Mulroht Tanner
Il giovane nobile figlio di due madri Luke Von Gebsatell ando' ad accomodarsi allo stesso tavolo del figlio di due nani, uno padre naturale e coscritto mentre l'altro padre adottivo ed ex-ciambellano di Firedrakes. Grazie alla conoscenza legata al trascorso comune dei loro genitori c'era una cordiale e rispettosa familiarita' fra i due rampolli. Cio' nonostante, la presenza di Luke al suo tavolo sorprese Mulroht, che resto' a meta' del boccone prima di comprendere cosa fosse il sacchetto che lui aveva posato sul tavolo, grazie alle sue parole. "Mpm..." si ricordo' di ingoiare prima di riprendere a tentare di parlare. "Non ci posso credere, Luke! Anche tu! Addirittura hai i dadi con te! Fantastico! Pensare che ad Huruk-Rast non trovavo un giocatore della mia eta' neanche ricorrendo agli annunci sulla Tana del Dragoni, la pergamena pubblicitaria che circolava in citta'. Pare che quasi la meta' di voi del Collegio invece conosciate il gioco!" il mezzo demone spalanco' le ali in un moto incontrollato di gioia, mandando rovesciate un paio di sedie, e si alzo' per metterle a posto. "Eolion pero' e' sicuramente piu' esperta, lo sai che ha addirittura un manuale autografato? Sta perfino pensando ad un set di regole di seconda generazione, per migliorare certe dinamiche, anche se non mi ha detto di piu'." Ci penso' un attimo. Non era stanco, e la notizia gli aveva messo un po' di adrenalina addosso. Di dormire presto ormai non se ne parlava. "Pero', una One-Thrown potremmo farla, breve, ed io ne ho giustappunto in mente qualcuna ispirata ai libri a bivi che ho letto qualche anno fa."
Si guardo' in giro, molti si godevano talmente tanto la musica, la serata e la compagnia che difficilmente avrebbero accettato di partecipare.
Cerco' comunque di fare un cenno ad Eolion, per condividere la notizia. "G...i...o...c...h...i...a...m...o?" le mostro' il labiale, tenendo alto un dado a venti facce fra due dita per farglielo notare. Se altri si fossero avvicinati, nel frattempo, sarebbe stato facile adattare l'avventura modificando il numero di incontri, perche' la sfida restasse avvincente ma non impossibile.