Mi concentro su tutti i luoghi notevoli, soprattutto piccoli paesi e città minori. Anche perché nella campagna che sto attualmente gestendo da molti mesi, non vi sono più grandi città: i grandi imperi dell'uomo sono collassati sotto il fuoco atomico durante la guerra nucleare, evento che funge da premessa per tutta l'ambientazione, su una spettrale Terra di un futuro prossimo imprecisato.
Quindi mi sento di dirti che, su quanti e quali dettagli concentrarsi in fase di creazione, dipende anche dal tipo di ambientazione che si sta andando a creare.
Questo è positivo. Quando ci si libera del fardello del realismo, diventa tutto più facile. 🙃
Solo una volta ho provato a creare un intero pianeta; sono anche arrivato a buon punto, rappresentando in modo abbastanza soddisfacente i tre continenti principali e il vasto oceano che circondava la Pangea di questo mondo parallelo grande circa quanto la Luna terrestre.
Avevo anche creato un calendario con i cicli lunari, un abbozzo delle principali religioni e anche altri dettagli.
Fu un'esperienza divertente, ma non la rifarei: fu un lavoro fine a se stesso, non giocai in quel mondo neanche una campagna e tutt'ora quel pianeta giace ad ammuffire nei meandri del mio computer :'D
Ora creo mappe molto più piccole, porzioni di territorio modeste, più piccole di una regione italiana in media. Ma vi è anche da dire che, giocando attualmente in una campagna post-apocalittica a basso livello tecnologico, le capacità di viaggio e trasporto sono molto limitate: le strade in asfalto non esistono più, sciolte e rivoltate dal calore atomico. Le macchine a motore sono pochissime e appannaggio solo di alcuni potenti e dei loro accoliti. I mezzi di trasporto tipici sono carri e cavalli, che hanno una velocità di crociera e un'autonomia molto limitata. Quindi i giocatori non hanno la possibilità di esplorare ampie porzioni di territorio: sono limitati da impedimenti oggettivi, confinati in questa valle di lacrime.
In un'ipotetica ambientazione ad alto livello tecnologico, invece, bisognerebbe tenere conto che, se i PG volessero, sarebbe ragionevole aspettarsi che possano raggiungere in poco tempo ogni punto del globo. Questo vale anche per quelle campagne fantasy con alta presenza di magia, come i Reami Dimenticati, dove non sarebbe strano che un gruppo di avventurieri viaggi agli antipodi con un portale. In questo caso un master dovrebbe creare una porzione di territorio molto più vasta, con conseguente aumento di sforzo.
In tal caso sarebbe meglio concordare prima coi giocatori in quali città vorrebbero andare, e poi crearle di conseguenza. Sarebbe assurdo dedicare decine di ore a creare Milano, Firenze, Roma e Napoli per nulla, davvero :'D
Sicuramente limitare gli spostamenti dei PG per motivi oggettivi e concreti è una buona soluzione. Attenzione, non sto dicendo che tu, a posteriori, debba mettere vincoli artificiosi ma che, a priori, tu dovresti creare un contesto dove spostarsi è oggettivamente ed evidentemente complicato e che i giocatori, ancor prima di creare i PG, siano consapevoli che il mondo di gioco non permetterà loro di compiere ampie tratte senza ingenti sforzi. Come ho fatto io, del resto 🤠