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  • Guida alle Classi di D&D 5E: Il Bardo

    SilentWolf
    • 24.5k visualizzazioni
    • Ecco a voi il secondo articolo sulle Classi del Manuale del Giocatore per la 5E.

    Avvertenza sul materiale recensito

    Questa serie di articoli è stata pensata per parlare solamente del materiale pubblicato all'interno del Player's Handbook/Manuale del Giocatore di D&D 5e, vista la recente uscita della versione italiana, edita dalla Asmodee. Vi vogliamo ricordare, comunque, che le regole presenti in questo manuale non sono necessariamente le uniche a vostra disposizione. Negli ultimi anni, infatti, la WotC ha pubblicato vari altri supplementi contenenti nuove opzioni di gioco e pubblica sul proprio sito la serie di articoli Unearthed Arcana/Arcani Rivelati, pensata per far testare al pubblico sempre nuovo materiale (riguardo gli altri supplementi e gli Arcani Rivelati, potete trovare in Home le nostre recensioni e news relative). Quando altri supplementi per la 5E verranno tradotti in italiano, è possibile che li analizzeremo assieme a voi.
     

    IL BARDO

    Descrizione generale

    Il Bardo è un tipo di personaggio particolare. Non rientra nei classici eroi che possiamo ricondurre al fantasy più tradizionale o al genere Sword&Sorcery, e si è sviluppato proprio da D&D partendo dalla figura del bardo celtico e del trovatore medievale. L’idea originale alla base della classe è quella di un musico in grado di mescolare la sua arte alla magia per creare una miriade di effetti diversi. Ha grandi conoscenze accademiche e pratiche, tanto da poter essere definito un tuttologo.

    Ovviamente ci sono vari modi per giocare un personaggio del genere, anche molto diversi dalla classica immagine normalmente associata alla Classe. Vi rimandiamo alla sezione Interpretazione per alcuni spunti.

    In combattimento il suo compito è quello di aiutare gli alleati con incantesimi di guarigione o di potenziamento. Un tempo il Bardo non aveva una lista di incantesimi molto estesa e non poteva definirsi un incantatore potente; ora però con la 5E le cose cono cambiate e ha accesso a tutte e nove le cerchie di incantesimi. Può, quindi, risultare un buon incantatore, ma volendo ha sempre la possibilità di impugnare un’arma e andare in mischia.

    È però fuori dallo scontro che la classe brilla maggiormente: grazie alla sua enorme versatilità può essere un buon leader, un sapiente, un divinatore oppure anche una sorta di ladro o esploratore. Non è maestro indiscusso in nessuno di questi campi, ma è un eccellente secondo posto in tutti quanti, e dunque si dimostra una risorsa davvero utile da avere in squadra.

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    Caratteristiche

    I suggerimenti che vi diamo in questo capitolo sono da considerarsi un generico esempio, potete come sempre costruire il vostro personaggio seguendo le vostre personali preferenze e idee.

    Veniamo dunque alle caratteristiche: la più importante è il Carisma. Non solo è vitale per il lancio degli incantesimi e serve per praticare le varie forme d’arte per il quale il Bardo è famoso, ma è anche la caratteristica legata ad abilità spesso fondamentali come Persuasione e Ingannare. La seconda caratteristica importante è la Destrezza, che incrementa le possibilità di sopravvivenza del personaggio: aumenta la sua Classe Armatura, la sua reattività e forma la spina dorsale del combattimento in mischia. Il Bardo, infatti, è competente nell’uso dello stocco e di altre armi che possono essere usate con la Destrezza. Non è una scelta obbligata, comunque: un Bardo potrebbe anche privilegiare la Forza qualora avesse la possibilità di indossare armature medie o pesanti, e impugnare armi più minacciose. Per quanto riguarda il resto delle caratteristiche, la Costituzione è sempre utile perché aumenta i punti ferita, mentre Intelligenza e Saggezza sono importanti ma non vitali.

    Questi, ribadiamo, sono solo dei consigli generici e di base più legati ad un aspetto di efficienza tattica. Visto, però, che nella 5E tutti i personaggi possono affrontare vari generi di sfida e perseguire diversi approcci al gioco, potete sempre decidere di distribuire le Caratteristiche in maniera differente, allo scopo di creare un Bardo più particolare e maggiormente incentrato su altri aspetti del gioco.

