Flint
Gli sfottò iniziali di Tass non avevano raccolto che pochi mugugni, giacché il nano non voleva dare spettacolo e motivo agli elfi di deridere la sua razza più di quanto sapeva già facessero, poiché scambiavano la loro superiore altezza in superiorità di razza. Al nano era ben evidente, invece, che per stare così in alto su corpi così esili le loro teste dovevano per forza di cose esser leggere, e per tanto quasi vuote.
La vicinanza di Sturm, e le confidenze sulla sua opinione in merito agli elfi, invece, raccolsero un cenno di assenso. Per quanto non conoscesse la lingua, nonostante la lunga frequentazione con Tanis non era mai riuscito a cogliere un lessico in tutti quei suoni acuti, il linguaggio non verbale era ben leggibile ad un fabbro-guerriero quale lui era. Si tenne silente anche quando iniziarono a parlare in comune, e quindi prese a comprenderli. Non avrebbe parlato se non espressamente invitato, o fosse stato strettamente necessario.
Il momento giunse. Il capo degli elfi si rivolgeva a Goldmoon, ma lei esitava a parlare, e Flint decise di darle coraggio, intervenendo a spianare la strada.
"Gli antichi Dei, come i Draghi, erano noti anche a noi nani, sebbene relegati ormai dal mio popolo al ruolo di leggende sempre più solo mito che storia. Sono certo che avete, anche voi, un nome nelle vostre storie per la Dea che ci ha convocati a svolgere la missione che poi ci ha portati ad incontrare Gilthanas, ed infine qui, rispettosamente al vostro cospetto, a mettere il nostro segreto anche nelle vostre mani. Ignoro perché essa abbia scelto proprio noi, immagino di rispondere con questo alla domanda che vi starete ponendo, a cui noi stessi appunto non abbiamo risposta. Tale é stato il suo volere, e noi non l'abbiamo discusso. Essa é stata con noi così misericordiosa da curare magicamente le nostre ferite a più riprese, anche quando solo un tenue filo teneva legato i nostri respiri al corpo. Il nome di questa Dea presso il mio popolo é Mesalax, presso gli uomini invece é onorata con il nome di Mishakal, ed il suo simbolo è un unico nastro azzurro incrociato a formare due cerchi."
Flint osservò per tutto il tempo il volto del capo degli elfi, in particolare quando citò il simbolo ed i nomi. Non si aspettava di vedere reazioni in quel pezzo di ghiaccio levigato che era il suo viso, ma non avrebbe calato lo sguardo per nulla al mondo.