Tom
Flashback
La donna con gli occhi da gatto era una sosia. Come ho fatto a confondermi? Ho completamente perso la testa. I suoi occhi da gatta mi fanno supporre abbia tratti demoniaci.
L'abbiamo interrogata a sufficienza: una disgraziata come noi che ha scelto di voler entrare nella banda sbagliata, al momento sbagliato.
Mi sono preso la responsabilità con gli altri, non voglio lasciarla marcire nella nostra topaia.
Entro nella stanzina dove la ragazza è prigioniera, poggio sul letto una borsa -dalla quale fuoriescono leggermente garze e medicinali- "prendi questi, serviranno per la gamba"
Poi getto anche un sacchetto con un gruzzoletto di denari, ho quasi finito i fondi ma voglio lasciarle qualcosa. In modo burbero, mi rivolgo ancora a lei "sono giusto due spicci. Non farteli rubare, ragazzina. Allontananti da qui, rifugiati in qualche angolo di questo inferno o, meglio ancora, lascia la città, magari spostati in periferia, fa come credi. Le fioche sorelle non ti prenderanno più, hai scelto la banda sbagliata al momento sbagliato. Hai del potenziale, potresti usarlo bene...anche per altro"
l'ultima frase, quasi speranzosa, cambia per un attimo espressione sul mio viso. Fosse mia figlia, non vorrei intraprendesse questa strada. Ma lei è morta, e la città è un inferno. O te la cavi, o muori.
Torno severo "mi dispiace per la gamba. Ma se interferirai ancora contro i nostri affari, dovrò agire di nuovo. Non farmene pentire"
Mi alzo e dico addio alla ragazzina, senza neanche chiederle il nome.
Hai una vita difficile anche tu, vero? Resisti bambina, un giorno troverai anche tu il tuo posto.
Al covo
Dopo qualche giorno di completa assenza, ritorno al covo e mi accorgo di essere l'ultimo. Il mio zigomo destro è viola e il labbro superiore sulla parte sinistra è spaccato. Tuttavia ho un fare riposato.
Guardo e vedo un nuovo individuo. Entro e mi avvicino prendendo la bottiglia di liquore e versandomi un bicchiere.
"Chi è il damerino?"