) alla quinta, cioè 0.000129 o 0.0129%. Un decimo di uno percento (una possibilità su mille) è 0.01% Quindi poco meglio di una possibilità su mille. Tirare sette 1 di fila è circa come 3.5 possibilità su un milione. O più semplicemente, tirare un 1 su ognuno di sei dadi a dieci facce ha una probabilità di una su un milione. Riassumendo: Per i designer, truccare i dadi (o la qualità degli avversari) è inevitabile. Per i giocatori, è di aiuto capire le probabilità nel gioco. Riferimento: James Ernest (Cheapass Games) - La Probabilità per i Game Designer | League of Gamemakers Link all'originale: https://www.enworld.org/threads/worlds-of-design-always-tell-me-the-odds.670657/ Visualizza tutto articolo1 punto
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I Mondi del Design #34: Dimmi Sempre le Probabilità
Avendo iniziato a giocare con la terza edizione, che presuppone gli scontri come battaglie eque tramite il concetto di grado di sfida, ho trovato molto interessante l'idea dell'OSR del combattimento come guerra, quindi non equo. I giocatori sono invitati a usare i dadi, quindi le probabilità, solo come ultima risorsa.1 punto
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Nessuno legge davvero i manuali
1 puntoMi hai fatto tornare in mente il vecchio "Trollbabe"; non ci ho mai giocato, ma ricordo di averne letto le regole (o, quanto meno, la loro descrizione), secondo cui se il pg fallisce la prova, dev'essere il giocatore e non il master a dire "COME" viene fallita.1 punto
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La città
1 puntoFamiglie nobili Evraset alla sua fondazione era governata da cinque famiglie nobili, discendenti degli antici ministri posti dai draghi cromatici: Plomien (rossi), Blyskawika (blu), Drzewo (neri), Snieg (bianchi) e Preria (verdi). Ognuna delle famiglie possedeva un seggio nel Gran Consiglio Regnante, ed i loro capifamiglia sedevano in un Consiglio apposito con compiti legati all’amministrazione militare ed economica In seguito alla Congiura dei Pladii, 80 anni fa, due famiglie, Snieg e Preria, vennero esiliate, mentre il capofamiglia dei Blyskawica e dei Plonien vennero uccisi. Le restanti tre si trovarono a dover cedere gran parte del loro peso politico alla Corporazione delle Gilde Ad oggi i capifamiglia comandano principalmente l’aspetto puramente militare e la milizia cittadina. Delle loro forze fanno parte le cinque compagnie della Guardia del Drago: prendono il nome dai draghi cromatici, e sono in totale 750 uomini versati sia nella scherma che nelle arti magiche. Il loro capitano, Vlad Plomien, è considerato uno dei tre migliori spadaccini della città Personaggi importanti Jerzy Plomien: il vecchissimo capofamiglia Plomien, ha quasi 100 anni ma ancora comanda con pugno di ferro sulla miriade di figli, nipoti e pronipoti, tenendoli in riga con un’abilità marziale per nulla invecchiata con gli anni Julita Plomien-Drzewo: giovane moglie di Jerzy, è la quarta e ultima moglie del capofamiglia Vlad Plomien: primogenito del primogenito di Jerzy, è l’attuale capitano della Guardia del Drago, nonché il diretto erede del casato Lech Blyskawika: appena maggiorenne, salito al potere del suo casato dopo la strana scomparsa dei fratelli maggiori; malaticcio cronico, girano su di lui le più numerose voci su riti e magie oscure che lo tengono in vita Wislawa Blyskawika-Drzewo: vedova del precedente capofamiglia, matrigna di Lech; vive segregata nel palazzo di famiglia Henryka Drzewo: capofamiglia; famosa finanziatrice della ricerca e delle esplorazioni nelle Terre Nere Hipolit Drzewo: figlio della capofamiglia, lascivo e vizioso ben noto frequentatore di bische e bordelli Klaria Drzewo: figlia della capofamiglia e sorella minore di Hipolit, astro nascente della Gilda degli Avventurieri1 punto
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TdS Le Terre Nere
1 puntoPersonaggi che si conoscono già ci sta, almeno sappiamo su per giù le capacità l'uno dell'altro. Magari non sono amici ma conoscenti, potrebbero aver già parlato/scambiato informazioni, il mio potrebbe aver fatto una missione con qualcuno di loro. Visto che l'obbiettivo di Daere è proprio esplorare le Terre Nere sarà la prima a candidarsi per una missione simile1 punto
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Off topic
1 puntoEccolo, il terzo. Forse si unisce anche un quarto. Per ora abbiamo un ladro di @PipinoIlBreve. Gli altri che idee hanno per i PG? Vi ricordo che chiedo solo non Malvagi, poi potete tirare fuori tutto quello che volete, basta che mi fate sapere da che manuale escono le cose se non sono i manuali base. Le caratteristiche ve le tiro io. 4d6 e togliamo il peggiore. Parliamo in terza persona. Durante il gioco voi descrivete l'azione come vorreste farla (prova a saltare la fossa di fronte a me, cerca di colpire l'avversario con un affondo...) e aggiungete in OFF con spoiler il bonus e io tiro i dadi. Esempio Ganeth cerca di saltare al di là del fossato urlando: "Nessuno può lanciare un nano" @simo.bob1 punto
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Nessuno legge davvero i manuali
1 puntoCome discusso, non è immediato applicarla as is in D&D. È questione di aspettativa, nel senso che D&D è un gioco che nasce strategico, mentre DW nasce narrativo, e il regolamento supporta questo. Se io gioco a DW, quando attacco mi aspetto che possa succedere qualsiasi cosa, se gioco a D&D mi aspetto che o colpisco e faccio danni o non colpisco e non faccio danni. Se il master decide che, avendo mancato di 1, invece colpisco ma perdo l'arma l'impressione di me giocatore è che il master stia raccontando una sua storia non mediata dalle meccaniche: magari io preferivo non colpire, piuttosto che sacrificare l'arma! Cosa succede se per questo veniamo sconfitti? Per questo trovo la frase che evidenziavo prima interessante: non un DM che decide per un "Yes, but", ma un giocatore che chiede "Ci tengo che sia un Yes, puoi darmelo in cambio di un but?" che mi sembra un compromesso più adatto al regolamento e al peso diverso del narratore in DW o D&D. È strano e anti-intuitivo: D&D è un gioco con Golden rule (il master è sopra il regolamento) mentre DW non lo è (il master deve rispettare il regolamento). Ma l'effetto di questo è che la narrazione del master è più libera in DW che in D&D, proprio perché in DW il regolamento dà esplicitamente il compito al master di inventarsi problemi, mentre in D&D il master, potendo fare un po' come vuole, ha un obbligo sociale di non approfittarsene per rendere la storia troppo sua e togliere quindi agency ai giocatori.1 punto
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Capitolo 1: Racconto di due città