    Per esempio un Bardo potrebbe utilizzare le sue doti per addestrare animali e vagabondare per il mondo, preferendo quindi Saggezza, Forza e Costituzione ad alti valori di Carisma e Destrezza. In questo modo sarà in grado di muoversi nella natura selvaggia senza timore, e potrà anche addestrare con facilità gli animali che incontra, incantandoli con la sua musica.

    bard.jpg

    Capacità di classe

    Una capacità iconica del Bardo è l’Ispirazione Bardica: permette di aiutare gli alleati concedendo loro di aggiungere il risultato di 1d6 ai loro tiri d'attacco o alle loro prove di abilità. Più il Bardo diventa forte, più questa capacità diventa efficace.

    Per quanto riguarda la versatilità nelle abilità, il Bardo riceve la capacità Factotum, che gli permette di aggiungere metà del suo Bonus di Competenza a tutte le prove di abilità nelle quali non è già addestrato. Al livello 3, grazie alla capacità Maestria, aggiunge il doppio del Bonus di Competenza a due abilità a sua scelta, e al livello 10 può scegliere di farlo su altre due abilità. Nella pratica, un Bardo è estremamente competente in alcune attività e se la cava bene in tutte le altre, diventando un vero jolly della squadra.

    Passiamo ora alla magia, molto importante per il Bardo. Al primo livello il Bardo impara 2 trucchetti e 4 magie. Bisogna tenere presente che il numero di magie che conosce viene influenzato esclusivamente dal suo livello di classe, dunque stiamo parlando di una risorsa limitata che va scelta con cura. Riguardi ai trucchetti è sempre saggio prendere un'opzione per il combattimento e una (come Luce) per altre situazioni. Riguardo, invece, gli incantesimi veri e propri si può cominciare con una magia di cura, come Cura Ferite o Parola Guaritrice. Poi può essere utile aver modo di infliggere una qualche forma di danno magico, per quando la situazione sarà critica. Con gli incantesimi rimasti è possibile dedicarsi a magie come Caduta Morbida: non particolarmente versatili, ma vitali quando se ne ha davvero bisogno!

    Comunque, la scelta degli incantesimi è un altro punto in cui è possibile personalizzare molto il proprio Bardo. Consiglio sempre di scegliere almeno una magia per la pura soddisfazione personale; per esempio personalmente adoro Parlare con gli Animali, anche se nella realtà non mi è mai stato particolarmente utile. Tuttavia è una scelta che conferisce al mio Bardo quel tocco personale in più che lo rende il mio personale Bardo, cosa sempre importante quando si interpreta un personaggio.

    Sottoclassi

    Il Bardo ha due sottoclassi, dette Collegi, e deve sceglierne una al livello 3.

    • Il Collegio del Sapere si focalizza sulla conoscenza e sulle competenze. Cultori della sapienza, infatti, i Bardi di questo Collegio dedicano la loro vita alla ricerca della verità, alla conservazione della memoria e alla trasmissione della conoscenze attraverso la propria arte. Tante sono le storie che meritano di essere raccontate o che sono degne di una splendida canzone, e altrettanto numerosi sono i misteri che vale la pena svelare. Il Bardo di questo Collegio dunque ha accesso a nuove Abilità e viene a conoscenza di incantesimi aggiuntivi, anche provenienti da altre liste di classe. In questo modo egli diventa un vero e proprio maestro della magia. Impara, inoltre, a usare l’Ispirazione Bardica per incrementare il risultato delle prove degli alleati, e con la capacità Parole Taglienti può ridimensionare le azioni degli avversari riducendo i loro danni.

    • Il Collegio del Valore, invece, è il Collegio che riunisce quei Bardi che vogliono dedicare la loro vita alla celebrazione del valore guerriero e della memoria degli antichi eroi. Artisti-combattenti, i Bardi del Collegio del Valore non temono la battaglia, ma anzi la cercano, in modo da essere testimoni di grandi eventi, ispirare i combattenti e avere l’opportunità di scrivere canzoni su coloro che, un giorno, saranno chiamati eroi. Questo Collegio, dunque, permette al Bardo di unirsi alla mischia con maggiore facilità, grazie alla competenza negli scudi e nelle armature medie, nonché nelle armi marziali. Può usare l’Ispirazione Bardica per incrementare i danni o la Classe Armatura di un alleato. Al livello 6 può anche attaccare due volte per turno, emulando le classi marziali, e infine dal livello 14 ha la possibilità di compiere un attacco gratuito ogni volta che lancia un incantesimo! Ci sono molti modi per sfruttare questa Sottoclasse e trarne ispirazione per un personaggio, come vedremo più avanti.

