In realtà io ho notato una direzione ambivalente con la 5e. La voluta semplicità delle regole (sopratutto iniziale), la riduzione delle opzioni (sia nelle abilità che nei talenti), l'opzionabilità di alcune scelte (talenti), l'assenza di punti da destinare alla crescita del personaggio (nelle abilità) e la conseguente semplificazione contrasta con l'eliminazione di aspetti meccanici legati a questioni difficilmente traducibili in meccanica (gli allineamenti) e l'introduzione di aspetti meccanici del BG, nonché e sopratutto con l'introduzione dell'AL in cui livelli ogni sessione e puoi scegliere da manuali base +1 le regole da usare per buildare il PG.
Detto ciò credo che molto dipenda dal tipo di tavolo. Giocando solo con persone che conosco (da anni) non mi trovo quasi mai in difficoltà (sebbene qualche volta magari in disaccordo si) con gli altri, e spesso la soluzione è "da DM che faresti"? chiesto dal DM al giocatore e se ne discute insieme. Spesso le soluzioni vengono proprio dai giocatori (banniamo silvery barbs). Detto ciò un regolamento semplice implica necessariamente l'intervento del DM, ma anche i regolamenti più complessi non lo escludevano. In 3e ho dovuto masterizzare una situazione in cui il ranger ha voluto saltare su una roccia per arrivare all'altezza della faccia del troll e tirargli una fiasca d'acido in bocca (che al momento era aperta). Da regolamento fai fare un tiro per colpire e la fiasca fa i danni che fa. Ma la scena era interessante e quindi ho optato per prova di acrobazia (o atletica, sono passati quasi 20 anni) e tiro per colpire. Il troll aveva rimasto pochi PF e quindi la conclusione è stata la sua morte, ma non avrebbe avuto la stessa conclusione in caso di troll a PF pieni.
In 5e, spesso basta risolvere tutto con vantaggio/svantaggio.
In questo caso avrei fatto così: usi l'azione per "accecare" il nemico, fai un tiro per colpire senza competenza, che rispecchia bene il fatto che la sabbia non è così indirizzabile, e se colpisci il bersaglio ha svantaggio a colpire e prove il turno successivo a meno che non usa l'azione per pulirsi. In tal modo è bilanciato (un'azione per un'azione o un'azione per svantaggio a tutti i tiri) ma non OP come sarebbe la condizione accecato per più round. Ma chiaramente si tratta di interpretazione del DM, e quindi opinabile. Detto ciò, non credo esista un gioco che regoli ogni possibile aspetto, e in realtà, sebbene alla lunga noioso e ripetitivo, la meccanica del vantaggio/svantaggio è una delle cose migliori introdotta dalla 5e secondo me.