Oropher, Maestro del Sapere
I simboli lungo il perimetro del cerchio si imprimono nel terreno come se fossero marchiati a fuoco. Buon segno. Significa che quello è un suolo “fertile”.
Dopo un lungo giro di clessidra (un minuto) accade qualcosa.
È come se dalla terra germogliassero dei filamenti invisibili.
Invisibili ai comuni mortali, ma non a te.
Ti raggiungono avvolgendoti dolcemente, simili a viticci eterei, mettendoti in risonanza con la linfa della terra stessa.
In quel momento i tumulti esterni, gli incendi, i cavalli imbizzarriti, e tutto il resto, ti sembrano appartenere ad un mondo lontano.
Fluiscono in te nuove consapevolezze che, come torrenti in piena, pretendono una priorità e attenzione.
Sono rivelazioni sulla natura di questa nebbia.
Senz’altro anch’essa legata con la foresta, ma non è una manifestazione impersonale, né fine a sé stessa.
Piuttosto è un’entità maligna, caotica, che precede la creazione della terra stessa, e che per qualche motivo è stata relegata a questo luogo specifico, nonché limitata nella sua sfera di influenza.
Il parallelo che ti salta alla mente è quello di un cane rabbioso legato alla catena. Ma da chi? E per quale motivo?
Nonostante ciò la nebbia resta un’entità potente, bramosa, in grado di leggere nell’animo dei suoi “ospiti”, scrutando e amplificando i loro timori più reconditi, e riuscendo persino a materializzarli.
Questo spiegherebbe molte cose.
Non temevi forse che un tuo uomo di fiducia scoprisse del tuo male, e in più tradirti fingendo sulla sua lealtà?
La manifestazione del falso Meglor inizia ad avere un senso.
Con l’aggiunta di queste rivelazioni, il rituale si formula nella tua mente passaggio dopo passaggio.
Non sarà semplice, ma forse è possibile contrastare la nebbia. Non disperdendola, ma intrappolandola per un certo periodo (1° condizione del Rituale: Il meglio che puoi fare è una versione minore, inaffidabile e limitata).
Dal brullo terreno sottostante, nell’esatto centro tra i tuoi piedi, spunta quello che si potrebbe definire come un dono della foresta per te.
È un grosso seme, simile ad un embrione. Istintivamente sai che contiene parte di te. In particolare la tua paura più recondita (descrivila).
Dovrai mettere quel seme, insieme ad una manciata di terreno, in un’ampolla di puro cristallo (1 uso Attrezzi da Avventuriero).
La formula del rituale fungerà da richiamo per l’entità, attirandola nell’ampolla proprio come un’esca, così da poterla intrappolare. (2° condizione del Rituale: Prima dovrai…)
Solo da quel momento la nebbia sarà sottratta al mondo esterno.
Tuttavia si nutrirà di quell’esca, di quel seme. Ossia della tua paura più recondita, acquisendo sempre più potere… su di essa, e in definitiva su di te.
Attorcigliati sui tuoi arti, i viticci adesso pulsano con maggior vigore.
Vieni inondato da un nuovo flusso di consapevolezza.
All’alba di ogni giorno, quando le congiunzioni astrali conferiscono maggior potere all’entità, quest’ultima avrà la possibilità di creare un varco, infrangendo la sua prigionia.
Il calcolo per stimare tale probabilità è estremamente complesso. I coefficienti in gioco non ti sono del tutto chiari, ma le interpolazioni della numerologia proibita potrebbero aiutarti. (Declamare Conoscenze se vuoi sapere la probabilità esatta… altrimenti la scoprirai quando tirerò i dadi 😉 )
In ogni caso, più giorni terrai l’entità imprigionata, più questa sarà vendicativa e potente una volta liberata. (3° condizione del Rituale: Tu e i tuoi alleati rischierete di mettervi in pericolo con…).
Te la senti di affrontare tutto ciò?
La bella Erwen ti lascia ai tuoi ragionamenti. È come se annotasse ogni tuo gesto, decifrando il tuo pensiero dall’oscillare delle pupille.
«Non interrompetelo…» ammonisce con ferma dolcezza coloro che vorrebbero interpellarti sul da farsi.
E ne avrebbero ben donde, visto che la situazione intorno a voi sembra ormai precipitare…