DM Shkifezz fa lo slalom tra i due dipedenti che subito si portano una mano al naso e fanno un passo indietro, e si tuffa in una delle vasche vuote, sembra che i clienti siano negli spogliatoi, ce ne sono un paio al banco che erano entrati da poco, che vedendo la scena se ne vanno disgustati. Tica intanto parla con l'elfo che in questo momento non sa cosa fare, chiamarebbe le guardie...ma siete voi! rimane a bocca aperta, pallido come un fantasma, "s-s-si, farò c-c-così" si mette le mani nei capelli e dice subito agli inservienti di far uscire tutti i clienti e di tirar fuori il goblin dall'acqua. Marble aggiunge all'elfo di fare attenzione e di non parlare di questo con i civili o altri, manderà qui un paio di colleghi a supervisionare la muratura.1 punto
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Arrivano le Prime Recensioni del Film di D&D
Film godibile e piacevole, avevo le aspettative nella media e devo dire che è riuscito ad elevarsi di un gradino, alcune scene molto belle e divertenti, altre un poco meno ma nulla di insopportabile, il finale scontato, ma nell'insieme è un film guardabile, comunque molti riferimenti (come giusto che sia hahah) molto apprezzati.1 punto
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TdS Le Terre Nere
1 puntoQuello che propongo io è solo un reskin di alcune magie/abilità/oggetti senza introdurre nuovi effetti e necessità di ribilanciare. Ho le idee più chiare sul cosa è il mio patrono, farò una proposta in giornata insieme alla scheda ed al BG di massima. Mi piacerebbe già conoscere il resto del gruppo ed in generale essere in party affiatato.1 punto
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TdS Le Terre Nere
1 punto@Stheal Quindi una Divinità tipo "Ilmater" dei Forgotten Realms. . . @Octopus83 Forse il "Gunmage" degli Iron-Kingdoms può essere utile come ispirazione; con una Pistola o Fucile in "Lega Magica Incisa Di Rune", anche senza Munizioni Runiche e "Polvere Da Sparo Alchemica" in cui infondere Potere, l'Arma è un "Focus Arcano" che permette di lanciare Spells usando "Modificatori Da Tiratore Scelto" al TS. . .!!1 punto
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Nessuno legge davvero i manuali
1 puntoNon credo la tua sia un'interpretazione troppo lontana dalla lettera. In effetti, dopo la mia prima lettura, mi sono subito chiesto se fosse opportuno chiedere al giocatore se volesse un fallimento o un successo con una conseguenza negativa, immaginando che concedere a lui la scelta rendesse l'interpretazione del ruolo decisamente più significativa. Dunque, sono d'accordo con te e, anzi, ti ringrazio per avermi fornito due esempi da utilizzare come modello per il futuro. Non vedo polemica nelle tue parole, né voglio innescarla io. Sono d'accordo sul fatto che la presentazione di molte procedure in D&D assomigli tanto a un consiglio e meno a un'indicazione da seguire. In DW e in AWII, invece, è esplicitamente spiegato che regole e procedure sono la stessa cosa. Tuttavia, credo sia per lo più un problema di forma che di sostanza. La definizione di "fallimento", infatti, non è un consiglio, ma una definizione meccanica di che cosa far accadere quando il tiro non raggiunge la CD prevista. Solo che nessuno di noi si è mai soffermato su questa definizione, perché o non è giocatore di giochi da tavolo e di Magic, oppure perché ne ha già una definizione derivata dalle precedenti edizioni. Anche in CoC ho visto che c'è un paragrafo sulla definizione di fallimento, da differenziare rispetto a quella prevista da un "tiro forzato". Anche lì è molto discorsiva rispetto a DW, ma è una meccanica. Un esempio simile, se vuoi, è la parola "deadly" riguardante gli incontri che tanto viene fraintesa. "Deadly" è una definizione tecnica esplicitata nella Guida del Master, ma che spesso viene fraintesa perché la parola scelta è comune tanto che è facile, comodo ed economico associarla al suo significato naturale. Però la definizione di incontro "Deadly" o "Letale" non è "incontro che produce un TPK". Convengo e converrò sempre, ad ogni modo, che il manuale sembra non presentare molte delle sue meccaniche con lo stesso rigore con cui spiega cosa accade quando un tiro per colpire produce un successo.1 punto
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Capitolo 2: Vicolo Teschio di Troll
Loren Oghman (Umano Chierico) Come ho detto, la cavalla non ha approfondito molto la questione. Detto questo, Starsong non mi sembra proprio un grande estimatore della monogamia e dei legami stabili... Rispondo alla mezzorca, sebbene la discussione inizi a diventare fin troppo imbarazzante per i miei gusti. Andiamo alla locanda, allora. Avremo tempo di contattare gli Arpisti più tardi.1 punto
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Nessuno legge davvero i manuali
1 puntoIl tuo post è interessante @ilprincipedario, ma vorrei fare una o due osservazioni, senza alcuna intenzione polemica. Veniamo al fatto in oggetto, ossia le dinamiche di fail-forward o di successo a un costo. In giochi come dw queste dinamiche sono hard-coded nelle meccaniche di gioco; niente you can, you might, you could, ma se tiri x è successo ad un costo (non proprio, ma credo tu capisca il senso). Senza alcuna polemica, è una cosa molto diversa da quello scritto nel capitolo running the game della dmg, che invece è un set di consigli su come condurre meglio il gioco e non un set di meccaniche ineluttabili. Per inciso, questo è il motivo per cui preferisco d&d: è un gioco rule light dove la fantasia del master e dei giocatori hanno modo di esprimersi; credo che sia lo stesso motivo per cui la maggior parte di noi non legge attentamente il manuale: alla fine ogni tavolo gioca il suo d&d. Detto questo vorrei di nuovo ringraziarti per avere evidenziato questi passaggi della dmg. Ne farò tesoro. -toni1 punto
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Arrivano le Prime Recensioni del Film di D&D
Sono andato a vederlo e vi lascio la mia impressione. In breve, usando dei criteri da pseudo Morandini, lo valuterei due stelline e tre pallozzi: ** ••• Innanzitutto un mega spoiler, l’unico di questa mini recensione: niente tpk, alla fine vincono i pg. Il film è lungo ma non prolisso. Mantiene un suo ritmo, senza scadere in quei non sequitur che caratterizzano molti dei film d’azione del cinema americano contemporaneo. Per i miei gusti, alcuni riferimenti alla “lore” del gioco e dei forgotten realms potevano risparmiarseli: non sono funzionali alla trama e sono ridondanti e disfunzionali al godimento del film da parte dello spettatore non iniziato. Ma è solo un appunto, per fortuna sono molto pochi e gli sceneggiatori hanno con cura evitato riferimenti alla cosmologia o cose simili. Ho gradito un piano sequenza di un inseguimento, fatto spesso con un campo molto stretto, che riesce a trasmettere l’ansia della fuga; la computer grafica è fatta bene e non è invasiva. Alla fine per noi giocatori di d&d il film merita davvero, con un gruppo che continua a sfornare piani e a disattenderli tutti, proprio come al tavolo. Per gli altri, credo comunque saranno due ore passate in leggerezza, con il film che onestamente si guadagna alcune risate; niente di più, ma niente di meno. -toni1 punto
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Recensione: Emerald City, ambientazione e avventura per Mutants&Masterminds