    bard 2.jpg

    Interpretazione

    L’immagine iconica del Bardo è quella del menestrello, armato di uno strumento musicale e abiti colorati. In realtà, il tema alla base della classe è talmente vago che è possibile immaginare il proprio personaggio come più si preferisce: ad esempio, altre immagini classiche del Bardo sono quella del cantastorie, del giullare, del poeta e dell’attore. Inoltre, uno dei grossi vantaggi per il Bardo è il fatto che la musica, la passione per i racconti e quella per l’arte in generale si possono ritrovare in quase tutte le genti e popolazioni, a volte in molte forme diverse all’interno della stessa civiltà, cosa che consente di inserire questo tipo di personaggio in praticamente qualunque contesto.

    Quando si crea un Bardo è sempre un’ottima idea pensare a cosa lo distingue dagli altri artisti del mondo in cui si gioca. Prima di tutto chiediamoci quale sia la sua area di competenza. È un cantante o un musicista? Un poeta o forse un danzatore? E perché non un cantastorie oppure un attore? Se ha scelto di dedicare la sua vita alla musica, suona uno strumento in particolare, magari uno caratteristico del luogo in cui è nato? Oppure è un eclettico che sa utilizzare strumenti musicali da tutto il mondo? È un solista oppure ha esperienza nel lavoro con una troupe, un’orchestra o una compagnia? E poi, perché non è un semplice artista, ma conosce anche la magia? Ha dedicato anni di studio a questa disciplina apprendendola da un maestro o frequentando un’accademia, oppure ha imparato da solo su vecchi tomi o imitando altri bardi?

    Tutto questo senza tirare in ballo i Background, che rendono ancora più divertente la fase di creazione. Per esempio, fino ad ora ho dato per scontato che il Bardo fosse un intrattenitore. Ma se fosse invece un soldato, il tamburino o trombettiere di una famosa compagnia di mercenari? Oppure potrebbe essere uno studioso di magia appassionato di musica, un cantastorie ramingo, un ammaestratore di animali o un vicario del Dio della Musica.

    Anche la Sottoclasse può dare un grande aiuto nella definizione del proprio personaggio. Quei bardi che appartengono al Collegio del Sapere possono essere studiosi, incantatori o anche archeologi o mercanti di segreti nel sottobosco criminale. Chi invece è nel Collegio del Valore potrebbe essere uno scaldo (una sorta di poeta guerriero della tradizione norrena), un sicario amante dell'arpa oppure un cavaliere errante con una inclinazione per le sonate romantiche. E ancora, questi Collegi esistono davvero nell’ambientazione in cui si gioca? Potrebbero effettivamente essere delle vere e proprie scuole d’arte, oppure delle associazioni di mutua assistenza per coloro che si dedicano a questa professione. Se simili organizzazioni costituissero delle fazioni, inoltre, i rapporti tra queste ultime potrebbero garantire altro materiale utile per l’interpretazione del personaggio, oltre che per lo sviluppo della campagna stessa.

    Infine, perché il vostro Bardo è un avventuriero? Parte della risposta può essere legata alla natura e origine del gruppo di avventurieri di cui fa parte (ad esempio, si tratta di un gruppo di eroi di cui vuole cantare le gesta? Assieme ad essi costituisce una compagnia di artisti girovaghi? E così via), così come al passato del personaggio, al suo stile di vita e ai suoi scopi (è un artista girovago che si trova per caso coinvolto in qualcosa più grande di lui? E’ uno scaldo che insegue le battaglie, così da poter raccontare le gesta dei soldati? E così via). Personalmente penso sempre che sia giusto discutere di queste cose con il DM, in modo da cercare e inventare agganci che rendano l’interpretazione ancora più intrigante.

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    Grazie all'esistenza delle Razze e dei Background in D&D 5E, inoltre, nulla vieta di ripensare del tutto la Classe del Bardo e le sue Sottoclassi nelle più diverse maniere, anche quelle più atipiche. Qui di seguito potrete trovare alcuni esempi un po' fuori dal comune, proposti più che altro come fonte di ispirazione per il vostro personaggio. Comunque sono solo spunti e, come sempre, vi consiglio di non lasciare alcun freno o condizione alla vostra fantasia!

