Bjorn Skaldsson (Kalashtar Ardente)
Il guerriero non si era certamente atteso una resistenza tale da quelle creature: sembravano decise a non mollare un centimetro e ad usare ognuno dei loro trucchi peggiori. Sentì i veleni entrare in circolo e improvvisamente gli sembrò di muoversi con eccessiva lentezza, ma non si scoraggió: quelle creature non potevano continuare a perpetrare impunite i loro crimini.
Si trovò infine faccia a faccia con il loro capo, con cui ingaggiò un vero e proprio duello corpo a corpo. Il guerriero nemico era insidioso nonostante la sua piccola taglia: usò più volte il potere blasfemo del suo dio contro Bjorn, che rispose incanalando il proprio potere all'interno del falchion mentre lo feriva con fendenti via via più devastanti. Il guerriero del Nord evitò l'ennesima pugnalata ai suoi tendini, facendo così sbilanciare Zozzo. Bjorn ne approfittó per sferrare l'ultimo letale fendente, tagliando di netto la testa al capo di tutti i puzzi. Ruggí di trionfo e alzò la spada al cielo, guardando i guerrieri nemici con sguardo di sfida: non avrebbero più combattuto con lo stesso coraggio viste le condizioni del loro guerriero più temibile.
Ancora una volta, il guerriero si sbagliò: la battaglia continuò per tutta la notte, sfiancandoli nel corpo e nello spirito. Bjorn utilizzò il potere della sua cintura per curare le ferite più gravi, per poi lanciarsi a ispezionare il bordello. Storse il naso quando vide i corpi dei Pixie ormai morti e strinse un pugno per la rabbia, guardando furente Seline quando pronunciò quelle terribili parole. Questa è casa mia: non posso permettere che delle creature simili continuino a turbare la pace nei boschi con le loro terribili azioni. Ma capisco che tu non puoi certo comprendere parole come ideali o altruismo: perché pensare agli altri quando il mondo intero dovrebbe ruotare attorno a te e ai tuoi appetiti? Disse alla tiefling, aiutando quindi gli altri a raccogliere i tesori che trovarono in quel villaggio: forse avrebbero potuto riutilizzare qualcosa. Storse la bocca quando vide che Seline offriva il fallo finto a Celeste, ma decise di non commentare: vi era infatti una questione più importante. Si avvicinò alla donna e la squadró truce, ancora coperto dal sangue dei puzzi Consegnami le anime imprigionate. Non permetterò che rimangano ancora in quei simulacri. Il suo tono non ammetteva repliche: rimase a guardare la donna finché questa non gli consegnò le gemme, che provvide a distruggere personalmente. Quella creatura capirà che non può giocare in questo modo con i sentimenti altrui: Celeste era sinceramente dispiaciuta per il suo cane, non avrebbe dovuto avvicinarsi in quel modo. Forse ora si renderà conto della sua vera natura.
Ripreso a camminare e, alla sera di quel giorno di sangue e sofferenza, raggiunsero l'accampamento dei grugach. Gli elfi silvani non li accolsero però con gentilezza e ospitalità: puntarono i loro archi, chiedendogli sospettosi di rilevare la loro identità. Bjorn scosse la testa alle parole di Seline, che fortunatamente vennero corrette da Oceiros. Bjorn Skaldsson. Stiamo accompagnando il nobile Emercuryadar- disse indicando il drago d'argento- per aiutarlo a far tornare in vita la Protettrice del Nord, sua madre. Siamo vostri alleati in questa guerra: a tal proposito, vi voglio porgere la mia sincera ammirazione per i risultati che avete ottenuto fino ad ora, veramente mirabili. Il guerriero si mostrava rilassato, tenendo le mani in vista ben lontane dall'esame della sua lama. E, se avete bisogno di una conferma delle mie parole, cercate una donna chiamata Tiana e la sua amica Argentia: è una grugach come voi, vi potrà assicurare che sono un uomo di parola.
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