Esce da Kaizoku Press il volume a lungo annunciato Emerald City, un modulo-campagna per il gioco di ruolo supereroistico Mutants & Masterminds. Il modulo colma un vuoto nella serie che, pur avendo al suo attivo già 3 volumi (Manuale dell’Eroe, Power Profiles e Guida del Gamemaster) era “generico”, ovvero privo di una qualsivoglia ambientazione specifica, se non dei brevi accenni presenti nelle avventure che si trovano nel manuale di base. Il volume si presenta bene (in versione sia brossurata che cartonata), con oltre 330 pagine totalmente a colori, è ricco di illustrazioni e piantine e ha allegata una mappa della città su doppia facciata. Emerald City è diviso in tre sostanziose macro-sezioni, ognuna composta da circa 100 pagine, che in realtà sono ciascuna dei “libri” distinti e separati. Le prime due sezioni presuppongono che gli eventi della Tempesta d’Argento (descritti nella terza) sono già accaduti da alcuni mesi, ma non dovrebbe essere faticoso per il GM ambientare le proprie avventure poco prima del “fattaccio”. La prima sezione, Guida del Giocatore ad Emerald City, come suggerisce il titolo, contiene informazioni che in gran parte possono essere lette direttamente dai giocatori (sebbene consigliamo ai GM di darci una scorsa per primi…non si sa mai). Questa sezione parte con un capitolo di dieci pagine circa che è una vera e propria guida turistica “pubblicata” dall’Ente del Turismo di Emerald, con addirittura descritte le linee del bus e i luoghi dello shopping. In sole dieci pagine questa mini-guida (scaricabile gratuitamente sul sito kaizokupress.it) dà le informazioni principali su Emerald City, che scopriamo essere una metropoli situata sulla costa ovest degli USA. Seguono poi cinque capitoli densi di informazioni, che descrivono a grandi linee la storia della città (con tanto di gruppo supereroistico che lottò contro le forze dell’Asse durante la Seconda Guerra Mondiale), i quartieri cittadini e i gruppi etnici principali, la cultura della città, esempi di Serie (così si chiamano le “campagne” in M&M) con le immancabili versioni alternative di Emerald, e consigli su come creare degli eroi che vi sono nati. Chiude il “volume” un capitolo dedicato alle Sentinelle, un super-gruppo già pronto da interpretare o da usare dal GM come team di rivali dei PG (o addirittura come supercattivi, è contemplata anche quest’opzione). La seconda sezione, I Segreti di Emerald City, è, almeno in parte, la versione “del Gamemaster” di quella precedente, si occupa della storia “meno conosciuta” di Emerald e ci presenta il suo sottobosco e i luoghi nascosti, dando numerosi spunti per creare avventure. Inoltre qui vengono descritte con maggior dettaglio tutte le istituzioni principali, dalla polizia, al servizio sanitario, passando per il sistema giuridico e amministrativo, con annessa descrizione (e statistiche) delle personalità principali. Ritengo queste parti particolarmente utili per chi non conosca in un certo dettaglio il funzionamento delle istituzioni statunitensi e quindi per costruire avventure con un certo grado di realismo. La sezione non manca di descrivere un certo numero di PNG (e le loro statistiche). Questa parte, che è la più sostanziosa, ci presenta inoltre in dettaglio la AEGIS (simile allo Shield dei fumetti e film Marvel), una sorta di super-FBI, descrivendone scopi, base operativa, organizzazione, personalità di spicco ed equipaggiamento: una vera manna per il gamemaster in cerca di idee. Viene anche descritta Deep-6, una prigione per criminali dotati di super poteri, sicuramente utilissima per ogni campagna supereroistica. Non potevano poi mancare ben due capitoli dedicati alle organizzazioni criminali (e super-criminali) di Emerald e ai loro rappresentanti di spicco: qui gli autori si sono sbizzarriti, descrivendo, tra maggiori e minori, una decina di organizzazioni (tra cui spiccano una sorta di Triade cinese, l’immancabile Yakuza, la mafia russa e quella nostrana con tanto di sottotrame in puro stile Sopranos). Quello che colpisce di queste prime due sezioni (abbastanza simili nella struttura) è il grado di dettaglio, quasi maniacale. C’è veramente di tutto, dai piatti tipici degli emeralditi alle stazioni radio, passando per le celebrità televisive, i gruppi musicali locali e non dimenticando dettagli di gioco utili, del tipo che “grado peso” ha una gru del porto, quanto può essere scagliato lontano un container ecc. La terza sezione, I Cavalieri di Emerald City, è una lunga campagna di oltre 120 pagine che vede i personaggi giocanti alle prese con un evento che letteralmente “cambia la faccia” della città e le relative conseguenze. È prevista anche la possibilità di rendere le primissime fasi dell’avventura un “evento di origini” che donerà i superpoteri ai PG. In puro stile comics statunitensi, i personaggi si troveranno invischiati in situazioni più grandi di loro, avranno l’occasione di fare Team Up con delle celebrità del mondo supereroistico, potranno farsi amici e nemici potentissimi e visitare luoghi esotici…un bel po’ fuori mano. L’avventura si conclude con ben 20 pagine di PNG, utilissimi anche per essere usati in avventure di ideazione del GM come malvagi, alleati o come “base” per creare qualcosa di diverso. Conclusioni: Emerald City è un prodotto “mostruoso”, così carico di informazioni, spunti per avventure e png che garantisce decine, se non centinaia, di ore di gioco. Può essere usato in modo “classico”, con il GM che arbitra l’avventura, integrandola con il materiale delle prime due sezioni, o in formato ibrido, “cannibalizzando” il materiale da integrare in altri incontri, ambientazioni, e campagne. Le illustrazioni e le mappe sono tutte di livello discreto o superiore, e ritraggono spesso i personaggi che sono presenti nei vari volumi pubblicati finora (finalmente potremo dare un nome ai supereroi e i supercriminali che compaiono nel Manuale dell’Eroe). A parte le descrizioni di veicoli e PNG il volume non ha moltissime informazioni relative al regolamento, tanto da renderlo un ottimo prodotto anche per chi gioca ad altri titoli supereroistici e/o moderni. A tal proposito Kaizoku Press ha dichiarato di aver stretto una collaborazione con l’etichetta Inspired Device per rendere il titolo compatibile con il sistema supereroistico Super Adventures. Link a Emerald City: https://kaizokupress.it/prodotto/emeraldcity/1 punto
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Recensione: Emerald City, ambientazione e avventura per Mutants&Masterminds
ah ok.. wow.. tu hai il gioco vecchio originale della marvel? wow sei fortunato.1 punto
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Recensione: Emerald City, ambientazione e avventura per Mutants&Masterminds
È basato sulla 3a edizione di D&D e quindi altrettanto macchinoso, ma il manuale di Emerald City è al 90% system neutral, sono tutte informazioni e pochissime stats, infatti la sto usando come ambientazione per il vecchissimo gdr della Marvel.1 punto