    • La Poetessa Guerriera (Bardo Nano + Soldato). Hoddra Hammerfist è una guerriera particolare: parla solo in rima e vaga da una città nanica all'altra lavorando come mercenaria e raddrizzando torti. Non solo sembra comporre rime sul momento ogni volta che apre bocca, ma quando combatte canta le epiche gesta dei suoi antenati, infondendo vigore nei suoi compagni.

    • La Spia (Bardo di qualsiasi razza + Variante del Criminale: Spia). Le città stato tessono continuamente intrighi commerciali e politici, e le famiglie più spregiudicate si arricchiscono grazie all’uso di spie e informatori. Questo bardo partecipa a tali intrighi all'insaputa di tutti: vive nel territorio da molto tempo, mascherando la sua vera attività con il lavoro di impresario teatrale. Drammaturgo e commediografo per i più, in realtà è un mercante di segreti, con una rete di artisti che controlla con denaro, magie e charme personale.

    • L'Oracolo (Bardo di qualsiasi razza + Eremita). Nelle Caverne della Tristezza vive da tempo un vecchio rugoso e ormai pieno di acciacchi. La gente del posto è convinta che conosca il futuro e parli per conto degli dei, e gli porta cibo e beni di prima necessità. In realtà Beral è un ex teologo dell'Università Splendente e sfrutta il suo sapere enciclopedico per sembrare un santone. Non ha, però, cattive intenzioni e spesso aiuta i bisognosi usando la sua magia. A chi ne avrà davvero bisogno, rivelerà il segreto che lo ha quasi reso pazzo anni or sono.

    • La Prestigiatrice (Bardo di qualsiasi razza + Intrattenitore). Alejandra Castelbianco ha vissuto tutta la sua vita in mezzo la strada, prima apprendendo l’arte dell’illusionismo dal padre e poi mettendola lei stessa in pratica una volta cresciuta. Abile contorsionista, straordinariamente rapida di mano e conoscitrice di numerosi trucchi di prestigio, affascina e sorprende il pubblico di tutte le città da lei visitate grazie ai suoi appariscenti spettacoli.

    • Il Predicatore (Bardo di qualsiasi razza + Accolito). Nathaniel Doveron è un fervente sacerdote di St. Cuthbert, incaricato dal suo tempio di girare per villaggi e campagne allo scopo di far conoscere il verbo della divinità, convertire i peccatori, e scacciare gli eretici e i malvagi. Carismatico predicatore, grazie alla sua straordinaria oratoria Nathaniel ha il potere di riempire le piazze, d’infervorare gli animi dei fedeli e di intimorire i nemici del bene e del giusto.

    Conclusione

    Quindi cosa ne pensate del Bardo per la 5E? Condividete con noi le vostre idee, opinioni ed esperienze.

    Ci vediamo Martedì prossimo con il pio Chierico.


     


    Tipo Articolo: Approfondimenti

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    Commento consigliato



    @Pyros88 Ovviamente non puoi fare miracoli e cambiare la testa di chi non vuole, ma ricorda che - proprio in qualità di Master - tuo compito è anche quello di mostrare ai tuoi giocatori delle alternative, sensibilizzarli verso idee diverse da quelle da loro usate. Ricorda che la gente non sceglie nuove strade, se prima non le scopre o nessuno gliele mostra. Molti giocatori giocano il Bardo stereotipato di D&D (il musicista/cantante) perchè l'unica fonte a loro disposizione è il manuale di D&D. Al contrario, se qualcuno gli mostrasse quanto è affascinante sperimentare con l'interpretazione del bardo dando vita a PG diversi, più credibili, più interessanti, più particoli, magari addirittura più sfacettati e pieni di spessore, allora lo faranno anche loro.

    Quando crei i tuoi PNG, tu per primo evita come la peste lo stereotipo descritto nei manuali di D&D e proponi loro personaggi più interessanti, particolari, credibili e accattivanti. Mostragli che creare un Bardo diverso è decisamente possibile e magari anche più divertente. Quando i giocatori creano i loro PG, suggeriscigli (ma non imporgli) delle possibili alternavite, consigliando loro modi particolari di interpretare il concept del bardo e aiutandoli a integrare le loro personali esigenze con idee meno banali.

    E se i giocatori non prendono sul serio un determinato concept (quindi lo usano per fare casino) è, ancora una volta, spesso perchè nessuno li ha aiutati a immaginare quel concept come una seria fonte di divertimento. O nessuno ha mostrato loro che è possibile usare quella Classe (o quella regola) per creare PG divertenti da giocare in maniera seria e credibile, oppure sono abituati all'idea che giocare a D&D significhi mai prendere nulla sul serio, interpretare in maniera approssimativa, usare idee sterotipate senza sforzarsi di dare spessore ai PG e, piuttosto, concentrarsi unicamente sul combattimento e sui PX.
    Nel primo caso è necessario mostrargli che anche quella Classe può essere re-interpretata per dare vita a PG intriganti, sfaccettati, unici e divertenti in base ai loro gusti.
    Nel secondo caso è necessario mostrargli che anche la storia di una campagna può essere una fonte di divertimento (cosa che molti Master di D&D dimenticano di mostrare, ritenendo spesso essi stessi la creazione di mondo/PNG in maniera coerente e accattivante come qualcosa di poco rilevante). Fai in modo che i giocatori si sentano rapiti dal mondo immaginario e dalle vicende che i loro PG si trovano a vivere, e vedrai che prenderanno molto più seriamente la creazione di questi ultimi. Le persone prendono sul serio ciò che le appassiona. E per appassionare i giocatori devi scoprire cosa li diverte e li emoziona, e integrare queste idee nella tua campagna, dando vita a qualcosa che sia più di un semplice collage di combattimenti o di quest slegate tra loro (non ho idea di come giochi; sto dando consigli generali). ;-)

    Non solo il Bardo, ma tutte le Classi di D&D possiedono il loro stereotipo che spinge i giocatori a giocar banale: il Ladro egoista e vigliacco, il Barbaro aggressivo e burbero, il Chierico infermiere-santone, il Paladino fanatico-bigotto-precisino, ecc. Compito del DM è aiutare i giocatori a uscire da quel modo di vedere la Classe o addirittura il gioco intero. Escludere a priori una Classe, però, sicuramente non risolve il problema.
    Una Classe ha senso escluderla solo se va a scontrarsi con le necessità dell'ambientazione....altrimenti puoi al limite escludere dei concept, mentre nel frattempo aiuti i giocatori a trovare modi alternativi per utilizzare la Classe.

    Modificato da SilentWolf
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    11 ore fa, SilentWolf ha scritto:

    La scenetta del bardo che suona o canta in mezzo alla battaglia è un luogo comune inventato da D&D, basandosi su stereotipi e non avendo alcun interesse a creare qualcosa di verosimile o plausibile dal punto di vista logico. Quello che non bisogna mai dimenticare, è che D&D non è mai stato particolarmente interessato alla massima coerenza interna. Prende cose a caso, le butta nel calderone perchè sono intriganti e non s'interessa se hanno senso o se assieme fanno a pugni tra loro.
    Sono i giocatori (e li comprendo) che, dimenticando questa logica di base di D&D, si aspettano dalle idee di D&D un senso logico che D&D non ha mai avuto interesse di cercare.

    Amen! ;)

     

    3 ore fa, savaborg ha scritto:

    Shannara.

    Pur amando Shannara (è stata la prima saga fantasy che ho letto... e il primo "amore" non si scorda mai, nonostante i suoi difetti), il canto magico è la cosa che ho apprezzato meno... se fossero stati poteri magici innati "generici", sarebbe stato meglio, secondo me.

    Modificato da MattoMatteo
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    17 ore fa, Pyros88 ha scritto:

    ho sempre apprezzato il bardo per la sua poliedricità e ruolo in un party ma l'ho sempre detestato, tanto che l'ho bandito dalle classi che un mio giocatore può interpretare perché proprio non ce lo vedo uno in mezzo alla battaglia prendere in mano uno strumento musicale e suonare note magiche. Come si difende da una aggressione con entrambe le mani impegnate? Cosa succede se un colpo do un avversario gli spacca lo strumento? 😆 E se ha il raffreddore o mal di gola come fa a comporre correttamente la propria magia bardica? 🤔

    Scusa, ma questo punto non vale lo stesso discorso per chi in mezzo alla battaglia legge il libro degli incantesimi?
    Almeno il bardo può guardarsi intorno mentre suona.
    Che ci vuole a perdere il segno mentre il mago evita la spadata di un nemico?
    Per cambiare incantesimo teoricamente si deve anche mettere a sfogliare il libro.

    Poi il bardo potrebbe benissimo far partire l'incantesimo semplicemente facendo un accordo, non un'intera canzone. Potrebbe citare un verso di una poesia per ispirare gli alleati, non recitare l'Amleto.

    Dico questo perché penso si debba sempre ricordare di star giocando ad un gioco pensato per essere estremamente fantastico, dopotutto.