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5 Ottimi Incantesimi da Necromante
credo diverrebbe molto difficile costruirci delle varianti. A molti il negromante non piace perché è impossibile fare il master of puppets (ovviamente per ragioni di bilanciamento) ma un negromante che al ventesimo livello non è in grado di evocare un armata di non morti , non si può dire davvero tale. Almeno questa è lo spirito delle lamentele che ho percepito.1 punto
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5 Ottimi Incantesimi da Necromante
Mi sono sempre chiesto come mai il Necromante non sia divenuto una classe a se, differente dal mago, se non ricordo male all'inizio anche il Druido era un "opzione" del chierico ma poi ha subito un evoluzione che lo ha portato a differenziarsi. Anche il Necromante avrebbe le carte giuste per essere una classe a mio parere. (Forse sono un po OT)1 punto
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Tre Trappole per Rendere più Interessante Qualsiasi Combattimento
Articolo di J.R. Zambrano del 18 Novembre 2019 Le trappole in D&D sono uno degli elementi di gioco che suscita più antipatia. Nel peggiore dei casi, possono essere arbitrarie o inutili, poiché i giocatori non le scoprono mai fino a quando non ci finiscono sopra. Messe una volta ogni tanto, le trappole possono essere in definitiva poco più che una scusa per far esaurire le risorse ai giocatori, o per dirla in un altro modo: possono fare danni, certo, ma una botola piena di spuntoni non è eccitante fino a ché non c'è un demone cultista che cerca di spingervici dentro. Le trappole che si limitano a starsene li e a fare danni non valgono la pena di esistere. Una buona trappola incoraggerà il vostro gruppo a reagire, sia per cercare di allontanarsi dalla situazione che causa (come i nostri amici sopra che ci mostrano la loro migliore imitazione di Indiana Jones) o, meglio ancora, per cercare di utilizzarla in qualche modo incoraggiando il pensiero creativo durante un combattimento (ehi spingiamo il goblin tra le lame falcianti). Non bisogna mai esagerare, ma le trappole possono dare molto al gioco. Eccone tre che potrete usare durante uno dei vostri prossimi incontri. Lame Falcianti (Scything Blades) Una trappola classica che viene utilizzata con grande efficacia nei film, ma che si dimostra decisamente meno mortale quando si affrontano giocatori che hanno punti ferita in abbondanza per subire il danno, o che hanno una CA abbastanza alta da non essere neppure colpiti. Ma se fate in modo di avere dei nemici che tendono un'imboscata ai giocatori mentre si trovano in un corridoio pieno di lame falcianti, improvvisamente il combattimento diventerà decisamente più interessante. I giocatori potranno spingere i nemici in mezzo alle lame per fare danni extra, o perlomeno tentare di allontanarsi dalla loro portata. "Fossa" a gravità invertita (Reverse Gravity “Pit”) Così, ma all'incontrario Prendete i vostri personaggi un po' alla sprovvista con una fossa al contrario. Mettete una runa di inversione della gravità che può scagliare le vittime in una nicchia sul soffitto piena di spuntoni. Per un bonus aggiuntivo, la runa può resettarsi dopo un po ', spegnendosi in modo che i personaggi impalati cadano a terra (subendo altri danni). Questa è un'ottima trappola da usare in qualsiasi area in cui desiderate indicare che si fa un uso intenso della magia o che quest'ultima sia in uno stato di caos. È l'aggiunta perfetta al rifugio di un mago, in particolare un mago con incantesimi come Onda Tonante o altri che forzino il movimento in modo da posizionare i personaggi dove subiranno i danni. Stanza con Gas (Gaseous Dorm) Se fatta bene, una trappola può diventare un incontro a sé stante. Questa trappola funziona al meglio quando viene utilizzata per proteggere un tesoro prezioso (specialmente se viene trovato verso la fine di una grande avventura). Mentre i personaggi rimuovono l'enorme gioiello dalla statua (o qualsiasi altra cosa), le porte si sigillano e il gas tossico inizia a riempire la stanza. I giocatori vengono sottoposti a una varietà casuale di gas ad ogni round, oltre a subire danni dalla trappola se lo desiderate. Ad un conteggio di iniziativa 20, tirate 1d6 o create il vostro elenco di effetti a cui sottoporre il gruppo ogni round: Confusione, come l'incantesimo, che si attiva a meno che i bersagli non effettuino un Tiro Salvezza su Saggezza con CD 15. I personaggi che superano i loro Tiri Salvezza subiscono comunque svantaggio nelle prove di Intelligenza e Saggezza fino al successivo conteggio di iniziativa di 20. Del gas caustico riempie la stanza e le creature nella stanza devono effettuare un Tiro Salvezza su Costituzione con CD 15 o subire 4d8 danni da acido . Un gas terrorizzante riempie l'area e le creature nella zona devono effettuare un Tiro Salvezza su Saggezza con CD 15 o essere Spaventate fino alla fine del turno successivo. Della nebbia fitta riempie la stanza, oscurando completamente la visuale. Un gas ammaliante riempie l'area e i personaggi devono effettuare un Tiro Salvezza su Carisma con CD 15 o rimanere Affascinati fino a quando non subiscono danni. Un gas debilitante riempie l'area e i personaggi devono effettuare un Tiro Salvezza su Costituzione con CD 15 o avere il loro massimo di punti ferita ridotto di 5 fino a quando non terminano un riposo lungo o breve. Tutti i personaggi nell'area subiscono svantaggio alle prove di Forza e Destrezza fino al successivo conteggio di iniziativa di 20. Per fuggire dalla stanza, i giocatori dovranno trovare un modo per aprire la porta. Il meccanismo di blocco è nascosto nella struttura della porta e richiede una prova di Percezione con CD 20 per essere individuato, oltre ad una prova di Arnesi da Scasso (Destrezza) con CD 20 per aprire il meccanismo di blocco. Ed è necessaria una prova di Atletica con CD 20 per aprire la porta una volta sbloccata. La fonte del gas può anche essere bloccata, se i personaggi hanno accesso al punto, o ai punti, da cui fuoriesce il gas. Link all'articolo originale: https://www.belloflostsouls.net/2019/11/dd-three-traps-to-add-some-spice-to-any-fight.html1 punto
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Tre Trappole per Rendere più Interessante Qualsiasi Combattimento
Questi sono due terreni di scontro e una skill challenge, mica delle trappole! Qualcuno dica a Zambrano che una trappola è fatta così.1 punto
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5 Draghi alla ricerca di un Dungeon