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    il mago non legge gli incantesimi in mezzo alla battaglia, se li studia la mattina per questo non può lanciarli tutti.

    come già detto in precedenza su certe  cose la mia "sospensione d'incredulità" non ha problemi ad agire, sul bardo sì. Tutto qui.

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    Secondo me c'è stato un fraintendimento a un certo punto, perché quello che dici non mi torna. Dici che se un giocatore ti proponesse un bardo alternativo glielo concederesti, ma al giocatore come può venire in mente di farlo se tu hai vietato la classe?

    Modificato da The Stroy
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    non è che la vieto punto e basta.

    tra me e i miei giocatori/amici ci si conosce, ci si parla, e si dialoga di gdr anche fuori dalla sessione, alcuni sono giocatori sono navigati e hanno esperienze pluriennali e con anche altri master. E non li ho mai visti proporre o parlare di un bardo alternativo allo stereotipizzato, a parte che sembra essere una classe che comunque esercita poca attrattiva su di loro già di per sè. Se mi parlassero in generale pd in riferimento ad altre campagne dove non mastero di un bardo alternativo, allora lo prenderei in considerazione permettendone la creazione.

    poi parliamoci chiaro, vieta una classe non primaria fra tutte le altre non altera il le meccaniche del gdr e non limita l'esperienza; si sono tutti sempre trovati bene a scegliere fra le restanti. 🙂 

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    Per carità... Se siete tutti d'accordo ben venga.

    Solo che sai, suona sempre un po' tragico quando qualcuno arriva a dire: "io il bardo lo vieto sempre nelle mie campagne".

    In ogni caso, per tornare alla domanda posta da Silent nel suo articolo, non sono ancora riuscito a giocare un bardo in 5E (anche se il mio bellissimo e inutilissimo bardo della 3.5 è stato amato tantissimo!), perciò racconterò di quando un mio giocatore ha deciso di interpretare una versione più giovane e affascinante di un noto (e "compianto") politico italiano che ha caratterizzato la seconda metà del '900. Nello specifico, la campagna era ambientata in una sorta di medioevo europeo (in periodo crociate) e il soggetto ha stabilito che il suo personaggio non avrebbe mai combattuto a meno che non fosse necessario. Era un bardo con background da studioso o da spia (ora non ricordo).

    Durante la prima fase della campagna, dovevano sgomberare dei banditi che apparentemente piagavano un villaggio e le fattorie dei dintorni. Dopo circa 5 sessioni, avevano convinto tutti i banditi (e c'erano 3-4 fazioni più o meno in contrasto anche al loro interno) e una buona parte degli abitanti del villaggio ad unirsi a loro per fondare il loro "regno" personale, mantenendo il segreto con il regno centrale. Erano al 3 livello. E ha fatto tutto questo praticamente senza incantesimi, ma semplicemente manipolando le leve giuste con le persone giuste!

    [Fra l'altro, non ha mai cantato/suonato nulla a parte la sera davanti al fuoco, e solo perché gli avanzavano le competenze negli strumenti e le aveva dovute infilare in qualcosa]

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    Io, personalmente, nella prossima campagna volevo giocare in 5a un bardo del collegio del valore o delle spade (devo ancora decidermi), lottatore!
    Expertise in Atletica, doppio attacco e si va a sbattere le teste dei nemici insieme! Magari urlando e mimando epiteti più o meno coloriti ai compagni o ai nemici!

     

    Al momento giochiamo ancora in 3.5 e sto giocando quello che definite il "bardo stereotipizzato". Personalmente non ci trovo nulla di male, anzi! E' un roleplay off combat molto più divertente del solito chierico/paladino/barbaro/mago, che ti permette di uscire da situazioni complesse risparmiando tempo, slot incantesimi e pf. In combattimento è il facilitatore, fa risparmiare azioni ai caster e permette ai combattenti di colpire in sicurezza. In poche parole... LO ADORO!

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    Concordo con Pyros. Il bardo (ovviamente parlo solo della mia esperienza personale) purtroppo è una classe "Attira-giocatori-di-m****".  Boh, non so se sia dato dal bardo in sè o dall'idea cazzona che gira sul personaggio, i giocatori e master che conosco (anche se poi non sono tanti) hanno tutti l'immagine del bardo come "giullare" e non come scaldo. 

    Poi, per dire qualcosa di più oggettivo, mi sembra che il bardo sia tra le 12 di base la classe di cui si può fare tranquillamente a meno. Mi sono sempre chiesto perchè sia una classe "base" da manuale del giocatore, la vedo più adatta a campagne particolari o a qualche compendio per avventure incentrate sulla socialità, musica, ecc

    Ovviamente col reskin si può fare di tutto e di più, ma non cambia l'immagine stereotipata della classe. 

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    @Pyros88

    Continua a sembrarmi un caso di comunicazione tutt'altro che limpida e con un bel po' di non detti, che mi pare poco funzionale per un gruppo di gioco, e che "vietare una classe […] non limita l'esperienza" sia un'evidente contraddizione, ma amen: affari tuoi e dei tuoi giocatori.

     

    Piuttosto, preferisco contribuire con un'altra proposta di bardo alternativo, giocato in questo caso da @Maldazar: un medico esperto in droghe, feromoni, correnti bioelettriche e (ovviamente) panciotti.

     

    @Anderas II

    Io invece i giocatori di merda li ho sempre visti attratti da Assassino e Paladino (anche se ho avuto pure esempi nell'altro senso). Attirano edgelord e giocatori molesti come il miele con le mosche.

    Modificato da The Stroy
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    4 ore fa, The Stroy ha scritto:

     

    @Anderas II

    Io invece i giocatori di merda li ho sempre visti attratti da Assassino e Paladino (anche se ho avuto pure esempi nell'altro senso). Attirano edgelord e giocatori molesti come il miele con le mosche.

    Boia can thestroy hai ragione, col gruppo vecchio avevo un assassino che puntualmente provava ad uccidere i compagni di gruppo. Riguardo al paladino... diciamo solo che è il mio pg preferito :joy:

    PS: edgelord è un complimento, dai ammettilo

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    Il 24/11/2017 alle 07:05, Pyros88 ha scritto:

     Per esempio ho anche permesso il monaco in stile shaolin ma deve per forza avere il background far traveler e mi devi parlare spesso con le L al posto delle R (per una migliore interpretazione).

    Quindi non accetteresti un monaco che non sia uno stereotipo? (domanda seria, niente sarcasmo)

    Comunque, ritengo che il bardo (come inteso da D&D) sia ormai quello che identifico come un "D&Dismo", un elemento nato in D&D che ormai ha caratteristiche proprie, diverse da quelle che gli verrebbero affibbiate al di fuori dell'ambiente dei giochi di ruolo. Diciamo che ormai è, perdonatemi il termine, quasi tautologico: gioco un bardo perché voglio interpretare un bardo come è stato reso popolare da D&D stesso, cioè un personaggio molto versatile che può usare abilità magiche tramite le arti, principalmente musicali. E ormai questi sono i bardi che si trovano più spesso nella cultura popolare, basti pensare alla classe di Final Fantasy [stesso ragionamento per il monaco].

    È possibile giocare bardi diversi dalla "massa". Un esempio sono i bardi di Dark Sun, che sono più vicini ad assassini: di giorno sono intrattenitori, di notte usano veleni e simili per mettere fuori gioco i nemici politici di chi li ha assoldati. Insomma, qualcosa di molto simile al Collegio dei Sussurri (o come vorranno tradurlo) di Xanathar's Guide to Everything. Mi stanno piacendo queste guide proprio perché, invece di concentrasi sulle meccaniche (ci sono montagne di guide per quello), danno ottimi spunti narrativi.

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    6 ore fa, Anderas II ha scritto:

    Concordo con Pyros. Il bardo (ovviamente parlo solo della mia esperienza personale) purtroppo è una classe "Attira-giocatori-di-m****".  Boh, non so se sia dato dal bardo in sè o dall'idea cazzona che gira sul personaggio, i giocatori e master che conosco (anche se poi non sono tanti) hanno tutti l'immagine del bardo come "giullare" e non come scaldo. 

    Poi, per dire qualcosa di più oggettivo, mi sembra che il bardo sia tra le 12 di base la classe di cui si può fare tranquillamente a meno. Mi sono sempre chiesto perchè sia una classe "base" da manuale del giocatore, la vedo più adatta a campagne particolari o a qualche compendio per avventure incentrate sulla socialità, musica, ecc

    Ovviamente col reskin si può fare di tutto e di più, ma non cambia l'immagine stereotipata della classe. 

    In qualunque mondo esiste l'avventuriero che suona o quello che è bravo con le parole, o quello che è bravo in tutto, ma non spicca il nulla. Ecco i bardi....