Articolo di J.R. Zambrano del 02 Ottobre 2019 I draghi sono tra i mostri più iconici di D&D, se non addirittura i più iconici, specie considerando che sono parte del nome del gioco. Eppure ci sono relativamente pochi dungeon in cui si trovano dei draghi. Certo si possono trovare molti draghi nelle pagine delle varie avventure pre-fatte. E se cercate con molta attenzione potete anche trovarne uno o due che hanno dimora in un dungeon, ma in generale queste bestie maestose hanno spesso mancanza di un dungeon. Ed ecco quello che vogliamo fare oggi. Con la sponsorizzazione di un solo dungeon potrete trovare una tana per queste creature. Ciascuna di esse ha una propria rete di servitori o quest secondarie. Anche un singolo dungeon può fare la differenza, quindi per favore donate con generosità. Essvadafex Essvadafex è una Draghessa Verde Giovane, nonché la maestra di una gilda nota come Le Scaglie del Serpente. Essvadafex ha usurpato la posizione del leader precedente, rimpiazzandolo grazie alla sua capacità magica di mutare forma. Sotto la sua guida le Scaglie del Serpente stanno fiorendo, dedicandosi a delle macchinazioni maggiormente politiche, infiltrandosi lentamente nei piani alti del governo cittadino. Essvadafex può richiamare sul momento: 1d4 Veterani 1d6 Cultisti Fanatici 1 Ladro Esperto E quanti Malviventi reputate sensato. Tuttavia Essvadafex trova che la tana usata dai ladri sia poco adatta ad una draghessa del suo rango e ne sta cercando una nuova. Forse potete aiutarla? Pelagrius il Senza Catene (Pelagrius the Unfettered) Pelagrius il Senza Catene è un Drago di Bronzo Adulto che ha assunto la facciata del signore dei pirati noto come il Predone Porpora, che appare dalla nebbia e dalle leggende, ma principalmente dalle nebbie. Di recente la tana segreta di Pelagrius, una nave affondata, è stata riportata in superficie e saccheggiata da una banda di sfacciati kuo-toa mentre Pelagrius era lontano per i mari, impegnato a combattere in "stile umano" con la nave di un pirata rivale. Pelagrius ha vinto tecnicamente la battaglia, ma ha perso la nave nel frattempo. Quando è tornato alla sua tana non l'ha più trovata e ora è nella imbarazzante posizione di cercare un nuovo posto dove vivere, ed è qui che voi giocatori potete entrare in gioco e aiutarlo. Gothralming Gothralming è un Cucciolo di Drago Nero che governa una tribù di coboldi. Tuttavia nelle ultime settimane la tribù di coboldi è sparita, non si trova nei soliti nascondigli. Non sono nei pozzi della sofferenza, nè nei pozzi dell'agonia, nemmeno nel pozzo della disperazione. Gothralming non ha idea di cosa possa essere successo ai suoi sudditi più leali, il che è di nuovo qualcosa con cui voi avventurieri potrete dare una mano. La tribù di Gothralming può essere trovata a godersi la bella vita nelle foreste/rovine vicine e consiste di: 2d8 Coboldi Scudo di drago (Kobold Dragonshields) 1d4 Inventori Coboldi (Kobold Inventors) 3 Coboldi Stregoni Scaglia di Drago (Kobold Dragonscale Sorcerers) Quanti Coboldi normali reputate sensato Sette Venti (Seven Winds) Sette Venti è un Drago Blu Adulto che un tempo viveva nel deserto profondo. Di recente uno squarcio planare si è aperto e ha rovesciato uno sciame di demoni nel deserto, che però si sono trovati subito contro il Drago il cui territorio avevano invaso così poco cerimoniosamente. Sette Venti è potente, ma i demoni hanno il vantaggio dei numeri e hanno condotto una campagna di distruzione per rovinare le terre circostante, mentre Sette Venti dà loro la caccia. Sette Venti può essere incontrato mentre combatte: 1d6 Vrocks 2 Hezrou 1 Nalfeshnee 1 Glabrezu + 1d4 Barlguras Ogni avventuriero che lo aiuterà potrà ricevere una ricompensa, specialmente se possono ripulire la casa del Drago. Artharinox Artharinox è un Cucciolo di Drago d'Argento, che è stato allevato da un ordine di cavalieri e chierici amichevoli. Visto che è cresciuto sentendo storie di cavalieri erranti e imprese eroiche, Artharinox è fuggito di nascosto dall'abbazia fortificata che chiamava casa e si è messo in viaggio per trovare degli esempi reali di eroismo da seguire. Naturalmente l'ordine cavalleresco è preoccupato per il suo protetto smarrito, visto che aveva giurato ad un Drago d'Argento Antico di proteggere la sua unica prole. Artharinox è cercato da: 1d8 cavalieri che potrebbero ascoltare o meno quello che il Drago ha da dire. Artharinox cerca disperatamente delle avventure, forse i vostri giocatori possono aiutarlo in tal senso. In ogni caso, se avete un dungeon che ha bisogno di un drago potete tenere a mente uno di questi. Buone Avventure! Link all'articolo originale: https://www.belloflostsouls.net/2019/10/d1 punto
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5 Draghi alla ricerca di un Dungeon
Sette Venti, il drago blu cacciatore di demoni, è perfetto come membro della Camera in una campagna Eberron. Lo vedrei bene a Capo Tempesta a Xen'Drik o intento a debellare demoni nella tundra a nord di Sarlona. Lo userò di sicuro. Bell'articolo. Grazie.1 punto
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Basta con le trappole loffie! Come creare trappole che SPACCANO.
Questo articolo si basa sulle considerazioni esposte nell’articolo Decostruendo il gameplay. Se non l’avete letto vi consiglio di farlo adesso, in quanto fornisce le basi per i consigli di seguito riportati. Questa è una trappola esemplificativa presa dal Manuale del Dungeon Master di D&D 3.5. Il fatto che una quantità enorme di DM siano nati e cresciuti con questa edizione, significa che ci sono chissà quanti DM che hanno letto una trappola così e hanno pensato “Ehi, questa è una buona trappola! Sì, è così che le trappole dovrebbero essere!”. Credenza rafforzata da anni di innumerevoli avventure targate WotC che presentano trappole simili. Sarò brutale ma onesto: questa trappola fa schifo. Sì, fa schifo. Non c’è quasi niente che redima questa trappola. Vi hanno detto che una buona trappola è fatta così, ma non è vero. Ora vi spiegherò come mai questa trappola fa schifo, e poi come creare trappole che non fanno schifo. Perché le trappole dell’era d20 sono loffie. In breve, perché le trappole dell’era d20 sono sistematicamente povere di gameplay. Se non sapete di cosa sto parlando: sì, dovreste davvero leggere il post. Cioè, non Il Post, il post precedente che dicevo prima. Prima osservazione. Innanzi tutto, questa trappola parte dall’assunto che sia nascosta e si possa trovare con una prova di cercare con CD 20; e poi prevede che la disattivazione sia effettuabile con una prova di Disattivare Congegni CD 18.Questo è noiosissimo. Motivo uno, il ritrovamento della trappola e la sua disattivazione sono determinate con un metodo randomico. Il giocatore tira due dadi: con uno forse la trova, con l’altro forse la disattiva. Un po’ come dirgli: “tira una moneta: se fai testa trovi la trappola, se fai croce no”. Ovviamente le probabilità non saranno sempre 50/50, ma l’esito della prova sarà comunque determinato da un numero random uscito dal dado, con probabilità P di riuscire e probabilità 1-P di fallire. Se questo fosse un videogame, sarebbe un videogame in cui c’è un solo pulsante, che quando lo premi ti dà una probabilità P di vincere e una probabilità 1-P di perdere. Che due palle, eh? Motivo due, trovare e disattivare la trappola in questo modo produce esattamente zero gameplay. Nel post Decostruendo il Gameplay abbiamo visto che attraverso le meccaniche puoi astrarre bene, o puoi astrarre male. Questo tipo di astrazione è noiosa: non ci sono scelte significative da fare. Tirare