    Io piuttosto la classe che non concepisco e di cui farei a meno è il ranger, povero sia da un punto di vista di flavour, sia da un punto di vista di meccaniche.

    Cioè il flavour del ranger è quello di di esploratore (qualcuno ha detto Scout) e protettore della natura, in una versione molto più triste del druido che proprio non sta in piedi!

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    3 ore fa, SNESferatu ha scritto:

    Quindi non accetteresti un monaco che non sia uno stereotipo? (domanda seria, niente sarcasmo)

    Comunque, ritengo che il bardo (come inteso da D&D) sia ormai quello che identifico come un "D&Dismo", un elemento nato in D&D che ormai ha caratteristiche proprie, diverse da quelle che gli verrebbero affibbiate al di fuori dell'ambiente dei giochi di ruolo. Diciamo che ormai è, perdonatemi il termine, quasi tautologico: gioco un bardo perché voglio interpretare un bardo come è stato reso popolare da D&D stesso, cioè un personaggio molto versatile che può usare abilità magiche tramite le arti, principalmente musicali. E ormai questi sono i bardi che si trovano più spesso nella cultura popolare, basti pensare alla classe di Final Fantasy [stesso ragionamento per il monaco].

    È possibile giocare bardi diversi dalla "massa". Un esempio sono i bardi di Dark Sun, che sono più vicini ad assassini: di giorno sono intrattenitori, di notte usano veleni e simili per mettere fuori gioco i nemici politici di chi li ha assoldati. Insomma, qualcosa di molto simile al Collegio dei Sussurri (o come vorranno tradurlo) di Xanathar's Guide to Everything. Mi stanno piacendo queste guide proprio perché, invece di concentrasi sulle meccaniche (ci sono montagne di guide per quello), danno ottimi spunti narrativi.

    Il monaco, con tutta la dinamica del ki power e che rispetto alla 3.5 ha perso tutta la meccanica di combattere con delle armi da monaco per fare Flurry of Blows, è ancora più orientaleggiante e fa davvero a cazzotti con il flavour classic fantasy con cui mi piace creare e gestire le mie campagne nella sword coast. Preferisco che sia un'arte praticata in un'altra zona di toril (od al massimo un arte ascetica degli elfi in stile arte marziale vulcaniana per dirla alla star trek) e quindi la limito proprio perché preferisco un'ambientazione dal flavour tolkieniano.

    Modificato da Pyros88
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    • Supermoderatore
    38 minuti fa, Pyros88 ha scritto:

    e quindi la limito proprio perché preferisco un'ambientazione dal flavour tolkieniano.

    Anche qui senza sarcasmo ma solo per sapere, ti rendi conto che i Forgotten Realms, con gli dei direttamente e pesantemente coinvolti la magia comune e potentissima e un generale livello di potenza elevatissimo, e il flavour tolkienano si sposano assai poco (senza pesanti modifiche quanto meno)?

    Forse intendi più Sword & Sorcery che tolkeniano?

     

     

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    54 minuti fa, Alonewolf87 ha scritto:

    Anche qui senza sarcasmo ma solo per sapere, ti rendi conto che i Forgotten Realms, con gli dei direttamente e pesantemente coinvolti la magia comune e potentissima e un generale livello di potenza elevatissimo, e il flavour tolkienano si sposano assai poco (senza pesanti modifiche quanto meno)?

    Forse intendi più Sword & Sorcery che tolkeniano?

     

     

    hai ragionissima, mi sono espresso male. mi sfuggiva quella classificazione e tolkieniano era la cosa che mi veniva in mente al momento per cercare di spiegarlo.

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    In realtà ci sono tutte una serie di classi che se ci pensiamo si potrebbe fare tranquillamente a meno. Forse le uniche veramente fondamentali sono Guerriero, Ladro, Mago, Chierico. Le altre alla fine sono sofisticazioni di queste 4: , ladro-mago (bardo), ladro-guerriero (ranger & monaco),chierico-guerriero (Paladino), chierico della natura (druido), guerriero boaro (barbaro), maghi alternativi (Stregone&warlock). Si potrebbe tranquillamente creare un sistema con quattro classi (G.L.M.C.) di cui le altre otto sono subclassi... e forse è stato già fatto, non sono sicuro sia farina del mio sacco.

     

    9 ore fa, The Stroy ha scritto:

    Solo se l'edge è inteso come SxE

    pensavo più a 4chan :joy:

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