un dado non è gameplay. Seconda osservazione. Questa trappola non pone un grande pericolo o pesanti conseguenze per i giocatori. C’è il veleno, ma al più è un fastidioso inconveniente. E se ci pensate è ovvio che debba essere così. Se gli esiti “trovare la trappola” e “disattivarla” sono fondamentalmente decisi a random, la trappola non *può* farti troppo male. Perché se fallisci il tiro di disattivare congegni (e ricordate: il tiro di dado è random), la trappola scatta. Dunque la trappola per estensione scatta a random, visto che alla fin fine sono due tiri di dado che lo decidono. Immaginate il vostro DM che vi dà 1d20 e vi dice “bene, se fai 11 o meno sei morto”. La vostra reazione sarebbe: “Co… COSA?!? Ma che cazz… Io non… Questa è una STR*NZATA! Non è giusto!” E avreste ragione. Notare, io non sono della scuola “guanti di velluto”, per cui il vostro personaggio è uno special snowflake che guai se dovesse morire sennò il giocatore poverino ci rimane male. Io sono della scuola che i personaggi dovrebbero rischiare concretamente di morire. Però il tuo personaggio non dovrebbe morire a caso. Dovrebbe morire perché se lo è meritato. Dev’essere la conseguenza di una scelta stupida, ma fatta liberamente in risposta ad una situazione nota dove tu, giocatore, hai potuto soppesare rischi e conseguenze. Farlo morire perché ha fatto 9 col d20, senza che tu abbia potuto farci niente, è ingiusto. Ecco allora che le trappole, avendo in D&D 3.5 una probabilità random di scattare, non possono farti troppo male: è meglio se ti fanno un tot di danno simbolico, ma non abbastanza da rappresentare un serio pericolo per te. In questo caso, anche se scattano perché hai fatto 9 col d20 alla prova di Disattivare Congegni, non succede niente. Ti becchi qualche danno, e finisce lì. “Oh no, che sfortuna, 3 danni. Vabbé sopravviverò.” Ci può stare insomma. (Il danno alla costituzione è già più interessante, ma rappresenta comunque un inconveniente alla fine temporaneo.) Questa cosa è una salvaguardia che impedisce ai personaggi di morire ingiustamente per un tiro random, però priva anche le trappole di qualunque mordente. Le rende noiose e patetiche. Diventano sostanzialmente delle tasse sui punti ferita che un DM esattore impone ai giocatori quando decidono (o devono) passare da dove c’è la trappola. A un certo punto evitare la trappola o farla scattare non è così rilevante per i vostri giocatori. Non è una scelta così significativa. È come avere una bomba in mano che fa tictac tictac, e tu pensi che oh c*zzo sta per esplodere sono morto, ma poi esplode e in realtà viene fuori che non era una vera bomba, che c’erano dentro solo dei coriandoli. La prima volta è divertente, poi capisci il trucco e non ti fa più paura. Se tutte le bombe sono così, a un certo punto fottesega se esplodono o no. Mi becco un po’ di coriandoli nei capelli, sai che storia. Io non vorrei mai mettere nel mio dungeon una trappola loffia come quella lì sopra. E voi? Come creare trappole che non fanno schifo. Adesso vediamo come iniettare un po’ di gameplay nelle vostre trappole perché non facciano più schifo. In Decostruendo il gameplay abbiamo visto che ci sono fondamentalmente due modi per avere gameplay: o gameplay freeform, slegato dalle meccaniche, oppure meccaniche realizzate in modo tale da produrre gameplay. La cosa veramente importante è inserire scelte significative. In questo caso sfruttiamo il gameplay freeform, perché è immediatamente comprensibile come sfruttarlo. Sfruttare il gameplay freeform ha pro e contro – aumenta potenzialmente molto l’interazione col gioco annullandone l’astrazione, però non avrete alcun supporto meccanico dal sistema, perché a tutti gli effetti non lo state più usando. È tutto sulle vostre spalle. Si potrebbe addirittura discutere se state ancora giocando a D&D o no. Inoltre, togliendo l’astrazione del tiro di dado, tutto sarà più lento. Comunque questo implica anche un’altra cosa: questi consigli sono sostanzialmente system-agnostic. Il che è una buona notizia. Consiglio 1. Innanzi tutto, rendiamo le trappole di nuovo temibili. Una trappola dovrebbe essere una bruttissima notizia per i vostri giocatori: li dovrebbe far cac*re sotto, mi spiego? Perché se le trappole fanno male, capire come evitarle o neutralizzarle diventa l’occasione per scelte molto significative: la conseguenza è la morte. Quello che fai o non fai ha una posta alta. Che faccio? cerco un’altra strada, oppure tento di superare la trappola? E come? Quindi lasciamo perdere quei danni che non spiegano un c*zzo e non fanno paura a nessuno. Una trappola dovrebbe essere un’insta-kill o quasi. O qualcosa di equivalente. Qualcosa che i vostri giocatori non vogliono veramente che succeda. Sì, avete capito bene. Tiro salvezza o meno è a scelta vostra, ma una trappola dovrebbe essere qualcosa che se ti becca ci sono ottime probabilità che ti secchi sul posto o che ti succeda qualcosa di veramente brutto. Vogliamo conseguenze, conseguenze che contino davvero: adesso che la nostra trappola ha delle serie conseguenze, abbiamo un ostacolo che i giocatori sono davvero interessati a superare o evitare. “Wut? Ma avevi detto poco fa che le trappole che ti ammazzano sono sbagliate…” Aspetta. Andiamo al secondo punto. (Comunque vabbé, so già che qualcuno storcerà il naso a questo: se proprio non vi piace, la trappola non deve per forza insta-killare. Basta che essere colpiti sia qualcosa che i giocatori veramente non vogliono che succeda. Insomma, essere colpiti o no dev’essere significativo.) (Ah, credo sia ovvio ma non si sa mai: se decidete di incrementare la letalità delle trapole, non fatelo da un giorno all’altro senza dire niente a nessuno: informate i vostri giocatori del cambiamento.) Perché vedi, il problema delle trappole che ti ammazzano non è che ti ammazzano. Il vero problema è quando le trappole ti ammazzano senza preavviso o senza che tu abbia potuto farci nulla. Ne abbiamo parlato prima: una morte subita dal giocatore senza possibilità di prevenirla è una morte che dal suo punto di vista è arbitraria. Tanto vale che il DM dica ai giocatori “vi crolla il soffitto addosso, siete morti“. Anche se c’è il tiro salvezza è uguale. Ora hai il, boh, 40% di probabilità di subire qualcosa di arbitrario. Ma il 40% di una cosa che non dovrebbe succedere è sempre troppo. Come puoi ovviare a questo? Abbiamo visto che una strada è rendere la roba arbitraria insignificante (la strada presa dalla 3.5). Cosa fai se subisci un danno arbitrario, e questo danno arbitrario ti ammazza? mandi affanc*lo il DM e gli sfasci la macchina con una mazza chiodata. Invece se questo danno è arbitrario ma insignificante dici “vabbé”. Però questa soluzione porta a trappole loffie come abbiamo visto. L’altra possibile soluzione è rendere il danno non più arbitrario. Quindi… Consiglio 2. Quindi, come seconda cosa, rendiamo le trappole ovvie. Questo non vuol dire che una trappola deve essere in bella vista. È meglio se lo è, ma vabbé, può essere anche nascosta. L’importante è che sia ovvio che c’è una trappola. È meglio se la trappola si vede direttamente, ma se non si vede direttamente, ci dev’esserequalcosa che urla “TRAPPOLA! PERICOLO! MORTE!“. Una roba che devi essere scemo per non capire che c’è qualcosa che non va. Sì, le trappole devono essere ovvie. Più ovvie sono, meglio è. Sento già da quaggiù la gente che si gonfia, oltraggiata. “C-COSA? TRAPPOLE NON NASCOSTE? MA QUESTA È PAZZIA!”. E invece no. Questo non è intuitivo. Voglio dire, nella finzione del gioco le trappole sono lì per tenere fuori gli intrusi, no? E nella vita reale, tanto più una trappola ha possibilità di beccare un intruso e farlo fuori indisturbata, meglio è. Ha senso, no? Istintivamente viene da pensare che una buona trappola è una trappola che non si vede, non si sente, si attiva senza che il personaggio se ne accorga e lo ammazza senza che possa farci niente. Nella vita reale, una trappola ovvia è una pessima trappola, no? Ecco: in un gdr invece no. Questo perché al di fuori della finzione del gioco, i motivi veri per il quale inserite le trappole sono 1) per mettere degli ostacoli e delle sfide da superare e 2) per far giocare i giocatori. Non dovete tenere lontani i giocatori. Quindi quella che è una trappola efficace in real life non è necessariamente una trappola efficace in un gioco di ruolo. Sì, una trappola è efficace in real life se ti ammazza senza che tu possa evitarlo e prima che tu possa dire “ba”; ma abbiamo detto che in un gdr questa è una pessima trappola perché è arbitraria. Invece, una trappola è efficace in un gioco di ruolo se ti fa giocare. Ricordate il dardo avvelenato che abbiamo visto all’inizio del post? Ma quale Cercare CD 20. Ci devono essere dei buchi nel muro grossi così. E lo dovete dire onestamente ai giocatori, appena arrivano. “Le pareti del corridoio davanti a voi sono cosparse di profondi fori e feritoie, il cui fondo non riuscite a vedere”. Non basta: mettiamoci qualcos’altro. “Accasciato ad un lato della parete giace uno scheletro ricoperto di ragnatele”. Se proprio volete portarlo al massimo: “Dalle sue coste sporge una freccia, conficcata nel muro retrostante”. Magari ci sono anche altre freccie/aghi conficcate nel muro o per terra. Questo serve a due scopi. Prima di tutto, l’ovvietà giustifica la trappola letale perché non è più una cosa arbitraria. Se dopo aver visto ‘sta roba cammini in mezzo al corridoio come se niente fosse, sei un c*glione. Detto senza mezzi termini. Una freccia con una neurotossina che ti insta-killa te la meriti tutta. E se questa freccia effettivamente ti becca e ti ammazza instantaneamente, non è una morte arbitraria decisa dal GM str*nzo. Hai agito stupidamente. Quanto più una trappola è non-random/ovvia, tanto più puoi giustificare la sua letalità. Perché non una trappola ovvia e innocua? Beh, se ti vedi davanti una distesa di scheletri, un corridoio pieno di volti minacciosi e demoniaci con i buchi al posto degli occhi da cui presumibilmente escono frecce avvelenate, ti aspetti che sia una roba seria. Se poi i dardi avvelenati ti fanno 2 danni e una bacchettata sulle mani, esci fuori e ti chiedi: “…tutto qui?” La solita storia della bomba piena di coriandoli. Seconda cosa, facciamoci una domanda. Quando aggiungete le trappole al vostro dungeon qual è il vostro scopo reale? È far tirare un dado ai giocatori, o farli giocare? Perché vi do una brutta notizia: se la trappola si svolge più o meno così: “Tiro di Cercare >Trappola trovata > Tiro di Disattivare Congegni > Trappola disinnescata”… beh, non state giocando. State tirando due dadi. Una trappola nascosta, per trovare la quale i giocatori devono tirare un dado, è una trappola in cui non c’è nessuna scelta da fare, niente da decidere. Davanti a quel muro pieno di fori e feritoie misteriose invece, cosa pensate che faranno i giocatori? Oh, avranno un sacco di scelte. Giocheranno. Intanto c’è da capire cosa attiva la trappola. Qualcuno tenterà di tastare il terreno davanti a sé con un bastone per vedere se la trappola si attiva a pressione. Poi c’è da capire come evitare che scatti. Qualcuno magari tenterà di coprire i buchi con un incantesimo o altro. Diciamo che sì, la trappola si attiva a pressione: come supereranno l’ostacolo? qualcuno volerà. Qualcuno salterà. Qualcuno… boh, ma che ne so, fanno sempre qualcosa a cui non pensi. Tadà: gameplay! Tutto gameplay che vi sareste persi se aveste tirato quella c*zzo di prova di Cercare e Disattivare Congegni. Consiglio 3. Questa in realtà è più un’estensione dello step precedente. Crea trappole con cui si possa interagire. Abbiamo già visto che una buona trappola deve essere ovvia invece che nascosta, il che è controintuitivo. L’altro elemento controintuitivo è proprio la possibilità di interazione. Tipo: una booby trap, come una stanza che appena apri la porta si riempie silenziosamente di gas invisibile e inodore sparato da invisibili fessure nelle pareti, e che ti ammazza dopo 1 minuto, è una trappola efficacissima in real life, ma è una trappola loffia in D&D, e in ultimo non è molto dissimile da “fammi 11+ col d20 o sei morto”. Una buona trappola è una con cui puoi interagire, perché è lì che sta il gameplay. Per esempio, evita il gas invisibile incolore e inodore che viene fuori dal nulla: meglio una stanza che si riempie di acqua o sabbia da feritoie ben identificabili. Se proprio deve essere gas, 1) fà che la trappola sia ovvia, come abbiamo detto prima: il pavimento della stanza deve essere come minimo coperto di scheletri. Come minimo. In più, il gas deve essere colorato di verde marcio, deve uscire rumorosamente da fori grossi così nelle pareti, e deve puzzare di morte. Almeno i personaggi hanno tempo di trattenere il fiato e fare qualcosa. Hanno tempo di giocare. 2) Fà che ciò che innesca la trappola sia un’azione che i giocatori devono compiere deliberatamente invece che per sbaglio, senza sapere a cosa vanno in contro. Per esempio, una trappola che scatta aprendo una porta non è una grande idea, a meno che non sia evidente che c’è una trappola che scatterà quando apri la porta. (Ora devi trovare il modo di aprire la porta senza farla scattare, o comunque disarmare la trappola). Non devi fregare i giocatori. “Hai aperto la porta? ops sei morto…” non è divertente. Ma ancora meglio, prendi qualcosa con cui si può interagire fisicamente, come delle enormi lame a pendolo. O una statua che lancia fiamme dalla bocca. Cosa faranno i giocatori? Tenteranno di bloccare le lame? tenterano di aggirarle? Tenteranno di passarci attraverso? (auguri!). Questo è tutto gameplay. I tuoi giocatori stanno giocando. È quello che vuoi. Interazione vuol dire anche che è super ok se esiste un meccanismo accessibile per bloccarle o disattivarle. Anzi, ci dovrebbe essere. I dardi avvelenati escono dai buchi, che si possono tappare. Altro esempio, una trappola meccanica (es. la classica stanza con le pareti che si avvicinano) magari funziona con degli enormi ingranaggi che girano in bella vista, magari dietro a una spessa lastra di vetro. Nella vita reale questa sarebbe una trappola piuttosto stupida no? E invece in un gdr funziona. I giocatori rompono il vetro, e poi ci infilano la spada, o ci buttano dei sassi etc e il meccanismo si inceppa. Una vittoria servita su un piatto d’argento? Forse, ma sarà comunque divertente per loro. Hanno fatto delle scelte (invece di tirare il dado di Disattivare Congegni), e hanno giocato. Gameplay. Se l’interazione consiste in diverse azioni da effettuare, si potrebbe anche dire che ad un certo punto la differenza tra trappola e puzzle può sfumare un po’. Va tutto bene, è ok. Problemi I problemi sono essenzialmente due. Uno: stiamo parlando di gameplay freeform. Non avete più il sistema ad aiutarvi. Le trappole di questo tipo sono impegnative per il DM, che deve sia idearle nei particolari, che gestirne l’interazione con i giocatori. Secondo, ovviamente riportare in gioco tutto il gameplay riassorbito nelle due prove (Cercare CD 20 e Disattivare Congegni CD 18) implica anche che una notevole quantità di tempo sarà dedicata all’interazione con la trappola, che invece “di default” è astratta in due tiri al tavolo (1 minuto di gioco? 30 secondi?). Un gioco così è più lento. Se tutta ‘sta roba vi sembra una perdita di tempo, fate pure i tiri astratti. Tuttavia, per come la vedo io, se dovete inserire una trappola come quella all’inizio del post (cioè successo in due tiri di dado o un po’ di danno), allora tanto vale non metterle affatto. Perché quella trappola lì è proprio noiosa. Cioè, non saprei quale potrebbe essere lo scopo di inserire una trappola così. Un problema che può porsi è quella di classi con la capacità di trovare e/o disattivare trappole. Perché qui si crea il vecchio problema della mancanza di astrazione/sovrapposizione giocatore-personaggio. Come integrare il gioco di cui sopra con capacità di questo tipo? L’ideale sarebbe riadattare le meccaniche, ma avevamo detto che optavamo per la soluzione freeform. Una soluzione (provvisoria?) che offro è la seguente. La capacità di trovare trappole e disattivare si può gestire 1) dicendogli chiaro e tondo che c’è una trappola, e 2) dicendogli come funziona. “Le pareti del corridoio davanti a voi sono cosparse di profondi fori e feritoie, il cui fondo non riuscite a vedere bla bla bla” “cerco trappole, e se le trovo tento di disattivarle” (vedete voi se farlo tirare) “Sì, questo corridoio è chiaramente una trappola. Ci sono delle piastre a pressione sul pavimento, se ci salite sopra la trappola si attiva. Aghi cosparsi di un veleno probabilmente letale partiranno dai fori che vedete sulla parete, molto probabilmente uccidendovi sul colpo. Conosci esempi di trappole simili, in effetti. Dovete fare in modo di non salire sulle piastre a pressione, oppure far sì in qualche modo che le frecce non escano dai fori o non possano colpirvi”. Sì, questo rende la capacità del personaggio un po’ meno utile perché la trappola non è in effetti disattivata, però: 1) confermare un sospetto (cioè che ci sia una trappola, e il suo esatto funzionamento) è comunque utile per i giocatori. 2) le informazioni di cui sopra semplificano il lavoro di problem-solving, ma non lo eliminano; quindi il gameplay rimane, perché c’è comunque da capire come evitare ‘sta trappola. Magari iniziaranno a guardare tra la roba che hanno nello zaino, e si accorgeranno che la cera delle candele che giacciono inutilizzate nel loro zaino può essere usata per occludere i fori. Questo in gioco non è meno soddisfacente. Prendete questo spezzone di Indiana Jones (il primo minuto). (Osservazione tra parentesi: andiamo, non venitemi a dire che qui la trappola è nascosta. Guardate tutti quei buchi nel muro. È ovvio che c’è una trappola. Eppure non fa meno paura, vero? Anzi.) Vedete come Indiana Jones capisce subito che c’è una trappola, e capisce subito come funziona? A quel punto, tutto quello che deve fare per non far scattare la trappola è saltellare da una mattonella all’altra, evitando le evidentissime piastre sul terreno. Non sembrerebbe granché come trappola, vero? Cioè, il compito non è così difficile: Indiana Jones non ha fatto chissà che cosa. Eppure l ‘intera sequenza non fa questo effetto nel film. E infatti non lo farà ai vostri giocatori. Inoltre, anche se la prova del personaggio fallisse, ora non avete completamente perso il gameplay: non è che la trappola non viene più individuata. Ci sono senz’altro altre possibilità per gestire la cosa, ma tra quelle che mi sono venute in mente, questa mi sembrava quella più semplice e sensata. E D&D 5E? Come già mi è capitato di affermare in altri contesti, la 5E tende a fare le cose in modo più equilibrato della 3.5. Questa è un esempio di trappola in 5E Ehi, niente male. Questa è roba su cui si può lavorare. Questa trappola è molto piùconcreta della precedente (che era un insieme di numeri). Direi che è fatta quasi bene. Qui senz’altro ci si può tirare fuori molto più gameplay che dalla stringa di numeri della 3.5. Tra i problemi che si porta dalla 3.5, c’è il fatto che la trappola non è ovvia, e serve una CD 15 per trovarla. Ma pensate a quanto gameplay andrebbe sprecato se i personaggi fallissero quella prova di Perception. E allora perché non andare direttamente alla roba buona? Perché fare quella prova? Qual è il ruolo di quella prova, che se viene fallita ti perdi un sacco di gameplay? Non c’è nessun ruolo – e allora basta prove inutili. Trappola ovvia: ditegli chiaramente di quei c*zzo di fori nel muro, fategli capire che c’è una trappola. Poi se vi dicono che controllano sul pavimento, potete far fare loro anche quella DC 15 Intelligence (Investigation) check, così che possano dedurre “the presence of the pressure plate from variations in the mortar and stone used to create it, compared to the surrounding floor”. Conclusioni Se volete aumentare il gameplay nelle vostre trappole, avete bisogno di una trappola: che sia letale che sia ovvia con cui si possa interagire Il post precedente è servito soprattutto a me stesso per mettere nero su bianco (e dunque chiarirmi) una serie di ragionamenti, che tuttavia sono rimasti abbastanza teorici. In questo post mi sono basato su quei ragionamenti per mostrare come introdurre gameplay in un’area, quella delle trappole, che nei giochi d20-derivati ne è priva. Questa è una delle possibili applicazioni di quei ragionamenti. Applicando gli stessi principi si può introdurre gameplay in un sacco di altre aree. Vediamo che altro si può tirare fuori.1 punto
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Il Barbaro in Pathfinder: Recensione
È come dice @smite4life Comunque il barbaro unchained è l'ideale per l'ideale in caso ci si voglia scostare dallo stereotipo del tizio con arma a due mani.1 punto
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Ovviamente, spariscono solo i PF temporanei rimanenti. L'ira unchained (oltre al fatto del rage cycling) è sostanzialmente piú semplice per i calcoli, come dice l'articolo.1 punto
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